domenica 13 giugno 2010

Un popolo di santi, di poeti, di laseristi

IL FILMATO DELL'ULTIMA GIORNATA DELL’EUROPEO LASER


E IL FILMATO DELLA PRIMA GIORNATA DEL CAMPIONATO


Abbiamo la medaglia di bronzo in carica (ricordate l’impresa dell’oriundo Diego Romero Paschetta a Qingdao 2008?). Perché allora, esattamente a metà quadriennio, al centro del guado verso Londra 2012, la classe Laser in Italia – a dispetto di una diffusione, di una attività, di una struttura tecnica e di una serie di professionalità indubbie – non riesce a esprimere talenti di livello mondiale?

L’Europeo Laser che si è svolto in questi giorni a Tallin, in Estonia (località che festeggia i 30 anni dalle Olimpiadi della Vela nel 1980) fotografa impietosamente una situazione grave, e fa emergere la frustrazione per i tentativi puntualmente andati a vuoto. La vela italiana non sfonda nella popolarissima classe Laser, il singolo per eccellenza, barca diffusa tra spiagge, villaggi e scuole vela, barca dura e tatticissima ormai olimpica da 14 anni (esordio a Savannah 1996), declinata (tecnicamente e commercialmente) in tre piani velici: Standard olimpico maschile, Radial olimpico femminile (ma anche per maschietti più leggeri e di ogni età), 4.7 giovanile e di formazione.

(Michele Regolo)

I risultati di Tallinn sono crudi: due vittorie Croate, un bis notevole per la piccola nazione affacciata sull’Adriatico, e due secondi posti inglesi, rinforzati da molti piazzamenti di vari atleti GBR. In entrambe le classifiche cresce il peso degli equipaggi dei paesi dell’est. In campo maschile vince Tonci Stipanovic davanti all’oro olimpico 2008 Paul Goodison. Terzo overall e fuori classifica per l’Europeo si è rivisto l’asso australiano Tom Slingsby. Vediamo l’azzurro: Michele Regolo, il più esperto e navigato dei nostri, l’ultimo a mollare, chiude al 20° posto con qualche buon piazzamento di manche in batteria ma finali in salita, 47° Giacomo Bottoli, 49° Carlo De Paoli, 79° Marco Gallo, 85° Federico Bressan, 95° Tommaso Pelosini, 97° Uberto Crivelli Visconti, 103° Marco Baruzzi, 108° Pietro Cerni.
Classifica finale Standard

(i croati neo campioni europei Laser)

In campo femminile titolo alla croata Tina Mihelic, che precede la britannica Charlotte Dobson e la lituana Gintare Scheidt (che prende il cognome dal marito, il fuoriclasse brasiliano plurimedagliato che oggi corre in Star, meglio così visto che da ragazza fa Volungevinciute) 31° Francesca Clapcich, che pure aveva iniziato col botto (prima nella prima prova), 55° Laura Marimon Giovannetti (29° under 21), 67° Laura Cosentino che però ha lasciato a metà campionato.
Classifica finale Radial

BREVE STORIA DEI SUCCESSI ITALIANI SUL LASER
Storicamente nel Laser (che esiste dal 1971), le vittorie italiane si ricordano al volo: l’Europeo di Gianfranco Oradini nel 1975, un 5° sempre all’Europeo di un giovanissimo Dodo Gorla nel 1976, un 7° al mondiale giovanile IYRU di un certo Paolo Semeraro, i vari podi europei di Vittoria Masotto e Francesca Pavesi nella prima metà degli anni ottanta, culminati col titolo europeo della stessa Pavesi nel 1985 (nello stesso anno la mantovana fu anche terza al mondiale), il 2° posto di Gianluca Grisoli al mondiale giovanile IYRU del 1984. Più recenti, la striscia di Larissa Nevierov (oggi tecnico federale Radial, dopo tre partecipazioni alle Olimpiadi) con la perla del mondiale femminile 1998. Poi il mondiale giovanile IYRU di Francesco Bruni nel 1994, e il 4° al Mondiale 2002 di Diego Negri. Naturalmente la medaglia di bronzo alle Olimpiadi 2008 venuta da un personaggio come Diego Romero.

Abbiamo una associazione di classe potente, organizzata, molto presente e anche creativa nel gestire e rinnovare certi formati dell’attività, ma soprattutto grande numericamente, con una base forte e con trend inarrestabile di crescita. Basta vedere il sito web ufficiale (www.assolaser.org) per rendersene conto, lo sviluppo delle categorie giovanili Under 21, Under 19, Under 18 e Under 15, gli standard organizzativi, l’attenzione alla comunicazione. Allora perché dal popolo di laseristi italici emergono raramente talenti in grado di dettare legge a livello internazionale? Un rebus che i tecnici FIV studiano da tempo. Proviamo a suscitare una discussione con questo post: cosa fare per invertire il trend?

