lunedì 20 luglio 2009
Ma quante belle vele Madama Dorè
A Genova lo sanno bene quanto è importante la vela per "vendere" il Salone Nautico Internazionale di Genova. Statistiche confermate indicano che dei 300-350mila visitatori della fiera, oltre un terzo, quindi più di 100mila, viene per le barche a vela. Un fenomeno singolare considerando che queste ultime rappresentino solo il 5-6% dell'esposizione genovese. Non solo: all'UCINA (Confindustria nautica) sanno bene da sempre che per avvicinare ai giovani al mondo delle barche non si può certo partire da un motoscafetto o da un gommoncino o da una navucola: il battesimo del mare per i più piccoli, gli scolaretti sotto ai 10 anni, è a vela. Da qui l'avvio di una serie di contraddizioni, tentativi, strategie, politiche. Che non coinvolgono solo UCINA e Fiera di Genova.
L'invito riprodotto nell'immagine sotto al titolo è per la conferenza stampa di presentazione del 49° Salone Nautico di Genova, in programma a Milano mercoledi prossimo. Qui si è addirittura esagerato, e conoscendo l'ambiente mi attendo critiche ai vertici di UCINA da parte di molti operatori e costruttori di barche a motore: tutte vele, nient'altro che vele, volanti in un cielo azzurro, tutte con la prua verso un obiettivo unico e luminoso: il logo del salone genovese (che a sua volta, ma questa non è una novità, si basa sull'immagine di una vela sulle onde e col sole alle spalle). Un invito onirico, una speranza, un contropiede? Vedremo a Milano (e vi riporteremo fedelmente) quanta vela sarà annunciata dagli organizzatori per il prossimo salone. Intanto qualche anticipazione.
La crisi economica ha colpito la nautica e molti temevano un salone con spazi vuoti: pare che non sia così, gli organizzatori confermano la presenza di tutti i più grandi nomi (guardate che non è poco: nel mondo dei motori ci sono ogni giorno defezioni stratosferiche che inducono saloni alla chiusura: è molto probabile ad esempio che salti il Motor Show di Bologna), forse si è solo ridotta la storica lista d'attesa di gente che voleva esporre ma non trovava spazi liberi. Naturalmente auguriamo al salone nautico ogni successo, che starebbe anche a significare la capacità della nautica di trainare o surfare la ripresa dell'economia. Ma non abbiamo le bende agli occhi e vediamo le difficoltà di moltissime aziende. Esiste il rischio che anche chi ha mandato l'iscrizione al salone non la confermi. E questo giustifica l'anticipo a luglio della conferenza stampa che solitamente si svolgeva a metà settembre: occorre una spinta di ottimismo anche dai media, sulle aziende che stanno confermando la partecipazione al nautico. Entro settembre va saldata la quota di partecipazione e quindi sono settimane decisive. Sarà anche interessante vedere se in questa situazione il Gruppo Ferretti adotterà la stessa strategia del salone precedente, quando allestì in grande stile il "Palaferretti", praticamente un salone-nel-salone. E veniamo alla nostra vela.
La Vela al 49° salone nautico sarà concentrata nella stessa area della scorsa edizione: in acqua nella darsena nuovissima ricavata in fondo al quartiere fieristico, e a terra sotto alla tensostruttura che ospita "Mondoinvela", già ridotta del 50% nel 2008 per le richieste del cantiere proprietario dell'area. Dalle prime informazioni, la linea che i cantieri stanno seguendo è quella di partecipare "tagliando", e la prima mossa è esporre meno barche (per fare un esempio, Beneteau nel 2008 esponeva 13 yacht a vela, quest'anno ne prevede 8). Negli accessori e nell'abbigliamento c'è aria di parecchie defezioni specie per marchi stranieri. Velerie e derive sono aziende ormai strutturalmente assenti dal salone di Genova, tanto più nella sua ultima evoluzione in senso "floating". Il quadro come si vede non è proprio roseo.
Come se non bastasse, UCINA pare aver rinunciato anche alle iniziative favorevoli alla vela almeno formalmente, come la Commissione Vela sorta e sviluppata in seno all'associazione, e presieduta da uno dei Vice di Anton F. Albertoni, Francesca Radice. La Commissione si è riunita un ultima volta a dicembre a Roma, poi si è come dissolta. I suoi componenti non hanno ricevuto comunicazioni o aggiornamenti. Gli argomenti posti sul tappeto dalla Commissione Vela riguardavano soprattutto e proprio il salone nautico, per il quale la Vela chiedeva spazi e servizi migliori, più attrezzati e meno decentrati, e quindi un investimento in termini di immagine e promozione dell'area velica e delle sue specificità. Di tutto questo non si sa più nulla. E forse non è un caso che molti operatori della vela stiano pensando a forme associative alternative a UCINA, o comunque a momenti espositivi specializzati sulla vela, in varie zone d'Italia. Per UCINA le prossime settimane suonano come un ultimo appello: deve capire che rischia davvero di "perdere" la componente vela. E una volta persa, come saranno gli inviti alle conferenze stampa?
PS-Due parole, oltre alle news di qualche giorno fa sul "gioco al ribasso", per inquadrare il ruolo e la presenza FIV in questo momento nei rapporti con UCINA e nella prospettiva di dover progettare e realizzare una presenza al salone nautico con lo stand e la relativa trattativa, la "Piazza Vela" (ma quella l'ho inventata io, non vorranno certo replicarla), le collaborazioni con gli organizzatori per gli eventi al Teatro del Mare, gli eventi con i personaggi FIV sia a terra che in acqua e la gestione dei relativi inviti, i rapporti con i propri sponsor e con i media, la collaborazione con l'ufficio stampa della Fiera di Genova per veicolare alle tv presenti i volti più rappresentativi della vela e dell'attività federale, i campioncini della vela giovanile o gli atleti vittoriosi (e non ne mancano grazie al cielo), la valorizzazione delle migliori attività periferiche degli affiliati... Mi fermo qui. Dicevo due parole per inquadrare cosa fa il Settore Promozione Immagine e Comunicazione FIV, sulla cui tolda troneggia il VPV Glauco Valerio Briante: indietro tutta.
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