martedì 30 giugno 2009

GDM Pescara 2009/3: 470-si, Laser-no, Clapcich da applausi

Arriva il vento da Nord e rianima un po' tutto il circus della Vela ai Giochi Mediterranei di Pescara 2009. Giornata-si per Gabrio Zandonà e Francesco Della Torre che, per la verità senza fare niente di eccezionale, si prendono la testa della classifica (che gli compete tutta), mettendo in riga i francesi e i croati che (come previsto) saranno tenaci avversari per il podio. Adesso sono tre in 1 solo punto, col quarto già staccato. I baby Zeni&Pitanti risucchiati in zona-retrocessione. Giornata-doc per G&G Conti e Micol (2-1-1, occhio alla virgola saltata sul comunicatino federale) che vanno già in fuga e vedono dietro salire bene le piccole G&G Tobia e Moretto che senza la jella di essere colte dalla bonaccia alla fine della terza prova sarebbero da podio (e che comunque potranno esserlo con gli scarti... e che comunque sono qui per divertirsi e stanno facendo divertire: brave). Giornata-super per Francesca Clapcich (2-2) che ha fatto proprio quello che doveva fare e che, a sua volta, con lo scarto può tornare in zona-medaglia, ma non deve pensarci. Giornata-no per i due laseristi, che non si decidono a maturare. Nonostante tutto, Bottoli con lo scarto può ancora dire la sua.

GDM Pescara 2009/2: no wind-no race


(Ecco G&G&G, il trittico su cui si fondano le speranze di medaglie azzurre nella Vela ai Giochi del Mediterraneo: siamo con voi)


Niente vento nel secondo giorno di regate ai Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009. Classifiche ferme alla prima giornata (domenica 28), nella quale solo i 470M hanno disputato due prove e tutte le altre classi (470F, Laser e Radial) una singola. I Giochi stanno passando nel disinteresse generale, ad eccezione per qualche medaglia dei soliti nuotatori e nonostante il buon dispiegamento di mezzi mediatici soprattutto della RAI. Vela, per il momento, come se non ci fosse. Ma aspettiamo le finali e le possibili medaglie, incrociando le dita... Tra gli aspetti logistici, da rilevare come il sito ufficiale di Pescara 2009 sia lento e, almeno per la parte relativa alla Vela, poco brillante, senza verve nè immagini. Anche in questo caso, speriamo nei prossimi giorni. Magari torna il vento e si rianima tutto, anche il sito dei Giochi. E perchè no, anche l'allegria dei comunicati stampa federali, sempre molto asettici e distaccati.

Questo il riepilogo delle classifiche, e due brevi note tecniche sulle prospettive degli azzurri classe per classe)

470 M (10 equipaggi)

1. ZENI Fabio-PITANTI Nicola ITA (5-1)
2. ZANDONÀ Gabrio-DELLA TORRE Francesco ITA (3-2)
3. LEBOUCHER Pierre- GAROS Vincent FRA (1-8)
4. FANTELA Sime-MARENIC Igor CRO (8-4)
5. BARREIROS RODRIGUEZ Onan-JOVER CASTRO Emilio ESP (2-9)
6. CHARBONNIER Nicolas-MEYER Baptiste FRA (6-6)
7. MIKULIN Mitja-PRINCIC Sebastian SLO (10-7)
8- CINAR Deniz-CINAR Ates TUR (4-8)
9. KAMPOURIDIS Panagiotis-OROLOGAS Gerasimos GRE (9-9)
10. KAGIALIS Pavlos Serafeim-MANTIS Panagiotis GRE (7-10)

Esordio in grande stile per i giovanotti Fabio Zeni e Nicola Pitanti, che stanno crescendo bene e si stanno costruendo un solido futuro. Due giorni (complice la bonaccia) davanti al senatore Zandonà in classifica fanno più che morale. Gabrio continua il valzer dei prodieri e torna al buon vecchio (detto in senso buono) Cesco Della Torre, e forse immagino che il problema principale sia trovare la voglia e la rabbia per una regatina del genere con 9 avversari di cui quattro inesistenti e persino due fratelli turchi che si chiamano come il famoso liquore al carciofo. Quasi un match race. Chi può dare fastidio ai nostri (oltre essi stessi?): i croatoni Fantela-Marencic sono osso durissimo e meno male che sono partiti assai male (buon segno/1). Tra i francesi Charbonnier sembrava il più attrezzato ma a sua volta ha iniziato male (buon segno/2), in compenso Lebourcher è scattato ispiratissimo (1 nella prima prova) per poi scoprirsi incostante. Da tenere molto d'occhio gli spagnoli Barreiros-Castro, vecchia conoscenza e sicuramente equipaggio forte, buon avvio (2) e scivolone (9) che serve ai nostri (buon segno/3) e fa capire che in questo "match race" serve soprattutto la solita calma.

470 F (9 equipaggi)

1. CONTI Giulia-MICOL Giovanna ITA (1)
2. LECOINTRE Camille-GERON Mathilde FRA (2)
3. PACHECO VAN RIJNS-BETANZOS MORO Berta ESP (3)
4. PETITJEAN Ingrid-DOUROUX Nadege FRA (4)
5. TOBIA Giulia-MORETTO Giulia ITA (5)
6. OIKONOMOU Anthemis-TSIGARIDI Olga GRE (6)
7. SAMPATI Maria Nefeli-PAPADOPOULOU Sofia GRE (7)
8. MACAROL Veronika-MRAK Tina SLO (8)
9. NINCEVIC Enia-ZUPAN Romana CRO (9)

G&G, fresche campionesse europee, potrebbero fare polpette di questa mini-flottiglia (un altro match race, e Giulia conosce la materia), e infatti l'avvio è da dominatrici nella prima prova. Però occhio alle due francesi (i cugini propongono un mix di esperienza e gioventù) e soprattutto alla spagnola Pacheco, che proprio all'europeo è stata l'ultima ad arrendersi. Per le altre due G&G, le baby Tobia e Moretto, un'esperienza sontuosa della quale fare tesoro.

Laser standard maschile (19 timonieri)

1 CHEIMONAS Evangelos S GRE 1
2 KONTIDES Pavlos S CYP 2
3 STIPANOVIC Tonci S CRO 3
4 BERNAZ Jean Baptiste S FRA 4
5 HERNANDEZ CEBRIAN Javier S ESP 5
6 BOTTOLI Giacomo S ITA 6
7 BILGEN Saffet Onur S TUR 7
8 GALLO Marco S ITA 8
9 PRUVOT Felix S FRA 9
10 GOZEN Cem S TUR 10
11 PLETIKOS Nik S SLO 11
12 MIHELIC Daniel S CRO 12
13 DESPRAT-LERALE Damien S MON 13
14 MRSIC Dejan S MNE 14
15 BOUGIOURIS Antonios S GRE 15
16 DJEMAI Riad S ALG 16
17 BOURAI Tayeb S ALG 17
18 MARKIC Jernej S SLO 18
19 RADONJIC Milos S MNE 19

Tonci Stipanovic è una vecchia volpe sempre veloce, il greco Cheimonas e il cipriota Kontides sono ampiamente alla portata dei nostri, più pericoloo il francese Bernaz e ostico lo spagnolo Hernandez Cebrian. Giacomo Bottoli (nella foto a fianco) e Marco Gallo secondo me possono recitare una parte da grandi protagonisti, da prima fila, da podio entrambi. Si può fare. Ma devono prima di tutto crederci. Egon lavori su questo.




Laser Radial femminile (14 timoniere)

1 ROMERO STEENSMA Susana S ESP 1
2 DE TURCKHEIM Sophie S FRA 2
3 PRAT Marine S MON 3
4 MIHELIC Tina S CRO 4
5 KERBICHE Ibtisseme S ALG 5
6 CHRISTODOULOU Natasa S CYP 6
7 KRAVARIOTI Virginia S GRE 7
8 VLACHOU Maria S GRE 8
9 BEGOVIC Majda S MNE 9
10 RIOU Amelie S FRA 10
11 DE REGIS Beatrice S ITA 11
12 PODESTA Maya S MLT 12
13 MEDJEBER Fatma S ALG 13
14 CLAPCICH Francesca S ITA

L'aeronautica e bionda Francesca Clapcich (a fianco) ha steccato la prima (OCS). Peccato partire con l'handicap, ma adesso tiri fuori le unghie e faccia vedere di che pasta è fatta. Sono proprio queste le occasioni in cui si vede l'atleta vero. Chissà che invece di una sfortuna questa sia un'opportunità. Lei ha la grinta giusta da mettere sul piatto della bilancia, adesso. Ma senza strafare (e qui sta il difficile). Avversarie: oltre alla Romero (che ha vinto la prima prova, e non è parente del nostro "gaucho" Diego, argento olimpico di Pechino (Qingdao) 2008 e attualmente "panchinaro" nella squadra federale per Londra 2012) e alla solita ormai anzianotta De Turckheim (bestia nera proprio ai GDM della neo-consigliera federale Larissa Nevierov), punterei sulla greca Kravarioti (solo 7° nella prima regata, buon segno per noi, Francesca). Non c'è in giro altri nomi da paura. Il podio non si è liquefatto per una partenza anticipata. Egon, altra psicologia. Quanto alla giovane Beatrice De Regis, a sua volta faccia tesoro dell'esperienza clamorosa che le capita, e provi a mettersi dietro qualcuna in più dell'algerina e della maltese.

In conclusione, mentre le speranze di podio si aggrappano a G&G&G, sta andando in scena a Pescara la solita psico-vela come ogni edizione di questi Giochi che simulano le Olimpiadi e propongono geometrie tattiche ridotte. La differenza è che l'appuntamento trova una FIV rivoluzionata nella dirigenza, legittimamente vogliosa di mettersi in luce con i vertici del CONI. Per questo motivo i risultati possono contare un po' di più, stavolta. Le medaglie pesare di più. Ma non ditelo agli atleti.

PS-Cosa ne è del famoso accordo di co-produzione che la FIV ha sottoscritto con l'obiettivo dichiarato di promuovere le classi olimpiche? Pescara doveva essere la prima puntata, ma a quanto pare siamo addirittura al black-out. Un buon inizio, non c'è che dire. Di questo passo le classi olimpiche faranno meglio a promuoversi da sole.

domenica 28 giugno 2009

E allora Giochiamo...

INIZIATI OGGI I GIOCHI DEL MEDITERRANEO DI PESCARA 2009
Storie, controstorie, nomi, attese. Come e perchè questa tappa può essere vissuta, vinta o persa dalla Nuova FIV.


