giovedì 29 ottobre 2009
Russell Coutts: A Valencia, a Valencia!
Qual è l’idea dello skipper e CEO di BMW Oracle, Sir Russell Coutts, sul modo più veloce per far uscire la Coppa America dal pantano giudiziario nel quale è bloccata, con le ruote che girano a vuoto? Il Coutts-pensiero è contenuto nello “statement” diffuso stamattina dal suo ufficio stampa, ed è riassunto in tre parole: “Torniamo a Valencia”. Ecco il testo integrale della sua dichiarazione.
“Valencia è la migliore opzione per rimettere la Coppa America sul giusto binario prima possibile. Ed è ciò che il mondo della vela si aspetta. Sia BMW Oracle che Alinghi hanno basi attive nel Port America’s Cup della città spagnola. L’infrastruttura creata dal defender svizzero è in funzione, disponibile e pronta a ricreare l’atmosfera della precedente America’s Cup del 2007.
La settimana scorsa Cristobal Grau, assessore allo Sport della città di Valencia, ha detto che basterebbero poche settimane perchè la città sia pronta. E oggi il sindaco di Valencia Rita Barbera ha detto che la città accoglierebbe il ritorno della coppa a braccia aperte.
Nella sua sentenza, il Giudice Shirley Kornreich della New York Supreme Court, ha confermato il primato del Deed of Gift quale documento che governa l’America’s Cup. Questo significa che la Société Nautique de Geneve (SNG) deve scegliere una località secondo i dettami del Deed of Gift. Nonostante Valencia sia nell’emisfero Nord, è possibile disputare li la coppa america a febbraio del 2010 perché entrambi i team sono daccordo attraverso il mutuo consenso. Se SNG scegliesse una località nell’emisfero Sud invece di Valencia, noi chiederemmo di conoscere prima possibile il nome della località per avere il massimo delle informazioni possibili a organizzarci. Lo diciamo quasi tre mesi dopo la scadenza del periodo minimo di 6 mesi di comunicazione preventiva ordinato dalla Corte.
Noi confermiamo ancora la nostra volontà di sederci immediatamente con SNG/Alinghi per parlare e risolvere le significative questioni sulla 33ma Coppa America. Non c’è ragione perché SNG non debba chiedere all’ISAF di nominare una Giuria indipendente e neutrale con i normali compiti e poteri di una Giuria Internazionale in ogni regata, e da subito. In questo modo ogni futura controversia che riguardi le regole di regata o ad esse collegate potrà essere riferita a tale Giuria anziché richiedere di tornare ancora alla Corte Suprema.
Il Golden Gate YC e BMW Oracle Racing sono desiderosi di regatare il Match, con inizio l’8 febbraio 2010. Il nostro BOR 90 è tornato in acqua a San Diego, più pronto che mai, e ci sono ulteriori sviluppi tecnologici estremamente interessanti davanti a noi.”
mercoledì 28 ottobre 2009
Perchè possiate avere un idea di quello che è successo magari è il caso che vi dica cosa è successo
Luca Tosi, il baby, il più giovane e inesperto, il capitano di traghetti nella laguna di Venezia, il sosia-young di Mauro Pelaschier. Un inaspettato navigatore solitario italiano, uno degli 8 protagonisti della bella avventura chiamata Transat650. Quello che segue è il suo racconto in presa diretta, a poche ore dalla conclusione della regata. Emozioni, sensazioni, persino colori, odori e rumori del mare, del vento e della barca. Un ragazzo poco più che ventenne in Atlantico con una barchetta di sei metri e mezzo. Leggetelo e fatelo leggere. Grazie Luca. PS-Prima della Transat650 Luca aveva regatato solo una volta. In Optimist.
L'INIZIO DEL RACCONTO
Amici! BAHIA! Si si proprio Bahia! Si si ci sono arrivato con un mini! Si HO FATTO LA MINITRANSAT! cosa vuol dire aver fatto la minitransat? Non lo so .... , probabilmente aver fatto una cazzata, ma di quelle monumentali, una di quelle cose che diventano eccezionali, non perche' di per se siano eccezionali ma perche' smisurata, enorme. Faccio l'elenco delle cose che mi passano per la testa, cosi' come mi vengono, sono arrivato sta mattina alle 7-8 utc che sono le 4 locali e sono ramingo in cerca di equilibrio, sono un 50 ore che non chiudo occhio, forse dovrei dormire ma l'eccitazione e tanta...allora perche' possiate avere un idea di quello che e' successo magari e' il caso che vi dica cosa e ' successo. Ci vorebbe un libro ... per il momento vi risparmio e per il momento vi faccio un riassunto.... ; ) (...)
E LA VERSIONE INTEGRALE
Il racconto completo, da non perdere, con la perdita dello spi, la crisi, la calma ritrovata, il rapporto con la barca, il sogno realizzato, l'arrivo in Brasile... leggetelo qui: http://docs.google.com/Doc?docid=0AfenaRK4rm_PZGZmaG00aGtfNDBkY3BocDYyMg&hl=en
martedì 27 ottobre 2009
Paradiso perduto
Colpo di scena nella lunga strada verso la 33ma America's Cup. Con una sentenza netta, la Corte di New York ha accolto la richiesta di BMW Oracle (Larry Ellison) contro la scelta di Alinghi che voleva Ras Al Khaimah, negli Emirati Arabi quale sede delle regate del febbraio 2010.
La sentenza del giudice Kornreich è basata soltanto sulle regole contenute nel Deed of Gift, secondo cui non si può regatare nell'emisfero Nord nel periodo compreso tra il primo novembre e il primo maggio. Ora Alinghi ed Ernesto Bertarelli dovranno concordare con San Francisco una nuova località. Torna in corsa Valencia, gradita agli americani. Ma non si esclude il ricorso a una località dell’emisfero sud. O altri colpi di scena. L'Italia?
“Una delusione deludente – ha detto l’avvocato di Alinghi - ci dispiace per gli amici di Ras Al Khaimah che avevano fatti grandi sforzi organizzativi”. Il lavoro della Corte non è ancora finito, e la Coppa resta in Altomare.
Ras Al Khaimah è stata la Coppa America più virtuale e breve della storia. Un bel posto, che la comunità velica ha potuto conoscere e apprezzare. Bye Bye RAK.
Optimist, l'invisibile bronzo europeo degli azzurrini
Una buona notizia di vela giovanile, che – chissà perché – non trova posto tra le news del sito FIV (sempre prodigo di aggiornamenti su Giovanni Soldini). Al 22° BMW European Opti Team Cup a Berlino, i nostri ragazzi hanno conquistato il terzo posto di nazione. L’appuntamento è considerato da tutti come un vero e proprio Europeo a squadre.
La squadra azzurra era formata da Ettore Botticini (Gv LNI Follonica), Carlotta Omari (SVBG Trieste), Giacomo Ferrari (Gd LNI Ostia), Alessio Paolucci (Sailing Team Bracciano) e Jacopo Fanti (Amici della Vela Cervia), acompagnati dal tecnico Massimo Giorgianni. Ben 16 le squadre presenti, tutta l'Europa del Nord compresi gli Stati Uniti e Turchia nel week end 24-25 ottobre sul Lago Wannsee. L'Italia come da tradizione ha partecipato con una squadra composta dai primi 5 selezionati al recente Campionato Italiano svolto a Reggio Calabria.
Bella la formula che prevede l'ospitalità dei concorrenti presso le famiglie dei soci del club organizzatore, creando così un gemellaggio tra nazioni molto particolare. Istruttivo il viaggio che ha previsto, grazie alla pazienza e alla passione del Tecnico Massimo Giorgianni, numerose visite durante i tempi morti alla città, spiegandone un pò la storia e trasformando di fatto un evento sportivo in un esperienza unica e indimenticabile.
Le regate si sono svolte con poca aria e cielo plumbeo, anche pioggia all'inizio giornata, e temperature intorno ai 7/8 gradi ma nessuno si è scoraggiato dando vita su due campi di regata in contemporanea a round robin di alto livello tecnico. Alla fine la vittoria se l'aggiudica la squadra Turca, seconda la Germania e terza l'Italia. I nostri con un pò d'amaro in bocca per via dell'arbitraggio nel match con la squadra locale, che a loro non è parso il massimo della correttezza, sentivano di poter fare di più, visto anche che al primo round avevano battuto la Turchia con facilità.
Bilancio comunque positivo nel confronto diretto con le altre nazioni e bella soddisfazione per Giorgianni che porta a casa un altro podio europeo. Tutti al rientro con una curiosità: come verrà organizzata l'anno prossimo la partecipazione della squadra Italiana a Berlino alla luce del nuovo piano Under 16?
