martedì 27 ottobre 2009

Paradiso perduto


Colpo di scena nella lunga strada verso la 33ma America's Cup. Con una sentenza netta, la Corte di New York ha accolto la richiesta di BMW Oracle (Larry Ellison) contro la scelta di Alinghi che voleva Ras Al Khaimah, negli Emirati Arabi quale sede delle regate del febbraio 2010.

La sentenza del giudice Kornreich è basata soltanto sulle regole contenute nel Deed of Gift, secondo cui non si può regatare nell'emisfero Nord nel periodo compreso tra il primo novembre e il primo maggio. Ora Alinghi ed Ernesto Bertarelli dovranno concordare con San Francisco una nuova località. Torna in corsa Valencia, gradita agli americani. Ma non si esclude il ricorso a una località dell’emisfero sud. O altri colpi di scena. L'Italia?

“Una delusione deludente – ha detto l’avvocato di Alinghi - ci dispiace per gli amici di Ras Al Khaimah che avevano fatti grandi sforzi organizzativi”. Il lavoro della Corte non è ancora finito, e la Coppa resta in Altomare.

Ras Al Khaimah è stata la Coppa America più virtuale e breve della storia. Un bel posto, che la comunità velica ha potuto conoscere e apprezzare. Bye Bye RAK.

Optimist, l'invisibile bronzo europeo degli azzurrini


Una buona notizia di vela giovanile, che – chissà perché – non trova posto tra le news del sito FIV (sempre prodigo di aggiornamenti su Giovanni Soldini). Al 22° BMW European Opti Team Cup a Berlino, i nostri ragazzi hanno conquistato il terzo posto di nazione. L’appuntamento è considerato da tutti come un vero e proprio Europeo a squadre.

La squadra azzurra era formata da Ettore Botticini (Gv LNI Follonica), Carlotta Omari (SVBG Trieste), Giacomo Ferrari (Gd LNI Ostia), Alessio Paolucci (Sailing Team Bracciano) e Jacopo Fanti (Amici della Vela Cervia), acompagnati dal tecnico Massimo Giorgianni. Ben 16 le squadre presenti, tutta l'Europa del Nord compresi gli Stati Uniti e Turchia nel week end 24-25 ottobre sul Lago Wannsee. L'Italia come da tradizione ha partecipato con una squadra composta dai primi 5 selezionati al recente Campionato Italiano svolto a Reggio Calabria.

Bella la formula che prevede l'ospitalità dei concorrenti presso le famiglie dei soci del club organizzatore, creando così un gemellaggio tra nazioni molto particolare. Istruttivo il viaggio che ha previsto, grazie alla pazienza e alla passione del Tecnico Massimo Giorgianni, numerose visite durante i tempi morti alla città, spiegandone un pò la storia e trasformando di fatto un evento sportivo in un esperienza unica e indimenticabile.

Le regate si sono svolte con poca aria e cielo plumbeo, anche pioggia all'inizio giornata, e temperature intorno ai 7/8 gradi ma nessuno si è scoraggiato dando vita su due campi di regata in contemporanea a round robin di alto livello tecnico. Alla fine la vittoria se l'aggiudica la squadra Turca, seconda la Germania e terza l'Italia. I nostri con un pò d'amaro in bocca per via dell'arbitraggio nel match con la squadra locale, che a loro non è parso il massimo della correttezza, sentivano di poter fare di più, visto anche che al primo round avevano battuto la Turchia con facilità.

Bilancio comunque positivo nel confronto diretto con le altre nazioni e bella soddisfazione per Giorgianni che porta a casa un altro podio europeo. Tutti al rientro con una curiosità: come verrà organizzata l'anno prossimo la partecipazione della squadra Italiana a Berlino alla luce del nuovo piano Under 16?

PS-Meglio tardi che mai (24 ore dopo questo minuscolo blog), la notizia è anche sul sito FIV...

"Doucement, Riccardo"

Era secondo a un soffio dalla meta. Si è ritrovato col mondo capovolto su una spiaggia a 33 miglia dal suo e nostro traguardo. Si è rialzato, ha bevuto rinforzandosi degli aiuti e della stima arrivata da tutte le parti, ha riparato uno dei timoni rotti, è ripartito e dopo una notte di stelle, l'ennesima e ultima notte su Mavie pour Mapei, poco dopo l'alba di oggi, quasi alle 7, Riccardo Apolloni ha concluso ufficialmente la Transat650. Per la fredda ufficialità, 31° di tappa e 21° in generale. Ma per tutti, Riccardo è lì sul podio. Doucement, come qualcuno ha scritto nella sua cabina.

Onore e Responsabilità


NEL GIORNO IN CUI LA CORTE DI NEW YORK SI RIUNISCE (PER DECIDERE SU RAS AL KHAIMAH) FULL-ATTACK DI BMW ORACLE CONTRO ALINGHI

"Vincere la Coppa America non porta solo onore, ma anche responsabilità. L'onore forse è perso, ma la responsabilità rimane". La frase è di Sir Russell Coutts, sottocapo di Larry Ellison a BMW Oracle, ed è indirizzata ad Alinghi, sua ex casa, e senza interposte persone a Ernesto Bertarelli, suo ex datore di lavoro e amico di famiglia. Roba pesante. L'idea che quella che tutti chiamiamo diatriba legale intorno all'America's Cup stia diventando ogni giorno una frattura più insanabile, con radici profonde.

Il colpo è arrivato a margine dell'ultimo e più pesante attacco legale di San Francisco (Golden Gate Yacht Club) contro Alinghi (Società Nautica di Ginevra), presentato oggi alla Suprema Corte di New York: i legali americani chiedono che la Corte tolga al club elvetico la qualifica di Trustee, o fiduciario, del Deed of Gift, connessa con la detenzione del trofeo. BMW Oracle chiede che le regate della XXXIII Coppa, nel febbraio del 2010, siano gestite da una entità terza incaricata dalla Corte nella qualità di fiduciario delle regole del Deed of Gift, che garantisca equità ai due concorrenti in gara. Una nota del GGYC chiarisce che questa richiesta non disconosce il ruolo di Alinghi quale sailing team defender e detentore della Coppa.

Il commento di Brad Butterworth, lo skipper neozelandese di Alinghi: “BMW Oracle dovrebbe lavare il suo comportamento antisportivo con una buona dose di acqua salata e di sole, accettando di competere per la Coppa in mare. Altrimenti si facciano da parte, lasciando spazio ad altri team che vogliono partecipare”.

Questa mattina intanto è prevista l'udienza sulla settima causa promossa da GGYC, quella sulla località di Ras al Khaimah scelta per le regate.

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