mercoledì 23 settembre 2009
Alinghi e BMW Oracle si contendono anche le decisioni del Giudice di New York
Lenta, lentissima la marcia della XXXIII America's Cup verso l'8 febbraio 2010, data della prima regata tra detentore e sfidante unico, presumibilmente nel Golfo Persico, al caldo e con le ariette dell'emirato di Ras Al Khaimah. Dopo aver litigato su tutto il litigabile, ormai arrivati a 120 giorni dalle regate-verità, svizzeri e californiani si ritrovano a confrontarsi persino sull'interpretazione delle decisioni del Giudice Shirley Kornreich della Corte Suprema di New York. L'ultima è del 18 settembre, riguardo l'istanza di Societé Nautique de Geneve che accusava il Golden Gate Yacht Club di antisportività per il ritardo nel fornire il certificato con le misure della barca USA. Cosa ha deciso Shirley? E in favore di chi?
La Giudice ha stigmatizzato come poco sportivo l'atteggiamento di BMW Oracle, ma allo stesso tempo non ha trovato alcuna violazione di legge, e ha dunque rigettato l'istanza svizzera. La barca americana - il trimarano BOR90, varato prima del catamarano Alinghi 5 - è attualmente in cantiere dopo alcune settimane di allenamento, sottoposta a ulteriori intense modifiche. "Questa situazione - scrive il portavoce di BMW Oracle Tom Ehman in una nota - ha portato il Giudice a ritenere che lo scafo non sia completo e quindi sia impossibile per GGYC fornire il Custom House Registry." Kornreich ha detto anche: "Lo scafo di uno sfidante all'America's Cup è per sua natura uno yacht sottoposto a un intenso processo di sviluppo tecnologico".
Puntuale comunicato stampa di Alinghi che sottolinea la storica definizone di "antisportivo" nella decisione del Giudice, e allo stesso tempo deve mandare giù l'ulteriore allungamento dei tempi in favore degli americani. Ogni modifica del trimarano di San Francisco tiene in apprensione il team di Bertarelli, ormai pronto all'esordio nelle acque dell'emirato. E senza una versione "definitiva" del trimarano (ma siamo proprio così sicuri?), nessun osservatore se la sente di azzardare previsioni sulla sfida.
ELLISON: "POTREMMO TORNARE ALLA CORTE ANCHE DOPO LE REGATE"
Intanto, mentre la scelta della località sembra non rientrare tra le cause di controversia legale, è ancora in piedi la contestazione di San Francisco sulla possibilità di Alinghi di scegliere Giuria e Arbitri, nonchè la questione dell'accordo segreto tra ISAF e SNG sulle regole di regata. In una intervista a Sailing World, Larry Ellison ha detto tra l'altro: "Quel ragazzo (riferito a Ernesto Bertarelli, ndr) è incredibile. Noi non rifiuteremo di correre le regate, ma se Alinghi controllerà Giuria e Umpires potremmo vincere in acqua e poi ritrovarci squalificati a terra. Non è una situazione che possiamo consentire, e credo rischiamo di tornare in Corte anche dopo la regata".
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