venerdì 5 giugno 2009

3. Il Consiglio Federale e l’Organigramma


(Clicca per ingrandire)

Situazione analoga e forse peggiore del CDP. Il buongiorno del nuovo Consiglio, tanti nuovi volti, tutti allegri allo Sheraton appena eletti, qualche giovane, qualche ragazza e i soliti abili navigatori di lungo corso, si era visto proprio all’Assemblea. Croce sorprese tutti annullando la prevista riunione “zero” e rinviandola all’8 gennaio. La domenica, un po’ sconsolati e senza il Presidente, i neo-consiglieri si erano riuniti al bar dell’hotel, in modo unofficial, ma guidati dal futuro vicario (non ancora nominato, ma ampiamente in pectore) tonico e dotato di una “road-map” ben delineata.

Tra vecchi e nuovi in tutto il Consiglio è composto da 27 persone, compresi il presidente e i due vice, il rappresentante della Consulta dei Presidenti di Zona Raffaele Ricci (ex consigliere federale a sua volta) e il Presidente Onorario Carlo Rolandi. Quindici sono in rappresentanza delle Zone: oltre a Briante (Liguria), le new entry sono Alessandro Ricetto (Sardegna), Fabrizio Gagliardi (Lazio), Giovanni Longobardo (Campania), Ivo Oliveri (Abruzzo e Molise), Paolo Collina (Emilia Romagna), Tullio Bratta (Friuli Venezia Giulia), mentre i confermati sono Sandro Gherarducci (Toscana), Venturino Pugliese (Calabria e Basilicata), Vinci Pottino (Sicilia), Raffaele Marinelli (Puglia), Pino Barbieri (Marche), Dodi Villani (Veneto), Rodolfo Bergamaschi (Trentino Alto Adige e Garda) e Angelo Insabato (Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta). In totale 8-7 per gli “anziani”, dunque. Per i Tecnici, oltre alla Sensini, troviamo Paolo Barbera (un cavallo di ritorno), e Walter Cavallucci: 2-1 per i confermati. Tra gli atleti molte le novità in rosa: Larissa Nevierov, Claudia Tosi, Anna Bacchiega, e poi il confermato Francesco Ettorre e il nuovo Guido Ricetto (con papà Alessandro il primo caso di "famiglia” in Consiglio…). A questi va aggiunto il Capitano di Vascello Bruno Puzone Bifulco in rappresentanza della Marina Militare. In totale gli esordienti sono 10, considerando le precedenti esperienze di Ricci, Barbera e dello stesso Croce.

I 13 nomi nuovi vanno a sostituire quelli che il Consiglio ha perso: oltre ovviamente al Presidente uscente Sergio Gaibisso e ai suoi Vice Gianfranco Busatti e Gianni Paulucci, e agli scomparsi Giorgio Tusacciu e Sergio Masserotti, ci sono Domenico Guidotti, Tullio Giraldi, Angelo Lattarulo (SVMM), gli Atleti Diego Negri, Guglielmo Vatteroni, Emanuela Sossi e Agostino Sommaria; il Tecnico Chicco Caricato.


(Vertice azzerato. Sergio Gaibisso al centro tra i due vice Gianfranco Busatti e Gianni Paulucci)

Il Consiglio è ampio, le discussioni sono difficili, si rischiano riunioni lunghe e chiacchierose, per non parlare dei costi ingenti. Tutto vero, ma resta il fatto che il CF è l’organo deliberante di tutta la vita federale: semplicemente imprescindibile. Deliberare (qualunque cosa: bilanci e variazioni, programmi sportivi, linee politiche, contratti di tecnici o consulenti, affiliazioni, Olimpiadi, posizioni italiane nell’ISAF…) significa conoscere, sapere, confrontarsi. I consiglieri federali rappresentano tutta la federazione: le Zone (e quindi i Circoli, e quindi i Tesserati: non dimentichiamolo), gli Atleti, i Tecnici, i Giudici e tutti gli addetti ai lavori. Pazienza se costa un po’ di denaro e di tempo, pazienza se si deve ascoltare gli interventi di tutti: il CF è il cuore, il crocevia della democrazia nella vita della federazione. Ed è anche il luogo ove far crescere le nuove leve della dirigenza, quelli che diventeranno i presidenti o i vicari di domani.
Per questo, pur sottolineando la prassi positiva (assente in passato) di veicolare le carte tra i consiglieri prima delle riunioni, non è un buon segnale che il CF sia stato riunito solo due volte e si sia svolto in tempi rapidissimi (questa rapidità delle riunioni è sbandierata come un fiore all’occhiello: a me sembra più un difetto), e con scarsissima comunicazione all’esterno. Così come non è un buon segnale la drastica riduzione dell’Organigramma (nell'immagine qui sotto, a destra il lungo (e non proprio insignificante) elenco dei GDL "tagliati": chi e come approfondisce quegli argomenti, nella Nuova FIV? Clicca per ingrandire): va bene anche qui il tentativo di risparmiare, ma il rischio concreto è di annichilire ogni possibilità di incontro e approfondimento, e successive proposte e progetti futuri.



Nelle vecchie Commissioni e Gruppi di Lavoro non c’era solo la “politica”, o persone arruolate in cambio di un voto: c’erano – e l’ho sperimentato personalmente – anche persone di ottime capacità e volontà, che hanno dato tanto alla FIV. Due esempi su tutti: il GDL che si è occupato del web (rivoluzionato insieme alla consulta dei presidenti di zona, in pochi mesi e “contro” la volontà dell’ex Presidente Gaibisso), il GDL sulle Scuole di Vela, che ha attuato un grande rilancio del settore con logo, simboli, gadget e sistemi di controllo e sostegno; infine il GDS su Velascuola, capace di mettere in piedi l’iniziativa più dirompente per la promozione della vela, quello di cui tutti (a cominciare dall’osannato Giovanni Soldini) hanno sempre parlato senza mai riuscire a fare nulla di concreto: portare la vela nelle scuole. Per davvero. Questi sono esempi di cose fatte dai gruppi di lavoro.
Il fatto che oggi siano ridotti a poca cosa, deve far riflettere (ancora) su “quale FIV” si vuole creare. Una FIV davvero di tutti, che dialoghi con la base? O piuttosto un Ente verticale, decisionista, dove in pochi indicano la (loro) strada a tutti gli altri?



(Nell'immagine: il logo VELASCUOLA - Il Mare arriva in Aula. Con questa storica iniziativa la FIV aveva iniziato il processo per portare davvero la vela negli orari scolastici. Da quest'anno se ne sa poco o nulla)

(3/segue – Prossimo capitolo: 4/La Preparazione Olimpica)

1 commento:

  1. Caro Colivicchi , allora ... si stava meglio quando si stava peggio ?!
    se è tutto vero , e per il momento questa sua è l'unica fonte di notizie approfondite sulla nostra federazione , dico che stiamo facendo qualche passo indietro , anche se posso capire la buona fede dei " nuovi " . Spero che da Genova vogliano finalmente dare qualche segnale , dare anche a noi la parola : noi in periferia siamo senza notizie . Grazie .

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