lunedì 30 novembre 2009

Il Consiglio FIV si scopre Hi-tech


(Nella foto il modello del notebook acquistato dalla FIV per tutti i consiglieri federali)

UN NOTEBOOK ACER A TUTTI I CONSIGLIERI - E LA QUOTA DEL TESSERAMENTO AUMENTA DA 20 A 25 EURO

Il Consiglio Federale n. 417 della FIV, ultimo per il 2009, si è svolto a Genova venerdi 27 novembre. E' iniziato con una sorta di regalo natalizio a tutti i consiglieri: ciascun partecipante ha trovato ad attenderlo un pc notebook Acer Aspire One, ultraportatile che da ora in poi sostituirà (finally) l'enorme mole di cartelle, fotocopie, appunti nei quali rischiava di annegare l'organo federale. Una bella iniziativa, dai costi contenuti (il modello costa sui 300 euro, ma il bundle ottenuto dalla FIV per averne acquistati una quarantina ha portato a un ulteriore sconto del 30%) e per di più prestissimo ammortizzati dal risparmio in carta, toner e fotocopiatrici. Una bella botta di modernità. I consiglieri col gadget adesso saranno almeno più felici: più avanti speriamo siano anche più impegnati, con una più estesa divisione di incarichi e responsabilità. Ma questo è un altro discorso. Benvenuti nell'era digitale.

Sulle ali dell'entusiasmo, il Consiglio prenatalizio ha approvato di slancio tutte le Normative 2010 (la loro pubblicazione è annunciata per il 1° gennaio), alcune a titolo definitivo, altre con qualche aggiornamento in corso d'opera. Sono dunque approvati i programmi delle attività giovanile, sportiva, della preparazione olimpica e dell'altomare. La Coppa Italia torna a chiamarsi Ranking List e nonostante i dubbi lascia intatte le regole di assegnazione del punteggio. Varati i singoli programmi delle varie classi olimpiche e delle relative squadre, sia per gli allenamenti che per le regate. Aspettiamo fiduciosi la loro pubblicazione. Figurone per la demo del nuovo software delle classificazioni dei velisti, che ha fatto annunciare anche il prossimo varo di un nuovo programma per le classifiche interfacciato con il tesseramento. Slancio hi-Tech anche per l'acquisto di un nuovo scanner per le stazze degli yacht d'altura.

Note più dolenti per il bilancio: approvata una modifica in corsa al consuntivo 2009, e visto girare per la prima volta il preventivo 2010, che assorbe la botta del -20% cautelativo richiesto dal CONI a tutte le federazioni. Dopo la storia mai chiarita del buco trovato a fine 2008, sarà un altro anno di cinghie tirate. Duro tirare avanti a preparare le Olimpiadi e i nuovi piani Under 16 con pochi euro nelle casse, ma ci si proverà.

Intanto, come prima manovra per aumentare le entrate, è stata ritoccata la quota tesseramento: nel 2010 la tessera FIV passa da 20 a 25 euro. Un aumento minimo (c'era chi sperava persino in un raddoppio) e un piccolo apporto di ossigeno. Si lavora per estrapolare dal contributo CONI una quota da destinare al progetto Under 16. Nell'attesa di un quadro più chiaro (e di cifre più tonde) dal Consiglio è arrivato il contentino di 1 gommone + motore e carrello per ciascuna Zona, da destinarsi espressamente alle operazioni del piano U16. Almeno un modo per dire: ci siamo.

I Centri Federali non sono rientrati in questo Consiglio, ma l'ultimo grido in materia arriva da Formia, dove è stato la scorsa settimana anche il responsabile federale Aldo Tomasina: qui c'è un centro CONI all'avanguardia, il Comune ha acquistato un'area per 800mila euro ed è pronto a concederla in comodato d'uso gratuito alla FIV per 20 anni, manca solo da ultimare una piccola base nautica leggera. Il CONI è pronto ad aprire la borsa perchè il Centri Tecnici sono considerati extra rispetto ai contributi standard alle federazioni. Oltre a Formia, in pole-position tra i papabili CTF emerge la stella di Campione del Garda, un progetto dietro al quale c'è Amos Vacondio, attuale presidente della Fraglia Vela Riva.

Non si è parlato di rinnovo dei vari contratti perchè sono quasi tutti in scadenza a marzo e quindi se ne riparlerà al primo Consiglio del 2010, mentre a dicembre quasi certamente si riunirà ancora una volta il Consiglio di Presidenza. Sempre più insistente la voce di un divorzio anticipato della liason FIV-Volkswagen (contratto in scadenza nel 2011, ma si va verso una separazione consensuale semi-indolore). E questo aumenta le quotazioni di BMW pronto a entrare nella famiglia federale.

Alle cinque del pomeriggio tutti a casa. Col notebook Acer Aspire One.

Inchiesta Under 16: Cosa dicono gli addetti ai lavori


(nella foto - www.capizzano.com - planatona della baby-vela sul futuro. E il futuro è nostro)

Un’inchiesta di quelle “vecchio stile”, quando i giornalisti viaggiavano, sentivamo, parlavano con la gente, in questo caso con la base, gli addetti ai lavori del vasto mondo della vela giovanile. Gente che passa la vita in “trincea” a promuovere lo sport, a raccogliere e costruire il futuro. Gente che non si può escludere da un passaggio di rinnovamento come quello lanciato dalla Nuova FIV. Come vedono il piano Under 16? Bene, per quel poco che ne sanno. Sono ottimisti, hanno il sale sulla pelle, esperienza da regalare. Sono migliori di quanto si creda. Noi li abbiamo sentiti (un campione molto rappresentativo in tutte le Zone), loro hanno risposto con entusiasmo e serietà. E da adesso, visto che qualunque piano sulla promozione e diffusione della cultura velica e della formazione dei futuri velisti non può prescindere da loro, sarà il caso che anche la FIV tenga conto dei messaggi che ci hanno inviato.

Di seguito il riassunto e le percentuali delle risposte alle domande della nostra intervista.

1) CONOSCENZA - Quasi tutti (70%) dichiarano di conoscere il piano FIV Under 16, più o meno approfonditamente: l’argomento è per tutti di grande interesse.

2) ITER DEL PROGETTO - Il piano andava condiviso di più con istruttori e allenatori prima della sua pubblicazione ufficiale? La maggioranza ritiene di Si: 60, contro il 40% dei No.

3) CHIAREZZA - Pensi il progetto sia esposto e presentato in modo chiaro e comprensibile nelle sue diverse sezioni? Il 70% dichiara il piano “sufficiente”, ma “in alcune parti non chiarissimo”. Per il 10% è “poco chiaro e di difficile comprensione”, e solo il 20% lo definisce “ben scritto e chiaro nei suoi contenuti”. Sulla chiarezza e la comunicazione interna, insomma, si può fare di più.

4) ANDAVA DAVVERO COSì MALE? - Nella Premessa si dice: “(…) Non sempre i bambini vengono avvicinati correttamente a tale disciplina”, e “Il metodo di lavoro della FIV sugli under 16, che ha concentrato gran parte delle energie sulla specializzazione precoce, non ha soddisfatto in pieno l’esigenze di formazione dei giovani nel nostro sport.” Abbiamo chiesto se davvero andava così male. La maggioranza (57,1%) ha risposto “in parte, qualche problema c’è ed è giusto cercare sempre di migliorarsi”; un altro 23% ha detto “Si, l’intero panorama della formazione dei giovani alla vela era da rifondare”; e solo il 19% ha detto “NO, e i risultati positivi degli ultimi anni lo dimostrano”.
Insomma, qualche problema si sente, è giusto cercare di migliorare gli aspetti più critici, individuati da molti non solo nei toni esasperati e specializzati dell’attuale attività agonistica, ma anche nella delicata fase di formazione degli Istruttori FIV. Alcune precisazioni nelle risposte, fuori dai dati statistici: “Spesso si mettono con i bambini istruttori alle prime armi e senza esperienza e sono questi che provocano i guai peggiori…”. Ci sembra comunque interessante l’osservazione di un Istruttore FIV che alla domanda, commenta, “Qualunque metodo di lavoro, soprattutto se in essere da numerosi anni, richiede una revisione ed è quindi soggetto a miglioramenti, non di meno uno stravolgimento dalle fondamenta ha il sapore della disfatta ed della incapacità di trovarne le cause…”.

5) E PRIMA? METODI E AGGIORNAMENTI FIV ANTECEDENTI IL PIANO - Come istruttore/allenatore federale quale metodo hai utilizzato sin d’ora? Hai mai partecipato ad un corso di aggiornamento FIV? Il 100% ha risposto: “SI, ho seguito la trafila di formazione federale, dal circolo alla Zona alla FIV e al CONI, compresi corsi di aggiornamento”; nessuno (0% spaccato) ha risposto di essersi preparato da solo. Tutti gli Istruttori FIV che hanno risposto al questionario, hanno una formazione federale, corsi di aggiornamento compresi. Nelle risposte personalizzate, è emersa qualche perplessità sulla qualità e quantità (pochi i corsi di aggiornamento e mancanza di una adeguata informazione dalle Zone agli Istruttori) della formazione stessa, definita spesso generica e, una volta conseguito il titolo di Istruttore, affidata alla pratica e alla volontà personale di migliorarsi. Alcune idee: "Le occasioni ci sono, a vari livelli, ma talvolta manca proprio l’informazione su come, dove e quando accedervi. Le attività un tempo a carico delle Zone sono via via diventate sempre meno organiche e ora si assiste più che altro ad iniziative personali di taluni dirigenti di Zona (…), ma non coordinate fra loro e non rientranti in una sistematica azione di informazione/formazione a favore degli operatori sportivi (non solo istruttori ma anche dirigenti)… “. Pochissimi invece gli addetti ai lavori che hanno indicato il metodo seguito sin d’ora: ne emerge un quadro di riferimento a programmi federali di massima condivisi.

