La medaglia di bronzo nella classe Laser alle Olimpiadi di Pechino (Qingdao) 2008, Diego Romero, oriundo argentino nato a Cordoba da famiglia italiana, tanta esperienza e soprattutto carattere al servizio dello sconfinato amore per lo sport della vela. Da questo ragazzo, al quale erano in pochi a credere in Italia, è arrivata la prima medaglia delle ultime olimpiadi, prima del bis con l'argento di Alessandra Sensini. Diego è un patrimonio della vela azzurra. Da ieri è anche tornato in regata, e a Miami è tra i pochissimi velisti della squadra italiana. Ha esordito bene ed è 5° in classifica dopo due prove.
E ieri Diego ha anche fatto nascere una nuova e brillante iniziativa: ha avviato un dialogo, una comunicazione, con i suoi tifosi e partner, con i media, con gli amici. Attraverso una sorta di newsletter via mail nella quale ci aggiorna sui suoi risultati, sul suo stato d'animo, sui suoi programmi. Doppiamente bravo Diego. Oltre a fare (al meglio) il mestiere di velista, oltre a tenere la prua ferma sull'obiettivo dichiarato il giorno stesso del bronzo ("Voglio vincere l'oro a Londra 2012"), da adesso si rivolge anche all'esterno, promuove la sua visibilità. E il suo italiano sta migliorando, nonostante l'estate di allenamenti americani. Eccovi il primo messaggio del "nuovo" Diego Romero. Della serie: tutti, proprio tutti, capiscono l'importanza della comunicazione.
Con la prima prova di oggi alla Miami Olympic Classes Regatta, Diego è ripreso l’attività agonistica internazionale.
Da Marzo 2009 che non partecipavo a una settimana olimpica internazionale e oggi ho iniziato di maniera molto buona.
Con una sola prova ho fatto un terzo posto (due batterie). La cosa più importante non è il risultato di questa prova, ma le sensazioni in mare, divertendomi con la barca e felice di essere altra volta in competizioni.
È molto importante ricordare che questa regata è solo parte di un processo di allenamento con il quale voglio arrivare al massimo risultato nel Campionato Mondiale che sarà a Great Britain a settembre.
martedì 26 gennaio 2010
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