venerdì 20 marzo 2009
Addio a Pietro Arvedi, il Conte delle Veliste
A 79 anni, in piena salute, il Conte Pietro Arvedi d'Emilei, uno dei dirigenti di lungo corso della vela gardesana e nazionale, è morto oggi dopo 3 mesi di coma seguiti all'incidente d'auto sull'A22 Autobrenero, dalla dinamica sfortunatissima. Arvedi era fermo nella corsia d'emergenza con la sua Mercedes C e fu tamponato da una Lancia Thema guidata da un autista risultato ubriaco.
Dal settembre 2006 era presidente dell'Hellas Verona Calcio, una operazione che l'aveva portato agli onori della cronaca e gli era valsa i complimenti delle istituzioni sportive e politiche. Ma lo sport è sempre stato nel cuore di Pietro Arvedi, e in particolare la "sua" amata Vela.
Dopo essere stato Presidente del Comitato di Zona per vari anni, divenne Consigliere federale FIV nei quadrienni 1981-1984 e 1985-1988, sotto la presidenza di Carlo Rolandi, e con Beppe Croce presidente onorario, nel secondo dei quali divenne anche responsabile del Settore Vela Femminile, con membri Anna Alvazzi Del Frate, Paola Bacchiega, Luciano Mainardi, Nucci Novi Ceppellini e Laura Simeone. Ancora consigliere federale nel quadriennio 1989-1992 sotto la presidenza di Sergio Gaibisso e con Carlo Rolandi presidente onorario, sempre come responsabile del Settore Vela Femminile, con membri Anna Alvazzi Del Frate, Nucci Novi Ceppellini, Maura Martini Pedemonte e Laura Simeone, e consulente Luciano Mainardi. Dal 1993 esce dalla vita attiva nella FIV ma continua a dedicarsi alla vela gardesana.
Arvedi fu dunque una sorta di iniziatore della componente femminile della vela in Italia, anche a seguito delle imprese delle veliste gardesane come le sorelle Bacchiega. Un articolo dell'epoca sul Giornale della Vela lo definì "Il Conte delle donne".
Discendente di una antica famiglia a tradizione agricola, Pietro Arvedi ha vissuto nel palazzo della tenuta dell’Azienda Agricola Arvedi d’Emilei a Cavalcaselle (Verona), paese di fondazione romana divenuto poi un “feudo” che si estendeva sulle ultime colline del lago di Garda e i quali feudatari sono stati per secoli gli Emilei, famiglia le cui nobili origini risalgono al 1382. Il paesaggio della tenuta declina dolcemente verso il lago di Garda in un armonico e panoramico ondeggiare di vigneti. In questo clima si è formata inevitabilmente la passione di Arvedi per la vela e il suo teatro ideale sul lago di Garda.
Nella grande tenuta ospitava spessissimo tutti i concorrenti durante i campionati di vela (il più delle volte Soling).
Aveva iniziato a navigare su un 5.50 della serie Volpina disegnati da Giulio Cesare Carcano, poi era passato sul Soling (un Elvstrom). Molte partecipazioni alla superclassica Centomiglia. In seguito si è dedicato alla crociera su un Comet 13 che teneva in alto Adriatico.
Un signore, un velista, un dirigente dello sport, un navigatore della vita. Buon vento Conte, dalla tua famiglia velica.
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Hai detto tutto tu, non c'e' altro da aggiungere su di un vero amico della Vela e dello Sport
RispondiEliminaBuon Vento, Pietro!
Partecipo commosso al cordoglio per la tragica scomparsa del Conte
RispondiEliminaArvedi, un uomo gentile e signorile, nella sua verace natura di
cacciatore e agricoltore, ma anche di appassionato amante della vela e
del suo mondo. Mi unisco a quanti lo ricordano con ammirazione e
simpatia. Giancarlo Sabbadini.