6) IL PROGETTO E’ VINCOLANTE? - All’interno del Progetto le indicazioni vanno dal “si auspica” vengano seguite, altre “dovranno” essere seguite. Qual è la tua opinione a riguardo: il progetto deve essere seguito o dovrebbe dare indicazioni generali che poi ognuno applica e modella all’interno della propria realtà particolare? Risposte variegate ma una maggioranza decisa: per il 63,1% il piano “Pone solo suggerimenti: mi sembra importante che il progetto dia indicazioni generali, per poi adattarle alla realtà di Circolo; invece per il 15,8% il progetto “E’ vincolante e deve essere seguito ; Un buon 21,1& si divide in varie articolate risposte.
Una vasta maggioranza ritiene perciò che il Progetto debba fornire delle linee guida, per poi adattarle alle diverse realtà particolari, “Ogni circolo ha la sua realtà interna, possibilità e mezzi d’attuarlo, interamente o in parte. Certamente indicazioni come l’attività per fascie devono essere assolutamente rispettate…”.
Il 21,1% che ha risposto “Altro”, non si riconosce nelle due opzioni indicate e ritiene che il piano da una parte è e deve essere vincolante soprattutto riguardo gli indirizzi da seguire e la struttura organizzativa proposta (divisione in Raduni, attività zonali, interzonali e nazionali), ma non può fare a meno di considerare l’estrema eterogeneità delle realtà periferiche e quindi la necessità di un graduale adeguamento e aggiustamento del Progetto stesso. Fin troppo ovvio, no?

7) FORMAZIONE ZONALE E ATTIVITA’ AGONISTICA – L’attività di formazione (raduni) e quella agonistica si può riassumere come segue (le regate in azzurro nella scheda sono nazionali). Ma cosa cambia davvero, e quali le novità introdotte in concreto?
Le novità introdotte sono essenzialmente due, positive ma per ora entrambe teoriche: a) favorire la crescita del giovane velista senza eccessive forzature agonistiche e b) offrire l’occasione di conoscere e provare altre classi (multiclasse). Sono tra le assi portanti del piano, benché a loro volta tematiche antiche sul tappeto (non manca chi ricorda un piano giovanile dell’ex vicepresidente federale Stefano Modonesi, che conteneva elementi culturali molto simili): ma su questi punti sono molte le perplessità sul passaggio dalla teoria alla pratica (organizzazione e risorse economiche).
Si tratta di argomenti da tenere nel giusto conto, ecco alcune riflessioni dalle risposte: “(…) Resta da vedere come si effettueranno i raduni per indirizzare i cambi di classe in assenza di Centri Federali dove siano raccolte più barche di diverse classi da far provare ai soggetti in fase di passaggio.”, “(…) I raduni cambio classe non sono una novità, ma negli anni sparirono per le difficoltà, organizzative ed economiche, nel reperire imbarcazioni da far provare a tutti e nel trovare i periodi giusti ove effettuarli”.
Emerge anche da molte risposte che, di fatto, per molti l’attività concreta non cambia: “(…) Il programma della classe Optimist non è cambiato, sono cambiati solo i contributi federali”, e anzi l’attività di gioco sport e raduni è stata già oggetto dei programmi federali negli anni passati, “(…) I raduni del Giocosport furono introdotti addirittura nel 1994, dal Consigliere federale Lory Samarelli allora responsabile giovanile, sia a livello nazionale che zonale, e portati avanti per circa 5 o 6 anni, poi sfumarono (…) L’attività rivolta alla Primavela esiste da sempre con vari raduni interzonali (ben 5). (…) Anche i raduni cambio classe non sono una vera novità… L’unica novità è l’attività multiclasse, mai affrontata prima. Ma per la quale le Zone necessitano di materiali e tecnici qualificati con un adeguato budget…”
Particolarmente interessante, poi, la domanda di un Istruttore FIV, riguardo i raduni multiclasse dove i giovani atleti partecipano con la propria barca. Magari in FIV qualcuno ha già la risposta: “Se i convocati portano la loro barca (ad esempio, un Optimist), come si potra’ poi portare avanti il concetto di multiclasse considerando che la barca e’ personale e probabilmente esistono problemi assicurativi e di altro genere legati a un eventuale prestito della stessa?”

8) RADUNI INSOSTITUIBILI - Ritieni il sistema dei raduni un utile strumento di allenamento e formazione? Il 100% ha risposto Si.
Tutti concordi nel valutare positivamente il sistema dei raduni quale strumento essenziale di confronto e quindi di crescita, sia per i tecnici e gli istruttori coinvolti sia per i giovani velisti, “(…) L’esperienza fuori casa con un gruppo diverso è sempre molto formativa per i ragazzi.”, “(…) I raduni per eccellenza sono sempre stati un utile mezzo di confronto e verifica, chiaramente deve essere condotti da tecnici di esperienza e di spessore che sappiano fare leva sulle giuste motivazioni del singolo individuo.”, “… strumento utile e formativo sotto più punti di vista, sia quale interscambio tecnico tra gli atleti che come momento aggregativi, che ha permesso a generazioni di atleti di condividere esperienze non solo sportive, ma anche personali..”

9) TECNICI E RADUNI - L’attuazione del piano prevede una serie di raduni organizzati e coordinati da tecnici nazionali e zonali. Gli Istruttori che svolgeranno i raduni saranno nominati dalla Zona. Qual è l’opinione in merito? Maggioranza positiva: il 71,4% dice “E’ giusto che le Zone controllino di più l’attività che passa attraverso di loro”; solo il 14,3% è negativo perché “le Zone al momento non hanno sviluppato le competenze”; E un altro 14,3% si divide.
Sul governo delle Zone in materia, quindi, maggioranza compatta, ed è importante. Le perplessità espresse riguardano semmai i criteri di valutazione e quindi la scelta dei tecnici che andranno ad operare in concreto, e non mancano i suggerimenti: “(…) E’ importante individuare all’interno della Zona gli istruttori (allenatori) che sappiano trasmettere le giuste informazioni ai ragazzi.”, e qualcuno pone l’indice sul rischio di una “politicizzazione” del sistema: “(…) Le zone secondo me, non sono organizzate sino a questo punto, mancano di competenze e visione per programmare ed applicare un progetto di questa portata ed importanza, inoltre l’eccessiva politicizzazione di cui spesso sono vittime mi lasciano piuttosto perplesso…”

10) MULTILATERALITA’ E MULTICLASSE: FAVORITI I CIRCOLI PIU’ GRANDI E RICCHI? - Tutto il piano si basa sui concetti di Multilateralità e Multiclasse. L’applicazione ottimale del Multiclasse richiede al Circolo un bel parco mezzi da mettere a disposizione dei suoi allievi: singoli, doppi, tavole, barca collettiva sempre indicata nel Progetto nella 555FIV. Abbiamo chiesto agli addetti ai lavori della vela, se tale requisito essenziale possa tendenzialmente penalizzare i circoli velici piccoli e medi, che pur svolgendo attività di scuola vela e allenamento con passione e professionalità non hanno una grande disponibilità di mezzi, e favorire i club più blasonati, dotati di maggiori mezzi. Una maggioranza relativa del 40% ha risposto: “SI, penalizza i piccoli circoli a favore dei grandi”; ma il restante 60% si è diviso in due linee: per il 35% la condizione per evitare sperequazioni è che “Si aiutino i piccoli a crescere”, e il 25% risponde “NO, aiuta tutti, i grandi a migliorare e i piccoli a svilupparsi”.
Opinioni diverse e percentuali vicine, l’opinione prevalente indica l’atteggiamento positivo dei nostri maestri, i quali sperano che tutti potranno avvantaggiarsi da un lavoro ben svolto. La FIV dovrebbe fare tesoro di questo patrimonio tecnico e umano, e di questa propensione alla fiducia: coinvolgere di più e sempre la base.

11) E’ GIUSTO IMPORRE AGLI ISTRUTTORI E AI CIRCOLI UN PIANO DETTAGLIATO? - Il Progetto entra nello specifico di programmi, esercizi, schede di valutazione e percorsi (vedi attività minisport: “Il percorso utilizzabile per l’attività di “Minisport-vela” è indicativamente il seguente. NB: non possono essere utilizzati altri tipi di percorso con caratteristiche analoghe”). Ritieni sia giusto imporre un programma così minuziosamente dettagliato? Clamoroso pareggio: il 50% ritiene che il piano dovrebbe fornire solo linee guida senza entrare così minuziosamente nei dettagli, l’altro 50% pensa che i protocolli debbano essere dettagliati e gli stessi per tutti.
Qualche spiegazione per il NO: “(…) Abbiamo delle linee guida, sta a ciascuno di noi fare del proprio meglio adattando il programma alle necessità degli allievi e del circolo.”, “(…) Ognuno lavora per i suoi allievi cercando di fornirgli il massimo possibile in competenza e costanza non c’è bisogno di essere così restrittivi.”, “Il progetto deve lasciare aperte le possibilita’ di interagire e di aggiungere elementi costruttivi in funzione delle varia esperienza maturate sul campo…”, “(…) Il progetto deve essere seguito, ma allo stesso tempo applicato e modellato a seconda delle necessità particolari…”, “Il progetto deve essere visto come un opportunità di miglioramento, una possibile linea da seguire. E’ un buon programma che è bene prendere in considerazione e sviluppare, ma non può essere imposto, perché ogni circolo ha la sua realtà e le sue possibilità, così come ogni istruttore ha le sue conoscenze personali ed esperienza sul campo…”.
Ed ecco le ragioni del SI: “Comprendo l’esigenza di essere molto puntuali in questa fase di avvio del progetto, sarebbe deleterio che ognuno lo interpretasse a modo suo quindi le basi vanno ben indicate ed esposte, so che una commissione di tecnici si muoverà tra le zone per accertarsi che il programma sia ben compreso ed applicato.”, “Partendo da un imposizione dettagliata probabilmente si otterrà qualcosa di accettabile mentre se si parte con una struttura molto semplice si corre il rischio che essa venga sottovalutata…”, “Non può non essere noto che l'uniformità di principi metodologici su tutto il territorio debba ancora essere fortemente condizionata dal centro. Questo anche perché gli stessi metodi di lavoro non potrebbero essere confrontabili fra loro se non esistessero dei protocolli di attuazione comuni per tutti.”