(Il logo dei tre cerchi nell'acqua che identifica i Giochi del Mediterraneo da sempre, integrato poi dai loghi delle singole edizioni)

(Ultimora-Prima giornata tra luci e ombre azzurre. Nel 470M Fabio Zeni e Nicola Pitanti (5-1) sono primi davanti a Gabrio Zandonà e Francesco Della Torre (4-3), e ai francesi Leboucher e Garros (1-8). Nel 470F subito dominio per le neo-campionesse europee Giulia Conti e Giovanna Micol, seconde le francesi Lecointre-Geron. Buone quinte le azzurre Giulia Tobia e Giulia Moretto. Nel Laser standard maschile il tris di testa è formato dal greco Cheimonas, dal cipriota Kontides e dal croato Stipanovic. Sesto Giacomo Bottoli ("beccato" da un Giudice e costretto a una penalità durante la seconda bolina) e settimo Marco Gallo. Nel Laser Radial femminile Francesca Clapcich è ultima dopo la prima giornata a causa di una squalifica per partenza anticipata. In testa la spagnola Romero e la francese De Turckeim, undicesima la giovane azzurra Beatrice De Regis.)

La genesi di Pescara 2009 è travagliatissima: si è più volte rischiato l’annullamento per infinite ragioni. Ma alla fine la buona stella italiana ha prevalso e i Giochi sono nati sotto l’auspicio di aiutare le popolazioni dell’Abruzzo colpito dal terremoto. La Vela ai Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009, che ha perso per strada due classi per mancanza di iscrizioni (le tavole a vela RSX maschili e femminili) è “iniziata” giovedi 25 quando si è tenuta la riunione tecnica alla quale hanno partecipato: il Delegato Tecnico ISAF Bernard Bonneau (FRA) (i figli, Benjamin e Romain, vinsero l’oro nel 470 all’ultima edizione Almeria 2005 (ESP), i Capi delegazione (uno per Paese), gli arbitri, il Direttore delle gare di Vela del COJMP 2009 (Principal Race Officer) Ion Echave (ESP), alla presenza di un allenatore per ciascun team.
Inutile dire che l’Italia, come tradizione, punti molto a questi Giochi. Siamo in testa al medagliere, siamo affondati nel mare che da il nome ai Giochi, e il CONI spende e si attende ritorni da questo evento. La Nuova FIV, al pari della vecchia, si è adeguata e ha lavorato puntando a fare bella figura (vincere medaglie, quante più possibile) anche questa volta.

Una scheda della Vela ai Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009
Autorità organizzative
ISAF, FIV, rappresentante nel Comitato COJM2009: Francesco Ettorre, delegato tecnico ISAF , PRO (direttore delle regate):

Calendario regate
venerdi 26 e sabato 27: stazze e allenamenti
da domenica 28 fino a venerdi 3 luglio: 2 regate al giorno
sabato 4 luglio: 1 regata (finale Medal Race)

Classi
470M, 470F, Laser, Laser Radial

Azzurri in gara
470M: Gabrio Zandonà-Francesco Della Torre (Marina Militare); Fabio Zeni-Nicola Pitanti (Fraglia Vela Riva)
470F: Giulia Conti-Giovanna Micol (Marina Militare); Giulia Tobia-Giulia Moretto
Laser M: Giacomo Bottoli; Marco Gallo
Laser Radial F: Francesca Clapcich (Aeronautica Militare); Beatrice De Regis
Commissari Tecnici: Guglielmo Vatteroni (470), Egon Vigna (laser)
Officials: Luca Ferraris

UN PO’ DI STORIA: COME E’ ANDATA NELLE PRECEDENTI EDIZIONI

Cominciamo con uno sguardo al passato recente: le ultime due edizioni.
Bari 1997: 2 ori
La vela azzurra conquista ai Giochi del Mediterraneo di Bari 2 medaglie d'oro: Federica Salvà ed Emanuela Sossi nel 470, e Alessandra Sensini nel Mistral (davanti alla francese Faustine Merret...). Argento per Diego Negri nel Laser. E per Sara Pertusati-Chiara Mori Ubaldini nel 470. Bronzo per Riccardo Giordano nel Mistral.
Tunisi 2001: 4 ori
Poker di ori azzurri ai giochi del Mediterraneo: Larissa Nevierov (laser), Alessandra Sensini (Mistral), Diego Negri (Laser) e Gabrio Zandonà-Andrea Trani (470). La vela azzurra chiude in maniera trionfale il programma di regate ai XIV Giochi del Mediterraneo di Tunisi: il bilancio finale dei velisti italiani è di ben 4 ori su 6 classi. Il fantastico poker di ori della vela azzurra ai Giochi del Mediterraneo è stato così commentato da alcuni dei protagonisti: Sergio Gaibisso (Presidente FIV): "Un successo che ci rende felici, perché confermarsi ai vertici mediterranei contro squadre agguerrite come Spagna e Francia non era facile. E' un risultato di tutto prestigio, almeno nell'ambito in cui è maturato. E ora lavoriamo guardando al futuro." Gianfranco Busatti (Vicepresidente FIV-Team Leader della squadra a Tunisi): "E' stata premiata la continuità dei nostri atleti, la mancanza di errori. Qualche avversario è stato al di sopra delle aspettative, come la francese Vidal nel Mistral e i turchi nel 470, che hanno fatto penare Zandonà e Trani fino all'ultima regata. Forse c'è ancora da lavorare sui rincalzi, ma sui numeri uno le scelte si sono dimostrate giuste. Francia e Spagna sono arrivate a Tunisi con squadre fortissime, decise a vendicare la figuraccia olimpica di Sydney, ed è un successo averle superate così nettamente. Quanto alla Sensini, a quanto pare i francesi ne stanno copiando strategie di regata e metodologie di allenamento, questo spiega come la Vidal si sia molto avvicinata all'azzurra." Alessandra Sensini: "Vincere le medaglie in volata sta diventando evidentemente la mia specialità, spero di continuare a lungo." Larissa Nevierov: "Sono contenta. Ora i miei programmi prevedono gli Italiani all'Elba e quindi l'inizio della preparazione dura sull'Europa per le Olimpiadi." Diego Negri: "Sul Laser una flotta agguerrita, mi ha sorpreso soprattutto il croato. Una vittoria per il morale. Ora all'Elba, quindi un po' di riposo dopo una lunghissima stagione." Gabrio Zandonà: "E' sempre difficile quando la vittoria è obbligata: se vinci è normale, se perdi sei scarso. Qui a Tunisi, in concomitanza col mondiale di classe, solo i francesi avevano la squadra titolare. E i turchi sono stati la sorpresa."

Le classifiche finali (primi 3 e azzurri) nelle 6 classi in gara

CLASSE MISTRAL FEMMINILE
1) Alessandra Sensini (ITA)
2) Lise Vidal (FRA)
3) Eugenie Raffin (FRA)
7) Marta Cammarano (ITA)

CLASSE 470 M (11 iscritti)
1) Gabrio Zandonà-Andrea Trani (ITA)
2) Kakis-Ozgonenk (TUR)
3) Charbonnier-Cristidis (FRA)
11) Fonda-Baldin (ITA)

CLASSE LASER RADIAL (FEMMINILE) (8 iscritti)
1) Larissa Nevierov (ITA)
2) Deturkeim (FRA)
3) Brain (FRA)

CLASSE LASER STANDARD MASCHILE (20 iscritti)
1) Diego Negri (ITA)
2) Arapov (CRO)
3) Zbogar (SLO)
10) Regolo (ITA)

CLASSE 470 F (7 iscritti)
1) Petit Jean-Douroux (FRA)
2) Leberre-Riou (FRA)
3) Milona-Korkaulou (GRE)
4) Ylena Carcasole-Gemma Fiorentino (ITA) (3-5-7-4-3-6)
5) Paola Richelli-Laura Mariani (ITA) (6-DNC-3-7-5-4)

CLASSE MISTRAL MASCHILE
1) Bontemps (FRA)
2) Pastor de la Fuente (ESP)
3) Guayder (FRA)
6) Riccardo Giordano (ITA) (7-6-8-6-12-13)
14) Andrea Ferin (ITA) (14-12-14-14-14-14)

Il Medagliere della vela a Tunisi
Italia 4 - -
Francia 2 3 4
Spagna - 1 -
Turchia - 1 -
Croazia - 1 -
Grecia - - 1
Slovenia - - 1

La squadra italiana ai XIV Giochi del Mediterraneo

470 M
Zandonà Gabrio Marina Militale
Trani Andrea Marina Militare
Fonda Enrico LNI Grado
Baldin Giacomo Compagnia della Vela Venezia

470 F
Carcasole Ylena Fraglia Vela Malcesine
Fiorentino Gemma Fraglia Vela Malcesine
Richelli Paola Centro Nautico Bardolino
Mariani Lorenza Vela Club del Garda

LASER M
Negri Diego GDF Gaeta
Regolo Michele GDF Gaeta

LASER F
Nevierov Larissa Società Vela Oscar Cosulich

MISTRAL F
Sensini Alessandra Yacht Club Italiano
Cammarano Marta Circolo Nautico Maremmano

MISTRAL M
Giordano Riccardo Albaria Windsurfing Club
Ferin Andrea Ass. V. Winds. Marina Julia

Gianfranco Busatti - Team Leader
Angelo Insabato – Accompagnatore. Itecnici: Valentin Mankin, Carlo Massone, Luca De Pedrini. L’attrezzista Giuseppe Spigno, il dr. Luca Ferraris - Medico Federale, il fisioterapista Claudio Di Maria

ALMERIA (ESP) 2005: 3 argenti
L'ultimo giorno di regate per la vela ai XV Giochi del Mediterraneo di Almeria in Spagna, ha portato all'Italia tre medaglie d'argento con Gabrio Zandonà-Francesco Della Torre (470 M), Diego Negri (Laser) e Larissa Nevierov (Laser Radial). E' stato il miglior finale possibile per i velisti azzurri, che sono riusciti a raccogliere il massimo dall'ultima regata, corsa con 12-16 nodi di vento.
Nella classe 470M ultima prova con doppietta azzurra: Zandonà-Della Torre primi e Fonda-Zucchetti secondi. Grande partenza dei due equipaggi italiani che riescono ad incastrare sottovento lo sloveno costringendolo a virare per togliersi dai rifiuti. Zandonà-Della Torre vanno a vincere la prova mentre gli sloveni Copi-Glavina sono solo sesti. Gabrio Zandonà e Francesco Della Torre conquistano così un meritato argento, con un pizzico di rammarico: terminano infatti a soli 4 punti dall'oro dei francesi Bonnaud. Quinto posto finale per Enrico Fonda e Pietro Zucchetti.
Dalla classe Laser Standard è arrivato l'argento forse più emozionante e combattuto per la vela italiana, grazie alle rimonte di Diego Negri. Per il ligure bellissima partenza sopravvento al francese e al croato. Il croato fa scadere il francese in seconda fila, mentre Diego parte pulito e controlla. Alla fine della prima poppa primo è il croato, secondo il francese e terzo Diego Negri. Nell'ultima poppa c'e' il decisivo sorpasso dell'azzurro sul francese, che vale l'argento. Grande prestazione di Negri, che ha dovuto regatare per tutto il campionato con un OCS (squalifica per partenza anticipata) sulle spalle, con l'obbligo di non fare altri errori, ma nello stesso tempo dover anche attaccare. Una medaglia della maturità per questo timoniere, prossimoa passare alla classe Star, che si è arreso solo allo sloveno Zbogar, bronzo di Atene 2004.
Nella classe Laser Radial femminile oro alla francese Sofie De Turckeim, e argento per la triestina Larissa Nevierov. La transalpina si è dimostrata più veloce nelle decisive giornate con vento medio-forte.

