venerdì 30 aprile 2010

Un bel Consiglio

Hyeres/5: E oggi le Medal Race con 4 equipaggi azzurri



L'edizione meno ventosa della Settimana preolimpica di Hyeres da molti anni vive oggi il gran finale con le Medal Race. In un bel sussulto finale 4 equipaggi azzurri hanno conquistato l'accesso alla finalissima e si contendono il podio e le migliori posizioni.

Laura Linares è terza nel windsurf femminile. La "piccola" farfalla siciliana, orfana in questa tappa di Coppa del Mondo di Alessandra Sensini e Flavia Tartaglini, ha tenuto alto alla grande il blasone della tavola azzurra.

Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti (esordio ufficiale della nuova coppia in World Cup) sono autorevoli terzi nel 470 maschile, e le solite Giulia Conti e Giovanna Micol ancor più sontuose al secondo posto nel 470 femminile.

Brava anche Francesca Clapcich, che agguanta la Medal partendo dal 9° posto.

Per tutti gli altri piazzamenti (compreso il 28° posto finale dei fratelloni Pietro e Gianfranco Sibello nel 49er - una pausa di riflessione più che accettabile) ecco i link alle classifiche complete.

Star

49er

470 Maschile

470 Femminile

Finn

Laser

Laser Radial

RSX Maschile

RSX Femminile

Match Race Femminile

2.4

Sonar

giovedì 29 aprile 2010

Il Consiglio Federale si riunisce a Genova: riflettori su Bilancio e Statuto


Torna a riunirsi il governo FIV, e l’occasione è un passaggio importante: l’approvazione nei termini del Bilancio Consuntivo 2009. Il Consiglio Federale numero 419 si riunisce a Genova in FIV giovedi 29 aprile, con inizio alle 10,15. La riunione si esaurirà nell’arco della giornata. Buon lavoro a tutti, ed ecco i principali punti all’ordine del giorno.

Si parte dai passaggi tecnici, l’approvazione del verbale della riunione del precedente Consiglio (quello di Palermo dello scorso 26 febbraio, ricordate la Sala Rossa?), e la ratifica delle delibere d'urgenza del Presidente e del Coordinatore Federale. Quindi parola al Presidente Carlo Croce per le sue “comunicazioni”, cui seguiranno quelle di Gianni Storti il Segretario Generale/Coordinatore Federale. Fin qui la parte rituale e introduttiva. Si parte poi con le proposte e le eventuali delibere divise tra i vari Settori, partendo dalla voce “Istituto-Funzionamento-Attività Generali”, che propone il punto fondamentale del Consiglio: l’approvazione del bilancio consuntivo dell’esercizio 2009.

(Qui si impone una breve riflessione, con una richiesta. Gran parte delle attenzioni e dell’impegno della Nuova FIV, in questo primo anno e mezzo di gestione, sono state assorbite dai problemi amministrativo-finanziari. Come è noto, il neo-presidente Croce ha più volte ribadito di aver trovato “un buco” nel bilancio FIV, imprevisto e di entità ragguardevole. Pur restandone ignote le origini e l’entità, tale ammanco è stato il grande protagonista dei primi 8-10 mesi della Nuova FIV, ha causato una dura politica di austerity che ha coinvolto (quasi) tutti i settori, per un impegno dichiarato di ripianare i conti e ripristinare le riserve, intaccate per fronteggiare l’emergenza. Insomma, pur restando la vicenda avvolta in un alone di mistero, da quanto abbiamo visto qua fuori si potrebbe dire che la FIV ha fatto esattamente ciò che tutti (aziende, governi, istituzioni) hanno fatto, nell’anno della più grave crisi economica mondiale degli ultimi 80 (ottanta) anni. Ora che l’operazione è finita con successo, ben coordinata dall’uomo che ha rappresentato la continuità nella politica dell’amministrazione federale, il consigliere Francesco Ettorre, ci sono due piccole cose che – una volta tanto – la Federazione dovrebbe garantire. 1) Una autentica trasparenza nella pubblicazione e diffusione del bilancio consuntivo 2009 che sarà approvato dal Consiglio di venerdi; 2) Una (almeno tendenziale) indicazione sul cambiamento di strategia, ora che le casse con le riserve sono piene, per ridare ossigeno almeno ai settori più importanti dell’attività. A cominciare dalla preparazione olimpica.)

Chiusa parentesi e proseguiamo con l’ordine del giorno del CF numero 419.

Come anticipato a Palermo, questo Consiglio dovrà varare il Gruppo di Lavoro (yeah: si torna a parlare di GdL, sono contento), per un tema basilare, quello della “stesura del nuovo Statuto FIV”.

(Anche qui brevissima nota. L’OdG dice proprio “stesura nuovo Statuto FIV”, non “riforma” o ancora meglio “proposta di riforma”, ma proprio “stesura”. Attenzione: è come se il Governo volesse cambiare la Costituzione della Repubblica. Sarà il caso di chiedersi, e di chiedere alla base, se effettivamente un intervento è necessario, e magari spiegare nel dettaglio quali sono i cambiamenti che si vogliono introdurre. Non siamo conservatori: saper cambiare e modernizzarsi è giusto. Ma vista l’importanza esistenziale di questi interventi per la FIV del futuro, si impone un processo di informazione, conoscenza, democrazia, senza precedenti. L’assemblea del 2011 (a primavera) dovrà votare – pro o contro – le modifiche statutarie sulla base di una perfetta conoscenza. Buon lavoro anticipato al GdL, e comunque: riflettori accesi. Anzi, cellule fotoelettriche notturne...)

Chiusa altra parentesi, avanti con la riunione (ma ce la faranno in una sola giornata, appena 6 ore e poi tutti via con aerei, treni e auto?).

Sotto la stessa voce si parlerà dell’implementazione del sito Federale, delle modifiche agli statuti di alcuni affiliati (Unione Sportiva Quarto, Yacht Club Bracciano Est, Yacht Club Lignano, Circolo Amici Velici Vigna di Valle, Circolo della Vela Muggia), del nuovo Statuto di classe Dinghy 12, del nuovo Regolamento di Stazza della Classe H22, dell’aggiornamento del plafond per le carte di credito federali, e della sostituzione per maternità della dipendente dell’amministrazione Sandra Bolens (auguri!).

Breve report e modulistica dalla Commissione Affiliazione e Tesseramento (anche sulle approvazioni di Scuole Vela) e quindi si passa al delicato Settore Promozione Immagine e Comunicazione. Uno immagina – anche dopo Palermo – chissà quanta carne al fuoco, quante proposte, idee, voglia di fare e far fare. Invece all’OdG sul Settore c’è solo: approvazione della pubblicazione sul sito dell’iniziativa PAN PAN-Medico a bordo.

Si tratta di un interessantissimo “Prontuario per le emergenze mediche in mare e la teleassistenza; ideato per fornire una rapida e accessibile guida durante le emergenze mediche a bordo di una unità da diporto o da pesca, anche attraverso il contatto con il servizio medico di terra”. E’ una collana edita dalla società Pan Pan a cura dell’amico Umberto Verna, skipper ligure tra i più esperti al mondo nel campo e titolare della Safety World che offre prodotti, servizi e consulenze e che ha visto recentemente riconosciuto il proprio corso di sopravvivenza secondo le regulations ISAF per le regate d’altomare. Insomma, una bella cosa.

(Ma nient’altro dal Settore: dov’è la Promozione, dov’è l’Immagine, dov’è la Comunicazione?)

Tocca poi al Settore Attività Agonistica e Squadre Federali: assegnazione dei contributi agli Atleti del Club olimpico 2010; cambio del tecnico federale Techno 293 da Filippo Maretti a Adriano Stella; designazione della squadra italiana alle Olimpiadi Giovanili di Singapore 2010, e altre minori.

Altro Settore: Programmazione Attività Sportiva Nazionale: si parlerà di CICO (campionati italiani classi olimpiche) e di Primavela, soprattutto perché gli organizzatori chiedono l’anticipo del contributo FIV; c’è poi da valutare il rischio di sovrapposizione nel 2011 tra CICO e Eurolymp del Garda.

Ed eccoci (se ce la fanno con i tempi) al Settore Formazione Quadri Tecnici: verrà autorizzata l’organizzazione del II corso Allievo Istruttori in IV zona (che nel frattempo è già stato convocato), ratificati gli esiti dei corsi di I livello e della nomina di nuovi Esperti Velisti. Si va veloci.

Finale in volata tra: Settore Attività Veliche Speciali (ci sarebbe Match Race, magari il giro del mondo, la vela oceanica. Ma il tempo è tiranno), e solo al punto numero 7: Relazioni dei Consiglieri. Praticamente iniziano a parlare in Zona Cesarini. Poco prima della concessione di 5 patrocinii e delle varie ed eventuali.

Buon lavoro, e occhi aperti.

Hyeres/4: Una lunghissima giornata in acqua (ok Linares)

Sempre ventarelli, Hyeres resta irriconoscibile e sembra il peggior Tigullio. Ma la pantagruelica organizzazione e i mille supervelisti olimpici hanno vissuto una lunga giornata in acqua e fatto altri (lenti) progressi nelle classifiche. Qualcuno ha completato le qualifiche e passa alle finali Gold, altri vanno avanti, ma per tutti venerdi si chiude e vedremo con quante prove.

Segnali (timidi) di risveglio dai velisti azzurri, presi in contropiede dal venticello. Svetta Laura Linares, imperiosamente terza nella classifica delle tavole. Torna a respisare la sua aria la coppia G&G Conti e Micol, quinte nel 470, ed è buon 8° nel 470 maschile Gabrio Zandonà con Pietro Zucchetti.

Gli altri migliori azzurri in ogni classe: Heidegger 16 (RSX), Clapcich 17 (Radial) Poggi 17 (Finn), Sibello 28 (49er, ma con un ocs), Strazzera 33 (Laser).