12) COSA MANCA AL PROGETTO? – Abbiamo approfittato per chiedere ai nostri maestri, In base alle loro esperienze e idee, cosa manca ancora al piano, e cosa essi avrebbero inserito.
Per molti è prematuro indicare cosa manca al piano, già fin troppo ricco e ambizioso: “Non aggiungerei nulla, far decollare un progetto del genere è già abbastanza complesso. Solo dopo una vera sperimentazione sul campo si potrà aggiungere, togliere o correggere…”. Ma una grande maggioranza si pone il dubbio - e in questo il piano FIV non da indicazioni - sulle effettive risorse disponibili, di materiali ed economiche, per realizzarlo sul campo: “Mancano una serie di aspetti guida che disciplinano le risorse come e dove trovarle, una chiara indicazione su come ottimizzare le risorse siano essi mezzi che strutture.”, “(…) al progetto manca Il dettaglio delle coperture finanziarie per la sua realizzazione, sarebbe stato assai utile presentare un dettaglio dei sostegni che la FIV dovrà dare alla periferia…”
Molti infine pongono l’accento sull’esigenza formazione qualitativamente superiore a quella attuale sia degli istruttori e allenatori FIV sia dei dirigenti di Circolo che operano nel settore giovanile, “Offrirei la possibilità di frequentare corsi sul riconoscimento dei talenti, lo sviluppo della motivazione e sulla didattica. La triste realtà è che abbiamo pochi tecnici validi, molti provengono dalla vela come ex atleti e molti non sanno insegnare. Come si dice nelle arti marziali: “Non è detto che un buon atleta sarà un buon maestro, ma sicuramente un bravo maestro sarà stato un bravo atleta…”, “(…) Manca la formazione dei tecnici che saranno presenti a livello operativo nel progetto . Ed esempio, si potrebbero introdurre dei corsi per gli staff zonali…”.

CONCLUSIONI
Così l’esercito dei maestri della nostra vela, quelli che combattono in prima linea e ai quali è stato spedito il plico con i nuovi ordini dei comandanti in capo. Li trovate così terribili, così arretrati, oppure così critici verso il palazzo, o magari tradizionalisti, in difesa di rendite di posizione? Niente di tutto questo: il popolo che insegna la vela a 30.000 giovani ogni anno nelle scuole vela federali è forte, positivo, disponibile, voglioso di crescere e far crescere tutta la vela. E’ una massa critica con la quale la Nuova FIV deve interagire di più, a cominciare dalla comunicazione interna.
Quanto al piano Under 16: questa mini-inchiesta rivela che esso avrebbe facilmente potuto essere migliore, più completo e lucido, se ci fosse stata da subito questa interazione con la base degli addetti ai lavori, invece di procedere a luci spente e poi paracadutare il testo finale sia al Consiglio che alle Zone. Come già detto: non è troppo tardi, ma per recuperare tutti alla causa serve un cambio di atteggiamento. Chi chiama alla rivoluzione culturale deve essere il primo a mettersi a disposizione.
Circa le risorse: tutti sanno benissimo che il problema chiave del piano Under 16 è la mancanza di soldi. E’ giusto partire con quello che si ha e cercare di crescere strada facendo, ma come potranno mai arrivare le risorse al grande progetto della vela giovanile? Solo attraverso maggiori entrate: da tesseramento, da iscritti alle scuole, da partner pubblici e privati, da sponsor. E come si può accendere un volano del genere? Senza comunicazione non si va da nessuna parte: il progetto FIV dovrebbe diventare un leit-motiv della promozione dell’immagine stessa della FIV e della Vela sui media, nelle scuole (potenziando ancora Velascuola), lungo le coste, nei porti, sui giornali e sulle televisioni. Una volta il presidente Croce disse che la FIV doveva passare da prodotti B a prodotti A, da proporre agli sponsor. Questo progetto a quale categoria appartiene: A o B?

(Inchiesta a cura di Angela Rodi)

sabato 28 novembre 2009

Alessandra Sensini: Olimpiadi con Giovanni Malagò



E' una FIV d'alta quota, d'alta società, d'alto bordo. In un tiepido sabato di fine novembre con lunch sotto al Castello Odescalchi di Santa Marinella, è stata presentata la nuova avventura velica del rampollo romano Giovanni Malagò. Uno che non ha bisogno di presentazioni, che quindi omettiamo. Uno che nello sport, come nel resto delle cose che tocca, è abituato a vincere. Il Circolo Canottieri Aniene - una mezza istituzione lungo le sponde del Tevere dalla parti di Ponte Milvio, non lontano dai palazzi del potere sportivo (che difatti lui frequenta spesso, e col solito successo), e a dispetto degli allagamenti per qualche piena - entra nella vela, aprendo una sede a mare proprio a Santa Marinella, dove farà anche scuola vela Optimist (per la multilateralità vedremo).

Ma il coup de théâtre del giorno è l'annuncio del vicepresidente federale Alessandra Sensini: farà la corsa alle Olimpiadi con i colori gialloazzurri dell'Aniene, alla corte di Giovannone Malagò. Vista la storia di medaglie vinte da quest'ultimo, è una bella notizia. Per lo Yacht Club Italiano (il circolo per il quale super-Alessandra è tesserata), chissà. Ma in fondo è la stessa pasta. Da un alto bordo all'altro, la vela della Nuova FIV si sta yachtclubitalianizzando. O no?

Comunque: benvenuto a Malagò nella vela, e buon lavoro ad Alessandra. Vi seguiremo.

giovedì 26 novembre 2009

Riflettori sul Consiglio Federale



Potrebbe essere l'ultimo Consiglio Federale del 2009, o forse più probabilmente il penultimo viste le scadenze amministrative che si accavallano. Ma è sicuramente un appuntamento importante, come sempre nelle fasi di passaggio da un anno all'altro e da una stagione all'altra. Sarà un altro Consiglio "veloce": un solo giorno - venerdi 27 - e tanti argomenti che scivoleranno via rapidi e indolore. L'ordine del giorno è in evoluzione fino all'ultimo, e le documentazioni dei consiglieri sono condivise in un'apposita area riservata sul sito web. Proviamo a descrivere quello che vediamo accendendo i riflettori, e aspettando che la trasparenza diventi la normalità, anzichè restare un'utopia (dopo essere stata una voce del programma elettorale).

DELIBERE D'URGENZA DEL PRESIDENTE - Dovevano restare cosa rara, e invece sono divenute una prassi assai utilizzata, inevitabile vista l'organizzazione scheletrica che si è voluto dare alla struttura federale. Un po' come i Decreti Legge del Governo.

Da ciascun Settore ci saranno le relazioni del coordinatore e le relative delibere. Alcuni passaggi sono importanti e delicati.

SETTORE AMMINISTRAZIONE E ATTIVITÀ PERIFERICA - Il passaggio forse più importante e decisivo, quello che riguarda il Bilancio: prevista una variazione di bilancio 2009 e un preventivo 2010. E' un documento chiave per capire le scelte e le politiche della Federazione: un po' come la Finanziaria del Governo. Quanti soldi ci sono, e come vengono spesi. Il Parlamento discute a lungo la Finanziaria, spesso con molti emendamenti. Quanto e come discuterà il Bilancio FIV il prossimo Consiglio? E quanto di tutto ciò verrà trasparentemente comunicato alla base?

SETTORE PROMOZIONE, IMMAGINE E COMUNICAZIONE - Visti gli straordinari risultati sotto gli occhi di tutti, visto che è il Settore che meglio di tutti ha fatto vedere la marcia in più della Nuova FIV, vista l'overdose - in quantità e qualità - di comunicazione, di visibilità, di iniziative, di promozione dei nostri personaggi, l'uso intensivo e la continua creazione di strumenti per la comunicazione interna ed esterna, c'è da aspettarsi una relazione legittimamente entusiastica del coordinatore, la cui competenza specifica ha trovato puntuale conferma, e di conseguenza il rinnovo dei vari contratti (ufficio stampa), accordi (co-produzione) e chi più ne ha più ne metta. Squadra che vince non si tocca.

SETTORE ATTIVITÀ AGONISTICA E SQUADRE FEDERALI - La preparazione olimpica passa anche attraverso la ratifica del nuovo staff di tecnici nazionali, oltre che sui dettagli del programma messo nero su bianco dai DT Luca De Pedrini e Paolo Ghione. Varate le squadre (quelle A, B e C delle classi olimpiche sono sul sito federale) sulla base di calcoli aritmetici come vuole il nuovo corso, il CF si appresta a deliberare il programma della preparazione olimpica 2010. Programma rigido, va da sè, prendere-o-lasciare, sia pure con qualche concessione, necessaria (due sicure: alle medaglie di Pechino (Qingdao) 2008, Alessandra Sensini e Diego Romero, quest'ultimo si allenerà tutto l'inverno in America) e con qualche situazione da tenere d'occhio, che riguarda equipaggi non proprio da buttare via, in 470 maschile e Star, oltre alla necessità di creare da zero il match race femminile. Il materiale umano di vertice non manca, gli equivoci neanche. Quello che manca di certo sono i soldi: a fronte del contributo CONI per la preparazione olimpica di circa 1.3 milioni di euro, il programma dei DT ha un budget di 2.4 milioni. Un quarto di quello previsto dallo squadrone inglese GBR: 10 milioni circa.

SETTORE PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ SPORTIVA NAZIONALE - Un aneddoto. Ogni anno, alla presentazione del calendario regate, molti consiglieri in rappresentanza delle varie Zone intervenivano per perorare i propri circoli, le proprie località, le proprie date, in una normale dialettica geografica. Quest'anno, nessuna voce si è alzata. Altro brillante esempio di entusiasmo, coinvolgimento, condivisione.

SETTORE QUADRI TECNICI - Il processo di selezione e scelta dei nuovi tecnici nazionali - con i suoi chiaroscuri - è stato solo una parte del lavoro del Settore. Aria di novità sul fronte Giudici di Regata. Ci torneremo in dettaglio.

SETTORE ATTIVITÀ VELICHE SPECIALI - Qui ci sono l'Altomare (del quale abbiamo parlato diffusamente in precedenti post) e il Match Race, ma potrebbero (e dovrebbero) presto rientrare anche alcuni temi di un certo peso (e il ruolo che intorno ad essi può rivestire la FIV): la vela paralimpica e le iniziative della vela solidale in genere, la vela oceanica, i grandi eventi dalla Louis Vuitton alla Coppa America...

FORZA RAGAZZI - Dice chi lo frequenta che è un Consiglio con poco entusiasmo. Come potrebbe essere altrimenti, quando la metà dei consiglieri dopo un anno dall'insediamento è senza incarico? Lo smantellamento dei Gruppi di Lavoro ha prodotto anche questo: una bella fetta del Consiglio che è praticamente disoccupata. Al contrario, c'è chi ha accumulato fin troppi incarichi. Si può ancora rimediare, ma serve un cambio di rotta deciso. Altrimenti - senza neanche dirlo - si sta già attuando uno degli obiettivi elettorali della nuova dirigenza: arrivare a un Consiglio di 6-7 persone, rappresentanti altrettante macro-aree che raggruppano più Zone.

