sabato 24 aprile 2010

Chissà che un titolo mondiale di vela d’altura approdi nuovamente in Italia?


(Nella foto (Daniel Forster/Rolex) incrocio "italiano" al Mondiale Farr 40 2010: Nerone, con Alberto Signorini al timone e uno scalzo Vasco Vascotto tattico alle sue spalle, taglia mure a dritta sulla prua di Fiamma di Alessandro Barnaba (vincitore di una prova ieri)

Volata finale in salsa italiana al Mondiale Rolex Farr 40 in svolgimento a Casa De Campo (Santo Domingo). Un Mondiale ridotto nelle barche (solo 10) e con molte assenze eccellenti, ma pur sempre assai valido tecnicamente e ricco di campioni, da Therry Hutchinson a Tom Slingsby, da Ray Davies a Ian Walker, da Hamish Pepper a Jes Gram-Hansen, e con la rappresentanza italiana con Nerone, armatore Massimo Mezzaroma (che ha lasciato il suo Siena Calcio ormai quasi in serie B e si è regalato un Mondiale da protagonista), tattico Vasco Vascotto e timoniere-armatore Alberto Signorini, e con Fiamma di Alessandro Barnaba (tattico il citato Ray Davies).

Un bel gruppetto di velisti-doc che stanno affrontandosi in condizioni meteo complicate (vento molto irregolare, un giorno perso per bonaccia) e in un clima appena più rilassato rispetto ai grandi campionati del mondo della stessa classe negli anni scorsi, con oltre 20 barche e i vari Onorato, Bertarelli, Maspero, Andreadis, De Ridder, Platner e via dicendo. Pochi, buoni e comunque battaglieri. Dopo 7 prove la classifica è corta e per il titolo c’è una volata tra Transfusion dell’armatore italo-australiano Guido Belgiorno Nettis (a bordo Tom Slingsby, tre volte mondiale Laser), ma solo 2 punti sotto c’è Nerone, a sua volta 9 punti avanti a Barking Mad di Joe Richardson. Tra i Vip del mondiale anche il p.r.o. Peter Reggio, che sta sudando sette camicie. Nel week-end la volata finale, chissà che un titolo mondiale di vela d’altura approdi nuovamente in Italia? Vasco, si sa, della materia è molto esperto...

Rolex Farr 40 Worlds Results – Day 3 
1. Transfusion, Guido Belgiorno-Nettis (AUS), 1-1-3-3-2-6-5, 21
2. Nerone, Massimo Mezzaroma/A. Signorini (ITA), 2-5-5-2-1-1-7, 23
3. Barking Mad, Jim Richardson (USA), 4-3-1-10-3-3-3-8, 32
4. Estate Master, Lisa & Martin Hill (AUS), 7-2-10-5.5-4-9-1, 38.5 
5. Goombay Smash, Doug Douglass (USA), 8-8-2-7-10-2-2, 39  
6. Enfant Terrible, Alberto Rossi (ITA), 6-10-4-5-6-4-4, 39 
7. Fiamma, Alessandro Barnaba (ITA), 5-7-6-1-7-1-10-6, 42
8. Plenty, Alex Roepers (USA), 3-9-7-6-9-5-3, 42
9. Struntje Light, Wolfgang Schaefer (GER), 9-4-9-4-8-7-9, 50 
10. Flash Gordon 6, Helmut & Evan Jahn (USA), 10-6-8-9-5-8-10, 56

2 commenti:

  1. Direi che ritorna uno dei problemi di sempre della vela: si può sinceramente parlare di "Campionato del Mondo" riferendosi ad una regata di 10 (dieci) barche provenienti da 4 (quattro, sic) paesi?
    Arturo

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  2. Vero e condivisibile. Ma fisiologico. La Coppa America (a parte l'ultima edizione sui-generis) ci ha abituato a 8-10 team da 4-5 nazioni. Il giro del mondo Volvo Ocean Race è corsa da 7-8 barche di 4-5 nazioni. Gli ultimi anni dell'Admiral's Cup presentavano le stesse statistiche. Come si vede sono gli eventi-clou della vela, quelli che poi fanno da traino su tutto il movimento con la loro comunicazione. E' certamente più bello, più combattuto e più "mondiale" un campionato con decine o centinaia di barche (come avviene nella nostra preferita - la Vela Olimpica - e in tante altre derive o nei monotipi più diffusi o nelle derive popolari): in giro ci sono mondialissimi di incredibile valore e che meritano di più quel nome e quel titolo. Ma non spariamo sul pianista: un mondiale Farr 40 "ridotto" è sempre significativo, per lo sport della vela nel 2010.

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