venerdì 12 marzo 2010

Alla Vela non ci pensa proprio nessuno

I giornali ci informano che il Governo sta varando provvedimenti di sostegno ad alcuni settori dell'economia e dell'industria. Niente di lontanamente paragonabili, per ampiezza durata e profondità, con quelli frequentemente concessi all'automotive, che però stavolta a quanto pare resta fuori, ma meglio di niente. Del pacchetto (finanziato con 300 milioni di euro e opera del Ministro Claudio Scajola) fanno invece parte: scooter elettrici o ibridi, elettrodomestici e cucine componibili, abitazioni ad alta efficienza energetica, rimorchi, semirimorchi, macchine per uso agricolo e industriale e gru a torre per l'edilizia, tessile, e infine - udite udite - c'è un piccolo spazietto per la nautica. Con la seguente "voce": "inverter e motori per nautica da diporto". Partiamo dalla definizione di "inverter": Un inverter è un apparato elettronico in grado di convertire un tipo di corrente in un altro e/o modificarne le caratteristiche, eventualmente a tensione diversa, oppure una corrente alternata in un'altra di differente frequenza. Grosso modo, un trasformatore. Il decreto dovrebbe finire al primo Consiglio dei Ministri utile e diventare legge con forma leggera e agile (va di moda dire così): solo 6-7 articoli. Talmente agili, che è già annunciato un successivo decreto dello stesso Ministero dello Sviluppo Economico per "spiegare" come funzioneranno gli sconti, e chi ne beneficerà, per comprare i suddetti beni.

Riepilogando: c'è la ripresina e il Governo offre una spintarella a chi ha più bisogno. C'è anche un pezzetto di nautica. Il decreto è molto preoccupato delle tematiche ambientali, come si vede. E cosa sceglie, nella nautica, di molto ambientale? Inverter (e vabbè) e motori marini. Caspita.

Chissà che lavoro di lobby deve esserci stato intorno al Ministro Scajola (che in una intervista a un giornale specializzato si è dichiarato "velista", ha navigato con un 11 metri per tutto il Tirreno, ma oggi è motoscafaro), soprattutto da parte dell'associazione confindustriale che riunisce le imprese della nautica ("cantieri nautica e affini"). A giudicare dal sito ufficiale di UCINA, nessuna: del decreto non v'è infatti traccia. Una cosa, però, è sicura, sicurissima: nessuno, proprio nessuno, ha esercitato pressioni verso il Ministro o verso il Governo per far inserire, nel pacchetto sviluppo così attento all'ambiente, al fianco della voce "Nautica", la voce "Vela". Alla Vela non ci pensa proprio nessuno. Questa è l'amara verità, una constatazione purtroppo ben nota alle centinaia di aziende, grandi, medie, piccole e piccolissime, ma pur sempre aziende con il loro impegno, dipendenti, professionalità, capacità artigianali, investimenti, compongono il segmento "Vela" nel settore della nautica. Questi imprenditori, manager, progettisti, costruttori, velai, operai, attrezzisti, addetti, comunicatori, assemblatori, noleggiatori, persino velisti e società di servizi per un settore bello ed evocativo come la Vela, semplicemente non se li fila nessuno.