Se la corrente elettrica regge i nostri riflettori, vi racconteremo per bene l'andamento del Consiglio. Al presidente e a tutti i partecipanti buon lavoro.

mercoledì 25 novembre 2009

Attivismo Altomare


(Intanto gustatevi l'essenza della vela d'altura, in questo video di 9 minuti: spettacolari immagini dall'elicottero riprese al Mondiale ORC 2009 di Brindisi, in una giornata con vento a 20 nodi)

E’ uno dei segmenti dell’attività federale più fertili e in perenne movimento, quello della vela d’altura, della quale è responsabile il consigliere di presidenza Fabrizio Gagliardi (coordinatore del Settore Attività Speciali, ancora tutto da sviluppare, e le idee non mancano). Al prossimo imminente Consiglio Federale verrà proposta in approvazione la Normativa Altomare 2010, che presenta numerose novità (molte delle quali anticipate già da questo blog). Ricordiamo le principali: 1) il sistema di Classificazione che è stato stabilizzato, reso più certo e aggiornato con l’aggiunta di regate e classi precedentemente fuori sistema, come Olimpiadi, Coppa America e Monotipi, e che sarà gestito da un nuovo specifico software veloce e trasparente (che Gagliardi stesso presenterà al Consiglio a Genova). 2) Il campionato nazionale Offshore che sarà basato su un circuito di regate d’altomare (long distance) e assegnerà un titolo a fine stagione. 3) Il potenziamento dell’attività Minialtura, affiancando al campionato Italiano anche un circuito con tappe di area in Tirreno, Adriatico e Ionio (si parla di Roma, Palermo e Brindisi), nonché una Coppa Italia Minialtura.

Le novità 2010 dell’Orc International
Anche l’UVAI contribuisce all’attivismo sul tema Altomare. L’associazione ha spiegato agli armatori le modifiche al VPP 2010 decise dall’Orc (Offshore Racing Congress) a Busan, studiate e proposte dal suo Comitato Tecnico Internazionale. Il prossimo ORCi World Championship si svolgerà in Germania, a Flensburg, mentre l’European ORCi Championship sarà organizzato in Italia, in Sardegna.

Come cambia il VPP
Alessandro Nazareth, Chairman dell’ITC, ha presentato i risultati dei test sulle modifiche che perfezionano il VPP ORC per il prossimo anno. Ecco il sommario delle principali novità, voce per voce.

Modello idrodinamico - Grazie al lavoro coordinato da parecchi anni da Axel Mohnhaupt, è stata elaborata una nuova formula per la lunghezza “immersa”, che premia gli scafi con poppe troncate.

Modello aerodinamico - Il nuovo modello presentato l'anno scorso è stato affinato rielaborando la sequenza e l'accoppiamento delle variabili “reef” e “flat”. Questa modifica ha effetti minori sulla flotta, ma migliora le polari soprattutto nella zona di transizione tra genoa e spi.

Doppio timone - Il trattamento del doppio timone è stato completato e si è giunti ad una valutazione corretta del Vpp, che prende in considerazione la distanza del timone dalla linea centrale e il suo angolo dalla verticale, affinché si possa calcolare la parte del timone che emerge in navigazione di bolina. I dati del timone sono riportati alla fine del file Off.

Regulation per le sistemazioni interne - Il regolamento per la divisione Regata è stato rimosso e tutte le barche che non corrispondono ai criteri della classe Crociera potranno appartenere a quella Racer, ora ribattezzata Performance. Il testo e i requisiti per appartenere alla Cruising Division sono stati invece drasticamente semplificati e adesso tutti i concetti di base sono riassunti in due pagine che definiscono standard di ammissibilità comprensibili a tutti. La tabella dei requisiti minimi è stata sostituita da semplici formule lineari. Anche gli stazzatori avranno vita più facile.

Zavorre mobili - Il momento di raddrizzamento per le zavorre mobili (Moveable Ballast) è stato rivisto per restituire un Vpp più consono alle imbarcazioni che ne fanno uso.

Abbuono per età - Manterrà lo stesso incremento annuale, ma avrà un valore massimo ridotto da 1.3 per cento a 1 per cento circa, mantenendo lo stesso incremento annuale attuale, ma fino ad un massimo di 15 anni. Questa proposta di modifica è stata presentata dalla Fiv e dall'Argentina.

File OFFset 3D dello scafo forniti dai Designer - Saranno accettati ed elaborati dall'Ufficio rating dell'Orc per rilasciare anche certificati Orc International, a condizione che i punti di riferimento del bordo libero siano identificati sullo scafo reale, e che vengano controllate un certo numero di misurazione sulla barca per accertarsi che la rappresentazione fornita dal progettista corrisponda alla barca in questione. La procedura per convalidare questi file di offset sarà preparata dall'Orc e sperimentata nel corso dell'anno.

Albero in carbonio-definizione peso - Gli alberi di carbonio fin da quando sono stati ammessi dovevano essere sempre pesati, in quanto presumibilmente più leggeri di quelli di alluminio, la cui pesa è invece facoltativa e ha un valore “standard” nel caso non venga fatta. Lo stesso concetto è stato ora esteso anche agli alberi di carbonio, che avranno un loro peso “standard” calcolato, ovviamente inferiore a quello di alluminio. E’ stato anche stabilito un peso base per il sartiame in fibra (Pbo, Carbonio).

Spl/Tps - La lunghezza del tangone (o del bompresso) era stata quasi liberalizzata lo scorso anno, ora invece è stata studiata una funzione per la quale la lunghezza del tangone o del bompresso influenza la velocità della barca in poppa dal momento che aumenta l’efficienza dello spi, che risente meno della vicinanza della randa. Questo effetto aumenterà all’aumentare del rapporto Spl/Smg o Tps/Amg.

Elementi pesanti (Heavy Items) - Saranno eliminati dal certificato e il loro effetto ignorato ad eccezione della sola ancora (e catena) posta sulla prua dell’imbarcazione.

Avvolgifiocco - L'uso del rollafiocco avrà lo stesso trattamento usato ora in Orc Club, esteso anche all’Orc International. Quindi chi lo utilizzerà (essendo vincolato a una sola vela di prua, a parte quelle da tempesta) in ORCi avrà un vantaggio rispetto al passato.

Manovre Assistite - I winch elettrici (o idraulici) saranno permessi anche per le barche al di sotto di 20 m, con una penalità dello 0.5 per cento applicato a tutte le andature. Questa penalità verrà relazionata al peso dell'equipaggio, diminuendo al diminuire del peso dichiarato e consentendo pertanto anche ad equipaggi ridotti, ma “assistiti”, di regatare.

Area Randa - Pur mantenendo lo stesso metodo di misurazione e di calcolo dell'area delle rande, il Vpp ricalcolerà internamente una superficie equivalente a quella reale legata all'allunamento.

Prove in Vasca - Nel progetto di ricerca per il prossimo anno è prevista la costruzione di 3 nuovi modelli da provare alla vasca di Delft. Lex Keuning della Delft TU ha rinnovato l'offerta di eseguire gratuitamente le prove per l’Orc, che invece si assumerà il costo della costruzione dei modelli.

domenica 22 novembre 2009

Azzurra è tornata


GLI EREDI DELLA BELLA AVVENTURA DEL 1983 VINCONO A NIZZA IL LOUIS VUITTON TROPHY: 2-0 A EMIRATES TEAM NEW ZEALAND IN FINALE

(Guardate le due immagini: in alto la schermata del Virtual Eye sull'arrivo vittorioso di Azzurra nella seconda finale di oggi, trasmessa in diretta su internet. E sotto una delle rare immagini aeree di quella Azzurra mitica del 1983, I-4, il 12 metri S.I. che conquistò la semifinale a Newport e arrivò terza tra gli sfindanti)

Domenica di festa per la vela italiana: a Nizza il team Azzurra dello Yacht Club Costa Smeralda ha battuto 2-0 in finale Emirates Team New Zealand e ha vinto il Louis Vuitton Trophy Nice Cote D'Azur. Francesco Bruni al timone e Tommaso Chieffi alla tattica hanno compiuto due capolavori nelle regate odierne, vinte per 26" e 17" secondi rispettivamente. Match race d'altri tempi, vento leggero e instabile, manovre, ritmi ed emozioni da coppamerica, con un nome che più italiano non si può, che alla fine chiude davanti a tutti. Una bella storia.

Azzurra è tornata. Una buonissima notizia per la vela italiana: quel nome (diventato un brand) ha portato l’Italia in semifinale all’esordio in Coppa America nel 1983 a Newport. E’ un nome che funziona, che attira fortune e simpatie: l’ha dimostrato in questi giorni d’autunno, conquistando a Nizza la prima tappa del Louis Vuitton Trophy, la cui somiglianza con la cugina blasonata Coppa America va ben oltre il glamour, le dirette tv e il virtual-eye su internet. Per capirlo, basta pensare che tra gli 8 team iscritti ci sono BMW Oracle, l’attuale sfidante unico di Alinghi per la prossima Coppa, con Russell Coutts, gli inglesi di Team Origin, col timoniere-mostro Ben Ainslie, e Team New Zealand, erede della tradizione kiwi, ultimi avversari di Alinghi (a Auckland nel 2003 e Valencia nel 2007) con Dean Barker. Senza considerare che le barche usate sono Coppamerica 2007, semplificate e rese quasi monotipo per prestazioni, ma pur sempre bestie di 23 metri per 24 tonnellate di delicato sandwich di carbonio, per le quali servono i migliori equipaggi. Insomma la Louis Vuitton vista a Nizza non è solo la messa in scena di uno sponsor, o il capolavoro di Bruno Troublè per dimostrare al mondo che la vela può vivere anche senza America’s Cup: è in realtà un enorme warm-up in attesa della prossima “vera” Coppa America, quella che tornerà se stessa (si spera) dopo l’interminabile purgatorio della litigiosa coppia Ernesto Bertarelli-Larry Ellison.

