mercoledì 15 settembre 2010

Comunico, ma solo per me

(Questo post è pubblicato qualche minuto PRIMA sul portale www.saily.it, nella sezione Piazza Vela. Nei prossimi giorni, gradualmente, tutto il blog "La Mia Federvela" sarà trasferito e gli aggiornamenti saranno attivi SOLO su www.saily.it/piazzavela. A questo indirizzo resterà l'archivio completo dei post pubblicati)




Marsala. La Primavela è sempre la Primavela, ha quel suo clima tutto particolare, unico, una “chimica” ineguagliabile. Gli occhi dei bambini che guardano all’azzurro del mare e si riempiono di vento, la presenza perlopiù discreta e l’atteggiamento dei parecchi genitori che non si vogliono perdere lo spettacolo della “prima” velica dei figli. Marsala è stato un successo annunciato: per chi ha partecipato, per chi ha organizzato, per le speranze e la solita settembrina ventata di ottimismo sulla nostra vela, aggrappate ai giovani.

E’ stato però un successo tutto interno al mondo velico, tutto autoreferenziale, ambientale. Ce la siamo suonata e cantata da soli, insomma. Al di fuori della cerchia velica (eccezion fatta per un paio di puntate nella città vecchia di Marsala per le sfilate di apertura), questa bell’aria non l’ha respirata nessuno. Peggio: nessuno ha proprio saputo che si era aperta la finestra dalla quale lo spiffero si propagava. Della Primavela non l’ha saputo nessuno. La festa più bella che sa esprimere il nostro sport a livello di coinvolgimento giovanile (e quanto diciamo di averne bisogno, tutti, da Soldini in giù), con centinaia di bambini e bambine tutti testimonial reali per migliaia di coetanei (mi viene in mente quello che rispondendo a una mia intervista ha detto: “meglio il windsurf che stare a casa tutto il giorno a giocare al Nintendo”, geniale), questa occasione è rimasta un segreto ben custodito fra le quattro mura del fortino della “comunicazione” FIV.

Eppure il vice presidente federale, che della “comunicazione” è il coordinatore, a Marsala c’era. Eccome se c’era. Ha fatto riunioni, ha parlato alle premiazioni e alle inaugurazioni, ha spremuto la sua presenza lungo l’intera durata dell’evento (Campionato Under 16 più Primavela) come nessun altro dirigente FIV. E ha utilizzato le potenti truppe della comunicazione FIV “a emissioni zero” per un personalissimo show. Al quale il suddetto target autoreferenziale non è affatto andato stretto.

Qualche esempio. 1) Il 4 settembre un comunicato FIV informa sull’apertura della Coppa Primavela, e dettaglia il programma della cerimonia, dalla sfilata degli equipaggi agli interventi delle autorità. Vengono citati: il Presidente del Comitato Organizzatore, l’Assessore al Turismo della Provincia di Trapani, il Sindaco di Marsala, il Presidente della Federazione Italiana Vela e “Glauco Briante, Vice Presidente FIV”. Peccato che quest’ultimo, benché seduto in prima fila, non sia intervenuto, e che la lista fin qui perfetta al millimetro, sia stata chiusa dal consigliere federale per la Sicilia, Vinci Pottino. Magari la scaletta è stata rivoluzionata troppo tardi, perciò perché riscrivere il comunicato (già ne vengono scritti con il contagocce, figurarsi guardare a certi particolari)? Così per chi non c’era, Briante era al posto di Pottino. 2) Sul sito ufficiale della manifestazione è stato annunciata in pompamagna la “media-partnership” con la RAI, e specificato nome e cognome del valido giornalista che sarebbe stato presente per documentare l’evento: Giulio Guazzini. Peccato solo che alla RAI non lo sapessero, e che di conseguenza l’amico collega in questione non fosse della partita. 3) Su Sailrev, il canale online del bravo Luca Bontempelli co-prodotto con la FIV, ci sono una dozzina di interviste fresche e simpatiche con i migliori baby in classifica, tutte di durata intorno a 1 minuto. Dalla lista ecco svettare però una intervista al Vicerè GVB, di ben 6 minuti e 20 secondi, nella quale una delle domande – in perfetto tema con la Primavela – riguarda le intenzioni dell’intervistato di ripresentarsi candidato per il Consiglio alle prossime elezioni (per la cronaca: risposta interlocutoria).

Insomma, svolazzando per 8 lunghi giorni sul litorale lilybetano, il profilo adunco del coordinatore del Settore ci ha convinto. A guardare bene, infatti, Glauco Valerio Briante l’ufficio stampa federale ce l’ha. E lo usa, anche parecchio. Ma non per la Federazione: per se stesso.

lunedì 13 settembre 2010

ATTENZIONE, IMPORTANTE:
AIUTIAMO IL BURLO GAROFOLO, L'OSPEDALE CHE AIUTA I BAMBINI.
Francesca Capodanno, giornalista TRIESTINA e amica degli UFO da sempre, ci chiede solidarietà.
Sono certo che saremo tutti pronti a darle una mano:
BASTANO 15 EURO PER ACQUISTARE UN ADESIVO ED ATTACCARLO SULLA BARCA.
UN'IDEA CHE POTREBBE ESSERE ADOTTATA PER IL CAMPIONATO ITALIANO DI OTTOBRE,  E PER LA NOTTURNA/BARCOLANA  UFO, IN MANIERA DA 
RENDERE PIù' EFFICACE POSSIBILE L'AIUTO CHE DIAMO A QUESTA MERAVIGLIOSA STRUTTURA.
PER INFO:www.wpcomunicazione.net/ionavigoperilburlo

mercoledì 1 settembre 2010

555FIV Story (Riassunto delle puntate precedenti)

(Questo post è pubblicato qualche minuto PRIMA sul portale www.saily.it, nella sezione Piazza Vela. Nei prossimi giorni, gradualmente, tutto il blog "La Mia Federvela" sarà trasferito e gli aggiornamenti saranno attivi SOLO su www.saily.it/piazzavela. A questo indirizzo resterà l'archivio completo dei post pubblicati)



Come negli sceneggiati, c'è chi perde qualche puntata e poi finisce per appassionarsi alla trama. Così, per aiutare chi "prima" non c'era, "nicchiava" o faceva spallucce sulla 555FIV (o proprio sulla FIV tout-court) e invece oggi è (o si sente) talmente in auge da scrivere (o far scrivere, che è lo stesso): "Novità assoluta per l'edizione 2010 dei Campionati Nazionali Giovanili è l'esordio della classe 555 FIV" (da www.federvela.it), eccovi un breve riepilogo delle puntate precedenti.

La deriva scuola federale 555FIV è oggi protagonista dei Campionati Nazionali Giovanili Under 16 a Marsala. La novità non è lei (che risale, come vedremo al 2002-2003), sono i Campionati. Prima di Marsala, la 555FIV ha disputato tre edizioni di una spettacolare Coppa Italia, e numerose regate di un circuito interzonale, oltre a svariati Match Race. Ripercorriamo, attraverso comunicati stampa, documentazioni e cartelle media (tutte cose absolete, superate, che oggi la Nuova FIV non usa più), la storia della 555FIV: dall'idea alla nascita, dalla promozione allo sviluppo, dai primi ai recenti sponsor. Genesi di un progetto che è più di una barca: una visione tecnica, didattica e promozionale. Della Vecchia FIV. Pfui.

3 giugno 2002 - Un concorso tra progettisti nautici per la nuova "Deriva Nazionale FIV". Una barca per ogni età, per imparare tutti i ruoli e sviluppare lo spirito di squadra

Una nuova barca scuola vela, una deriva lunga tra 5 e 6 metri per equipaggio multiplo, moderna, veloce, facile e rigidamente monotipo, destinata a diventare un grande classico. E' l'idea della Federazione Italiana Vela, che ha presentato un concorso aperto a tutti i progettisti italiani, per la nuova "Deriva Nazionale FIV" che presto vedremo in tutti i circoli velici della penisola.
Una nuova imbarcazione che in realtà nasconde un progetto più ampio, come spiegato dalla stessa Federvela nel bando del concorso. A cominciare dall'incentivare presso le società veliche affiliate alla FIV l'offerta di corsi di iniziazione allo sport della vela per una gamma di allievi più vasta e di ogni età, dai più giovani agli adulti.

L'uso di una barca per equipaggi numerosi evidenzia un altro obiettivo, quello di creare e sviluppare lo spirito di squadra, il team working, e favorire fin dai primi bordi la nascita di una tipologia di velista aperto e pronto a ricoprire diversi ruoli a bordo. In aggiunta, la FIV si propone di sviluppare una specifica attività agonistica per team di circolo. Insomma, la nuova "Super Deriva FIV" potrebbe essere la barca sulla quale formare le nuove generazioni di marinai e di campioni per la vela azzurra del terzo millennio.

In FIV sono convinti che il momento sia favorevole al lancio della nuova barca, e che le potenzialità di crescita della vela possano aumentare con la sua diffusione e il suo utilizzo. Per convincere tutti, nel bando di concorso per i progettisti sono descritte le caratteristiche della barca. Che dovrà essere leggera, maneggevole, stabile, garantire sicurezza in tutte le condizioni meteo ed essere naturalmente inaffondabile. L'attrezzatura di coperta, moderna ed efficiente, sarà semplice ed essenziale e utilizzerà componentistica commerciale di larga diffusione. Anche il piano velico dovrà essere semplice, ma moderno ed eventualmente differenziato per le attività di scuola o regata. Le manovre saranno commisurate alle possibilità fisico-atletiche dei più giovani. Lo scafo sarà realizzato con tecnologie che consentano una produzione a costi moderati, per un prodotto finale con buone prestazioni a fronte di un peso ridotto. Le vele saranno realizzate in materiali tradizionali, mentre particolare importanza assumeranno la facilità di manutenzione, armo e disarmo da parte dell'equipaggio: la barca potrà essere facilmente alata e varata da uno scivolo o da una spiaggia.

Il Concorso è aperto a tutti i progettisti nautici italiani e i progetti saranno valutati da una speciale Commissione nominata dal Presidente FIV. Infine, il vincitore del concorso riceverà un premio in denaro del valore di Euro 15.000,00. La scadenza per la presentazione degli elaborati, che dovranno pervenire alla FIV, è stata fissata per il 30 Settembre 2002.

