domenica 28 febbraio 2010

Rodolfo Bergamaschi: "Il mio impegno per la Vela Paralimpica"

VIDEO INTERVISTA AL CONSIGLIERE FEDERALE RODOLFO BERGAMASCHI: LO STATO DELL'ARTE DELLE NUOVE ATTIVITA' CHE POTENZIANO LA VELA PARALIMPICA. IL RUOLO DELLA FIV, LE SELEZIONI OLIMPICHE, LE PRIME REGATE DELL'ANNO. E GLI AZZURRI PIU' ATTESI. UN IMPEGNO DIETRO LE QUINTE E CON GRANDI RISULTATI. AL QUALE (GUARDA CASO) MANCA SOLO UN PO' DI COMUNICAZIONE. BUON LAVORO DAVVERO.

sabato 27 febbraio 2010

Parla Alessandra Sensini

VIDEO INTERVISTA: LA VICEPRESIDENTE FEDERALE FA IL PUNTO SULLA SUA PREPARAZIONE INVERNALE E SUGLI ULTIMI ALLENAMENTI IN VISTA DEL NUOVO "ESORDIO", A PALMA DI MAIORCA TRA CIRCA UN MESE, VERSO LONDRA 2012.
"CON FLAVIA E LAURA LA FIV HA UNO SQUADRONE, SARA' UNA SELEZIONE MOLTO DURA"

venerdì 26 febbraio 2010

Caldo e regate: c'è di meglio?

VIDEO: LO SPETTACOLO DELLA FLOTTA RC44 A DUBAI

Voglia di Hauraki Gulf


Dal 9 al 21 marzo in Nuova Zelanda torna il Louis Vuitton Trophy Auckland, secondo appuntamento di un circuito internazionale di cinque regate iniziato a Marsiglia lo scorso autunno con la vittoria di Azzurra. Tra gli iscritti, oltre al citato team dello Yacht Club Costa Smeralda con Francesco Bruni, anche Mascalzone Latino Audi Team di Vincenzo Onorato con Gavin Brady, da poco Challenger of Record quale primo sfidante alla 34ma Coppa America. Poi i padroni di casa di Emirates Team New Zealand con Dean Barker, gli inglesi di TeamOrigin con Ben Ainslie, il francese ALEPH Sailing Team con Bertrand Pacé, la franco-tedesca All4One con Jochen Schümann, lo svedese Artemis con Paul Cayard, il russo Synergy con Karol Jablonski.

Le regate inizieranno martedì 10 marzo.  I team si alterneranno regatando sulle due barche in quattro match al giorno, per completare una serie a round robin prima di una eliminazione a scala che culminerà nelle finali di sabato 21 marzo.

Il Louis Vuitton Trophy Auckland è organizzato in associazione con il Governo della Nuova Zelanda, Emirates Team New Zealand, il Royal New Zealand Yacht Squadron, la Città di Auckland e Audi.

La tappa successiva del Louis Vuiton Trophy sarà in Italia, a La Maddalena, dal 22 maggio al 6 giugno.

E se la sala, invece che gialla, fosse rossa?

Il Consiglio Federale FIV è in riunione nel Palazzo dei Normanni a Palermo. Ma a quanto pare la sala non è la Gialla, bensì quella Rossa. Più energia, più emozione, più sentimento. Esperti di psicologia del colore ci fanno immaginare come sta lavorando il governo dell''Attuale FIV.

Il rosso provoca energia, accelera il polso e la respirazione, aumenta la tensione. Il rosso esprime la forza vitale e l'attività nervosa, sottolinea il desiderio in tutte le sue forme: il bisogno di arrivare a dei risultati, al successo. E uno slancio verso l'azione, lo sport, la lotta, la competizione, l'eroismo e la produttività. Wow, c'è da sperare per il meglio.

Il giallo invece avrebbe espresso leggerezza e gaiezza.Il giallo è il simbolo del calore del sole, della gaiezza, della gioia. Il giallo manifesta una personalità aperta e indica rilassamento o potere. Dal punto di vista psicologico, il rilassamento è una liberazione da tutti i problemi, da tutte le contrarietà. A differenza di quella del rosso, l'attività del giallo è più incerta, e tende a mancare di coerenza.

Bene così dunque, siete sul colore giusto. Ancora buon lavoro.

giovedì 25 febbraio 2010

E intanto la Coppa America si gode il Victory Tour in California

IL VIAGGIO DELLA COPPA
(Guardate quante attenzioni per il trofeo più conteso della storia sportiva...)


IL GALA A SAN FRANCISCO
(Larry Ellison parla al sindaco di San Francisco: vogliamo fare la prossima America's Cup qui nella baia?)

mercoledì 24 febbraio 2010

Vacanze (di lavoro) siciliane


(Un bassorilievo della Corte di Federico II: non vi sembra di riconoscere qualche personaggio federale?)

Il Consiglio Federale sbarca a Palermo, dove sarà ospite (per la sola riunione) della Fondazione intitolata a Federico II (Re di Sicilia dal 1198 al 1250) e dell’Assemblea Regionale Siciliana, con riunione nella Sala Gialla del Palazzo dei Normanni, storica sede recentemente restaurata. Il programma sociale del Consiglio in trasferta è ricco: giovedi pomeriggio infatti un pulmino preleverà i consiglieri dal Centrale Palace Hotel di Palermo dove alloggiano, per trasferirli a cena in aperta campagna all’agriturismo Monaco di Mezzo, di proprietà del consigliere Vinci Pottino (nella foto uno scorcio). Venerdi (9-17 circa) è di scena il Consiglio vero e proprio, sul cui ordine del giorno accendiamo qui sotto i riflettori. In serata cena al Palace con ospiti illustri. Quindi sabato di lavori extra: una delegazione (Insabato, Barbieri, Gherarducci, Villani) si recherà a Marsala per un sopralluogo alla località della prossima Coppa Primavela e del Campionato Nazionale Under 16, mentre il presidente Carlo Croce sabato alle 11 al Circolo Roggero di Lauria di Mondello incontrerà i presidenti dei circoli affiliati della VII Zona. Per gli altri non impegnati in programmi ufficiali, è già previsto un giro turistico della città (che in effetti merita).

Una selezione delle cosette più importanti dall’Ordine del Giorno del prossimo Consiglio Federale di Palermo.

Delibere d’urgenza del presidente
Delibere del Coordinatore federale
Contratti per servizi di facchinaggio e pulizie
Contratto per il coordinatore federale
Approvazione quale ente aggregato dell’Associazione Italiana Vela Virtuale (AIVV - www.velavirtuale.it)
Contributi straordinari Zone I e XIV
Rinnovo contratto ufficio stampa ISM
Preventivo collaborazione Besanopoli
Rinnovo servizi Ecostampa ed Ecovideo
Staff tecnici per Palma e Mondiale Laser 4.7
Contratto Meteo Sport
Approvazione attività olimpica 2010
Aggiornamento calendario e manifestazioni
Assegnazione regate internazionali in Italia (Melges, Contender)
Normativa per autorizzazione di manifestazioni veliche
Formazione Quadri tecnici: manuale scuole vela Lettera L; manuale allievo istruttore
Autorizzazione corsi sopravvivenza


(La Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, che ospiterà venerdi il Consiglio Federale della Nuova FIV)

Qualche noticina adesso, in attesa di approfondire. Come si vede non è un Consiglio dalle decisioni memorabili. Le decisioni più pesanti riguardano i rinnovi di alcuni contratti, tra i quali quello del Coordinatore Federale (l’ottimo Gianni Storti, del quale tutti sono entusiasti) e dell’ufficio stampa (vedi sotto). Si parlerà però anche di Normative: tema scottante, per i consueti ritardi e perché purtroppo è in buona parte nelle mani sbagliate. In giro c’è più di un mal di pancia, chissà se l’atmosfera della Sala Gialla e la solita fretta decisionista del nuovo consiglio faranno passare tutto. O qualche voce si alzerà?

Tra i “fuori quota” non mancheranno Gianluca Duranti, l’uomo dello sportello d’ascolto, oggi coordinatore delle convenzioni con le aziende partner, e l’ormai federalissimo Aldo Tomasina, l’ex manager di Luna Rossa e costruttore di yacht a motore, remunerato coordinatore dei Centri Tecnici Federali, in Sicilia per visionare Marsala. Tomasina è anzi prossimo ad ampliare i suoi orizzonti federali: si sta occupando infatti della possibile sponsorizzazione BMW del match race femminile.

(Non pensate alla bontà della cassata siciliana, qui a fianco) Ufficio Stampa ISM: benchè il primo anno di lavoro della corazzata International Sport Marketing non sia stato brillantissimo (ben lontano dalla definizione che ne fece un giornalista in vena di smodato entusiasmo un anno fa: “la migliore agenzia di comunicazione in Italia”), e anzi fonte di numerosi (ma troppo sotterranei, finora) mugugni federali, il rinnovo non è in discussione. Anche perché una “discussione” non è pratica assai comune all’attuale consiglio. Lo stesso importo non cambia (di poco superiore al precedente ufficio stampa, ma a fronte di impegni molto minori). E la novità è l’aggiunta della consulenza grafica di Besanopoli, del simpatico vignettista velista milanese Davide Besana: bravo e giustamente non economico (al di là delle prestazioni offerte in via sperimentale durante il 2009): un altro 30% circa in più sull’importo dell’ufficio stampa (oltre sostanzioso plafond di rimborsi spese) che si aggiungerà al bilancio della comunicazione. Insomma, mentre il governo federale taglia fortemente le spese in tutti i settori (per dirna una grave: Nautivela racconta che l’ordine di materiale per l’attività 49er della squadra austriaca è molto superiore a quello, autarchico, dei poveri azzurri), la “Comunicazione” (oscar di inefficienza e incompetenza in questo primo anno) è premiata con un aumento. Very nice.