IL MEDAGLIERE COMPLETO DEI GIOCHI DEL MEDITERRANEO 1951-2005

Posizione Squadra Tot.
1 Italia 687 584 515 1786
2 Francia 529 467 409 1405
3 Turchia 443 295 298 1036
4 Spagna 241 356 436 1033
5 Yugoslavia 191 168 155 514
6 Grecia 146 201 260 607
7 Egitto 92 151 178 421
8 Tunisia 57 50 97 204
9 Algeria 53 50 81 184
10 Marocco 46 51 75 172
11 Croazia 26 38 46 110
12 Slovenia 25 27 45 97
13 Siria 24 32 66 122
14 Repubblica Araba Unita 23 21 30 74
15 Serbia e Montenegro 16 18 42 76
16 Libano 10 22 40 72
17 Cipro 5 11 12 28
18 Albania 3 11 13 27
19 Bosnia-Erzegovina 3 3 8 14
20 Libia 1 1 7 9
21 San Marino 0 4 0 4
22 Malta 0 1 3 4
23 Principato di Monaco 0 0 1 1
Totale 2421 2422 2697 7540

IL MEDAGLIERE DELL’ITALIA PER LA VELA
Oro: 17
Argento: 12
Bronzo: 9
Totali: 38

Gli ori azzurri della vela ai GDM
Luciano BREMBILLA 1955: cl. Snipe
Pier Luigi BREMBILLA 1955: cl. Snipe
Francesco BRUNI 1993: cl. Laser
Mario CAPIO 1955: cl. 5.0.5
Giuseppe CARATTINO 1955: cl. F.D.
Antonio COSENTINO 1963: cl. Star
Michele FLORENZANO 1963: cl. Star
Matteo IVALDI 1993: cl. 470
Michele IVALDI 1993: cl. 470
Carlo MASSONE 1971: cl. 470
Paolo MONTEFUSCO 1983: cl. 470; 1991: cl. 470
Sandro MONTEFUSCO 1983: cl. 470; 1991: cl. 470
Diego NEGRI 2001 : cl. Laser
Mauro PELASCHIER 1975: cl. Finn
Lorenzo PODESTA’ 1955: cl. 5.0.5
Fabio RISSO 1971: cl. F.D.
Carlo M. SPIRITO 1955: cl. F.D.
Roberto SPONZA 1975: cl. 470
Andrea TRANI 2001 : cl. 470
Roberto VENCATO 1975: cl. 470
Gabrio ZANDONA’ 2001 : cl. 470

Italiani brava gente


Secondo, terzo e quarto: tutti alle spalle di Barking Mad (nome-frase intraducibile, secondo alcuni persino di origini medievali) di Jim Richardson e Terry Hutchinson. E' finito così il mondiale Farr 40 "italiano" di Porto Cervo 2009. Mascalzone Latino, detentore da tre anni del titolo, defender nelle acque di casa (Vincenzo Onorato è socio dello Yacht Club Costa Smeralda) non è riuscito a fare poker, e ha abdicato con classe vincendo l'ultima prova del campionato. Nerone (Massimo Mezzaroma armatore, Antonio Sodo Migliori armatore-timoniere e Vasco Vascotto alla tattica: è la barca nella foto) ottimo secondo. Joe Fly (Giovanni Maspero armatore timoniere e Francesco Bruni super tattico) splendido terzo, considerando le disavventure della vigilia (barca caduta dalla gru durante una stazza, e poi albero in carbonio rotto, cambiato a tempo record con maestria marinaresca e logistica e fra gesti di correttezza da parte di altri team: belle storie). Uno dei giovani fuoriclasse della vela mondiale, l'australiano Tom Slinsgby, a bordo dell'italo-australiana Transfusion, ha chiuso all'8° posto. Bel campionato, bella Costa Smeralda (c'è da dirlo), ricca organizzazione, regate maschie come si addice al monotipo d'altura del decennio. Una bella parentesi di vela quasi d'altri tempi (come non paragonare i Farr 40 all'epopea dei One Tonner che proprio in Costa Smeralda vissero alcune delle loro migliori stagioni?). Bravi e grazie a tutti.

A questo link diretto, la classifica completa e dettagliata prova per prova del Mondiale Rolex Farr 40 2009: http://www.yccsresults.com/farr40_09/farr40.htm

giovedì 25 giugno 2009

La voglia matta



Cambia (un po') la classifica ma non cambia la bellezza del Mondiale Farr 40 a Porto Cervo. E gli ultimi due giorni di campionato si annunciano infuocati. A -1 dalla vetta il team italiano di Giovanni Maspero (costretto da una vigilia sfortunata a cambiare in corsa l'albero) respira aria iridata, che scatena voglie matte ma per niente impossibili... Mascalzoni penalizzati ma con la voglia di non abdicare, non ancora.

1. BARKING MAD Jim Richardson USA, 1-6-4-1-6-18.00
2. JOE FLY Giovanni Maspero ITA, 4-5-5-4-1-19.00
3. NERONE Massimo Mezzaroma ITA, 5-1-13-2-4-25.00
4. MASCALZONE LATINO Vincenzo Onorato ITA, 2-10-2-9-ZFP 6-31.00
5. GOOMBAY SMASH William Douglass USA, 7-2-12-8-7-36.00
6. TRANSFUSION Guido Belgiorno-Nettis AUS, 9-7-1-3-ZFP 20-40.00
7. FLASH GORDON Helmut Jahn USA, 20-4-3-11-ZFP 11-49.00
8. FIAMMA Alessandro Barnaba ITA, 3-12-7-10-ZFP 4-56.00
9. TWINS Erik Maris FRA, 14-8-15-14-ZFP 5-56.00
10. KOKOMO Lang Walker AUS, 10-15-9-12-11-57.00

Farr 40, a Porto Cervo una "Transfusion" di Maestrale


(Nella foto - Kurt Arrigo, Rolex - una spettacolare ripresa aerea dell'equipaggio di Transfusion, prima sorpresa del Mondiale)


Prima giornata del Mondiale Farr 40, tre regate splendide. E' la vela d'altura che piace di più, e non è difficile capirlo. Questa la classifica dei top-ten dopo il primo round, con la sorpresa "mezza italiana" di Transfusion al 4° posto, alle spalle del soliti tre litiganti USA-Italia. Ci sarà da divertirsi ancora.

1 BARKING MAD Jim Richardson-USA -1-6-4----------------11.00 p.
2 MASCALZONE LATINO Vincenzo Onorato-ITA -2-10-2----------------14.00 p.
3 JOE FLY Giovanni Maspero-ITA -4-5-5----------------14.00 p.
4 TRANSFUSION Guido Belgiorno-Nettis-AUS -9-7-1---------------17.00 p.
5 NERONE Massimo Mezzaroma-ITA -5-1-13----------------19.00 p.
6 GOOMBAY SMASH William Douglass-USA -7-2-12----------------21.00 p.
7 FIAMMA Alessandro Barnaba-ITA -3-12-7----------------22.00 p.
8 FLASH GORDON Helmut Jahn-USA -20-4-3----------------27.00 p.
9 TWT Marco Rodolfi-ITA -6-9-14----------------29.00 p.
10 ENFANT TERRIBLE Alberto Rossi-ITA -11-3-20----------------34.00 p.

martedì 23 giugno 2009

Dal mondo: quanta vela al fuoco

Il mondo della vela si muove, e molto. Novità, regate importanti, decisioni, progetti, istituzioni. Dall'ISAF, agli eventi, alle classi, ai media: c'è molta vela al fuoco, da seguire, conoscere, praticare.

1. KIEL, LE PRIME IMMAGINI IN REGATA DELL'ELLIOTT 6, MATCH RACE OLIMPICO FEMMINILE
Dallo speciale ISAF su YouTube, per la World Cup: da Kiel i primi bordi, partenze, giri di boa e manovre del nuovo monotipo olimpico scelto per la specialità del Match Race femminile che sarà olimpico a Londra (Weymouth) 2012.



2. IL SITO WEB DELL'ISAF: UN ESEMPIO DI SVILUPPO MULTIMEDIALE
Il sito internet della federvela mondiale (www.sailing.org) è un esempio da seguire: costantemente aggiornato molte volte al giorno, grafica e navigazione moderne e molto interattive, frequente creazione di nuovi capitoli e aree di interesse, sviluppo delle immagini.

Le ultime novità riguardano l'Environment Microsite (pagine nelle quali la redazione offre le notizie su iniziative che legano la vela all'ambiente o a misure dirette volte alla difesa dell'ambiente naturale), un tema direi "obbligato" per uno sport come la vela.



Da segnalare anche che l'ISAF è sceso in campo in due popolari social network: Twitter (creando un microsito dove gli appassionati di vela possono dire la loro e incontrarsi) e su YouTube, dove l'ISAF ha opportunamente aperto una sezione che raccoglie tutti i video sulle maggiori regate, in particolare sul circuito World Cup riservato alle classi olimpiche.





Il mondo si muove: non c'è solo la Coppa America, c'è da pensare alla promozione e allo sviluppo (globalizzati) della vela, in concorrenza con altre discipline e sport per i giovani, c'è da pensare ai nuovi media, a come offrire agli appassionati la copertura informativa, tecnica ed emozionale più completa, che tenga conto delle nuove tecnologie e delle tendenze per il futuro. Competenze e professionalità vanno esaltate e sviluppate con una formazione specifica rivolta ai giovani (proprio come avviene per gli atleti). Nel mondo ci pensano: ancor più bisogna farlo in Italia, dal momento che ci consideriamo (e siamo) uno dei paesi leader dello yachting nel mondo. Ammesso che vogliamo restarci.

lunedì 22 giugno 2009

sabato 20 giugno 2009

Comanda ancora il vento (per fortuna)


(Nella foto - Pier Giovanni Carta - giochi di colori e gioie veliche sul lago: un successo il 1° Bracciano Sailing Contest)


(Nella foto - Kurt Arrigo - onde e pioggia, meteo impossibile a Porto Cervo: annullata l'Audi Invitational)

Due storie veliche con premesse e conclusioni diverse. Vip in Costa Smeralda costretti al flop-meteo, e derivisti indefessi che si godono un lago laziale. Capita e basta, senza dietrologie. Perche (per fortuna) a comandare è sempre il vento.

