mercoledì 22 luglio 2009

I suoi primi sessant'anni


Il Finn, il singolo per eccellenza, la classe olimpica dei duri, degli atleti, dei timonieri dal bordeggio di classe, deriva tosta per pesi adeguati, compie in questi giorni 60 anni. E’ incredibile la longevità di una barca a vela nel mondo e nell’economia globalizzati del terzo millennio, che spesso brucia brand e prodotti con grande voracità. Ma è anche una delle garanzie della vela: questo ricorso alla sua storia e ai suoi valori come rifugio, le certezze che resistono all’usura del tempo e alle offese dei mercati e delle mode. Il Finn disegnato dallo svedese Richard Sarby nel 1949, apposta per le Olimpiadi di Helsinki 1952 (quelle dell’oro di Straulino e Rode, nella Star), e dai Giochi non è mai più sceso, poche volte persino messo in discussione. Risultato, oltre che della straordinaria validità tecnica e marina del progetto, anche della capacità di adattarsi ai nuovi materiali e alle nuove tecnologie. Dai Finn con scafo e albero in legno, ai Lanaverre di vetroresina flessibile, oggi siamo a scafi rigidissimi, antenne di carbonio, pozzetti ergonomici e autosvuotanti: lo “strumento” resta ben difficile da suonare, il peso e la superficie velica sono rimasti gli stessi, e le prestazioni sono sempre quelle di un singolo armato a catboat con sola randa, quindi lento di bolina e dispettoso in poppa. Impressionante la catena di celebrità che hanno fatto la storia del Finn, paragonabile forse solo a quella della Star, della quale non a caso è considerato propedeutico: da Paul Elvstrom a Valentin Mankin, da John Bertrand a Russell Coutts, da Lasse Hjortnaes, Harry Lemieux, Cam Lewis, fino al mito vivente di Ben Ainslie. Per vincere sui 4 metri e mezzo del Finn devi essere un talento del vento e del mare, e questo dato di fatto – certezza e non moda, appunto – ha fatto e continua a fare la fortuna del Finn. Una barca vera che mantiene quello che promette. Proprio l’opposto di tanti prodotti usa-e-getta del mondo moderno, anche nella nautica. Prendiamo esempio.
La festa dei sessant’anni del Finn è in programma al Nord: a Uppsala, organizzata dall’associazione di classe svedese. Star assoluta della regata-evento: il Finn con il numero velico 1 (!), per l’occasione prestato dal Museo marittino di Helsinki visto che fu usato per la prima volta ai Giochi in quella città. Già oltre 60 gli appassionati iscritti. Previsto anche un libro di 224 pagine per celebrare la grande festa di questa super-barca. E da noi?

www.finnclass.org

1 commento:

  1. bel ritratto del Finn e ricordo di un compleanno significativo, un altro scoop di questo blog, complimenti e grazie
    luciano C

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