20 ottobre 2002 - In rampa di lancio la nuova Deriva Nazionale FIV: 15 disegni in gara. La Commissione tecnica riunita a Genova: 5 progetti finalisti e un vincitore

Il progetto di una nuova Deriva nazionale FIV, destinata a diventare la barca scuola del nuovo millennio per tutti i circoli velici italiani, è in dirittura d'arrivo. Il successo dell'iniziativa federale è testimoniato dalla grande partecipazione al concorso indetto tra i progettisti nautici italiani: nonostante i tempi stretti tra il lancio della gara e la consegna dei progetti, ben 15 disegni sono giunti alla FIV di Genova.

La Federazione Italiana Vela ha nominato una Commissione che in questi giorni ha esaminato a Genova gli elaborati. La Commissione è presieduta dal vicepresidente FIV Gianfranco Busatti ed è composta dagli esperti di design velico Sergio Abrami, Maurizio Cossutti e Paolo Luciani, dal consigliere federale e architetto Giuseppe Milanesi, e da Nicola Sironi, già progettista dello studio Vallicelli e attualmente delegato italiano all'Offshore Racing Council. I lavori della Commissione iniziati venerdi 18 pomeriggio, si sono estesi all'intera giornata di sabato 19, per concludersi nella tardissima serata.

Nei suoi lavori la Commissione ha provveduto all'esame generale dei 15 progetti ricevuti, tutti nell'anonimato sull'identità dei progettisti, ammettendone 5 ad un successivo esame finale. Gli elaborati respinti erano privi dei requisiti tecnici o delle caratteristiche previste dal bando federale. Dopo un approfondito esame, la commissione ha infine stilato una classifica e stabilito di indicare alla Presidenza federale un progetto considerato il migliore.

26 ottobre 2003 - Ecco la nuova Deriva Nazionale FIV: è un progetto di Silverio Della Rosa

Con la scelta da parte della commissione tecnica e la ratifica del consiglio di presidenza della FIV il 24 ottobre a Genova coordinato dal presidente federale Sergio Gaibisso, è ufficialmente nata l'era della nuova Deriva Nazionale FIV.
Una commissione tecnica e il consiglio di presidenza hanno scelto tra 15 elaborati il progetto vincente del bando di concorso FIV: l'autore è il designer milanese Silverio Della Rosa. La nuova barca ha deriva e timone ruotanti, pozzetto completamente aperto, prevede la possibilità di un bompresso per l'uso del gennaker. Le Linee d'acqua prevedono una prua verticale e piccole "ali" ai lati dello scafo.

Tra i 15 elaborati presentati alla FIV, il progetto dell'Ing. Silverio della Rosa secondo i tecnici si è avvicinato maggiormente allo spirito del concorso. La barca di Della Rosa, il cui progetto è denominato "Stenella", ma che in codice resta la "Deriva Nazionale FIV", si presenta con la caratteristica di essere completamente aperta, priva di ponte o coperta. La nuova deriva scelta dalla FIV è inoltre studiata per un uso sicuro in tutte le condizioni, è facilmente raddrizzabile in caso di scuffia, è robusta e durevole, risulta stabile alle varie andature pur essendo un progetto dell'ultima generazione, divertente e veloce anche per l'uso di equipaggi più esperti.


8 Luglio 2003 - E' in acqua la nuova barca FIV che rivoluziona il mondo della vela. I primi esemplari in prova per la stampa specializzata a Marina di Ravenna

E' in acqua la nuova imbarcazione FIV destinata a invadere le scuole di vela nei prossimi anni. Dopo la presentazione del prototipo all'assemblea federale di Rimini lo scorso aprile, oggi a Marina di Ravenna sono a disposizione di un gruppo di giornalisti specializzati i primi esemplari naviganti. La nuova barca FIV è lunga 5,50 metri, è destinata ai soli circoli affiliati alla Federazione, per corsi e regate in equipaggio, di giovani e adulti. Una deriva semplice e moderna, sicura e veloce, economica e robusta, destinata a diventare un grande e immediato classico: sarà la nuova barca di riferimento per le oltre 500 scuole vela federali d'Italia.

Grazie al prezzo politico e ai contributi finanziari, gli obiettivi della Federazione sono ambiziosi: 300 barche, numeri che rendono bene l'idea della portata rivoluzionaria del progetto, che vuol creare le condizioni di una rinnovata base culturale dell'approccio alla vela.

Grazie Luna Rossa e Mascalzone Latino
Il progetto complessivo e il lancio della nuova barca federale hanno beneficiato anche dell'aiuto indiretto delle due sfide italiane all'ultima Coppa America: Luna Rossa e Mascalzone Latino. Infatti - come comunicato anche ai due capi dei consorzi, Patrizio Bertelli e Vincenzo Onorato - il consiglio federale FIV ha deciso di investire nella promozione della barca il contributo speciale assegnato alla Federazione Italiana Vela dall'ISAF in funzione delle due sfide italiane ad Auckland.

2004 - Nasce "A bordo del futuro" con la nuova barca scuola 555FIV. I primi sponsor: RAS e Locafit (Gruppo BNL)
Con la deriva chiamata 555FIV, la Federazione Italiana Vela ha varato una nuova imbarcazione destinata a invadere le scuole di vela nei prossimi anni. E' lunga 5,50 metri, è destinata ai soli circoli affiliati alla Federazione, per corsi e regate in equipaggio, di giovani e adulti. Una deriva semplice e moderna, sicura e veloce, economica e robusta, destinata a diventare un grande e immediato classico: è già la nuova barca di riferimento per le oltre 500 scuole vela federali d'Italia. Una commissione tecnica ha scelto tra 15 elaborati il progetto vincente del bando di concorso FIV: l'autore è il designer milanese Silverio Della Rosa.

Grazie al prezzo politico, ai contributi FIV e ai due partner Locafit Mare (Gruppo BNL) e RAS, gli obiettivi diffusionali della Federazione sono ambiziosi, e volti a creare le condizioni di una rinnovata base culturale di approccio alla vela. L’intervento di Locafit – oltre a portare nelle casse federali risorse economiche significative (360 mila euro in 5 anni) – fornisce una efficace consulenza nella fornitura dei servizi finanziari e di leasing legati all’acquisto della barca da parte dei circoli FIV.

Sempre nel 2004, il cantiere Nautivela, tra i leader mondiali nella produzione di derive da regata, è scelto dalla FIV per la costruzione delle 555FIV. Quattro le velerie autorizzate. Presso gli uffici federali il funzionario Claudio Sciaccaluga è incaricato di fungere da prima segreteria di classe.

Grado 2005, Napoli 2006, Bari 2007 – La Coppa Italia RAS 555FIV
La nuova barca scuola 555FIV è ormai un successo annunciato e realizzato. Oltre 100 esemplari già naviganti e altrettanti in consegna e ordinati dai circoli velici e dalle scuole di vela federali. Il 2006 è stato un anno di consacrazione per il progetto FIV, rivolto fin dall’inizio ai club e ai corsi di vela per affermare una didattica moderna e rivolta anche a equipaggi numerosi (può imbarcare fino a 5 allievi più l’Istruttore FIV), a tipologie veliche come il match race e in generale a una filosofia di promozione globale della vela.

E nel 2007 la Federvela replicherà anche la prima regata riservata alla nuova classe 555FIV, denominata “Coppa Italia 555FIV”, che dopo i successi di Grado nel 2005 e Napoli nel 2006, è attesa a Bari (ogni anno il trofeo è rimesso in palio dal circolo vincitore).

La formula è concepita per consentire un confronto su vasta scala tra scuole vele e circoli di tutta Italia, in una sorta di gara allo “scudetto” della vela. La partecipazione è riservata ai velisti under 16, cioè coloro che non hanno compiuto i 16 anni al 31 dicembre 2007. Gli equipaggi sono di 4 persone senza distinzione di sesso, uno dei quali designato dal Team Leader è lo Skipper, cioè il capitano e rappresentante dell’equipaggio. Ogni team è composto da giovani tesserati per lo stesso club e regata con una divisa ben riconoscibile e con grandi numeri o nomi sulle spalle. Sono previste selezioni zonali in vista della grande finale nazionale tra i migliori club rappresentanti delle 15 Zone FIV, che si corre con regate di flotta e match race. I partecipanti alla finale godono dell’ospitalità della società organizzatrice e rimborsi per le spese di viaggio.

La Coppa Italia RAS 555FIV 2006 segna anche la prosecuzione della collaborazione di un marchio assicurativo importante come RAS al fianco della FIV. (RAS è poi stata acquisita da Allianz e anche la marca tedesca assicurativa ha proseguito (e prosegue tuttora) la propria collaborazione con la FIV.

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>>> Da adesso, col riassunto delle puntate precedenti, sarà forse più facile dare un senso alle cose. Un volto e un nome a chi ha pensato e realizzato il progetto 555FIV. E buon divertimento, con le puntate successive. Peccato solo che – tra qualche anno – di questa Nuova Programmazione non ci sarà traccia, né archivio. A Genova infatti, grazie al Vicerè, la Comunicazione è sempre in vacanza.

domenica 22 agosto 2010

Qui La Rochelle, a voi Genova


All’Europeo Junior di La Rochelle, due giovani ragazze azzurre e napoletane, Roberta Caputo e Benedetta Barbiero, hanno vinto un titolo importante nel 420. Tanto più perché colto nello stesso anno del Mondiale. Sono più che promesse. Eppure un titolo europeo giovanile non è valso uno straccio di comunicato stampa FIV! Ci risiamo. Anzi va peggio. Eravamo rimasti alla regola del podio: si fa un comunicato stampa FIV solo in caso di piazzamento tra i primi tre di un atleta italiano a un evento internazionale. G&G quarte (ricordate?) non lo meritarono. Ma allora perché nessun comunicato per un titolo europeo femminile Junior della classe 420, propedeutica al 470 olimpico, avvenuto a opera delle attuali campionesse mondiali? E’ arduo trovare risposte. Forse perché siamo in pieno agosto vacanziero? Ma allora perché la bella e completa notizia sul sito (che, per inciso, bastava inviare ai media per aver fatto il benedetto comunicato)? Forse perché la regola del podio vale solo per alcune classi, o alcuni giorni dell’anno, o alcune ore? Forse il titolo europeo delle campionesse mondiali napoletane è arrivato in un tardo pomeriggio, magari pure nuvoloso? E’ arduo… Ma che peccato: c’erano gli interventi del tecnico Bolens, e quello dell’altro tecnico Trani (per inciso: la Nuova FIV non ha mai comunicato ufficialmente all’esterno l’ingaggio dell’ex campione del mondo e due volte azzurro olimpico Andrea Trani (Marina Militare) quale tecnico 470 Youth…). E pensare che il gran capo della “Comunicazione FIV” doveva essere ben sintonizzato sull’evento, visto l’equipaggio giunto al 60° posto. Qualunque sia la spiegazione, c’è solo una cosa giusta da fare: fornirla a Roberta e Barbara.