Tutte le classifiche complete sugli stessi link del post precedente. Soffiate su Hyeres! E forza azzurri!

martedì 27 aprile 2010

Hyeres/3: Sognando mistralate leggendarie


(Una notevole immagine della surfista inglese Bryony Shaw, bronzo olimpico 2008 e in testa nella classifica a Hyeres. L'immagine fa parte di un servizio sugli atleti olimpici britannici. Altro esempiuccio di "comunicazione Integrata" che si può dedicare agli atleti e alle atlete della vela olimpica...)

Prima la nube del vulcano islandese (che ha creato parecchi problemi ai team che arrivavano da molto lontano), poi un cuneo tra alte e basse pressioni che sta rilasciando solo pochi e irrequieti refoli di vento: sembra una edizione un po’ stregata questa Hyeres 2010, quarta tappa di World Cup ISAF. I mille supervelisti olimpici cercano di farsene una ragione, sognando mistralate leggendarie o almeno uno straccio di termica. Le classifiche sono veramente ridotte al minimo, disputate metà delle prove previste.

Peggio di tutti, però, sembrano averla presa gli azzurri. Il miglior piazzamento italiano al terzo giorno della SOF di Hyeres è il sesto posto del terzetto Zorzi-Dighe-Agosti nella classe Sonar paralimpica. Molto defilati gli altri, a partire dai capitani-campioni: 11° Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti (470M), come 11ma è Laura Linares (RSXF), 12° Giorgio Poggi (Finn), 15° G&G (470F), 17° i Sibello (49er), 17° Esposito e 19° Heidegger (RSXM), 21ma Laura Cosentino e 26ma Francesca Clapcich (Laser Radial), e nel Laser il primo azzurro si trova al 46° posto ed è Enrico Strazzera.

A questo punto non resta che sperare in un finale più “ossigenato” (di vento), le previsioni per domani parlano di 7-10 nodi di vento (ma era l’identica aspettativa di ieri per oggi...). Il programma, seriamente a repentaglio, prevede regate di selezione fino a giovedi (o venerdi mattina) e quindi le Medal Race tra i primi 10 di ogni classe nella giornata di venerdi.

Ai link seguenti le classifiche complete (tra parentesi le prove disputate).

Star (3)

49er (2)

470 Maschile (3)

470 Femminile (2)

Finn (2)

Laser (3)

Laser Radial (3)

RSX Maschile (4)

RSX Femminile (3)

Match Race Femminile (RR1)

2.4 (3)

Sonar (3)

ISAF, come cambia (e come cambierà) la Medal Race. Sull'altare della TV

La Medal Race fu introdotta dall’ISAF per i Giochi Olimpici di Pechino 2008, in risposta alle lamentele di media e tv, che ad Atene 2004 avevano visto le finali di alcune regate senza i vincitori già matematici delle medaglie. Il sistema (i primi 10 della classifica della serie, con una regata secca non scartabile, arbitrata in mare e a punteggio doppio) ha funzionato così così a Qingdao. Alcune medaglie sono state in bilico fino all’ultimo, ma altre erano già aritmeticamente assicurate anche prima della Medal Race. E così il sistema è tornato sul tavolo dell’ISAF, che di recente ha introdotto una modifica sostanziale all’Addendum Q del Regolamento di Regata 2009-2012 sulla Medal Race. Commenta il Giudice Internazionale Jos Spijkerman: “Il cambiamento più rilevante riguarda l’impossibilità di presentare qualsiasi tipo di protesta sulla Medal Race”. Tradotto in pratica: se un concorrente, in violazione di una regola fondamentale della Parte 2 del RR, danneggia la mia barca o la rallenta moltissimo o persino mi costringe al ritiro dalla Medal Race, ebbene io non avrò possibilità di protesta!

“E’ l’ennesimo sacrificio all’altare della TV”, commenta lo stesso Spijkerman, che aggiunge: “Ciò a cui si vorrebbe tendere è vedere una finale nella quale le prime tre barche che tagliano l’arrivo vincono le tre medaglie olimpiche. La Medal Race che fa ripartire i top-10 a pari punti, annullando tutto quanto successo nelle 8, 10 o più prove precedenti. Chiunque può vincere l’oro. Dramma, tensione, ottimo menu per la tv. L’ISAF forse non è ancora pronta a questo passo ulteriore. Ma guardando al trend degli ultimi dieci anni, credo che ci arriverà presto”.

Qui il link alle modifiche all'Addendum Q.

(La Vela Olimpica (il core-business) è sempre col silenziatore: ne saprete poco o nulla dai macchinisti federali. Anche quando, come i questo caso, sono nell'aria cambiamenti che possono rivoluzionarne certi aspetti agonistici. Comunicazioni e commenti wanted.)

lunedì 26 aprile 2010

Hyeres/": Waiting for more wind


A Hyeres lo spettacolo resta a terra (con i mille supervelisti olimpici da mezzo mondo), perché in mare il vento resta ritardatario (prime regate solo alle 14) e leggerissimo. Le regata avanzano a fatica, le classifiche pure. Gli azzurri non entusiasmano, ma qualcuno emerge (Clapcich, Poggi, Zandonà, Sibello). Adesso tutti aspettano un po’ di vento per scompaginare le carte.

RSX Maschile (2 regate)
I tre di testa sono il polacco Myszka, l’israeliano Mashiah e l’inglese Dempsey. Primo azzurro Fabian Heidegger, 24° (14-10 nelle due batterie), poi 31° Federico Esposito (12-18), 43° Riccardo Belli (20-25), 45° Alessandro Giannini (26-20), 55 Andrea Ferin

RSX Femminile (2)
Prima l’inglese Bryony Shaw, davanti alle due francesi Charline Picon e Pauline Perrin. Lauretta Linares, unica azzurra (per il forfait di Alessandra Sensini in lutto e quello tecnico di Flavia Tartaglini), è un po’ più in ombra del solito, 14° (14-18).

Laser (2)
Terzetto di testa inedito con il greco Chimonas, il tedesco Buhl (occhio a questo ventenne...) e lo spagnolo Hernandez. Azzurri in ordine sparso, qualche sprazzo di buon piazzamento, ma anche troppe bandiere nere (più allenamenti in partenza?): buon 36° Gallo (25-9), 48° De Paoli (25-16), 51° Strazzera (17-25), 55° Diego Romero (25-20), 81° Crivelli Visconti (bfd-7), 83° Spadoni (38-17), 85° Cerni (bfd-8), 98° Regolo (14-45), 108° Bottoli (bfd-15).

Laser Radial (2)
La lituana Mileviciute davanti a due spagnole Romero e Coro. Bene l’azzurra Francesca Clapcich, all’8° posto (2-12). Poi 25° Laura Cosentino (9-20), 31° Emma Giuliarfi (20-17), 69° Laura Marimon (26-37).

Finn (1)
Classifica dell’unica prova: l’americano Railey sul greco Mitakis e sullo sloveno Vincec. Ma bravo Giorgio Poggi, ottimo 7°, davanti a tante medaglie e iridati. 22° Baldassari.

49er (1)
Una sola provicina per le due batterie, in testa i francesi Silvy-Hoffmann, con i danesi (questa simpatica nazione associata alla classe acrobatica ci provoca sempre qualche reazione nervosa...) Norregaard-Lang, e terzi i fratelli spagnoli Paz con i connazionali Jimenez-Lopez. Buoni quinti i brothers Pietro e Gianfranco Sibello (3° nella manche) alla pari con i britannici Brotherthon-Asquit. Poi 41° Togni-Fasoli (21), 45° Tita-Gritti (23). Classifica molto provvisoria.

470 maschile (2)
In testa i francesi Charbonnier-Meyer Dieu, davanti agli ellenici Mantis-Kagialis e ai connazionali Bouvet-Mion. Azzurri in evidenza: buon 8° Gabrio Zandonà all’esordio con il prodiere Pietro Zucchetti (ex 49er con Giuseppe Angilella) dopo due prove autorevoli (6-12), e ottimo anche il 10° di Luca e Roberto Dubbini (15-6). Poi 23° Zeni-Pitanti (10-21), 37° Sivitz-Farneti (che hanno strepitosamente vinto la prima batteria e poi fatto 38 nella seconda), 49° Savoini-Savoini (4-42), 65° Bertola-Alcidi (21-38), 72° Airò-Mascoli (ocs-19), 79° Bertagna-Giannini (37-34).

470 femminile (1)
Nell’unica regata G&G Conti-Micol giocano a nascondino e finiscono ventunesime. Prime le israeliane Cohen-Mamriav, poi le kiwi Aleh-Powrie e le tedesche Jurczok-Bach. Migliori italiane 19° Giulia Zappacosta e Giulia Nicastro, poi G&G 21°, 36° Giulia Tobia e Giulia Moretto (ci sono 5 Giulia su sei 470iste italiane, un’epidemia), 38° Francesca Komatar e Dveva Carraro.

Nella Star (2 prove) ora guidano i croati Arapov-Sitic. Nel Match Race femminile al comando dei gruppi Tunnicliffe (USA), Le Berre (FRA), Spithill (AUS).

2.4 (2)
Maluccio gli italiani: 10° Cristian Tarasco (13-9), 12° Fabio Vignudini (9-14), 13° Marco Gualandris (10-13).

Sonar (2)
Migliorano Zorzi-Dighe-Agosti, adesso al 7° posto (9-4).

domenica 25 aprile 2010

Hyeres/1: poco vento-poche regate-poche chiacchiere

Hyeres, ovvero lo spettacolo della grande vela olimpica, è iniziato. Con una giornata di vento leggero e molto irregolare, e quindi un programma ridottissimo. In gara solo due batterie della classe Laser, la Star (dove non ci sono azzurri), il match race femminile (dove non ci sono azzurre), e i paralimpici 2.4 e Sonar.