PS-Meglio tardi che mai (24 ore dopo questo minuscolo blog), la notizia è anche sul sito FIV...
"Doucement, Riccardo"
Era secondo a un soffio dalla meta. Si è ritrovato col mondo capovolto su una spiaggia a 33 miglia dal suo e nostro traguardo. Si è rialzato, ha bevuto rinforzandosi degli aiuti e della stima arrivata da tutte le parti, ha riparato uno dei timoni rotti, è ripartito e dopo una notte di stelle, l'ennesima e ultima notte su Mavie pour Mapei, poco dopo l'alba di oggi, quasi alle 7, Riccardo Apolloni ha concluso ufficialmente la Transat650. Per la fredda ufficialità, 31° di tappa e 21° in generale. Ma per tutti, Riccardo è lì sul podio. Doucement, come qualcuno ha scritto nella sua cabina.
Onore e Responsabilità
NEL GIORNO IN CUI LA CORTE DI NEW YORK SI RIUNISCE (PER DECIDERE SU RAS AL KHAIMAH) FULL-ATTACK DI BMW ORACLE CONTRO ALINGHI
"Vincere la Coppa America non porta solo onore, ma anche responsabilità. L'onore forse è perso, ma la responsabilità rimane". La frase è di Sir Russell Coutts, sottocapo di Larry Ellison a BMW Oracle, ed è indirizzata ad Alinghi, sua ex casa, e senza interposte persone a Ernesto Bertarelli, suo ex datore di lavoro e amico di famiglia. Roba pesante. L'idea che quella che tutti chiamiamo diatriba legale intorno all'America's Cup stia diventando ogni giorno una frattura più insanabile, con radici profonde.
Il colpo è arrivato a margine dell'ultimo e più pesante attacco legale di San Francisco (Golden Gate Yacht Club) contro Alinghi (Società Nautica di Ginevra), presentato oggi alla Suprema Corte di New York: i legali americani chiedono che la Corte tolga al club elvetico la qualifica di Trustee, o fiduciario, del Deed of Gift, connessa con la detenzione del trofeo. BMW Oracle chiede che le regate della XXXIII Coppa, nel febbraio del 2010, siano gestite da una entità terza incaricata dalla Corte nella qualità di fiduciario delle regole del Deed of Gift, che garantisca equità ai due concorrenti in gara. Una nota del GGYC chiarisce che questa richiesta non disconosce il ruolo di Alinghi quale sailing team defender e detentore della Coppa.
Il commento di Brad Butterworth, lo skipper neozelandese di Alinghi: “BMW Oracle dovrebbe lavare il suo comportamento antisportivo con una buona dose di acqua salata e di sole, accettando di competere per la Coppa in mare. Altrimenti si facciano da parte, lasciando spazio ad altri team che vogliono partecipare”.
Questa mattina intanto è prevista l'udienza sulla settima causa promossa da GGYC, quella sulla località di Ras al Khaimah scelta per le regate.
lunedì 26 ottobre 2009
Se lo dice lui
Aspettando la Coppa, Francesco De Leo, CEO del consorzio gardesano Green Comm Challenge, ci regala una previsione meravigliosa, che vale la pena estrapolare da una sua lunga dichiarazione odierna sulla situazione della Coppa America. Questo è il passaggio che conta davvero. Tanto più significativo perchè detto da uno come lui: professore alla Luiss e alla Bocconi, già cda IFIL, DG Telecom Italia, manager Wind, nominato Young Global Leaders dal World Economic Forum di Davos nel 1998, advisor di numerose società di new techologiesnegli USA come Simtone, Media Tenor, e oggi Senior Executive Advisor di Capgemini, e membro dell’International Advisory Board di Capgemini nell’area Telco, Media & Entertainment. Eccetera.
Ecco qui:
" (...) Non credo che possiamo tornare indietro nel tempo, rispetto all’evoluzione attuale della globalizzazione: e la soluzione sarà nello sviluppo di grandi multiscafi oceanici, in grado di trasportare container, spinti dalla forza dei venti. Molti degli sviluppi strutturali che vediamo sui multiscafi impegnati in Coppa America, sono destinati ad essere applicati allo sviluppo della logistica del trasporto dei container su scala globale: ogni giorno abbiamo evidenza che i designer che si occupano della progettazione dei multiscafi sono chiamati dai grandi gruppi presenti nello shipping internazionale a progettare navi da trasporto di nuova generazione. (...)"
INTANTO IL FUTURO E' QUI
(Nella foto: La società armatrice giapponese NYK ha ideato una nave portacontainer che emette il 69% in meno di CO2 (anidride carbonica) rispetto a quelle attuali. Si tratta quindi di una nave portacontainer ecocompatibile con una capacità di 8.000 TEU, che carica sopra coperta 21 file di containers. A causa della sua particolare lunghezza di 353 metri, la profondità è stata ridotta a 11,2 metri e, secondo gli ideatori, è necessaria una minore energia per la sua propulsione. Il classico motore diesel è sostituito da celle che utilizzano il metano come combustibile. Sulla nave sono presenti, inoltre, pannelli solari e vele che contribuiscono in maniera limitata nell'erogazione di energia a bordo. La nave è stata battezzata NYK Super Eco Ship 2030 ed è stata progettata dalla MTI (sorella della NYK) in collaborazione con lo studio di architettura italiano Garroni Progetti e la società finlandese Elomatic Marine. Come già il nome del progetto lascia intendere, la società giapponese prevede di varare le prime navi ecologiche nel 2030.)
domenica 25 ottobre 2009
TRANSAT650/L'Epilogo - Italiani coraggiosi
(Luca Del Zozzo)
(Luca Tosi)
(Daniela Klein)
Con Luca Del Zozzo 12°, Luca Tosi 16°, Daniela Klein 21°, sono arrivati a Salvador de Bahia tutti gli italiani. Mancano ancora: tra i prototipi Gaetano Mura, che naviga in 25ma posizione a 100 miglia dal traguardo, e nella categoria di Serie lo svizzero “italiano” Andrea Rossi, 39° al momento.
Feste notturne a base di caipirinha per Luca Del Zozzo, ottimo 12°, che ha rilanciato l’atmosfera di gioia diffusa sui pontili del Club Nautico. Poi è arrivato Luca Tosi, il più giovane skipper in gara, che si è migliorato rispetto al 24° della prima frazione a Funchal, e si è tuffato a sua volta nelle acque calde del porto. Un altro ragazzo su cui puntare. Quindi Daniela Klein, la prima velista italiana nella storia della regata. Sicura e serena: “E’ andato tutto benissimo, nessun problema, solo un po’ di noia e stanchezza nelle calme equatoriali”.
Giancarlo Pedote 4° tra i Serie, Andrea Caracci 13° tra i prototipi, Luca Del Zozzo 12°, Luca Tosi 16°, Daniela Klein 21ma, e Riccardo Apolloni, la grande sorpresa della regata, spiaggiato con i timoni rotti a un soffio dallo storico 2° posto meritatissimo. Si completa la flotta azzurra al di là dell'Atlantico, una piccola comunità del mare, soddisfatta e felice nell'abbraccio dello spirito unico della grande-vela-mini. Una bella figura complessiva, un messaggio al futuro.
(Luca Tosi e Mauro Pelaschier: incredibile somiglianza)
sabato 24 ottobre 2009
TRANSAT650/L'Epilogo - Tutti con Riccardo
Non è finita per Riccardo Apolloni. La barca è salva e arrivano i nostri. La prospettiva di ripartire per concludere la regata non è assurda. E tutta la comunità dei mini è per lui.
Giancarlo Pedote arriva a Salvador sotto la pioggia, giusto il tempo di godersi il 4° posto e poi soffre maledettamente per la sfortunaccia di Riccardo Apolloni. E il "nemico" Francisco Lobato, il portoghese che ha vinto nella combinata delle due prove tra i Serie, che ha messo a disposizione il kit per un nuovo timone.
Riccardo e il suo Pogo sono su un corpo morto, poco fuori dalla spiaggia a 30 miglia dal traguardo, con entrambi i timoni rotti. Dei pescatori locali hanno trainato la barca dal bagnasciuga ad acque piu' profonde.
Gli organizzatori sono sul posto, insieme al materiale di ricambio offerto da Lobato. Riccardo potrebbe riparare la barca e ripartire per concludere la sua Transat650. Ma prima si impone un attento inventario dei danni.
Giancarlo Pedote arriva a Salvador sotto la pioggia, giusto il tempo di godersi il 4° posto e poi soffre maledettamente per la sfortunaccia di Riccardo Apolloni. E il "nemico" Francisco Lobato, il portoghese che ha vinto nella combinata delle due prove tra i Serie, che ha messo a disposizione il kit per un nuovo timone.