PERCHE' IN ITALIA NON CI SONO I FIGLI D'ARTE (VELICA)?
Campionati Europei Junior delle classi 470 (olimpica) e 420 (la sorellina minore, assai propedeutica), a La Rochelle, capitale della vela atlantica francese. I cugini, amati-odiati eterni dirimpettai con i quali confrontarsi, verificare il tasso di cultura e di crescita del mare e della vela. L’Europa della vela in doppio che guarda al futuro s’è mobilitata tra i venti nuvolosi, le maree e le torri d’avvistamento rochelliane, i migliori ragazzotti e damigelle se la sono data di santa ragione.

Nel 470 a scorrere la classifica viene un mezzo magone. Vince un certo ragazzo francese che di cognome fa Bouet. E subito ti rimbalzano alla mente le imprese di un genio chiamato Marc Bouet, un tipo capace di vincere mondiali di classi olimpiche con molta nonchalanche, come se fosse tutto naturale. Oggi il rampollo Bouet riparte da quelle orme, vincendo l’Europeo Junior 470. Buon sangue non mente? Infatti: scorrendo si arriva al quarto posto (sempre da non buttare via, anche se è la medaglia di legno) e si trova un altro cognome che fa rimbalzare: Peponnet. Altro grande di Francia e della vela cugina: due medaglie olimpiche proprio nel 470. Papà Bouet e Peponnet oggi bazzicano la Coppa America e la vela d’alto bordo. Chissà cosa faranno gli eredi al trono.

E in Italia? Cognomi importanti ma con vent’anni di meno, ovvero un paio di generazioni dopo, cominciano a vedersi sui campi di regata. Ci sono i cuccioli Benamati (papà Roberto ha vinto un Mondiale Star, che è sempre qualcosa di straordinario e per sempre) che scalpitano tra Optimist, Laser e persino la stessa Star. Ci sono i Lamaro, muove i primi passi un Chieffi (figlio di Tommaso, ma Enrico ne ha due prossimi al lancio in orbita: i fratelli carrarini furono campioni del mondo 470 e azzurri olimpici, Enrico ha anche un Mondiale Star all’attivo), scalpita nel Laser un forte Marrai (papà Antonio è stato nientemeno che Team Manager della super Luna Rossa del 2000), c’è una giovanissima Bacchiega (che va in Laser 4.7 col cognome di papà, ma ha già la grinta di mamma Anna, iridata e olimpica in 470), c’è una Pelaschier che ama le grandi navigazioni (papà Mauro, a sua volta figlio e nipote d’arte, s’è fatto un paio di Olimpiadi in Finn e milioni di miglia a vela ovunque nel mondo), c’è qualcos’altro… Ma…

Ma non ci sono proprio Bouet e Peponnet. Soprattutto non ai vertici di classi olimpiche o propedeutiche. E’ difficile trovare linee ereditarie nella vela italiana. Non si hanno notizie su eventuali discendenze genetiche veliche dei fantastici Gorla e Peraboni, del singolista Paolo Semeraro, del surfista Paco Wirz, dei fratelli 470isti Montefusco, dei fratelli FDisti Celon... Per restare alla nidiata dello stesso Peponnet.

A ritroso non va meglio. Il mitico Straulino ha avuto una figlia che non è andata a vela. Albarelli, Gargano, Capio, Pizzorno, Casentino, Siciliano, De Stefano, o Vencato, Pivoli, Massone, Milone, Mottola, Scala, Testa: tutti più o meno inimitati. C’era, si, la brava Roberta Zucchinetti che vinceva in Laser ed Europa, ma ha lasciato. C’è movimento sul cognome Croce. Papà Beppe, il capostipite, è stato guida politica quasi spirituale della vela italiana e mondiale (FIV e IYRU) per tre lustri, il figlio Carlo (che proprio per evidente linea di successione ereditaria è divenuto anche presidente FIV) è stato due volte alle Olimpiadi con l’FD, e l’altro figlio Luigi una volta con la Star.

Figurarsi ora che si fanno anche meno figli. Mentre cominciano a vedersi alle regate i figli di Grael e Cayard, probabilmente i più grandi velisti di tutti i tempi ancora in attività, non succede niente da noi, salvo le citate eccezioni. I Favini, Devoti, Bruni, Bogatec, Ivaldi, Pirinoli, Celon, hanno tutti bimbi ancora troppo piccolini. E quanto alla supercapitana, velista mondiale dell’anno nel 2008 e vicepresidente FIV Alessandra Sensini, non ha ancora avuto figli. E’ un’analisi parziale e accennata, magari merita approfondire, ma l’andazzo è chiaro.

venerdì 30 luglio 2010

RAI-FIV, accordo dimezzato

Il mondo va avanti, la FIV indietreggia. In questi giorni è in discussione il rinnovo dell'accordo per la cessione dei diritti della vela dalla FIV alla RAI-Radiotelevisione italiana. Un accordo storico, che si rinnova da un periodo ultra-decennale, e che nel suo sviluppo - oltre ad aver innescato un meccanismo di sviluppo della visibilità della vela sulle reti RAI - era andato migliorando i risultati per la FIV, sia in termini economici (la RAI versa nelle casse FIV una discreta sommetta), che in termini contrattuali. In particolare, l'ultimo rinnovo (siglato nell'autunno 2008) aveva segnato un passo avanti significativo perchè aveva introdotto la durata biennale del rapporto.

Ora che a fine 2010 il contratto biennale stipulato tra la RAI e la (vecchia) FIV è in scadenza, si discute sul rinnovo. E il primo passo come detto è all'indietro, perchè si torna all'antico con una durata limitata ai 12 mesi. Quindi da settembre 2011 le parti dovranno rimettersi al tavolo.

Una prospettiva non proprio rosea, considerando anche che in RAI non fanno salti di gioia per la "produzione" fornita dalla Federvela nel corso di questi biennio: pochi eventi, poche immagini e qualità in discesa rispetto agli standard acquisiti negli anni precedenti. Il dimezzamento della durata dell'accordo è il primo campanello d'allarme. La FIV sta rischiando di perdere la RAI.

Ma di certo, nel fragore del silenzio del Settore Promozione Immagine e Comunicazione, questo rischio non è minimamente percepito. La Comunicazione FIV è vacante: buone vacanze alla Comunicazione FIV.

sabato 17 luglio 2010

Va bene lo stesso (non piangiamoci addosso)

Classifica Mondiale 470 F dopo 11 prove (prima della Medal Race)

Classifica Mondiale 470 M dopo 11 prove (prima della Medal Race)

Il penultimo giorno al Mondiale 470 in Olanda è stato, come quasi sempre in un Mondiale di classe olimpica, il giorno della verità. Tanto più in questo campionato olandese schiaffeggiato da botte di vento (e soprattutto di onde), scosse adrenaliniche (e di classifica), colpi di scena. Un campionato lungo, con un penultimo giorno da ricordare. Specialmente per la vela azzurra.

Partiamo dalle notizie: alle Medal Race di domani, domenica 18 (partenza alle ore 14 e alle ore 15), ci saranno due equipaggi italiani. I migliori della classe, i capitani. Giulia Conti e Giovanna Micol, campionesse d’Europa, partono con il 3° posto in classifica. Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti invece partono con il 9° posto in classifica. Entrambi hanno da raccontare, e ripensare a oggi, prima di addormentarsi stanotte.

LE RAGAZZE
Per G&G&G (mettiamoci pure il tecnico Guglielmo Vatteroni) poteva essere una Medal per entrare nella Storia (con la S maiuscola), sarà comunque una finale da coltello tra i denti, da bronzo iridato, da fortissime. Ma (la matematica non è un’opinione) non da titolo. Cosa è successo? Tra Giulia e Giovanna e un trionfo col quale hanno flirtato per tutta la settimana, in un feeling che sembrava perfetto, si è intromessa una bandiera. Però: nera. Yes, Black Flag Disqualification, BFD, il terrore dei velisti a tutti i livelli. La seconda partenza del giorno, per una flotta nervosa, stanca, sballottata (anche oggi una ventina di nodi, per gradire) ha indotto il CDR alla bandiera nera: e in questo caso chi parte fuori si becca una squalifica non scartabile. Un macigno già in condizioni normali. Una condanna all’ultima prova di finale prima della Medal, se ti stai giocando il Mondiale. Corrente contraria al vento, che spinge sulla linea (tanto per farla più difficile) e morale, G&G sono fuori insieme a un’altra decina di barche (ma poco importa, giacchè le due rivali in classifica sono invece dentro). A terra Giulia dirà che si sentiva dentro, era addirittura “in terza fila”, ma appare molto dispiaciuta. E nella prova successiva sono none, decisamente sotto i loro standard.

Ecco come parte la Medal del 470 Femminile, con un titolo in bilico tra le solite olandesone Westerhof-Berkhout, e le kiwi Aleh-Powrie, inaspettate a questi livelli di eccellenza: in 11 regate mai oltre il 4° posto tranne un DNF, alla faccia! G&G difendono il bronzo con 16 punti di margine dalle inglesi. E’ andata così: ma a forza di vederlo questo titolo sarà preso. Come è stato nel 2009 per l’Europeo. Brave G&G. E domani vogliamo una Medal cattiva.

I RAGAZZI
Z&Z invece? Anche per loro giornatina coi fiocchi. Una prosecuzione, rabbiosa, della rimonta iniziata ieri: dopo un campionato iniziato senza essersi connessi, Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti sono rientrati in corsa con tante regate di fila nei primissimi posti. Ieri decimi in generale e quindi dentro una Medal che sembrava lontanissima (erano oltre il 30°...), oggi a razzo: 8-4 e poi primi, uno di quei primi di giornata che poi racconti, con 1 minuto e mezzo alla prima boa. Tra Z&Z e una Medal affrontata due posizioni più su, anziché una bandiera nera, si è frapposto uno spinnaker stracciato al primo lasco. Terminano la prova del super 1° solo in 13ma posizione. Guardando la classifica, nella Medal ci saranno tutti, proprio tutti, i più forti equipaggi del 470 olimpico di questi tempi. Tra i quali, giustamente, c’è anche Gabrio Zandonà, la cui accoppiata con Pietro Zucchetti sembra funzionare bene. E questa a suo modo è anche una notizia.

