giovedì 10 settembre 2009
Transat 650, magnifica ossessione
PARTE DOMENICA LA REGATA ATLANTICA CON I MINI. CI SONO ANCHE 8 ITALIANI AL VIA. ECCO CHI SONO
Arrivano i giorni della grande impresa dei piccoli velieri. Transat 650 2009 al via: diciassettesima edizione in ben 32 anni, una superclassica oceanica passata indenne attraverso tragedie e rivoluzioni tecnologiche, una regata che ha formato molti nomi dell’aristocrazia dello yachting oceanico, e che da sempre affascina per la sfida minimale dell’uomo marinaio all’Atlantico con barchini di soli 6 metri e mezzo, economici, possibili. Il sogno di una vita alla portata di molti. La Transat 650 è un evento-record, per partecipazione (c’è il numero chiuso da molte edizioni e già partecipare, tra selezioni e prove severe di sicurezza e capacità, è un risultato importante), per intensità, per seguito. Tanto da aver cambiato la cadenza da biennale ad annuale. Domenica 13 da La Rochelle parte l’edizione 2009, con 85 skipper al via, ben 8 dei quali sono italiani (anche questo un record). Due tappe: La Charente Maritime (La Rochelle)-Funchal (a Madeira, isola portoghese in pieno oceano)), di 1100 miglia con il passaggio delicato del Golfo di Gascogna e la punta Finisterre, il Capo Horn del nord Atlantico, la porta simbolo delle traversate dalla Bretagna al Nuovo Mondo. Poi ripartenza il 3 ottobre (il sabato di apertura del salone nautico di Genova) da Funchal, rotta verso il paradiso e traguardo (intorno al 20 ottobre) a Salvador de Bahia in Brasile, dopo 3100 miglia di alisei (speriamo), calme equatoriali (il Pot Au Noir) e colpi di vento. Da soli sui gusci di 6,5 metri, per 7800 chilometri.
OTTO DI NOI
Otto italiani ci sono: il più giovane ha 23 anni (ed è record assoluto sull’intera flotta), il più vecchio 47. Una ragazza. Sei corrono nella categoria scafi di serie e due con prototipi. Uno parte anche per provare a vincere. Skipper, impiegati, ingegneri, istruttori di vela. Ecco chi sono, come fare il tifo per loro e come seguirli (oltre che su questo blog). Cominciamo dai due “prototipi”.
ANDREA CARACCI (42 anni, Ingegnere), www.andreacaracci.it – Non c’è due senza tre. Andrea è tenace e preparatissimo, era tra i più veloci anche nelle due edizioni precedenti e nell’ultima era tra il gruppo di testa quando ha disalberato. Barca nuova autocostruita nei minimi dettagli, si dedica anima e corpo a preparare la traversata. Ex 470ista, bravo velista, navigatore. Il nostro capitano.
GAETANO MURA (41 anni, skipper), www.gaetanomura.com – Il piccolo sardo (è nato a Cala Gonone, il mare nel destino) ha esperienza e la vuole vendere alla Transat 650. Ha fatto il marinaio sui pescherecci, è diplomato al Nautico ed è comandante di yacht d’epoca. A dieci anni chiedeva ai suoi di poter dormire sulla barca di famiglia e di notte mollava gli ormeggi per girare nel porto...
E ora quelli delle barche di serie.
RICCARDO APOLLONI (43 anni, skipper), www.iomibarcameno.it – Napoletano, ingegnere navale, dopo dieci anni ha mollato la professione per dedicarsi alla navigazione. Et-voilà, è al via della Transat 650 alla quale ha lavorato instancabilmente negli ultimi 5 anni. Il suo sponsor, Mapei, sa di ciclismo. E lui vuole essere un passista. Dopo la Mini è già pronto il passo successivo, il Class 40 già in costruzione dal suo amico Bert Mauri (BM40).
LUCA DEL ZOZZO (47 anni, Ingegnere), www.lucadelzozzo.it – E’ il più maturo (di età) del gruppo, e guarda caso sceglie di aprire il suo sito con una poesia di Simone Bianchetti, suo conterraneo al quale chiaramente si ispira: “A noi piacciono quei luoghi dove il vento è grigio e il cielo soffia forte, nella moltitudine della solitudine, varchiamo le soglie dell’infinito”. Si può dire meglio? Grazie Simone (e Luca).