Meteo Sport: il meteorologo Alessandro Pezzoli di provata esperienza nella vela fa parte del gruppo denominato Psycosport, psicologi dello sport e dotati del servizio di meteorologia. Nel board c’è anche anche Gladys Bounous, Psicologa e Ipnologa, che è anche “Responsabile Area Psicologica dello Yacht Club Italiano per il settore vela olimpica”.

Come sempre, buon lavoro a tutti. In attesa della prossima riflettorata.

Una bella giornata

(Una fase dell'incontro dei fratelli Pietro e Gianfranco Sibello allo stand FIV-Allianz del Big Blu: c'erano tanti ragazzi delle scuole)

Un bagno di folla per Pietro e Gianfranco Sibello, i campioni della vela olimpica azzurra, i campioni europei e bronzo mondiale in carica della classe 49er. Matinée a porte chiuse al Big Blu, il salone nautico di Fiera Roma, e incontro con l'entusiasmo, la curiosità, la freschezza di oltre duecento giovani studenti di alcune scuole della capitale.

Prima un filmato sulle emozioni della Medal Race delle Olimpiadi di Pechino 2008, poi un video sul Mondiale di Riva del Garda 2009, e in mezzo tante domande dei giovanissimi ospiti ai due campioni delle Fiamme Gialle. Sorpresi e spiazzati da tanta attenzione. "Quando e come avete iniziato ad andare a vela?", "Qual è stato il momento più bello della vostra vita in barca?", "E' pericoloso finire in acqua se la barca scuffia ad alta velocità?", "Quante ore vi allenate ogni giorno?", "La vela è uno sport per tutti o bisogna avere un carattere particolare?", "Avete mai avuto paura?", "Perchè avete scelto lo sport della vela?"...e tante altre domande. Non solo: Pietro e Gianfranco sono stati assediati e hanno firmato tantissimi autografi.

Pietro Sibello: "Bisognerebbe organizzarne tanti, di incontri come questo. Sono occasioni d'oro per avvicinare la gente e i giovanissimi al nostro mondo. Siamo piacevolmente sorpresi dell'entusiasmo e dell'attenzione di questi ragazzi. Pensiamo a quante scuole ci sono ad Alassio e che potrebbero essere coinvolte in questo modo unico e diretto. Siamo molto contenti, una bella giornata".

martedì 23 febbraio 2010

Groupama 3, la rincorsa continua



Franck Cammas e il suo equipaggio sono vicini a metà percorso, nel tentativo (numero 2) di battere il record del Trophée Jules Verne. Dopo un avvio in vantaggio, il trimarano ha rallentato la sua corsa, ma negli ultimi giorni ha colmato il gap rispetto al rivale virtuale (il team di Bruno Peyron che detiene il record). Ora il ritardo è solo di 137 miglia. Tra Capo Agulhas e Cape Leeuwin, Groupama 3 ha impiegato solo 6 giorni (contro i 9 dell'avversario da battere). In questo video immagini e commenti da bordo, tra planate su onde notevoli e scelte tattiche all'orizzonte. Tre minuti "dentro" una dimensione estrema della vela.

lunedì 22 febbraio 2010

Il mese record di questo minuscolo blog


Quota ottomila (visite): roba da mettersi la maschera per l'ossigeno! Un risultato inatteso e spettacolare, grazie a tutti. Io continuerò così: continuate anche voi.

sabato 20 febbraio 2010

...Chi glielo dice adesso alla FIV?

Qualche supercomunicatore federale tutto contento ha annunciato una grande notizia: "La FIV sbarca su Facebook". Lo "sbarco", in perfetto stile D-Day, era avvenuto di nascosto, quatti quatti, una settimana fa. Ieri però l'annuncio, sospinto dallo strepitoso numero di 1433 fans. Numeri che alla Nuova FIV - probabilmente l'ente o istituzione al mondo più ignara del reale significato della parola "comunicazione" - devono essere sembrati strepitosi. Stai a vedere che abbiamo azzeccato finalmente una mossa? Può capitare, no? Si sa: la fortuna dei principianti... E invece no. La mossa della FIV si rivela comicamente intempestiva, come testimoniano alcune news recenti sul declino di Facebook, chat mondiale popolata da ogni genere di persone di tutte le età, divenuta una moda con comportamenti spesso compulsivi, dalla quale è iniziato un massiccio riflusso:

- Sempre più ragazzi americani stanno abbandonando Facebook, ritenuto ormai "out" e non più utile (windworld)
- Un calo percentuale molto alto è iniziato nel Regno Unito già dal 2009 (news.bbc)
- Facebook è scivolata del dodici per cento (Nielsen Online)
- Alcuni osservatori ritengono che il declino avviato porterà Facebook a un flop simile a quello di Second Life
- Il declino di Facebook? Una buona notizia (sole24ore)
- Facebook addio: un’ondata di esclusi e fuggiaschi online (panorama)
- Si fa sempre più evidente la fuga di utenti (techup)
- A fronte del tracollo di Facebook avanzaTwitter, servizio di microblogging in crescita esponenziale

Sempre da Panorama: "Perfino i marines scappano da Facebook: preoccupazioni per la sicurezza, dicono i vertici del corpo militare. Che subito mettono le mani avanti: l’accesso al social network è proibito dalle sedi militari, ma libero dalle abitazioni private. Già alcuni mesi fa l’esercito israeliano aveva avvisato le sue truppe: i messaggi pubblicati dal fronte su blog e social network erano diventati un rischio per la sicurezza nazionale. Non sono gli unici, però, ad essere preoccupati da “aggiornamenti di status” e fotografie che circolano in rete". Inoltre i recenti aggiornamenti tecnici e grafici hanno scontentato gli utenti, accelerando la fuoriuscita di massa.

Proprio adesso che la FIV è entrata e ha raccolto 1433 "fans" in una settimana... chi glielo dice adesso?

Sinceramente, io non sono affatto contento di questa ennesima gaffe della "mia" Federvela. Non crediate che ci sia soddisfazione a raccontare uno dopo l'altro gli errori e le carenze della comunicazione federale, quasi una rivincita. Ormai è passato del tempo e questo sentimento non mi appartiene più. Ora io osservo, da tesserato federale, e semplicemente valuto, "peso" le notizie.

Penso che la Federazione Italiana Vela nel 2010, dovrebbe "comunicare" (dal Dizionario Italiano: "L'atto del comunicare; il mezzo per cui si comunica; la cosa comunicata") su temi che hanno a che fare con i suoi compiti istituzionali e statutari. Qualche esempio: la promozione della vela, lo sport e i suoi protagonisti (risultati, atleti, tecnici), le barche, il suo stesso progetto Under 16, la vela olimpica con i suoi uomini e donne da trasformare in personaggi e testimonial, le sue scuole di vela, il calendario, le ranking list. Soprattutto: le attività, le riunioni, le delibere, i documenti degli organi federali a partire dalla presidenza e dal consiglio.

Se la Nuova FIV praticasse davvero la trasparenza e l'informazione, se il suo sito web fosse aggiornato secondo un progetto editoriale, se esistesse un piano comunicazione che va dal vertice alla base e ai media, pure lo sbarco su un social network ai primi segni di declino potrebbe essere accettato. Altrimenti, no. Sveglia.

giovedì 18 febbraio 2010

XXXIII America's Cup Valencia 2010 - Tutte le emozioni in un clip

La (Nuova) FIV al Big Blu, e il secondo comunicato stampa del 2010


(Il disegno dello stand FIV-Allianz al Big Blu 2010, con al centro l'area eventi)

Il prolifico ufficio stampa FIV, magistralmente orchestrato dal responsabile del Settore PIC (Indolor), ha emesso dall’inizio del 2010 la bellezza di 2 (due) comunicati stampa. Niente male davvero. Il primo sul bronzo mondiale nel 49er dei Sibello alle Bahamas, e il secondo sulla partecipazione della FIV al salone nautico di Roma Big Blu. Questo secondo comunicato merita alcune osservazioni, e credo di potermelo permettere visto che sin dalla prima edizione ho avuto un rapporto di collaborazione professionale con la Fiera di Roma quale consulente per la vela istituzionale.