Va bene lo stesso: non piangiamoci addosso (e difatti G&G&G&Z&Z non si piangono addosso, anzi hanno quella luce negli occhi che pensa già alla prossima) e vediamo il bicchiere mezzo pieno.

Sul sito http://470worlds2010.com, domani diretta delle Medal, per chi non va in spiaggia. Ci aspetta un podio e mezzo. Forza Azzurri della vela.

giovedì 15 luglio 2010

Consiglio - ssshhhhh - Federale

Silenzio, sshhh, fate piano. Silenzio.... Non disturbate.

C'è stato una settimana fa un Consiglio Federale - il "governo" FIV - a Trieste, con tanti argomentini interessanti, e relative deliberucce.

E, naturalmente, silenziosamente, trasparentemente: nessuno ne sa assolutamente nulla.

Emissioni zero. Fosse così anche il pozzo BP nel Golfo del Messico...

Come ti aggiro lo sponsor (idee e forza d'animo)


RICEVO E VOLENTIERI METTO IN CIRCOLO: CORAGGIOSI E CAPARBI, DIAMOGLI UNA MANO.


Ciao Fabio,

 ti scrivo per segnalarti la petizione online che abbiamo promosso per andare al Mondiale di Tallin. Uno sponsor impotante, infatti, ci ha dato buca all'ultimo momento. La raccolta fondi è partita su Facebook pochi minuti fa e sta già riscuotendo un successo incredibile. In 4 ore abbiamo raccolto più di 800 euro e magari mentre scrivo se ne aggiungono altri.

Il budget che dobbiamo raggiungere è di 20.000 euro in 13 giorni...ce la possiamo fare! Lo slogan della campagna è: ALL TOGETHER WE CAN DO IT e ho creato un mini-sito dal quale trarre tutte le info necessarie: http://www.noseteam.com/mondiale/faq.html

Ci puoi dare una mano pubblicizzando la cosa?

Ti allego anche una foto di come sarebbe la barca se la cosa andasse a buon fine.

Grazie mille
Niccolò

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Niccolò Bianchi
Web: http://niccosailing.com

Alessandro Di Benedetto: le ultime 500 miglia!



Alessandro Di Benedetto è in dirittura d'arrivo!!

Il suo giro del mondo in solitario, su una barchetta di 6 metri e mezzo, senza scalo e senza assistenza, da Les Sables d'Olonne a Les Sables d'Olonne, è alle ultime battute: il guscio di Findomestic è a circa 500 miglia dall'arrivo. Dopo il periplo del globo, i grandi Capi, un disalberamento (con rialberamento), e circa duecentocinquanta giorni di navigazione (e vita) sui mari del pianeta. Che storia. Finestra d'arrivo situata tra il 22 e il 24 luglio. Saily ci sarà.

Ed ecco gli ultimi giorni su Findomestic dal Log di Alessandro.

Mercoledì 9 giugno
Allungato il bompresso. Le corrente contraria è meno forte, ma le piccole onde incrociate rendono in questo momento la navigazione scomoda. Il vento è tornato sugli 8/10 ciò permette a Findomestic di tenere una media sui 4 nodi durante queste ultime 24 h.

Sabato 12 giugno 2010
Bello spettacolo per Alessandro questa notte offerta dai delfini che si evolvono in mezzo al plancton attorno alla barca, dei veri acrobati!
Stamattina una banco di tonni si è avvicinato un poco troppo vicino alla barca. Pescato un bell'esemplare di 3 kg, tagliato a filetti, saltato in padella con salsa di pomodoro, prezzemolo, un pizzico di sale, olio di oliva "siciliano", accompagnato con pasta "al dente", ovviamente, senza dimenticare il caffè!

Venerdi 25 giugno 2010 15:22
Sono andato a vedere da vicino un oggetto galleggiante che avrebbe potuto essere un battello di salvataggio, ma fortunatamente era una grande boa alla deriva coricata.
Vento debole. Bella tartaruga appena passata a babordo solo il tempo per fare alcune foto. Tutto bene a bordo.

Sabato 26 giugno 2010 10: 26 (UTC +2H))
34°55' N / 34° 43' O
Otto mesi di navigazione intorno al globo, non stop, senza assistenza, un disalberamento, un "rematâge", due passaggi dell'equatore, alcune brevi conversazioni con lontani skippers e capitani di cargo, incontri con i delfini, le balene, gli albatros, gli oceani in tutti i loro stati, ed il viaggio continua fino a Les Sables d'Olonne!

Lunedì 28 giugno 2010
Avvistata una balena stamattina. Pìù tardi ho visto al largo dei delfini cacciare un branco di pesci. Un piccolo gruppo di orate è venuto a rifugiarsi intorno alla barca. E "hop", una presa con l 'amo, e "zac" un'altra infilata con la balestra. Preparazione della bottarga: uova di pesce, sale, sole. Sarà pronto per questa sera. A mezzogiorno filetti di orate con olio d'oliva, prezzemolo del giardino e verdure liofilizzate.

Martedi 29 giugno 2010
48 ore in assenza totale di vento. I delfini mi fanno compagnia.

Domenica 12 luglio 2010 21:30
Il colpo di vento è passato, adesso pioviggina. Senza pilota automatico, éolico blocato e poco sole per ricaricare in modo ottimale le batterie. Contatto VHF con skipper barca a vela francese che fa rotta Azzorrre/Inghilterra.
Delfini da 24 ore sempre con me :)

martedì 13 luglio 2010

lunedì 12 luglio 2010

Comunicazione, FIV a emissioni-zero

Ricorderete il famoso Consiglio Federale nella Sala Rossa del Palazzo palermitano. In quella sede, come tanti presenti hanno confermato, si è vissuto un momento particolare, per la prima volta da quando è stato eletto il nuovo governo FIV ha dovuto affrontare un passaggio critico, e le critiche, abbastanza severe e diffuse, hanno riguardato la “comunicazione” e quindi il relativo Settore, in carica al Vice Presidente Vicario Glauco Valerio Briante.

Di seguito qualche stralcio del verbale di quella riunione.

“Si passa poi alla valutazione della proposta (sull’ufficio stampa, ndb) ed i Consiglieri (omissis) ed (omissis) chiedono di poter conoscere nel dettaglio il piano di comunicazione, lamentando, unitamente al consigliere (omissis), che si abbia all’esterno una percezione di non funzionamento del settore; anche il Consigliere (omissis) parla di ‘una insoddisfazione generale’.

“Il Consigliere (omissis) propone che venga meglio pubblicizzata l’attività dell’Ufficio Stampa non solo all’esterno ma anche all’interno, implementando quanto più possibile il sito di notizie utili sia ai tesserati che ai partners federali. (...)

“Interviene il Presidente dichiarandosi d’accordo sulla necessità di trovare una soluzione per aumentare la percezione positiva delle iniziative che cura l’Area Comunicazione. (...)

“Il Presidente conferma di cogliere anch’egli questa insoddisfazione esterna e, consapevole che il nuovo gruppo abbia una forte professionalità, insiste sulle azioni che debbono essere attivate (...) per migliorare il percepito dei nostri Tesserati. (...)

“Il Vice Presidente Briante, spiega che il contratto con (omissis) è un rinnovo automatico, così come previsto nel primo contratto sottoscritto nel 2009 senza un aumento ma anzi con l’inserimento del tetto massimo di spesa per le trasferte dei Suoi incaricati; (...).

“Il consigliere (omissis) suggerisce che si identifichi anche qualcuno che filtri le notizie da pubblicare per evitare da un lato che non si comunichi quanto di importante viene fatto e dall’altro, che si comunichino, a volte, anche dati errati.”

Davanti a critiche significative, circostanziate e che hanno richiesto l’intervento difensivo del presidente stesso, in prima persona, si è autorizzati a immaginare un successivo cambio di registro, una decisa accelerazione, una ripresa delle attività, se non altro per zittire queste critiche “amiche”, provenienti cioè dall’interno del Consiglio stesso. E anche perché quel Consiglio, al di là di ciò che dice il verbale, è stato come un cartellino giallo, una “ammonizione” per il Settore e il suo responsabile. Che da quel momento diventa osservato speciale e a rischio di seconda ammonizione e successiva “espulsione”.

Ciò chè è successo negli ultimi giorni dimostra in modo inequivocabile che il Settore della “comunicazione” federale non ha affatto cambiato registro, anzi se possibile ha persino aggravato i propri difetti e le proprie inadempienze. A distanza di pochi giorni si sono svolti tre campionati europei (singolarmente tutti in Polonia), due di classi olimpiche (in uno c’erano in gara gli azzurri campioni d’Europa in carica Pietro e Gianfranco Sibello; nell’altro la plurimedagliata olimpica e vicepresidente federale Alessandra Sensini), e un terzo dell’Optimist, la vela giovanile per antonomasia. Bene. A fine settimana è successo che la vela italiana ha vinto l’Europeo Optimist con la 14enne triestina Francesca Russo Cirillo, carina e molto telegenica; poi a seguire si è presentata alla Medal Race di finalissima del windsurf RSX femminile con due azzurre in corsa per il titolo, e una, la giovane Laura Linares, addirittura al primo posto a pari punti con una campionessa spagnola: pensate che attesa, che thrilling; nel frattempo i detentori del titolo nella classe acrobatica 49er sono stati a lungo in testa al campionato. Alla fine, nel windsurf Laura Linares ha conquistato il 2° posto e la Sensini il 4°, e nel 49er i Sibello il 7°.

Duole rilevare che tutto quanto descritto è passato sotto il completo silenzio della “comunicazione FIV”, in termini di comunicati e rapporti con i media. Continuiamo a ritenere interessante e ben gestito il lavoro di aggiornamento del sito federale, che infatti ha dato conto anche di queste notizie. Ma la “comunicazione”, amici, quella è un’altra cosa. La Federazione Italiana Vela, una federazione che gestisce uno sport olimpico e che ha sotto contratto (rinnovato di recente nella Sala Rossa e nel clima descritto dal citato verbale) un ufficio stampa composto da numerosi e anche bravi professionisti (lo dico perché li conosco), non ha emesso un solo comunicato stampa sull’argento europeo nel windsurf olimpico, su altri due piazzamenti che rientrano nei limiti del Club Olimpico CONI, e tanto per gradire sulla baby triestina campionessa continentale del giovanile Optimist. Zero assoluto, neanche uno straccio di comunicato.

