giovedì 22 aprile 2010

L'ultimo autobus

La Vela Olimpica sta entrando nella sua fase calda: da domenica a venerdi prossimi lo spettacolo della Semaine Olympique Francaise a Hyeres (un evento entusiasmante come potete leggere in un altro post di questo blog, con video, info e link). Poi, in rapida successione e senza più respiro fino all'autunno, ci saranno l'Eurolymp gardesana, Medemblik, Kiel, i Mondiali e gli Europei di quasi tutte le classi (per alcune nazioni già prove di selezione olimpica), e il gran finale a Weymouth-Portland, l'Accademia della vela, il campo olimpico dove tutti già stanno studiando per l'Esame del 2012.

Come dimostrano le cifre di Hyeres, il movimento della Vela Olimpica è immenso, e gli indicatori sono clamorosamente in crescita. Certo l'ISAF ha sempre il nervo scoperto dai dubbi e dagli standard del CIO, continua a ripetersi che lo status di sport olimpico per la Vela è sempre in discussione. Ma intanto, quando si muove il circo fa paura per quanto è grande, bello, colorato, soprattutto vero: cioè ricco di contenuti. Non vai in Coppa America o in Oceano se prima non passi da qui, provenendo dalle classi giovanili.

Non per niente è il core-business, anche per la Nuova FIV, giusto?

E allora: cosa si fa per promuovere, per illuminare al pubblico questo ben di Dio? Praticamente niente. Mentre i Piani Strategici, gli Staff Tecnici e le Squadre Nazionali di Atleti sono spremuti in un lavoro profondo, serio, professionale, di respiro lungo, anche a dispetto di risorse ridotte all'osso, non esiste alcun progetto, alcuna pianificazione, alcuna azione che sia loro di supporto per la Comunicazione, la Promozione, l'Immagine, il Marketing. Ovvero l'ossigeno che può rimediare a quella carenza di risorse, aiutare a trovarne di nuove.

La primavera-estate del 2010, metà quadriennio verso Londra, è forse l'ultimo autobus da prendere per rimediare a questa grave carenza. A suo tempo (un anno e mezzo fa, a fine 2008, poco dopo la fine di Pechino 2008) il sottoscritto aveva buttato giù un progettino che doveva mirare a creare intorno alla squadra della vela olimpica azzurra un clima di interesse, passione, condivisione, e che dai Media arrivasse ai possibili Sponsor. Questo progettino diventò la bozza di una presentazione, che fu da me consegnata ai nuovi vertici federali, presidente e due vice. Non ebbi risposte, ma non fa niente. Il tema resta urgente.

Voglio riproporvela, la trovate sotto con le slide che girano automaticamente ogni 5 secondi. Con la doverosa avvertenza che si tratta della porzione di uno "studio" immaginario, che i contenuti grafici (a partire dal bozzetto di un logo creato courtesy by agenzia Bayer Conti & Associati e di proprietà della stessa, e dalla presenza inventata di marchi a titolo di esempio) e testuali, compreso il nome ipotetico di un team "ITA2012" da me creato, sono tutelati dai normali diritti e non possono essere riprodotti nè per intero nè parzialmente. E' insomma solo un appunto sul mio quaderno, che apro per voi.



Oggi quella bozza, quella prima "cellula" di progetto, è ancora di straordinaria attualità. E' esattamente di questo che la vela olimpica ha bisogno, qui e ora, sull'ultimo autobus.

Il Presidente Croce, in una recente intervista, dimostra di comprenderlo perfettamente quando afferma: "Stiamo lavorando affinchè questi ragazzi (gli atleti delle squadre olimpiche, ndr) diventino dei personaggi pubblici.(...) Un costante focus sugli atleti li trasformerebbe in celebrità della vela in grado di attirare sponsor e attenzione mediatica. Se avessimo un gruppo di ragazzi più noti, per noi sarebbe tutto più facile". Ha ragione, Presidente, ma prendiamo quell'autobus o resteranno solo parole.

2 commenti:

  1. LA DIFFERENZA TRA LE PAROLE...
    Sempre il presidente Croce nell'intervista di cui sopra: “In Italia la vela olimpica soffre di una scarsissima visibilità. Più che sulla campagna olimpica, stiamo cercando di porre in risalto i singoli atleti che vi partecipano."

    ... E I FATTI (PURTROPPO)
    Qualche settimana fa una rivista di nautica mi ha commissionato un ampio servizio sulla vela olimpica, le classi, gli azzurri, la preparazione. Un articolo che ho scritto con gioia e per il quale ringrazio il direttore di quella testata. Poi, per conto dello stesso direttore, ho inviato una richiesta di immagini fotografiche all'ufficio stampa FIV, con l'indicazione dettagliata di ciò che serviva a corredo del servizio. Non è arrivato nulla, e la rivista ha dovuto provvedere diversamente. Poi, a cose ormai fatte, e davanti al mio disappunto, sono state spedite le foto. Ma fuori tempo massimo. Se questo vi sembra "porre in risalto"...

    Parlo da giornalista e da tesserato FIV. Io voglio stare col presidente, come è giusto. Sottoscrivo le sue parole. Ma chi è preposto ai fatti, con questi risultati, dovrebbe assumersi qualche responsabilità.

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  2. Caro Fabio
    Mi sembra un argomento di estrema importanza, e il silenzio con il quale questo contributo sta passando da parte della "nostra" Federazione è indicativo, purtroppo. (Luciano)

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