Vi propongo questo bel video della federvela olandese, in previsione delle regate-spettacolo di Hyeres. Mi sembra un esempio, un piccolo esempio preso fra tanti possibili, di come si potrebbe lavorare con le immagini e creare un supporto di comunicazione al lavoro tecnico incessante dei nostri atleti e dello staff di allenatori.



In Italia, invece, nel giorno di apertura di Hyeres, con una ricca squadra di azzurri al via, la formidabile co-produzione video federale manda in onda un lungo clip su una scuffia in allenamento dei giovani cugini Dubbini. Proprio un bel modo di augurare Buon Vento, no?

COME E' ANDATO IL PRIMO GIORNO
Non benissimo, soprattutto per Diego Romero. Ma è solo un primo giorno, perdipiù di vento ballerino. Aspettiamo i prossimi giorni.

Laser
In testa la medaglia austriaca Andreas Geritzer. Così gli italiani (quelli che hanno gareggiato nelle due batterie: classifica e piazzamento di manche): 27 Regolo (14), 45 Romero (23), 49 De Paoli (25), 49 Gallo (25), 75 Spadoni (38), 94 Cerni (bfd).

Match race F
In testa nei rispettivi gruppi nel Round Robin le solite: Leroy (FRA), MacGregor (GBR) e la sorellina Spithill (AUS).

Star
In testa a mani basse Xavier Rohart e Pierre Ponsot (ma ci sono solo 10 barche)

2.4
Gli italiani: 9 Fabio Vignudini, 10 Marco Gualandris e 13 Cristian Tarasco

Sonar
Al 9° e ultimom posto per ora il trio azzurro di Giorgio Zorzi, Massimo Dighe e Paolo Agosti.

Nerone campione del mondo


Nerone di Massimo Mezzaroma e Alberto Signorini (al timone), con Vasco Vascotto tattico, ha conquistato il titolo mondiale della classe Farr 40, monotipo d’altura tra i più competitivi degli ultimi anni. Una vittoria bella e difficile, per soli 2 punti sugli australiani di Transfusion (armatore Guido Belgiorno Nettis, tattico il superlaserista Tom Slingsby) e 8 sugli statunitensi di Barking Mad (Jim Ricgardson-Therry Hutchinson). Ottimo quinto posto per l’altro yacht italiano Fiamma (Alessandro Barnaba-Ray Davies) e sesto Enfant Terrible (Alberto Rossi).

Parole sparse. L’armatore Mezzaroma: “E’ una vittoria dai molti significati, la dedichiamo al nostro timoniere Antonio Sodo costretto a casa da un brutto incidente insieme a Simon, un altro ragazzo che è con noi da dieci anni. Loro sono a casa e per noi era importante fare questo risultato.” Il tattico Vascotto (abbiamo perso i conti dei suoi mondiali): “E’ stato bellissimo, Transfusion ha fatto un campionato splendido, ci siamo sudati il titolo metro per metro, con le rimonte e i piazzamenti. E’ così che mi piace vincere, è bello vincere, me l’ero quasi dimenticato, è passato tanto tempo dall’ultima volta...” Il tattico Therry Hutchinson: “Regatare contro Vascotto ti fa diventare un velista migliore”. Hai capito Vasco. Quando si dice: uno che non ha bisogno di ufficio stampa.
(Nella foto Daniel Forster/Rolex) una bella immagine di Nerone di bolina: con quel marchio ricorda indelebilmente le stagioni gloriose di BravaQ8 di Pasquale Landolfi...)

Bravi a tutti gli italiani, e bravo Nerone, che porta a casa il secondo Mondiale Farr 40 (il primo fu nel 2003). Un titolo è sempre un titolo. Saranno dieci barche, sarà una classe in fase declinante, ma guardate le foto e considerate chi c’era, e vi terrete stretto questo titolo.

Che, naturalmente, non interessa alla “comunicazione” FIV (figuriamoci, e poi oggi è domenica!)...

Rolex Farr 40 Worlds 2010 - Classifica finale
1. Nerone, Massimo Mezzarona/Alberto Signorini (ITA), 2-5-5-2-1-1-7-4-1-2, 30
2. Transfusion, Guido Belgiorno-Nettis (AUS), 1-1-3-3-2-6-5-3-5-3, 32
3. Barking Mad, Jim Richardson (USA), 4-3-1-10-3-3-3-8-2-3-1, 38
4. Estate Master, Lisa & Martin Hill (AUS), 7-2-10-8-4-9-1-5-2-7, 52.5
5. Fiamma, Alessandro Barnaba (ITA), 5-7-6-1-7-1-10-6-6-4-6, 58
6. Enfant Terrible, Alberto Rossi (ITA), 6-10-4-5-6-4-4-7-8-4, 58
7. Goombay Smash, Doug Douglass (USA), 8-8-2-7-10-2-2-10-9-5, 63
8. Plenty, Alex Roepers (USA), 3-9-7-6-9-5-3-9-6-8, 65
9. Struntje Light, Wolfgang Schaefer (GER), 9-4-9-4-8-7-9-8-7-9, 74 
10. Flash Gordon 6, Helmut & Evan Jahn (USA), 10-6-8-9-5-8-10-1-10-10, 77

sabato 24 aprile 2010

Chissà che un titolo mondiale di vela d’altura approdi nuovamente in Italia?


(Nella foto (Daniel Forster/Rolex) incrocio "italiano" al Mondiale Farr 40 2010: Nerone, con Alberto Signorini al timone e uno scalzo Vasco Vascotto tattico alle sue spalle, taglia mure a dritta sulla prua di Fiamma di Alessandro Barnaba (vincitore di una prova ieri)

Volata finale in salsa italiana al Mondiale Rolex Farr 40 in svolgimento a Casa De Campo (Santo Domingo). Un Mondiale ridotto nelle barche (solo 10) e con molte assenze eccellenti, ma pur sempre assai valido tecnicamente e ricco di campioni, da Therry Hutchinson a Tom Slingsby, da Ray Davies a Ian Walker, da Hamish Pepper a Jes Gram-Hansen, e con la rappresentanza italiana con Nerone, armatore Massimo Mezzaroma (che ha lasciato il suo Siena Calcio ormai quasi in serie B e si è regalato un Mondiale da protagonista), tattico Vasco Vascotto e timoniere-armatore Alberto Signorini, e con Fiamma di Alessandro Barnaba (tattico il citato Ray Davies).

Un bel gruppetto di velisti-doc che stanno affrontandosi in condizioni meteo complicate (vento molto irregolare, un giorno perso per bonaccia) e in un clima appena più rilassato rispetto ai grandi campionati del mondo della stessa classe negli anni scorsi, con oltre 20 barche e i vari Onorato, Bertarelli, Maspero, Andreadis, De Ridder, Platner e via dicendo. Pochi, buoni e comunque battaglieri. Dopo 7 prove la classifica è corta e per il titolo c’è una volata tra Transfusion dell’armatore italo-australiano Guido Belgiorno Nettis (a bordo Tom Slingsby, tre volte mondiale Laser), ma solo 2 punti sotto c’è Nerone, a sua volta 9 punti avanti a Barking Mad di Joe Richardson. Tra i Vip del mondiale anche il p.r.o. Peter Reggio, che sta sudando sette camicie. Nel week-end la volata finale, chissà che un titolo mondiale di vela d’altura approdi nuovamente in Italia? Vasco, si sa, della materia è molto esperto...

Rolex Farr 40 Worlds Results – Day 3 
1. Transfusion, Guido Belgiorno-Nettis (AUS), 1-1-3-3-2-6-5, 21
2. Nerone, Massimo Mezzaroma/A. Signorini (ITA), 2-5-5-2-1-1-7, 23
3. Barking Mad, Jim Richardson (USA), 4-3-1-10-3-3-3-8, 32
4. Estate Master, Lisa & Martin Hill (AUS), 7-2-10-5.5-4-9-1, 38.5 
5. Goombay Smash, Doug Douglass (USA), 8-8-2-7-10-2-2, 39  
6. Enfant Terrible, Alberto Rossi (ITA), 6-10-4-5-6-4-4, 39 
7. Fiamma, Alessandro Barnaba (ITA), 5-7-6-1-7-1-10-6, 42
8. Plenty, Alex Roepers (USA), 3-9-7-6-9-5-3, 42
9. Struntje Light, Wolfgang Schaefer (GER), 9-4-9-4-8-7-9, 50 
10. Flash Gordon 6, Helmut & Evan Jahn (USA), 10-6-8-9-5-8-10, 56

giovedì 22 aprile 2010

L'ultimo autobus

La Vela Olimpica sta entrando nella sua fase calda: da domenica a venerdi prossimi lo spettacolo della Semaine Olympique Francaise a Hyeres (un evento entusiasmante come potete leggere in un altro post di questo blog, con video, info e link). Poi, in rapida successione e senza più respiro fino all'autunno, ci saranno l'Eurolymp gardesana, Medemblik, Kiel, i Mondiali e gli Europei di quasi tutte le classi (per alcune nazioni già prove di selezione olimpica), e il gran finale a Weymouth-Portland, l'Accademia della vela, il campo olimpico dove tutti già stanno studiando per l'Esame del 2012.

Come dimostrano le cifre di Hyeres, il movimento della Vela Olimpica è immenso, e gli indicatori sono clamorosamente in crescita. Certo l'ISAF ha sempre il nervo scoperto dai dubbi e dagli standard del CIO, continua a ripetersi che lo status di sport olimpico per la Vela è sempre in discussione. Ma intanto, quando si muove il circo fa paura per quanto è grande, bello, colorato, soprattutto vero: cioè ricco di contenuti. Non vai in Coppa America o in Oceano se prima non passi da qui, provenendo dalle classi giovanili.

Non per niente è il core-business, anche per la Nuova FIV, giusto?