Riccardo e il suo Pogo sono su un corpo morto, poco fuori dalla spiaggia a 30 miglia dal traguardo, con entrambi i timoni rotti. Dei pescatori locali hanno trainato la barca dal bagnasciuga ad acque piu' profonde.
Gli organizzatori sono sul posto, insieme al materiale di ricambio offerto da Lobato. Riccardo potrebbe riparare la barca e ripartire per concludere la sua Transat650. Ma prima si impone un attento inventario dei danni.
TRANSAT650/L'Epilogo - Andrea Caracci 13° e in clinica (infiammazione all'occhio)
Il capitano è arrivato a Salvador de Bahia. Andrea Caracci ha tagliato il traguardo alle prime luci dell'alba di oggi, dopo 20 giorni, 18 ore, 38 minuti e 45 secondi alla media di 6,28 nodi, al 15° posto di tappa e 13° assoluto sulle due frazioni della Charente Maritime-Bahia 2009. E' anche il primo italiano a concludere la regata.
Subito dopo il suo arrivo, Andrea è stato trasferito in una clinica oftalmica, per curare una violenta infiammazione all'occhio sinistro.
Sfortune e avarie non l'hanno fermato: il capitano è sempre il capitano...
ED ECCO GIANCARLO PEDOTE: E' 4° E MIGLIORE ITALIANO NEI SERIE
Giancarlo Pedote su Prysmian è arrivato a sua volta a Salvador, circa tre ore dopo Caracci, ma appena un'ora alle spalle del terzo classificato, il francese Macaire. E' 4° tra le barche di serie, un risultato splendido, da complimenti, che tiene alto il morale nonostante la notizia-macigno di questa mattina sullo spiaggiamento di Riccardo Apolloni (sulla quale ancora non ci sono notizie aggiornate).
Oh no, Riccardo!
Clamoroso e drammatico epilogo della Transat650 per Riccardo Apolloni: la sua barca Mavie puoi Mapei è finita su una spiaggia a 60 km a nord di Salvador de Bahia, il porto d'arrivo dopo 4200 miglia! Riccardo sta bene. Ha parlato con la moglie Patrizia che ha allertato l'organizzazione che sta provvedendo a inviare sul posto mezzi di assistenza. Sembra che si sia rotto un timone. Appena possibile nuove informazioni. Dopo Dalin, il secondo dei Serie arrivato è Lobato. Gianfranco Pedote è a 10 miglia dal 3°, Macaire, ma a solo 15 dall'arrivo: sarà comunque splendido 4°. Andrea Caracci ha concluso 13° dei prototipi.
venerdì 23 ottobre 2009
Nuovi Tecnici Nazionali, fumata grigia e primi nomi
MANKIN TORNA SULLA STAR, IL DT GHIONE SUL FINN, PICCIAU SUI 470M. E LE TAVOLE...
Bando, selezione, criteri oggettivi, programmi e volontà. La FIV ha chiesto a chi volesse di partecipare a una selezione per la scelta del nuovo staff tecnico nazionale. Le circa 60 schede sono state valutate da una apposita commissione. Martedi 13 e mercoledi 14 si sono svolti in Federazione dei colloqui con alcuni dei tecnici selezionati. E sabato 17 il Consiglio più che ratificare tali scelte, ha preso nota dei nomi indicati. Nessuna conferma definitiva, e infatti nessuna comunicazione ufficiale (ça-va-sans-dire) dagli appositi uffici, contrariamente alle attese diffuse che davano per scontata l’ufficializzazione di una lista di nomi dopo il Consiglio.
E’ una fase di stallo nella scelta dei Tecnici Nazionali, nonostante il grande impegno del DT Paolo Ghione che da parecchie settimane ha stabilito il suo quartier generale negli uffici FIV di Corte Lambruschini. Cosa succede? Varie cose. La “gara” istituita dalla FIV ha avuto un ritorno buono ma non esaltante: circa sessanta partecipanti che hanno inviato il modulo. La commissione che ha esaminato le domande ha scartato – come abbiamo già scritto – quelle prive dei requisiti, ed è rimasta con una rosa ristretta di nomi. Inoltre alcuni di questi sono da considerare pedine inamovibili. Risultato: i posti rimasti in gioco sono pochi, e i candidati pure. Con l’aggravante che la proposta economica e contrattuale della FIV non viene definita brillantissima, specie considerando il livello di professionalità raggiunto dal coaching nella vela internazionale e nazionale, e l’idea che ciascun tecnico abbia in carico una Classe. Il risultato è che più d’uno tra i selezionati ha frenato o ha preso le distanze. E il cerchio non si chiude.
In attesa delle conferme e mentre la data della comunicazione ufficiale FIV è spostata di almeno un mese, al prossimo Consiglio di metà novembre, le pedine da mettere sullo scacchiere sono poche. Proviamo a elencare le classi olimpiche. STAR: in un giro di valzer tornerebbe qui Valentin Mankin, la cui esperienza potrebbe riportare serenità dopo un anno di confusione. 49er: Luca De Pedrini, il suo sodalizio con i Sibello non si discute. 470F: Guglielmo Vatteroni, è “campione europeo” in carica con G&G. 470M: un nome nuovo, quello di Gianluigi Picciau, sardo con esprienze di tecnico nel 420 e di regatante nel 470, già nel giro delle squadre negli ultimi mesi. FINN: va via Mankin e chi arriva? Qui a sorpresa potrebbe intervenire, più o meno ad-interim, lo stesso DT Paolo Ghione. LASER M: Egon Vigna, già tecnico della classe, si spera con più stabilità. LASER RADIAL F: sempre più probabile che vengano accolte le speranze di Larissa Nevierov, che peraltro gioca in casa Aeronautica con Francesca Clapcich. RSX M: a seguire Heidegger, Esposito e compagnia la novità assoluta Adriano Stella, in arrivo dalla LNI Civitavecchia dove ha curato il boom della brava Veronica Fanciulli. RSX F: Se il DT Ghione curerà il Finn le tavole femminili (Sensini-Tartaglini-Linares) saranno affidate a Marco Jazzetta. MATCH RACE FEMMINILE: punto interrogativo per quello che sarà un tecnico del match racing in generale e in particolare seguirà la classe olimpica femminile.
Restando nel campo olimpico, singolare, e tutta da confermare, la voce che vorrebbe tra i partecipanti alla selezione anche la medaglia d’oro del windsurf Chris Sieber, fuoriclasse e grande atleta austriaco anche sul 49er, la cui disponibilità però non sarebbe stata presa in considerazione nelle fasi di selezione.
Tra le classi giovanili o di “interesse federale” le pedine si fanno più scarne e indefinite. Le uniche “certezze” (si fa per dire) riguardano il LASER YOUTH, che sarebbe affidato a Francesco Caricato, ex consigliere federale e già tecnico al seguito di squadre nazionali. La classe RSX a livello giovanile verrebbe coordinata da Ezio Ferin. La tavola TECHNO 293 toccherebbe a Filippo Maretti, già nel giro da qualche anno. Quanto a OPTIMIST, L’EQUIPE, 29er, TIKA, 420, insomma il lotto della classi dell’Under 16 multilaterale, un nome sicuro su cui puntare è quello di Marcello Turchi, che dovrà essere affiancato da più d’uno.
Work in progress, e il tempo stringe. Buon lavoro e pensieri positivi è il minimo che si possa augurare a tutti.
(Nella foto, Paolo Ghione e Alessandra Sensini festeggiano la medaglia d'argento di Pechino 2008, a Qingdao)
Vela d'Altura 2010, un (alto)mare di novità
CLASSIFICAZIONE ATLETI: ENTRANO NEL CALCOLO ANCHE REGATE SU MONOTIPI, COPPA AMERICA E OLIMPIADI
Novità in vista per il mondo della vela d’altura, alla luce dell’ultima riunione del Consiglio Federale del 17 ottobre scorso. L’aspetto più importante riguarda la classificazione degli atleti, con relativo sistema di gestione delle liste. L’obiettivo, come spiegato dal neo-responsabile dell’Altomare FIV, il consigliere di presidenza Fabrizio Gagliardi è stato quello di dare maggiore stabilità al sistema: “Abbiamo sviluppato un software adatto e aggiornabile e abbiamo dato incarico a una persona di gestire la raccolta dei dati e quindi la classificazione che sarà fornita direttamente dal programma. In modo trasparente e certificabile”. Una novità rispetto al passato sarà l’inserimento, ai fini della classificazione, anche dei risultati che riguardano attività su classi monotipo, alle Olimpiadi e in Coppa America. A gennaio, quando saranno pubblicate le prime classifiche aggiornate secondo i nuovi criteri, ci potrebbero essere sorprese.