GIANCARLO PEDOTE (34 anni, navigatore), www.giancarlopedote.it – Istruttore di windsurf a Follonica, amante delle “strambate power”, l’atletico Giancarlo è folgorato da un giorno di Flying Junior a 20 nodi. E cambia la sua vita fino a diventare navigatore solitario. “Navigare mi piace, mi permette di vivere una dimensione adatta alla mia personalità. Lo spirito del surfista selvaggio lascia spazio ad uno spirito meditativo e introspettivo”. Due sponsor come Prismian e Mursia aiutano la sua voglia.
DANIELA KLEIN (41 anni, impiegata), www.danielaklein.it – E’ la prima donna nella storia della vela italiana alla Transat 650. Ha fatto base allo YCI di Genova prima di trasferirsi in Bretagna in un centro di preparazione alla navigazione oceanica. Sportiva “dentro”, dal volo libero alla vela estrema, approccio tra il filosofico e lo scientifico, la piemontese è sponsorizzata da Tacchificio Monti.
SIMONE GESI (40 anni, istruttore di vela), www.simonegesi.it – Il babbo Armando l’ha messo in barca, e lui non è più sceso. Regatante su barche di ogni taglia agli ordini dei Vasco Vascotto, Enrico Chieffi, Stefano Rizzi, Lorenzo Bressani, mondiale Quarter Ton, Simone è uno dei “maestri di vela” della Maremma, e Follonica il suo regno. Lo sostiene in mille modi un instancabile Comitato 4236 miglia, fatto di amici e istituzioni maremmane.
LUCA TOSI (23 anni, skipper), www.lucatosi.it – Il più giovane di tutti è un veneziano biondissimo che a 23 anni, diploma Nautico in tasca e perito per impianti e trasporti marittimi, comanda una motonave passeggeri nella laguna di Venezia! E’ anche un velista doc (grazie anche a papà) con esperienza in monotipi come Ufo, J24, X35, regate su prototipi IMS, persino match race, socio del Diporto Velico Veneziano. Quando non naviga è su Facebook. E’ un pupillo di Alberto Sonino e del suo Vento di Venezia, e nel suo staff vanta Matteo Vianello e Francesco Ricci.
Il sito ufficiale della regata: http://www.transat650.org/fr/ (E sbrigatevi, ci si può iscrivere alla Transat virtuale!)
I migliori video dei Mini 650 in oceano: http://transat650.mativi.fr/
UN PATRIMONIO DI TUTTI
I navigatori italiani al via sono un patrimonio di tutta la nostra vela. Un patrimonio che va difeso e accresciuto. Otto italiani alla Transat 650, altri già in preparazione per la prossima (su tutti Andrea Pendibene), buone barche, ottima preparazione, tanta passione, shore team di amici e volontari, siti internet, voglia di vela nel grande largo. Dunque la “vela oceanica” mette qualche radice verde anche da noi. Il paese che ha aspettato la FIAT per tornare al giro del mondo in equipaggio Volvo Ocean Race. Insomma c’è (ampia) materia su cui lavorare, per crescere. Noi vogliamo farlo, anche a partire da questo spazio. Apriamo una finestra sul grande mare: “Oceano, Italia”. Seguiteci, scriveteci.
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Sul sito della federvela.it nella notizia sulla transat si dice che gli italiani sono 9: perchè ci hanno messo dentro anche Andrea Rossi, peccato però che sia svizzero...
RispondiEliminaMi pare un peccatuccio veniale, questo Rossi sarà mezzo italiano anche lui no? Ben più grave, secondo me, che dopo le news con cui ha seguito ogni gorno il mondiale RSX di Weymouth, la "redazione" abbia dimenticato proprio la medal race, i titoli e la classifica finale. Così si disorientano i lettori.
RispondiEliminaAndrea Rossi e' iscritto a Classemini Italia. Lo possiamo considerare a tutti gli effetti come italiano.
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