E allora: cosa si fa per promuovere, per illuminare al pubblico questo ben di Dio? Praticamente niente. Mentre i Piani Strategici, gli Staff Tecnici e le Squadre Nazionali di Atleti sono spremuti in un lavoro profondo, serio, professionale, di respiro lungo, anche a dispetto di risorse ridotte all'osso, non esiste alcun progetto, alcuna pianificazione, alcuna azione che sia loro di supporto per la Comunicazione, la Promozione, l'Immagine, il Marketing. Ovvero l'ossigeno che può rimediare a quella carenza di risorse, aiutare a trovarne di nuove.

La primavera-estate del 2010, metà quadriennio verso Londra, è forse l'ultimo autobus da prendere per rimediare a questa grave carenza. A suo tempo (un anno e mezzo fa, a fine 2008, poco dopo la fine di Pechino 2008) il sottoscritto aveva buttato giù un progettino che doveva mirare a creare intorno alla squadra della vela olimpica azzurra un clima di interesse, passione, condivisione, e che dai Media arrivasse ai possibili Sponsor. Questo progettino diventò la bozza di una presentazione, che fu da me consegnata ai nuovi vertici federali, presidente e due vice. Non ebbi risposte, ma non fa niente. Il tema resta urgente.

Voglio riproporvela, la trovate sotto con le slide che girano automaticamente ogni 5 secondi. Con la doverosa avvertenza che si tratta della porzione di uno "studio" immaginario, che i contenuti grafici (a partire dal bozzetto di un logo creato courtesy by agenzia Bayer Conti & Associati e di proprietà della stessa, e dalla presenza inventata di marchi a titolo di esempio) e testuali, compreso il nome ipotetico di un team "ITA2012" da me creato, sono tutelati dai normali diritti e non possono essere riprodotti nè per intero nè parzialmente. E' insomma solo un appunto sul mio quaderno, che apro per voi.



Oggi quella bozza, quella prima "cellula" di progetto, è ancora di straordinaria attualità. E' esattamente di questo che la vela olimpica ha bisogno, qui e ora, sull'ultimo autobus.

Il Presidente Croce, in una recente intervista, dimostra di comprenderlo perfettamente quando afferma: "Stiamo lavorando affinchè questi ragazzi (gli atleti delle squadre olimpiche, ndr) diventino dei personaggi pubblici.(...) Un costante focus sugli atleti li trasformerebbe in celebrità della vela in grado di attirare sponsor e attenzione mediatica. Se avessimo un gruppo di ragazzi più noti, per noi sarebbe tutto più facile". Ha ragione, Presidente, ma prendiamo quell'autobus o resteranno solo parole.

mercoledì 21 aprile 2010

Juan Antonio Samaranch (1920-2010), l'uomo che (re)inventò le Olimpiadi


Lo sport perde l’uomo che ha inventato le Olimpiadi moderne. E' morto a Barcellona il presidente onorario del Comitato olimpico internazionale, Juan Antonio Samaranch, che aveva guidato il CIO dal 1980 al 2001. Aveva 89 anni. Era già ricoverato e le sue condizioni si sono aggravate per insufficienza coronarica acuta.

"Non ho parole per esprimere il dispiacere della famiglia olimpica", ha detto il presidente del CIO, Jacques Rogge. "Mi sento molto afflitto per la morte dell'uomo che ha dato un grande impulso ai Giochi Olimpici dell'era moderna, un uomo che è stato per me fonte di ispirazione e le cui conoscenze dello sport erano realmente eccezionali. Con la sua visione ed il suo talento, Samaranch - aggiunge Rogge - è stato l'architetto di un Movimento Olimpico solido ed unito. Non posso altro che rendere omaggio a tutti i suoi risultati, al suo lascito ed alla sua genuina devozione per il Movimento Olimpico ed i suoi valori. Abbiamo perso un grande uomo, un mentore ed un amico che ha dedicato tutta la sua vita ai valori dell'Olimpismo".

Per il presidente del Coni Gianni Petrucci ''La scomparsa di Samaranch rappresenta una grave perdita per il mondo olimpico perché lui è stato il vero protagonista del risanamento finanziario del CIO e del rilancio dei Giochi Olimpici come evento universale''. ''E' stato per tutti noi dirigenti sportivi - ha concluso - una sorta di padre putativo, un punto di riferimento continuo e costante per chiunque appartenesse al mondo olimpico''.
Secondo il segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi, che e' anche segretario dell'associazione dei Comitati Olimpici Europei, ''Samaranch e' stato un grande sostenitore, insieme ad Onesti, della nascita dell'Associazione dei Comitati Olimpici Europei, al quale non ha fatto mai mancare il suo apporto in termini di consigli e di idee. Lo sport piange uno dei suoi piu' grandi campioni di diplomazia''.
Infine il ricordo del Membro CIO, Franco Carraro. "Juan Antonio Samaranch ha profondamente innovato il CIO e tutto il Movimento Olimpico, facendolo diventare universale ed aperto a tutti. La sua opera ha portato i Giochi Olimpici ad essere un evento di straordinaria importanza sportiva, sociale ed economica, al centro dell’attenzione di tutto il mondo. Per me è stato un grande amico ed un maestro di vita".

Samaranch era nato il 17 luglio 1920, a Barcellona. Ha guidato il CIO per ben 21 anni, dal 1980 al 2001. Membro del Comitato olimpico internazionale dal 1966, era entrato nell'Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale nel 1970 e assunto il ruolo di vice Presidente nel 1974. Nel 1980 era stato eletto Presidente, raccogliendo il testimone dall'irlandese Michael Morris Killanin. Nel corso della sua Presidenza, dopo aver superato il difficile momento legato al doppio boicottaggio delle edizioni olimpiche di Mosca (1980) e Los Angeles (1984), si era fregiato del merito di far ottenere ai Giochi Olimpici il titolo di manifestazione sportiva più importante del mondo, aprendo anche alla partecipazione degli atleti professionisti. Samaranch è riuscito a mantenere la qualità dei Giochi ed aumentare il numero dei paesi partecipanti. E' riuscito inoltre a migliorare la salute finanziaria del Movimento Olimpico grazie alle negoziazioni con gli sponsor ed i diritti televisivi.

A Samaranch, uomo pieno di energia, va attribuito inoltre il merito dell'ampliamento della sede del Cio a Vidy e la costruzione del Museo Olimpico di Losanna. Sarà inoltre ricordato per essersi battuto per la rappresentanza femminile nel Cio e per aver creato il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS).
Nel 2001, lasciata la poltrona di numero uno a Jacques Rogge, era stato insignito del ruolo di Presidente Onorario, mentre uno dei due figli, Juan Antonio Junior, era entrato come membro. E' stato anche Presidente (1967-1970) del Comitato Olimpico Spagnolo e Vice-Presidente del Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo, oltre che Presidente della Federazione Spagnola di pattinaggio.
Aveva ricoperto il ruolo di capo missione ai VII Giochi Olimpici Invernali di Cortina d'Ampezzo nel 1956 e ai XVII e XVII Giochi Olimpici Estivi di Roma 1960 e Tokyo 1964. Diplomato in economia, è stato tra l'altro membro del consiglio di amministrazione di diverse banche, Presidente Onorario di 'La Caixa', consigliere comunale responsabile per lo sport nella città di Barcellona e delegato nazionale per l'Educazione Fisica e Sportiva.
E' stato infine ambasciatore spagnolo presso l'Unione Sovietica e la Repubblica di Mongolia popolare (1977-1980). Da giovane aveva frequentato il college tedesco, la scuola di Barcellona per gli studi di business e studiato all'estero a Londra e negli Stati Uniti. Amava l'hockey e aveva praticato la boxe e il calcio ma era affascinato da tutte le discipline, quelle capaci di contraddistinguere la sua escalation dirigenziale e segnare, in modo indelebile, il percorso d'una vita vissuta in nome dello sport.

Addio a Goffredo, il signore delle Sensini

Era uno di noi, papà Goffredo. Era uno del gruppo, della famiglia del mare, della vela. Ma era, soprattutto, il papà di Alessandra Sensini, la velista-surfista che ha scritto la storia del nostro sport con le 4 medaglie in 5 Olimpiadi. In quelle medaglie, in quei titoli mondiali, in quei riccioli al vento c’è sempre stato molto di lui.

Goffredo Sensini, 78 anni, è morto ieri mattina perché così ha deciso il suo cuore. Una scomparsa improvvisa, lui alto e magro, sportivo, grande subacqueo, pescatore, marinaio vero, spesso in giro per il mondo a sostenere – da tifoso vero quando serviva, da papà premuroso, dolce o burbero, quando ci voleva – la sua Alessandra. C’era quel giorno a Sydney, appollaiato su uno scoglio a gridare quando Alessandra si è battuta per l’oro, e c’era anche due anni fa a Qingdao. Era uno di noi, addio papà Goffredo.

Con la vicepresidente federale, papà Goffredo lascia le altre tre figlie: Irene, Eleonora e Paola. I funerali di Goffredo Sensini si svolgeranno domani giovedì 22 aprile alle ore 9.00 nel Duomo di Grosseto.

martedì 20 aprile 2010

Hyeres, se la Vela Olimpica fa spettacolo


Clip SOF 2009

I nostri azzurri sono in partenza per Hyeres, quarta tappa della Coppa del Mondo ISAF della Vela Olimpica. SOF (Semaine Olympique Francaise) è uno degli eventi clou del circuito, l'orgoglio (legittimo) della vela francese, una location perfetta, un sole che acceca e una meteo spesso dura (il Mistral qui è di casa). E' il paradigma della settimana velica preolimpica, la città si trasforma in un enorme paddock tra medaglie campioni giovani e coach carrelli furgoni, e dal Port Saint Pierre ogni mattina centinaia di vele bianche invadono un mare blu intenso... La meraviglia della Vela che si ripropone e fa tornare il respiro, contro tutte le nuvole vulcaniche di questi tempi complicati. E un esempio della grande capacità di aggregazione globale tipica dello sport olimpico.