Anche l’UVAI del resto segue attentamente questi sviluppi. Il tecnico incaricato dalla FIV sarà Carlo Gargaglia, che da molti anni segue le regate d’altura per conto dell’associazione degli armatori. “La classificazione è assolutamente necessaria allo svolgimento delle nostre regate – afferma Riccardo Provini, responsabile tecnico dell’UVAI – La sua attuazione ha due profili, uno operativo che spetta alla federazione la quale gestisce anche la Ranking List, l’altro più strategico, al quale collaborano strettamente FIV e UVAI”.
DAL 2010 SI ASSEGNA IL TITOLO ITALIANO DI VELA OFFSHORE
Un’altra novità riguarda l’introduzione di un nuovo titolo italiano nella categoria Offshore. Ancora Gagliardi: “Si vuole dare maggiore attenzione all’altomare “vero”, anche perché oggi le barche non sono più tirate come qualche anno fa e c’è un ritorno di attenzione”. Dal 2010 verrà quindi assegnato il titolo di Campione Italiano Offshore. Il titolo sarà basato sulla classifica combinata di un circuito delle 8 più note regate d’altomare in Italia (è stato attivato un censimento in tutte le Zone), per entrare nella graduatoria sarà necessario partecipare ad almeno 4. Il premio verrà assegnato al salone nautico di Genova, come quello per l’Armatore dell’anno.
Prime ipotesi anche sul calendario delle regate d’altura 2010, in attesa del prossimo Consiglio UVAI (28 ottobre) che ratifichi località e date. Il Campionato Italiano dovrebbe svolgersi a Livorno, mentre l’Europeo (quasi certamente assegnato all’Italia) potrebbe finire in Sardegna (Cagliari?).
giovedì 22 ottobre 2009
Una bella storia della Nostra Vela
Salvador de Bahia è un posto assai bello e in queste ore diventa anche il cuore pulsante della vela “bella”, quella dei Mini650, i piccoli velieri oceanici dei grandi marinai di ieri, di oggi, di domani. Porto d’arrivo della Charente Maritime-Bahia 2009, la Transat650 divenuta ormai appuntamento annuale, questa cittadina brasiliana sta accogliendo tra sole, vento e caipirinha i primi concorrenti della più affollata regata transatlantica della stagione. E tra i migliori, tra i primi, c’è anche qualche italiano, stavolta più di altre.
(Aggiornamenti sulla base del sito www.transat650.org) E' arrivato il vincitore della categoria Proto (Thomas Ruyant, su Faber France) e quello dei Serie (Charlie Dalin su Cerche Sponsor) è a 250 miglia da Bahia. Altri due sono vicini, e tra essi c’è anche l’italiano Riccardo Apolloni. Riccardo, alle 15:00 italiane di oggi è a 320 miglia dal traguardo, al secondo posto della classifica di serie, davanti all’avversario di sempre, il portoghese Francisco Lobato, distanziato di una ventina di miglia nelle ultime ore. Solo con la volontà e la caparbietà.
Riccardo Apolloni, napoletano, ingegnere navale di 43 anni, sul suo MaVie pour Mapei, potrebbe quindi battere ogni record nella storia italiana alla Mini Transat (oggi Transat650): con il secondo di classe, e anche un possibile 3° o 4° posto assoluto dell’intera flotta di 83 barche. Un’impresa, la sua, che ridisegna la mappa stessa dell’italia velica oceanica, e che nobilita l’intera partecipazione azzurra a questa edizione della corsa. Ben 8 navigatori, la prima ragazza, e altri ottimamente piazzati alle spalle di Apolloni. Un gruppo vero, insomma. Una generazione che spinge.
“CREDERCI E’ UN SOGNO, E FACCIO FINTA DI NON SENTIRE LA SVEGLIA”
Un ingegnere-napoletano, può sembrare una contraddizione in termini, e invece si rivela un mix fantastico in mare, se unito alla passione per le lunghe navigazioni a vela. E’ così che si costruisce la storia velica di Riccardo Apolloni, che ha mollato il lavoro per dedicarsi alla vela. Inseguendo un sogno.
“Inseguo la Mini Transat da ormai cinque anni. In questo tempo ho spesso pensato a cosa rappresenti per me questa regata: di volta in volta e a seconda degli umori dell'animo l'ho sentita come una sfida, un sogno, un progetto, un'esigenza.
Traversare l'oceano da soli su una barca di sei metri e mezzo è una sfida al "mare e al vento" se hai a vent'anni, ma a quaranta passati diventa una sfida con se stessi, con le proprie paure e con l'ansia che ti prende quando "fa buio".
Organizzare la cosa, far quadrare il bilancio delle spese e delle emozioni è un progetto, difficile da realizzare e per questo avvincente.
Crederci è un sogno. Sai che basta poco a far scattare la sveglia, ma all'occorrenza fai finta di non sentirla e vai avanti.
Un'esigenza, questa è forse la sintesi più corretta della cosa: inventarsi un sogno per combattere la paura del vuoto e restare "bambini".
Fortuna ha voluto che a furia di parlarne, seguirmi e accudirmi mia moglie si sia appassionata al punto di diventare la mia prima complice in questo gioco.”
LA MOGLIE-VELISTA-MANAGER, E IL SECONDO BEBE’ IN ARRIVO PROPRIO ADESSO
Riccardo Apolloni sta diventando papà per la seconda volta proprio nei giorni dell’arrivo a Salvador de Bahia. Guarda che scherzi ti combinano il destino, l’amore, le passioni... “Meglio così – dice lui – stare in alto mare mi fa evitare lo stress, preferisco sentire alla fine che tutto è andato bene”. Patrizia Zotti, 32 anni, leccese, moglie e manager-pr di Riccardo, a sua volta velista, tante miglia percorse in doppio anche in Mini650. Una tipa tosta come il marito. Coppie così, insomma, non stanno solo in Bretagna... Riccardo è napoletano, Patrizia pugliese di Lecce: il sud, il Mediterraneo come scuola marina e anche oceanica, perché no? Una bella storia della nostra vela.
(Una vela che è in salute, sta bene grazie, non ha bisogno di rivoluzioni o rifondazioni e tantomeno dogmi da una Nuova FIV)
(Riccardo e Patrizia a La Rochelle)
LA BARCA
Il "MaVie pour Mapei" - 426 - è un Pogo 2, il serie costruito dal cantiere Structures a Combrit, Francia. E' una barca di carattere: varata nel 2002, ha vinto la Transat del 2003 con Tymen Erwan al timone. Tenuta ferma fino al 2005, ha ripreso il mare grazie all'olandese Jelmer Bow. Nel 2007 ha corso per la seconda volta la Transat. A questo punto ha dimostrato di conoscere perfettamente la strada per Bahia...
E pensare che Riccardo aveva autocostruito un prototipo su disegno dell’amico Vincenzo Siviero, barca in compensato con appendici in carbonio, con la quale si è qualificato e ha percorso migliaia di miglia, rivelandosi troppo impegnativa (spiega Riccardo:“Per competere serve misurare le proprie possibilità: il proto è per noi troppo impegnativo, servono energie e capacità superiori alla nostra sfida di "famiglia"...insomma non ho nè il fisico nè il budget giusto, ecco perché passo al Mini650 di serie”). Una scelta umanamente e tecnicamente perfetta. Una scelta da marinai. Si vince anche così.
I RISULTATI 2008 DI RICCARDO
Guardandoli si poteva capire in anticipo che un tipo così doveva essere tenuto d’occhio... ma dove eravamo tutti quanti?. Pornichet Select: 5 su 40, Demi Cle: 17 su 28, Trofeo Marie Agnes Peron: 12 su 38, Mini Fastnet: 24 su 39, Port Medoc: 1 su 10, Les Sables Les Acores Les Sables: 6 su 30 , Percoso di qualifica: 17-26 maggio.
LA REGATA E GLI ALTRI ITALIANI
Oltre a Riccardo Apolloni, c’è Giancarlo Pedote, su Prismyan, ancora Pogo 2, ottimo 4° tra i serie anche lui in arrivo a Bahia (è a 100 miglia), altro risultato che si inserirebbe nella storia della partecipazione italiana alla Transat650. E altri due possono migliorarsi: 16° Luca Del Zozzo su Corradi (200 miglia al traguardo), 17° Luca Tosi su Golden Apple (210), il più giovane al via, un’altra bella storia da scrivere, 20° Daniela Klein su Tacchificio Monti, prima donna italiana a cimentarsi. Ritirato per sfortunate avarie Simone Gesi su dagadà, l’istruttore FIV di Follonica. Tra i prototipi il nostro capitano Andrea Caracci, alla sua terza partecipazione, oscar della jella nella prima tappa e poi una seconda d’attacco e rimonta, 15° a 370 miglia da Bahia con il suo Speedy Maltese. E il sardo Gaetano Mura, 25° a 670 miglia con GRF91.
