martedì 30 marzo 2010

Palma/2 - C'è molto da raccontare in tutte le classi

IL VIDEO DELLA SECONDA GIORNATA DI REGATE A PALMA


Oggi è il terzo giorno di regata a Palma per la terza prova di Coppa del Mondo ISAF della vela olimpica. Ieri seconda giornata ricca di regate e con un buon vento. C’è molto da raccontare in tutte le classi.

STAR
Con un 5° e un 2° sulla flotta (non irresistibile) di 24 Stelle in gara a Palma, Diego e Nando si installano al secondo posto generale, a –1 dagli svizzeri Marazzi-De Maria (scivolone nella quarta prova), e davanti ai norvegesi Moelleby-Pedersen. Il favorito Loof (SWE) è per ora attardato al 7° ma solo a causa di un OCS, lo scarto potrebbe riportarlo in alto. Da seguire l’esperimento dello spagnolo Echevarri (ex tornadista olimpionico plurivittorioso) sulla Star, sta già facendo vedere che quando c’è la stoffa non c’è classe che tenga, ma anche lui è tenuto lontano da un OCS. Stessa sorte per il francese Rohart, solo 16° e non solo per l’OCS, il cambio di prodiere per il momento lo penalizza un po’. Diego&Nando, con Valentin Mankin alle spalle, vanno per la loro strada.

49er
Piccolo show britannico con Draper-Hiscocks e Morrison-Rhodes, e un totale di 4 equipaggi GBR nei primi 10... Terzi i francesi Dyen-Christidis, sempre consistenti, quarti gli austriaci Delle Karth-Resch. Insomma i più accreditati se la battono lì davanti, mentre i brothers Sibello sembrano (legittimamente) prendersi un minuto di respiro lungo la curva interminabile di una stagione senza soste. Sono dodicesimi, e hanno alternato cose buone ad amnesie (10-6-4-11-20-11). Però la classifica è corta, la zona-Medal è a un passo, e magari Pietro&Gianfranco ritrovano più smalto nel finale. Loro, anyway, non si discutono, mai. Buon 23° Togni-Fasoli.

470M
In alto le gerarchie cominciano ad affinarsi, a parte la (mezza) sorpresa dei greci Kambouridis-Orolodas, primi dopo 4 prove. I super-croati Fantela-Marencic sono a un passo dalla vetta, seguiti dagli svedesi Dahlberg-Ostling. E poi ecco i migliori: l’israeliano Kliger, gli aussie Belcher-Page, l’inglese Rogers, lo spagnolo Barreiros... In questo gruppone di nomi si destreggiano bene Giulio Desiderato e Enrico Fonda, che sono undicesimi, nettamente primi azzurri, e – almeno con il vento leggero – mostrano un passo da Medal Race. Scendono al 22° Fabio Zeni e Nicola Pitanti, al 29° Luca e Roberto Dubbini, e più dietro gli altri.
(Visto che siamo su questa classe, due righe su Gabrio Zandonà: l’ex campione del mondo e due volte olimpico aveva comunicato allo staff tecnico federale la sua intenzione di slittare l’esordio in regata con il nuovo prodiere Pietro Zucchetti, preferendo lavorare ad Anzio per migliorare l’affiatamento. Ma dalla FIV è arrivata lo stesso la convocazione per Palma. Una forzatura evitabile, nel quadro di un rapporto che comunque va curato, visto il patrimonio che questo atleta rappresenta).

470F
La medaglia olimpica brasiliana Oliveira prende la testa, mentre G&G la perdono, ma solo per una regata intruppata nelle retrovie, e sono comunque ottime terze, attaccate alle spagnole Gallego-Roman. Si fa sotto l’americana Amanda Clark, la neozelandese Aleh, le francesi, la danese. E invece crolla rumorosamente la coppia d’assi olandese Westerhof-Berkhout con due piazzamenti (33-23) che relegano le iridate al 17° posto... 23 Komatar-Carraro, 32° Tobia-Moretto.

FINN
Due prove anche per i Finn, a secco nel primo giorno. L’eroe di casa Rafa Trujillo (2-3) è primissimo, sul norvegese Moberg e sul croato Gaspic. Ma dal 4° al 9° è un affannarsi in pochissimi punti di quasi tutti i nomi del finnismo che conta in questo scorcio di quadriennio: lo sloveno Gasper, il francese Le Breton, l’inglese Wright, l’estone Karpak, il polacco Szukiel, il ceko Mayer. Tutta questa Europa del Nord-Est, questi timonieroni cresciuti a pane e Finn, per ora fanno il vuoto e il primo USA è 20°, il primo italiano è Riccardo Cordovani 21° (pure regolare: 25-20), 25° è Michele Paoletti (21-28), 40° il livornese Voltolini ed ecco 44° Giorgio Poggi, che paga la voglia di strafare nella seconda, dopo il 34° della prima manche, che gli costa un OCS.

LASER
I primi tre dopo 4 prove: Stipanovic (CRO), Geritzer (AUT), Smerkhankov (RUS, una mezza novità). Quindi le sorprese oltreoceano: Clay Johnson (USA) quarto, Mike Bullott (NZL) quinto, entrambi davanti al leader della ranking ISAF Nick Thpmpson (GBR). Film già visto per gli italiani: si alternano piazzamenti a scivolate, e si galleggia oltre il ventesimo. Ora il migliore è Marco Gallo 22° (13-26-8-20), mentre il convocato Giacomo Bottoli è 26° (9-44-6-16). Gli altri oltre il settantesimo.