Hyeres (leggetevi QUI la presentazione completa) mette in gara 1041 velisti su 746 barche, da 60 nazioni, con 35 tra medaglie e titoli iridati di categorie olimpiche. Gli organizzatori hanno dovuto chiedere all'ISAF una deroga al limite massimo di iscritti in un paio di classi (Laser e Match Race femminile, e questa è una sorpresa), come previsto dalle regole della World Cup. Con la Francia di casa, Spagna e Italia sono le nazioni più rappresentate, anche per vicinanza geografica, seguite da Germania, Croazia, Gran Bretagna. Molti anche gli atleti dalla Cina. In acqua anche 204 Coach (i più numerosi sono i francesi (22), russi, spagnoli e italiani (13), olandesi e croati (11), inglesi (10), ma non mancano 8 allenatori USA, 7 dalla Grecia (paese che attraversa una grave crisi economica), e ben 5 coach cinesi).

Non a caso, Hyeres sarà nel 2011 una delle tappe della selezione olimpica "secca" (all'americana) come previsto dal Piano Strategico Generale FIV, recentemente integrato con un Aggiornamento 2010 su preparazione olimpica e Youth.

Insomma Hyeres è Hyeres, da lungo tempo. Una storia esemplare, che dura da 42 anni e che ha visto la Federvela francese (FFV) in prima fila nell'organizzazione. Proprio il contrario di quanto fatto, negli anni, dalla FIV che invece ha lasciato morire la bella Roma Sail Week di Anzio (un tempo al livello di Hyeres) e favorito rivalità localistiche, col risultato che l'Italia sarà fuori dalla World Cup per chissà quanti quadrienni.

Per il grande appuntamento di Hyeres la FIV ha convocato 19 atleti dalle varie squadre nazionali. Molti più sono però gli italici velisti sulle coste di Porquerolles: ben 66 nelle classi olimpiche e 6 paralimpiche.

49er (62)
I capitani Pietro e Gianfranco Sibello (Guardia di Finanza) sono affiancati da due giovani: Gianmarco Togni e Nicolò Fasoli, e Ruggiero Tita e Matteo Gritti (questi ultimi esordienti assoluti in Coppa del Mondo: buon vento speciale, con questa intervista realizzata ad Alassio pochi giorni fa)



470 Maschile (103)
Tre equipaggi convocati FIV: Luca e Roberto Dubbini (CV Toscolano Maderno), Gabrio Zandonà (Marina Militare) e Pietro Zucchetti (Guardia di Finanza), Fabio Zeni (FV Riva) e Nicola Pitanti (CN Marina di Carrara), più l'incredibile numero di altre 10 barche! Giulio Desiderato e Enrico Fonda, Alfredo Capodanno e Mauro Caputo, Nicolò Bertola e Danilo Alcidi, Michele Lecce e Adriano Pilagatti, Paolo Cattaneo e Vittorio Zaoli, Andrea Airò e Nikolas Mascoli, Emanuele e Enzo Savoini, Francesco Bertagna e Marco Giannini, Simon Kosuta e Jas Farneti, Giacomo De Carolis e Enrico Clementi.

470 Femminile (52)
Le convocate Giulia Conti e Giovanna Micol (Marina Militare) saranno attorniate da altri 3 equipaggi italiani: Giulia Zappacosta e Claudia Nicastro, Giulia Tobia e Giulia Moretto, Francesca Komatar e Sveva Carraro.

Finn (60)
La FIV convoca Giorgio Poggi (Guardia di Finanza), e in gara ci sono anche Paolo Cisbani e Filippo Baldassari.

Laser Standard (174)
Torna in gara in Europa Diego Romero (CV Torbole) convocato FIV con Giacomo Bottoli (Marina Militare) e Michele Regolo (Guardia di Finanza). In stand-by la bellezza di altri 8 italiani: Uberto Crivelli Visconti, Pietro Cerni, Martino Tortarolo, Marco Gallo, Carlo De Paoli, Tommaso Pelosini, Alessio Spadoni e Enrico Strazzera. perchè stand-by: perchè in base alle regole della World Cup i Laser possono essere al massimo 150, e questo comporta una selezione, è allo studio come detto una deroga. La FIV ha reso noto che in caso di selezione, i 4 iscritti (oltre ai tre convocati) seguiranno la priorità dei componenti delle squadre A e B, e in base alla Ranking List federale aggiornata alla tappa di Torbole dell'Europa Cup (alle 11 di oggi non ancora pubblicata sul sito FIV). Ne sapremo di più tra qualche giorno. Ma è un buon segno che tanti scalpitino.

Laser Radial (95)
Solo Francesca Clapcich (Aeronautica Militare) è convocata, le altre italiane sono: Laura Cosentino, Laura Marimon, Emma Giuliari e Elisabetta Macchini.

RS:X Femminile (51)
Due le convocate FIV Laura Linares (Marina Militare) e Alessandra Sensini (CC Aniene). La terza azzurra in squadra A, Flavia Tartaglini (Guardia di Finanza), ha fatto una scelta tecnica rinunciando a Hyeres per seguire un periodo di allenamento specifico. Anche la presenza di Alessandra è in forte dubbio, a causa del grave lutto che l'ha colpita con la scomparsa del papà Goffredo (vedi altro post successivo).

RS:X Maschile (86)
Due convocati FIV sono Federico Esposito (Albaria) e Fabian Heidegger (Marina Militare), ai quali si aggiungono: Alessandro Giannini, Riccardo Belli Dell'Isca e Andrea Ferin.

Non ci sono azzurri nelle classi Star (solo 12 barche, tradizionalmente "assente" a Hyeres), e Elliott 6 per il Match Race femminile (dallo staff tecnico si fa capire che l'esordio di un team azzurro in questa specialità è programmato a Medemblik). Ci siamo invece nelle due classi Paralimpiche, il singolo 2.4 con tre timonieri Fabio Vignudini, Cristian Tarasco e Marco Gualandris, e il triplo Sonar con Giorgio Zorzi, Massimo Dighe e Paolo Agosti.

Quanto ai coach azzurri o italici, oltre ai due DT Paolo Ghione (anche tecnico Finn) e Luca de Pedrini (anche 49er) sono in campo Egon Vigna (Laser), Larissa Nevierov (Laser Radial), Guglielmo Vatteroni (470F), Gigi Picciau (470M), Adriano Stella (RSXM) e Marco Iazzetta (RSXF), poi i tecnici "paralimpici" Beppe Devoti (Sonar) e Fabio Barbieri (2.4) (questa configurazione sulle classi paralimpiche continuerà nella stagione, è un segno di definitiva attenzione verso questa sezione della vela olimpica che dal 2016 avrà piena dignità nelle stesse date delle Olimpiadi), quindi Chicco Caricato (Laser Youth), e qualche "privato" come Marco Superina, il tecnico della MM Paolo Fava, Matjaz Antonaz e Francesco Linares, tecnico della Marina Militare che seguirà l'omonima (ma neanche lontana parente) surfista sua concittadina di Marsala.

Si regata da domenica 25, venerdi 30 ultimo giorno, e Medal Race.

CLICCA QUI PER ACCEDERE AL SITO UFFICIALE DI HYERES, COMPLETISSIMO, ANCHE CON LE REGATE "LIVE"

domenica 18 aprile 2010

L'Odissea di Paul Cayard, il Velista intrappolato dalla Nuvola

Paul Cayard
Domenica, 18 aprile 2010


Tra Barcellona e Lisbona, sul treno

Non potrò mai spiegare bene qual è la situazione in Europa, per chi vuole viaggiare da qualche parte o avere una stanza d'albergo, a causa della nube. Ho preso la decisione di tentare la fuga un giorno di anticipo, ed ecco come è andata.

1. Ho preso un hotel a Barcellona, in overbooking e quindi spostato in un altro.
2. Stavo per salire sul volo per Atlanta questa mattina, quando l'autorità aeroportuale ha disposto la chiusura dell'aeroporto.
3. Ho quindi avuto i seguenti aggiornamenti dalla Delta: “stiamo per andare”, “andiamo","imbarco tra 20 minuti”, "Partenza rinviata alle 12:00". Durante queste tre ore ho cercato di informarmi sulle probabilità che Barcellona potesse riaprire, così come Madrid e Lisbona. Infine, alla Delta staccano la spina alle 13:00.
4. Dopo il piano A (via Francoforte: impossibile), fallisce anche il piano B. Sono dunque al piano C: prendere una macchina o un treno per Lisbona, per il volo di domani per Newark che aveva prenotato il mio agente di viaggio.
5. Nessuna auto a noleggio disponibile in tutta Barcellona.
6. Chiamo l’assistente personale di Russell Coutts, che è spagnola, Alex. Anche lei era stata bloccata a Parigi, poi in 13 ore di autobus è arrivata a Barcellona. Per tutto il tempo, aveva lavorato per portare Russell fuori da Londra dove era bloccato da Venerdì. Alla fine ha preso un treno per Parigi questa mattina, ed è ora di guida da Parigi a Madrid... 18 ore.
7. Alex aveva un modem di rete e mi ha trovato un treno per Madrid e una macchina a noleggio per guidare a Lisbona, ha fatto tutto dal bus!