8 commenti:

  1. Ahhhhhhhhhhhhh vuoi scatenare una guerra infinita?
    Allora lo scorso anno, a Trapani io sono stato sbattuto fuori anche in modo molto maleducato dalla riunione dei tecnici con il gran capo, per aver dichiarato apertamente che in Italia le regate laser si fanno sempre in condizioni da bavettari e quando poi chiaramente andiamo all'estero ci bastonano di santa ragione.
    Inoltre, tanto per la cronaca, lo scorso anno, 2009, un tale Giovanni Coccoluto del C.V. Muggia ha vinto di tutto in giro per l'Italia e per l'Europa con il suo laser 4.7 e quest'anno sembra ben intenzionato a bissare la cosa nella classe radial.
    Per quanto mi riguarda ritengo che un nostro limite, inteso come atleti è la scarsa lungimiranza nel senso che pretendono di avere risultati nell'immediato e si accontentano spesso di vestire i panni della nazionale senza ulteriori ambizioni.
    Possiamo aggiungere il fatto che da noi, in Italia, c'è scarsissima comunicazione tra i tecnici, ovvero tra i tecnici dell nazionale e noi che lavoriamo alla base. L'atleta X che partecipa al raduno con il tecnico Y spesso torna senza avere la più pallida idea su quali che siano le cose da migliorare e/o da affinare, figurati noi quante idee chiare possiamo avere.
    Insomma c'è tanta roba su cui possiamo discutere, vediamo chi altro si fa avanti a dire la sua.
    Cordialità
    Cristiano Panada

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  2. io penso che le domande da porci siano le seguenti :
    1) perché i nostri migliori laseristi nazionali non arrivano nei primi 20 di una regata internazionale ;
    2)perché i nostri migliori laseristi ogni tanto le buscano anche da qualche vecchio ex buon laserista della fine degli anni '80, inizio '90?;
    3) perché tutto ciò nonostante il laser sia la deriva più diffusa in italia?

    Non credo che sia solo un problema di dove si fanno le regate e in quale condizioni. Chi frequenta il Garda può vedere i migliori allenarsi molti giorni all'anno con vento forte.
    Io credo che i motivi siano anche altri.
    Risorse come Negri , Bruni, D'ali, Celon, Santella, andrebbero utilizzate e convinti a trasmettere un pò della loro scienza e delle loro conoscenze ai ragazzi. L'inverno è così lungo che si possono organizzare degli incontri. Il laser non è la sola vela, anzi il laser, paradossalmente, non è vela. PEr migliorare bisogna anche provare dell'altro qualsiasi cosa sia dal 470 al tornado al barcone al melges ecc. Quando si salirà nuovamente sul laser ti renderai conto di aver imparato molto anzi moltissimo.
    Andare alle olimpiadi non può essere l'unico obiettivo. bisogna salire una scala che è fatta di tanto lavoro e umiltà e capire che quando si gira una boa 30 non è per sfiga, perché i più bravi sono sempre tra i primi con qualsiasi vento.

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  3. qualità o quantità?
    intanto l'unica medaglia della vela (surf escluso) è venuta dal laser, grazie alla tanto vituperata scelta di tesserare l'italo-argentino Romero da parte dei vecchi dirigenti federali, che evidentemente avevano visto giusto...
    sul laser gli italiani sono troppo leggerini e poco atleti?
    comunque ragazzi: viva la faccia di questo blog!

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  4. Romero, Bronzo Olimpico e podio Mondiale, è un campione come in Italia (risultati alla mano) non abbiamo MAI avuto prima.
    Illuminata la scelta di portarlo in Cina con la maglia azzurra.
    Perchè oggi non viene preso come allenatore della Squadra Olimpica?
    Chi è l'allenatore ufficiale Laser? quale il suo curriculum? e soprattutto quali i risultati di questi due anni di lavoro della nuova direzione tecnica?

    SS

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  5. Condivido pienamente quest' ultimo commento di anonimo.
    Diciamo però che ad esempio nel radial femminile, l'attuale tecnico ha un palmares di atleta niente affatto male.

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  6. E finiamola con il dare la colpa sempre ai tecnici, fanno quello che possono sottopagati e sempre con la valigia in mano sia per una trasferta che per cercasi un altro lavoro cominciamo a guardare altrove alle responsabilità politiche di chi si vanta dei successi e si nasconde di fronte alle difficoltà.
    Sono passati due anni dalla rivoluzione e non si è visto ancora nulla solo parole e pochi fatti.si fa presto a parlare di centri federali ma se mancano gli atleti se nessuno li prepara nei circoli poco possono i tecnici cominciamo a seminare e forse un giorno raccoglieremo qualcosa

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  7. Personalmente non accuso nessun tecnico anzi mi permetto di ricordarvi che l'allenatore di Vanessa Ferrari, ginnasta d'eccellenza, era un rugbista e quindi il curriculum dei nostri attuali tecnici non ha assolutamente importanza.
    Detto ciò, si i nostri tecnici avessero la possibilità di creare un gruppo di lavoro con tot atleti seniores e altrettanti juniores incontrandoli mediamente una volta ogni 30-40 giorni per un fine settimana e indicando a noi che lavoriamo alla base, quali che siano le cose da migliorare, probabilmente avremmo un bel po di atleti pronti a competere in campo internazionale in tutte le classi. Pura utopia ?
    Forse si, ma finchè continueremo ad andare in questa direzione, senza offesa ma può venire anche scheidt o ainslie non otterremo nulla.
    Questo almeno è il mio pensiero.
    Cristiano

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  8. Caio da Cagliari, Cristiano, un saluto forte!. GiorgioF.( Quelli del Sankakau..)

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