AUDI INVITATIONAL 2009/1 SI ACCENDONO I RIFLETTORI
Porto Cervo, 19 giugno 2009 - Tutto pronto sulle banchine dello Yacht Club Costa Smeralda per l'atteso appuntamento con Audi Invitational 2009.
Due giorni di grande vela nell'accogliente e particolare atmosfera dell'evento firmato Audi, punto di incontro tra i più migliori velisti e volti noti del mondo dello sport e dello spettacolo che avranno l'occasione di assaporare l'essenza della competizione secondo Audi.
La regata, su uno dei più celebri e spettacolari campi di regata internazionali, vedrà protagonista la flotta Farr 40 che disputerà in occasione di Audi Invitational l'ultimo e definitivo passo di avvicinamento al Campionato del Mondo che seguirà immediatamente al prologo offerto da Audi. La entry list di questa edizione di Audi Invitational pertanto è ciò che di meglio si può desiderare.
Al fianco ed a bordo delle imbarcazioni in gara, come tradizione durante l'Audi Invitational, ospiti d'eccezione . Dal mondo del ciclismo i nomi di Re Leone Mario Cipollini (oro mondiale e recordman di vittorie di tappa al Giro d'Italia considerato tra gli sprinter più forti di sempre ) e del “Diablo” Claudio Chiappucci (le cui imprese in salita al Tour de France ed al Giro d'Italia sono storia). Dal mondo della neve, elemento che è nel DNA di Audi, la gigantista e slalomista Manuela Moelgg (sette podi in Coppa del Mondo), il discesista Werner Heel (tre successi nelle discipline veloci in Coppa del Mondo) la snowboarder Carmen Ranigler (vincitrice di una sfera di Cristallo, sette successi e sedici volte sul podio di gare di Coppa del Mondo) il collega, compagno di squadra in azzurro, Alberto Schiavon (una vittoria ed un podio in Coppa del Mondo).
Oro olimpico e mondiale, una delle icone dello azzurro di sempre, è Alberto Cova che ritorna a navigare nell'Audi Invitational.
Direttamente dall'asfalto di Le Mans (dove ha trionfato 5 volte) il pilota Audi Emanuele Pirro, sempre presente quando si parla di vela. Riccardo Pittis (5 scudetti, due argenti europei e molto altro) rappresenterà il mondo del basket, mentre Billy Costacurta, campione dall'interminabile curriculum sportivo, sarà il sinonimo del calcio.
Saranno presenti ad Audi Invitational anche le bellissime Caterina Balivo, Lola Ponce, Matilde Brandi e l'umorismo di Roberto Ciufoli.
Questo e molto altro è Audi Invitational, il cui primo colpo di cannone è previsto domani alle ore 11.00.

AUDI INVITATIONAL 2009/2: ANNULLATA PER MALTEMPO
Porto Cervo, 21 giugno 2009. E’ stato un week end difficile per Audi Invitational 2009. Dal 18 al 21 giugno, la manifestazione organizzata dallo Yacht Club Costa Smeralda con il supporto del title sponsor Audi, prevedeva due giorni di regate da disputare tra sabato e domenica. Il forte maestrale di ieri ha però costretto la flotta a non mollare gli ormeggi dai moli della Marina, rimandando di fatto l’esito della regata alla sola giornata di oggi. Stamane però, il vento che rende il campo di regata di Porto Cervo uno dei più apprezzati dai velisti di tutto il mondo, ha deciso i destini di questa manche, costringendo armatori ed equipaggi ad una sosta forzata.    

INTANTO A BRACCIANO
Si è chiusa con un successo la prima edizione Bracciano Sailing Contest, il nuovo evento internazionale sul lago di Roma, con oltre 250 velisti impegnati presso la base dell’Aeronautica Militare a Vigna di Valle. Nei tre giorni di regate si sono disputate 4 prove molto tecniche e spettacolari, con vento dai 10 ai 20 nodi. Questi i risultati in tutte le classi e nelle varie categorie. Nella classe 470 (30 equipaggi partecipanti, doppio olimpico maschile e femminile) vincono Domenico Zuccaro e Diego Capobianco (LNI Anzio) davanti a Fabio Nocera e Riccardo Leoni (ALI6, primi della categoria Master) e a Fabrizio Diaschi e Alessandro Rapetti (Sailing Team Bracciano). Primi della categoria Grand Master Giovanni Rapisarda e Stefania Del Sasso (ALI6), e vincitrice delle categorie Juniores e Femminile Irene Mastrantonio e Luca Balassone (AVVV). Nella classe Hobie Cat 16 (17 equipaggi al via, catamarano in doppio) successo per i gardesani Umberto e Diego Mazzola (Fraglia Vela Peschiera), davanti a Domenico De Toro e Paolo Fava (AS Nautica Sabazia-Marina Militare, vincitori tra i Master) e alla coppia franco-toscana di Jerome Lassara e Marco Iazzetta (YC Marinara). Primi Juniores Francesco Porro e Luca Marsaglia (CV3V), prime della categoria Femminile Silvia Concutelli e Viola Monaci (ALI6). Nella classe Snipe (doppio pesante, 16 equipaggi al via), successo per l’ex campione italiano Star Giampiero Poggi in coppia con Eugenia Vanni (AV Bracciano) che chiudono davanti agli esperti romani Giorgio Marchetilli e Marco Romani (CC Tevere Remo) e a Ivo Gattulli con Silvia Pagliola (AS Nautica Sabazia). Nella classe Finn (singolo olimpico, 9 equipaggi) primo Gino Bucciarelli (CV Roma), davanti a Marco Minghetti (CV Roma) e al marchigiano Paolo Cisbani (CV Portocivitanova). Nella classe Contender (30 timonieri, singolo acrobatico) due classifiche distinte per le doppie prove di venerdi e sabato. Nella prima successo di Davide Fontana (LNI Civitavecchia), davanti a Antonio Lambertini (CFV) e al gardesano Dario Carnali (VC Campione del Garda). Nella seconda vittoria di Carlo Ristori (AV Bracciano) sul ligure Luca Landò (YC Chiavari) e su Riccardo Baronio (AV Bracciano). Come sempre molto nutrita la partecipazione nella classe Laser (quasi 100 equipaggi nelle tre categorie), per la quale l’appuntamwnto era anche valido quale prova del campionato regionale. Nella categoria Standard (singolo olimpico maschile), vittoria per il giovane azzurro Boris Bignoli (AV Bracciano), primo anche nella classifica Under 21, davanti a Diego Maurizi (LNI Ostia) e al compagno di squadra Andrea Crollalanza (AV Bracciano). Nella categoria dei Master primo Alberto Bezzi (Planet Sail). Nella categoria con vela Radial (singolo olimpico femminile) vittoria di Francesco Sabatini (AV Bracciano), davanti a Luca Antonioli (Nauticlub Castelfusano) e Luca Picone (AV Bracciano). La classifica Femminile vede al primo posto Victoria Machin (YC Bracciano Est), prima Master, davanti a Giorgia Catarci (AV Bracciano) e a Ginevra Crollalanza (AV Bracciano), prima delle Juniores. Tra gli Under 17 primo Andrea Cazzulani (AV Bracciano) e tra i Master Giuseppe Borrelli (Planet Sail). Infine i giovani laseristi della categoria con vela 4.7: primo Gianmarco Di Paola (Vela Viva Formia), davanti a Francesco Asaro (Vela Viva Formia) e a Marcello Nicoli (Planet Sail), primo nella categoria Under 16. La classifica Femminile vede al primo posto Martina Crocchi (AV Bracciano), davanti a Roberta Miale (CN Capodimonte) e a Olimpia Onelli (Planet Sail). Bracciano Sailing Contest tornerà nel 2010 con numerose novità e per confermarsi evento di richiamo per l’intero movimento velico del lago di Roma. BSC è organizzato da Co.Bra.Sail consorzio che riunisce 5 circoli storici del lago romano: Ali6, Associazione Sportiva Nautica Sabazia, Associazione Velica Bracciano, Amici Velici Vigna di Valle e Yacht Club Bracciano Est, in collaborazione con il main sponsor Capgemini (www.capgemini.it ), la più grande multinazionale di Consulenza, Information Technology e Outsourcing di origine europea. Tra i partner: Infoknowledge, Sponsor tecnico che offre il basilare supporto informatico; Agorà, che collabora ai lavori alla base; il consorzio Bracciano Ambiente; la BCC Credito Cooperativo tramite il Consorzio del Lago di Bracciano; Acqua Claudia che fornisce acqua per i partecipanti. Il 1° Bracciano Sailing Contest ha inoltre il patrocinio e l’intervento della Regione Lazio, del CONI Comitato Provinciale di Roma e delle Federazione Italiana Vela (Comitato IV Zona), e molti partner: il Consorzio Lago di Bracciano. Bracciano Sailing Contest 2009 – www.cobrasail.net

7. Promozione Immagine e Comunicazione (Il silenzio assordante della Nuova FIV)


(Nella foto: a bordo di Ericsson 4 con Torben Grael al timone, nella regata inport tra i canali delle isole di Stoccolma, c'era a bordo il Principe Filippo, figlio del Re di Svezia, accompagnato da troupe tv. Non è un caso che sulle sponde dei canali ci fossero più di 20.000 spettatori...)

Ho atteso molto a scrivere il post sul check-up FIV dei primi 200 giorni in tema di Comunicazione e Promozione. Ho esitato. E’ la mia materia, tema scivoloso e traditore. Non voglio esagerare, e non esagererò. Mi attengo ai fatti.

A “Promozione, Immagine e Comunicazione” (PIC) è intitolato un Settore federale. Iniziativa presa dal Consiglio Federale da 8 anni, per sottolineare la crescente importanza di questi tre argomenti nella vita di una federazione sportiva. Negli ultimi anni è stato un Settore importante, in evidenza, propositivo e realizzativi, guidato da un coordinatore che è arrivato fino alla vicepresidenza federale. Oggi lo stesso Settore sembra terremotato. La prima prova, concreta, è nell’Organigramma. Nel quadriennio 2005-2008 il Settore PIC, oltre a gestire direttamente programmi e azioni della struttura esterna incaricata della Comunicazione, esprimeva quattro Gruppi di Lavoro attivi: 1) Website, sponsor, pubblicazioni; 2) Promozione e Scuole Vela; 3) Diporto, Turismo, Tempo libero; 4) Vela femminile. Nella Nuova FIV 2009-2012 il Settore PIC ha eliminato ogni Gruppo di Lavoro, e consta di soli tre Delegati singoli su temi specifici: Delegato Autorizzazione Scuole di Vela: Rita Zappalà (funzionario federale); Delegato Onorificenze Sportive: Paolo Romano Barbera (consigliere federale in rappresentanza degli Atleti); Delegato Campionati Studenteschi/Giochi della Gioventù: Paolo Collina (consigliere federale per la XI Zona, Emilia Romagna).

Tre brave persone e tre amici, ma oggettivamente tematiche di secondo piano o, nel caso delle autorizzazioni per le scuole di vela, argomenti tecnico-burocratici sui quali gli uffici federali hanno già maturato nel tempo un’ottima organizzazione. Dunque, settore PIC decisamente ridimensionato, ridotto a poca cosa. Le conseguenze, almeno nei primi 200 giorni, non sono mancate. Vediamo voce per voce.

