Ernesto è il defender, lui stringe la Coppa e forse timonerà davvero il suo catamarano gigante. Larry è il challenger duro e puro, senza sconti e senza fronzoli, ancora non è sbarcato a Valencia. Sono loro, i nuclei portanti della 33ma America's Cup, il principio e la fine.
IL DEFENDER
Ernesto Bertarelli, classe 1965, cinquantaduesimo uomo più ricco del mondo per Forbes (alla pari con Roman Abramovich), erede dell’impero biotecnologico Serono fondato dal padre Fabio pioniere dell’ingegneria genetica, studi e master a Boston e Harvard, è con lui al timone che l’azienda di famiglia fa il triplo salto di qualità, conquistando leadership, mercati e miliardi, grazie agli studi sul DNA ricombinante. Dopo il boon, il super-boom con la vendita dell’azienda (2006) alla tedesca Merk. Smaltite con fastidio (e una causa per aggiotaggio) le voci calcistiche sulla Lazio, Ernesto è tutto per la vela. Dopo Sardinia Cup, Fastnet, Bol d’Or, nel 2000 crea dal nulla la corazzata Alinghi che scardina il sogno neozelandese e porta per la prima volta in un colpo solo l’America’s Cup in Europa, in Svizzera e nel Mediterraneo, dove la difende nel 2007 a Valencia. Ha vagheggiato (un po’ superficialmente, per sua stessa ammissione) un futuro stabile per la coppa, ma ha dovuto fare i conti con il mastino Ellison. L’ha fatto con eleganza e fantasia, senza badare a spese, e con grande attenzione all’immagine. Dovesse perdere, tornerà sfidante.
IL CHALLENGER
Lawrence (Larry) Ellison, classe 1944, quarto uomo più ricco del mondo (più di lui solo Bill Gates, Warren Buffett e il messicano Carlos Slim), è un self-made-man partito da una famiglia povera. La mamma lo affidò agli zii che l’hanno cresciuto. La sua fortuna è legata all’epopea software del marchio Oracle che gli ha fruttato un patrimonio personale valutato in 22 miliardi di dollari. Nella vela il suo nome è legato alle vittorie della serie di Maxi Sayonara, quattro volte campioni del mondo, e alle sfide di Coppa America. Ma è in quest’ultima battaglia personale durissima contro Alinghi, con i ricorsi alla Corte Suprema di New York, che Ellison è diventato un osso durissimo. Poche apparizioni e pr, zero interviste, chiede il massimo al suo dream team per 24 ore al giorno. L’America sembra ancora tiepida con l’uomo che più di tutti dai tempi di Dennis Conner dimostra di voler riportare a casa il trofeo che per 132 anni è rimasto, imbattuto, a Manhattan. Lui dice che in caso di successo organizzerà la difesa a Valencia, con tanti sfidanti. Ma dopo tanti sforzi, voi resistereste alla tentazione di vedere la Coppa a San Francisco?
mercoledì 3 febbraio 2010
XXXIII America's Cup (-5): 6-11 nodi di vento per la prima regata
ULTIMORA: LA GIURIA CONFERMA L'ORARIO DI PARTENZA ALLE 10,06
Lunedi 8 febbraio al largo di Valencia le previsioni di windfinder.com, uno dei più attendibili siti di previsione sul vento nel mondo, ci saranno 6 nodi alle ore 10 (l'orario del segnale di avviso del primo match, confermato oggi dalla Giuria), che aumenteranno progressivamente fino a 11 nodi alle ore 13,00 (quando la regata verosimilmente sarà finita, e 15 nodi alle ore 16,00, quando sarà finita forse anche la conferenza stampa del dopo-regata. Le previsioni di windfinder si aggiornano frequentemente, ma è difficile che sbaglino di grosso. Martedi 9 (giorno di riposo) il vento aumenta leggermente nella fascia oraria interessata (10 nodi alle ore 10,00), e mercoledi 10 (giorno della seconda regata: l'ultima?) anche se la previsione non arriva a coprire la fascia oraria, sembra offrire una situazione analoga.
Il vento predominante è da ponente, e dalle curve orarie si capisce chiaramente che alle 10,00 (l'orario scelto da Alinghi per l'inizio delle operazioni di partenza) la brezza comincia appena a costruirsi, e solo dalle 12,00-13,00 è più matura. In sostanza verso le 10-11 del mattino raramente il vento supera i 5-6 nodi, mentre dopo quell'ora si sviluppa e si avvicina ai 10 nodi. Non è quindi un caso che tra i ricorsi di BMW Oracle alla Giuria Internazionale ve ne fosse uno riguardante la possibilità per il defender di stabilire unilateralmente l'orario della regata. E' ormai accettato da tutti gli osservatori tecnici che il catamarano Alinghi 5 sia tendenzialmente superiore a USA 17 con vento sotto ai 6 nodi, mentre con vento oltre i 7-8 nodi la situazione si ribalta a favore del trimarano americano.
In conclusione (e fatte salve altre sorprese) si può prevedere: prima regata con vento leggero (favorito Alinghi 5), seconda regata con qualche nodo in più e vento medio (favorito USA17).
Il portavoce di BMW Oracle Tom Ehman ha commentato: "Il massimo evento del nostro sport, con i migliori velisti del mondo, dovrebbe svolgersi in condizioni di vento così leggero che sarebbero prive del minimo divertimento anche per un bambino dell'Optimist".
In giornata sono attese ulteriori decisioni della Giuria.
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