CHI HA VINTO E PERCHE'
Il vincitore: Thomas Ruyant (proto), 28 anni francese di Dunkerke, navigatore di professione, ci riprovava dopo il 22° del 2007, e con modifiche importanti alla stessa barca (derive asimmetriche), è un atleta: Hokey sul Ghiaccio e Triathlon.
Charlie Dalin (primo tra le barche di serie a 250 miglia dall'arrivo), 26 anni francese, architetto navale con laurea a Southampthon, sette anni sul 420 e poi tanta altura ma anche cat Formula 18 e skiff, insomma un multilateralista, fino all’altomare, Sudney-Hobart e Transat650. In mezzo lavori importanti, in Coppamerica con GBR Challenge e coma yacht design coordinator di Ericsson 3-4, i vincitori dell’ultima Volvo Ocean Race. Capito? Solo questo genietto della vela globale è davanti al nostro 43enne ingegnere napoletano che sta diventando papà per la seconda volta. Chez-Riccardo!
(Nella foto, Riccardo Apolloni con Andrea Caracci, il "capitano")
L’ITALIA, LA MINI650, L’OCEANO: RICAPITOLIAMO
Tra statistiche, risultati e piazzamenti, l’Italia alla Transat650 non è più un neo, un caso, una fatalità. Quest’anno la flotta italiana è numericamente la seconda: Francia 55, Italia 8, Spagna 5, Germania e Gran Bretagna 3, Australia e Sud Africa 2, oltre a singoli da Nuova Zelanda, Portogallo, Svizzera con Andrea Rossi, Olanda, Norvegia, Brasile con Izabel Pimentel, una delle tre ragazze, e USA. Numeri che indicano qualcosa, a parte la tradizionale ritrosia “politica” degli inglesi che rifiutano la Mini francese. Noi ci siamo e cresceremo. E per l’edizione 2010 sono già pronti altri scatenati solitari650 in divisa azzurra. Persone di età variabile dai 20 ai 50 anni, con storie ed esperienze diverse, ma tutte con una lunga preparazione all’impresa. Tutto questo è il risultato di anni. Tutto questo ben prima della sbandierata decisione della Nuova FIV di “dedicarsi” ai ministi, con un centro federale oceanico, “un tetto” che forse nascerà a La Spezia. Bene grazie.
VIDEO: L'ARRIVO DEL VINCITORE, PRIME DICHIARAZIONI
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lunedì 19 ottobre 2009
Valeva la pena aspettare
(Nell'immagine sopra: una tabella del Progetto Under 16 della Nuova FIV)
Da oggi pomeriggio, lunedi 19 ottobre, anche se non avete il decoder, non siete presidenti di zona (buoni) o tra i pochi eletti che l'hanno già avuto per le mani tremanti nel segreto, nelle settimane precedenti, potete vedervi, leggervi e aspirare a pieni polmoni il "parto" più significativo della Nuova FIV: il Progetto Under 16.
Il link con la versione del progetto Under 16 approvato dal Consiglio.
Trentaquattro pagine da leggere tutte d'un fiato, per poi tornarci su, a più riprese. Per capire e adeguarsi. Per scoprire tanta acqua calda, molte contorsioni linguistiche e organizzative, tanta buona volontà, sincera convinzione di essere nel giusto e voglia di indicare la strada ai viandanti. Predicozza iniziale e tormentone sull'elasticità, che forse è proprio l'elemento che manca di più al progetto. Ma insomma, è la base della nuova Normativa federale sulla vela giovanile, quindi poche chiacchiere: leggere e imparare.
Quanto a noi, a bordo di questa minuscola navicella-blog, nei prossimi giorni prenderemo l'ex oggetto misterioso e lo guarderemo al microscopio, ne scopriremo la formula, risaliremo al dna, lo analizzeremo ai raggi X. E non da soli: con la famosa base del nostro movimento, ovvero coloro che da oggi dovranno conviverci e lavorarci.
Come scritto tra i commenti del post precedente, resta fortissima la mia delusione per la clamorosa sotto-comunicazione di questa grande riforma.
A proposito: sono passate già 72 ore dalla conclusione del Consiglio Federale, e non è uscito alcun comunicato sulla riunione, le decisioni, le delibere. Nè sappiamo i famosi nomi dei nuovi Tecnici Nazionali selezionati. Complimenti.
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domenica 18 ottobre 2009
...E la bonaccia dopo la quiete
Secondo copione, il Consiglio Federale di sabato 17 ottobre si è svolto rapidamente (dalle 11 alle 17: cinque ore utili considerando la pur veloce pausa pranzo) e senza sussulti. Rapidamente e senza sussulti, o meglio ancora senza discussione - in assenza cioè di commenti, distinguo, pareri discordanti o persino chiarimenti - è passata la radicale riforma dell'impostazione della vela giovanile in Italia. Della quale, al di là di tante (belle) teorie, continuiamo a non sapere nulla di preciso, e come noi il 79% dei tesserati (a voler traslare i risultati finali del nostro "Sondaggio Under 16"). Quella che è stata giustamente definita una revisione culturale, con le sue conseguenze per gli anni a venire, è stata deliberata nel perfetto stile-Nuova FIV: zitti zitti piano piano.
Il Consiglio federale ha approvato il piano Under 16 senza se e senza ma: l'endorsement personale del presidente federale equivaleva quasi a una richiesta di fiducia. Inutile sottilizzare sui dettagli, sulla copertura delle risorse che è ben lungi dall'essere definita, sull'impreparazione strutturale di gran parte delle realtà periferiche alle novità. Il piano potrà essere modificato in corso d'opera, le risorse si troveranno, ma l'approvazione politica non poteva più aspettare: questa l'urgenza. E il Consiglio ha approvato. Ora la Nuova FIV è davvero ancora più Nuova. L'era del nuovo approccio ai giovani che passerà alla storia come il piano Under 16 è ufficialmente iniziata. E con questo speriamo anche finisca il grottesco balletto dei segreti e dei misteri intorno al piano. Per spiegarlo, dettagliarlo, finanziarlo e realizzarlo, avrete (e avremo) tempo. Ma intanto, ora che l'avete approvato, rendetelo pubblico. Davvero. Integralmente. Subito.
Con il medesimo stile (andiamo di fretta-occorre la delibera-per i particolari ne riparleremo) è "finita" la storia dei nuovi Tecnici Nazionali. Il Consiglio ha preso atto che una ventina di nominativi su 60 "applicanti" è emersa da una "selezione" (le virgolette sono d'obbligo perchè i contorni della vicenda sono tutti piuttosto sfumati), e figurarsi se c'era tempo per una discussione. Qualcuno dovrà ben iniziare a lavorare nelle prossime ore, fare allenamenti e programmi pluriennali, no? Peccato che in questo caso i "dettagli" si chiamano contratti e relativi contenuti (di solito in più importanti si chiamano tempo e denaro). Per i quali questo Consiglio di centometristi ha rinviato alla prossima riunione, a metà novembre. Sui nomi di questi 20 "selezionati" nel frattempo scende il consueto misterioso silenzio, almeno dalle fonti ufficiali e salvo miracoli di Santa Comunicazione FIV, sempre auspicabili e graditi, nelle prossime ore.
E pensare che l'ultrarapida riunione ha fatto intravedere anche qualcosa di interessante, che meriterebbe davvero approfondimenti, come lo studio sui Giudici di Regata che prefigura un programma completamente nuovo sul loro utilizzo e sul loro lavoro, al quale sta lavorando il consigliere Dodi Villani.
C'è sempre una luce in fondo al tunnel. Se non altro, quella dei nostri riflettori.
venerdì 16 ottobre 2009
La quiete prima della bonaccia
Tutto tace, dal palazzo di vetro. Tutto si muove restando fermo. In attesa del Consiglio che deciderà tutto, si rincorrono le voci e le sensazioni, i fatti e le teorie. Nell'augurare buon lavoro ai consiglieri federali che sabato proclameranno la rivoluzione, eccovi qualche microscopico - ma sintomatico - segnale rilevato dai nostri strumenti.
