NELLA GIORNATA FINALE ARRIVA ANCHE IL BRONZO NELL'HOBIE CAT, MA SFUMA QUELLA DEL LASER MASCHILE.
IL BILANCIO AZZURRO
Si concludono i Mondiali ISAF Youth a Buzios in Brasile: con meteo complicata (tanto, poco, bonaccia, ieri ventone e onda, due giorni senza regate, corrente: un bel mix per i giovani velisti mondiali), la solita grande festa con quasi 300 ragazzi e più di 60 nazioni, tre classi, sei categorie, la voglia di vincere, emergere, divertirsi, guardare cosa fanno gli altri paesi. Con un Torben Grael in più, però. Il più titolato velista vivente è stato infatti l'icona del mondiale e che invidia vedere i francesi festeggiare il Volvo Trophy per nazioni (foto di apertura) con il mito-Torben sotto il palco, elegantissimo in un doppio petto bianco che ricorda lo yachting d'altri tempi... Ma grazie al cielo Torben è di questi tempi: i nostri.
La vela azzurra conquista la sua seconda medaglia e ferma a due il bottino. E' un bronzo dall'Hobie Cat dove partivamo dalla speranza d'oro, ma va benissimo così: da giovani ci si deve anche saper accontentare e chi avrebbe pronosticato il bronzo nel catamarano? Qualche delusioncina finale, le solite "crisette" psicologiche italiane, ma nel complesso una buona trasferta. Ecco il dettaglio, e bentornati a casa, azzurretti.
420 M – Podio GBR-FRA-CHI, con un discreto 5° posto finale per Davide Vignone e Matteo Ramian (Circolo Nautico Albenga) che migliorano nuovamente nel finale e chiudono con un pizzico di rammarico per le tre prove negative della fase centrale del campionato: imprendibili gli inglesi, gli altri due posti del podio erano ampiamente alla loro portata (6-5-7-2-19-12-11-4). Occasione persa o straordinaria esperienza? Il tempo lo dirà.
420 F – L’argento prezioso di Camilla Marino e Claudia Soricelli (Circolo del Remo e della Vela Italia), celebrato ieri con un giorno d’anticipo come si addice ai “grandi”, alle spalle della reginetta locale Martina Grael, vale molto e conferma le napoletane che già avevano conquistato significativi successi. Sul futuro c’è già la loro firma (1-8-4-9-3-3-3-2). Il bronzo va a Singapore, new entry di questa vela globalizzata, con Griselda Khng e Cecilia Low.
HOBIE CAT 16 – Volata sfortunata: non ce l’hanno fatta i due catamaranisti braccianesi Francesco Porro e Luca Marsaglia (Centro Velico 3V) a conquistare l’oro: sono stati in testa a lungo, si sono presentati al comando appaiati agli australiani, ma sono scivolati proprio sul finale, con un 7° posto (contro il 3° di Waterhose-Darmanin) che alla fine è costato loro anche il secondo posto, superati sul filo di lana dai campioni uscenti francesi Romain e Valentin Bellet (un 1° nell’ultima prova). Una medaglia è sempre una medaglia, e complimenti ai due giovanotti: resta il fatto che ci accade troppo spesso di non reggere lo stress nei momenti decisivi. Vale per i grandi e anche per i più giovani: siamo italiani.
LASER RADIAL M – Una delusione doppia, quella di Francesco Marrai (Circolo Nautico Livorno) che era sul podio prima della giornata finale, e scivola invece al 5° posto superato oltre che dal neozelandese Meech (oro già ieri), anche dall’argentino Pellejero (argento), dal danese Timshel (bronzo) e dallolandese Moerman. E’ vero che la classifica era cortissima, e che Francesco ha chiuso a 6 punti dal bronzo, che comunque un 5° su 56 concorrenti è eccellente (anche considerando che era il più giovane dell'intera flotta), ma questo non fa che aumentare il dispiacere. Resta in ogni caso l’impressione di un ragazzo su cui lavorare, e che ha nobilitato il suo mondiale ISAF con la vittoria della quarta prova. (6-35-12-1-20-8-8-12).
LASER RADIAL F – Un oro per Singapore, con Elizabeth Yin straordinaria scoperta di questi Mondiali giovanili, argento alla danese Rindom e bronzo alla francese De Kerangat. L’absolute beginner Laura Marimon (Associazione Velica di Bracciano) chiude al 27° posto, ha dato quanto poteva, è stata costante con piazzamenti regolari, aprendo e chiudendo con due trentesimi ((30)-28-23-21-24-23- 21-30). Nei prossimi mesi si vedrà a cosa è servita l’esperienza brasiliana. La notizia clamorosa è vedere la timoniera inglese al 21° posto, tale Hannah Tilley. Uno scivolone che non si addice ai dream-team britannici.
RSX M – Nell’ordine oro al francese Gueguen, argento al cipriota Malekkides, bronzo al brasiliano Do Amaral Silva. L’azzurro Davide La Vela (Canottieri Marsala) non è riuscito nell’impresa di risalire dal 6° posto finale su 24 concorrenti. Ha spunti, è stato costante, ha avuto solo un calo brusco nel finale: il siciliano merita ancora attenzione ed è nel giro delle squadre federali. (8-5-3-4-4-4-9-8).
