sabato 16 gennaio 2010

Il mistero dell'accordo fantasma


(Nell'immagine: Brad Butterworth di Alinghi (a sinistra) e Tom Ehman di BMW Oracle: avevano raggiunto l'accordo fantasma)

C'è una strana novità, nell'escalation del battibecco legale-sportivo-personale che vede contrapposti da tre anni Alinghi e BMW Oracle (o se volete Societé Nautique de Geneve e Golden Gate Yacht Club, Ernesto Bertarelli e Larry Ellison), che merita di essere approfondita: riguarda il fallimento dei colloqui di Singapore.

(Prima di procedere, apro parentesi per segnalare l'opportunità, per il futuro, che le parti in causa adottino comunque un comportamento anche organizzativo e logistico più etico, adatto ai tempi che viviamo: il mondo è in lentissimo risveglio da una grave e generalizzata crisi, ci sono in giro guerre, terremoti e terrorismi, e non esiste che per quanto arrabbiati due team sportivi facciano passare una cena dall'altra parte del mondo per un negoziato tra israeliani e palestinesi. Datevi una calmata: parlatevi via Skype, vedetevi a Valencia o alla sede ISAF di Southampton, scrivete meno comunicati e siate seri e misurati. Rappresentate la Vela, e il mondo vi guarda).

Detto questo riprendiamo a parlare della strana escalation. Singapore non è stato solo un round andato a vuoto. E non è stato solo un incontro contemporaneo alla presentazione (questioni di timing) di una nuova istanza legale alla Suprema Corte di New York a tutela del Deed of Gift da parte di GGYC. A Singapore - come risulta evidente dai racconti di entrambe le parti - si stava per siglare, ed è quindi stato raggiunto, un accordo. E' noto ciò che si prospettava: a) un rinvio delle regate dall'8 febbraio (di un mese o due), b) un numero di prove maggiore (dal meglio di tre al meglio di sette, è l'ipotesi ventilata). Ora, sia BMW Oracle che Alinghi, sia pure con sfumature diverse, hanno lasciato chiaramente intendere che questo accordo c'era, e stava per essere firmato. Anzi, qualcuno l'ha firmato, fisicamente, con tanto di penna e inchiostro. In sostanza: a Singapore, nell'incontro al quale guardava tutto il mondo della vela, supermanager e supercampioni si erano visti (ed erano persino andati a cena insieme) e avevano concordato il contenuto di un agreement.

Quale fosse il contenuto di questo accordo, non è dato saperlo (ma si può legittimamente pensare a qualcosa che ha a che fare con i punti a) e b) che ho citato sopra). Ma soprattutto: dov'è adesso quell'accordo, con tanto di alcune prestigiose firme in calce? E' scomparso?

A fronte del descritto accordo, nelle ore successive al meeting di Singapore sono uscite come sempre le versioni delle due parti. BMW Oracle si rammaricava del fatto che i rappresentanti di Alinghi erano disposti a firmare l'accordo, ma sarebbero stati fermati dai loro vertici (insomma, stoppati da Bertarelli in persona); Alinghi, con una dichiarazione di Brad Butterworth, raccontava invece il "ritiro definitivo dalla trattativa" da parte degli americani.

L'escalation sta in questo: il presidente del Golden Gate YC di San Francisco, Marcus Young, ha scritto oggi al suo omologo di Ginevra, chiedendo di ritirare immediatamente quanto detto dai rappresentanti di Alinghi: "Al mio yacht club, BMW ORACLE Racing e ai nostri partner sono dovute scuse senza riserve per le falsità dette da Brad Butterworth sui tentativi di negoziare un accordo consensuale a Singapore. La nostra parte non ha ritirato l’offerta di firmare un accordo. È piuttosto vero il contrario."

La frase "incriminata" di Butterworth che ha fatto infuriare Young, è a sua volta una conferma dell'esistenza dell'accordo: "il rappresentante dell'ISAF ci ha incoraggiato a sottoporre l'accordo ai management dei team, cosa che ho accetto di fare. Il meeting si è così concluso e i membri dell'ISAF sono andati verso l'aeroporto. Nel corso del pomeriggio, in un primo tempo sono stato informato che BMW Oracle Racing era disposto a firmare l'accordo, ma proprio quando mi sono messo in contatto con Valencia per parlare dell’accordo con i miei, ho appreso che BMW Oracle Racing aveva deciso di ritirarsi definitivamente dalla trattativa".