8. Allora vado alla stazione di Barcellona (nella foto, ndB) dove lei è in arrivo con l’autobus, per poi prendere un treno per Valencia, dove vive.
9. Quando sono arrivato alla stazione ferroviaria ho trovato il caos totale. L’idea di acquistare un biglietto mi è apparsa subito fuori portata. Grazie a Dio aveva fatto la prenotazione lei per me e ha acquistato i biglietti on line.
10. Poi ho iniziato a pensare che guidare di notte per 8 ore da Madrid a Lisbona poteva non essere una buona idea. Così mi sono informato su un treno. In un primo momento, niente. Ma alla fine per magia ne ho trovato uno con partenza alle 22:30 e arrivo a Lisbona alle 8 di domani. Perfetto: “Let's buy it"
11. Che notizie dall’aeroporto di Lisbona? E’ ancora aperto? Ho chiamato il mio amico pilota Enrico Torbjorn. Sì, ancora aperto, ma Palma e Madrid sono già chiusi. La nube sta strisciando verso sud! Lisbona dovrebbe rimanere aperto. Meglio muoversi verso sud-ovest!
12. Chiamo la United per riconfermare il volo. Apprendo con raccapriccio che la mia prenotazione era stata annullata in qualche modo. Ho il cuore in gola mentre l'agente mi parla con molta calma. Sapevo che questo volo era la mia ultima possibilità.
13. Riesco a resuscitare la prenotazione! Grazie al cielo.
14. Poi la mia carta di credito decide di non funzionare. Incredibile! Senza biglietto non avrei la prenotazione, e per il resto della settimana tutti i voli per gli USA sono già overbooking. Tutte le persone in Europa che vogliono andare negli Stati Uniti stanno correndo come topi qui a Lisbona, giù nell'angolo sud-ovest...
15. Avevo una carta di credito in più... Sapete di quelle che non si utilizzano mai, è per i miei figli. L’ho usata! E ha funzionato!

Così, adesso sono sul treno per Lisbona (Nella foto a fianco, l'aeroporto, ndB). Certo, non ho fatto i salti mortali. Dovrei cercare di dormire un po’ visto che sono bello fritto e ho bisogno di energia stasera, di sicuro. Se riuscirò a salire su quell'aereo, potrò finalmente dormire tutto il tempo che vorrò.
Ovviamente, in casi come questo non si chiede “quanto costa” o se è possibile ottenere un upgrade in Business Class. Tutto ciò che arriva è una manna.

Fortunatamente ho saputo che Artemis ha vinto la regata, così mi sento un po’ meno in colpa per aver lasciato l’equipaggio in fretta e furia. Ma temo che i miei poveri compagni di squadra siano bloccati a Palma. Forse useranno il gommone del team Artemis, o un traghetto per Valencia e guideranno verso Lisbona.
Chissà se state seguendo le notizie dagli USA o da dove vivete. Che situazione paradossale che abbiamo qui in Europa! Vi aggiornerò sugli sviluppi...
Paul


(Dove siamo catapultati tutti nell'imprevedibile vulnerabilità delle nostre certezze, in un mondo beffato da un vulcano che fa saltare il banco, nella visione di Internet (e dell'opportunità di essere sempre on-line) come una risorsa indispensabile, nella una spiacevole sensazione di improvvisa piccolezza e impotenza, in una regata su una bella isola mediterranea che può trasformarsi in una trappola kafkiana... E naturalmente nel mondo di un personaggio unico come Paul, che in mezzo a questa situazione complicata, trova il tempo di sincerarsi del risultato della "sua" barca a Palmavela, e soprattutto di scrivere queste note per il suo blog. Thank you, e buon volo)

venerdì 16 aprile 2010

La Volvo 2011-2012, gli altri e Italia70


Si prepara una Volvo Ocean Race di emozioni e novità. Il giro del mondo a vela a tappe in equipaggio vuole confermarsi l’evento più importante della vela dopo la Coppa America, si prepara a coinvolgere tutti i continenti, nuovi paesi, vecchi e nuovi team, grandi personaggi e campioni dello yachting oceanico, il tutto orchestrato da un management internazionale con base spagnola, molto attento alla comunicazione e al marketing. Insomma un esempio concreto di come la grande vela sia entrata nel terzo millennio dello sport dalla porta principale. Knut Frostad ha orchestrato alla meglio persino il lento “unveiling” delle tappe e del percorso, ormai svelato dalla partenza di Alicante (ESP) all’arrivo di Galway (IRL), confermando gli stopover di classe (Cape Town, Auckland, il Brasile, gli USA), inserendo novità storiche (Abu Dhabi, Lisbona, Lorient), confermando la Cina (dopo l’esordio con Qingdao all’ultima edizione, e a seguito dell’acquisto della Volvo da parte di capitali cinesi...) ma spostandosi a sud, nella turistica Sanya (tra Hong Kong e il Vietnam), così da evitare ai concorrenti lo stretto di Malacca e il mare terribile tra le Filippine e Taiwan. Si prepara un bel giro del mondo. A oltre un anno dal via, sono già 5 i team “ufficializzati” e in preparazione, e di questi come si sa uno è italiano. Vediamoli.


Groupama – La Francia torna alla VOR con lo skipper Franck Cammas, forse il più completo ed eclettico degli eredi dei grandi del passato a cominciare da Eric Tabarly, non a caso ultimo skipper transalpino al giro nel 1993-94. Il record sul Trofeo Jules Verne era ancora fresco, quando il team Groupama si è messo al lavoro per la Volvo Ocean Race. Praticamente una superpotenza della vela oceanica: velisti espertissimi, mezzi ingenti dall’unico sponsor (entusiasta), idee chiare. Groupama si allena, la barca con la sua livrea verde (coraggiosi e non certo scaramantici i cugini...) veleggia spavalda. Sono già un riferimento per tutti.

Abu Dhabi Team – Annunciata in occasione della presentazione della tappa nel Golfo Persico, la barca degli Emirati in realtà resta un oggetto misterioso. Se i mezzi non mancano agli sceicchi, l’esperienza e i velisti certo difettano da queste parti, e a parte qualche nome locale il team dovrà basarsi su professionisti di altre nazioni. Non manca chi crede a un gemellaggio con Alinghi, visto l’interesse manifestato da Ernesto Bertarelli per la VOR.

Puma-Berg – Ken Read torna alla Volvo col “mostro” Puma dopo l’esperienza felice, anche se con risultati non brillantissimi dell’ultima edizione. La bandiera USA, l’esperienza dell’equipaggio, la conferma della multinazionale Puma e del co-sponsor Berg Propulsion, leader nella produzione di eliche a passo variabile per le navi commerciali, ne fanno un team temibile, a sua volta già al lavoro con la barca praticamente pronta.

Camper-Emirates TNZ – Una bella accoppiata, imperniata su Grant Dalton. Il roccioso skipper neozelandese, pluricircumnavigatore e vincitore del giro, uomo-simbolo dei valori della vela kiwi dopo la scomparsa di Peter Blake (al punto di prendere le redini anche del team ETNZ in Coppa America), dopo un giretto di valzer con Riccardo Bonadeo dello Yacht Club Costa Smeralda, si è accasato dove ha sentito soffiare il vento. Ancora una volta la Spagna, il Real Club Nautico di Palma, il supersponsor Camper (rivale diretto, o quasi, di Puma sul mercato delle calzature): ma la forza vera di questa barca è l’equipaggio “maori” che Grant ha già in mente, tutta gente che ha più oceano che sangue nelle vene. Provate un po’ a fermarli.

E altri team e nazioni sono in rampa di lancio, praticamente sicuri al via. La Spagna tornerà con Telefonica, l’equipaggio ancora una volta imperniato su molti velisti olimpici è in fase di selezione, ed è tutt'altro che da escludere un secondo team iberico. L’Irlanda, presente all’ultimo giro con Green Dragon (misto irlandese-cinese), forte dell’arrivo-soettacolo a Galway ha già i soldi (in gran parte pubblici) per una barca tutta “irish”. Di conseguenza la Cina a sua volta pensa a un team tutto rosso, anche per onorare la tappa di Sanya. Di Bertarelli si è detto. C’è poi – sempre in tema di stopover – l’incognita Brasile col solito Torben Grael, e la voglia del Portogallo (che non ha le forze): ne potrebbe venire fuori una alleanza, anche linguistica. Dal nord Europa ancora niente, la Svezia (privata in un colpo solo della “sua” Volvo e della tappa finale) sembra voltare le spalle, ma le tradizioni oceaniche scandinave sono forti, e non si può escludere che un gruppo di velisti trovi sponsor per partire. All’ultima Volvo Ocean Race erano in 8, alla prossima non saranno di meno.

E veniamo all’Italia.

Questa è la video-presentazione di Italia70, il primo consorzio associato alla nuova edizione del giro.


Italia 70 – Dopo l’acquisto di Ericsson 3 da parte di John Elkann, la presidenza del consorzio di Carlo Croce, la nomina di Fulvio Zendrini a CEO, la presentazione allo YCI e l’uscita di un website ufficiale (www.sfidaitalia70.it), tutto intorno al suo skipper Giovanni Soldini. Lui ha voluto fortemente la sfida, ha coinvolto i potenti, con i quali gira in prima linea spendendosi alla ricerca degli sponsor, lui ha scelto la linea dell’approccio soft (prima edizione con barca usata, per fare esperienza, poi assalto vincente nel 2014), lui ha lanciato una selezione enorme alla ricerca di velisti (rigorosamente “solo italiani”) da immettere nell’equipaggio. A parte Pietro D’Alì, spalla solida di Giovanni, l’unico nome praticamente sicuro del team velico è Gabriele Olivo, il solo italiano al via dell’ultima edizione, con Telefonica Blu.

Ma il programma velico che Soldini aveva in mente è fermo, come la barca in cantiere a La Spezia. Niente allenamenti per ora. E anzi tutta la pianificazione di Italia70 è slittata di almeno due mesi. Motivo? Va a rilento l’acquisizione di sponsor. Dopo l’avvio scoppiettante, si sono arenate le altre trattative, la ripresa non s’è vista, i dubbi hanno prevalso sul rischio. E oggi Italia70 ha in banca solo 6 dei 12-15 milioni di euro necessari a partecipare alla VOR. Così, con gli allenamenti-selezione di Soldini, è a rischio anche il grande giro promozionale di Zendrini, che aveva progettato un villaggio itinerante con barche, velisti e spettacolo nei porti e nelle piazze italiane.