RSX F – Oro a Hong Kong con Hei Man Chan, argento alla britannica Isabel Hamilton e bronzo alla francese Leonore Bosch, allenata da Faustine Merret (vecchia conoscenza di Alessandra Sensini: è la “cugina” che le strappò l’oro dal cuore ad Atene 2004). Ha dato quello che poteva Catherine Fogli (Compagnia della Vela Grosseto), ancora un po’ acerba, e ha chiuso 9° (7-5-9-11-9-10-9-8), soffrendo forse più di altre le condizioni meteo complicate.
VOLVO TROPHY
L’Italia conquista il terzo posto nella classifica per nazioni che vale il Volvo Trophy. Non è un podio o una medaglia, come qualcuno vorrebbe farla passare: il Volvo per nazioni si vince o si perde, anche arrivando secondi: il gusto sta nell’alzare il trofeo e sbatterlo in faccia alle nazioni avversarie (simpaticamente e sportivamente, s’intende), come nello spirito sportivo, e come nella splendida festa azzurra proprio a Weymouth nell’edizione 2007 dei Mondiali Youth. Ma il terzo su oltre sessanta nazioni conferma pur sempre che l’Italia è nell’elite, nel G8 della vela planetaria, e a volte sa spingersi anche più su. Questa semplice osservazione varrà pure qualcosa, in un tempo nel quale la nuova dirigenza federale ha imposto una filosofia della “rivoluzione” del “cambiamento profondo”, della “leggerezza” e della “modernizzazione” delle attività veliche in Italia e della loro gestione da parte dell’ente, non sarà il caso di notare come la nostra vela – per l’ennesima volta – si conferma in salute, forte, bella come i volti dei nostri ragazzi e ragazze, debole con le loro debolezze caratteriali italiche, ma in grado di essere sempre uno dei paesi di riferimento in campo mondiale per questo sport? Cambiamo dunque si, ma con calma, per piacere, e secondo progetti condivisi. Non per capriccio.
LE TOP-20 NAZIONI A BUZIOS 2009
1 FRA 34.00 36.00 36.00 36.00 33.00 32.00 36.00 36.00 279.00
2 GBR 23.00 35.00 32.00 33.00 28.00 23.00 24.00 19.00 217.00
3 ITA 27.00 21.00 28.00 36.00 24.00 26.00 21.00 19.00 202.00
4 BRA 27.00 13.00 23.00 28.00 24.00 22.00 27.00 24.00 188.00
5 NZL 28.00 12.00 8.00 15.00 31.00 32.00 33.00 19.00 178.00
6 AUS 19.00 17.00 10.00 8.00 19.00 21.00 27.00 15.00 136.00
7 SIN 22.00 17.00 8.00 18.00 15.00 20.00 16.00 12.00 128.00
8 POL 16.00 12.00 7.00 13.00 10.00 24.00 21.00 21.00 124.00
9 DEN 19.00 5.00 17.00 14.00 12.00 17.00 22.00 12.00 118.00
10 ARG 14.00 13.00 0.00 8.00 22.00 16.00 23.00 9.00 105.00
11 ESP 6.00 21.00 4.00 25.00 21.00 13.00 9.00 3.00 102.00
12 NED 8.00 14.00 11.00 2.00 20.00 17.00 19.00 10.00 101.00
13 GER 19.00 16.00 11.00 12.00 17.00 6.00 9.00 9.00 99.00
14 HKG 9.00 12.00 17.00 9.00 10.00 14.00 10.00 10.00 91.00
15 ISR 13.00 7.00 24.00 12.00 8.00 7.00 8.00 7.00 86.00
16 USA 5.00 18.00 10.00 11.00 11.00 8.00 0.00 1.00 64.00
17 CYP 9.00 8.00 0.00 4.00 8.00 13.00 7.00 8.00 57.00
18 RSA 9.00 8.00 6.00 3.00 3.00 5.00 9.00 9.00 52.00
19 NOR 7.00 0.00 4.00 8.00 3.00 8.00 7.00 8.00 45.00
20 CAN 5.00 7.00 1.00 0.00 9.00 9.00 6.00 8.00 45.00
BILANCIO AZZURRO
Il bilancio azzurro si chiude quindi con due medaglie: l’argento del 420 femminile e il bronzo del catamarano maschile, oltre che con l’appena descritto terzo posto nella classifica per nazioni. La squadra si appresta a tornare in Italia e con essa lo staff tecnico: Anna Bacchiega, team leader e coach del 420, Marco Iazzetta, emergente e rampante tecnico “multilateralista” e qui con i “suoi” Hobie, e Marco Superina che continua a remare controcorrente sui Laser. La Bacchiega rientra da Buzios appena in tempo per il Consiglio Federale del 21 luglio nel quale presenterà la prima stesura del Progetto Youth o Under 16, di cui tanto si è detto e discusso ma di cui ben poco si conosce di concreto. Chissà se alla professoressa è servito guardarsi intorno al Mondiale Youth ISAF, tra le sessanta e oltre nazioni della galassia velica, ciascuna con il proprio modo di intendere la promozione, lo scouting, la programmazione sportiva e la crescita dei giovani talenti, chissà se l’esperienza ISAF potrà suggerirle qualche ulteriore adeguamento del progetto federale. Tutto fa brodo: il mondo velico è una grande famiglia, anche a livello internazionale.
sabato 18 luglio 2009
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Fabio grazie a nome di tutti i velisti per questo tuo blog che approfondisce notizie che non sapremmo dove avere.
RispondiEliminaMarcello