(Francesco Bruni)

La vittoria di Azzurra è dunque un risultato”vero” e pesante. L’idea giusta è di Riccardo Bonadeo, commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda e tra i padri della prima Azzurra. Punto di forza il sailing team, affidato a uno dei migliori armatori italiani degli ultimi anni, Giovanni Maspero, e al suo gruppo vincente Joe Fly: il timoniere Francesco Bruni (unico velista italiano ad aver disputato tre olimpiadi in tre classi diverse: Laser, 49er e Star, ed ex riserva di lusso di Torben Grael nelle ultime due sfide di Luna Rossa) finalmente responsabilizzato mostra al mondo un talento maturo. In prospettiva può diventare un grandissimo. L’equipaggio è di ferro: dal tattico Tommaso Chieffi, all’ex Luna Rossa Tom Burnham (USA, unico straniero a bordo, ma ha spostato la milanese Alessandra Ghezzi), agli inossidabili Stefano Rizzi e Massimo Galli, al prodiere-fenomeno Matteo Auguadro, agli esperti Gabriele Bruni (il fratello di Francesco che sale sull’albero a cercare il vento), Cristian Griggio e Dede De Luca, per finire con i fuochi d’artificio a terra: il coach Gabrio Zandonà (ex mondiale e due Olimpiadi col 470) e la team manager Alessandra Sensini (velista mondiale del 2008 per il suo leggendario record di 4 medaglie olimpiche femminili nella vela).



Ieri nella semifinale-spareggio contro la corazzata britannica Team Origin (un gruppo che non fa mistero di puntare a vincere l’America’s Cup), Azzurra ha trovato risorse tecniche, fisiche e mentali. Dall’1-0 di giovedì, ha saputo reagire al pareggio (con doppia penalità e tanti errori), e poi Bruni-Chieffi (5 Olimpiadi e due titoli mondiali di classi olimpiche) hanno dato una lezione indimenticabile a Ainslie-Percy (6 medaglie olimpiche e un numero enorme di titoli mondiali di classi olimpiche). Italia batte Gran Bretagna alla partenza (Checco voleva la sinistra e l’ottiene), in manovra (i nostri meglio a ogni incrocio nella prima bolina) e nella tattica (vantaggio aumentato a ogni boa). Gli “azzurri” si sono poi gustati lo spareggio vinto dai kiwi contro i sorprendenti russi di Synergy (Karol Jablonsky). E così oggi a Nizza la parata Louis Vuitton si è chiusa con una passerella strepitosa di glorie passate presenti e future: Azzurra contro Emirates Team New Zealand. E ha vinto la barca che si chiama come la costa.

lunedì 16 novembre 2009

Armiamoci e partite


UOMINI, PASSIONI E SEGRETI DELLA RIUNIONE UNDER 16 A ROMA

Nasce Enduring Sailing. Un giorno e mezzo di riunione a Roma per i referenti zonali, i segretari di classe e i coordinatori tecnici del piano FIV Under 16. Tanto sono telegrafici i Consigli Federali, quanto si allungano i confronti – tecnici, programmatici, attuativi – dell’ambizioso progetto new-wave sulla vela giovanile. Giusto così. Presenti: i consiglieri Pino Barbieri e Anna Bacchiega, i Tecnici nazionali Marcello Turchi, Filippo Maretti e Marcello Meringolo, il prof. Claudio Scotton, i segretari di alcune delle classi giovanili: Norberto Foletti (Optimist), Macrino Macrì (Assolaser), Marco Corti (Techno 293), Matteo Migliavacca (RS Feva), i referenti zonali: Luisa Franza (I Zona, Liguria), Paolo Rossi (II, Toscana), Massimiliano Roppolo (III, Sardegna), Claudio Ramoni (IV, Lazio), Andrea Mauro (V, Campania), Valentina Colella (VI, Calabria), Fernanda Caravello e Sergio Todaro (VII, Sicilia), Giuseppe Palumbo (VIII, Puglia), Andrea Papa (IX, Abruzzo), Cesare Torres (X, Marche), Stefano Marchetti (XI, Emilia Romagna), Francesco Pappagallo (XII, Veneto), Paolo Apolloni (XIII, Friuli Venezia Giulia), Giuseppe Devoti (XIV, Trentino Alto Adige e Lago di Garda), Maurizio Castelli (XV, Lombardia, Piemonte e Valle D’Aosta). Una bella squadra.

La riunione è servita per conoscersi e per capire meglio, guardare dentro al progetto. Un piano che nasce da lontano, come ha ricordato Marcello Turchi (al lavoro nella foto a fianco), allenatore giovanile di lunghissimo corso, tra i più vincenti ed esperti al mondo (ha “servito” sotto ben 7 diversi consiglieri federali coordinatori dell’attività giovanile, in oltre 25 anni), che ha dato un contributo decisivo proprio apportando concetti maturati anche parecchi anni fa, nel corso dei corsi di IV Livello alla Scuola delle Sport del CONI. E in fondo è giusto che un progetto di rinnovamento e aggiornamento scientifico arrivi proprio da chi più ha contribuito, negli ultimi anni, a fare della vela giovanile italiana una delle migliori al mondo. Il piano Under 16, in tal senso, è semplicemente lo sviluppo inevitabile di una scuola. Con l’aggiunta di una salutare “scossa” a un ambiente che correva il rischio di sedersi sugli allori. Con le sue parole chiave (multilateralità, multiclasse, meno agonismo giovanile) il piano è per il momento una “dichiarazione di intenti” che viene dalla storia e dal meglio dei nostri bravi allenatori giovanili, compresi quelli che – almeno per il momento – si sentono, o sembrano, tagliati fuori. La sua validità, il suo successo, si misureranno solo nel lungo periodo. La sua attuabilità, invece, avrà subito dei duri esami da superare nel 2010. Il lavoro decisivo delle Zone (che la FIV non deve lasciare o far sentire sole neanche un secondo, in questo impegno nuovo e gravoso), la scarsità di mezzi a disposizione (barche, uomini, tempo e denaro), la necessità di convincere molti a un cambiamento che può essere piccolo o enorme. Proprio per questo, come abbiamo detto più volte, una bella e coinvolgente comunicazione sarebbe stata determinante. Forse non siamo ancora fuori tempo massimo.

Alla riunione Claudio Scotton (che insegna Tecnica dello sport presso la Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie-SUISM di Torino, e viene dal mondo delle tavole a vela) ha illustrato le basi scientifiche del concetto di “Multilateralità” (vedi sotto una definizione, con l’avvertenza che si tratta di una metodologia di chi lavora nello sport come preparatore atletico, ed è strumento che riguarda la costruzione dell’apparato fisico-motorio), che non è certo nuovo per gli insegnanti di sport e di attività motorie ai giovani e giovanissimi, né al suo esordio assoluto nella vela italiana, ma che vene per la prima volta “dettata” in programmi FIV. Scotton si è dovuto districare anche a spiegare la differenza tra Multilateralità e Multiclasse, una sorta di mini-variante applicata alla vela. Non basta usare “tante barche diverse” per fare veramente multilateralità. Ma l’applicazione Multiclasse è comunque un passaggio qualificante (e una delle difficoltà attuative) del piano Under 16. Scotton ha portato bibliografie e tabelle. E’ piaciuto a molti e ha confuso tanti altri. E’ giusto: intorno al tavolo ci sono, chi più chi meno, formatori, allenatori o semplici istruttori che hanno sfornato a centinaia negli ultimi anni le nuove generazioni di velisti. Avranno la loro cultura, no? E’ stato persino chiesto loro di svolgere un “compitino”: un progetto-tipo di piano Under 16 per la propria Zona. Con Marcello Turchi intento a prendere appunti. Inevitabile sensazione di essere in una fase sperimentale.

Come sempre accade, tra i più smaliziati c’è chi nicchia, ma in generale prevale un misurato entusiasmo, l’interesse – tecnico e storico – per una fase di passaggio e di potenziale miglioramento. Secondo i punti di vista, più conservatori o più rivoluzionari, il piano può portare a piccole e graduali modifiche, oppure a un profondo cambiamento culturale delle scuole di vela. Singolare, ma fino a un certo punto, l’analisi dei due schieramenti: i politici e gli autori della dottrina sono per un cambio rivoluzionario e culturale, mentre i tecnici, gli istruttori sul campo, sono per un processo più prudente. Su un punto tutti daccordo: sarà la pratica a decidere.

E’ qui, oltre che sulla buona comunicazione, che si gioca la partita. Da domani ciascun referente andrà nella sua Zona a diventare ambasciatore del piano. La responsabilizzazione delle Zone è un passo importante, anche per far crescere nel tempo nuove e valide figure professionali, ma con quali cannoni la FIV vuol combattere questa guerra? Si parla di un contributo di 8-10.000 euro per Zona. Per acquistare le barche, per le diarie dei tecnici incaricati, per l’organizzazione dei raduni under 16 multilateralisti e multiclassisti, ben 8 secondo le tabelle del piano... Messa così, è come spedire una missione nell’inverno russo in bermuda e infradito. Il piano rischia di congelarsi sul nascere. Mi permetto di credere che loro, i referenti, gli istruttori, i formatori, chi è dentro e chi entrerà nell’onda del cambiamento, gli stessi circoli, tutta questa forza è la storia della nostra vela e quindi andrà senza paura, anche al congelamento. E’ la FIV, è chi ha pensato, scritto e partorito il piano, ad avere adesso il dovere di foraggiare, sostenere, riscaldare queste truppe. Non devono sentirsi soli, là in trincea. Dovrebbero venire in visita, ogni tanto, anche i grandi capi federali, lasciare per un attimo le Volvo Ocean o le Louis Vuitton, e scendere alle frontiere. Ci vogliono più soldi, ci vogliono strumenti (uno, positivo, potrebbe partire a breve: una piattaforma sul sito FIV che serva di scambio informazioni, esperienze didattiche, guide e ausili, anche forum tra i soggetti protagonisti), ci vogliono più uomini e più comunicazioni condivise (ogni riunione dovrebbe avere un report di riferimento per i partecipanti), bisogna far sentire ciascuno “dentro” e nessuno “fuori”, tutti importanti. Ci vuole pazienza e rispetto per i tempi di tutti. Senza pregiudizi né dogmi. Solo così il piano Under 16 ce la farà, come i Corsi Olimpia nel '60. E noi con loro.

PS-La nostra inchiesta in periferia sull’Under 16 prosegue: nei prossimi giorni la pubblicazione a puntate. Con qualche sorpresa...

