martedì 29 dicembre 2009
Chi è l'Uomo dell'Anno FIV 2009?
Si avvicinano i tempi dei "Velisti dell'anno". Sapete che ve ne sono per tutte le esigenze, almeno tre: quello del Giornale della Vela (che dice di averlo inventato), quello di Alberto Acciari (che dice di averlo inventato) con la rivista Yacht & Sail, quello chiamato Premio Italia per la vela assegnato al Trofeo Accademia Navale a Livorno... Poi c'era quello che avevamo creato per la FIV (o meglio ci sarebbe ancora ma chissà cosa vorranno farne i superesperti di comunicazione federali) chiamato FIV Award e ribattezzato Oscar della vela (nome sul quale non c'è alcun marchio riservato), e che era nato nell'occasione delle celebrazioni per gli 80 anni della Federvela, insieme al sito rievocativo, con l'idea di una cadenza bimestrale, in occasione delle Assemblee FIV, proprio per dare una svolta istituzionale al proliferare dei premi. Oltre che essere una ottima piattaforma gradita a più d'uno sponsor.
E' andata che tutti continuano con i loro premi, tranne la FIV (almeno per ora).
Ma adesso è capodanno, e questo è un blog di simpatia innata e di idee fresche: facciamo come TIME? Nominiamo l'Uomo dell'anno FIV 2009, secondo il famoso blog lamiafedervela. L'annuncio entro la mezzanotte del 31 dicembre 2009.
LE NOMINATION
Si parte con quattro nomi d'obbligo, la triade presidente e due vice, più il presidente onorario. Ma poi si va a ruota più sciolta, scandagliando in una sorta di bilancio della stagione i nomi che più hanno lasciato il segno, per presenza o realizzazioni. Si pesca tra dirigenti (consiglieri, presidenti di Zona o di Circolo, segretari di Classe, rappresentanti ISAF), tecnici, manager o comunque personaggi che hanno incrociato significativamente la loro strada con la Nuova FIV. Ovviamente è una super-selezione, e per ciascun nominato c'è un breve abstract di spiegazione. Se vi pare che abbiamo dimenticato qualche elemento che avrebbe meritato, segnalatecelo, thanks.
Carlo Croce - E' il presidente: aspettative enormi, nome e pedigree da spendere per tornare a far brillare la FIV. Tante premesse, e promesse, pochi squilli veramente "federali" in questo primo anno, che lo ha visto più vicino a Soldini che alla squadra olimpica. Ha garantito impegno e presenza costanti e grandi rapporti personali con tutti, si è vista la sua mano in alcuni restyling dove la FIV aveva qualche ragnatela, in un rapporto con il CONI fin qui molto redditizio, nel mettere in pista alcuni degli annunciati manager. Più forma che sostanza forse. In giro ci si aspettava di più, ma è all'esordio e un primo anno di prova va dato a tutti. E forse bisognerebbe smetterla di pensare a Lui solo come l'uomo che può portare sponsor alla Federazione. E' un presidente, mica un direttore commerciale. Il piglio con cui ha fatto varare al Consiglio il Piano Under 16 vale parecchi punti.
Glauco V. Briante - La V sta per Valerio, ma lui non è che sia valso tanto. L'enfant prodige della campagna elettorale che ha portato alla rivoluzione dell'aratro e alla Nuova (anzi Nuovissima) FIV 2009-2012, incassate le cariche dovute a un bravo Fedmaresciallo per meriti sul campo, si è incartato (nel senso letterale di ritrovarsi con troppe carte in mano) e non ha concluso niente. La prova più visibile è il clamoroso flop complessivo della Comunicazione FIV di cui lui è il plenipotenziario. Amministra parecchio potere, questo si: quasi tutto passa trasversalmente attraverso di lui. Un gestore un po' burocrate, ma che comincia a stare indigesto a più d'un suo collega. Forse gli gioverebbe lasciare qualche incarico, un mini-rimpasto di Settori. Qualche idea circola: perchè non farci un pensierino? In fondo farebbe meglio il vicepresidentevicario.
Alessandra Sensini - Mega campionessa olimpica con tanto di record storico planetario di medaglie, candidata alle elezioni europee, project manager di Joe Fly e poi di Azzurra, testimonial negli spot tv della Kinder Ferrero e infine tornata a vestire la muta e cavalcare le onde sul windsurf direzione Londra 2012. Essere vicepresidente FIV tra tutto ciò è un bel titolo onorifico. Ma avercene di personaggi così.
