Il 3 aprile sul sito web della FIV è apparsa nella sezione "Primo Piano" una notizia intitolata: "Delegati di settore 2009-2012", sottotitolo "La nuova struttura operativa FIV per il prossimo quadriennio". Superiamo di slancio il fatto che la "notizia" avrebbe meritato la copertina più che il primo piano, tralasciamo anche la foto utilizzata inizialmente (una scena quasi caravaggesca, un po' scura, con uno spaccato di consiglieri federali in plastica azione, chi in piedi chi seduto, impegnati in fattive discussioni), e poi sostituita 48 ore dopo (su intervento di qualche attento esteta) da una foto di gruppo del nuovo Consiglio appena eletto, risalente all'assemblea del 14 dicembre e scattata quindi dal sottoscritto... Si, tralasciamo questi particolari.
Ciò che conta è che la "notizia" - non certo secondaria, per tante ragioni che vedremo - è arrivata alla pubblicazione con ben 20 giorni di ritardo, dal 13 marzo, data della delibera del Consiglio Federale. Più modestamente, questo nostro blog che per l'appunto è nato "con i riflettori accesi sulla FIV", ha riportato la stessa notizia il 17 marzo, cioè 4 giorni dopo la relativa delibera. In questi 16 giorni, gli esteti del website federale non avranno avuto fortuna con le immagini, ma quanto al testo se la sono cavata benissimo: è bastato infatti copiare diligentemente il nostro post, togliendo appena qualche parentesi.
Lasciamoci alle spalle queste innocue digressioni, e siamo seri. Questa "notizia" intitolata "Delegati di settore 2009-2012" in realtà prefigura molti aspetti e logiche di gestione della Nuova FIV, e merita i nostri riflettori.
Il presidente Carlo Croce già da candidato parlava della necessità di snellire la macchina burocratica della FIV. Il nuovo organigramma sembra un passo deciso in questa direzione, poichè come spiega la notizia "è stato drasticamente ridotto il numero di incarichi operativi, anche al fine di un oggettivo contenimento delle spese". La causa è nobile e l'intervento radicale. Ma quanto reale? E quanto costruttivo? Il "Marketing del Cambiamento" è sempre in agguato.
Si è parlato di un taglio da 140 a 20 persone. Cominciamo col dire che il taglio reale, considerando i componenti di GDL non consiglieri federali ed escludendo i doppi incarichi, è di 71 unità (la metà). Nomi spesso significativi nel mondo velico, ne citiamo solo qualcuno a caso: Claudio Gorelli (Capo Dipartimento per lo Sviluppo delle Economie Territoriali della Presidenza del Consiglio dei Ministri), Giovanni Longobardo (poi divenuto attuale consigliere federale), Mauro Pelaschier, Antonio Viretti (poi divenuto attuale presidente di Zona), Alessandra Petri, Rubis Viviani (tra i protagonisti poi del GdS Velascuola), Ninfa Provenza Caldarella (già delegata ISAF), Emilia Barbieri, Giancarlo Bottasini, Stefano Viganò, Franco Pivoli, Giuseppe Masini, Emanuele Sacripanti, Raffaele Ravaglia, Marcello Turchi, Silverio Della Rosa, Mario Miino, Giorgio Benussi, Giovanni Battista Borea d’Olmo, Niccolò Reggio, Alberto Signorini, e altri. Oltre a due società di consulenza esterna. Nomi che non hanno scaldato nessuna sedia, non si sono necessariamente dilungati in riunioni costose e inutili. Personalmente ricordo solo due fatti: il GDL "Website" con i suoi esperti in due riunioni, e in sintonia con la consulta dei presidenti di zona, varò l’effettiva riforma del vecchio sito web federale che pareva immutabile; il GDL scuole vela ha prima dato vita al rilancio delle scuole e dalla sua costola è nato il Gruppo di studio Velascuola, che ha lanciato la straordinaria operazione di ingresso della vela nella scuola. Siamo proprio sicuri che i Gruppi di Lavoro fossero solo costi e burocrazia?
Va poi ricordato che esistono tuttora: la Commissione Medica (5 componenti, più il Medico Federale), la Commissione antidoping (5 persone), la Commissione affari giuridici e carte federali (5 persone), e la Commissione Tesseramento e Affiliazioni (4 persone).
Tra i GDL che sono scomparsi (con i relativi temi), cito sempre a caso: "Fisco e Demanio" (la cui importanza è facilmente desumibile dal numero di circoli affiliati che insistono su aree demaniali), "Centri Federali Zonali" (in controtendenza con il dichiarato obiettivo di puntare su di essi), "Promozione e Scuole di Vela", "Diporto, turismo e tempo libero", "Vela femminile", "Classi di Interesse federale", "Preagonismo", "Multiscafi", "Altre classi", "Sviluppo tecnico e ricerca", e qualche altro ancora. Come vedete, ci sono alcuni temi decisamente importanti, in qualche modo sacrificati alla cura dimagrante imposta alla FIV.
Il Settore Promozione Immagine e Comunicazione, che ha perso rispetto al passato i GDL Website, sponsor e pubblicazioni, Promozione e scuole di vela, Diporto & c, Vela femminile, in compenso ha acquistato i nuovi: "Onoreficenze sportive" e "Campionati Studenteschi/Giochi della Gioventù". Comprensibile nell'ottica dei buoni rapporti con il CONI, anche se la vela con questi "eventi" c'entra pochissimo, basta andarseli a guardare. Ma va bene così.
Non va bene invece che il nuovo organigramma non contempli affatto, insieme alla "Promozione", la voce "VELASCUOLA", uno dei cavalli di battaglia del quadriennio scorso, fonte di successo, visibilità e risorse. Il relativo GDS sembra congelato, e il responsabile resta il bravo Francesco Ettorre, consigliere di presidenza che nel frattempo però è oberato dall'impegno dell'Amministrazione. Il risultato è il rischio di fermare i progressi di uno dei punti nevralgici per la crescita della vela negli anni futuri. Benedetto marketing... Magari è per questo che si è atteso 20 giorni per dare la "notizia".
domenica 5 aprile 2009
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