SONDAGGIO UNDER-16 - A 24 ore dalla chiusura del sondaggio, il 64% dei votanti alla domanda se il Piano prossimo alla delibera sia stato sufficientemente comunicato e discusso, ritiene che "NO, il piano è stato predisposto e fatto circolare solo tra pochissimi, c'è stata scarsa comunicazione e scarsa discussione"; il 21% "NON TANTO, si poteva far conoscere meglio il testo con i dettagli del progetto, considerando le conseguenze che avrà sul futuro della nostra vela"; e solo il 13% dice che "SI, se ne è parlato abbastanza e ognuno ha potuto dire la sua, anche i Tecnici e le Società affiliate più periferiche". E' un campioncino minimo quanto si vuole, ma parecchio deciso: l'85% non è soddisfatto. Non del Piano Under-16, attenzione. Del modo in cui si sta facendo passare. Credo sia giusto tenerne nota, lassù al sedicesimo piano.
NUOVI TECNICI - Ora che siamo in dirittura d'arrivo, e che si deve definire la squadra, invece di prendere linearità la rotta si fa contorta. C'era un modulo per partecipare a una selezione, e oltre sessanta hanno partecipato mostrando interesse professionale per la vela nazionale. Non si tratta di una vera e propria gara, però, e questo andrebbe chiarito. Anche perchè nei moduli non c'era alcun accenno alle caratteristiche di un eventuale contratto. Inoltre, visto che si parla di assegnare un Tecnico per ciascuna Classe, è singolare che proprio le Classi non siano state coinvolte nel processo, cosa abbastanza normale in passato. Speriamo in un bel sussulto finale che fughi ogni dubbio, per ora si vede poco del Nuovo che avanza, sembra il Vecchio stropicciato e ristirato.
MODIFICHE ALLO STATUTO - Ve ne eravate dimenticati? Noi no, anzi. Vi ricordiamo che il presidente annunciò fortemente la volontà di riformare lo Statuto federale per la parte delle procedure elettive (mica poco). E disse che di ciò si sarebbe occupato il vicepresidente vicario, e che "entro l'anno" avrebbe presentato un progetto di riforma statutaria. Alla fine dell'anno mancano due mesi e grossomodo altrettanti Consigli federali. Una riforma dello Statuto naturalmente è materia da Assemblea Straordinaria (l'Ordinaria è prevista a fine 2010, e si fa un attimo ad agganciarci una Straordinaria), ma almeno qualche avvisaglia, qualche bozza, qualche stralcio, tra i consiglieri dovrebbe circolare, no? Niente, tutto tace (vabbè, da quel pulpito è normality). Secondo voi, vuol dire che la riforma non è più in agenda, ed è rinviata ad altro momento? Riflettori accesi.
mercoledì 14 ottobre 2009
Giorni importanti per la FIV (sarebbe bello saperne di più)
E' una settimana tra le più importanti di tutto l'anno, per la Nuova FIV (e in generale per tutta la nostra vela). Sabato 17 è in programma la riunione del Consiglio Federale, che dovrebbe deliberare il long-waited "Piano Under-16", che come sapete è un progetto di revisione profonda e ragionata dei processi di formazione dalla vela giovanile e del cammino agonistico di un velista fino al reclutamento nelle classi olimpiche. Un progetto di cambiamento notevole, anche culturale, per tenere lo sport della vela al passo con i tempi che cambiano velocemente. Un approccio doveroso, e un timing giusto, per una federazione sportiva.
Proprio la profondità di questa "rivoluzione", e le conseguenze che essa avrà sull'intera filiera organizzativa e periferica della Federvela - Circoli, Scuole Vela, Istruttori (e loro Formazione), Zone (le più interessate: passerà per loro tutta la nuova organizzazione con un impegno che ne ridisegna l'essenza stessa di comitati federali regionali), Classi, Famiglie, singoli Velisti, fino alle Squadre Nazionali e ai rispettivi Tecnici e Allenatori - e persino le prospettive e i risultati a medio e lungo termine, proprio tutto ciò, merita da parte di tutti gli addetti ai lavori - e di tutti noi - una grande attenzione.
Un processo che deve prevedere passaggi obbligati di presentazione e discussione che la FIV nazionale e il Settore o il gruppo operativo di competenza opera in direzione di tutti gli "aventi causa", a partire dai soggetti istituzionali per proseguire a cascata con tutti gli altri indicati sopra, fino ad arrivare all'"ultimo" Istruttore di circolo. E' il meno che si possa fare, per propagare una simile revisione culturale. Ed è anche un normale procedimento di vita democratica dell'Ente.
C'è stato questo minimo processo di condivisione, prima della delibera alla quale stiamo per arrivare, sabato 17 ottobre?
A questa domanda ognuno risponde in base alla propria esperienza (e infatti è oggetto anche del sondaggio che trovate nella colonna di destra), non voglio in questa sede commentare o prendere posizione. Mi sento solo di dire, a costo di annoiarmi da solo, che per l'ennesima volta si è persa un'occasione per fare una Comunicazione (interna ed esterna) efficace e davvero utile. Il famoso palazzo di vetro si conferma un'utopia o un colossale bidone.
Comunque, tranquilli: tra 80 ore, minuto più minuto meno, la grande riforma della vela italiana sarà approvata dal Consiglio Federale. Una delibera non solo scontata, ma ultraveloce: causa congresso medico gli alberghi in città sono pieni, e perdipiù c'è prima la Commissione Carte federali che deve esaminare alcuni Statuti di nuove Società da affiliare. Alla rivoluzione Under-16 il Consiglio dedicherà al massimo un quarto d'ora. E da quel momento avremo le fasce di attività Under-12, Under-16, Under-19 e Vela Olimpica, la Multilateralità (inizio con esperienze su più classi e specialità diverse), la gestione logistica centrata sulle Zone (che dovrebbero di conseguenza avere assai più mezzi e risorse) e sui (futuri) Centri Federali, la nuova formazione per gli Istruttori e i Tecnici... E chissà quanto altro ancora.
La strada è lunga. Per quanto sostanzialmente catapultata su tutti noi, dico benvenuta questa riforma. Almeno adesso (si spera) ne sapremo di più. I media ne sapranno di più. Come si afferma una revisione culturale senza la conoscenza?
Naturalmente, sbrigata l'incombenza del piano rivoluzionario, il Consiglio Federale avrà molta altra carne al fuoco, e poco tempo a disposizione. Ci sono le Normative da varare (tra queste i programmi della Preparazione Olimpica che non possono più aspettare), il calendario delle regate 2010, il Bilancio, i problemini di ogni Settore o suo segmento, e così via.
OGGI E DOMANI I COLLOQUI DEI NUOVI TECNICI NAZIONALI
L'attesa per l'importante Consiglio di sabato sarà allietata anche da altri importanti avvenimenti in casa della Nuova FIV. Non ho detto che è una settimana importante? Mercoledi 14 e giovedi 15 ottobre si svolgono infatti i colloqui con i tecnici selezionati per essere inquadrati nel nuovo staff nazionale. Mica poco, no? Come se la nazionale di calcio scegliesse il nuovo staff tecnico. Come se lo stesso facesse la federazione del Canottaggio. Cose di un certo peso, ma tanto per cambiare, da noi tutto tace. Da dire ce ne sarebbe: che è stata lanciata oltre 4 mesi fa una grande selezione per tecnici attraverso un bando e un modulo da compilare online; che a questa selezione hanno partecipato circa 60 tecnici (non solo italiani); che circa un terzo è stato scartato per mancanza di qualche requisito formale (alcuni non erano Istruttori federali); che in seguito si è proceduto a una valutazione in base a criteri che vanno dal percorso storico all’età, dalle competenze ai risultati, e così via; che questi giorni un gruppo di 20 selezionati è convocato per un colloquio con i Direttori Tecnici e il Coordinatore Federale Gianni Storti; che tra essi ci sono anche tecnici paralimpici, medico, preparatore atletico, meteorologo; che l'impegno richiesto dalla FIV è assorbente ed esclusivo e questo crea una discriminante per alcuni; che i nuovi Tecnici Nazionali dovranno mettersi subito al lavoro: la stagione dei raduni in vista del 2010 è già tracciata; che il sistema introdotto per la selezione dei tecnici è innovativo per l'Italia...
Quanto ai nomi: alcuni li conosco già ma non mi azzardo ad anticiparli, parecchi sono delle conferme, ma non mancheranno le novità. Forse la Nuova FIV vorrà comunicarli. Di certo lo faremo qui. Intanto, buon lavoro ai selezionatori, ai colloquianti e ai prescelti. Ne abbiamo bisogno.