Il comunicato recita: “La Federazione Italiana Vela sarà uno dei partner istituzionali del Big Blu”. Una definizione impegnativa. Partner di fiere o saloni sono aziende o sponsor, mentre la FIV ha semplicemente concesso il suo patrocinio al Big Blu. Che un patrocinio si trasformi in una partnership ufficiale è arduo da immaginare. Subito dopo segue la frase: “Nel Padiglione 9 – Vela sarà presente un'area di oltre 1800 metri quadrati interamente dedicati alla Vela istituzionale, nella quale verranno esposte oltre 40 imbarcazioni a vela: dal piccolo Optimist, alle classi giovanili, fino ad arrivare alle barche che parteciperanno alle Olimpiadi di Londra 2012”. E questa è una verità sacrosanta, non fosse altro perché sta scritta nel mio accordo di consulenza per Fiera Roma: sono io, infatti, che da quattro anni in qualche modo ottengo dal salone questo ingente spazio gratuito dove – unico esempio al mondo con il Dinghy Show di Londra (al mondo, ripeto) - sono in mostra tutte insieme e tutte armate le classi della vela di base, le derive e i piccoli monotipi, il tessuto connettivo della vela, senza il quale non ci sarebbero neanche il catamarano di Alinghi e il trimarano di BMW Oracle. Lasciatemi questo lieve soffio d’orgoglio. E lasciatemi aggiungere che - oltre allo spazio gratuito fornito dalla Fiera - lo show è reso possibile grazie all'impegno della collega Angela Rodi (chiedete alle classi per referenze).

All’interno di questa vasta area, va da sé, c’è lo spazio per la Federvela. All’epoca del primo accordo per tale spazio ero ancora in FIV ma questo non c’entra: anche quest’anno che la FIV mi ha voltato le spalle lo spazio resta, anzi si amplia. E la collaborazione con il bravo presidente di Zona, l’amico e collega Alessandro Mei, è anche più proficua degli anni precedenti. Siamo riusciti per esempio a far contenere nello stand FIV-Allianz (realizzato come sempre a cura e spese degli amici dello storico sponsor federale) uno spazio “teatro”.

Qui torniamo al comunicato FIV, che dice: “Il Teatro del Mare, parte integrante dell'area FIV-Allianz, ospiterà convegni e dibattiti che vedranno protagonisti grandi campioni dello sport. Si potrà entrare nel vivo delle regate insieme ai più importanti equipaggi professionistici della vela mondiale. Un’esperienza indimenticabile”. Un tantino esagerato, non credete? Sono altre le esperienze indimenticabili, vi assicuro. Quanto agli eventi citati nel comunicato, sempre per amore di verità e completezza (del resto quando si emette un comunicato stampa ogni 30 giorni, è lecito pretendere almeno una precisione millimetrica, no?), pur nella citata collaborazione stretta e proficua con la IV Zona FIV, chiarisco di seguito quelli che sono farina del mio sacco, con alcune noticine.

1) L’incontro talk-show con (al momento) 12 navigatori solitari della classe Mini 650 (i cosiddetti “ministi” della Transat 650) sabato 20 alle ore 17, con storie, filmati e immagini di imprese e marinai straordinari. Mai visti tutti insieme in un colpo solo. Sono giovani, tanti, coraggiosi e competenti, e sono il futuro della nostra vela d’altura. I “ministi” sono (almeno a parole) tanto cari al presidente Carlo Croce e a Giovanni Soldini. Peccato che quest’ultimo, vero guru e guida spirituale della vela oceanica italiana per carisma e imprese, abbia declinato l’invito a essere presente al Big Blu. Un pool di efficienti manager di Italia70, il consorzio Volvo Ocean Race presieduto da Carlo Croce, era in accordo con la Fiera ma poi non se ne è fatto nulla, per un problema di definizioni (“testimonial”), a quanto pare.
Al giro del mondo mancano due anni e forse Giovanni preferirebbe lavorare nell’ombra ma i suoi manager e comunicatori lo portano veramente ovunque (“Verissimo” su Canale 5 (foto a sinistra), “Alle falde del Kilimangiaro” su Rai 3, la copertina di GQ e così via), e quindi non capisco cosa avrebbe perso – definizione o meno – ad essere al Big Blu, magari sabato con i “ministi” che stravedono per lui e da lui avrebbero avuto un aiuto anche in termini di immagine. Dal presidente Croce nessun cenno. Noi (e i visitatori del salone) ci godremo comunque questa bella occasione.

2) L’America’s Cup Rewind. Niente di che: ci riviediamo le sintesi dei due match di Valencia con i supermultiscafi, e li commentiamo con giornalisti, ospiti e soprattutto con il pubblico. Un’occasione anche per la FIV e per Allianz di richiamare curiosi e appassionati all’interno del proprio stand.

3) Mercoledi 24 saranno ospiti del Big Blu i campioni europei e bronzo mondiale in carica della classe olimpica acrobatica 49er, Pietro e Gianfranco Sibello: il cuore della loro presenza sarà nella mattinata, a salone chiuso, quando incontreranno centinaia di giovani studenti delle scuole romane. Un modo concreto per portare la testimonianza di due atleti splendidi e vincenti, il loro messaggio e i loro valori, a una platea di giovanissimi.

Torniamo al secondo comunicato stampa FIV del 2010. Che addirittura si dimentica di citare questo terzo “evento”. Forse il più “federale” di tutti, nel senso che riguarda il famoso core-business di una federazione sportiva olimpica. Pazienza. E’ giusto invece, sottolineare l’enorme lavoro di Alessandro Mei (che è anche un collega, caporedattore al Giornale della Vela) nel creare un palinsesto ricco e interessante, ogni giorno un incontro sui temi della sicurezza, del regolamento di regata, delle università, del rapporto con le istituzioni, del Velascuola, fino alla grande festa di sabato 27 con i campioni della vela laziale. Dove – con un ultimo errorino veniale – il comunicato da per presenti i Sibello, che invece ci saranno solo il mercoledi come detto prima.

Ok, sono solo pedanti pignolerie. Forse avete ragione, e vi chiedo venia. Ma non sono inutili. Servono a capire (se ce ne fosse bisogno) che nella Nuova FIV spesso la mano destra non sa quello che fa (o nel caso dell’ufficio stampa: non fa) la mano sinistra. E ci impone una riflessione consueta: la federazione va avanti grazie all’impegno e all’abnegazione volontaria di tanti dirigenti locali e di club, segretari e delegati di classe, spesso abbandonati dal vertice. “Vertice” significa presidente e due vicepresidenti. Il primo non ha battuto un colpo sul caso Soldini-Big Blu descritto sopra, i secondi sono due: il vicario Briante, quale capo della comunicazione che va a rotoli si commenta da solo; mentre la Sensini (peraltro in passato sempre presente al Big Blu e disponibile anche nella piscina) è giustificatissima, in pieno allenamento al caldo.

(Quella a sinistra è la vasca ventilata del Big Blu, gettonatissima occasione per 2000 bambini ogni anno per provare l'ebbrezza della vela dentro a una Fiera. Per tre anni patrocinata da UCINA, la Confindustria nautica che quest'anno - improvvisamente - ha deciso invece che la piscina non le piace più. Forse è troppo bagnata. Fiera Roma ha fatto da sola, questo impegno va riconosciuto e va ringraziata. Intanto però, la foto della vasca a corredo della news sul sito FIV si riferisce a un'altra piscina, quella del Porto Antico di Genova.)

mercoledì 17 febbraio 2010

BMW Oracle, provincia di Ravenna


C'è tanta Italia, in tutte le salse, nella trentatreesima America's Cup vinta da BMW Oracle di Larry Ellison, Russell Coutts e James Spithill. Velisti e tecnici nel team, tanti e determinanti per il successo, con cognomi italiani. Matteo Plazzi è stato il navigatore (ha iniziato sui Brava di Pasquale Landolfi e non a caso a lui ha dedicato la Coppa), Max Sirena ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo della wingsail, Simone De Mari ha avuto l'onore di essere a bordo nel match del 2-0, Alberto Barovier, Gilberto Nobili, Michele Ivaldi nel sailing team, come lo stesso Shannon Falcone, figlio del console italiano (toscano) ad Antigua ed ex Mascalzone Latino.

L'ITALIANO SPITHILL: LA SUA STORIA AL TROFEO TROMBINI

E c'è dell'italianità anche dentro allo stesso timoniere del super-trimarano, quel Jimmy Spithill che dichiarava nelle conferenze stampa di pensare sempre e solo a veleggiare, a regatare e correre e fare match race sul mostro e su qualunque barca. I primi passi nel Match Race che conta, Jimmy li ha fatti in Italia. Più precisamente a Marina di Ravenna per il Trofeo Challenge Roberto Trombini, che è stato il primo evento di Grado 1 ISAF al quale ha partecipato. Spithill era un giovanissimo australiano semi-sconosciuto quando inviava la richiesta di ammissione al Trofeo, poi finalmente fu accolto e in tredici edizioni è stato il primo a vincere tre volte portandosi a casa definitivamente il challenge.

Il Trombini è stato per quasi tre lustri un evento di grande prestigio della nostra vela, organizzato da Progetto Vela di Andrea Trombini, vulcanico imprenditore ravennate, per ricordare il fratello Roberto, grande appassionato di vela e amico-rivale di Raul Gardini.

