mercoledì 19 maggio 2010

Arrivederci (nel 2013) Roma

(Nell'immagine: il logo dei Giochi di Roma 1960)

Confermato tutto. Il Consiglio è stato aperto da un Petrucci piuttosto arrabbiato e nervoso, che ha puntualizzato molte cose, soprattutto smentito le presunte pressioni del CONI in favore di Roma ("Qui ci sono tutti i presidenti di federazione, se qualcuno è stato contattato da me sulle candidature olimpiche, si alzi e lo dica"), e chiarito i termini della procedura di valutazione, che hanno seguito strettamente i sistemi del CIO.

Proprio in questo sta il piccolo colpo di scena di oggi: la scelta del Consiglio (voto palese) non è stata tra Roma e Venezia, ma solo per confermare la delibera unanime della Giunta che ha portato avanti solo la candidatura della capitale. Nei particolari del rapporto di valutazione è emerso che la votazione finale di Roma, secondo i parametri di misurazione del CIO, è stata di 32,3 (su un massimo di 35), mentre quella di Venezia è stata di 20,1. Poichè il CIO considera ammissibile un dossier soltanto a partire dal punteggio di 21, Venezia non ha raggiunto la sufficienza all'esame della commissione. Tutto qui.

Il voto dei presidenti di federazione è stato plebiscitario ma non unanime: 68 a favore (tra questi Carlo Croce e Paolo Romano Barbera che rappresentano la vela) 1 contrario (Leoni, senatore leghista presidente dell'Aero Club Italia) e 1 astenuto (Giovanni Ottoni, presidente del Coni di Treviso). Ora il CONI presenterà ufficialmente la candidatura al CIO e inizierà un duro lavoro di preparazione, che culminerà nel 2013, a Buenos Aires, quando verrà fatta la scelta sette anni prima dei Giochi.

Secondo le sensazioni della geopolitica dello sport mondiale, al momento una candidatura forte dall'Italia ha buone possibilità e - per ora - pochi avversari pericolosi. Ma è presto per dirlo. La strada è lunga e passa anche - per quanto ci riguarda - con una più precisa, motivata e ponderata scelta del sito che dovrà ospitare la Vela. L'attuale dossier di Roma 2020 parla di Ostia, ma sul litorale romano esistono alternative più credibili, da nord a sud: Civitavecchia (dove sta partendo l'ampliamento di Riva di Traiano), Fiumicino (dove è stata posta la prima pietra di un nuovo grande porto turistico), Anzio (dove da anni sono fermi per pasticci politici i progetti del nuovo porto). E non è da escludere una scelta più lontana. Alle Olimpiadi di Roma 1960 fu scelta Napoli. E resta in corsa anche lo "stadio velico" del Garda, visto che la Lega, già oggi, ha chiesto di avere al Nord almeno qualche sport.

Vedremo. Intanto, buona strada a Roma 2020.

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