PROMOZIONE
All’Articolo 2 lo Statuto federale recita: “La FIV ha lo scopo di promuovere, propagandare, organizzare e disciplinare l’attività velica e in particolare lo Sport della Vela in tutte le sue forme.” Se lo dice lo Statuto, “promuovere e propagandare” deve essere un’attività, una missione quotidiana per la federazione. Deve essere in cima alla scala di valori organizzativi. Si deve manifestare attraverso attenzioni, programmi, investimenti, volti a “portare” la vela alla gente, secondo un piano definito e progetti di lunga durata. Posso testimoniare che almeno negli ultimi 6-8 anni è stato così, con risultati altalenanti ma con una tendenza costante alla crescita, un’onda lunga di miglioramenti e una accresciuta cultura della comunicazione e della promozione che ha coinvolto anche le strutture periferiche.

Con tutta la franchezza possibile, non possiamo dire che nei primi 200 giorni la Nuova FIV voglia restare sulla scia di questa onda lunga. Tutt’altro. Un esempio su tutti: l’unico documento nel quale si parla di Promozione della vela è il Piano Strategico Generale, presentato a metà marzo a Roma come è noto nell’ambito dei nuovi programmi della preparazione olimpica, e per l’appunto dedicato prevalentemente all’agonismo. Il PSG recita così: “Promozione e diffusione: rivalutare lʼimmagine della vela sul territorio nazionale in modo globale, sia per la parte ludica sia per quella agonistica. Rendere appetibili per gli sponsor gli eventi top delle vela Olimpica Italiana. Creare mediante un nuovo supporto mediatico una maggiore visibilità agli atleti delle SF (squadre federali, ndr).”
Poche ma sentite parole, come in un necrologio scritto bene, che non arrivano dal Settore PIC (che sarebbe delegato per “competenza”) ma dai Direttori Tecnici, i super-allenatori bravi e preparati che stanno dedicando sforzi immensi ad aumentare qualità e quantità della base di atleti perché il loro core-business sono i risultati alle Olimpiadi del 2012, ai Mondiali Youth ISAF e ai Giochi Giovanili di Singapore 2010.

Con queste premesse, con “Velascuola” praticamente dimenticato sulla pista di rullaggio, con i rapporti di positiva collaborazione con UCINA (le imprese nautiche) praticamente interrotti, non stupisce che la Promozione della Vela in Italia sia oggi praticata realmente solo dai Circoli affiliati, con le loro iniziative volontarie e appassionate, nel silenzio assordante della FIV. Questo nei primi 200 giorni. Siamo in attesa di un cambio del vento, che registreremo con piacere e soddisfazione.

IMMAGINE
Negli ultimi anni la FIV è stata sottoposta a una graduale rinfrescata dell’immagine, dal logo agli strumenti di comunicazione più moderni e utili, nell’organizzazione e nella capacità di dialogare con la base. Il nuovo presidente federale Carlo Croce, più volte, in campagna elettorale e anche dopo, ha definito la FIV come un “Mostro Burocratico”. E’ una posizione che evidenzia inequivocabilmente la sua percezione della FIV, quasi come “controparte”, al tempo in cui era presidente dello Yacht Club Italiano. Ma oggi che Croce è alla guida proprio di quel Mostro Burocratico, quali saranno le sue azioni? Cosa farà per far cessare quella percezione e dare l’idea di un ente agile e di servizio? In 200 giorni ovviamente si può fare (ed è stato fatto) ben poco. Ma almeno si può capire. E quel poco che si può capire non sembra andare nella direzione giusta. Poiché si vuole “uccidere” il Mostro, l’idea generale sembra quella di cominciare a tagliargli le braccia, le gambe… E l’unico esempio pratico che abbiamo (ne attendiamo altri e auspichiamo che vadano in direzione opposta, davvero!) resta il protocollo di intesa con l’Assonautica e la LNI, del quale abbiamo parlato diffusamente e che è illuminante di una filosofia e di una tendenza: tagliare le attribuzioni della FIV, devolverle ad altri. Così la burocrazia diminuirà, la federazione non sarà più un nemico ma un amico dei tesserati. Parola chiave: ridimensionamento. Anche qui.


(Qui sopra: Silvio Berlusconi (ancora pochi capelli...) premier nel 2004 visita il salone di Genova e si sofferma sulla prua di un 555FIV presso lo stand FIV-Mercedes)

COMUNICAZIONE
La prima preoccupazione, quasi un’urgenza, del nuovo coordinatore del Settore PIC, avallata dal presidente, è stata lo smantellamento della preesistente struttura esterna incaricata della Comunicazione. Va bene così, amici. Veramente. Vorrei dire solo due parole (spero definitive) su questa storia. Gli impegni di lavoro e i progetti iniziano e finiscono, è perfettamente normale. Anche se la nostra passione per la Vela e la FIV è infinita (e infatti non finirà), consideriamo un fatto perfettamente logico che una nuova dirigenza sostituisca gli uomini comunicazione con altri di sua fiducia. Anzi arrivo a dire che è giusto così. Ergo, noi non “parliamo male” della Nuova FIV per “rancore”, tutt’altro. Noi raccontiamo e approfondiamo, insieme a voi, ciò che conosciamo e vorremmo conoscere sempre di più, della vita, degli uomini e dei programmi dell’ente che deve presiedere alla gestione del nostro sport e della nostra disciplina preferiti.

Dunque, smantellato con premurosa fretta il preesistente, non si puo’ dire che le novità o la Grande Comunicazione ci abbiano sommerso. Il website – strumento principe di comunicazione interna ed esterna, inserito in un programma che ne prevedeva sviluppi notevoli – è in sostanziale stand-by, e affidato a personale degli uffici che peraltro fa del suo meglio. L’ufficio stampa è andato a un’agenzia che ha tra i suoi clienti BMW, Prada, Nautor, Sergio Tacchini, e quindi farà bene, diamogli tempo di organizzarsi, sono in gamba. Le produzioni video sono anch’esse approdate all’agenzia, ma con qualche tentennamento di troppo. C’è un contratto per i diritti con la RAI, che palesemente non piace ai vertici della Nuova FIV, quindi si rallenta, non si produce, forse si romperà quel contratto perdendo i soldi e la visibilità RAI, ma magari approdando ad altre visibilità, chi può dirlo. Non voglio giudicare, non mi ergo a critico. Solo report: c’è un contratto e la FIV non lo sta onorando. Stop. Diteci perché e quali strade migliori avete individuato, così saremo felici e ne renderemo conto con un altro report. Taccio per carità sullo scivolone (in tutti i sensi) dell’accordo di co-produzione per la promozione di video-web sulla vela olimpica, tutto da ridere.

Finito.
Tutto qui, non c’è più nulla sulla Comunicazione.

Prima si facevano Piani in diverse direzioni (ricordate il Piano Comunicazione FIV 2009-2012 pubblicato su questo blog? Andatevelo a rivedere a questo link). Azioni ai saloni nautici, programmi specifici a supporto delle squadre nazionali e degli atleti, comunicazione di iniziative integranti della vita federale come Scuole Vela, Velascuola, Altura, Circoli e Classi, eccetera eccetera… Oggi, su tutto questo: zero tituli.
Uno pensa: allora si è risparmiata una bella somma. Niente affatto: come già detto l’importo di spesa è il medesimo, per l’esattezza 2000 euro in più rispetto al precedente, al netto delle co-produzioni.

Un rammarico finale per l’ultima perdita: l’ANNUARIO FIV del quale si erano riprese le pubblicazioni da due anni, non verrà più pubblicato dal 2009. Della sua redazione, della raccolta (ingente) di materiale riguardante i Circoli, le Classi, i Calendari, l’Albo d’Oro, le immagini e così via, si occupava intensamente e senza maggiori benefici, la famosa preesistente struttura, quella smantellata. Chi è subentrato non è riuscito a produrre la stessa intensità. Amen.



In definitiva, una volta c’era il Settore Promozione Immagine e Comunicazione, con un coordinatore e oltre 20 persone tra GDL e varie componenti interne ed esterne. Oggi c’è solo lo scheletro, il nome, e un coordinatore che, oltre ad avere solo una infarinatura superficiale di conoscenze sugli argomenti sin qui trattati, da vicepresidente vicario si occupa di tutt’altro in federazione, almeno in attesa del Segretario Generale. Diamo dunque tempo anche a lui. Approfittiamo di questi mesi di assordante silenzio per sbadigliare e riposarci un po’, e chissà che l’autunno non ci regali una bella ripresa delle comunicazioni in casa FIV. Noi ve lo racconteremo.

(7/segue – Prossimo capitolo: 8/I rapporti con i Comitati di Zona e i Circoli)

martedì 16 giugno 2009

Torben Grael chiama Italia: ecco perchè fare un team per la prossima Volvo Ocean Race



Torben Grael, il velista brasiliano adottato dai tifosi italiani per la sua tattica su Luna Rossa, l'atleta che ha vinto più medaglie olimpiche nella storia velica di sempre (5), ha vinto anche il Giro del Mondo in equipaggio Volvo Ocean Race 2008-2009. La Grande Vela ha tre "vette" da scalare: Olimpiadi, America's Cup, Giro del Mondo. Nessun velista, da skipper, ha mai conquistato in carriera le tre cime, e poche volte è accaduto che qualcuno ne raggiungesse due su tre: da oggi Torben è in questa ristretta cerchia. E se nel suo futuro riuscisse a vincere l'America's Cup, diventerebbe il primo (e anche l'unico per chissà quanto tempo) a mettere la firma sul super-slam dello yachting. Un mito, un gigante.

A lui, incontrato a Stoccolma subito dopo l'arrivo della nona tappa della VOR, quella che ha dato al team di Ericsson 4 la matematica certezza di aver vinto il Giro, abbiamo rivolto una domanda facile facile: tu che l'hai appena vinta, e che sei vicino alla vela italiana, spiega un po' agli italiani (velisti, sponsor, navigatori, istituzioni) perchè è giusto progettare e lanciare un team per la prossima Volvo Ocean Race. Che non è lontana quattro anni: il regolamento è cambiato e il prossimo Giro sarà nel 2011-2012, tra due anni. Non c'è tempo da perdere. "Perchè è una regata magnifica e un'esperienza che ti cambia la vita". Parola di Torben.



