mercoledì 30 giugno 2010

America's Cup, un tuffo nel passato

La Coppa America torna in America e cerca di rendere l'America meno distratta. Per farlo va in pellegrinaggio sui luoghi del suo passato più glorioso, gli anni dei Vanderbilt, dei Lipton, dei Turner, e per quanto ci riguarda (sia pure in extremis) anche dei Cino Ricci e dei Mauro Pelaschier di Azzurra memoria: insomma Newport, Rhode Island.

Giovedi 1 luglio l'America's Cup, contesa, strapazzata (ricordate le martellate del Maori a Auckland?), passata vorticosamente di mano in mano, di continente in continente, di personalità in personalità (e che caratterini...), torna a Newport, dove sarà esposta al pubblico a Fort Adams e qui ndi nel centro della città costiera. Nelle sale storiche di Fort Adams sarà anche organizzato un pranzo con lo scopo di raccogliere fondi per Sail Newport, il centro velico pubblico non-profit, con una presentazione a giovanissimi studenti.

Tra gli ospiti Tom Ehman, il gran capo delle relazioni esterne (veliche) di Larry Ellison, ed ex residente a Newport (esattamente come oggi molti velisti di grido vivono a Valencia). Tom è da vent'anni uno dei cervelli più influenti della supervela mondiale e della coppamerica, ed è forse l'uomo più felice per la vittoria di marzo ("Sono orgoglioso di essere nel primo team USA a vincere la Coppa dal 1992"). "L'America's Cup è un trofeo che trascende lo sport, con Larry Ellison stiamo lavorando per rilanciare il trofeo più antico della storia sportiva, avvicinarlo a una audience più vasta e portarlo in tutte le televisioni", dicono all'unisono Tom e Russell Coutts.

Servirà un radioso pomeriggio tra i prati del Rhode Island, a ridare slancio a stelle e strisce all'Audl Mug?

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