lunedì 15 giugno 2009

G&G (&G) sul tetto d'Europa (leggere le istruzioni)



Giulia Conti e Giovanna Micol campionesse d'Europa 470 in Austria. Brave, bravissime, toste. Non certo una novità, ma un titolo europeo è un titolo, e loro per prime, reduci da una striscia sensazionale di 18 mesi fino alle Olimpiadi di Qingdao 2008, sempre al comando della Ranking List mondiale, sanno capire bene il valore di una vittoria continentale. E' l'anno post-olimpico e la partecipazione non è la più agguerrita che si possa immaginare, ma Giulia&Giovanna, le nostre imprendibili G&G, c'erano e non hanno ammesso neanche un naso di una rivale davanti alla loro prua dal primo all'ultimo giorno. Brave e campionesse, che non è proprio la stessa cosa, e loro lo sanno.

Giulia è di Roma, classe 1985, e - ahiahi, multilateralisti dell'ultima ora - ha mosso in primi passetti velici sull'Optimist. Di più (e di peggio, per gli estensori dei rivoluzionari Piani Under 16 della Nuova FIV) con l'Optimist ha vinto due titoli nazionali, un titolo Europeo e un 2° sempre all'Europeo. Siamo negli anni 1998-1999, c'è la prima Luna Rossa che scalpita, e questa bambina dagli occhi vispi e i ricci indipendenti si fa beffe di tanti maschietti bolinando e planando come baciata dal talento. Quella classe e quella voglia del 1998 in Optimist, è oggi dentro al titolo Europeo della classe olimpica 470. Magari c'è chi dirà che è un altro titolo arrivato "fuori" dalla FIV. Ma G&G&G (c'è dentro pure Guglielmo Vatteroni, il tecnico carrarino che ci mette sempre lo zampino) sanno come stanno le cose. Semmai, DT attenzione, c'è da gestire qualche problemino con le neo-campionesse europee, sulla lunga strada per Weymouth 2012: resteranno insieme? Giulia si convincerà ad altri 3 anni e mezzo di 470? Le sirene del Match Race si faranno assordanti? I programmi e soprattutto le risorse federali per due atlete del genere saranno sufficienti a dare la massima spinta necessaria a puntare a quella medaglia che è così chiaramente possibile? Sembra facile, ma non crediate. E sono cosine che non si risolvono (solo) con le normative, le regole, le severità. Ci vuole sempre quel giusto grado di flessibilità. Buon lavoro a tutti, con questo materiale (anche Made in Optimist) c'è sempre da divertirsi.

Gabrio Zandonà e Edoardo Mancinelli Scotti, partiti malissimo, all'Europeo sono comunque saliti sul podio, al terzo posto. Gabrio non lo scopriamo oggi e vedere uno della sua esperienza giocarsi le carte di una carriera luminosa assieme a un giovanotto di belle speranze come il concittadino Edoardo Mancinelli Scotti, provoca il piacere di quell'emozione che sa darti lo sport. Non vi sto a dire che entrambi questi ragazzi, dalla classe velica innata e dal carattere diverso ma "romano", hanno avviato la loro vita sportiva nella vela su un Optimist delle scuole vela FIV (Gabrio a Ostia con Mario Siano, Edoardo ad Anzio con Alessio Picciotti), proseguendo poi nelle squadre agonistiche giovanili dei club. Assatanati, presidente? Forse. Ma intanto oggi sono il nostro patrimonio di punta. E il poco-più-che baby Fabio Zeni (a sua volta ottimo 8° all'europeo con Nicola Pitanti), il primo ricambio possibile in vista del 2016, sul suo Optimist gardesano ci ha messo le radici solide di un futuro azzurro che farà ricchi tutti noi.

E adesso gustatevi questa immagine (sotto): tutta la potenza della vela e la grinta di G&G, al Mondiale di Cascais 2007, sul campo in oceano in un giorno con 25 nodi di vento che fa decollare (letteralmente) il loro 470. Noi siamo a bordo con loro, l'avete capito o no?)



PS-Proprio perchè loro, gli atleti, e le loro imprese quando decollano verso titoli importanti, sono la nostra spinta principale, mi pare passata un po' sottotono la comunicazione di questo europeo. E' il primo titolo d'Europa del nuovo presidente Carlo Croce (che a gennaio con Laura Linares aveva vinto il suo primo mondiale sia pure giovanile), a poche settimane dai Giochi del Mediterraneo, ed è anche il primo titolo continentale della classe vinto da una azzurra. Facciamo i timidi? E a proposito: Fabio Zeni e Nicola Pitanti sono 8° all'Europeo (un giapponese e un australiano davanti), per la stessa ragione del bronzo di Gabrio e Edoardo.

2 commenti:

  1. Caro Fabio,
    ti ringrazio per i preziosi consigli ed avvertimenti anche se personalmente credo che dovresti trattare tutte queste tematiche con maggior professionalità e minor sarcasmo.
    Che la strada sia lunga e difficoltosa lo sappiamo tutti ed è per questo che mi augurerei da te (che sei uomo di sport)un tono giustamente critico ma sicuramente più propositivo e meno unilaterale.

    a presto,
    luca de pedrini

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  2. Due (2) DT in un solo giorno, sono inebriato, grazie ragazzi. Nel piccolo di questo blog è un successo straordinario. Ti sembro poco professionale (la mia professione, intendo, cioè giornalista di vela)? Sarcasmo no, solo qualche battuta: non dovete e non potete prendervela, proprio voi - amici miei, con i quali abbiamo passato le serate a studiare le statistiche al pc nelle hall degli alberghi tra una regata e l'altra - che siete alla guida. Possibile che non si capisca il mio amore, la mia attezione, la mia vicinanza (trovami altri che vi seguono così). Se c'è una cosa di unilaterale è la mia voglia di comunicare le vostre imprese, e più la strada sarà difficile più la voglia aumenterà! Propositivo, poi: più di così? Se non avessi voluto esserlo non credi che sarei sparito dalla circolazione? Invece sono qui. E per inchinarmi al doppio intervento odierno, tuo e di Paolo, da oggi cercherò di essere (ancora) più ottimista e positivo.

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