giovedì 4 febbraio 2010

Stringiamoci a Corte

COME E' ANDATA E A COSA E' SERVITA LA CONSULTA DI ROMA

Tanto fumo e poco arrosto. Abbiamo esagerato a definirli “Stati Generali” sulla Formazione, si è trattato di una serie di incontri più o meno interessanti di aggiornamento tra vari soggetti e segmenti dell’organizzazione federale. La Formazione, divisa tra compiti delle Zone (sempre di segno crescente) e coordinamento tecnico centrale FIV, va avanti con il formato che vi abbiamo descritto nel post precedente, e che approfondiremo come giusto, magari in occasioni concrete (raduni, corsi, esami) e con gli addetti ai lavori, che sono ingiustamente i meno ascoltati.

Nella tre giorni federale romana, invece, c’era di interessante la Consulta dei presidenti di Zona. Un organo che nella Nuova FIV è salito decisamente di tono, sia perché il presidente Croce ha cercato subito di mettere in pratica la sua idea di decentrare di più e responsabilizzare (o sovraccaricare, questo si vedrà) la periferia, sia perché i presidenti stessi si sono fatti sentire più volte proponendo i propri temi. Risultato, più riunioni del passato, in controtendenza con l’aplomb della Nuova FIV che invece ha tagliato commissioni, gruppi di lavoro, riunioni e riunioncine, e ha esternalizzato alcuni ruoli a sorridenti manager.

Al di là delle news che hanno sinteticamente illustrato l’andamento delle riunioni di venerdi e sabato, sono emersi - più o meno palesemente - alcuni elementi significativi che condivido con voi.

1) Il presidente Croce ha detto, parola più parola meno: “Adesso mi metto a lavorare alla riforma dello Statuto”.

Una dichiarazione che aggiorna quanto anticipato dallo stesso Croce nel discorso inaugurale in occasione del primo Consiglio, l’8 gennaio di un anno fa a Genova. Un discorso pieno di spunti interessanti che potete leggere tutto qui, e che in tema di riforma dello Statuto (sistema elettorale, Consiglio più piccolo, macro-aree e altre fantasie) affermava: “Affiderò questo programma alla regia di Briante (...). Spero che Briante porti queste proposte all’approvazione eventuale del consiglio entro 1 anno, naturalmente nel limite delle norme CONI.” Per fortuna di tutti, la speranza di un anno fa non si è realizzata. E adesso il presidente afferma di “mettersi al lavoro”, personalmente. Va già un po’ meglio. Anche se deve restare vigile l’attenzione di tutti: lo Statuto è sacro. A volte anche senza volerlo, quasi a fin di bene, a toccare lo Statuto si finisce per far danni. Sarà molto importante che Croce in questo lavoro che inizia adesso (e che potrebbe avere come obiettivo la prossima assemblea biennale: inizi 2011) sia affiancato da esperti veri, conoscitori delle carte federali, saggi depositari della loro storia e della loro evoluzione. Un lavoro di fioretto, insomma, non di machete... Staremo a vedere.

2) Il buon Francesco Ettorre, sempre sugli scudi, ha guidato con gli esperti dello studio Martinelli-Rogolino di Bologna (un “acquisto” azzeccato della Vecchia FIV ancora in auge, ehilà) i primi passi del nuovo sistema di assegnazione dei contributi alle Zone. Un sistema non più a pioggia ma basato su una serie di parametri e coefficienti, finalizzato a riconoscere e premiare (con i soldi) l’effettivo lavoro in periferia. Tesserati (con attenzione alle fasce di età), Società (con bonus ulteriori che scattano per fasce numeriche, un incentivo forse non necessario all’aumento di affiliati), scuole vela, iniziative speciali (come Velascuola), raduni, corsi per Ufficiali di Regata e Istruttori, e così via. Progettino considerato giustamente interessante dai più. Che tuttavia nasconde qualche insidia. La prima riguarda i soldi: quanti sono? L’operazione serve a redistribuire quello che c’è attualmente (poco), oppure ad aumentare sensibilmente l’ossigeno? Non è una questione da poco, perché dietro al progetto – se le risorse restano scarse – c’è l’ombra della crisi per alcune Zone “minori”, che potrebbero vedersi ulteriormente ridotti i denari e quindi condannate a scomparire. Salvo accorparsi ad altre Zone “maggiori”: e così il disegno delle Macro-Zone si comincia a realizzare... La seconda insidia è, diciamo così, filosofica: è giusto stimolare le Zone, ma attenzione a non creare una competizione artificiale, la periferia di una federazione sportiva non è mica il franchising di una azienda! Insomma, avanti guardinghi.

3) All’orizzonte si addensano nubi sul fronte delle concessioni demaniali. L’Unione Europea ha inchiodato l’Italia e dal prossimo giro (2012-2015) il rinnovo delle concessioni non sarà più automatico, bensì soggetto a gara europea. Un operatore francese o tedesco o croato potrà accampare diritti su spiagge tirreniche o adriatiche dove oggi ci sono circoli e scuole FIV. Bel casino. Alla Consulta il solito Studio Martinelli-Rogolino, che in passato ha ben lavorato quando in FIV c’era il gruppo di lavoro su Fisco e Demanio, ha prospettato una serie di azioni. I presidenti dovrebbero attivarsi, ma serve un lavoro di lobby verso il CONI e il Parlamento, con le altre federazioni interessate. Speriamo bene.

4) L’Under 16 tiene banco, mentre è in corso il road-show di Pino Barbieri e i suoi ragazzi (Marcello, Anna e compagnia) per presentarlo ai tecnici di tutte le Zone, un flash è stato offerto anche alla Consulta. Per rafforzare tutti, ma proprio tutti, sull’idea che si tratti di una iniziativa lodevole, non rivoluzionaria ma doverosa, di lenta e macchinosa realizzazione, che richiede mezzi al momento mancanti e che alla fine si realizzerà – come al solito – grazie all’impegno, alla buona volontà e alla cultura velica dei tanti sconosciuti tesserati volontari che amano la vela. Intanto, non manca chi nota come nei primi vagiti dell’U16 la parola “Optimist” pare bandita: si fanno raduni di tutte le classi tranne che di Optimist, l’attività di questa classe è stata cancellata, l’impegno ricade sulle famiglie e su qualche circolo, ma i soldi recuperati non pare arrivino alle Zone per l’U16, che resta roba da club più ricchi...

5) A fronte di temi di tale portata, la Consulta è stata allietata anche da cose più leggere, come la ristampa delle cravatte (alle riunioni non le portava nessuno); i nuovi stampati sulle convenzioni, affidate al serafico Duranti che da tempo ha chiuso per mancanza di clienti lo “Sportello d’ascolto” FIV; la proposta dell’amico Tonino Viretti di creare un addetto-stampa per Zona (urca, che idea) che collabori con l’ufficio stampa nazionale (perché, ce n’è uno?); la voce sul possibile arrivo di una Banca quale sponsor federale; l’annuncio che il prossimo Consiglio Federale si terrà a fine febbraio a Palermo, ospiti dell’Assemblea Regionale Siciliana e della Fondazione Federico II.

“Poveri” presidenti di Zona: in trincea, tuttologi e responsabili per tutto (funzionari delegati), chiamati alla corte di un vertice federale che, sempre più, vagheggia di Grandi Inarrivabili Progetti eppure (fatte le dovute eccezioni) sembra mancare di una visione globale, semplice affidabile e concreta, del quotidiano che riguarda la periferia FIV, le vere armate del movimento della nostra vela, le uniche che – nonostante tutto – ogni giorno fabbricano un pezzo di futuro.

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