martedì 3 novembre 2009
New York, udienza slitta da mercoledi 4 a venerdi 6. Alinghi presenta appello alla sentenza contro Ras Al Khaimah
Acqua alta, nuvoloni, chiarori sullo sfondo. La vicenda Coppa America è nel tunnel del suo autunno-inverno, ma la primavera arriverà, deve arrivare. Due sviluppi nelle ultime ore: 1) Appello di Alinghi contro la sentenza che vieta la coppa negli Emirati Arabi, 2) slitta l'udienza di domani, 4 novembre, spostata a venerdi 6 per l'indisponibilità di Brian Willis, l'avvocato di BMW Oracle-Golden Gate Yacht Club.
L'APPELLO DI ALINGHI
Il defender scrive: "La Société Nautique de Genève si appella contro la decisione su Ras Al Khaimah per la 33a America’s Cup. Il Defender della 33a America’s Cup, Société Nautique de Genève (SNG), ha deciso di presentare appello contro la decisione del giudice Kornreich del 30 Ottobre corso che rigettava la scelta Ras Al Khaimah negli Emirati Arabi come sede per la 33a America’s Cup. SNG ha chiesto la procedura d’urgenza per evitare qualsiasi possibile ritardo alla data prevista della regata nel febbraio 2010. La scelta di Ras Al Khaimah è stata fatta sulla base di quanto scritto dal giudice Cahn (il predecessore di Kornreich) nella sua sentenza del Maggio 2008 che stabiliva che la sede della 33a America’s Cup sarebbe dovuta essere ”Valencia o qualsiasi altra località prescelta da SNG”. Il Defender ha scelto gli Emirati per diverse ragioni: le perfette condizioni meteo per una regata a Febbraio, le infrastrutture offerte dal paese ospitante e l’esperienza degli Emirati Arabi nell’organizzazione eventi sportivi di livello mondiale."
Insomma il cavillo sta nell'errore fin troppo pacchiano della sentenza del giudice Cahn, che nonostante tutti sappiano che la prossima sarà una coppa basata strettamente sul Deed of Gift (non a caso la chiamano DOG Match) e quindi sulle regole da esso stabilite (molto chiare sulla località: o c'è daccordo o il defender sceglie emisfero in funzione della stagione, e a febbraio è sud), scrisse "qualsiasi altra località scelta da SNG". Un cavillo che non poteva sfuggire a questo esercito di avvocati accampato intorno all'America's Cup. Ma è difficile che la giudice Kornereich, succeduta a Cahn, torni sui suoi passi. Quindi l'esito certo dell'appello è solo quello di far trascorrere altro tempo, e non è chiaro a chi giovi adesso, visto che entrambi i team stanno lucidando le barche, testate e ritestate, modificate e ormai abbastanza al top delle rispettive prestazioni. Il seguito alle prossime puntate. Aspettando la primavera della coppa.
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