DOCUMENTI/ COS’E’ LA MULTILATERALITA’?
Da una definizione piuttosto chiara di un corso universitario: “È una strategia dell’allenamento giovanile indispensabile per uno sviluppo motorio e somatico armonioso, propone la molteplicità delle attività in maniera motivante... un fondamento della preparazione giovanile che indica un completo sviluppo delle funzioni di base e può quindi consentire di eliminare le limitazioni che una specializzazione precoce può procurare...”.
Si identificano due modelli principali di multilateralità: la “multilateralità estensiva”: prevede l’adozione di un numero considerevole di proposte motorie in riferimento agli schemi motori e abilità più significative a buona parte delle discipline sportive; la “multilateralità orientata”: con adozione di una grande quantità di proposte e particolare riferimento agli schemi motori e abilità più significative di una specifica disciplina sportiva. Questa seconda può inoltre avere una forma fortemente indirizzata e diventare “multilateralità mirata”: adozione di una gran quantità di proposte, strutturando continuamente varianti significative rispetto agli schemi motori e alle abilità della disciplina sportiva praticata.

Normality

La news con l'errorino su Insabato-XV Zona è stata prontamente corretta e anche con l'elegante ammissione della scivolata (chapeau). E persino il comunicato-fantasma, che c'è e (più spesso) non c'è, pare tornato al suo posto. Miracoli, incredibili miracoli di questo minuscolo blog. In ogni caso grazie a nome di tutti. Intanto aspettiamo la trasparenza e, possibilmente, la "comunicazione".

domenica 15 novembre 2009

Grandi notizie: Angelo Insabato è il Presidente della XV Zona FIV.

Una notizia sensazionale e un po’ a sorpresa, che ha preso in contropiede il mondo della vela. Tra i più sorpresi Carlo Alberto Zerboni, che guida il Comitato XV Zona e al quale nessuno ha detto nulla.

(Nella foto a fianco: Carlo Alberto Zerboni, Presidente XV Zona FIV 2009-2012. Prima di lui la XV Zona - Lombardia, Piemonte e Valle D'Aosta - era stata presieduta in tempi relativamente recenti, da: Sergio Allievi, lo stesso Angelo Insabato ed Emilio Magnaghi) Ma niente subbuglio, per carità. Non scomodatevi a telefonare per capire. Inutile suonare l’allarme. E’ solo l’ultimo banale microscopico errorino di un comunicato stampa della Nuova FIV. Che testualmente (provare per credere, è tale e quale anche sul sito federale, almeno finchè qualche anima pia lo correggerà) scrive: “Angelo Insabato, Responsabile del Settore Programmazione Attività Sportiva Nazionale nonché Presidente della XV Zona FIV, ci offre uno spunto di approfondimento metodologico riguardante la selezione dei componenti delle Squadre C.”

RINFRESCHIAMOCI LE IDEE
A titolo informativo: le “Zone” rappresentano a norma di Statuto FIV l’organizzazione periferica, sono in tutto 15, rappresentano altrettante aree regionali, e sono governate da Comitati di Zona composti da un Presidente e da un numero di componenti variabile da 5 a 8. Ecco cosa recita al proposito lo Statuto, nella Sezione II - Organi Periferici, all’Art. 35 – Struttura. E’ composto da 6 commi.
1 - Gli Organi periferici Federali sono costituiti dai Comitati di Zona e rappresentano la FIV sul territorio di propria competenza, allo scopo di propagandare, sviluppare, organizzare e disciplinare la pratica della attività velica secondo quanto espressamente previsto nel presente Statuto e nel relativo Regolamento.
2 - La Zona FIV è costituita dagli Affiliati alla Federazione, che hanno sede nell'ambito territoriale della Zona stessa.
3 - L'ambito territoriale della Zona coincide con i confini geografici della rispettiva regione, fatto salvo quanto precisato
nell’art. 70 commi 1 e 2. Per le Province autonome di Trento e Bolzano trova applicazione la delibera del CONI n. 514 del
28/4/1989, relativa alla costituzione di organi provinciali con funzioni analoghe a quelle attribuite agli organi regionali.
4 - Per l'operatività della Zona e l'istituzione dei relativi Organi è necessaria la presenza di almeno 10 Affiliati aventi diritto
di voto con sede nel relativo territorio.
5 - Qualora la Regione, istituita come Zona FIV, perda la condizione per la operatività a seguito della riduzione del numero minimo degli Affiliati aventi diritto di voto, gli Organi della Zona e il Consigliere Federale eletto in rappresentanza della
Zona stessa decadono dalla loro carica. Il Consiglio Federale provvederà a nominare in tale caso un Delegato Zonale.
6 - Ai Comitati di Zona potrà essere riconosciuta, dal Consiglio Federale, autonomia amministrativa contabile governata dal
Regolamento di Amministrazione.”


Così ora i comunicatori federali sanno qualcosa in più.

Per fortuna di tutti, lo “spunto di approfondimento metodologico” di Insabato regge, e così si può allegramente passare ad altro. Lasciarsi il detrito alle spalle. E leggersi bene il comunicato, che è una lunga dichiarazione congiunta, ma virgolettata (hanno parlato in coro?) dei DT azzurri Luca De Pedrini e Paolo Ghione (loro si, c’erano anche nel 2008, e nel 2007 e via indietreggiando), i quali analizzano “in forma oggettiva” la stagione 2009 e spiegano le composizioni delle squadre A e B, aggiungendo poi come sia “possibile identificare in maniera meritocratica e sulla base di criteri matematici” la Ranking List e la squadra C. Oggettivi, meritocratici, matematici. Le squadre sono sul sito FIV, a tutti vogliamo augurare il migliore dei venti, perché nel 2010 andiamo a girare la boa del biennio preolimpico, e quindi non si scherza.

Negli sparuti comunicati stampa, invece, si potrà continuare a scherzare. Tanto restano fra pochi intimi.

MINI INCHIESTA/UN ANNO CON IL CONTAGOCCE
L’Ufficio stampa o Comunicazione FIV ha emesso dal 1 febbraio a oggi la bellezza di 41 comunicati stampa: una media di 1 ogni 6,5 giorni. Nello stesso periodo dell’anno precedente la preesistente struttura aveva inoltrato più di 400 comunicazioni stampa su un totale di 611 news, per una media di 1,10 comunicati al giorno, e quasi 2 news al giorno.

Vela olimpica al millimetro - Ogni campionato europeo o mondiale di classe olimpica nel 2008 ha avuto una media di 4 comunicati: uno iniziale, altri dedicati all’andamento e uno per i risultati finali, indipendentemente dalle medaglie dei velisti azzurri. Nell’ultimo anno la FIV ha comunicato solo la presenza sul podio di velisti azzurri. Più comunicati per un campionato sono stati emessi solo in occasione dei Giochi del Mediterraneo a Pescara, della Expert Eurolymp di Riva del Garda e dei CICO di Cesenatico.

Se volete guardare indietro – Qualche link all’andazzo passato. Il primo comunicato-news, con il Buon Vento 2008 alla vela italiana. La schermata della home page con i comunicati della prima settimana del 2008. La serie dei 6 comunicati sul Mondiale Star di Miami, dal primo, all’ultimo.

Toh, c’è anche la federvela mondiale - Sulla Conferenza annuale ISAF di Madrid 2008 sono stati emessi 6 comunicati. A questo link il primo; e a questo link l’ultimo con l’intervista al neo vicepresidente Alberto Predieri.
Quest’anno per la conferenza ISAF di Busan la FIV non ha emesso alcun comunicato, e solo una (1) piccola news, qui.

Il palazzo non è di vetro – Anche sulla sbandierata trasparenza delle riunioni del Consiglio, la comunicazione FIV 2009 non ha mantenuto le promesse. L’ultima news (non è stato fatto alcun comunicato stampa, a differenza di quanto avveniva in passato) risale al 20 ottobre, tre giorni dopo il Consiglio del 17. In tutto sono state 5 le news, la prima il 13 febbraio. E tanto per essere coerenti sull’idea di trasparenza, è stata anche eliminata la voce “Dal Consiglio Federale” nel menu “Comunicazione”.
Per ultima poi la cosa più buffa, la vicenda del comunicato “scomparso”: il report del primo consiglio federale della Nuova FIV, realizzato (in proroga) dal Vecchio Ufficio Stampa, con le nomine e le prime dicharazioni dei due vicepresidenti Sensini e Briante. Ci credereste? Quella pagina, dal sito FIV è stata cancellata! Ma se volete vederla, cliccate qui.

sabato 14 novembre 2009

ISAF Annual Conference 2009/Fine: ciao ciao Busan



Mentre la folta "delegazione" italiana era già tornata a casa, la federvela mondiale rifiniva i suoi disegni sul futuro del nostro sport, nella giornata conclusiva della conferenza annuale a Busan, in Corea. Ecco il nostro ultimo report. E buon week-end.

L’ultima riunione del Council ha chiuso a Busan l’Annual Conference dell’ISAF, la federvela internazionale. Primo tema della riunione la submission volta a introdurre un “cancello” sia a metà del lato di bolina che in quello di poppa, nelle regate olimpiche. Il Council ha rinviato una decisione in merito, incoraggiando prima la sperimentazione di questo e altri format sui campi di regata.

Molto interesse, curiosità ed entusiasmo, invece, intorno agli aggiornamenti tecnici sulla possibilità di introdurre al più presto nelle regate delle classi olimpiche, a partire dalla World Cup, sistemi di tracciamento della rotta basati sulla tecnologia GPS, utili sia per il pubblico che per particolari situazioni di regata, in particolare per le verifiche di OCS. Sul tema ha presentato lo stato dell’arte l’ISAF Technology Working Party, ma la proposta del chairman Patrick Bergmans (BEL) di arrivare fra un anno a presentare al Council una submission per applicare e sviluppare il tracking system, è stata differita. Il motivo: ci sono altri gruppi di lavoro impegnati sullo stesso argomento. Morale: ISAF interessato agli sviluppi tecnici ma in grave confusione. Speriamo si faccia presto chiarezza, sia per fugare l’impressione che comincino a svilupparsi interessi commerciali intorno all’argomento, sia perché le molte possibilità offerte dalla tecnologia potrebbero portare a una giungla di diversi tipi di tracciamento usati nel mondo.

Lungamente discussa e alla fine respinta, la proposta che arrivava dalla classe Laser, volta a far riconoscere anticipatamente quali classi olimpiche per il 2016 sia lo Standard che il Radial, per dare maggiori chances di preparazione a molte nazioni. Fino a maggio 2010 l’ISAF non parlerà di eventi olimpici per il 2016. Approvata invece la submission di nomina degli Ufficiali di Regata degli eventi di World Cup, a riprova della volontà della federazione di lavorare insieme agli organizzatori per sviluppare il circuito.