Il Commodoro Young la vede diversissima e a sua volta scrive, confermando comunque l'esistenza dell'accordo: "Il documento finale è stato firmato da Tom Ehman e da Richard Slater per conto del GGYC/BMW ORACLE Racing. L’altra firma appartiene a David Kellet dell’ISAF (Federazione Internazionale della Vela), presente come testimone."

Come vedete, piuttosto che comunicati stampa volti a fare chiarezza, le versioni sembrano in grado solo di creare confusione. Proviamo a riassumere. A Singapore i due litiganti si sono visti e davanti al presidente della Giuria ISAF hanno concluso un accordo che a loro, rappresentanti dei rispettivi team, stava bene. E probabilmente si trattava di un consensuale rinvio di qualche settimana, dell'aggiunta di qualche match, della risoluzione di alcune ultime quisquilie tecniche. Cosa è successo dopo? I Capi nelle rispettive cupole hanno bloccato l'accordo? Ma allora perchè darsi reciprocamente la colpa? Bertarelli ha fermato i suoi per reazione alla causa legale lanciata da BOR nella notte? Ma allora perchè Brad scrive "nonostante il sorprendente sviluppo (la nuova causa, ndr), il rappresentante dell'ISAF ci ha incoraggiato a sottoporre l'accordo ai management dei team"?

Chi vuole davvero l'accordo sulla 33ma Coppa America tra il defender Alinghi e lo sfidante BMW Oracle a Valencia, e chi no? E dov'è finito il documento controfirmato dal presidente della Giuria Internazionale?

4 commenti:

  1. La Coppa America, per come è scritto il Deed of Gift, è una competizione costosa. Le barche costano, tra progetto e costruzione, milioni di dollari. La logistica per un team numeroso anche.

    Non mi sembra il caso di invitare ad un comportamento più etico che vi partecipa: non è una regata di circolo tra Laser. Alla fine i partecipanti non si trovano insieme per una spaghettata.

    Se non si trova morale la competizione si può non seguirla, ma non chiedere ai partecipanti di essere più francescani (cosa che non sono).

    P.S. chi scrive porta il proprio Laser in giro sul tetto di una Panda.

    RispondiElimina
  2. Bravo bebop, sono totalmente d'accordo con il tuo intervento.
    Ma cosa c'entra fare questi moralismi??? E che dire poi che pochi cm accanto alla paternale a Ellison e Bertarelli si riporta pomposamente la notizia del giro del mondo a vela di Soldini...fatto con i soldi della Fiat proprio mentre si chiude lo stabilimento di Termini Imerese. Ma Dai!!!!

    RispondiElimina
  3. Mai fatto moralismi, guys, leggete bene.
    I megasoldi della coppamerica fanno parte (e sono il sale) di quel gioco. Nessun dubbio. Ma alcune manifestazioni esteriori, in sede di confronto tecnico e legale su temi correlati all'evento sportivo prossimo venturo, possono (e devono) essere gestite - non a caso parlo di comportamento organizzativo e logistico - con più serietà.
    Grazie dei vostri interventi, ma non capisco: dobbiamo smetterla di stupirci? Allora è finita...

    RispondiElimina
  4. Fabio,

    quello che ho cercato di dire è che in una competizione in cui si spendono milioni di dollari non mi stupisce che le delegazioni si ritrovino dall'altra parte del globo.
    Tutto qui.
    Ti stupiresti se venissero pubblicate le parcelle dei legali (che sono sicuramente astronomiche)? Io no.

    Alla tua domanda rispondo, con un po' di tristezza, che possiamo anche smetterla di stupirci: la competizione velica, esclusa qualche classe di derive, è carissima.

    Ciao e complimenti per il blog (unica finestra sull'opaca federazione).

    RispondiElimina

Lettori fissi