martedì 21 luglio 2009

Consigli ai consiglieri


(Nella foto di Carlo Borlenghi (Alinghi): la prima uscita sul lago Lemano del megacat defender di coppamerica: tanto per capire le proporzioni e i livelli del "possibile", oggi, nella vela moderna. Mi è sembrato un utile corredo al post - sotto - su alcuni temi per il Consiglio Federale che si svolge oggi)

Oggi Consiglio Federale (ed è già una notizia, visto che sono così poche le riunioni di questo organo fondamentale del funzionamento della macchina federale), con presentazione del nuovo Segretario Generale Gianni Storti e del testo del progetto Under 16. Più cose minori. Nell’augurare a tutti i consiglieri Buon Lavoro, ci permettiamo qualche piccolo “avviso ai naviganti”: si tratta di sensazioni, idee e attese, divise per parole o argomenti e captate nella cosiddetta “base”, cioè coloro che li hanno votati. In molti casi sono temi trattati anche dai presidenti di Zona, in altri offrono uno spunto per iniziare il necessario confronto “dalle parole ai fatti” (penultimo capitolo del nostro check-up dei primi 200 giorni della Nuova FIV). Conoscerli è senz’altro utile, tenerne conto è atto di sensibilità, e questa non è uguale per tutti.

Velascuola – A dispetto delle promesse, è la voce più deficitaria della nuova gestione, un vero e proprio progetto “dimenticato”, come accade a una pianificazione di marketing al cambio di management in azienda. Velascuola non è un fuoco che bastava accendere: è iniziativa difficile, che richiede impegno, sforzi, spiegazioni, convincimenti. E soprattutto una guida che faccia da traino e metta in piedi uno staff operativo. Questo c’era con Francesco Ettorre e il team di coordinatori (uno per zona) che bene avevano fatto nella start-up del progetto nel 2008. Ora che Ettorre ha finito l’impegno con i Giochi del Mediterraneo, si potrebbe ricominciare. Il momento è giusto: le scuole sono finite e a settembre si può lavorare bene per proporre gli eventi Velascuola. Ma è chiaro che allo stesso consigliere di presidenza non basta la buona volontà: serve il via libera politico del presidente. Serve capire se per la Federazione Italiana Vela nel 2010 portare lo sport della vela nel mondo scolastico in tutta Italia in collaborazione con i Ministeri competenti e le direzioni didattiche, è una priorità oppure no. C’è sempre la possibilità di lasciarlo fare alla Lega Navale Italiana.

Premi olimpici – Una trentina di ragazzi e ragazze italiane, atleti veri, stanno scegliendo di mettere la prua della loro vita sui Giochi Olimpici. Qualcuno sa già di cosa si tratta, per altri è una strada nuova. La preparazione olimpica presentata a marzo a Ostia e sbandierata come novità, non può essere la loro “casa” per quattro anni. Al di là dei programmi, delle date delle selezioni del 2011 o 2012, dei raduni tecnici e degli impegni richiesti agli atleti, ciò che occorre assolutamente sono le garanzie economiche per la loro attività. Gli sponsor, di questi tempi, non si trovano neanche nei saloni dello Yacht Club Italiano (anche se con qualche eccezione, come vedremo), ma non per questo si può far lavorare atleti e tecnici senza budget. Dopo un 2009 di tagli selvaggi, nel 2010 la FIV deve destinare tante risorse alla vela olimpica, garantire i rimborsi, ripristinare le diarie giornaliere e anche i premi-risultato: un sistema che in passato aveva dato ottimi frutti, sia sportivi che di gestione della squadra.