C’era in ballo una proposta per un World Championships for Rating Systems, una sorta di mondiale dei sistemi di compenso d’altura. Il Council ha considerato negativamente le posizioni distanti che oggi vedono ISAF, ORC, IRC e altri sistemi o classi. Il presidente dell’Oceanic and Offshore Committee Jacques Lehn (FRA) si è impegnato a lavorare tra le parti per riproporre l’argomento alla prossima Annual Conference del novembre 2010.

Il Council ha quindi approvato la richiesta per lo status internazionale della classe RS Tera, e lo stuatus di classi riconosciute per Laser Vago, RS500, RC44 e Kona. Al contrario è stato rimosso lo status di classe ISAF per il Nacra F18 e i trimarani Orma60, per mancanza dei requisiti di classe.

Sono state approvate le quote-nazione per l’iscrizione ai Mondiali delle classi olimpiche di perth 2011: un posto per ciascuna nazione in ogni classe, con i posti addizionali che saranno assegnati in relazione ai risultati dei mondiali 2010 di ogni singola classe (tranne che per 49er e Star che useranno a tale scopo gli Europei), e le ranking list internazionali (quelle si, pubblicate costantemente sul sito ISAF...).

Lymassol, Cipro, sarà sede dello ISAF Youth Sailing World Championship nel 2013.

I saluti e i ringraziamenti finali del presidente Goran Petersson alla città di Busan e alla Korea Sailing Federation del presidente Pil-seong Lee.

Il diario completo dell’Annual Conference nell’ISAF Meetings a questo link: www.sailing.org/meetings

venerdì 13 novembre 2009

ISAF Annual Conference Busan 2009/5: cambia il numero di iscritti per le classi a Londra 2012


(Vista aerea della base di Weymouth sede delle regate olimpiche di Londra 2012)

Primo giorno di riunione del Council alla Conferenza Annuale dell’ISAF. Dopo la relazione del presidente Goran Petersson, e l’approvazione della richiesta di affiliazione dell’Oceania Sailing Federation, che riunisce i paesi dell’area, il governo della federvela mondiale è passato subito a esaminare il formato della vela alle Olimpiadi di Londra 2012, ascoltando le raccomandazioni dell’Events Committee.

Match Race femminile - Si svolgerà un Round Robin singolo tra i 12 equipaggi, al termine del quale i primi 8 daranno vita ai Quarti di Finale, poi le Semifinali e le Finali. La scelta di limitarsi a un solo RR è stata spiegata con l’intento di evitare l’aggravio di tante regate sul programma, già lungo, della vela olimpica. Del resto il RR unico è lo stesso formato usato per il World Match Racing Tour e garantisce spettacolo e valori tecnici.

Qualifiche olimpiche per Londra 2012 e rimpasto nel numero di iscritti per classe – La riduzione (definitiva da agosto) da 11 a 10 classi olimpiche per l’esclusione del Tornado, comporta una redistribuzione tra le classi del numero di atleti (si passa dai 400 per 11 classi di Pechino 2008 ai 380 per 10 classi di Londra 2012). Due i criteri usati nel rimpasto: incrementare le quote femminili (che passa dal 34.8% al 37.6%) e il numero totale di nazioni iscritte. Questo è lo schema proposto dall’Events e supportato dal Council per le classi olimpiche di Londra 2012:

ISCRITTI E ATLETI PER CLASSE A LONDRA 2012

Star 16 (32)
49er 20 (40)
470 M 27 (54)
470 F 20 (40)
Finn 25 (25)
Laser 48 (totale atleti 48)
Laser Radial 39 (39)
RS:X M 38 (38)
RS:X F 28 (28)
Match Racing F Elliott 6m 12 (36)

Quanto alla qualifica, con un posto garantito in ogni classe al paese organizzatore, il 75% dei posti-nazione sarà assegnato ai Mondiali ISAF di tutte le classi olimpiche di Perth 2011, e il restante 25% nel 2012 da singoli eventi di ciascuna classe. Il sistema approvato dal Council ISAF è ora inviato al CIO per la definitiva approvazione. Il sistema di qualifica ufficiale sarà pubblicato ad aprile 2010.

Più controversa la decisione di non ammettere la richiesta di riparazione nella Medal Race. Il Council si è diviso ma alla fine ha confermato la raccomandazione dell’Events (scritta nel report di ieri, qui sul minuscolo-blog).

World Cup, parla Alberto Predieri – Il Vicepresidente italiano dell’ISAF ha esposto al Council l’andamento del primo anno del circuito (lui che rappresenta un paese che è escluso dal circuito stesso...). “Solo un anno fa questo evento non c’era, e il primo anno ha fatto aumentare del 30% le partecipazioni agli eventi di classi olimpiche rispetto al 2005. La World Cup piace ai velisti”, ha detto Predieri.

Nel successivo esame di ben 126 Submission, si segnalano le decisioni più significative. La prima indicazione delle classi olimpiche per il 2016 slitta a maggio 2010; nasce il Windsurfing e Kiteboarding Committee; lunga discussione sui giubbini sponsorizzati della World Cup con emendamenti per evitare conflitti tra brand (per chi ha questi problemi di abbondanza...); approvate una serie di semplificazioni nelle documentazioni ISAF per gli ufficiali di regata e i concorrenti; molto discussa la questione sulle possibilità di allenamento sul campo olimpico di Weymouth, i cui costi penalizzano i paesi emergenti: un problema che lo stesso tesoriere ISAF David Kellet (AUS) e il presidente Petersson hanno preso in considerazione, promettendo di informarne anche LOCOG e il CIO, e questo ha convinto la federazione polacca a ritirare la Submission.

Domani altra giornata di riunione e altre Submission in esame.

Tutta l’Annual Conference a questo link: www.sailing.org/meetings.

Louis Vuitton Trophy a Nizza, a bordo con Paul Cayard

giovedì 12 novembre 2009

ISAF Annual Conference Busan 2009/4: la parola al Council


ALTRI ARGOMENTI
Oltre alle informazioni fornite da Cavallucci, Olimpiadi e Coppa del Mondo sono state al centro della discussione dell’Events.

Il chairman Chris Atkins (GBR) ha introdotto la discussione sulle regate olimpiche facendo propri gli obiettivi della Olympic Commission: “Portare più spettatori alla vela”. Nel maggio del 2010 (Mid Year Meeting ISAF) saranno presentate le prime proposte di riforma della vela olimpica (eventi e formato), in relazione alle valutazioni del CIO, come ricordato da Phil Jones (AUS) della Olympic Commission.

MEDAL RACE, TERRA DI NESSUNO
Ma la discussione è iniziata già a Busan, con al centro due temi: la possibilità di richiesta di Redress (Riparazione) nella Medal Race, e il formato del Match Race femminile. La tendenza che emerge (e che prende forma di una raccomandazione al Council) è di limitare fortemente, fin quasi a eliminare, la richiesta di riparazione nella Medal Race. Unica eccezione sarà costituita dai casi limite previsti dalla regola 62.1.c.
Cosa significa? La Medal Race viene sempre più “isolata” dalle Regole di regata, queste ultime immolate sull’altare dello “spettacolo” e della “certezza del risultato” soprattutto pensando alle esigenze dei Media. Quanto accaduto alla Medal Race 49er di Qingdao con i fratelli Sibello non è servito a consigliare più equilibrio, la nuova tendenza va ancor più nella direzione di una Medal retta da “leggi speciali”.

ISAF WORLD CUP
La nuova stagione 2010 della Coppa del Mondo sarà basata sugli stessi 7 eventi dell’anno appena concluso, e partirà a Melbourne in dicembre. Si è parecchio discusso del calendario e degli obiettivi del circuito. “Promuovere la vela olimpica e i suoi protagonisti nei quattro anni che separano ogni edizione dei Giochi” è stato confermato come l’obiettivo primario. Non sono mancate alcune voci di scontento, e sono state analizzate alcune idee per migliorare gli aspetti promozionali del circuito. L’impressione è che la politica abbia prevalso di gran lunga, e che lo status-quo dei grandi eventi esistenti finirà per rendere intoccabile il tour (Melbourne, Miami, Palma, Hyeres, Medemblik, Kiel, Weymouth), rendendo impossibile l’introduzione di nuove località. Il solito asse angloamericano-nordeuropeo ha preso il sopravvento e l’Italia – che pure ha avuto un ruolo nella nascita della World Cup – è rimasta fuori all’inizio e rischia (ahimè) di restarci per sempre.

QUALIFICHE OLIMPICHE
Dall’americano Gary Boid è arrivata una proposta per aumentare il numero di nazioni ammesse alle regate di Londra 2012 (Weymouth) nelle classi Laser e RSX maschile, dall’attuale totale di 62 fino a 75, pur mantenendo inalterata la percentuale CIO del 38% della rappresentanza femminile sul totale di 380 atleti ammessi ai Giochi. Dalla discussione che ne è seguita l’Events è arrivato a una proposta più bilanciata, con gli aumenti di quote-nazioni suddivisi tra singoli e doppi. Nei prossimi giorni il Council voterà sulle modifiche proposte e questo sarà l’intervento più significativo sul formato delle Olimpiadi 2012 per la vela, fermo restando che la parola finale sull’argomento resterà al CIO.

OCEANIC E OFFSHORE
Si è parlato, tra l’altro, di Special Regulations per l’Altura, di Codice di Clasificazione, del Mondiale Team Racing Offshore ISAF. In tema di Classification Code l’Events ha supportato la Submission che punta a eliminare il Gruppo 2 (resteranno in vigore solo i Gruppi 1 e 3, con le rispettive regole). Quanto agli aggiornamenti sulle Special Regulations, l’Events ha supportato tutte le proposte dello specifico Sub-Committee: il nuovo documento sarà pubblicato sul sito ISAF entro la fine di novembre.

IL PROGRAMMA DEL WEEK-END
Tutte le “raccomandazioni” emerse da sette giorni di riunioni dei Comitati sono state raccolte in un Recommendation Booklet destinato ai membri del Council: sarà la summa dell’andamento e delle decisioni finali che il governo della federvela mondiale prenderà al termine di questa Annual Conference.
Stamattina (12 novembre) si riunisce l’Executive, mentre il Council terrà la sua prima riunione plenaria nel pomeriggio, partendo da una ampia relazione del presidente Goran Petersson (SWE) e da un esame della situazione finanziaria e amministrativa.

L’intervento di Petersson (passaggi interessanti su Olimpiadi, copertura TV, qualificazioni che garantiscano l’universalità dello sport velico e la rappresentanza femminile, presenza dei rappresentanti degli atleti negli organi della federazione) è visibile integralmente cliccando qui.