Negli stessi giorni tutti noi giornalisti siamo stati sommersi da numerosi comunicati sull’Europeo ORCi di vela d’altura, sul giro d’Italia a vela, sull’Audi Sardinia Cup...tutte “regate” per modo di dire, nobili e ben fatte ma lontanissime dal valore sportivo di RSX, 49er, Optimist. Per non parlare di ciò che fa l’ISAF: per i campionati IFDS Worlds, i mondiali per disabili a Medemblik, e per il Volvo Youth Worlds, i mondiali giovanili a Istanbul, la federvela internazionale inizia a emettere comunicati già qualche giorno prima, e poi ne emette uno al giorno, creando aspettative, personaggi, climax, fino al botto finale con la proclamazione dei campioni.

Questo accade nelle regate “normali” e nel mondo “normale”. Ma purtroppo non accade – proprio non c’è verso – alla nostra “comunicazione FIV”. E a questo punto, verificata anche la professionalità degli addetti, sorge il dubbio che lo stesso vertice del Settore sia l’ispiratore di questa disastrosa politica del silenzio. Segnali in tal senso non ne mancano, ed è assai credibile l’ipotesi che il freno a mano sia tirato con forza dallo stesso vpv Briante: non necessariamente per dolo, ma anche solo per cronica mancanza di tempo e di specifica competenza. Il vicario ha infatti le mani in pasta praticamente ovunque: dalla riforma dello Statuto, alla multilateralità, all’organizzazione periferica, alla possibile applicazione dell’ICI sui posti-barca e così via. Al punto che più d’uno lo identifica già come il successore designato del presidente Croce, il quale – va ricordato – nel discorso di insediamento disse di voler restare solo un quadriennio. Dunque l’uomo del freno a mano alla comunicazione, è in carriera per diventare presidente FIV? Chissà.

Una sola cosa intanto è sicura: quello FIV è senz’altro un ufficio stampa “a emissioni zero”: Francesca, Laura e Alessandra ringraziano. Ma è ora che i cartellini gialli tornino a farsi vedere: chissà che entro l’anno non ci scappi una sacrosanta espulsione...

venerdì 9 luglio 2010

La farfalla sfiora il tetto d'Europa



UNA SPLENDIDA LAURA LINARES VICE CAMPIONESSA EUROPEA DEL WINDSURF OLIMPICO RSX
ALESSANDRA SENSINI AL 4° POSTO
TRA GLI UOMINI, FABIAN HEIDEGGER OTTIMO 5°


La spagnola Marina Alabau ha vinto a Sopot il titolo europeo del windsurf olimpico RSX, battendo al termine di una combattuta Medal Race la giovane azzurra Laura Linares (Marina Militare) che conquista l'argento europeo. Al terzo posto la polacca Sofia Klepacka, a sua volta ex iridata, e al 4° l’altra italiana Alessandra Sensini (CC Aniene).

Nella finalissima Linares e Alabau partivano a pari punti: occorreva solo arrivare l’una davanti all’altra per il titolo. E’ stata una volata con emozioni a non finire, una Medal Race come una mezza Coppa America, e alla fine l’esperta e già campionessa del mondo iberica Alabau è riuscita a superare sul filo di lana la baby-farfalla siciliana. Sul traguardo Alabau sesta, Sensini settima e Linares ottava. Anche a parti invertite tra le due azzurre, il risultato non sarebbe cambiato.

Le prime dichiarazioni di Laura Linares, sul podio allestito al rientro in spiaggia: “Sono molto contenta di essere tornata qui a Sopot e di essere adesso sul podio accanto a Marina Alabau e Zofia Klepaka che è un'atleta che stimo molto, insieme al fortissimo gruppo dei polacchi. Questo è un posto meraviglioso l'organizzazione è ottima e ci torno sempre volentieri. Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto ed aiutato e che credono in me”.
La premiazione ufficiale in serata.

Il bilancio di questo europeo è positivo: la scuola azzurra e la squadra femminile del windsurf si conferma leader mondiale. La fuoriclasse spagnola resta nel complesso la più consistente della flotta in questa fase della stagione. Laura Linares è un’atleta che non smette di crescere e sembra offrire ulteriori margini di miglioramento specie considerando l’età e il fisico. Per la prima volta è stata a suo agio anche con vento più forte. Dopo questo europeo anche la selezione olimpica per Londra 2012 in chiave azzurra acquista un sapore più forte, considerando che la giovane Linares ha distaccato di 6 lunghezze la capitana Alessandra Sensini.

Il podio sfiorato da Alessandra è una ennesima dimostrazione di classe e potenza, la “velista mondiale dell’anno 2008”, unica donna ad aver vinto quattro medaglie olimpiche nella storia della vela olimpica, resta lassù. Per vincere, chiunque dovrà prima batterla.

Scende un po’ l’inglese Bryony Shaw (bronzo olimpico di Pechino 2008), solo settima. Nel resto della flotta, in evidenza l’altra polacca Bialecka, sesta e vincitrice della Medal, e la tedesca Moana Delle, quinta, mentre escono (provvisoriamente) di scena le forti francesi (la migliore è Eugenie Ricard, ottava, mentre Charline Picon è decima e Paline Perrin tredicesima. Lontane dal vertice anche l’altra forte spagnola Blanca Manchon, undicesima, e la forte ucraina Olga Maslivets, dodicesima.

In questa classifica il quattordicesimo posto di Flavia Tartaglini (Fiamme Gialle) è tutt’altro che disprezzabile.

La classifica finale dell’Europeo RSX Femminile: http://www.rsxclass.com/download/RSX_EC_Women_european-RD6.pdf

In campo maschile l’altoatesino Fabian Heidegger (Marina Militare) conclude il campionato europeo con un ottimo 5° posto, anche grazie al 3° posto nella Medal Race. Fabian è stato superato da alcuni grandi interpreti come l’israeliano Zubari, il greco Kokkalanis, il polacco Myszka e lo spagnolo Pastor. Ma dietro di lui ha lasciato molti altri fuoriclasse, confermando il suo ingresso stabile nella elite della tavola olimpica.

Diciassettesimo Federico Esposito, portacolori del club Albaria. Ventiseiesimo l'altro palermitano Riccardo Belli dell'Isca mentre Andrea Ferin finisce 39mo. 28 le nazioni partecipanti 74 maschi e 45 donne. Un Europeo da ricordare.

La classifica finale dell’Europeo RSX Maschile: http://www.rsxclass.com/download/RSX_EC_MEN_RD6.pdf

giovedì 8 luglio 2010

FIV, ARRIVANO I SOLDI!



Ottime notizie per Corte Lambruschini arrivano da Roma, dal CONI: oltre 1 milione di euro in più nelle casse federali. Non trovate che sia una notiziola carina da dare all'esterno? Agli affiliati, ai tesserati, e così via? Invece, silenzio. Ecco qua.

Il contributo CONI alla FIV è balzato da 3,3 milioni a 4.4 milioni di euro. Oltre un milione di euro in più nelle casse federali è decisivo, specie considerando il budget complessivo del 2010: a spanne, ci sono 6,9 milioni di spese a fronte di 7 milioni di entrate, quindi la variazione di bilancio CONI è una benedizione.

--> "Solo" 7 milioni bastano a far funzionare l'intera macchina federale, tra spese di istituto, personale e uffici, e soprattutto l'attività sportiva (che da sola costa circa 4,3 milioni di euro). Un affare: pensate quanto poco costa l'istituzione che fa girare la vela, la promuove, la regola, l'organizza, e manda in giro per il mondo atleti e tecnici preparati investendo su di essi per anni. Quando solo la partecipazione alla Volvo Ocean Race richiede a un team quasi 20 milioni di euro, e una Coppa America come si sa si aggira intorno ai 100 milioni. La FIV si conferma una famiglia virtuosa, meriterebbe attenzioni, sostegni, sponsor. Se solo comunicasse. Invece nel 2010 i ricavi da sponsorizzazioni (per lo più ereditate dalla gestione precedente) ammontano a circa 175mila euro. Mila.

IL CONSIGLIO FEDERALE A TRIESTE
Rinfrancato dalla buona novella (sempre che almeno ai consiglieri l'abbiano riferita) è in corso a Trieste il Consiglio Federale n. 420, un Consiglio estivo con qualche chicca degna di nota (e perciò del silenzio ufficiale). Proviamo?

- Verrà approvata la candidatura italiana per il Campionato Europeo 49er del 2012 (l'anno olimpico)
- Si va verso la scadenza del contratto di lunga durata con SLAM: si farà un'altra gara? Quali ditte sono interessate? Chi fornirà le divise agli atleti della vela azzurra nei prossimi anni?
- Sarà indetta una gara per realizzare le vele per le derive 555FIV con il logo Microsoft (neo sponsor federale, che esordirà a Marsala al Campionato Under 17 e alla Primavela), il cui disegno è stato realizzato da Besanopoli (con un piccolo extra sul contrattino grafico esistente, diciamo poco meno di 2000 euro)
- L'apporto di Microsoft alla FIV è di circa 80mila euro per l'operazioncina
- Ci sono da affrontare lavori straordinari all'immobile federale (poco meno di 20mila euro)
- Molti i rinnovi dei contratti di collaborazione: da Aldo Tomasina (il manager dei Centri Federali) a Gianluca Duranti, da Alessandro Bandel (informatica) alla società genovese che gestisce il website, dalla Filmare (servizi di riprese tv) a Sailrev (visto l'importo si potrebbe fare di più)
- I CICO (Campionati Italiani Classi Olimpiche) del 2011 saranno tornano sul Garda, a Riva, e saranno concomitanti con l'Eurolymp (selezione olimpica)

Siccome questo blog come noto è sottoposto a una rigida "non considerazione" dai vertici federali, non è facile andare a recuperare informazioni come queste. Per fortuna che, certe volte, sono le stesse informazioni, da sole, che vengono verso di noi. Resta un mistero il motivo di tanto ostinato riserbo, su notizie che sono pure utili, costruttive, rinfrescanti (con questo caldo non guasta). Finora i nuovi dirigenti federali hanno risparmiato su tutto, dai soldi alle notizie (non sugli emolumenti di alcune consulenze, ma questa è un'altra storia). Chissà se ora che arrivano dal CONI un po' di soldini, non rilascino con un po' di serenità e allegria anche le informazioni...

Buon lavoro, lì all'Adriaco.

martedì 6 luglio 2010

La FIV non (si) diverte più



E’ una FIV senza divertimento, senza allegria, senza sorrisi. Il corso della Nuova FIV sembra contraddistinto soprattutto da un unico, indistinto tratto uniforme, grigio, monotono. Questo, al di là dei casi isolati e del saliscendi degli avvenimenti, è il profilo della nostra Federazione. Il cui rumore di sottofondo è il silenzio.