Per la verità i tentativi non sarebbero mancati. Provo a riassumerli in breve e per quanto di mia conoscenza. 1) Chi vi scrive ha inventato nel 1998 un salone-spettacolo dedicato solo al settore, chiamato Vela Show e durato 5 anni a Viareggio (più un supplemento a Rimini), esperienza esaurita per difetti di gioventù, partner sbagliati, territorio refrattario e - last nut not least - la discreta ma potente avversione da parte di UCINA. 2) Dopo la chiusura del Vela Show, UCINA ha accorpato la presenza della vela nel salone di Genova creando l'area "Mondovela" (poi cambiata in "Mondoinvela" perchè quel nome già esisteva: una ricerchetta prima no, eh?). L'operazione fu fatta passare come un vantaggio, ma in realtà lo scopo fu sfrattare i cantieri e la vela dalla storica posizione nel centrale e strategico Padiglione B, quello che oggi è stato demolito e rifatto dal bravo architetto ed è pieno di supermotoscafoni. Mondoinvela poi negli anni si è ristretto a terra, mentre è cresciuto in mare, seguendo la filofosia generale di Genova. 3) In questi stessi anni, gli ultimi 5-6, UCINA è stata spinta da un gruppo di aziende leader della Vela a occuparsi seriamente del settore. E' stato costituito un "Tavolo della Vela" coordinato dall'allora segretario generale Lorenzo Pollicardo, intorno al quale sedevano le migliori aziende, la FIV e qualche altro ente. Bei discorsi e nulla più. Ogni volta che si tentava l'accelerazione e la messa in pratica delle teorie, si frenava. 4) Il Tavolo è stato però promosso, diventando tre anni fa la "Commissione Vela" di UCINA, guidata come da Statuto da uno dei Vicepresidenti dell'associazione, nella fattispecie la Signora Francesca Radice (proprietaria della Sessa Marine, barche a motore). Ho fatto parte di questa Commissione: il presidente di UCINA Albertoni mi ha scritto una bella lettera per annunciarmi la nomina. Questa Commissione ha provato ancora a spingere sull'acceleratore, ha parlato di "marketing associativo" (come far associare a UCINA le aziende della vela), servizi, salone nautico, risorse... Ma si è arenata anche lei. Stavolta pare definitivamente, e nessuno dei suoi componenti ne ha più sentito parlare. 5) Nel frattempo un gruppo di rivenditori e distributori di barche a vela cabinate dell'area di Trieste, ha organizzato Vela & Vela (scegliendo nel mazzo proprio il nome della mia società, e vabbè) a Porto San Rocco, un bel po' di barche in banchina con una mostra a ingresso gratuito, occasione straordinaria per gli appassionati di vedere e provare. Una bella iniziativa. 6) Gli ideatori di Vela & Vela hanno parallelamente dato vita a una "associazione" con lo stesso nome dell'evento, volta a riunire gli operatori del settore. 7) C'è stato un naturale avvicinamento e un contatto con il gruppo dell'ex Tavolo ed ex Commissione: che ricordo raccoglie alcune aziende leader dei vari segmenti del settore velico. Alcune di esse hanno anche aderito a Vela & Vela, che adesso sta preparando la seconda edizione (15-18 aprile, sempre a Porto San Rocco). 8) L'idillio sta già tramontando, perchè non sembra esserci unità di intenti: i fondatori di Vela & Vela puntano tutto e solo su Porto San Rocco, evento nel loro mercato di riferimento, e hanno rifiutato qualunque visione allargata - propria di una vera associazione di categorie - che guardasse anche ad altri eventi, fieristici e non solo, sportivi e di promozione popolare della vela, anche in altre aree geografiche.

La morale di questa parabola in 8 atti, è questa: al prossimo Consiglio dei Ministri passerà il decreto sviluppo basato sul'ambiente e avrà incentivi alla nautica solo sui motori marini. La vela è "fuori", come ieri, come sempre, gli operatori della vela non avranno alcun aiuto, dovranno cavarsela da soli. A Nord-Est si sono fatti Vela & Vela per vendere un po' di barche, altri cercheranno di prendere qualche altro trenino regionale al Sud, al Centro, sull'Adriatico, sul Garda... E andremo sempre avanti così, a vista, senza prospettive di ampio respiro.

E' un peccato perchè la Vela in Italia ha potenzialità largamente inespresse, enormi. Per ragioni geografiche e meteorologiche, per l'entusiasmo esagerato che smuovono i grandi eventi del sailing internazionale e alcuni loro personaggi. La FIV fa Velascuola (che UCINA ha sostenuto anche con risorse, prima di tirarsi indietro, e sta per lasciare anche Navigar m’è Dolce) che le fa tesserare oltre ventimila studenti all’anno, Big Blu fa la piscina con i ventilatori per duemila giovanissimi alla Fiera di Roma, sui laghi del Nord hanno numerose iniziative pronte o già attive, per non parlare di tutto quello che si potrebbe fare lungo le splendide coste del Sud e delle Isole, o a seguito del Giro d’Italia di Cino Ricci o dell’altro giro che sta iniziando Italia70 per lanciare la sfida alla Volvo Ocean Race (di questi due “giri” parleremo a parte un’altra volta), o alla Louis Vuitton alla Maddalena, agli Extreme 40 a Trapani. Ovunque sport, territorio, protagonisti e imprese potrebbero avere capitalizzare in immagine e fatturati, se riuscissero a stare insieme. Serve una authority che metta davvero insieme il settore della vela. Prima che sia troppo tardi: certe occasioni capitano una sola volta nella vita...

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