Non finisce qui, perchè Progetto Vela è un gruppo nel quale ritroviamo anche altri due personaggi che hanno a loro volta vinto l'America's Cup: Matteo Plazzi e Michele Ivaldi. Entrambi ravennati, entrambi navigatori, entrambi amici di Roberto e Andrea Trombini e quindi parte attivissima (nel caso di Michele anche concorrente, mentre Matteo è stato lo storico e insostituibile Race Director) dei Trofei organizzati nel tempo. Il Challenge Roberto Trombini è stato il primo a introdurre le tribune per il pubblico, le regate nel porto, una nuova classe di barche il Tom 28, e da qui sono passati oltre a Spithill tutti i grandissimi, da Russell Coutts a Chris Dickson, da Peter Gilmour a Francesco De Angelis, da Magnus a Peter Holmberg, da Chris Law a Jes Gram-Hansen a Mario Celon, che vinse la prima edizione nel 1995. Una bella storia di passioni e di crescita, con persone e luoghi speciali.

(Già che ci siamo: una storia così sarebbe il caso di continuarla. E quale migliore occasione di una Coppa America da festeggiare? Un'edizione speciale del Trofeo con i Tom 28 e il pubblico a festeggiare i "nostri" Spithill, Plazzi, Ivaldi, magari invitando anche Coutts ed Ellison e, perchè no, i vincitori (citati sopra) nell'albo d'oro del Trofeo dal 1995 al 2007. Insomma, una festa. Andrea Trombini (nella foto) non è tipo da tirarsi indietro, ci farà un pensierino...)

martedì 16 febbraio 2010

Non vi state dimenticando qualcosa?


Distratti dalla Coppa? Per fortuna c'è Vancouver 2010, a ricordare a tutti cos'è che scalda davvero il cuore, che fa dedicare vite e votare al sacrificio, per esserci, per puntare a uno di quei tre scalini. Le Olimpiadi invernali hanno acceso il braciere e d'improvviso ci siamo infiammati. Fra poco più di due anni, settecento giorni, un altro braciere arderà a Londra, e in questi giorni migliaia di atleti in tutto il mondo offrono lacrime e sangue per esserci, per puntare alla medaglia. Lo sport olimpico è il motivo di vita di gran parte del movimento sportivo, e quello che fa girare anche il resto. La vela olimpica è il "core business" della FIV, per usare parole (elettorali) del presidente Carlo Croce. Vi sembra così? Vediamo un po' da vicino.

Nel marzo del 2009 la Nuova FIV ha varato il "Piano Strategico Generale" e presentato la "nuova" Preparazione Olimpica (ricordate? fu anche l'esordio di questo minuscolo blog, con un post dal titolo "Tu chiamale, se vuoi, novità"). All'inizio del PSG un capitolo intitolato "Missione, Obiettivo", si legge: "Le FSN e quindi anche la FIV dedicano alla PO il meglio delle proprie risorse non solo economiche, con programmi di grande respiro che si sviluppano in tutto lʼarco del quadriennio olimpico. Lʼattuazione di un ambizioso e performante piano di PO richiede un importante supporto in termini di risorse economiche ed umane. Nuove disponibilità, oltre che dagli sponsor, potranno derivare da varie aree federali, mediante una più attenta e mirata gestione del bilancio che dovrà tenere conto delle priorità e quindi orientare tutti i vari settori di spesa, finalizzando gli investimenti (...)"

Prima di tutto diciamo: questo PSG è stato scritto da due amici, bravissimi allenatori, esperti e vincenti a livello olimpico, attuali Condirettori Tecnici della vela olimpica azzurra, cioè Luca De Pedrini e Paolo Ghione. Gente che, da quando la conosco, non ha mai smesso di annusare il vento, uscire in mare tutti i giorni, elaborare tabelle la notte, studiare il mondo, approfondire, dedicare l'anima a quella fiamma lì. Perciò niente da dire a loro. Se non augurarsi che stiano sempre più sul campo, il posto dove sono tra i migliori al mondo. Torniamo alla nostra verifica, giacchè ormai da 47 giorni siamo nel 2010. E ricordando, en-passant, che nel 2009 gli ultimi eredi della "associazione di mutuo soccorso" ha vinto due titoli europei e due medaglie ai Giochi del Mediterraneo (anche se pochi l'hanno saputo per la pochezza della Nuova comunicazione federale).

Era il 2009, la Nuova FIV era così nuova che neanche si riconosceva allo specchio, qualunque cose si dicesse si credeva sulla parola. Anche cose come "creare settori atleti alto livello (Youth) e definirne copertura economica", o "consolidare ed aumentare il numero di manifestazioni ISAF di alto livello in Italia", e persino "Dal 2010 terminata la stagione di “recupero attivo” post-olimpica concessa agli atleti Top, tutto il comparto inizierà a muoversi spedito ed efficace verso i Giochi Olimpici di Londra 2012, cercando di raggiungere i target (...)". Ma soprattutto, eccoci al 2010, per il quale il PSG non usa mezzi termini: "Finita la transizione, il cambiamento". E va giù pesante con le idee: "Club (CV) e Zone al centro dellʼattività sportiva under 15. Ai CV nuovo sostegno", "formazione multilaterale", "massima apertura allʼesterno", e ancora "SF (squadre federali, ndr) seguite al Top con allenatori professionisti", il molto tecnico "no “associazione di mutuo soccorso” deve emergere merito e competenza" e infine "identificare nuovi allenatori con criteri chiari e individuare basi nautiche (CF) (che sta per Centri Federali, ndr)". Vi gira la testa? E' per il confronto tra le parole e i fatti.

La gioiosa (e squattrinata) macchina da guerra della vela olimpica italiana ha iniziato la stagione effettivamente nel segno del "cambiamento". In peggio però. Dopo lo splendido avvio con i soliti Sibello da sogno, bronzo mondiale che abbiamo potuto seguire sontuosamente grazie ai ricchi servizi co-prodotti da uno dei media partner di qualità scelti dal Settore PIC, il 15 gennaio Alessandra Sensini è scesa da Azzurra e ha annunciato di allenarsi in vista di Londra 2012, tutta sola e come sa fare lei. Poi abbiamo disertato Miami, preolimpica di lusso con tutti i migliori, dove abbiamo inviato solo due giovani laseriste senza l'allenatrice, tre laseristi allo sbaraglio e le due giovani (e brave) windsurfiste. Al Mondiale Star di Rio Diego Negri e l'ottimo Nando Colaninno si sono trovati con un allenatore di riserva in prestito dalle Fiamme Gialle (ottimo così e comunque Valentino era ai box come abbiamo scritto). Con dovizia di comunicazione ci snocciolano le convocazioni per numerosi raduni delle varie classi. Dietro le quinte, nei camerini, la situazione è complessa. Ci sono pochi soldi, i Tecnici hanno contratti di un anno e non certo brillanti, gli atleti in alcuni casi hanno affittato appartamenti sui luoghi dei raduni e si viaggia sempre low-cost. Questo risparmiare è un dovere, ma a volte rasenta l'autolesionismo, perchè non si può pretendere allegria dai cosiddetti "atleti di vertice" se, oltre a togliere del tutto i premi-risultato si riducono i contributi, i rimborsi spese, gli investimenti in materiale tecnico e infine le trasferte. Con rispetto parlando, siamo l'Italia o un paese dell'Est? Non avevate scritto "importante supporto in termini di risorse economiche ed umane"? E anche risorse dagli sponsor, nuove disponibilità derivanti da una gestione mirata del bilancio e da altre aree federali? Qui c'è solo un unico, grande, taglio generale. Che colpisce le truppe scelte in prima linea, i velisti olimpici e i loro tecnici, più di tutti. E sempre più dietro le quinte si trova di tutto. Come la preparazione del Mondiale Laser 4.7 (giovanile, s'era detto di puntare su questo, no?) di Pattaya in Thailandia. L'Italia ha campioncino e vicecampioncino europei 2009 (Giovanni Coccoluto e Davide Domeneghetti, oltre al bronzo a pari punti Mario Benini, ora dirottato sul Byte in chiave Singapore 2010), eppure la FIV mette sul piatto solo due rimborsi di viaggio da 1000 euro. In compenso il capo-missione in terra Thai sarà il consigliere di presidenza Francesco Ettorre. Il quale essendo responsabile del Settore Amministrazione (già dalla Vecchia FIV, quella che secondo la Nuova ha lasciato una voragine nei conti) sarà ben consapevole su come contenere i costi.

Potremmo continuare, ma vi va? Parlare del pessimo modo in cui si sta gestendo un campione (per quanto dal carattere volubile) come Gabrio Zandonà, oppure (in positivo) dell'intenso allenamento dei due Finn di Giorgio Poggi e Filippo Baldassari (forse quelli che sono più usciti in mare quest'inverno, con Paolo Ghione), ma anche della mancata integrazione di buona parte degli equipaggi più giovani delle squadre B e C, o di quanto lontana sia la prospettiva dei primi, veri, Centri Tecnici Federali, e così via. Ma il succo resta: c'è da inseguire quella fiamma, quella torcia olimpica, non è uno scherzo, e non si può fare con le briciole. Ci vogliono le portaerei, le astronavi, per puntare al podio. Invece l'impressione è che tutti quei ragazzi e ragazze straordinari - e ancor più grave gli stessi Direttori Tecnici - siano lasciati soli a darsi da fare. Dove sono i mezzi le risorse? E soprattutto: dov'è, in questo che si è definito il suo core-business, la Federazione Italiana Vela?