DOPO IL FILMATO
(Intanto Stoccolma ha riempito il Race Village situato sotto la penisola storica di Gamla Stam, che ospita la casa del Nobel e il palazzo reale. Una cinquantina di teenagers si contendono la Ericsson JR Cup, un match race nelle acque cittadine con barche di 5.5 metri. Il grande marinaio svedese Magnus Olsson, skipper di Ericsson 3, al suo sesto giro del mondo ma primo da skipper, con la voce rauca come se gli uscisse dalle rughe, spiega che la caratteristica più importante del velista per questa impresa è la motivazione, la carica psicologica. E ancora Torben, off the records, racconta che ad ogni virata su un VOR 70 si devono spostare due tonnellate (avete capito bene) di vele e attrezzature, e nessuno si può permettere di essere stanco o dire di no, e che i suoi compagni sono uomini e marinai eccezionali, e che suo figlio Marco farà una campagna olimpica a prua del 49er di Fonseca, e sua figlia Martina farà il Mondiale 420 sul Garda e poi passerà sul 470, e che lui - Torben in persona - farà il Fastnet su Luna Rossa TP65, chiamato da Patrizio Bertelli, e per ora è tutto. Per la Coppa America si vedrà. Arriva la moglie Andrea e parte un abbraccio lungo e privato)

6. L’Amministrazione, l’Organizzazione dell’attività agonistica (calendario), le Attività speciali (Altomare, Match Race), i Quadri Tecnici



Amministrazione
Uno dei misteri buffi del primo semestre della Nuova FIV. Voci, allarmi, quasi denunce, dal presidente in giù, per un non meglio identificato (o almeno spiegato) buco nel bilancio ereditato dalla precedente gestione. Non proprio una bazzecola, su cui fare due battute. E, per questo, più grave che non si siano forniti dettagli tecnici e numerici. Resta il fatto che il buon Francesco Ettorre, che dell’amministrazione era ed è rimasto il responsabile politico (e confermati sono anche i due terzi dei Revisori dei Conti di nomina FIV: come dire, se 'buco' c'è stato, squadra che “perde” non si cambia), evidentemente ha superato la fase di emergenza, giacchè oggi nessuno parla più di problemi finanziari. Anzi il CONI paga bene e qualcosa in più del passato. Stando ai fatti, l’ultimo bilancio FIV è quello approvato dall’assemblea del 13 dicembre, in attivo. Poi c’è il Bilancio 2008 che il nuovo Consiglio avrà dovuto approvare in primavera, del quale non si è avuta notizia. Inoltre, grazie a lunghi anni di gestione oculata, anche eventuali perdite sono state assorbite grazie alle riserve federali. Se un rosso c’è stato, in ogni caso, non di bilancio si tratta, ma di cassa. Ed è assai probabile che la ragione sia il pagamento dei premi per le medaglie olimpiche. Resta il mistero: perché tanto lamentarsi per dissesti mai ufficializzati? Forse per giustificare la politica dei tagli e del risparmio che si è adottata in questo “anno di prova”? Una cosa è certa: una maggiore chiarezza e la pubblicazione dei dati di bilancio, visto che si tratta di una Federazione sportiva per la quale è anche possibile versare il proprio 5 per mille, non guasterebbe affatto. E’ troppo sperarlo?

Organizzazione Attività Agonistica (calendario)
E’ iniziato con qualche frutto un primo serio lavoro di coordinamento e ottimizzazione del calendario per combattere la piaga del superaffollamento di regate ed eventi. Se son rose fioriranno, ma Angelo Insabato è un navigatore di lunghissimo corso e c’è da ben sperare. Da tenere d’occhio ci sono anche le due “regate FIV” per eccellenza: CICO e Primavela. Ormai mature, ricche di partecipazione, motivo di crescita della cultura organizzativa e consortile tra Circoli, riconosciute dai regatanti, attraenti per gli sponsor, le due creature rischiano di finire nel tritacarne della distruzione sistematica di tutto quanto appartiene al passato, in quanto tale. I CICO (al presidente non piace neanche il nome, e vabbè…) rischiano di più, perché puo’ passare la linea di ridare tutto alle classi e rifare 11 campionati separati. La Primavela cambierà profondamente in funzione delle novità che passeranno sulla vela Under 16. Un altro paio di cose sulle quali la FIV si troverà a partire da zero.



Attività Speciali (Altomare, Match Race)
Fabrizio Gagliardi sta lavorando alla nuova Normativa Altomare a stagione quasi conclusa, e anche se l’impianto base di “masserottiana” memoria era di quelli solidi, questo la dice lunga su quanto a cuore la Nuova FIV abbia il settore. Per di più non mancano i segnali di una precisa volontà della federvela di “sganciarsi” dall’Altura, sempre con il principio della delega, devolvendo tutto all’associazione di classe. Se così fosse, all’UVAI del 2009 riuscirebbe ciò che l’AICI di Violati e Coccia tentò senza successo di fare alla fine degli anni ’80, la secessione dell’Altura dalla FIV… Per Gagliardi, che è stato tra i più lesti e fattivi alleati di Croce in campagna elettorale, la situazione non è delle più rosee, peggiorata dalle voci che vogliono prossima la nomina di un professionista delle regate d’altura in funzione di interfaccia tra la FIV e l’UVAI. Ma l’ex presidente della IV Zona può consolarsi con la responsabilità di tutto il Settore Attività Speciali, che comprende il Match Race. Qui Walter Cavallucci continua a tessere la sua tela di relazioni nel mondo, e sembra vicino a un primo obiettivo non da poco, quello di rimborsare le trasferte internazionali agli equipaggi più meritevoli. A parte questo, però, il Match Race italiano sembra un po’ in surplace, eccezione fatta per le iniziative BMW-YCI e per Brindisi. Le Zone hanno difficoltà a far partire i campionati zonali di specialità, di giovani interessanti non ne escono molti, i campionati nazionali (Assoluti e Under) non sono riusciti a diventare “eventi”: insomma c’è da lavorare, più in casa che all’estero.



Quadri Tecnici
Si lavora, con qualche saliscendi, soprattutto sull’ennesima riforma della formazione Istruttori. C’è fermento dalle Zone, soprattutto sul tema della titolarità della formazione Istruttori. In sintesi: le Zone vorrebbero fare da sole, mentre la FIV vorrebbe sovrintendere e fornire standard tecnici e umani. La partita non è chiusa, ne riparleremo. Intanto però il grande lavoro degli anni passati sul Maestro di Vela e sulle collaborazioni con le scuole vela private, è parcheggiato inutilmente su una strada chiusa. Sandro Gherarducci, che dall’entusiasmo delle prime ore al seguito del nuovo corso federale è passato a dover subire qualche inattesa stoppata, comunque ha la possibilità in questo settore di far valere la sua esperienza e anche una certa tenacia. Non deve mollare perché l’argomento è di quelli che hanno un impatto significativo sulla vita federale e sul futuro dell’organizzazione.

(6/segue – Prossimo capitolo: 7/Promozione Immagine e Comunicazione)

lunedì 15 giugno 2009

Grazie Paolo (allora la FIV esiste)



Ho ricevuto (abbiamo ricevuto tutti) un bellissimo commento in tre parti dal DT azzurro Paolo Ghione, al post sulla vela giovanile dell'11 giugno. Vi invito a leggerlo con attenzione (potete trovarlo cliccando qui).
E' una bella lettera appassionata e soprattutto è la prima e più completa spiegazione nei dettagli filosofici del tanto chiacchierato Piano Under 16 della FIV. Con Paolo ci conosciamo e abbiamo condiviso avventure da talmente tanto tempo da capire le rispettive forzature. Per me è un onore ricevere il suo commento e ancor più sentire che segue costantemente questo "diario" che ho iniziato proprio per tenermi legato alla FIV dopo 15 anni di servizio (avete presente un salvagente di quelli che si gettano dal pulpito al naufrago?). Finalmente dunque qualcuno ci spiega meglio. Paolo dice che il progetto è condiviso a livello periferico, a me non è sembrato: il mio "radar" finora ha registrato prevalentemente non conoscenza assoluta, o scarsa conoscenza o disaccordo da parte di circoli e tecnici. Meglio così, comunque. Meglio sapere che un guru della vela giovanile non solo italiana come Marcello Turchi è non solo "informato dei fatti" ma compartecipe. Questo tranquillizza, Paolo, aiuta. Aiuta a "sperare" come fai tu alla fine imitando quasi i "sogni" condivisibili di Martin Luther King...

Non è del tutto vero, come mi bacchetta Paolo, che in 15 anni non ho mai citato gli Istruttori dei circoli. Quando ho potuto l'ho fatto e naturalmente nel rispetto delle gerarchie e degli spazi federali che avevo. Non ridicolizzo affatto la "multilateralità", ci mancherebbe: una delle parole chiave della moderna Scienza dello Sport. Anzi ti dirò che mi sono documentato, oggi ne so molto di più, ci sono cose interessanti...fatta salva sempre la "flessibilità", della quale resterò un cultore. Ottimo sapere che non "copiamo" metodi stranieri, spero anche che aggiungeremo la volontà di applicare ciò che osserviamo alle peculiarità (fisiche e psichiche) dei nostri ragazzi e futuri atleti. Splendido sapere che non lasciamo per strada tutto quello che temevo nel mio post, e anzi che il DT in persona (lo dico con rispetto vero) cita quei punti a,b,c,d,e dai quali partire e con le scuole vela e gli istruttori. Respiriamo, la FIV esiste ancora.

Ma resta il fatto che il difetto macroscopicamente più evidente di quella che io continuo a chiamare la Nuova FIV è nella COMUNICAZIONE. La vicenda di questo progetto Under 16 ne è un paradigma. In periferia e sui media se ne sa poco o nulla. Esattamente come un piano di preparazione sportiva, un piano comunicazione ha i suoi timing e le sue tecniche per raggiungere certi risultati. Credo che converrai con me, caro Paolo, che non sia proprio di una federazione "normale" il fatto che l'analisi più approfondita sull'argomento venga fatta in questo piccolo blog, grazie all'intervento diretto del Direttore Tecnico della vela azzurra. Per intervistarti, e tu lo sai, ci saranno tante occasioni. Intanto spero che la discussione prosegua e si allarghi, sempre PRIMA che il processo deliberativo giunga agli organi federali, perchè come tutti sappiamo e come ripeto, sul futuro non possiamo sbagliare. Grazie e buon lavoro, io sono sempre con voi.

G&G (&G) sul tetto d'Europa (leggere le istruzioni)



Giulia Conti e Giovanna Micol campionesse d'Europa 470 in Austria. Brave, bravissime, toste. Non certo una novità, ma un titolo europeo è un titolo, e loro per prime, reduci da una striscia sensazionale di 18 mesi fino alle Olimpiadi di Qingdao 2008, sempre al comando della Ranking List mondiale, sanno capire bene il valore di una vittoria continentale. E' l'anno post-olimpico e la partecipazione non è la più agguerrita che si possa immaginare, ma Giulia&Giovanna, le nostre imprendibili G&G, c'erano e non hanno ammesso neanche un naso di una rivale davanti alla loro prua dal primo all'ultimo giorno. Brave e campionesse, che non è proprio la stessa cosa, e loro lo sanno.