Un progetto fantastico che per un attimo aveva fatto balenare una collaborazione con il Giro d’Italia di Cino Ricci (ne abbiamo parlato su questo minuscolo blog, QUI), con Carlo Croce che pensava al coinvolgimento della FIV e di alcuni giovani atleti, le scuole italiane, il Ministero dell’Istruzione, quello delle Attività Produttive e così via, fino al sostegno di Nave Italia per promuovere il mare come esperienza terapeutica per chi ha un handicap. Una kermesse esagerata che neanche in Gran Bretagna, un mix supersonico tra marketing sportivo, operazione culturale (“la barca degli italiani”), promozione della vela e “sogno italiano di una nazione pronta a competere su tutti i mari e i mercati del mondo”. Bum! Magari fosse. Intanto però l’alleanza (che sarebbe stata doppiamente strategica) con il giro di Cino Ricci pare sfumata. E tutto il piano per ora è fermo ai box. Lo stesso multipresidente Croce, che pure le ha tentate tutte, deve fermarsi a rifiatare. Ma non mollate, ragazzi. Magari c’è un Piano-B, un’operazione meno universale e più sportiva. Fateci soffiare sulle vele di Italia70.

Alessandro Di Benedetto: avanza, disalbera, ripara, continua. Ed è a Capo Horn!


Prosegue l'incredibile impresa del navigatore solitario italiano Alessandro Di Benedetto, 39enne geologo: il giro del mondo senza scalo nè assistenza con partenza e arrivo a Les Sables d'Olonne, il porto atlantico francese simbolo delle grandi imprese per la sua Globe Challenge. Dal 26 ottobre, giorno della partenza, il piccolo Findomestic, uno scafo di appena 6 metri e mezzo, evoluzione di un Transat preparato per il giro del mondo, ha già doppiato due grandi capi (Buona Speranza e Leewin) e ora è a 100 miglia da Capo Horn, doppiato il quale inizierà la "risalita" dell'atlantico verso il ritorno. Come abbiamo spiegato nella nostra news sulla partenza, Alessandro vuole entrare nel Guinness dei primati come barca più piccola in assoluto a completare il giro del mondo senza scalo (il record attuale appartiene a un 32 piedi Jeanneau, in 185 giorni). Un vero e proprio record del mondo, con l'omologazione del WSSRC/ISAF. Una grande impresa, affrontata con lo stile di Alessandro: sereno, ottimista, in rapporto con la barca, gli elementi. Con la filosofia del legame con il grande mare. Quasi con leggerezza: un modo "moitessieriano" di vivere il viaggio. Qualunque cosa accada...

IL DISALBERAMENTO, LA RIPARAZIONE, LE PROVVISTE PER 9 MESI...
E può accadere anche il peggio. L'evento più temuto da tutti i velisti e navigatori: il disalberamento. Accade a Findomestic il 30 marzo, pochi giorni fa, poco prima di Pasqua. Dal sito ufficiale di Alessandro scrivono: "A causa delle condizioni meteo estreme, la piccola barca Findomestic Banca ha disalberato, Alessandro sta bene e lo scafo è in buone condizioni e galleggia. Alessandro sta provvedendo a costruire un albero di fortuna e dirigersi verso il Cile in una zona idonea per potere riparare la barca."
E ancora altri aggiornamenti poco dopo: "Alessandro sta bene, non intende fermarsi e il morale è ottimo. Sta costruendo un nuovo albero con un pezzo di 6,37 m recuperato da quello rotto. Con il nuovo albero dovrebbe portare la randa con 2 mani di terzaroli, un fiocco e forse un aquilone."
Poi l'urlo liberatore di Alessandro, ancora riportato dal sito, le prime parole della domenica di Pasqua: "Ho trovato nel mio uovo di Pasqua ... .. un nuovo albero!" "Sta lavorando sulla randa per adattarla al suo nuovo albero. Naviga al momento con il solo fiocco. Alcuni si chiedono se avrrà abbastanza cibo per raggiungere Les Sables d'Olonne, in seguito al disalberamento. Rassicuratevi, Alessandro aveva a bordo cumbusa per 9 mesi, e semi da far germoliare per avere ogni giorno una insalatina fresca."

(Nell'immagine, l'avanzamento e la rotta di Findomestic Banca nel Pacifico del Sud, prima e dopo il disalberamento del 30 marzo)

IL DIARIO DI BORDO
Ed ecco, prima e dopo il disalberamento, le brevi frasi dal LOG di Alessandro di Benedetto e della sua minuscola (un po' come questo blog, no?) Findomestic Banca, ormai vicinissima a Capo Horn.

giovedi 11 marzo 2010 20:59
Albero in acqua nella burrasca di ieri. Oceano a volte bianco... Piegato il sostegno del segnavento dell'autopilota che ho messo a posto questa mattina salendo in testa d'albero. Nessun danno rilevante alla barca. Io sto bene."

mercoledi 17 marzo 2010 21:06
Bolina stretta sull'onda lunga del Pacifico. Ho appena fatto ingresso nel fuso orario UT - 8h. Abbandonati temporaneamente gli Urlanti per i Ruggenti, inizio a scandire il mio avanzamento non più con le miglia percorse ma con quelle che mi separano da Capo Horn...

lunedi 22 marzo 2010 02:15
Bel sole in questi giorni nell'immensità dell'Oceano Pacifico. Nessun avvistamento di navi dal sud Atlantico..... Rari anche gli uccelli. Ogni tanto un albatros solitario viene a farmi visita. Terra più vicina: l'Isola di Pasqua 1000 miglia più a nord. Il mio Findomestic Banca è in perfette condizioni, naviga con un bel passo con lo spinnaker issato ed io mi sento, al momento, più riposato ed in forma di quanto non lo fossi alla partenza.

30 marzo-Disalberamento

Mercoledi' 31 marzo 2010 21:37
Ho appena terminato la riparazione della base del piede d'albero sopra la coperta, con époxy, carbone attivo e piccolo fornello (fabbricato con i preziosi consigli di Alberto Romano) e l'aiuto del sole, per cuoccere a 32°. Adesso un piccolo "break", per pranzo: taboulé e acqua dolce fatta con il dissalatore. Penso do provare ad alzare l'albero riparato domani pomerriggio quando l'époxy sarà catalizziata. Strada verso NW nel senso dei correnti e del vento.

Venerdi 2 aprile 2010 01:59
L'albero é a posto. Pranzo in fretta, dopo comincerò a fissare tutto e preparare i cavi d'acciao per le sartie.

Venerdi 2 aprile 2010 14:13
Lavorato senza tregua ai cavi d'acciaio, rimangono gli ultimi due da preparare.
Produzione d'energia con eolica e alcuni pannelli solari.

Domenica 4 aprile 2010 08:20
Boma, sartie, sostegno della boma, etc. rimessi a posto con la "piccola" randa di soccorso ed una mano di terzaroli. Randa strappata e stecche rotte, ho bisogno di tempo e buon meteo per ripararla, ed anche é troppa grande per questo nuovo albero.

Lunedi 5 aprile 2010 08:34
Colpo di vento abbastando forte. Barca ok. Adesso vento forte passato. Un buon pranzo caldo e vado ha provare a dormire.

Mercoledi 7 aprile 2010 12:57
Ancora parecchi lavori da fare per rimettere tutto in ordine ed affrontare il Capo Horn nelle migliore condizioni. La barca ed io OK.

Giovedi 8 aprile 2010 13:50
Connessioni dell'anemometro al pilota automatico OK. Questa notte velocità massima sui 10 nodi...! Buona velocità media queste ultime 24h sui 5,5 nodi. Provo tutte le vele per "addomesticare" la mia nuova attrezzatura.

Domenica 10 aprile 2010 00:32
Allestito albero di fortuna, provo adesso, per mantenere una velocità accettabile, ogni sorta di combinazione di vele in varie posizioni. Una balena è apparsa, a sinistra della barca, ieri all'imbrunire. Le è poi passata sotto ed è emersa a circa 20 metri a dritta con un possente sfiato. Sembra, ma non sono solo qui... Cabo de Hornos, dritto di prua, si avvicina sempre più...!

(Anche questo è un modo per "guardare" alle regate di questo fine settimana: Roma per 2-Roma per Tutti, e Grand Prix d'Italia dei Mini650. Tanti velisti italiani, sempre di più, si avvicinano - e si innamorano - della grande vela d'altomare, giorni e notti tra bonacce e colpi di vento, a prendere il ritmo del mare, del cielo. Un'altra vela, un modo di vivere, una scelta estrema o l'esperienza indimenticabile di alcuni giorni. La libertà. Intanto Alessandro è a Capo Horn...Queste note sono un modo per fargli sentire la nostra presenza a bordo)

mercoledì 14 aprile 2010

Vela d'altomare, da Palagruza alla Roma Per 2

UN BEL VIDEO: 380 MIGLIA NO-STOP LUNGO LA CROAZIA A BORDO DI UN POGO 40 IN 1'45": PRIMA INFILATEVI LA CERATA...


... PER ENTRARE NEL CLIMA DELLA ROMA PER 2 - ROMA PER TUTTI
Bello il filmato vero? E' una regata semi-sconosciuta, si chiama The Round Palagruza Cannonball Regatta, un percorso di 380 miglia lungo le coste della Croazia sul percorso: Biograd-Dugi Otok-Vis/Bisevo-Palagruza-Mljet-Korcula-Hvar-Mulo-Biograd.