Alessandra Sensini – La recordwoman mondiale di medaglie olimpiche nella vela, vicepresidentessa federale, stravotata (45.000 preferenze, metà tesserati FIV) ma non eletta parlamentare europea, team manager in stand-by per Joe Fly e la possibile sfida in Coppa America, è tornata. Non solo a Genova in Consiglio (che non è poco comunque), ma anche in attività, in corsa per Londra 2012. Forse la vedremo già ai Mondiali RSX di Weymouth (tanto per saggiare subito il campo olimpico) ai primi di settembre. Fare ciò che sa fare come nessuna al mondo è sempre la scelta migliore, anche se la sua figura rischia di fare ombra alle emergenti Linares e Tartaglini. Da atleta Alessandra potrà confermare anche la citata necessità di adeguati budget per la vela olimpica.

Segretario Generale – Presentazioni ufficiali, strette di mano, pacche sulle spalle e tanti “benvenuto” e “buon lavoro”. Dunque, benvenuto e buon lavoro a Gianni Storti, Maestro dello Sport, segretario generale già in 4 diverse federazioni sportive (Sport Ghiaccio, Nuoto, Atletica Leggera e Sport Invernali). Rispetto ai suoi predecessori (a ritroso e fino al 1965 Antonio Micillo, Mauro Tirinnanzi, Giuseppe Gentile, Giovanni Tintori, Gianfranco Bertelli, Giuseppe Ghibaudi), Storti ha un’età più avanzata (per il CONI è in pensione e questo comporterà un’attenta definizione del rapporto di collaborazione con la FIV), esperienza con presidenti federali di peso, e ottimi rapporti con i vertici CONI. Un ruolo nevralgico agli ultimi Giochi del Mediterraneo lo ha fiaccato molto, e le attese dopo 7 mesi senza segretario rischiano di sovraccaricarlo subito. Meglio lasciarlo tranquillo, l’estate aiuta. A settembre potrà prendere per mano la FIV.

Vela Giovanile – Carlo Croce, Pino Barbieri, Paolo Ghione, Luca De Pedrini, Anna Bacchiega sono solo i principali “cervelli” del piano Youth o Under-16 che verrà reso noto oggi ai consiglieri (speriamo con un nome ufficiale per identificarlo). Attività sotto ai 16 anni devoluta alle Zone e FIV che entra in scena solo dai 16 anni in su, prendendosi cura di campioncini già conclamati. Più risorse alle zone, più classi per la multilateralità, nuovi criteri per la formazione e la didattica, un occhio all’educazione marinara di base, l’idea di una strada tracciata per chi si avvicina alla vela e intende restarci. Queste in sintesi le cose sentite sin qui. Adesso leggeremo il documento e vedremo cosa è confermato e soprattutto quali sono gli strumenti proposti, la road-map di un piano che oscilla dal rivoluzionario al visionario, ma che senza uno stretto controllo di rotta può ridursi a un flop. Consiglio, reiterato: ora che c’è il piano scritto, diffondetelo più possibile, inviatelo ai 650 circoli affiliati, discutetene in occasioni pubbliche, ascoltate le osservazioni di istruttori e dirigenti di club. Se elastico il progetto può decollare, se troppo rigido può spezzarsi e spezzare la vela italiana. Che francamente non se lo merita.

Tecnici – Sono arrivate in FIV una sessantina di risposte al modulo per tecnici federali diffuso sul sito web. Molti più del previsto, ed è un buon segno. Ora solo una preghiera: massima trasparenza nella gestione e nel processo di scelta fra tante domande. Qui si gioca una bella fetta di credibilità, oltre che l’affidabilità tecnica di chi deve guidare i migliori velisti.

Formazione Istruttori – Le Zone hanno chiesto a gran voce di avere più autonomia nel formare i propri Istruttori, almeno a un livello iniziale. Sandro Gherarducci difende la politica FIV di una cabina di regia (e di verifica tecnica) nazionale. Forse il confronto si può smussare, e ne può uscire una soluzione valida: la penuria di Istruttori è un problema atavico che si ripropone ad ogni stagione di scuola vela, un entry-level può essere data a Circoli e Zone, poi entrerà in scena lo staff di formatori nazionali FIV. Ma questo non è l’unico nodo: ci sarebbe da definire meglio le candidature per i Livelli superiori, specie III e IV; c’è da tenere sempre aggiornati i programmi e i criteri della formazione (tanto più adesso con la multilateralità); non sarebbe male riannodare i discorsi con le cosiddette scuole private iniziati nel 2007 con buoni auspici. Idea: in questo campo la politica deve avere la capacità di lasciare spazio ai tecnici. Non farsi da parte, ma farsi guidare secondo un piano condiviso e di lunga gittata. Se il piano manca si vive alla giornata, come adesso, e non si arriva da nessuna parte.

