lunedì 18 maggio 2009

L'agonismo logora chi non ce l'ha



Riunione a Genova, sabato 16 maggio, dei Segretari delle Classi di Interesse Federale e (nel pomeriggio) delle Classi Olimpiche. Non una riunione qualunque, di routine: un altro passo della Nuova FIV verso la sempre più ventilata, temuta, chiacchierata, ma non meglio chiarita e ancor meno dettagliata, "rivoluzione" che potrebbe riguardare il settore della vela giovanile Under 15. Un incontro esplorativo, per sentire le impressioni delle classi sulle (possibili) novità.

Si parte dalle ormai note premesse: A) l'attività agonistica, soprattutto nella classe Optimist, si è esasperata troppo, al punto da creare un percorso formativo sbagliato, con problemi psicologici e fisici che sono alla base della grande dispersione di giovani nel dopo-Optimist; B) per diminuire la tensione agonistica la Nuova FIV pensa di eliminare le attività internazionali (trasferte e squadre ufficiali, allenatori) e quelle tecniche nazionali (non più raduni giovanili); C) le risorse risparmiate andranno redistribuite alle Zone, per una attività giovanile che si immagina dunque più regionale e meno impegnativa.

Non è stato detto molto di più, anche se sono circolati documenti sui perchè della dispersione giovanile, ipotesi su come selezionare i giovani velisti dai 16 anni in poi per avviarli alle classi olimpiche, voci insistenti su un'allerta dell'antidoping federale per l'aumento dell'uso di farmaci diuretici (per diminuire peso) o peggiori, anche tra i giovanissimi. Un dato allarmante sul quale diventa imperativo fare chiarezza.

Le Classi non sono state colte di sorpresa dall'anteprima del progetto. In questo caso a descriverlo sono stati i due Direttori Tecnici Luca De Pedrini e Paolo Ghione, che per amicizia e qualità dell'impegno e dei risultati non si discutono, ma che in questa veste sembrano francamente un po' buttati allo sbaraglio, e non adeguatamente supportati politicamente. Come prevedibile, dalle stesse Classi non sono arrivate reazioni smodate (nè entusiasmo nè scetticismo), e tantomeno suggerimenti: permane in tutti il clima di vigile attesa. Inevitabile, visto che l'intero progetto continua a essere, per il momento, solo un insieme di premesse e parole d'ordine, privo di dettagli e programmi concreti. Come spiegato a Bari alla Consulta dei Presidenti di Zona, il progetto dovrebbe acquisire entro luglio una veste più completa ed essere presentato al Consiglio Federale (meglio se con qualche settimana di anticipo, per esaminarlo e valutarlo, non magari a 24 ore da una conferenza stampa, come accaduto per la preparazione olimpica). Fin qui la notizia, nuda e cruda.

Commenti e reazioni, che pure abbondano, per il momento (un breve momento) li lasciamo da parte. Con una sola eccezione: di metodo. Un processo di cambiamento così radicale come quello che riguarda un settore decisivo quale la Vela Giovanile, non puo' essere promosso e fatto avanzare senza la minima comunicazione all'esterno (divenuta una inquietante costante negli ultimi tempi), ma soprattutto senza un reale, profondo, programmato e condiviso, coinvolgimento delle strutture periferiche della FIV, la vera spina dorsale lungo la quale passa - per 300 giorni all'anno - la promozione vera della vela ai giovani, l'attività delle scuole e degli Istruttori, degli Allenatori e dei Formatori: i 15 Comitati di Zona e soprattutto i 700 Circoli Affiliati e i loro Direttori Sportivi e Direttori Giovanili. La frontierà, la realtà, è laggiù. Non al 16° piano di Corte Lambruschini.

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