Qui tutti gli aggiornamenti e le carte della Conferenza: www.sailing.org/meetings.

Altro da Busan:

PENALITA’ PIU’ LIEVI E DISCREZIONALI PER VIOLAZIONI DI STAZZA?
Busan. Dick Batt, presidente dell’Equipment Committee e capo del team di Stazzatori alle Olimpiadi di Pechino e avrà lo stesso ruolo anche a Londra 2012, spiega la novità che è stata testata dal RYA (la federazione inglese) alla recente regata di Weymouth Sail for Gold. Si tratta di un sistema di penalità discrezionale in caso di violazioni a regole di stazza, che prevede una penalizzazione da 3 a 7 punti per una regata o per una giornata di regate, nel caso di irregolarità rilevate dagli stazzatori. In passato per una violazione del genere era prevista la squalifica per la regata o per il giorno. Questo sistema sembra piacere alle Giurie e ai concorrenti, è più elastico e adeguato, e parte dalla certezza che la maggior parte delle violazioni non sono fatte con dolo, ma sono spesso frutto di dimenticanze o disattenzioni (i Sibello – sempre loro – furono squalificati da una regata alle Olimpiadi di Atene 2004 perché non indossavano il giubotto salvagente tra una prova e l’altra).

LE LISTE DEGLI UFFICIALI DI REGATA INTERNAZIONALI
A Busan l’International Rules Committee ha approvato la composizione aggiornata degli albi degli Ufficiali di Regata internazionali con la lista dei rinnovi o dei primi incarichi, divisi in quattro discipline: International Judges (IJ), International Measurers (IM), International Race Officers (IRO) and International Umpires (IU). Nella prima ci sono gli italiani Marco Alberti, Luca Babini (rinnovati per 4 anni), Gianfranco Alberini e Mario Chiandussi (rinnovati per 2 anni) e Luigi Bertini (primo inserimento). Nella seconda Giorgio Morabito (470, rinnovato 4 anni) e Aldo Murchio (Platu25, primo incarico). Nella terza primo incarico a Fabio Barrasso. Nella quarta: Luca Babini, Luigi Bertini e Alfredo Ricci (rinnovo 4 anni).


(Il Premio intitolato a Beppe Croce, che ogni anno viene assegnato a personalità illustri della vela mondiale in memoria dell'ex presidente italiano e internazionale, consegnato a Bill Bentsen)

Dal nostro uomo all'Avana

Walter Cavallucci (foto a sinistra) è tra i pochissimi italiani alla Conferenza Annuale ISAF di Busan, in Corea del Sud. Consigliere di presidenza in rappresentanza degli atleti, si occupa da parecchi anni prevalentemente di Match Racing e Team Racing, anche quale Delegato ISAF. Viste le ampie assenze tra le file italiane, nei pochi giorni a Busan Cavallucci oltre al proprio Comitato ha seguito anche altri meeting, tra cui quello importante dell'Events. Di seguito alcune informazioni dal nostro uomo in Korea.

QUALIFICHE OLIMPICHE PER MATCH RACE FEMMINILE
I 12 posti per nazione a disposizione per le regate olimpiche di Londra 2012 (Weymouth), saranno qualificati attraverso due eventi: 1) Mondiale MR Femminile, in Australia a fine 2011 (o inizio 2012): 8 posti-nazione in palio; 2) altro evento da definire, quasi certamente in Europa: i restanti 4 posti-nazione. Importante la determinazione del parco-nazioni ammesse a tali selezioni. Attualmente il Mondiale australiano sarà aperto a ben 32 nazioni. Un bel numero, che potrebbe anche crescere a 36: questo è infatti il censimento sulle nazioni che svolgono attività di match racing femminile nel mondo, e l'Events raccomanda al Council di estendere a 36 l'iscrizione al Mondiale 2011, prima qualifica. Qualora il numero massimo di iscritti non fosse raggiunto, per la riununcia di qualche nazione, il numero massimo di iscritti sarà coperto dando la possibilità alle nazioni che hanno più equipaggi nella Ranking List di iscrivere un secondo equipaggio.
Quanto al formato olimpico, è previsto un singolo round robin, seguito da quarti di finale, semifinali, finale 3°-4° e finalissima 1°-2° posto.
L'impressione generale, dal meeting del Match Race Committee e dalle raccomandazioni dell'Events, è che la filosofia "match racing" sia oggi più forte e più considerata in seno all'ISAF. Ma ovviamente l'ultima parola spetterà al Council.
Sul fronte italiano, resta in stand-by una proposta di ospitare un evento del World Match Racing Tour mondiale, Grado 1 ISAF: l'opzione rientra nel progetto più ampio di rilancio del match race in Italia attraverso l'intervento di uno sponsor (automobilistico) e che prevede anche centri federali, tecnici nazionali e raduni di preparazione. Se sono rose fioriranno.

KITESURF
Si va verso una regolamentazione del Mondiale Kitesurf in seno alle attività ISAF. Questa specialità è ormai riconosciuta ufficialmente dalla federvela internazionale. In Italia la situazione è un po' complessa: il kitesurf aveva chiesto di aderire alla FIV, ma davanti ai tentennamenti di questa, si era poi "accasato" con la federazione Sci Nautico. Ora che il riconoscimento ISAF spinge inevitabilmente il Kite verso la FIV, lo Sci Nautico frena e cerca di tenerselo, almeno per il quadriennio in corso. Vedremo come andrà.

martedì 10 novembre 2009

Torben Grael e Anna Tunnicliffe Velisti Mondiali Rolex ISAF 2009

IL VIDEO DELLA PREMIAZIONE


Rolex ISAF World Sailor of the Year 2009: vincono Torben Grael e Anna Tunnicliffe. L'eroe brasiliano ha aggiunto alla super-collezione di medaglie olimpiche l'ultimo giro del mondo Volvo Ocean Race da trionfatore. La laserista statunitense oro a Qingdao, nominata anche nel 2008 ma battuta dalla striscia storica di Alessandra Sensini che col suo argento cinese divenne la prima donna a conquistare quattro podi olimpici, si è ripresa il titolo grazie a un'annata di successi sia in Laser Radial che nel match racing. Nella serata di gala al Busan Yacht Club emozionati i due vincitori, che succedono nell'albo d'oro del premio a personaggi del calibro di Peter Blake (NZL), Ellen MacArthur (GBR), Robert Scheidt (BRA), Russell Coutts (NZL). Nel 2008 i Awards vincitori furono per l'appunto Ben Ainslie (GBR) e Alessandra Sensini (ITA). La vicepresidente FIV, però, non era della serata: è impegnata a Nizza quale team manager del team Azzurra al Louis Vuitton Trophy.

Ritorno a Valencia?


(La Coppa America fotografata al Museo delle Scienze di Valencia - americascup.com)

Alla fine di tutto, dopo i settecento giorni che hanno messo nel frullatore l'evento sportivo più antico della storia e il più ambito dello yachting, l'America's Cup potrebbe davvero tornare a Valencia.

E' lo stesso legale di SNG (Societé Nautique de Geneve) e Alinghi a proporre Valencia a febbraio 2010, in una lettera inviata oggi alla Giudice Shirley W. Kornereich della Corte Suprema di New York. Lei aveva insistito perchè i contendenti si parlassero nel week-end, ma ancora una volta la riunione era stata senza esito. Così adesso Alinghi spinge ancora sull'acceleratore. Un'altro tiro in porta, dopo il catamarano, l'elicottero, Genova, Ras Al Khaimah, l'Australia. Non si può dire che Ernesto Bertarelli abbia giocato di rimessa, all'italiana. Dall'altra parte, da Golden Gate Yacht Club-BMW Oracle, Larry Ellison, Russell Coutts e soprattutto Tom Ehman, hanno alternato: bordate legali tremende (con un trend invidiabile di vittorie nelle decisioni della Corte), il trimarano, la richiesta insistita di Valencia (l'ultimo a pronunciare il nome della città spagnola era stato Russell Coutts, pochi giorni fa), la vela rigida wingsail, altre bordate legali.

Oggi Alinghi accetta Valencia, "propone" Valencia: vista la storia potrebbe sembrare una resa alle condizioni dell'avversario. E invece ha le sembianze dell'ennesimo contropiede. La proposta-accettazione infatti vuole in cambio il ritiro di tutte le cause legali da parte di BMW Oracle. Non a caso Brad Butterworth ha dichiarato oggi che BMW Oracle negli ultimi giorni ha l'obiettivo "di ritardare lo svolgimento della regata perchè non sono pronti. Originariamente sono stati loro a insistere per Febbraio 2010, quando questo era ancora un vantaggio a loro favore. Ora devono accettare quella che è stata la loro stessa prima scelta." Alle 18,30 di oggi, due ore dopo la lettera di Alinghi, da San Francisco è silenzio.

Le cause legali pendenti non sono di poco conto, riguardano aspetti centrali della gestione tecnica e dell'organizzazione (primo tra tutti la scelta della Giuria Internazionale) della 33ma Coppa America. Regole che Alinghi ritiene talmente importanti da volerle difendere al punto di accettare di regatare con i fragili mega-multiscafi al freddo di febbraio a Valencia. Dall'altro versante, le stesse questioni sono ritenute egualmente così importanti da tenere in piedi le cause davanti alla Corte con il potenziale effetto di ritardare ulteriormente il momento delle regate. Sta qui, oggi, il confronto. Mentre shore e sailing team sontuosi si lucidano due mostri velici che spaventano anche loro.

Se nel diabolico timing delle "litigation" entrambe le parti hanno posto sempre grande attenzione allo status dei rispettivi team velici, chi si sente forte avanza proposte e chi si sente debole la butta sul legale. Le parti si sono scambiate più volte in questi due anni. Ma ora siamo al finale, e si guarda alle previsioni meteo. Oggi il barometro pende verso Alinghi e il catamarano: il defender ha preso il centro del ring e concedendo Valencia ha tolto fiato a BMW Oracle e al trimarano. Almeno per qualche ora. Presto arriverà il comunicato americano (in serata Tom Ehman si è detto felice per la scelta di Alinghi, ricordando però che è ancora pendente il ricorso svizzero contro la sentenza della Corte che ha dichiarato illegittima Ras Al Khaimah). Intanto, da San Diego arriva questa foto, che mostra l'installazione su USA90 del nuovo albero con la wingsail integrata. L'avevamo detto: ci sarà da divertirsi...

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