Il suo presidente Carlo Croce, in una breve intervista a un mensile, ha detto tra l'altro: "(...) siamo riusciti a ripianare già la metà del buco che abbiamo trovato (...)". Ci mancherebbe. E ha chiosato sul Consiglio Federale, che procede "(...) In modo più snello, con il contributo di tutti, e... poi finalmente si può discutere". Mentre prima, chissà, ingrassavano e giocavano a carte (in pochi però). Caro Presidente Croce, visto che si può discutere, le lancio un appello dal core-business: la vela olimpica azzurra ha bisogno di lei. Si faccia vedere ai raduni, alle regate, alle riunioni tecniche. Si faccia anche sentire. Provi (se ci riesce) a risvegliare l'ufficio stampa federale dal sonno profondo sull'argomento. Non pretendiamo che trovi anche gli sponsor come per la Volvo Ocean Race, ma almeno riapra un po' i cordoni della borsa federale. Questi ragazzi sono il nostro presente. Quello che viene prima del futuro.

Le immagini nella storia

IL VIDEO CON GLI HIGHLIGHTS DELLA REGATA DECISIVA, IL 2-0 DI USA BMW ORACLE AD ALINGHI

La sfida romana


Alle 16,20 circa nella base di BMW Oracle parla lo skipper e CEO Sir Russell Coutts, Mr Coppa America. La sua parabola negli ultimi 15 anni è impressionante, come un legame strettissimo con l'America's Cup: è stato il primo neozelandese a toglierla agli americani nel 1995, quindi il primo in assoluto a difenderla con successo (gli australiani infatti persero la difesa nel 1987) nel 2000 contro Luna Rossa, poi ancora il primo a vincerla per un team europeo, lo svizzero Alinghi nel 2003, e adesso - dopo una sosta nel 2007 per il divorzio da Bertarelli - l'ha riportata nuovamente negli USA. Mica male no?

Alle 16,20 circa Sir Russell annuncia: "Abbiamo ricevuto e accettato la sfida del Club Nautico Roma, per il team Mascalzone Latino Audi del nostro amico Vincenzo Onorato".

IL MOMENTO DELLA FIRMA: VINCENZO ONORATO CON LA PENNA IN MANO

(Al suo fianco l'Avv. Alessandra Pandarese, a sinistra con gli occhiali il Commodoro del GGYC Marcus Young)

A neanche 24 ore dalla conclusione della Coppa America numero 33, siamo già dentro alla numero 34. E' presto per dire se si disputerà a San Francisco (60%), Newport (35%) o Valencia (5%), con monoscafi (90%) o multiscafi (10%), e così via. Di sicuro però parte con la storica notizia che la vela italiana torna in Coppa da protagonista assoluta, esprimendo il Challenger of Record. Con Mascalzone Latino è la terza volta che uno yacht club italiano si presenta nel ruolo di Challenger of Record, e quindi rappresentante di tutti gli sfidanti: prima era successo nel lontano 1983 con Azzurra (Yacht Club Costa Smeralda), e poi con Luna Rossa nel 2003 (Yacht Club Punta Ala).

(Nella foto: Vincenzo Onorato con il presidente del Club Nautico Roma Claudio Gorelli e il sindaco di Roma Gianni Alemanno)

Cosa comporta questo ruolo? Il Challenger of Record è di fatto lo “sfidante di fiducia” del detentore della Coppa, con il quale provvede a scrivere il Protocollo, il documento che – in base al mutuo consenso di tutti i sottoscrittori – consente di derogare alle regole del Deed of Gift. L’atto di donazione del 1887 scritto da George Schuyler quando consegnò la Coppa delle cento Ghinee al New York Yacht Club, e tornato di schiacciante attualità a seguito delle cause di BMW Oracle alla Corte Suprema, prevede il match di coppa tra due soli Yacht Club. Solo l’accordo tra sfidanti e defender può derogare a tali regole. Questo è il segno più tangibile della nuova stagione che si apre per la Coppa: dopo questa 33ma edizione contraddistinta dal “mutuo dissenso” tra Ernesto Bertarelli e Larry Ellison, si torna a una versione “multichallenger” sulla falsariga di quelle moderne dal 1983 in poi (salvo le eccezioni del 1988 e di questo 2010). Insomma l’America’s Cup vuole chiudere la parentesi – tra avvocati e multiscafi – e tornare se stessa.

Tra San Francisco e Roma e quindi tra Ellison e Onorato, il consenso c’è già, ampio e incondizionato, e ne nascerà presto il nuovo Protocollo. Molti team attendono il documento per presentare le sfide, a cominciare da Team New Zealand, dagli inglesi di Team Origin, dagli altri italiani di Green Comm Challenge (gli ex +39 dal CV Gargnano) e di Azzurra (un po' in turbolenza in questo periodo per le voci di un "addio" da parte del patron sportivo Giovanni Maspero). Poco trapela sui dettagli più importanti, destinati a tenere banco nelle prossime settimane. Dove si svolgerà la 34ma Coppa America? Ellison ha detto di essere in trattativa con la città di San Francisco, ma ha anche ammesso di considerare Newport (sede estiva del New York YC, sede della Coppa per 139 anni, luogo gradito a Vincenzo Onorato che ci conquistò il suo primo titolo mondiale). Ci saranno sicuramente gli Acts, e l’Italia ospiterà più di un evento. Questo circuito tornerà a essere patrocinato da Louis Vuitton. E le barche della prossima Coppa America? Difficile l’ipotesi che si resti ai multiscafi (ancora oscuri alla maggioranza dei velisti professionisti), quindi nascerà una nuova e più moderna classe di monoscafi. La nuova America’s Cup è iniziata, e nel suo futuro una cosa è sicura: ci sarà tanta Italia.

domenica 14 febbraio 2010

It's The America's Cup, baby


USA BMW Oracle vince anche la seconda, emozionante regata, per oltre 5 minuti. Ed è ufficiale: Alinghi ritira la protesta. La vittoria americana è definitiva. James Spithill (Australia) vince la sua prima Coppa, nel buio incombente Larry Ellison sta timonando il suo spettacoloso trimarano alato al rientro nel porto, dove si attendono festeggiamenti in una lunga notte valenciana.

E' storia.

Larry Ellison, via VHF mentre timona il Mostro, rende onore ad Alinghi in una intervista trasmessa via webtv. Dopo tre anni di ricorsi, cause legali, udienze, Deed of Gift, e fantascientifiche creazioni veliche, e prima ancora dopo due sfortunate campagne a Auckland 2003 e Valencia 2007, il 4° uomo più ricco del pianeta riesce nell'impresa di riportare negli States il trofeo sportivo più antico del mondo. Vi è sembrata una cosa facile? Adesso goditela, Larry.

APERTI I GIOCHI PER LA 34ma AMERICA'S CUP
Pronte le prime sfide, ed è caccia al Challenger of Record. Tra i candidati anche Vincenzo Onorato con Mascalzone Latino e il Circolo Nautico Roma, in queste ore a Valencia.

PARTITI! PICCOLA DIRETTA DI UNA REGATA STORICA



(18,36) THE AMERICA'S CUP IS AGAIN AMERICA!
USA taglia il traguardo e vince la seconda regata, chiudendo sul 2-0 la 33ma America's Cup. Peter Montgomery, il telecronista neozelandese, The Voice della coppa per 15 anni, colui che aveva coniato la frase "The America's Cup is NOW The New Zealand Cup" quando Russell Coutts vinse a San Diego nel 1995 contro Dennis Conner, oggi ha detto: "The America's Cup is AGAIN America!". Alinghi arriva sul traguardo dopo 5'26". A quanto pare non esegue la penalità. Ammainata la vela di prua.

(18,22) LUCI ACCESE SULLA COSTA
Ultime miglia per la 33ma America's Cup, almeno sull'acqua. Tutto sta per finire, il vento si mantiene a 9-10 nodi (13-14 sulle attrezzature). USA ha sempre 2000 metri di vantaggio e Alinghi deve sempre fare la penalità. Cosa può cambiare l'esito della regata? Sullo sfondo dei due giganti, le luci sulla costa di Valencia, mentre tra pochi minuti l'oscurità (e il distacco) nasconderanno il trimarano alla vista del defender. Secondo il Virtual mancano 4 minuti all'arrivo. E' probabile che USA debba fare una ultima strambata prima del traguardo.

(18,12) MANCANO SOLO 6 MIGLIA AL TRAGUARDO PER USA BMW ORACLE
La Coppa sempre più vicina al ritorno in America. USA corre senza più ostacoli verso il traguardo. Resta solo la protesta di Alinghi in ballo. Ma secondo gli osservatori sono poche le possibilità di successo di una protesta contro il CDR.

DIRETTA-DISFATTA
La7 dopo i telefilm ha il rugby e non inizia neanche la regata. RaiSport+ (pazzesco) interrompe la diretta a mezzora dalla fine (e con la conquista dell'America's Cup fortemente probabile) per lasciar spazio alla pallavolo. Guai da palinsesto: sempre più si conferma: la vela si vede meglio (anzi solo) sul web...

