venerdì 6 novembre 2009

ISAF Annual Conference Busan 2009/2: Atleti e Olimpiadi, le prime voci



Ben Barger (USA), classe RSX, presidente della Commissione Atleti dell’ISAF (creata circa un anno fa), ha svolto una relazione all’Executive che ha aperto la Conferenza Annuale della federazione velica mondiale a Busan. Queste le sue impressioni sulla giornata, nell’ottica della commissione che riunisce 10 atleti che rappresentano le classi olimpiche del quadriennio

“Siamo partiti da una analisi di ciò che il CIO richiede in base a uno sport della famiglia olimpica. Dobbiamo cercare di comprendere e realizzare tutto ciò in una strategia che possa cambiare lo sport della vela con benefici nel lungo periodo. Questa commissione è strategica in tal senso, e dobbiamo ringraziare Phil Jones (presidente della Commissione Olimpica, ndr) per questo investimento verso il futuro. Oggi ho fatto un report all’Executive, penso abbia avuto un buon risultato, i vertici della federazione sono molto concentrati sulle problematiche della World Cup e del suo rapporto con i campionati del mondo, così come gli atleti hanno spiegato loro. Vogliamo tutti che cresca la partecipazione da tutto il mondo”.

I componenti della ISAF Athletes’ Commission (nella foto da sinistra in alto): Rasmus Myrgren (SWE), Dan Slater (NZL), Peter Kruger Andersen (DEN), Ben Barger (USA) e Malcolm Page (AUS), in basso da sinistra: Claire Leroy (FRA), Marcelien De Koning (NED), Laura Baldwin (AUS) e Mark Reynolds (USA). Tanti anglosassoni e nordeuropei (normalità per l’ISAF...) speriamo presto di sentire almeno una candidatura italiana per questa commissione in futuro, anche considerando che la progenitura della World Cup è del “nostro” Riccardo Simoneschi, al quale poi è stata sostanzialmente “scippata” dalla politica...

Da parte sua Phil Jones ha sottolineato: “Siamo molto attenti a seguire il CIO e i suoi criteri di valutazione delgi sport olimpici. E’ importante conoscere questi criteri e il loro funzionamento, e migliorare le valutazioni della vela in base ad essi. Le analisi sono vastissime, e cose come l’universalità e la reale diffusione della pratica di uno sport sono basilari, ma fanno parte di un complesso di considerazioni che coinvolgono anche la scelta delle categorie olimpiche, il formato delle regate, i risultati dei nostri eventi... Per esempio stiamo comprendendo meglio, in base alle informazioni del CIO, come adeguare le nostre qualifiche olimpiche per nazione per renderle sempre più globali. E inoltre stiamo facendo un grande lavoro sulla televisione, su come rendere le regate seguibili in tv e coprire tutti gli aspetti del nostro sport.”

La Commissione Olimpica sta iniziando anche a guardare all’appuntamento del 2010, quando si dovranno delineare le classi olimpiche per i Giochi di Rio 2016. Phil Jones: “In questo momento, anche per le varie Submission, ci stiamo chiarendo le idee, vogliamo stabilire una strategia prima di definire i dettagli, e di classi inizieremo a parlare dal maggio prossimo al Mid-Year. Quello che vogliamo evitare è di incorrere in inutili indecisioni o altalene tra classi ed eventi, come purtroppo è successo negli ultimi quattro anni. Dovremo avere un approccio diverso. Su Rio siamo felici: le Olimpiadi che arrivano in Sud America sono una cosa buona per lo sport. Per la vela, sappiamo anche che nel documento della candidatura di Rio de Janeiro sono contenute idee e proposte come l’accesso del pubblico alle Medal Race, e quella brasiliana è la prima città che vince una candidatura olimpica con dei riferimenti sulla vela. Questo ci aiuterà moltissimo, vorremmo che fossero le Olimpiadi del pubblico che segue la vela."

Ulteriori dettagli sull’Annual Conference di Busan 2009 a questo link: www.sailing.org/meetings

Vento, onde, burrasche e barche a vela: un video per dare il benvenuto all'inverno



Youtube, si sa, è una miniera. Questi 4 minuti sono un montaggio della BT Challenge del 2000, ben nove anni fa. Ma il giro del mondo contro i venti e le correnti dominanti resta lo stesso, nel tempo. Così come gli elementi naturali: onde enormi che strapazzano la barca e gli uomini, raffiche che strappano le vele, orizzonti plumbei. Gli stessi di qualunque inverno, in tutti i continenti. Anche per questo si ama la vela tutto l'anno.

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