Carlo Rolandi - Oltre che per il ruolo onorario, di past-president di peso, per la carriera straordinaria di regatante, starista, olimpico, Giudice Internazionale, dirigente sportivo e delegato ISAF, nonchè patriarca di una bellissima famiglia napoletana, la sua nomination sta tutta nel coraggioso affondo con cui ha aperto l'anno, l'8 gennaio scorso, al primo Consiglio della Nuova FIV, facendo mettere a verbale una breve lettera nella quale stigmatizzava il mancato rispetto di una elegante (e democratica) consuetudine FIV sulla distribuzione geografica delle massime cariche federali. Stile d'altri tempi.
Gianni Storti - Il Coordinatore Federale (Segretario Generale) è arrivato da soli cinque mesi (agosto compreso) eppure la sua presenza da sola è servita a cambiare volto alla FIV, non solo negli uffici. Letteralmente studioso: ha avidamente assimilato in poche settimane ogni particolare del mondo della vela sportiva, cosa che raramente riesce dopo decenni alle persone normali. Lui invece ne è uscito con una parola per tutti, una soluzione sempre pronta, un giudizio mai buttato via. Parole come munizioni, esperienza e pazienza olimpiche (e l'aggettivo non è a caso), più che uomo d'ordine è di prim'ordine.
Pino Barbieri - Una specie di superman federale del 2009. Il Gattuso della FIV: ha fatto tutto, è stato ovunque. Dal fortino del Settore Attività Agonistica e Squadre Federali (dove un tempo c'era il vicepresidente Gianfranco Busatti) non solo ha fiancheggiato la nuova (?) Preparazione Olimpica ma ha allargato il suo raggio d'azione fino a guidare con piglio la task-force che ha lanciato il Piano Under 16 e nelle prossime settimane partirà in tourneè per evangelizzare le Zone al nuovo verbo, e ha messo un piede anche nella commissione che ha valutato le domande dei nuovi Tecnici (non proprio una perla del curriculum). E in un Consiglio di compassati è sempre tra i più loquaci. Fa sport, è in forma e ringiovanito. Che sia lui l'uomo del futuro?
Anna M. Bacchiega - La M sta per Maria, e manca poco che l'ex 470ista olimpica del 1988 sia fatta santa, per l'ingente lavoro svolto in questo anno di esordio da consigliera. Non ha lesinato alcun impegno, da quello giovanile che l'ha portata a guidare la missione del team all'ISAF Youth in Brasile, alle infinite ore tra riunioni e a scrivere i testi di quello che è poi diventato il pantagruelico progetto Under 16, del quale lei è una fanatica sostenitrice. Piaccia o no: poche parole e tanti fatti.
Angelo Insabato - Una specie di ultimo esile anello di congiunzione con la (cara) Vecchia FIV: il buon (in tutti i sensi: l'avete mai sentito arrabbiarsi? Neanche quando perde l'Inter) Angelino è sempre lì a capo della Programmazione Attività Agonistica Nazionale. L'uomo del calendario, delle ranking (qui a dire il vero un po' di maretta di fine anno se l'è meritata), delle classi, delle zone. Paziente, tessitore, genuino. E tra i pochi a dare un senso all'abusata parola: trasparenza.
Fabrizio Gagliardi - E' un diesel. Inizio lento, quasi impercettibile. Tutti a chiedersi: ma dov'è? Invece lui, l'uomo che ha schiuso le porte del Lazio alla Nuova FIV, ha saputo usare bene le cambiali elettorali ricevute: consigliere di presidenza, s'è assiso sul vago (ma non troppo) Settore Attività Speciali (quello che a suo tempo il presidente Sergio Gaibisso aveva ritagliato su misura per Carlo Croce, il quale invece lo snobbò e si dimise), e ne sta spillando il massimo anche grazie al solito attivismo di Walter Cavallucci sul Match Race. Ma i capolavori gagliardiani sono nell'Altomare. Territorio da sempre ricco (come dimostrato dal compianto Sergione Masserotti, che sull'Altomare aveva cresciuto un impero sul quale non calava mai il sole), quello dell'altura si addice a un romano (l'UVAI ha sede nella capitale), e Gagliardi ha introdotto abili e tecnologiche novità. Anche a costo di farsi nemico qualche velista semi-professionista assatanato, come nel caso delle nuove regole sulla classificazione.