(17,53) SECONDA BOA DEL TRIANGOLONE, USA HA DUE CHILOMETRI DI VANTAGGIO
Piomba sulla boa, avvolge il frullone, stramba e riparte come un missile. Verso l'arrivo, verso la storia. Larry Ellison è costantemente voltato di spalle, sulla poppa, e osserva Alinghi che perde costantemente metri. Il vantaggio americano è 2'43".

(17,34) BMW ORACLE SE NE VA: DI LASCO VOLA A +900 METRI SU ALINGHI
Vola di lasco, fa il vuoto, USA è nella sua perfezione al lasco, tre nodi in più di Alinghi. Sembra non esserci storia. Ma c'è il tramonto (e il vento che calerà), forse la notte (ma hanno le luci di via questi giganteschi multiscafi?), una penalità e una protesta... Non è finita finchè non è finita. A bordo di USA c'è Larry Ellison.

(17,23) PRIMA BOA, USA IN TESTA DOPO UN DUELLO DI VIRATE, MA SOLO 28 SECONDI IL RITARDO DI ALINGHI
Vicinissime, emozionanti, straordinarie. Una regata vera, verissima, da monoscafi. Incroci senza paura, salti di vento da seguire come su un Laser. Questa è la seconda prova della coppa. In due virate Spithill prende per primo la lay-line e gira avanti di 28 secondi. Inizia il primo lasco. All'orizzonte il cielo si comincia ad arrossare per il tramonto che non è molto lontano. Alinghi ha ancora la penalità da effettuare, ma ha anche annunciato una protesta, presumibilmente contro il Comitato di Regata.

(17,11) BANDIERA DI PROTESTA SU ALUNGHI
Altro clamoroso movimento nella regata: a quasi 10 minuti dalla fine della bolina, con Alinghi avanti sempre di 400 metri e con ottima velocità, ecco la bandiera di protesta sulla barca svizzera. Si presume che l'argomento possa essere legato alla penalità: il defender ritiene che ci siano errori nel posizionamento della boa del cancello dello start.

ALINGHI ALLUNGA A +500 METRI, BIG SHIFT A DESTRA, C'E' ONDA
Sul campo c'è un po' di onda, e tra le due barche sembra soffrirne di più USA. Velocità simili, prua simile, più beccheggio per BMW Oracle. Il defender sembra trasformato rispetto alla regata di venerdi. E la Coppa può riaprirsi. Al timone di Alinghi c'è Loick Peyron.

PRIMO INCROCIO, SALTO A DESTRA, ALINGHI IN TESTA
Dopo grande separazione e vantaggio di USA fino a 500 metri, salto di vento in favore di Alinghi che vira e va all'incrocio: USA non chiude, vira ed è dietro di 70 metri.

PENALITA' CLAMOROSA AL VIA PER ALINGHI
Anche la seconda regata della 33ma Coppa America parte con una penalità ai danni di Alinghi. Stavolta per aver ritardato oltre 1 minuto l'ingresso nel cancello di partenza: un ritardo clamoroso e inammissibile a questi livelli. USA taglia la linea con una quindicina di secondi di vantaggio. Ora ha 360 metri di vantaggio sul defender.


INTELLIGENZA GIU' ALLE 16,15
Si va verso una regata in extremis, solo un quarto d'ora prima del time-limit per la partenza. Alle 16,15 va giù la bandiera AP. Vento 6-9 nodi, abbastanza steso su tutto il campo.

Match Point Afternoon


(Quindici anni dopo, l'America's Cup si appresta a tornare in California? Qui un alba sul Golden Gate di San Francisco)

La seconda regata della 33ma America's Cup è in programma oggi ma il Comitato di Regata ha annunciato che non verrà dato segnale di avviso prima delle ore 11,54, quindi eventuale partenza non prima di mezzogiorno. Le previsioni sono difficili: ci si aspetta vento leggero da SE e bisognerà come sempre vedere quale sarà la stabilità sul grande campo di regata. Il secondo match sarà un triangolo con lati di 13 miglia: una bolina e due laschi.

Attese e tormenti: è il primo match-point di questa storica e assai contesa coppa, in caso di successo per USA di BMW Oracle il trofeo torna negli Stati Uniti per la prima volta dopo 15 anni dall'ultima sconfitta di Dennis Conner contro Russell Coutts a San Diego nel 1995. Voci su Larry Ellison a bordo e forse addirittura al timone. E occhi su Alinghi, eventuali configurazioni tecniche o scelte di equipaggio non sono da escludere: il defender dovrà comunque tentare il tutto per tutto, sia con aggressività in partenza che cercando scelte tattiche estreme o fortuna nel bordeggio, vista la superiorità manifestata dal trimarano nella prima sfida.

Harold Bennet ha già rinviato di due ore dalle 10 alle 12, è lecito attendersi altre attese. Se non ci fossero le condizioni per regatare, il primo match-point sarebbe rinviato, possibilmente lunedi stesso.

E IL WEB STRAVINCE LA GUERRA DEI MEDIA PER LA VELA
L'esercito delle tv con la diretta in canna è già ben oltre l'orlo della crisi di nervi, tra palinsesti stravolti e decisioni epocali. Brinda invece il web: la diretta sul sito ufficiale www.americascup.com ha avuto 346,604 visitatori unici. Nella classifica dei paesi guidano gli USA con 123.225, seconda l'Italia con 92.811 persino davanti alla Svizzera con 80.889 e alla Francia con 65.951 utenti unici. E da considerare c'è che il world feed con il segnale della diretta web è stato trasmesso in live stream (con risultati migliori in termini di rendimento e stabilità di banda) anche dal sito del challenger www.bmworacleracing.com i cui dati di ascolto non sono stati diffusi, ma che in trasmissione mostrava il dato dei viewers collegati che ha spesso sfiorato quota 30.000, il che lascia supporre in un totale vicino al sito ufficiale. Lo stesso segnale poi è stato embeddato da vari altri siti media velici un po' in tutto il mondo. Insomma, il risultato è che l'audience web ha battuto quella tv. Un altro segno dei tempi.

sabato 13 febbraio 2010

XXXIII America's Cup/Race 1 - Il video-riassunto del match

CINQUE MINUTI DI HIGHLIGHTS DELLA PRIMA STORICA REGATA TRA IL TRIMARANO USA DI BMW ORACLE E IL CATAMARANO ALINGHI: L'USCITA DAL PORTO, I TIFOSI, LE DICHIARAZIONI DI BUTTERWORTH E COUTTS, LA PENALITA' AD ALINGHI, LO START IN RITARDO DI USA, LA RIMONTA, IL SORPASSO, IL TRIONFO

venerdì 12 febbraio 2010

USA-ALINGHI 1-0 (delta 15'28"; 3,5 chilometri)



La più attesa delle regate di Coppa America si è disputata con partenza alle 14,34 a largo di Valencia con vento tra 5 e 7 nodi, ed è stata vinta dal trimarano alato di BMW Oracle con il distacco stratosferico di 8 minuti (divenuti 15'28" dopo la penalita') sul catamarano di Alinghi. Il distacco sull'acqua è stato di oltre tre chilometri e mezzo.

SUBITO EMOZIONI E MATCH RACE VERO
E' stata una regata con un inizio fulminante di emozioni: appena 30 secondi dopo l'ingresso nell'area di partenza, Jimmy Spithill al timone di USA, con mure a dritta, ha "puntato" dritto Alinghi timonato da Ernesto Bertarelli che incrociava mure a sinistra. Un attacco frontale inatteso per il defender: Bertarelli non ha manovrato e Spithill ha orzato alla fine evitando il contatto. Alla protesta americana ha risposto 40 secondi dopo il gommone degli Umpire esponendo la bandiera blu: penalità ad Alinghi. Tutto questo dopo soli 30 secondi dall'ingresso. Regata finita? Neanche per sogno. Su USA forse festeggiano troppo, si distraggono e finiscono in stallo, per evitare di poggiare addosso ad Alinghi dopo un prolungato dial-up (incredibile, quello che nessuno si aspettava, a dimostrazione della qualità di questi team). Il risultato è che Alinghi è agile a ripartire e scendere sulla linea, che taglia a tempo sullo sparo, mentre USA, lentissimo, taglia la linea con 1 minuto e 27 secondi dopo!

LA BOLINA E I PRIMI VERDETTI
Inizia la bolina e gli occhi di tutti sono alle prestazioni. Alinghi ha quasi 500 metri di vantaggio, ma non effettua la penalità. Le prime impressioni sulle barche di bolina indicano una VMG migliore per il trimarano americano, che sembra stringere di più e avere uno spunto di velocità, 1 nodo in media più di Alinghi. Strabiliante lo spettacolo: in mezz'ora USA passa da 400 metri di svantaggio a 300 di vantaggio. L'interminabile prima bolina (verso la fine della quale USA si permette il lusso di navigare senza genoa, con la sola randa alare, sotto un lieve aumento di intensità del vento) vede il team BMW Oracle virare la boa con 3 minuti e 21 secondi di vantaggio (che diventano 5 totali considerando il ritardo americano allo start).