Scuole Vela – Sembra tutto nello stesso calderone, e se il Piano Youth, digerito, emendato, fatto proprio dall’Italia velica, dovesse passare, potrebbe essere davvero così. Ma intanto è passata una stagione e le scuole vela federali sono state lasciate sole, in trincea, in un ruolo insostituibile che è quello di reclutare e imbarcare tesserati, perlopiù giovani. Sole senza un Gruppo di Lavoro, sole senza materiali, senza diplomini, senza manuali, a volte senza tessere. Ahi, PIC. Pensateci adesso, per la prossima stagione.

ISAF – Una ventina di desaparecidos: questo sono i delegati italiani alla federazione internazionale della vela. Nessuno racconta, non si sa nulla di cosa accade all’ISAF, nonostante nell’era della globalizzazione il suo ruolo sia essenziale. Anche nella vela, nonostante un ruolo nei G8 che ci siamo ritagliati negli anni, rischiamo di uscire dal giro internazionale che conta. E forse appare più chiaro, oggi, che la nomina di un vicepresidente italiano è stata solo una vittoria di facciata. A meno che non si volti pagina, già dall’Annual Confrerence di novembre. Il Consiglio Federale (vecchi e nuovi) non sia timido, e pretenda di conoscere per dettare le politiche italiane.

Bilancio – Vi siete rilassati? Tappato il fantomatico buco, la voragine invisibile? Deja-vu della politica, succede anche negli enti locali: i nuovi amministratori che arrivano trovano i conti in rosso e ne soffrono in pubblico, ma poi il loro impegno trionfa e si annuncia il risanamento. Del resto sul tema vigono regole precise di trasparenza e sono al lavoro persone di cui fidarsi. Le voci sono positive e il feeling con il portafogli FIV è più fluido che ad inizio anno. Allora adesso è il momento di tornare a distribuire le risorse (lo si dovrà comunque fare in autunno col bilancio preventivo, tanto vale prepararsi: ci sono alcuni consiglieri che lamentano di essere stati poco impegnati: può essere il loro turno).

Presidente – Comincia a serpeggiare qualche interrogativo che un “comunicatore” come Carlo Croce dovrebbe captare: si può essere allo stesso tempo presidenti (de-facto) di FIV e Yacht Club Italiano? (Ho ricevuto anche lettere in tal senso e mi riservo di riprendere l’argomento con la calma necessaria). Si può scegliere di andare al Mondiale ORC di Brindisi e non andare al Mondiale 49er di Riva del Garda? (E questo sia detto con la massima consapevolezza di quanti chilometri sta facendo lungo lo stivale). Se lo ha fatto da presidente federale (e non ci sarebbe da obiettare), dovrebbe esporre al Consiglio l’andamento del lavoro di quattro mesi in segreto per preparare un consorzio italiano alla prossima Volvo Ocean Race guidato da Giovanni Soldini (per il quale a quanto pare sponsor si sono trovati), o la partecipazione di Nave Italia al G8. Ci sono apposta per questo le “comunicazioni del presidente”. Ancora ubriacati dal carico di aspettative incentrate sull’uomo, oscilliamo a nostra volta nel dubbio: a volte ha una marcia in più da vero leader, altre volte si perde in chiacchiere allo specchio e sembra mal consigliato o persino manovrato. Tifiamo per il primo, ma lo tiri fuori più spesso.

Per un Consiglio di mezza estate ce n’è fin troppo. Rinnoviamo l’auspicio di buon lavoro: farà bene a tutti noi.

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