Non si divertono più i dirigenti, a tutti i livelli: dai volontari presidenti di circoli affiliati, sempre più costretti su binari di regole (quelle federali che si sommano a quelle comunali, demaniali, regionali, statali) e stretti nella morsa di bilanci in rosso, ai responsabili delle Zone, la vera ossatura periferica della Federazione, che si ritrovano con molto lavoro in più e gli stessi (pochi) soldi di sempre. Non si divertono più i segretari di Classe, in lotta per strapparsi gli ultimi posti rimasti in calendari affollatissimi come una partenza di Laser.

Non si divertono per niente i consiglieri federali: gli hanno dato un computer dentro al quale guardare, ogni tanto, se capita, se trovano qualcosa, gli sviluppi di Ordini del Giorno, Delibere, calendario di sparute riunioni, sempre brevi e senza pathos. Non si divertono più neanche i Tecnici, che dovrebbero guidare le truppe azzurre all'assalto del Paradiso e invece sono costretti a stringere la cinghia, risparmiare anche sulla fantasia e sulle speranze, e alla fine tirano a campare (anche se in gran parte lo fanno da ottimi professionisti, competenti e leali). E quel che è più grave non si divertono gli atleti, strizzati tra scelte e impegni totali da una parte, e mezzi federali con il contagocce dall'altra. Alla fine insomma, l'impressione è che non si diverta (quasi) nessuno. Ma che succede? Siamo la Vela Italiana! Torniamo a sorridere!

Sorridere non è solo possibile, sorridere e gioire è un dovere. A partire dagli occhi delle giovani surfiste azzurre che hanno vinto (ancora) le medaglie Youth nelle tavole a vela in Polonia. Capelli biondi, adolescenza proiettata verso un futuro tutto da scoprire, voglia, dovere di divertirsi anche a fare sport. E continuando con tutti i giovanissimi, quelli dei raduni Under 16, quelli delle regate Optimist, quelli che giocano con l'O'Pen BIC e le nuove classi trendy, quelli del Laser 4.7, un piccolo esercito di 10-15 anni che ogni sera torna a casa da mamma e papà con il vento tra i capelli e il fruscio dell'acqua ancora in testa. Loro si divertono ancora. Non possiamo aspettare che smettano crescendo, o peggio che vadano a divertirsi altrove.

Quel divertimento, come in un'ampolla, è il siero da liberare e propagare per tutta la vela italiana. Ma serve un cambio di mentalità, di marcia, di proposta all'esterno da parte della FIV. Che ci importa del logo, dei colori e delle regole per il suo utilizzo, se tanto il logo FIV non lo usa nessuno? La FIV non la "vede" più nessuno, rischia di servire sempre meno a tutti, e in primo luogo per conseguenza dell'assoluta mancanza di Comunicazione. Il sito FIV è rimasto l'ultimo baluardo, dovuto all'impegno quotidiano e senza orari di un manipolo di persone, che offra pillole di informazioni, troppo spesso svilite in un meccanico copia-incolla, ma almeno frequenti. Non basta al divertimento, al sorriso, alla gioia di fare vela e di raccontarlo. Non c'è altro, nè luce in fondo al tunnel.

Dicevano che non volevano che la FIV fosse percepita come un carrozzone burocratico, che la base era critica verso la FIV, e cosa hanno combinato? Oggi la FIV semplicemente non-è-percepita, gli strumenti non la rilevano, non è un carrozzone solo perchè non si sentono cigolare le sue ruote. Il silenzio è utile solo a non disturbare i conducenti (che magari fanno anche altro, mentre conducono). Finchè l'unico rumore della FIV sarà il silenzio, non tornerà la condivisione, la consapevolezza, la conoscenza, il riconoscimento reciproco, all'interno e non solo all'esterno, e quindi il divertimento, il sorriso. Senza i quali, per inciso, non si vincono neanche le medaglie.

lunedì 5 luglio 2010

Europei 49er a Gdynia (Polonia), due video per cominciare

GUARDA COME VOLANO


COME CI SI PREPARA A USCIRE SULLA DERIVA VOLANTE


(Icarus Olympic Sailing Media)

venerdì 2 luglio 2010

Grandi Napoletani

Carlo Rolandi, presidente onorario della FIV (della quale è stato anche presidente dal 1981 al 1988), più volte membro delle squadre olimpiche della vela e atleta a Napoli 1960 (4° nella Star a prua di Agostino Straulino), ha compiuto ieri 84 anni in splendida forma e in pieno servizio. E' infatti presidente della Giuria Internazionale della Audi Sardinia Cup dello Yacht Club Costa Smeralda a Porto Cervo. Gli auguri a Rolandi sono arrivati da tutte le parti, fin lassù in Costa Smeralda.

Contemporaneamente al compleanno di Rolandi, un altro vispissimo decano della vela non solo napoletana, Pippo Dalla Vecchia, nella sua "casa" dai mille saloni, il Reale Yacht Club Canottieri Savoia, ha presentato il plastico del progetto architettonico che entro 24 mesi farà nascere a Pozzuoli l'Accademia Internazionale della vela. "Realizzo un primo sogno, il secondo sarà quello di proporre alla FIV degli spazi all'interno dell'Accademia per ridare vita a un Centro di Preparazione Olimpica della vela azzurra".

Meritano entrambi un abbraccio di augurio.

mercoledì 30 giugno 2010

Domande e Risposte


Consiglio Federale della FIV l’8 luglio a Trieste. A una settimana dalla riunione, i consiglieri non hanno ancora ricevuto l’Ordine del Giorno (che dovrebbe essere online negli spazi riservati ai dirigenti, come noto tutti dotati di notebook), mentre è più noto il programma “sociale” di contorno.

(La sede della LNI a Trieste)


Mercoledi 7 luglio infatti il presidente Carlo Croce e i consiglieri FIV saranno ospiti a cena della Lega Navale Italiana di Trieste. La riunione del Consiglio, invece, si terrà negli eleganti saloni dello Yacht Club Adriaco.

La cosa più importante a Trieste – a latere del Consiglio, al quale per inciso saranno assenti in tanti, impegnati nelle regate di questo periodo come tecnici o ufficiali – sarà però la seconda riunione ufficiale della Commissione per la Riforma dello Statuto federale. Dopo la riunione solo “costitutiva” di Genova, stavolta il gruppo presieduto da Carlo Rolandi e coordinato da Giancarlo Sabbadini, non può perdere tempo e deve passare alle vie di fatto. In sostanza deve dare corpo, parole, articoli e dottrina al nuovo Statuto. Inseguendo gli obiettivi indicati dai vertici della Nuova FIV. Che (ovviamente) nessuno ricorda più.


(La sede dello Yacht Club Adriaco - est 1903 - lungo le rive a Trieste)

E che invece noi ri-sottolineiamo, anche perché non sono cosette da poco.

- Snellire l'organizzazione federale e rendere più funzionali le strutture FIV
- Profonda riforma del sistema elettorale; una proposta che consenta di evitare i voti di scambio; la base deve percepire che arrivare al Consiglio è possibile
- Riduzione del numero dei consiglieri federali e del numero dei consiglieri di presidenza
- I consiglieri devono avere un ruolo politico, mentre gli interessi di Zona devono essere affidati ai presidenti di Zona
- Forse 5-6 consiglieri frutto di Macro-Zone
- Durata massima 2 mandati (8 anni)

Fin qui le linee generali. Ma come tradurle in norme statutarie di una Federazione Sportiva aderente al Comitato Olimpico Nazionale? Ne abbiamo parlato diffusamente a maggio in questo lungo articolo, ma a quanto risulta i problemi (e gli interrogativi) restano gli stessi:

- E’ possibile diminuire tout-court il numero delle Zone (da 15 a 10, o 7 o 5...), senza violare le leggi istitutive del CONI sull’organizzazione periferica?
- E se le Zone restassero 15, come diminuire il numero di consiglieri al di sotto di tale soglia, senza violare pesantemente la rappresentatività di ogni area geografica?
- E anche: quest’ansia di riformare lo Statuto da chi nasce? Dalla base o dal vertice?
- In un processo di cambiamento potenzialmente così profondo e dalle conseguenze imprevedibili, come verrà attuata la trasparenza cara al nostro presidente?

Prima, durante e dopo la due-giorni triestina, nel cuore della cultura velica ultracentenaria di una delle città simbolo del nostro sport, noi saremo alla ricerca di tutte queste risposte.

America's Cup, un tuffo nel passato

La Coppa America torna in America e cerca di rendere l'America meno distratta. Per farlo va in pellegrinaggio sui luoghi del suo passato più glorioso, gli anni dei Vanderbilt, dei Lipton, dei Turner, e per quanto ci riguarda (sia pure in extremis) anche dei Cino Ricci e dei Mauro Pelaschier di Azzurra memoria: insomma Newport, Rhode Island.

Giovedi 1 luglio l'America's Cup, contesa, strapazzata (ricordate le martellate del Maori a Auckland?), passata vorticosamente di mano in mano, di continente in continente, di personalità in personalità (e che caratterini...), torna a Newport, dove sarà esposta al pubblico a Fort Adams e qui ndi nel centro della città costiera. Nelle sale storiche di Fort Adams sarà anche organizzato un pranzo con lo scopo di raccogliere fondi per Sail Newport, il centro velico pubblico non-profit, con una presentazione a giovanissimi studenti.

Tra gli ospiti Tom Ehman, il gran capo delle relazioni esterne (veliche) di Larry Ellison, ed ex residente a Newport (esattamente come oggi molti velisti di grido vivono a Valencia). Tom è da vent'anni uno dei cervelli più influenti della supervela mondiale e della coppamerica, ed è forse l'uomo più felice per la vittoria di marzo ("Sono orgoglioso di essere nel primo team USA a vincere la Coppa dal 1992"). "L'America's Cup è un trofeo che trascende lo sport, con Larry Ellison stiamo lavorando per rilanciare il trofeo più antico della storia sportiva, avvicinarlo a una audience più vasta e portarlo in tutte le televisioni", dicono all'unisono Tom e Russell Coutts.

Servirà un radioso pomeriggio tra i prati del Rhode Island, a ridare slancio a stelle e strisce all'Audl Mug?

giovedì 24 giugno 2010

In 1754 intorno alle origini dello Yachting



La mitica (e italianissima) Barcolana è stata avvicinata, ma non superata, dalla JP Morgan Roud The Island Race, il giro dell'Isola di Wight nel canale del Solent, in Grand Bretagna. Ben 1754 scafi e quasi 16.000 velisti hanno risposto al richiamo degli organizzatori per la tradizionale regata di 50 miglia intorno all'isola, nei luoghi che sono considerati come la culla dello yachting da diporto moderno (nonchè dell'America's Cup).