Giulia è di Roma, classe 1985, e - ahiahi, multilateralisti dell'ultima ora - ha mosso in primi passetti velici sull'Optimist. Di più (e di peggio, per gli estensori dei rivoluzionari Piani Under 16 della Nuova FIV) con l'Optimist ha vinto due titoli nazionali, un titolo Europeo e un 2° sempre all'Europeo. Siamo negli anni 1998-1999, c'è la prima Luna Rossa che scalpita, e questa bambina dagli occhi vispi e i ricci indipendenti si fa beffe di tanti maschietti bolinando e planando come baciata dal talento. Quella classe e quella voglia del 1998 in Optimist, è oggi dentro al titolo Europeo della classe olimpica 470. Magari c'è chi dirà che è un altro titolo arrivato "fuori" dalla FIV. Ma G&G&G (c'è dentro pure Guglielmo Vatteroni, il tecnico carrarino che ci mette sempre lo zampino) sanno come stanno le cose. Semmai, DT attenzione, c'è da gestire qualche problemino con le neo-campionesse europee, sulla lunga strada per Weymouth 2012: resteranno insieme? Giulia si convincerà ad altri 3 anni e mezzo di 470? Le sirene del Match Race si faranno assordanti? I programmi e soprattutto le risorse federali per due atlete del genere saranno sufficienti a dare la massima spinta necessaria a puntare a quella medaglia che è così chiaramente possibile? Sembra facile, ma non crediate. E sono cosine che non si risolvono (solo) con le normative, le regole, le severità. Ci vuole sempre quel giusto grado di flessibilità. Buon lavoro a tutti, con questo materiale (anche Made in Optimist) c'è sempre da divertirsi.

Gabrio Zandonà e Edoardo Mancinelli Scotti, partiti malissimo, all'Europeo sono comunque saliti sul podio, al terzo posto. Gabrio non lo scopriamo oggi e vedere uno della sua esperienza giocarsi le carte di una carriera luminosa assieme a un giovanotto di belle speranze come il concittadino Edoardo Mancinelli Scotti, provoca il piacere di quell'emozione che sa darti lo sport. Non vi sto a dire che entrambi questi ragazzi, dalla classe velica innata e dal carattere diverso ma "romano", hanno avviato la loro vita sportiva nella vela su un Optimist delle scuole vela FIV (Gabrio a Ostia con Mario Siano, Edoardo ad Anzio con Alessio Picciotti), proseguendo poi nelle squadre agonistiche giovanili dei club. Assatanati, presidente? Forse. Ma intanto oggi sono il nostro patrimonio di punta. E il poco-più-che baby Fabio Zeni (a sua volta ottimo 8° all'europeo con Nicola Pitanti), il primo ricambio possibile in vista del 2016, sul suo Optimist gardesano ci ha messo le radici solide di un futuro azzurro che farà ricchi tutti noi.

E adesso gustatevi questa immagine (sotto): tutta la potenza della vela e la grinta di G&G, al Mondiale di Cascais 2007, sul campo in oceano in un giorno con 25 nodi di vento che fa decollare (letteralmente) il loro 470. Noi siamo a bordo con loro, l'avete capito o no?)



PS-Proprio perchè loro, gli atleti, e le loro imprese quando decollano verso titoli importanti, sono la nostra spinta principale, mi pare passata un po' sottotono la comunicazione di questo europeo. E' il primo titolo d'Europa del nuovo presidente Carlo Croce (che a gennaio con Laura Linares aveva vinto il suo primo mondiale sia pure giovanile), a poche settimane dai Giochi del Mediterraneo, ed è anche il primo titolo continentale della classe vinto da una azzurra. Facciamo i timidi? E a proposito: Fabio Zeni e Nicola Pitanti sono 8° all'Europeo (un giapponese e un australiano davanti), per la stessa ragione del bronzo di Gabrio e Edoardo.

sabato 13 giugno 2009

Alinghi vuol mettere paura



Sul sito di Alinghi nella sezione media una prima ricostruzione grafica del nuovo multiscafo che sarà varato nelle prossime settimane (a luglio allenamenti nel lago di Ginevra), confrontato con un Classe Coppa America ultima generazione (Valencia 2007), e con un catamarano Decision 35, cat monotipo dei laghi sul quale i velisti di Alinghi si allenano da mesi.

Si capisce: 1) che il mega multiscafo defender della 33ma Coppa sarà un catamarano (contro il trimarano di Oracle), e 2) che Alinghi tiene sotto pressione San Francisco e la comunità della coppa offrendo pillole sul suo nuovo mostro. In ballo c'è ancora (data e location a parte...) la possibilità che la prossima edizione sia aperta a più sfidanti, o resti un fatto a due tra Oracle e Alinghi.

venerdì 12 giugno 2009

Guarda come dondolo



Seconda giornata del campionato nazionale Melges 24 a Cagliari (Foto Pierrick Contin/Melges 24). L'accoppiata si materializza ancora una volta: Sardegna+Melges 24, ovvero spettacolo e divertimento alla vela pura. Bravi e beati. Ah, farlo sapere un po' più in giro, quanto è goduriosa la vela...

I primi dieci dopo 6 prove (si vedono gli olimpici in giro, eh?)

1 SUI 782 BLUE MOON
Flavio Favini, non corinthian 10,0 1 4 2 (bfd) 1 2
2 ITA 715 UKA UKA
Lorenzo Bressani, non corinthian 11,0 2 1 (9) 4 3 1
3 ITA 778 ALL IN
Pietro Sibello, non corinthian 19,0 4 6 6 1 2 (bfd)
4 ITA 765 FANTASTICA
Nicola Celon, non corinthian 19,0 3 2 (8) 6 4 4
5 ITA 716 SAETTA
Carlo Fracassoli, non corinthian 23,0 5 (10) 3 3 7 5
6 ITA 722 ALINA
Luca Valerio, non corinthian 24,0 (9) 5 1 2 9 7
7 ITA 683 BILLO BACCANI
Furio Patrizio Monaco, non corinthian 30,0 10 7 (11) 5 5 3
8 ITA 701 BLUE
Dodo Gorla, non corinthian 36,0 (15) 3 5 8 10 10
9 ITA 735 ALTEA
Andrea Racchelli, non corinthian 46,0 6 13 4 10 13 (14)
10 ITA 664 MAIDOLLIS
Giovanni Pizzatti, non corinthian 48,0 7 12 10 (17) 11 8

giovedì 11 giugno 2009

Beppe! Velista, maestro, giornalista, personaggio unico



E’ MORTO BEPPE BARNAO: LA VELA E IL GIORNALISMO PERDONO UNA FETTA DI STORIA

Beppe Barnao è morto oggi a Genova a 84 anni, a seguito di un ictus. Il mondo della vela e del giornalismo sportivo perdono con lui una grande fetta della loro storia e un personaggio unico e indimenticabile. Nato nel 1925, Beppe si avvicinò presto allo sport della vela che divenne la sua scelta di vita. Dalle classi Jole ed “S” nel borgo dei pescatori di Priaruggia, passò alle regate con la classe Snipe, barca con la quale conquistò un campionato universitario scoprendo il gusto di vincere. La classe della sua maturità velica, quella con la quale vinse un titolo europeo e sfiorò le Olimpiadi, è il Flying Dutchman. Dapprima come prodiere di Vittorio Porta: insieme vinsero il Campionato Europeo del 1956, con l’aneddoto dell’ultima poppa, quando ruppero la drizza dello spi mentre erano in testa con vento leggero, e tutta la flotta che li seguiva non issò lo spinnaker, ritenendo che si trattasse di una tecnica innovativa dei fortissimi italiani. Quindi il cambio di timoniere e la scelta di andare a prua di Mario Capio, uno dei campioni dell’epoca, che gli valse l’esilio da Priaruggia come “traditore” della sua Quarto (Capio era di Nervi), ma anche numerosi piazzamenti ai vertici mondiali e un paio di titoli italiani. Beppe “sbarcò” proprio alla vigilia dei Giochi di Roma del 1960, a suo posto Tullio Pizzorno.

L’Olimpiade però era destinata a entrare nella sua vita. Negli anni dell’attività sportiva, Beppe – laureato in Lettere e Lingue, e maestro di scuola – avviò e approfondì quella che divenne la sua professione giornalistica, esercitata con una capacità, una passione e un calore che fecero di lui un maestro e un autentico personaggio. Venne assunto al Secolo XIX diretto da Piero Ottone, dove diventò una colonna di tutti gli sport, a partire dal calcio, ma restando sempre straordinariamente “votato” alla sua vela. Un ruolo che negli anni lo ha trasformato, negli occhi e nel cuore di tanti colleghi più giovani, in un antesignano della promozione velica sui media. Le Olimpiadi di Roma 1960 furono il suo primo impegno da inviato (e potete immaginare con quale attenzione seguì le imprese veliche del suo ex timoniere Mario Capio, 12°, poi destinato a diventare Allenatore della Federazione Italiana Vela). Ma Roma 1960 fu solo il primo mattone sul quale Beppe Barnao ha costruito quasi un record di partecipazioni olimpiche: tra Tokio 1964, Mexico 1968, Monaco 1972, Montreal 1976, Mosca 1980, Los Angeles 1984, Seul 1988, Barcellona 1992, Atlanta 1996 e Sydney 2000, fu presente a ben 9 edizioni raccontate “da dentro” con la solita vivacità e immediatezza. Le stesse che metteva nei suoi servizi per le riviste specializzate.

Da giornalista sportivo ha vissuto gli anni della crescita economica e delle novità tecnologiche, sempre in prima fila e da protagonista. Fu tra i volti della televisione privata di Genova del Secolo XIX (TVS), con uno stile talmente personale che ancora oggi su YouTube impazzano i video delle sue interviste e delle sue gaffe, sempre sul filo della simpatia contagiosa. Poi iniziò a collaborare con La Sicilia del direttore Candido Cannavò: un incontro che gli aprì le porte della Gazzetta dello Sport, per la quale Beppe è stato fino agli ultimi giorni il corrispondente più costante e presente dal mondo della vela, e molto di più.

Beppe considerava i suoi due maestri proprio Piero Ottone e Candido Cannavò. Col primo (“il capo”) condivise anche la travolgente passione per la vela, soprattutto in lunghe crociere estive tra zingarate e navigazioni, e qualche esperienza in regata nella quale coinvolgeva anche i figli giovanissimi. Con Cannavò ha avuto un rapporto intenso e di grande stima. Barnao è stata la firma italiana più seguita del mondo della vela, negli anni del boom, a partire dalla prima sfida di Coppa America con Azzurra nel 1983, per seguire con Il Moro di Venezia nel 1992, Luna Rossa nel 2000 e così via: sempre presente alle massime regate, dall’America’s Cup ai giri del mondo, alle imprese dei navigatori oceanici. Da penna fertile, ma anche da sportivo e velista. Conoscitore, entusiasta, puntuale e creativo.

La sua storia di velista e giornalista lo ha tenuto sempre molto vicino agli ambienti della Federvela, a contatto e in amicizia con i grandi dirigenti, i tecnici, gli atleti, trattato sempre da compagno di strada, collega, amico. Un rapporto che ha ricambiato senza perdere mai di vista l’essenza della professione giornalistica, l’amore per i fatti e per la verità. Nel 2007, per festeggiare gli 80 anni della federazione, la FIV creò i nuovi ed esclusivi premi FIV Awards, che nella prima edizione furono assegnati a 11 personaggi del mondo della vela degli ultimi 10 anni, scelti da una speciale commissione guidata dal presidente onorario Carlo Rolandi. Il premio quale “Miglior Giornalista – Memorial Bruno Ziravello”, andò a lui, il grande e inimitabile Beppe Barnao, che regalò alla platea la più bella e spontanea delle performance, lacrime di commozione.