Francesco Ettorre - Proconsole abruzzese nell'anno di grandi eventi nella sua terra, l'ex giovanotto addestrato da Gaibisso che lo aveva promosso fino all'Amministrazione, ben districatosi anche quale capo del gruppo sul progetto Velascuola, Francesco è uscito quasi stordito dal primo semestre tra bilancio più o meno traballante, Giochi del Mediterraneo e Primavela. Dopo la pausa estiva è tornato riposato e giura di voler riprendere la strada interrotta di Velascuola. E anche se gli resta sempre la portata pesante del bilancio, lui ha dimostrato di avere fiato e spalle per arrivare in fondo.
Rodolfo Bergamaschi - Tra chi non è in prima linea sotto i riflettori, il gardesano - dopo l'ottima prova di sopravvivenza elettorale - ha fatto sfoggio di invidiabile savoir-faire e si è messo a guidare con entusiasmo crescente la neonata struttura chiamata a governare la vela per i disabili.
Marcello Turchi - I suoi occhi furbi iniettati di sale ne hanno visti di Optimist su tutte le onde del mondo. Alla fine della strada, in un tornante che per molti suoi colleghi si è rivelato ripido e traditore, Marcellone ha ingranato il rapporto da scalatore e si è involato. Il cervello tecnico dell'Under 16 è lui. Complimenti e buona fortuna.
Paolo Ghione - Un altro valido tecnico che ha nel sangue e nel biondo dei capelli il genio della vela. Cresciuto tra le giovanili del windsurf si è ritrovato una carta d'oro come la Sensini (ereditata dal collega Luca De Pedrini che aveva tentato prima di lui la scalata alla Direzione Tecnica) e l'ha sfruttata al massimo. Lavora come un inglese e fa politica come un italiano, ha scoperto leadership e carisma e, insomma, è arrivato ad essere il DT dell'era Croce. Non pago, ha trovato tempo e foga per gettarsi a mettere del suo nel progetto Under 16-Under 19 eccetera: come provare a garantirsi ricambi sicuri nella vela olimpica... Meritevole dei massimi auguri a far bene (ne va di tutti noi, amici).
Vicini alla nomination, con menzione speciale, anche Giovanni Soldini (è stato ingaggiato da Croce per seguire la vela oceanica e alla fine ha ingaggiato lui Croce per fare la Volvo), Luca De Pedrini (torna DT, dopo il biennio 2005-2006, con più consapevolezza forse, e intanto sfrutta al massimo il 2009 post-olimpico che altri hanno snobbato, portando i Sibello al titolo Europeo 49er, 12 mesi dopo Qingdao), Dodi Villani (ottimo lavoro, almeno iniziale, di riforma sui Giudici), Larissa Nevierov (è stata brava e ha raccolto ciò che voleva: allenare le sue epigone), Sandro Gherarducci (un bravo mediano di spinta della Nuova FIV, capace di entrare duro quando serve e giocare a testa alta), Vincenzo Pottino (premio speciale alla pazienza: lo hanno bombardato da tutte le parti ma lui è stato geniale, di gomma: e quando avranno finito le munizioni, sarà il suo momento). Alcuni si sono dati da fare, altri si sono visti meno. Qualcuno per niente (Tullio Bratta, chi è costui?). La navicella va. Ma dal 2010 gli esami ricominciano: più severi. Mentre le Zone inizieranno ad alfabetizzarsi sulla Multilateralità, alle Olimpiadi di Londra mancheranno poco più di due anni, e a quelle di Rio solo sei...
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Parecchie segnalazioni sui papabili (ma tanto il vincitore - tra poco - lo deciderà una speciale commissione formata solo da me), e soprattutto su altri nomi meritevoli di nomination. Naturalmente i nostri campioni europei della vela olimpica, Pietro Sibello, Gianfranco Sibello, Giulia Conti, Giovanna Micol; alcuni suggeriscono quei presidenti di Zona più in vista negli ultimi 12 mesi, su tutti il dinamico Ignazio Pipitone (VII Zona, Sicilia), il solido Raffaele Ricci (VIII Zona, Puglia), il riflessivo Pigi Ciammaichella (IX Zona, Abruzzo), lo chef Tonino Viretti (I Zona, Liguria); non manca chi vuole sottolineare i solitari della Transat650; e infine c'è una segnalazione persino per l'ex presidente federale Sergio Gaibisso: come dare torto a questo suggerimento? Dopo oltre un ventennio al vertice della federazione, Gaibisso ha accettato di guidare la Giuria d'Appello e ha lavorato tantissimo in silenzio per preparare un libro, che però non ha ancora visto la luce...
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