LASER RADIAL
La risposta di carattere di Francesca Clapcich c’è stata: presente! Dopo il black-out della prima prova reagisce con 12-5 e vede la luce al 20° posto, con lo scarto la Medal Race è alla sua portata. In testa la ceka Fenklova davanti all’iberica Romero. Ma nessuna sembra in grado di uccidere la regata, molti saliscendi a dimostrare che i salti di vento inguaiano tutte prima o poi. 39° Laura Cosentino e 45° Laura Marimon.

RSXM
Fabian sta con i grandi. Questo è il messaggio chiaro dopo 4 prove, lui secondo in classifica a pari punti con l’israeliano olimpionico Zubari, e davanti a tutta la muta famelica dei big, Ashley, Kokkalanis, Guyader, Van Rijsselberghe, Ricardo Santos. Autorevole e costante (6-2-1-3), la giusta cattiveria, è il Fabian bello che ci piace, che può guardare a ogni traguardo. Buon lavoro. E bravo anche Federico Esposito, che risale al 18°, “pensa” giustamente alla Medal Race (con il 12-2 di ieri è autorizzatissimo).

RSXF
Lauretta Linares dopo 4 prove è seconda solo al bronzo olimpico di Qingdao Bryony Shaw (GBR), appena più riflessiva di ieri (11-4), ma dando prova di carattere e di classe. Resta lì, con le fuoriclasse che risalgono e sgomitano, la Picon (FRA, 6-6), la Alabau (ESP, 1-14), la capitana Sensini (5-5) che sta trovando costanza, divertimento, elasticità, e – oplà – è quinta a –5 dal podio, Manchon (ESP, 2-10). E una sempre viva Flavia Tartaglini, 15° (13-2). Tre azzurre in Medal? Con L.A.F., si può.

MATCH RACE ELLIOTT 6
Completato il round robin, passano Barkow (USA), McGregor (GBR), Groenveld (NED), Leroy (FRA), Tunnicliffe (USA), Meldgaard (DEN, unica a punteggio pieno), Spithill (AUS), fuorigioco la Bekatorou (GRE).

5 commenti:

  1. il mio addetto stampa professionista volontario ha definito molto malamente lo scritto dei comunicati FIV , compiacendosi per la qualità di un sito in concorrenza !
    Buona Pasqua

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  2. rispondo all'amico: ma quali comunicati FIV? Chi li vede i "comunicati", per ora ci sono solo delle "news" sul website (e anche quelle, come abbiamo visto, non sono un granchè), magari averceli almeno, i comunicati...
    comunque grazie del supporto: noi, si sa, ci divertiamo talmente a scrivere di vela olimpica che tutto ci viene via liscio come l'olio.
    e poi siamo l'ufficio stampa gratis, no?

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  3. BASTA QUESTIONI PERSONALI VECCHIE..
    MA CHIEDIAMO VERAMENTE ALLA FEDERAZIONE VELA DI INCARICARE DELLE PERSONE COMPETENTI QUNDO PER SCRIVERE ARTICOLI DULLA VELA OLIMPICA, PERCHE QUELLI ATTUALI NON SI POSSONO PROPRIO VEDERE..
    (LUCIANO G.)

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  4. "C'è molto da dire", affermi tu nel tuo post...
    Ma intanto la nostra Federazione sembra proprio avere "poco da dire"...
    So per certo che molti equipaggi non sono affatto soddisfatti e contenti della situazione della preparazione olimpica, e questo sia tra quelli "di punta" che anche tra "i giovani". Troppi tagli, pochi incentivi e tutto devoluto alla buona volontà e ai sacrifici dei singoli...
    Ho paura che stiamo preparando per Londra una nuova "armata brancaleone"...
    c.m.

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  5. Gentile c.m. (che per me vale poco, sempre anonimo resta, e non va bene, rinnovo il solito invito a firmarsi serenamente, tanto non vi mangia nessuno),
    sono daccordo fino a un certo punto. I tagli ci sono, è vero, e con essi la ventata di filosofia "anglosassone" (in salsa ...ligure) sulle regole ferree e la meritocrazia, gli automatismi e così via. Oggi un atleta olimpico della vela deve far fronte da solo a gran parte del proprio sostentamento, quando dovrebbe tendenzialmente accadere il contrario, almeno per i "capitani", gli atleti di riferimento, i campioni (da noi fa eccezione solo la vp federale che come è acclarato percepisce un emolumento, peraltro recentemente rivisto al rialzo dall'ultimo consiglio di Palermo).
    Sui ragazzi e le squadre B e C secondo me la filosofia è giusta e si sta lavorando su una base abbastanza più larga che in passato, con la speranza di scoprire e valorizzare nuovi talenti per Rio 2016 e seguenti, auspicabilmente anche con l'entrata a regime (tutta da verificare) del progetto Under 16-Under 19.
    In sostanza, parlare di Armata Brancaleone (che - forse non lo sai, o forse si... - era la sprezzante definizione che l'indimenticato Giacomino Garioni dava di alcune squadre olimpiche della vela ai tempi di Beppe Croce...) mi pare ingeneroso, o almeno intempestivo: diamo ancora un po' di tempo al tempo. E soprattutto, facciamo lavorare bene atleti e tecnici, e diamo loro per favore risorse adeguate e ancor più adeguata comunicazione: un aiuto che vale moltissimo nel rapporto qualità-risultato, e che oggi è talmente squalificato da diventare un peso per chi suda e lotta in prima persona. Con la nostra divisa, quindi per tutti noi!
    Mi viene l'idea di organizzare un sondaggio sulla preparazione olimpica, qui sul minuscolo blog. A presto!
    Saluti, e firmati
    Fabio

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