LA POPPA: USA DECOLLA
Terza fase e terza meraviglia: nel lato di poppa la potenza e l'efficienza del "pacchetto" BMW Oracle, trimarano più wingsail e gennaker, emerge prepotentemente. USA scende più poggiato, alza lo scafo centrale con facilità irrisoria e - soprattutto - corre 4-5 nodi più veloce di Alinghi, costretto a zigzagare per tenere alto lo scafo sopravento. Un'impressionante dimostrazione di superiorità. Il distacco decolla: 1200 metri alla boa di bolina, diventano 2000, 2500, fino a tre chilometri e mezzo! USA a 25 nodi fa due strambate e taglia la linea del traguardo circa due ore dopo il via. Alinghi arranca (si fa per dire) a 20 nodi, è sulla linea con un ritardo superiore agli 8 minuti, effettua sportivamente la penalità e conclude statisticamente 15 minuti e 28 secondi dopo USA.

FRANCO PIVOLI E ENRICO CONTREAS
I commenti a caldo dei due massimi esperti di multiscafi in Italia, il progettista e costruttore Enrico Contreas e l’ex olimpico e tecnico di Tornado Franco Pivoli, con i quali ho assistito al match. Pivoli non ha dubbi: “L’efficienza dell’ala rigida su USA ha fatto la differenza, ho notato la capacità che hanno gli americani di dare potenza all’ala con regolazioni eccezionali. Di poppa USA riesce a navigare poggiato oltre ogni immaginazione.” Per Contreas: “E’ una Coppa America storica, la prima con i multiscafi, e lo spettacolo ne guadagna. Il catamarano Alinghi è più bello da vedere ma le prestazioni del trimarano USA sono devastanti. Non c’è stata regata.”

BMW Oracle-Alinghi 1-0, ma più del punteggio ha impressionato la superiorità del trimarano. Ora la seconda regata è in programma domenica 14: potrebbe essere il giorno decisivo, quello del ritorno dell'America's Cup negli Stati Uniti dopo 15 anni (nel 1995 persero a San Diego da New Zealand, al timone un certo Russell Coutts.

185°, 5 nodi costanti, si va verso la partenza



La brezza viene dalla parte attesa, è sui 5 nodi ma costante, fissa, forse potrebbe anche aumentare leggermente. Si provano le vele su Alinghi, lo scafo si alza, forse è la volta buona...

"Excitement is building", anche secondo Peter Montgomery.

6,5 nodi vicino al Comitato, direzione stabile. Mi sa che ci siamo.

La diretta web più affidabile mi pare quella su: www.bmworacleracing.com (live stream). Intanto sono partite anche le dirette tv su RaiSport+ e La7, Sportitalia e Dahlia.

6 nodi, ma salti continui: per ora postponed

Terzo tentativo: non prima delle 11,45

A Valencia situazione meteo instabile (come in tutta Europa, in tutto il mondo) e operazioni di partenza ritardate: dalle 10,00 previste il CDR ha spostato alle 11:45 i primi segnali di attenzione. Exit poll negativi anche oggi: Al 60% non si regata. Ma c'è un sostanzioso 40% su cui buttarsi...

giovedì 11 febbraio 2010

La Maddalena, la Louis Vuitton, il Centro Federale: istruzioni per l'uso


E' prevedibilmente esploso il Maddalena-Gate. C'era da aspettarselo: è un anno elettorale, ci sono in ballo molti soldi e molti interessi, c'è il panzer della Protezione Civile diventata in anni recenti un asso pigliatutto, c'è una comunità locale che reclama occupazione, c'è la presidente di Confindustria con una concessione demaniale, c'è un uomo di fiducia di Berlusconi in prima fila. Gli ingredienti ci sono tutti per imbastire una bella gazzarra all'italiana: di quelle che alla fine perdono tutti e non si viene a capo di nulla.

Ora si da il caso che La Maddalena, con i rivoluzionari lavori effettuati per il G8 poi dirottato su L'Aquila, sia potenzialmente al centro di un volano di grandi proporzioni che riguarda la nautica da diporto e la Vela in particolare. Ci sono un porto da 800 posti-barca con tutto quel che ne consegue, un polo nautico, un'organizzazione già avviatissima (date in calendario, a maggio, e concorrenti iscritti) per la tappa italiana del circuito Louis Vuitton Trophy 2010, un Centro Tecnico Federale approvato dal Consiglio FIV secondo le relazioni del manager incaricato Aldo Tomasina e in via di definizione con una lettera di intenti. E a seguire: uno yacht club, lo sviluppo, il futuro...

Può succedere che l'affaire giudiziario si impantani e si dilati nel tempo, indefinitamente, che nel frattempo gli scandali travolgano tutto, i lavori, gli appalti e persino le concessioni siano sotto blocco, che la stessa Louis Vuitton sia costretta a guardare altrove per la tappa italiana (o a cambiare paese), che l'isola resti un cantiere di opere mai terminate e presto si trasformi in un cimitero di speranze, fino a che spenti i riflettori non arrivi qualche predatore a portarsi via tutto in saldo... Può succedere.

Ma può, deve succedere anche qualcosa di diverso. Che - come peraltro già in parte accennato - Bertolaso faccia i passi indietro e fornisca i chiarimenti necessari, la giustizia faccia velocemente il suo corso in questa fase preliminare e accerti se e cosa è stato sbagliato o illegale a La Maddalena, e da parte di chi. Le Istituzioni locali intervengano per assicurare che gli sviluppi vadano a vantaggio delle vocazioni territoriali (turismo e nautica sopra di tutto). La Protezione Civile torni a essere una efficace macchina dedicata alle emergenze. Si chiarisca alla luce del sole - oltre alle questioni passate relative alla regolarità degli appalti e dei costi delle opere - l'attuale assetto dell'area: chi sono i veri proprietari, gestori, concessionari, e con quali autonomie. In una parola, trasparenza.

Se ci riusciranno, e in breve, sarà scongiurato il default della Maddalena. Avremo gli onesti in campo e i truffaldini altrove, avremo marina e polo nautico, avremo le grandi regate (alle quali sta lavorando con una passione straordinaria uno degli armatori di punta della nostra Vela). E magari, un giorno, avremo anche il Centro Tecnico Federale.

Valencia: oggi 25 nodi, domani troppa onda?


(Il mare di Valencia alle 11 di oggi - Foto valenciasailing.com)

Splende il sole e soffia il vento, nella capitale della "vela" di coppamerica. Soffia anche troppo: 20-25 nodi, se oggi fosse stato giorno utile per la regata, il Comitato avrebbe dovuto annullarla ancora. Per chi proprio non li digerisce, ricordo ancora i limiti: 5-15 nodi di vento e onda inferiore a 1 metro. E domani, venerdi 12, alle ore 10, prossimo autobus da prendere per la sospirata prima sfida tra mega-multiscafi? Le previsioni dicono che il vento calerà un po' (alle 10 sono attesi 14 nodi), ma l'incognita vera è l'onda: che come è noto dalle leggi della fisica, viene alzata per l'appunto dal vento... Exit-poll: al 70% non si regata neanche domani. Ma c'è quel buon 30% a cui aggrapparsi: ottimismo!

mercoledì 10 febbraio 2010

No Racing Today


(Nella foto americascup.com, tra noia e passatempo nel porto di Valencia, aspettando la coppa vera)

LA PRIMA REGATA DELLA 33 COPPA AMERICA E' RINVIATA ANCORA (STAVOLTA PER TROPPA ONDA): SE NE RIPARLA VENERDI 12, CON SEGNALE DI AVVISO ALLE ORE 10

A mezzogiorno sul Varadero Building compare la bandiera con la lettera A sotto a quella dell'Intelligenza. E' un altro "abandon race", nessuna regata anche nel secondo giorno previsto per la coppa a Valencia. Il motivo stavolta non è il vento (c'erano ben 14-15 nodi, e anche un bel sole), ma l'onda residua della notte, troppo alta per i dinosauri di cristallo pronti a contendersi il trofeo. Poco vento, troppo vento, troppa onda, troppa pioggia, troppo sole... Inutile dannarsi l'anima. Prima o poi le condizioni giuste arriveranno. Speriamo entro il 25 febbraio...

Il nuovo appuntamento è venerdi 12 alle ore 10,00. Sempre più meteo permettendo.

martedì 9 febbraio 2010

L'alba di un nuovo giorno


ECCO L'ORARIO DELLA GIORNATA DI MERCOLEDI 10 AL SEGUITO DI BMW ORACLE (QUELLO DI ALINGHI NON E' MOLTO DIFFERENTE)

Dear Media Friends,

Please see below the Media schedule for tomorrow, Wednesday 10th February,
for race one of the 33rd America's Cup.

- 05:45 am: Meeting point at the Team Base (Base 8) at the Darsena /
Port America's Cup
- 06:00: Departure of shuttle transfer to the boatyard / Commercial
port. (Please be on time, this bus MUST leave at 06:00)
- 06:25: Dock out show / Media Mixed Zone: possibility of flash quotes
/ Photo opportunity with the Sailing Team
- 06:40: Sailors board USA
- 07:00: USA dock out
- 07:10: Shuttle transfer back to the Team base
- 07:30 - 08:30: Coffee/breakfast media hour with Manolo Ruiz de Elvira (ESP) from our design team
at the Team base
-10:00: Warning signal for race one. Race start at 10:06.
- Time TBC after race finish: Meeting point at the Team Base (Base 8)
at the Darsena / Port America's Cup for Team Media mixed zone.
- 2 hours after Racing: Event Press Conference at the Event Media
Centre.