Indimenticabile lo scenario: la partenza all'alba dal Royal Yacht Squadron davanti a Cowes, per anni cuore anche dell'Admiral's Cup, il passaggio dei Needles alla fine del Solent, la virata a sud per girare l'isola che ospita i vasti terreni e i palazzi della vacanze della famiglia reale britannica, il ritorno nuovamente a Cowes alle foci del Medina River. La prima edizione del giro dell'isola risale al 1931, e negli anni successivi l'evento è cresciuto con lo sviluppo e la popolarità della vela e dei suoi protagonisti, fino a coinvolgere i grandi personaggi e le migliori barche di diverse epoche storiche.

Impressionante la flotta, dai Laser SB3, i J24 e gli extrene 40, ai J-Class e ai grandi classici, dagli IRC e dai piccoli Cornish Crabbers a decine di monotipi fino ai grandi Maxi e ai multiscafi oceanici. Insomma un enorme e festoso spaccato storico della vela, intorno alle sue stesse origini. Niente male.

Sul sito ufficiale tante foto, video, classifiche e curiosità. E anche le date, già fissate in anticipo, delle prossime edizioni. 25 giugno 2011, 30 giugno 2012 (l'anno delle Olimpiadi a Weymouth, non tanto lontano da qui), 1 giugno 2013. Perchè non farci già un pensierino?

mercoledì 23 giugno 2010

Kiel

E’ terminata oggi una Kieler Woche ammosciata dal vento, chiusa con poche regate, ricca solo della solita traboccante folla (contata in oltre 3 milioni sulle rive del Baltico), e assai povera d’azzurro, ma stavolta per scelta tecnica-economica e logistica. Devo dire: quasi quasi condivisibile.

Diego Negri e Enrico Voltolini chiudono al 5° posto la settimana di Kiel nelle Star. Non era a Kiel che si doveva scoprire la bravura di Diego, ma vista la storia della regata è lecito avere rammarico: i primi quattro piazzamenti di giornata (4-5-4-2) da primato o almeno da podio, purtroppo sono stati vanificati da un 15 nell’ultima regata e soprattutto da una Medal Race sfortunata: da secondi alla prima boa a penultimi sull’arrivo.

La Medal delle Star è visibile qui in tracking dal sito della Kiel Week.

Nella classe Match Race femminile, seconda uscita ufficiale di un equipaggio di veliste italiane convocate dalla Federazione. Stavolta c’erano Lorenza Mariani, Chiara Forcignano e Marcella Trioschi, che hanno chiuso al 20° posto su 24 concorrenti.

Tra i non convocati, discorso simile alla Star ma bilancio comunque positivo, per Giorgio Poggi nella classe Finn. Il 9° posto finale, sul quale pesa l’ultimo nella Medal Race, è frutto di un grande avvio (4-6-5-12), appena annacquato dal finale (24 e la Medal), ma è sempre un piazzamento di rilievo visto che nella flotta c’era il grosso dei migliori di stagione. Restando nel Finn è ottimo pure il 13° di Michele Paoletti. Un po’ meno brillante il 24° di Filippo Baldassari.

Nel 470M Giulio Desiderato e Edoardo Bianchi portano a casa un 36° posto, Davide Vignone e Matteo Ramian 43°, Emanuele e Enzo Savoini 60°. Nei Laser Standard, dove pare tornato a regnare l’australiano Tom Slingsby, 25° Uberto Crivelli Visconti, 76° Marco Baruzzi.

domenica 20 giugno 2010

Giorgio Ballerini Giacometti, un grande

Vela italiana in lutto: è morto ieri a Bellaria Giorgio Ballerini Giacometti, 87 anni, componente del Comitato d’Onore della Federazione Italiana Vela. Come velista, ma soprattutto stazzatore, Giudice di Regata Internazionale e membro della Giuria d’Appello, Ballerini è diventato progressivamente un punto di riferimento per questo sport, soprattutto per le doti umane e per i rapporti personali che sapeva instaurare con grande facilità.

Giorgio era riconoscibilissimo e ben noto a una moltitudine di regatanti, per il suo tipico copricapo, un basco blu con il pon-pon rosso indossato in qualunque stagione, e per il suo incedere chino: quest’ultima caratteristica frutto di una incredibile avventura, uno sfortunato lancio con il paracadute inceppato, e conseguente violenta caduta nelle acque del golfo di Napoli, alla quale Giorgio sopravvisse dopo 30 giorni di coma.

La sua vita avventurosa ha avuto un’infanzia legata al mondo militare. Giovanissimi visse a Parigi dove il papà era addetto militare, in seguito frequentò l’Accademia Militare di Modena e diventò guastatore artificiere. Durante la Seconda Guerra Mondiale partecipò alla Campagna d’Italia a Cassino, quindi fu attendente di Casa Savoia (favorito dal suo perfetto francese), e nel dopoguerra svolse a lungo la pericolosissima attività di sminatore (impiegò un anno intero per ripulire il bosco di Manziana, nei pressi del Lago di Bracciano, dalle bombe tedesche). Gli amici ricordano anche la sua passione per la musica e i lunghi anni passati a fare il pianista Jazz.

Chiuso il periodo militare, Giorgio Ballerini conseguì due Lauree (in Economia e Legge), e diventò direttore della filiale Fiat in Danimarca. Qui la sua passione per lo sport della vela ebbe un’accelerazione e Giorgio si trovò a regatare anche con il grande Paul Elvstrom. La classe delle sue regate fu il Flying Dutchman, mentre per l’attività di Stazzatore e Giudice svariò tra molte classi, sempre con uno spirito di grande pacatezza e disponibilità, una particolare abilità nel bilanciare la dottrina delle regole con interpretazioni sempre sul filo del buon senso.

Da stazzatore fu l’inventore di un singolare rimedio per le rande dei Laser, classe con la quale esercitò grandissima parte della sua attività negli anni ottanta e novanta: faceva tenere per una intera notte le vele nel freezer, in modo da assorbire eventuali piccole discordanze con le misure massime di stazza. Il segretario dell’Assolaser Macrino Macrì, in questi giorni a Kiel, ha voluto sottolineare in particolare il grande rispetto di Ballerini nei confronti degli atleti: con le tasse di stazza raccolte durante un campionato, Giorgio era solito invitare a cena tutti i concorrenti. Una stima del resto molto ricambiata da parte di tutti.

Con la moglie Rosanna, e da felice bisnonno, era tornato da pochi anni nella sua Bellaria, dove tra l’altro era stato tra i fondatori del Centro Velico Bellaria nel 1972. Il suo ultimo club da tesserato FIV era a Bracciano: gli Amici Velici Vigna di Valle. Un grande saggio della nostra vela, un amante dello sport e del mare, dei giovani, un personaggio di grande capacità e conoscenza eppure sempre schivo e modesto, sereno, pacato, gentile nei modi e nella personalità. Il miglior ricordo è sperare che Giorgio possa essere un esempio per molti giovani.

I funerali di Giorgio Ballerini Giacometti si svolgeranno lunedi 21 giugno a Bellaria alle ore 15,30 nella chiesa del Sacro Cuore.








Ciao Fabio,
mi è dispiaciuto molto della scomparsa di Giorgio. Ho letto il tuo ricordo e se non hai nulla in contrario ti mando una foto recente di colui che lascia un vuoto che difficilmente potrà essere riempito.
Un abbraccio Vincenzo

venerdì 18 giugno 2010

Homerus Formula Garda



Un altro "copia e incolla" (il secondo in 377 post, ci potete stare...), questa volta è un omaggio dovuto al maestro Sandro Pellegrini, The Voice della vela sul lago di Garda (ricordate le "Cronache dal Grande Lago", nei primi anni di Fare Vela?), e perchè in questo testo c'è tutto: gemme di storia della vela gardesana e non solo (vedrete), gli entusiasmi organizzativi e le capacità di questo pezzo del lago, la straordinarietà dell'evento (il Mondiale non-vedenti), e le prove che i media, se ben stimolati e sollecitati, stanno al gioco della bella vela. Chapeau, buona lettura e andatevi a godere queste regate se vi capita.

GARGNANO (lago di Garda-Brescia) – Sarà Villa Bettoni (foto sopra) a salutare i velisti non vedenti, gli accompagnatori, le autorità, gli invitati del Campionato del Mondo di Vela formula Homerus, evento che sta per iniziare sul lago di Garda. Villa Bettoni è da sempre legata al mondo della vela, scenografia della partenza della Centomiglia, dimora dei conti Bettoni, tra loro Vittorio Bettoni Cazzago per anni presidente del Circolo Vela Gargnano e consigliere nazionale della Federazione Italiana della Vela, organizzatore, ovviamente della Centomiglia, e delle Olimpiadi veliche del 1960, quelle ospitate sul mare di Napoli. Il Trofeo assoluto della Centomiglia è poi legato al colonnello Alessandro Bettoni Cazzago, glorioso comandante del Savoia Cavalleria. Villa Bettoni ospiterà lunedi’ sera la cerimonia di presentazione delle nazioni ed un concerto di musica internazione con i “Beatops”, i grandi fans dei Beatles, in versione acustica. Questa dimora della riviera lombarda del lago è stata set di pellicole famose come “Allosanfan dei registi Paolo e Vittorio Taviani con Marcello Mastroiani e Lea Massari, fino ad una seguitissima puntata di “Linea Verde” di Raiuno.

Domenica sarà la “Regata per tutti” (nel pomeriggio di al largo di Bogliaco di Gargnano) con molti velisti ed progetti di vela terapia, della disabilità e del sociale a dare il via alle sfide, mentre gli atleti non vedenti di Australia, Finlandia, Gran Bretagna, Malta, San Marino, Stati Uniti e Spagna inizieranno a provare le 4 imbarcazioni che saranno utilizzate per le gare a Match-race che assegneranno il primo titolo di Campione del Mondo con la formula di vela non assistita del progetto Homerus. Lunedì 21 giugno alle 20 la piazzetta di Bogliaco ospiterà – come detto - la presentazione delle nazioni partecipanti al Mondiale Homerus e Villa Bettoni la serata d’apertura. Martedì 22 inizieranno le prime regate del Mondiale non vedenti che andranno avanti fino al 26 giugno. Mercoledì 23 sarà la volta del pianista internazionale Gerardo Chimini (ingresso ad invito alla Chiesa di San Pietro D’Agrino alle ore 21), venerdì 25 al Cibeforum del Film Festival del Garda in piazzetta a Bogliaco. Giovedì e sabato sono previsti due talk show televisivi con i protagonisti dell’appassionante avventura dei velisti iechi di Homerus. Sabato dalle 14 ci sarà, quasi certamente, la diretta Tv delle gare della finalissima sul canale Sky 830.

