venerdì 16 aprile 2010

Alessandro Di Benedetto: avanza, disalbera, ripara, continua. Ed è a Capo Horn!


Prosegue l'incredibile impresa del navigatore solitario italiano Alessandro Di Benedetto, 39enne geologo: il giro del mondo senza scalo nè assistenza con partenza e arrivo a Les Sables d'Olonne, il porto atlantico francese simbolo delle grandi imprese per la sua Globe Challenge. Dal 26 ottobre, giorno della partenza, il piccolo Findomestic, uno scafo di appena 6 metri e mezzo, evoluzione di un Transat preparato per il giro del mondo, ha già doppiato due grandi capi (Buona Speranza e Leewin) e ora è a 100 miglia da Capo Horn, doppiato il quale inizierà la "risalita" dell'atlantico verso il ritorno. Come abbiamo spiegato nella nostra news sulla partenza, Alessandro vuole entrare nel Guinness dei primati come barca più piccola in assoluto a completare il giro del mondo senza scalo (il record attuale appartiene a un 32 piedi Jeanneau, in 185 giorni). Un vero e proprio record del mondo, con l'omologazione del WSSRC/ISAF. Una grande impresa, affrontata con lo stile di Alessandro: sereno, ottimista, in rapporto con la barca, gli elementi. Con la filosofia del legame con il grande mare. Quasi con leggerezza: un modo "moitessieriano" di vivere il viaggio. Qualunque cosa accada...

IL DISALBERAMENTO, LA RIPARAZIONE, LE PROVVISTE PER 9 MESI...
E può accadere anche il peggio. L'evento più temuto da tutti i velisti e navigatori: il disalberamento. Accade a Findomestic il 30 marzo, pochi giorni fa, poco prima di Pasqua. Dal sito ufficiale di Alessandro scrivono: "A causa delle condizioni meteo estreme, la piccola barca Findomestic Banca ha disalberato, Alessandro sta bene e lo scafo è in buone condizioni e galleggia. Alessandro sta provvedendo a costruire un albero di fortuna e dirigersi verso il Cile in una zona idonea per potere riparare la barca."
E ancora altri aggiornamenti poco dopo: "Alessandro sta bene, non intende fermarsi e il morale è ottimo. Sta costruendo un nuovo albero con un pezzo di 6,37 m recuperato da quello rotto. Con il nuovo albero dovrebbe portare la randa con 2 mani di terzaroli, un fiocco e forse un aquilone."
Poi l'urlo liberatore di Alessandro, ancora riportato dal sito, le prime parole della domenica di Pasqua: "Ho trovato nel mio uovo di Pasqua ... .. un nuovo albero!" "Sta lavorando sulla randa per adattarla al suo nuovo albero. Naviga al momento con il solo fiocco. Alcuni si chiedono se avrrà abbastanza cibo per raggiungere Les Sables d'Olonne, in seguito al disalberamento. Rassicuratevi, Alessandro aveva a bordo cumbusa per 9 mesi, e semi da far germoliare per avere ogni giorno una insalatina fresca."

(Nell'immagine, l'avanzamento e la rotta di Findomestic Banca nel Pacifico del Sud, prima e dopo il disalberamento del 30 marzo)

IL DIARIO DI BORDO
Ed ecco, prima e dopo il disalberamento, le brevi frasi dal LOG di Alessandro di Benedetto e della sua minuscola (un po' come questo blog, no?) Findomestic Banca, ormai vicinissima a Capo Horn.

giovedi 11 marzo 2010 20:59
Albero in acqua nella burrasca di ieri. Oceano a volte bianco... Piegato il sostegno del segnavento dell'autopilota che ho messo a posto questa mattina salendo in testa d'albero. Nessun danno rilevante alla barca. Io sto bene."

mercoledi 17 marzo 2010 21:06
Bolina stretta sull'onda lunga del Pacifico. Ho appena fatto ingresso nel fuso orario UT - 8h. Abbandonati temporaneamente gli Urlanti per i Ruggenti, inizio a scandire il mio avanzamento non più con le miglia percorse ma con quelle che mi separano da Capo Horn...

lunedi 22 marzo 2010 02:15
Bel sole in questi giorni nell'immensità dell'Oceano Pacifico. Nessun avvistamento di navi dal sud Atlantico..... Rari anche gli uccelli. Ogni tanto un albatros solitario viene a farmi visita. Terra più vicina: l'Isola di Pasqua 1000 miglia più a nord. Il mio Findomestic Banca è in perfette condizioni, naviga con un bel passo con lo spinnaker issato ed io mi sento, al momento, più riposato ed in forma di quanto non lo fossi alla partenza.

30 marzo-Disalberamento

Mercoledi' 31 marzo 2010 21:37
Ho appena terminato la riparazione della base del piede d'albero sopra la coperta, con époxy, carbone attivo e piccolo fornello (fabbricato con i preziosi consigli di Alberto Romano) e l'aiuto del sole, per cuoccere a 32°. Adesso un piccolo "break", per pranzo: taboulé e acqua dolce fatta con il dissalatore. Penso do provare ad alzare l'albero riparato domani pomerriggio quando l'époxy sarà catalizziata. Strada verso NW nel senso dei correnti e del vento.

Venerdi 2 aprile 2010 01:59
L'albero é a posto. Pranzo in fretta, dopo comincerò a fissare tutto e preparare i cavi d'acciao per le sartie.

Venerdi 2 aprile 2010 14:13
Lavorato senza tregua ai cavi d'acciaio, rimangono gli ultimi due da preparare.
Produzione d'energia con eolica e alcuni pannelli solari.

Domenica 4 aprile 2010 08:20
Boma, sartie, sostegno della boma, etc. rimessi a posto con la "piccola" randa di soccorso ed una mano di terzaroli. Randa strappata e stecche rotte, ho bisogno di tempo e buon meteo per ripararla, ed anche é troppa grande per questo nuovo albero.

Lunedi 5 aprile 2010 08:34
Colpo di vento abbastando forte. Barca ok. Adesso vento forte passato. Un buon pranzo caldo e vado ha provare a dormire.

Mercoledi 7 aprile 2010 12:57
Ancora parecchi lavori da fare per rimettere tutto in ordine ed affrontare il Capo Horn nelle migliore condizioni. La barca ed io OK.

Giovedi 8 aprile 2010 13:50
Connessioni dell'anemometro al pilota automatico OK. Questa notte velocità massima sui 10 nodi...! Buona velocità media queste ultime 24h sui 5,5 nodi. Provo tutte le vele per "addomesticare" la mia nuova attrezzatura.

Domenica 10 aprile 2010 00:32
Allestito albero di fortuna, provo adesso, per mantenere una velocità accettabile, ogni sorta di combinazione di vele in varie posizioni. Una balena è apparsa, a sinistra della barca, ieri all'imbrunire. Le è poi passata sotto ed è emersa a circa 20 metri a dritta con un possente sfiato. Sembra, ma non sono solo qui... Cabo de Hornos, dritto di prua, si avvicina sempre più...!

(Anche questo è un modo per "guardare" alle regate di questo fine settimana: Roma per 2-Roma per Tutti, e Grand Prix d'Italia dei Mini650. Tanti velisti italiani, sempre di più, si avvicinano - e si innamorano - della grande vela d'altomare, giorni e notti tra bonacce e colpi di vento, a prendere il ritmo del mare, del cielo. Un'altra vela, un modo di vivere, una scelta estrema o l'esperienza indimenticabile di alcuni giorni. La libertà. Intanto Alessandro è a Capo Horn...Queste note sono un modo per fargli sentire la nostra presenza a bordo)

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