lunedì 8 febbraio 2010
Catch the wind (se puoi)
(Non è il frontale di un'auto demodé: l'oggetto in foto è l'ultimo grido in fatto di analisi del vento nell'atmosfera. Il Racer's Edge è infatti il più moderno anemometro manuale a sensori laser, commercializzato dalla ditta Catch The Wind, da poche settimane fornitore ufficiale del team BMW Oracle (che come sappiamo ne ha estremo bisogno...), ed è in grado di fornire con grande accuratezza l'intensità e la direzione del vento fino a 1000 metri di distanza!)
Il grande spettacolo dell’America’s Cup stecca la prima, senza vento. Non certo una novità: proprio a Valencia nel 2007 la 32ma edizione della Coppa America iniziò dopo ben 5 giorni di regate annullate per la persistente bonaccia. E in più stavolta siamo in pieno inverno, la città e il golfo sono sotto nuvole basse e grigie di una tipica perturbazione carnevalesca. Insomma, diciamo la verità: un esordio del genere era assai probabile. Con il vento assente (o presente a tratti, e assai irregolare, impossibile pensare a una regata), di tangibile nell’atmosfera valenciana c’è solo la voglia di assistere allo spettacolo, l’attesa resa spasmodica dai tre anni di litigi, dall’enormità tecnica delle due imbarcazioni a confronto, amplificata dalla posta in palio. Voglia comunque repressa e rinviata a mercoledì 10, sempre poco dopo colazione, e sempre con il consueto corollario di dirette tv, web e commenti vari.
Il risultato di una giornata così è che lo stress aumenta per tutti: gli ingegneri e i progettisti che ancora non hanno avuto la risposta più gettonata (“Chi va più veloce, il trimarano USA di BMW Oracle o il catamarano Alinghi5?”), i cervelli velici che non hanno avuto modo di sfogarsi in competizione, e da oggi anche i meteorologi. Ai quali è richiesto un supplemento alle normali previsioni (già complicate a Valencia in febbraio): rincuorare anche con buone notizie. Al contrario, dopo la falsa partenza di ieri e l’arrivederci a domani (il calendario delle regate per la prima settimana è vincolante: 8, 10 e 12, solo da domenica 14 il Comitato di regata potrà usare ogni giorno valido per concludere il match al meglio delle tre prove), serpeggia più di un sudore freddo tra gli addetti ai lavori: sarà più difficile del previsto riuscire a mettere insieme una regata regolare. Resistiamo alla tentazione di chiederci come mai se ne accorgono solo adesso, e limitiamoci a un semplice: perché? Varie ragioni: 1) l’instabilità meteo in Mediterraneo d’inverno, senza le tipiche brezze estive (e questo si sapeva), 2) il campo di regata spostato molto al largo e 3) l’enormità del campo di regata, che rende quasi impossibile avere lo stesso vento sull’intera area. Come una regata d’altura.
Previsioni? Beffardamente, martedi è previsto un bel vento gagliardo, ma mercoledì, proprio alle 10 del mattino, ancora nubi basse e venticelli irregolari appena percepibili. Venerdi, se possibile, anche peggio, e sabato forse piove… Qualcuno dice domenica. Secondo i pessimisti, si potrà regatare solo la prossima settimana, forse martedì. Il trofeo più conteso, le barche più fantascientifiche, lo stress e i miliardi, insomma, dovranno fare i conti, come sempre, solo con la natura.
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