Ogni regata davvero "lunga", come ogni navigazione no-stop regala sempre emozioni che a loro volta sono di lunga durata. Nel prossimo week-end a Riva di Traiano parte la Transtirrenica Roma Per 2 - Roma Per Tutti (in doppio o in equipaggio), una delle superclassiche della nostra vela, oltre 500 miglia a cavallo del Tirreno, uno dei mari più belli del mondo. E' uno dei "mondi" della vela, l'altomare. Fatto di preparativi, meteo, cambusa, marinai veri, spirito di solidarietà e condivisione di grandi avventure. Una traversata lunga a vela è sempre da raccontare. Iscrivetevi, o almeno andate a vedere le banchine sabato e domenica.

martedì 13 aprile 2010

Il Centro Federale più Centro Federale che c'è

COME LAVORA, COME E' FATTA E COSA ORGANIZZA LA SAILING ACADEMY DI WEYMOUTH-PORTLAND, SEDE DELLE PROSSIME OLIMPIADI (E TANTO ALTRO ANCORA). A COMINCIARE DALLA "INTERNATIONAL YACHTING CONFERENCE" DEL PROSSIMO 23 APRILE

Il prossimo venerdi 23 aprile la Weymouth and Portland National Sailing Academy (WPNSA), sede delle regate veliche per i prossimi Giochi Olimpici di Londra 2012, ospiterà una “International Yachting Conference”. L’incontro ha lo scopo dichiarato di promuovere lo sport della vela e la cultura del mare, e vedrà l’intervento di alcuni speaker di rilievo. L’accademia velica di Weymouth-Portland sta rapidamente affermandosi come sede internazionale di grandi eventi velici, e numerosi marchi leader dell’industria nautica e dell’economia stanno investendo sull’area. Edward Leask, presidente di WPNSA introdurrà gli ospiti, tra i quali: Maria Moynihan-Lee, guida del team che ha lavorato per Galway assicurando alla città irlandese la nomina di città sede dell’arrivo della prossima Volvo Ocean Race 2011-2012, Ian Dickens, Marketing Director della Clipper Ventures, organizzatore della Clipper Round the World Race; Sir Keith Mills, il patron di TEAMORIGIN consorzio inglese per l’America’s Cup; e Rod Carr, uno dei personaggi più influenti della federazione inglese, la Royal Yachting Association.

UN VIDEO DI 6 MINUTI: IMMAGINI DI VITA DEL CENTRO, RACCONTATO DAI SUOI RESPONSABILI


UN ALTRO VIDEO DI 4 MINUTI: UN RADUNO CON TUTTI I TIPI DI LASER A WEYMOUTH


In Italia la situazione dei Centri Federali è in movimento, come si sa (principalmente perchè ne abbiamo parlato da questo minuscolo blog) c'è al lavoro un manager di grido come Aldo Tomasina, ci sono in dirittura d'arrivo (ultimate tutte le procedure di esame e verifica, deliberati dal Consiglio, mancano solo i protocolli con le località) due sedi: La Maddalena e Campione del Garda (ne abbiamo parlato diffusamente e potete leggere QUI l'articolo completissimo) che sono di sicuro fascino ma lasciano aperti parecchi dubbi sulla logistica: un'isola dell'isola, e un paesino dell'alto Garda collegato poco e male, non sono il massimo quanto a raggiungibilità. Ma sono questioni in via di superamento. Più importante sarebbe capire come procede la ricerca di altre sedi. La nostra vela ha bisogno di Centri Federali, soprattutto nel centro-sud, magari senza villaggi o alberghi o vocazione turistica, ma con attrezzature, logistica, mezzi, uomini e meteorologia adatti alla vela.

lunedì 12 aprile 2010

Luna Rossa, un giro di samba a La Maddalena


Saranno tre i team italiani in gara al Louis Vuitton Trophy La Maddalena che inizia il prossimo 22 maggio nell'isola a nord della Sardegna. Oltre a Mascalzone Latino Audi Team, challenger of record della prossima America's Cup con il Club Nautico Roma e co-organizzatore della tappa italiana insieme alla Regione Sardegna, e ad Azzurra dello Yacht Club Costa Smeralda, protagonista della regata sarà anche l'equipaggio di Luna Rossa, a guida brasiliana. Patrizio Bertelli ha confermato la partecipazione del team a La Maddalena in un recente incontro a Milano con Bruno Troublè, il portavoce di Louis Vuitton e patron del circuito. E' probabile che il guidone di Luna Rossa sia ancora quello dello Yacht Club Italiano.

Lo squadrone velico di Patrizio Bertelli, protagonista degli ultimi 10 anni della storia delle sfide italiane ai grandi trofei velici, vincitore della Louis Vuitton Cup nel 2000 ad Auckland, che proprio di recente ha confermato la sua partecipazione al circuito Audi Medcup della classe TP52 (vedi notizia nella colonna a fianco), si prepara quindi a contendere il cuore dei tifosi italiani in quello che si annuncia come uno dei grandi appuntamenti dell'anno.

Il blasone storico di Azzurra, il cuore e i risultati di Mascalzone Latino Audi, il fascino di Luna Rossa. L'estro di Francesco Bruni (timoniere di Azzurra affiancato dal tattico Tommaso Chieffi), la solidità di Gavin Brady (timoniere di Mascalzone Latino Audi, con il tattico Morgan Larson e il navigatore Flavio Favini), il genio di Robert Scheidt (timoniere di Luna Rossa affiancato alla tattica dal connazionale Torben Grael): ne vedremo delle belle.

Un altro week-end straordinario di normalissima vela

SCARLINO
Venticinque nodi nel golfo di Follonica, con i Melges 24 che volano e capriolano (qualche assaggio nel video sotto), e una classifica dove spiccano fuoriclasse da Coppa America, grande altura e classi olimpiche, e anche nomi importanti finiscono nelle retrovie perchè questo monotipo ormai è professionismo. Sono regate belle da vedere. Vince Flavio Favini con Matteo Ivaldi e Stefano Rizzi sulla barca dell'armatore svizzero Franco Rossini, Blue Moon, ma guardatevi la classifica per capire meglio la classe.



PUNTA ALA
Poco lontano, a Punta Ala, la seconda nazionale Finn e il bis di Michele Paoletti, che adesso fa sul serio e diventa un player significativo sulla strada di Londra 2012.

MARSIGLIA
E che dire della tappa francese del World Match Racing Tour a Marsiglia? Ha vinto un francese, Mathieu Richard vecchia conoscenza, davanti a Sir Ben Aisnlie, ma i due ottimi azzurri presenti hanno fatto capire di essere tra i top: 3° Francesco Bruni (Azzurra), e 4° Paolo Cian (TeamItalia). E forse è appena il caso di ricordare che tra circa un mese sbarca in Italia il supercirco della Louis Vuitton, per una tappa da non perdere a La Maddalena...

GENOVA
Una parata di tall-ship di mezzo mondo davanti allo scorcio di Camogli (che è già di per se stesso una parata di bellezza, specie in primavera), e quindi il via delle navi sulla rotta che le porterà a Trapani. Vela anche questa, peccato non vederla nei tiggì.

CIVITAVECCHIA
Vento e clima giusti a Civitavecchia per lo Spring Trophy dei windsurf giovanili Techno 293, tappa italiana valida quale selezione per le Olimpiadi giovanili di Singapore 2010: un appuntamento da primissima pagina, tanti surfisti da tante nazioni, i protagonisti del futuro, e per la vela azzurra l'attacco decisivo alla conquista del posto-olimpico per Singapore. Attacco riuscito, perchè la bravissima baby di casa (LNI Civitavecchia) Veronica Fanciulli conquista il 3° posto e la qualifica young-olympics in un colpo solo, e la stessa impresa la compie anche Davide Benedetti (anche lui LNI Civitavecchia), 7° posto e qualifica. A Civitavecchia fanno festa tutti: giovani surfisti da tutto il mondo, il club sempre accogliente ed efficiente del presidente Marco Corti, il tecnico federale Filippo Maretti che ha lavorato sotto lo sguardo vigile e tifoso del consigliere di presidenza Pino Barbieri (foto sotto).



CLASSIFICHE COMPLETE, FOTO E COMMENTI A QUESTO LINK

CANNES
Intanto da Cannes giungevano altre news dal Mondiale Byte CII, la classe che somiglia al Laser ma con una randa che somiglia al 29er, e prodotta da Nautivela, scelta dall'ISAF quale singolo M/F proprio a Singapore 2010, prime Olimpiadi giovanili. C'era una pattuglia azzurra con mezza Riva del Garda, e Marco Benini ha ben figurato, sfiorando di poco il podio e conquistando un 4° posto che lo conferma tra i big. Insomma un nome e un volto "freschi" da seguire in vista dell'avventura - tutta da decifrare - di queste Olimpiadi-Baby. Marco Benini comunque aveva già qualificato l'Italia nella classe maschile, quindi a Cannes l'impresa l'ha fatta Cecilia Zorzi, che va su questa barca da poche settimane e con un 10° posto al Mondiale regala all'Italia qualifica e en-plein.
CLASSIFICHE MONDIALE BYTE CII DOPO 9 PROVE

IL SITO UFFICIALE DI SINGAPORE 2010

Come avviene da molte edizioni nelle Olimpiadi "maggiori", anche a livello giovanile la Nostra Vela si qualifica in tutte le classi. Bravi, si vede che il lavoro paga, si vede che i nostri vivai, in molte Zone diverse e in molti club ("Grandi" o meno, blasonati o meno, per riprendere il senso del post precedente), funzionano, sfornano ragazzini e ragazzine bravi, equilibrati, intelligenti, capaci di passare di classe, interpretare venti e onde, tattiche e strategie, competere a livello internazionale. Nel bel mezzo della riqualificazione della formazione giovanile con il famoso progetto Under 16 della Nuova FIV, queste Olimpiadi giovanili di Singapore 2010 vedranno all'opera una squadra di azzurrini che viene dritta dritta dal "sistema" vela giovanile che la rete FIV-Zone-Circoli-Strutture tecniche (locali e nazionali) ha sviluppato nel tempo. E' un'onda lunga, insomma. E come tutte le onde lunghe, va presa bene per farla durare (e rendere) al massimo.

Era solo un normalissimo week-end di straordinaria vela, o viceversa. Ne capitano spesso di settimane così.

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