

A) Che vuol dire festa della squadra olimpica? Si può fare un salone senza mettere in scaletta, con nomi e cognomi, due equipaggi campioni d’europa di classi olimpiche, portarli in giro per la fiera e farli osannare? Speriamo, siamo ancora in tempo;
B) Velascuola e mondo giovanile: perché ridurli solo a un convegno UCINA, quando ci sono 300mila visitatori e tutti i media concentrati in pochi giorni? Quando si avrà un’altra occasione del genere?
C) Il grande progetto Under 16, le nuove visioni della FIV moderna e rivolta al futuro, le iniziative del suo presidente-comunicatore, il programma dei Centri Federali, compreso quello sulla vela oceanica, lo sportello d’ascolto (che al salone dovrebbe trasformarsi in sportello vero, a disposizione dei tesserati e affiliati presso lo stand nell’orario d’apertura), le regate-evento della federazione (CICO, Primavela e magari anche i nuovi campionati nazionali delle classi giovanili, quelli che ho riunito per sintesi nel nome Secondavela), le tanto sbandierate campagne sulla vela-sport-della-salute e contro il doping... insomma: i temi e i valori della Nuova FIV dovrebbero trovare spazio e visibilità al salone, invece niente;
D) Persino la Volvo Ocean Race, dove la FIV è entrata (da ieri) da patrocinatrice di un team (guarda caso quello dello YCI) poteva essere un’occasione, visto il fitto programma di eventi sul giro del mondo nella prima domenica di salone.
E) C’è un nuovo Coordinatore Federale, una figura eminente di dirigente sportivo con esperienze eccellenti nei migliori sport a livello internazionale e olimpico: come non sfruttare il suo esordio al salone per un incontro con gli affiliati e per una sua presentazione nella sala stampa della Fiera? E potrei continuare...
Ma è evidente che la Nuova FIV non crede nel salone nautico come cassa di risonanza, appuntamento da non mancare per dare eco a 360 gradi all’ente di riferimento della vela nel nostro paese. La comunicazione della Nuova FIV, che ha il nome (anzi due) e il cognome di un responsabile politico, non pare proprio vogliosa di comunicare, gli operativi dell’ufficio stampa si adeguano e si limitano a sparuti press-release, con la giustificazione di non intasare le caselle mail dei media (!), e quindi si va verso un salone da austerity-FIV. Forse rientra nella filosofia del decentramento: si vuole lasciare alle Zone il compito di comunicare? Se così fosse la I Zona del buon Tonino Viretti, sono sicuro, saprebbe organizzare un’ottimo programma di eventi e presenza FIV al salone di Genova. Ma non è così, evidentemente.
Mi chiedo quanto questa linea sia condivisa dal Consiglio Federale. Quanto, quando e come il Consiglio ha discusso e approvato le linee della comunicazione FIV? E’ vero che ogni consigliere ha i propri incarichi, ma lo è altrettanto che ci sono temi trasversali, che interessano tutti e meritano una attenzione profonda e soprattutto frequenti aggiornamenti.
Il presidente in prima persona, del resto, dimostra di credere nella comunicazione: la sua visibilità è alta e qualificata, soprattutto quando cena allo YCI con Bertarelli e Alinghi, o quando presenta il giro del mondo allo YCI con Elkann e Soldini. Caro presidente, questo straordinario credito d’immagine può essere di grande utilità per la Federazione Italiana Vela. Pensi quanto può spendersi – e raccogliere - per gli atleti e i tecnici della Vela Olimpica (lacrime e sangue verso Londra 2012), per le scuole di vela e il progetto Velascuola, per la promozione territoriale della vela e il miglioramento delle strutture dei nostri circoli. Cosa sarebbe il vertice, senza la base?
Speriamo che il salone non sia un’occasione persa. E non dimentichiamo che – negli stessi giorni – c’è la kermesse della Barcolana e Trieste si veste di Vela. E a Trieste cosa farà la FIV? Rispondetevi da soli.



(Folla all'evento FIV per rivivere le medaglie di Qingdao al Salone Nautico del 2008. In quella occasione, come fatto in precedenza, gli eventi FIV hanno voluto coinvolgere - insieme - i campioni della vela olimpica (qui Sensini e Romero), con le giovani speranze della vela azzurra, qui Matteo Bernard, campione europeo Optimist)