(E grazie a coloro che come sempre, con grande disponibilità e amicizia personale, colloquiano con me consentendo almeno un flusso minimo di comunicazioni tra la federazione e la base)
lunedì 12 ottobre 2009
La sirena rivestita
Dura la vita da sirena, anche nel 2009 e anche nella laica e aperta Trieste. Così può capitare che la modella sirenetta simbolo della 41 Barcolana su manifesti, poster e siti web, dopo qualche apparizione sia costretta a "coprirsi" un po'. Guardate le due immagini: la sirenetta discinta della prima versione e quella più pudica della seconda. In fondo le hanno solo tirato più su la vita della coda...
domenica 11 ottobre 2009
Assenze
Trieste, seconda domenica di ottobre. Da quarantuno anni significa Barcolana. Da almeno una decina d'anni, significa record, spettacolo, amore per la vela. Duemila barche, venticinquemila velisti, trecentocinquantamila spettatori. Team velici, sponsor, protagonisti della vela che fanno di tutto per non perdersi l'appuntamento. E diretta RAI, servizi da altre tv, duecentoventi giornalisti accreditati da vari paesi, collegamenti e dirette radio, una televisione dedicata (Barcolana TV) con dodicimila collegamenti, centotrenta ore di girato in una settimana, servizi montati (dirette escluse) per quasi otto ore, una Giuria Internazionale presieduta dal presidente onorario FIV Carlo Rolandi e composta di 6 membri, un numero imprecisato (ma significativo) di tessere FIV realizzate nei giorni dell'iscrizione alla regata, un budget complessivo intorno al milione di euro, con introiti da sponsor privati e istituzioni di circa 1.2 milioni, e utili che vanno a finanziare l'attività sportiva della Società Velica Barcola Grignano e più in generale di Trieste, una delle capitali vere della vela italiana, a sua volta tra i paesi leader del mondo. Più che una festa, un motore a scoppio. Una centrale elettrica della vela in questo paese. Esserci o non esserci non è indifferente, per chiunque.
Figurarsi per il presidente della Federazione Italiana Vela. O per il vicepresidente vicario, tantopiù se coordinatore di un Settore che si chiama, sentite qua: Promozione, Immagine e Comunicazione.
Quest'anno, per la prima volta da parecchi anni, qui a Trieste la FIV non c'era.
Punto.
(E' stata una Barcolana bellissima, di sole e Maestrale, con 1798 partenti e quasi 1400 arrivati. Vittoria meritata di Maxi Jena e Mitja Kosmina, dopo sette secondi posti consecutivi! Grande spettacolo e coinvolgimento, come al solito.)
E' tutto da rivedere su www. barcolana.tv.
Figurarsi per il presidente della Federazione Italiana Vela. O per il vicepresidente vicario, tantopiù se coordinatore di un Settore che si chiama, sentite qua: Promozione, Immagine e Comunicazione.
Quest'anno, per la prima volta da parecchi anni, qui a Trieste la FIV non c'era.
Punto.
(E' stata una Barcolana bellissima, di sole e Maestrale, con 1798 partenti e quasi 1400 arrivati. Vittoria meritata di Maxi Jena e Mitja Kosmina, dopo sette secondi posti consecutivi! Grande spettacolo e coinvolgimento, come al solito.)
E' tutto da rivedere su www. barcolana.tv.
41' Barcolana: 1800 al via col Borino
DIRETTA WEB SU BARCOLANA TV: www.barcolana.tv
Tanta attesa della Bora è stata vana. Trieste si è svegliata con un cielo terso e azzurro e con un vento leggero: meno di 5 nodi sotto costa e intorno ai 10 più al largo, nell'area del percorso di regata. Il dato finale degli iscritti è 1789.
sabato 10 ottobre 2009
Countdown Barcolana
(Nella foto, coreografie a bordo del Farr 80 Campione del Garda, timonato da Mauro Pelaschier. L'iniziativa promozionale della partecipazione alla Barcolana è stata curata da Amos Vacondio)
E' tutto su: www.barcolana.tv
E’ il sabato di vigilia della Barcolana. Una vigilia nel segno del sole, che è tornato a fare capolino tra le nuvole dopo la leggera pioggia di ieri sera. Le previsioni restano aperte per domani: nella notte fra sabato e domenica sono probabili altre, con vento anche forte di Bora sulla costa. Domenica mattina ci sarà una nuvolosità residua, tendente a schiarite. Il vento sarà ancora di Bora, in attenuazione nel corso della giornata.
Si prospetta dunque una 41’ Barcolana con spettacolare partenza di vento in poppa. Il dato sulle imbarcazioni iscritte come tradizione dovrebbe avere una impennata nella giornata di oggi. Alle 10 di stamattina gli iscritti sono a quota 1346.
E’ anche – come sempre – una vigilia di festa tutta in chiave Barcolana per la città. Eventi, incontri, mostre e concerti si susseguono per tutta la giornata. Alle 10,00 la cerimonia dell’Alzabandiera in Piazza dell’Unità d’Italia ha ufficialmente aperto la Barcolana 2009. Una compagnia di formazione costituita da plotoni di tutti i corpi ha reso gli onori militari, alla presenza del Gonfalone della città di Trieste, decorato con la medaglia d’oro al Valore Militare.
Mentre il Villaggio Barcolana si anima, la giornata prevede, alle 11,00 presso la Stazione Marittima, la presentazione del libro di Gabriele Olivo “Diario del Giro del Mondo”, da parte dell’unico velista italiano presente all’ultima Volvo Ocean Race, seguita alle 12,00 dalla conferenza stampa del team di Intermatica Calvi Network, il grande favorito della Barcolana di domani, proprio con uno scafo VOR 70, reduce dall’ultima edizione della regata intorno al mondo. Dalle 12 inizieranno a sfilare in mare davanti alle rive le oltre 70 vele d’epoca della Barcolana Classic, che poi correranno una regata con partenza alle 13,00.
La vigilia di festa prosegue con l’arrivo a Trieste di Cino Ricci, gli ultimi preparativi alle barche, il briefing dei concorrenti che sarà trasmesso in diretta video dalle 18,00 alle 19,00, e quindi dalle 19,30 l’appuntamento-spettacolo con la decima edizione della Barcolana By Night, regata della classe Ufo illuminata dalle fotoelettriche.
LA TUA FINESTRA SU TRIESTE E LA BARCOLANA: CLICCA QUI PER VEDERE BARCOLANA TV
venerdì 9 ottobre 2009
Barcolana, Trieste delle Meraviglie
Sono a Trieste per la Barcolana. La regata, la festa, l'evento, il raduno della vela, di tutta la vela, di tutte le vele diverse e soprattutto della gente, del popolo della vela. Da 41 anni la Barcolana sa stupire il mondo, perchè innanzitutto stupisce se stessa: si rinnova come un rito, rinasce ogni anno, coinvolge con uno spirito sempre giovane. La vela è qui e bisogna esserci per capirlo. Chi è indeciso ha ancora tempo: anche se domani (sabato) è prevista un po' di pioggia, per la domenica della Barcolana tornerà un po' di azzurro e ci sarà - dicono i meteorologi - il "Borino", vento da nord che non dovrebbe pungere troppo, diciamo sui 15 nodi. Iscrizioni a quota 1200-1300, in aumento.
SE PROPRIO NON RIUSCITE A VENIRE A TRIESTE... APRITE LA FINESTRA DELLA VOSTRA STANZA
Tra le novità della Barcolana 2009, come esempio di quella capacità di rinnovarsi e di guardare avanti, vivere il futuro e declinarlo mettendoci al centro la Vela, c'è la Barcolana TV. Andate a vedere (www.barcolana.tv) all'interno del sito ufficiale dell'evento www.barcolana.it. Non è una web-tv (ce ne sono tante), ma è una vera e propria finestra, quella della vostra stanza, aperta sullo scenario delle rive triestine e sulla vigilia della Barcolana. Il clima, le barche, i personaggi, i velisti, le curiosità, persino le dirette (due appuntamenti al giorno: alle 12,30 e alle 17,30, segnatevelo sull'agenda), le conferenze stampa, i campioni, le previsioni, gli sponsor, i partner, i giudici di regata, gli ospiti, il villaggio. E di più. Il tutto inserito nel calderone di una struttura comunicativa che da un capo ufficio stampa fa ruotare una trentina di persone, da segreterie a giornalisti e inviati, a tecnici e un vero e proprio team televisivo che produce per Internet con operatori, registi, tecnici del suono, montatori. A me sembra un esperimento da seguire, da prendere a esempio, anche se non tutti, in Italia e nel mondo, si chiamano Barcolana, e hanno alle spalle una città e un territorio come Trieste. Di sicuro il futuro passa da qui. E qui è già cominciato. Venite a vedere.