Beppe Barnao lascia la moglie Giuliana e i figli Elisabetta e Gian Bartolo (“Gimba”), entrambi ottimi velisti e sportivi, i quali gli hanno regalato tre splendidi nipotini con i quali è rinato: Ottavio (6 anni), Margherita (3) e Nicole (2 e mezzo).

I funerali di Beppe Barnao si svolgeranno sabato alle ore 11:45, nella chiesa di San Giuseppe a Quarto, Genova.


(Nella foto sopra (F.Colivicchi), Beppe in sala stampa ai giochi di Sydney 2000, dove faceva "colazione" con biscotti e caffellatte)

E ORA SCUSATE SE MI SFOGO UN PO'
Beppe, quando c'era qualcosa a che fare con la vela, Grande o Piccola che fosse, l'ho visto sempre in giro, l'ho sentito spesso, l'ho letto, l'ho citato, ci ho ricamato su. Lui è il monumento, il paradigma dell'accoppiata velista-giornalista che poi ha fatto epigoni, imitatori, discepoli. Beppe dava anima e (soprattutto) corpo alle passioni per il vento e la penna. Proprio penna, o addirittura matita: quando non ha potuto più portarsi appresso la metallica Olivetti, ha continuato imperterrito, nelle sale stampa hi-tech e wi-fi di mezzo mondo, a scrivere sul suo foglietto, telefonare ai dimafoni (dio solo sa come li trovasse ancora) e dettare il pezzo, da 1 a 100 righe che fosse, senza fiato, rauco e rotolante di erre sconquassate, con le ripetizioni e lo spelling che erano una poesia ("PalermoEmpolidoppioLivornoAnconaSavonaComoHotelImolaEmpoliRoma": era Pellaschier), non ne mancava uno neanche sotto tortura. Quando dettava Beppe la sala si fermava e tu semplicemente ascoltavi quella musica che era storia, sale e sudore condensati. Poi, finito, programmava le proverbiali mangiate. Beppe non sa neanche lui quanto ha insegnato a tanti, a tutti. La Vela sui Media chi l'ha portata? A Sydney abitò con noi, dell'ufficio stampa federale. Arrivò già malandato e si prese pure un febbrone che lo lasciò a letto per un po', ci vedevamo la sera quando gli preparavamo la cena e poi l'aspirina e la colazione del mattino dopo. Ma ha fatto in tempo a vivere l'oro della Sensini. Tra le lezioni che ci lascia Beppe: la semplicità, l'umiltà, l'indipendenza da tutto e da tutti (che per uno così bravo e sapiente oggi è materia rarissima). E, con esse, la pretesa, la conquista, la vittoria di esserci stato, presente e barcollante, fino alla fine. Testimone felice e specchio riflettente di una bella fetta, gli 84 anni più belli della sua vita. Salutaci anche Paolo.
FC

5. La Vela Giovanile (zitti zitti, piano piano)



Il progetto Youth o Under-16 o come volete chiamarlo, è uno dei più grandi (possibili) cambiamenti in atto, eppure se ne è parlato solo attraverso questo minuscolo blog. Questo è, da solo, un allarmante indizio di come la Nuova FIV gestisce i cambiamenti, veri o presunti, reali o di facciata. C’è in ballo una fetta consistente del futuro di tutti noi, dello sport e della disciplina che amiamo e che per molti è anche una scelta professionale, eppure una riforma del genere viene pensata in qualche stanza, elaborata in vertici ristretti e offerta precotta in pasto al “volgo”. Abbiamo già detto molto (vedere post precedenti sul tema) su quanto si prevede: meno agonismo giovanile nella classe Optimist considerato esasperato, taglio delle risorse dalle attività agonistiche giovanili, rinnovamento dell’approccio didattico con la multilateralità e più classi (non solo Optimst), “disimpegno” tecnico FIV (e il grosso dell’impegno e della responsabilità che passa alle Zone con i Centri Federali) per l’attività Under 16, risorse economiche spostate dall’attività giovanile internazionale (che sparisce, almeno per quanto riguarda la FIV), all’attività giovanile nazionale (da definire)…

La task force che sta preparando le bozze finali del piano, scritto dalla consigliera Anna Bacchiega (la quale sarà anche team leader al Mondiale ISAF Youth 2009, a Buzios in Brasile dal 9 al 18 luglio) è in procinto di presentare il suo lavoro (ultimo incontro a Cesenatico). Il presidente lo definisce un piano per “aiutare i circoli con i ragazzini”, che sono troppo “assatanati” da giovanissimi. Viene da chiedersi, visto che ai Circoli è destinata questa nuova Normativa Under 16, perché non sia stata condotta una approfondita analisi e ascoltati i Circoli, anziché seguire astruse statistiche e “metodi” dei paesi lontani. Dopo tanti anni di lavoro sulla promozione e sui giovani, dai tempi dei Corsi Olimpia alla formazione degli Istruttori, fino ai tempi recenti che hanno creato in Italia uno dei settori più in salute al confronto con altri paesi nel mondo, il progetto U16 della Nuova FIV rischia di farci arretrare, anche perché Classi e Circoli, in larga misura, non hanno la forza per supportare i cambiamenti all’orizzonte. E senza dimenticare che, proprio in questi giorni, le scuole vela federali aprono la stagione mettendo in acqua migliaia di ragazzini: buon lavoro, buon vento e buon futuro a tutti, maestri e allievi.

ATTACCO ALL'OPTIMIST?
Anche se il progetto ha un respiro più ampio (e si spera che possa ulteriormente arricchirsi dal dibattito auspicato), è evidente che esso contiene una forte analisi critica nei confronti della “barca” (più che della classe) Optimist, che di conseguenza punta a ridimensionare fortemente. Non è questa l’occasione per fare difese di barche o classi, e del resto il piccolo-grande fenomeno Optimist si difende ottimamente da solo, nei numeri e nei fatti. Però solo un paio di piccole cose: l’85% dei velisti medagliati alle Olimpiadi Pechino (Qingdao) 2008 ha iniziato la vela sull’Optimist. E' un dato in aumento, considerando che ad Atene 2004 fu pari al 74%, e a Sydney al 50%, e questo vorrà dire qualcosa. Agli ultimi Giochi Olimpici di Pechino, e questo dato è a sua volta interessante, il 63% di tutti i partecipanti ha iniziato sull’Optimist. Infine, tra i velisti olimpici (famosi, medagliati o solo decoubertinianamente partecipi ai Giochi) è facile individuare quelli che hanno partecipato a campionati mondiali o continentali Optimist, e tra essi (udite-udite!) non mancano certo gli anglosassoni, tanto per dirne un paio da urlo, Ben Ainslie (GBR) e Iain Percy (GBR). Per non citare altre superstar come Robert Scheidt (BRA), Fredrik Loof (SWE), Zach Riley (USA), Guillame Florent (FRA) e persino Xu Lija (CHN) la cinese bronzo nel Laser Radial. In Italia sono un prodotto Optimist i Sibello, Gabrio Zandonà, Giulia Conti. Però come ho detto non è questa la sede per una difesa d’ufficio dell’Optimist. Chi vuole puo’ approfondire le statistiche delle ultime Olimpiadi a questi link: Sydney 2000, Atene 2004, Pechino 2008.



COSA CI DIMENTICHIAMO PER STRADA?
Ma c’è un altro segnale importante da non sottovalutare. La Grande Riforma della Vela Giovanile ha una sua chiara e ben delimitata “ragion d’essere”: il suo scopo dichiarato è quello di creare i presupposti per perdere meno giovani possibile nel passaggio di classe e di età, e di ampliare e qualificare la base dalla quale operare il reclutamento degli equipaggi per le future classi olimpiche. Il Piano Youth è solo un anello della filiera “olimpica”. Ora, poiché i giovani e i neofiti in genere sono anche persone appassionate che entrano in un mondo speciale, quello dello sport e della vela, della nautica, e solo una sparuta minoranza di essi potrà anche solo ambire di arrivare ai Giochi Olimpici, l’obiettivo del disegno mette a nudo quella che appare sempre più una “linea di indirizzo” politico-strategica della Nuova FIV, una “strada del presidente”: la FIV impegnata solo sullo sport, sull’agonismo, e meglio ancora se di vertice, come le Olimpiadi. Per tutto il resto, sorry ma non abbiamo nè tempo né risorse. Peccato che “tutto il resto” comprenda anche, e soprattutto:

a) PROMOZIONE della vela e della cultura del mare (o su quella vogliamo davvero lasciare l’esclusiva alla LNI-vedere i contorni del protocollo d’intesa a questo link) con il suo “motore” diretto: la COMUNICAZIONE, le iniziative verso i giovani e il mondo scolastico come VELASCUOLA;

b) SCUOLA VELA e dintorni (450 scuole dei Circoli, 30.000 allievi, 2000 tra Istruttori e addetti: la FIV è la più grande “industria” formativa e promozionale sulla vela in Italia, vogliamo fargli perdere questo status?);



c) FORMAZIONE DIDATTICA E TECNICA (gli stessi Istruttori dovranno diventare Allenatori e Tecnici delle Classi Olimpiche, o aspettiamo che lo diventino gli atleti?);

d) il coordinamento e il rapporto fiduciario e gerarchico dell’ATTIVITA’ DELLE CLASSI (e anche delle famiglie, che nella Vela Giovanile sono una componente importante: se la FIV si disimpegna, il rischio è che per tenere il passo Classi e famiglie si organizzino per fare da sole, magari finendo fra le braccia di altri Enti o Organizzazioni);

e) la fornitura di tutela e servizi a TUTTI I CIRCOLI AFFILIATI (il nuovo sistema favorirà il passaggio dei giovani dai circoli con meno possibilità a quelli più forti e ricchi, gli unici che potranno garantirgli allenatori, trasferte, pulmino…).

Speriamo di sbagliarci, speriamo di leggere un progetto che sia solo un brogliaccio e che venga sottoposto (tanto per fare un esempio) a quegli Allenatori e Tecnici federali che da oltre dieci anni seguono proprio la Vela Giovanile. Speriamo che siano fugati e dissolti i dubbi di scelte riduttive (solo sport agonistico e olimpico, niente promozione e diffusione della vela), selettive (a favore delle strutture più ricche) e centralistiche (con la riduzione delle Zone e l’accorpamento in 4-5 “macro-aree” che potrebbe avere una prima attuazione concreta proprio nell’individuazione dei Centri Federali). Speriamo…

Speriamo infine che sia chiaro che questi dubbi non si traducono in tradizionalismo, immobilismo, fedeltà pigra al passato: tutti vogliamo cambiare, crescere e progredire. Anche e soprattutto sulla Vela Giovanile. Per questa ragione c’è solo da augurarsi (o illudersi?) che si apra una effettiva discussione in tutta la FIV, PRIMA del varo della nuova normativa. Sui giovani (il futuro) non si può sbagliare.



(5/ segue – Prossimo capitolo: 6/L’Amministrazione, l’Organizzazione dell’attività agonistica (calendario), le Attività speciali (Altomare, Match Race), i Quadri Tecnici)

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