I partners istituzionali che hanno aderito sono la Ifds, Federazione mondiale velica dei disabili, la Federazione Italiana Vela, il Consiglio Regionale della Lombardia, la presidenza della Provincia di Brescia. Tra i supporter ci sono A2A, On-it, Hyak Onlus, Suncarrier , Marina Yachting, Systema Ambiente, Il Sole Mio Energy; tra i media Partners: Italo-Tv (diffusa in Usa e Canada), Italiavela (Web magazine), Viva L'Italia Channel- Sky 830 (diffusa in Europa e sui canali di Intelsat ed Eurosat), Teletutto e Brescia Telenord (con il programma Skipper-Il Mondo a vela).

giovedì 17 giugno 2010

Giraglia, se il fragore delle vele in festa vince la monotonia delle Vuvuzela



Il maxi Esimit Europa 2 (ex Alfa Romeo II) di Igor Simcic ha conquistato la Line Honour di Sanremo vincendo in reale la regata d’altura della Giraglia Rolex Cup, in 23 ore e 9 secondi, arrivando poco dopo le 11 di giovedi 17 mattina. Esimit Europa 2, che aveva anche doppiato in testa lo scoglio della Giraglia alle 22 e 25 di ieri sera, si aggiudica il Trofeo Rolex e il Trofeo Réné Levainville riservati al primo yacht classificato in tempo reale e il Trofeo Beppe Croce riservato al primo yacht ad aver raggiunto lo scoglio della Giraglia. L’ex Alfa Romeo) è lunga 30,5 metri e corre con bandiera Europea sotto il patrocinio della Comunità Europea e del Presidente Barroso. Flavio Favini è lo skipper, Alberto Bolzan primo timoniere e Tiziano Nava tattico. In arrivo anche Shockwave, il nuovo Mini Maxi di Neville Crichton (l’ex armatore di Alfa Romeo II, battuto dalla sua “vecchia” barca) e in terza posizione Container, il Judel Vrolijk 66 di Udo Schuetz.



--> Ben più di duecento barche al via, molti bellissimi maxi moderni, da regata e da crociera, Swan, Wally, one design, Open 40, una marea di yacht da crociera-regata o solo crociera (un po' meno solo regata), di tutti i cantieri e tutte le dimensioni. Una folla di vele, un frastuono di dacron, kevlar, mylar riuniti in un indistinto e fortissimo fragore, quel frastuono gracchioso che fanno le rande e i fiocchi che schioccano in virata o quando la prua è al vento (e che vento, alla Giraglia quest'anno). E' il rumore della vela che fa annichilire le monotone e stressanti "vuvuzela" del Mondiale di Calcio in Sudafrica. La festa è qui, e basta. La Giragliona (prologo, settimana tra le boe, le nuit de St Tropez, la lunga sul percorso di sempre, e il ritorno dell'arrivo a Sanremo, il regno sempre più dorato del bravissimo presidente dello YCS Beppe Zaoli, lo scoglio in Corsica, i cetacei, i record: insomma tutto insieme) è un grande patrimonio di spettacolo e anche cultura non solo sportiva della vela moderna, con tutto il suo carico storico, anzi proprio per la capacità - ormai acclarata - di andare ben oltre le aspettative dei suoi fondatori. Duecentotrenta barche fanno circa duemila velisti. In tempi - ahimè - di vela sempre più "autoreferenziale", rinchiusa in acquari come abbiamo sperimentato per la sontuosa ma isolata, quasi insonorizzata, Louis Vuitton a La Maddalena, questo esercito appassionato, colorato, competente, in grado di riempire il mare di chiglie, spinnaker, schizzi ed emozioni, è la più bella assicurazione sul futuro della nostra vela. Well done.

Mi rimetto in discussione


(Glenn Ashby, al timone, e James Spithill, in...azione a prua, alla practice race della Round Texel)

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da un amico catamaranista

A Texel stanno facendo delle regate in preparazione della Round Texel (NdB: la mitica regata intorno all'isola olandese, 450 catamarani partecipanti, ci torneremo di sicuro, e alla grande), e c'è vento forte ma soprattutto ondone... sembrano quasi tutti in difficoltà, a parte quelli veramente forti.

La novità della stagione è l'equipaggio Glen Asbhy-James Spithill (entrambi dal Team BMW Oracle, Glenn (NdB: ex campione del Tornado olimpico) è stato allenatore del team di coppa America per il trimarano), i quali tra l'altro regateranno in classe A al mondiale a Cesenatico a fine giugno e insieme al mondiale F18 a inizio luglio!

Ma a Texel anche super-multiscafisti come Ashby e Spithill sono spesso in crisi: questa una loro foto, con Jimmy... appeso come un salame!

(--> Pensate a Giacomino Spithill, il più giovane timoniere esordiente in Coppa America con Young Australia nel 2000, e dieci anni dopo il più giovane timoniere a trionfare, vincere, conquistare il trofeo sportivo più antico della storia, nell'edizione trascendentale tra BMW Oracle e Alinghi, trimarano Vs. catamarano. Un big, un grande, un immenso personaggio della vela. Eppure, tra una coppa e l'altra, tra una Louis Vuitton e l'altra, tra un RC44 e l'altra... eccolo appeso al trapezio di un piccolo cat in balia delle onde del Mare del Nord. Vela nel sangue)

domenica 13 giugno 2010

Un popolo di santi, di poeti, di laseristi

IL FILMATO DELL'ULTIMA GIORNATA DELL’EUROPEO LASER


E IL FILMATO DELLA PRIMA GIORNATA DEL CAMPIONATO


Abbiamo la medaglia di bronzo in carica (ricordate l’impresa dell’oriundo Diego Romero Paschetta a Qingdao 2008?). Perché allora, esattamente a metà quadriennio, al centro del guado verso Londra 2012, la classe Laser in Italia – a dispetto di una diffusione, di una attività, di una struttura tecnica e di una serie di professionalità indubbie – non riesce a esprimere talenti di livello mondiale?

L’Europeo Laser che si è svolto in questi giorni a Tallin, in Estonia (località che festeggia i 30 anni dalle Olimpiadi della Vela nel 1980) fotografa impietosamente una situazione grave, e fa emergere la frustrazione per i tentativi puntualmente andati a vuoto. La vela italiana non sfonda nella popolarissima classe Laser, il singolo per eccellenza, barca diffusa tra spiagge, villaggi e scuole vela, barca dura e tatticissima ormai olimpica da 14 anni (esordio a Savannah 1996), declinata (tecnicamente e commercialmente) in tre piani velici: Standard olimpico maschile, Radial olimpico femminile (ma anche per maschietti più leggeri e di ogni età), 4.7 giovanile e di formazione.

(Michele Regolo)

I risultati di Tallinn sono crudi: due vittorie Croate, un bis notevole per la piccola nazione affacciata sull’Adriatico, e due secondi posti inglesi, rinforzati da molti piazzamenti di vari atleti GBR. In entrambe le classifiche cresce il peso degli equipaggi dei paesi dell’est. In campo maschile vince Tonci Stipanovic davanti all’oro olimpico 2008 Paul Goodison. Terzo overall e fuori classifica per l’Europeo si è rivisto l’asso australiano Tom Slingsby. Vediamo l’azzurro: Michele Regolo, il più esperto e navigato dei nostri, l’ultimo a mollare, chiude al 20° posto con qualche buon piazzamento di manche in batteria ma finali in salita, 47° Giacomo Bottoli, 49° Carlo De Paoli, 79° Marco Gallo, 85° Federico Bressan, 95° Tommaso Pelosini, 97° Uberto Crivelli Visconti, 103° Marco Baruzzi, 108° Pietro Cerni.
Classifica finale Standard

(i croati neo campioni europei Laser)

In campo femminile titolo alla croata Tina Mihelic, che precede la britannica Charlotte Dobson e la lituana Gintare Scheidt (che prende il cognome dal marito, il fuoriclasse brasiliano plurimedagliato che oggi corre in Star, meglio così visto che da ragazza fa Volungevinciute) 31° Francesca Clapcich, che pure aveva iniziato col botto (prima nella prima prova), 55° Laura Marimon Giovannetti (29° under 21), 67° Laura Cosentino che però ha lasciato a metà campionato.
Classifica finale Radial

BREVE STORIA DEI SUCCESSI ITALIANI SUL LASER
Storicamente nel Laser (che esiste dal 1971), le vittorie italiane si ricordano al volo: l’Europeo di Gianfranco Oradini nel 1975, un 5° sempre all’Europeo di un giovanissimo Dodo Gorla nel 1976, un 7° al mondiale giovanile IYRU di un certo Paolo Semeraro, i vari podi europei di Vittoria Masotto e Francesca Pavesi nella prima metà degli anni ottanta, culminati col titolo europeo della stessa Pavesi nel 1985 (nello stesso anno la mantovana fu anche terza al mondiale), il 2° posto di Gianluca Grisoli al mondiale giovanile IYRU del 1984. Più recenti, la striscia di Larissa Nevierov (oggi tecnico federale Radial, dopo tre partecipazioni alle Olimpiadi) con la perla del mondiale femminile 1998. Poi il mondiale giovanile IYRU di Francesco Bruni nel 1994, e il 4° al Mondiale 2002 di Diego Negri. Naturalmente la medaglia di bronzo alle Olimpiadi 2008 venuta da un personaggio come Diego Romero.

Abbiamo una associazione di classe potente, organizzata, molto presente e anche creativa nel gestire e rinnovare certi formati dell’attività, ma soprattutto grande numericamente, con una base forte e con trend inarrestabile di crescita. Basta vedere il sito web ufficiale (www.assolaser.org) per rendersene conto, lo sviluppo delle categorie giovanili Under 21, Under 19, Under 18 e Under 15, gli standard organizzativi, l’attenzione alla comunicazione. Allora perché dal popolo di laseristi italici emergono raramente talenti in grado di dettare legge a livello internazionale? Un rebus che i tecnici FIV studiano da tempo. Proviamo a suscitare una discussione con questo post: cosa fare per invertire il trend?

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