Un altro giorno in ufficio. Ma anche un altro giorno di speranza: vedere la prima regata, segnare il primo punto della trentatreesima coppamerica, al defender o al challenger, e guardare a venerdi con ottimismo. Chissà. Windfinder (che finora non ha azzeccato granchè) dice 9 nodi alle 10,00. Magari.

La Grande Diretta Collettiva (La7, RaiSport+, Sportitalia, DahliaTV, Rainews24... siamo quasi alle reti unificate: come quando parla il Presidente della Repubblica) si arricchisce di Eurosport versione italiana (SKY 211), che deve aver fiutato, meglio tardi che mai, l'opportunità probabilmente unica nella storia di avere le immagini dell'America's Cup gratis, libere da diritti, e si è unita alla truppa. Con Luca Reboa della redazione saranno ospiti Lorenzo Bressani e Giorgio Benussi. Dalle 9,30.

ULTIMORA - HAROLD BENNETT: "NIENTE PARTENZA PRIMA DI MEZZOGIORNO"
Il Principal Race officer Harold Bennett ha comunicato alle 21,40 di martedi che, in base alle previsioni meteo per mercoledi 10, nessun segnale di avviso per la prima regata della 33ma Coppa America sarà dato prima di mezzogiorno. "Non voglio forzare le barche a uscire in mare e restare senza regatare", ha detto Bennett.
Così adesso tutti a resettare programmi (quello sopra, per i Dear Media Friend, è stato semplicemente aggiornato con un americanissimo "All times moved two hours later"), collegamenti, dirette e direttissime. Proprio adesso che la diretta tv era "popolare": così c'è il rischio del contraccolpo, tutte le tv si renderanno conto di quanto sia difficile anche solo programmare nel palinsesto una diretta dello sport chiamato "Vela". Ma in fondo non è bella proprio per questo?

lunedì 8 febbraio 2010

Catch the wind (se puoi)


(Non è il frontale di un'auto demodé: l'oggetto in foto è l'ultimo grido in fatto di analisi del vento nell'atmosfera. Il Racer's Edge è infatti il più moderno anemometro manuale a sensori laser, commercializzato dalla ditta Catch The Wind, da poche settimane fornitore ufficiale del team BMW Oracle (che come sappiamo ne ha estremo bisogno...), ed è in grado di fornire con grande accuratezza l'intensità e la direzione del vento fino a 1000 metri di distanza!)

Il grande spettacolo dell’America’s Cup stecca la prima, senza vento. Non certo una novità: proprio a Valencia nel 2007 la 32ma edizione della Coppa America iniziò dopo ben 5 giorni di regate annullate per la persistente bonaccia. E in più stavolta siamo in pieno inverno, la città e il golfo sono sotto nuvole basse e grigie di una tipica perturbazione carnevalesca. Insomma, diciamo la verità: un esordio del genere era assai probabile. Con il vento assente (o presente a tratti, e assai irregolare, impossibile pensare a una regata), di tangibile nell’atmosfera valenciana c’è solo la voglia di assistere allo spettacolo, l’attesa resa spasmodica dai tre anni di litigi, dall’enormità tecnica delle due imbarcazioni a confronto, amplificata dalla posta in palio. Voglia comunque repressa e rinviata a mercoledì 10, sempre poco dopo colazione, e sempre con il consueto corollario di dirette tv, web e commenti vari.

Il risultato di una giornata così è che lo stress aumenta per tutti: gli ingegneri e i progettisti che ancora non hanno avuto la risposta più gettonata (“Chi va più veloce, il trimarano USA di BMW Oracle o il catamarano Alinghi5?”), i cervelli velici che non hanno avuto modo di sfogarsi in competizione, e da oggi anche i meteorologi. Ai quali è richiesto un supplemento alle normali previsioni (già complicate a Valencia in febbraio): rincuorare anche con buone notizie. Al contrario, dopo la falsa partenza di ieri e l’arrivederci a domani (il calendario delle regate per la prima settimana è vincolante: 8, 10 e 12, solo da domenica 14 il Comitato di regata potrà usare ogni giorno valido per concludere il match al meglio delle tre prove), serpeggia più di un sudore freddo tra gli addetti ai lavori: sarà più difficile del previsto riuscire a mettere insieme una regata regolare. Resistiamo alla tentazione di chiederci come mai se ne accorgono solo adesso, e limitiamoci a un semplice: perché? Varie ragioni: 1) l’instabilità meteo in Mediterraneo d’inverno, senza le tipiche brezze estive (e questo si sapeva), 2) il campo di regata spostato molto al largo e 3) l’enormità del campo di regata, che rende quasi impossibile avere lo stesso vento sull’intera area. Come una regata d’altura.

Previsioni? Beffardamente, martedi è previsto un bel vento gagliardo, ma mercoledì, proprio alle 10 del mattino, ancora nubi basse e venticelli irregolari appena percepibili. Venerdi, se possibile, anche peggio, e sabato forse piove… Qualcuno dice domenica. Secondo i pessimisti, si potrà regatare solo la prossima settimana, forse martedì. Il trofeo più conteso, le barche più fantascientifiche, lo stress e i miliardi, insomma, dovranno fare i conti, come sempre, solo con la natura.

XXXIII America's Cup/Day 1 - Arrivederci a Mercoledi 10

La prima giornata di regata a Valencia è stata annullata alle 13,50 circa, dopo un inutile tentativo di cercare vento più a largo. Quello che c'era era troppo irregolare. Dunque il primo match della 33ma America's Cup si sposta in programma a dopodomani mercoledi 10 febbraio, e il secondo a venerdi 12, sempre con inizio alle 10, e il solito corollario di dirette tv, web e commenti.

Magari anche con qualche sorpresa da parte nostra.

Ma occhio: le previsioni per mercoledi e venerdi non promettono nulla di buono, sempre cielo grigio e pochissimo vento. Andremo alle lunghe?

XXXIII America's Cup/Day 1 - Postponement

VALENCIA, ORE 10 - LA PRIMA REGATA PER ORA E' RINVIATA, IN ATTESA DEL VENTO


(Il Presidente del Comitato di Regata Harold Bennet imbacuccato e imbonacciato; e una immagine delle due superbarche della 33ma Coppamerica, ferme in attesa del vento)

Come una tipica giornata di campionato invernale, di quelle che si vivono in quantità sulle coste italiane. Aspettiamo e speriamo...

Intanto le mille dirette in corso sono (più o meno) in tilt: costretti a parlare a ruota libera, mandano immagini di repertorio... Sportitalia (225 SKY) ha Luca Sordelli e Pietro D'Alì che interagiscono tecnicamente con i giornalisti della redazione e Antonio Vettese collegato dal mare sulla barca stampa; RaiSport+ (227 SKY) con Giulio Guazzini e Mauro Pelaschier seduti sui soliti, immarcescibili, scomodissimi, sgabelli: incredibilmente gli stessi di Auckland (nostalgici); Su La7 un ingrassato Paolo Cecinelli ha due ali in Francesco De Angelis che ha un sorriso automatico stampato in faccia e continua a fare riferimenti improponibili con le coppe americhe del passato (le sue), e Giovanni Soldini onnipresente in questo periodo in tutte le tv, che invece ha la faccia un po' rugosa e pensierosa. Essendo l'unico canale terrestre, La7 non può stare ore ad attendere il vento, così ecco che alle 11 va in onda un telefilm (di quelli americani anni sessanta, non saprei dire se era più triste prima o adesso). Quanto alle dirette web: c'è evidentemente sovraccarico sulla rete sul sito ufficiale (americascup.com), molti utenti collegati mettono in crisi lo streaming e quindi le immagini sono un po' zoppicanti, bufferizzano ogni 10-20 secondi e rendono la visione un po' scomoda. Un po' meglio (forse hanno speso un po' di più nelle infrastrutture di banda) il sito del challenger (bmworacleracing.com) che non si impianta, pur avendo quasi 3000 (!) utenti collegati. Per adesso, comunque, entrambi trasmettono solo il world feed, le immagini fisse dal Port America's Cup, o di repertorio, in attesa di ricollegarsi dal mare (impossibile lasciare gli elicotteri in giro).

Ultimora - Alle 11,18 solo Guazzini-Pelaschier resistono in diretta, grazie ai molti contributi che Giulio ha preparato nei giorni scorsi da Valencia, e - perchè no? - all'allenamento e affiatamento fatto in Nuova Zelanda. La7 ha il telefilm, Sportitalia il campionato di calcio portoghese... Arrivederci vela.


Ultimora 2 - Poco prima di mezzogiorno si arrende anche la coppia più bella del mondo, Guazzini-Pelaschier mollano, RaiSport+ trasmette un amarcord su Fausto Coppi... Nel frattempo emerge un ennesimo possibile canale interessato alla diretta: RAINEWS24, che fedele al nome e grazie a Enzo Cappucci giornalista appassionato di vela, forse riuscirà a collegarsi a sua volta nel pomeriggio (in caso di regata).

Insomma, è iniziata così: noia 1-coppa 0. Ma la strada è lunghissima. Bennet può dare la partenza fino alle 16,30.

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