LINK ALLA BARCOLANA-TV
Ci risentiamo da Trieste.
mercoledì 7 ottobre 2009
Forza Otto Azzurri: l'Atlantico degli Alisei è vostro
(Una immagine della cartografia con le posizioni delle barche dal sito transat650.org)
La seconda tappa della Transat 650 – l’Atlantico da soli su barchini di 6 metri e mezzo, è in pieno svolgimento. Da Funchal (Madeira), i navigatori hanno passato le Canarie e sono a caccia dell’Aliseo che li porterà fino alla zona delle calme equatoriali.
Andrea Caracci è 26° tra i prototipi: una partenza aggressiva, velocità elevata tra le più alte della flotta, ma una scelta tattica estrema (forse obbligata dopo i guai della pessima prima tappa), per il momento tengono lo skipper milanese lontano dai primi (164 miglia dal leader). Gaetano Mura lo segue al 27° posto a 3 miglia). In testa tra i prototipi Stephane Ledraison, che si trova a 2351 miglia dal traguardo di Salvador de Bahia.
Nella classifica degli scafi di serie, grande conferma per Riccardo Apolloni, che è al 2° posto all’inseguimento di Charlie Dalin (distante 45 miglia), ed è sempre velocissimo. Bene anche il baby della flotta, il 23enne veneziano Luca Tosi, 11° a sole 59 miglia dal leader e secondo italiano, ieri artefice di una strepitosa rimonta e a lungo nelle posizioni di testa. Precede anche Francisco Lobato, vincitore della prima tappa e superfavorito, che è al 13° posto. Giancarlo Pedote è 18° a 82 miglia dal primo, Luca Del Zozzo è 19° a solo 1 miglia dal connazionale, Daniela Klein 21° a 92 miglia dal leader, Simone Gesi insegue al 47° posto.
Info, classifiche, cartografia, meteo, foto e video: www.transat650.org
martedì 6 ottobre 2009
Quel cuore proprio non batte, quel cuore forse non c'è.
(Nel nostro montaggio: il teatro del mare prima, mentre parlano Croce, Sensini, Romero e Ghione, e dopo, quando salgono sul palco tutti gli atleti e la platea si svuota)
Dovevo tornare a Roma lunedi, sono rimasto perchè martedi c'erano "i miei ragazzi" al salone: l'incontro con gli atleti delle squadre nazionali della Nuova FIV. Non volevo mancare (almeno non quanto loro mancano a me). Il bilancio della giornata è positivo. I "ragazzi" - e per intenderci tra questi ci metto anche il settantenne d'assalto Valentin Mankin - sono sempre belli da vedere, negli occhi dei velisti azzurri c'è quella luce, quel piglio, quel respiro del vento. Prendete Pietro e Gianfranco Sibello: in tuta da Fiamme Gialle, alti e svettanti, asciutti come maratoneti etiopi, biondi e abbronzati: SONO I CAMPIONI D'EUROPA della classe acrobatica della vela olimpica, il 49er. Una vela dura e difficile, ma loro sono i migliori, i più seri, campioni non solo in acqua ma nella vita, stupende persone. Prendete Giulia Conti e Giovanna Micol, d'un biancore accecante nelle loro divise estive della Marina Militare, riccioli mori e cascata bionda: SONO LE CAMPIONESSE D'EUROPA della classe 470 femminile, il simbolo stesso della vela olimpica del gentil sesso. Una barca stracompetitiva, ma loro sono le migliori, le più tecniche, le più veloci, splendide ragazze marinaie orgoglio del nostro sport.
Abbiamo due equipaggi della Vela Italiana che hanno conquistato per tutti noi nel 2009 DUE TITOLI EUROPEI DI CLASSI OLIMPICHE. Li abbiamo qui, al salone nautico, il centro della comunicazione nautica del momento. E li abbiamo fatti accomodare in prima fila, tra gli ospiti. Una fugace alzatina quando sono chiamati, un micro-intervento, please seduti thanks.
(Da sinistra: Giulia Conti, Giovanna Micol, Francesca Clapcich, Gianfranco e Pietro Sibello)
Questa storia dell'incontro era nata male ed è finita peggio. Avevano ragione gli antichi: di venere e di marte non si arriva e non si parte. Forse il martedi ha influito, ma più probabilmente l'incontro ha preso la piega progettata, pensata da chi di dovere. Sul palco, seduti, distanti, fermi e pure un po' freddi, da sinistra: il presidente Carlo Croce, la vicepresidente Alessandra Sensini, il bronzo Diego Romero e il DT Paolo Ghione. Modera Luca Bontempelli, dimagrito nel fisico e nelle parole (ma per il quale, buona notizia, il presidente Croce ha "qualche ideuzza" per la prossima stagione).
Discorsi di circostanza con vocine un po' dimesse - possibile? Troppo chiedere un po' di verve al cospetto di DUE CAMPIONI EUROPEI (anzi quattro?). E' la vela più bella, ci sono tanti campioni, in platea ci sono tanti giovani delle squadre federali, Paolo parla un po' del progetto Under 16. Giusto le linee generali, per carità, non sia mai che si scopra qualche dettaglio di troppo. Vogliamo allargare la base, il serbatoio, creare il percorso dei giovani, la meritocrazia. Certo. E giustissimo, ma sempre col freno a mano tirato, come ingessati. C'è una regia, c'è una scaletta. E' tutto come vuole, anzi come E' la Nuova FIV: pulito, razionale, sussurrato, ordinato. Non un sussulto, non un'emozione. Quel cuore proprio non batte, quel cuore forse non c'è.
Alessandra parla di Weymouth, Diego conferma che a Londra vuol vincere l'oro, Croce racconta dei surfisti che ha visto in mare dopo tre prove col freddo mangiare barrette schifose, e dice che i nostri atleti non hanno niente da invidiare ai campioni degli altri paesi (da dove si era insinuato questo dubbio?), Paolo ricorda che la formazione degli allenatori è importante e che in questi giorni si sta definendo l'ossatura della preparazione olimpica dei prossimi anni. E' il DT, si vede che ha tanta (forse troppa) carne al fuoco, che sta lavorando 20 ore al giorno, che crede in ciò che fa, cerca di dirlo ma il tempo è quello che è, e la comunicazione non è il suo mestiere. Un saluto a Luca De Pedrini, collega DT che non c'è per un problema personale (lo salutiamo con affetto anche noi). Sono discorsi che meriterebbero più attenzione. Come loro: gli atleti. Non era la loro giornata? Non era l'"incontro con gli atleti delle squadre nazionali"? Vogliamo incontrarli o no?
L'allampanato moderatore "prima di chiudere" chiama sul palco Francesca Russo Cirillo, terza all'europeo Optimist, in rappresentanza della "vela che ci piace di più, quella dei piccolini". Poi lancia la "chiama" di tutti gli atleti, sul palco. Finalmente, uno pensa, ci siamo, li incontriamo. Ma il presentatore esce di scena, e la chiamata sul palco (sul "podio", dice lui con uno splendido errore freudianissimo e beneaugurante) la fa nientemeno che il DT (anche questo!), con un filo di giustificato imbarazzo e con qualche inciampo. Alla fine dopo tanti nomi fa una chiamata finale dicendo "tutti gli altri presenti sul podio", gli ultimi arrivi li legge Marco Superina, un altro tecnico. E proprio alla fine fine, chiama gli azzurri della squadra olimpica, senza nominarli perchè "vi evito la tortura di chiamarli uno per uno". E del resto, di un elenco di nomi - non era per loro che eravamo lì? - non c'è traccia neanche nel comunicato stampa finale. Alla faccia della comunicazione dei personaggi. Dov'era il moderatore, dov'era l'imponente ufficio comunicazione federale?
Ora sono tutti sul palco-podio, il presidente, la vicepresidente e il bronzo sono pian piano defilati, decentrati, quasi scesi da lassù, ci sono i fotografi e i ragazzi sorridono e si pigiano. La platea si è svuotata. Erano seduti lì, adesso sono qui. Un incontro in buona misura autoreferenziale. Poca interazione con gli atleti, proprio loro, i protagonisti, a cominciare dai CAMPIONI D'EUROPA, sono stati ridotti a comparse. Poca interazione col pubblico, due domandine agiografiche stucchevoli, del resto assai poco stimolato dal clima compassato dello show. Molto british. E poco, pochissimo palazzo di vetro. Noi diciamo, voi ascoltate. Paolo è l'unico che almeno ha un paio di slanci (gli tocca anche questo), quando ricorda Valentin Mankin come riferimento di tutto il team (bravo: a un monumento va tributato sempre un inchino) e persino quando omaggia il moderatore: "il grande Luca Bontempelli" (bravo2: un allenatore ama la sua squadra e sa motivarla, anche quando - come in questo caso - non ha giocato bene). Poi tutti allo stand per un rinfreschino. Pensavo: con la FIV tutta Nuova, ripassata con l'aratro, chissà cosa inventeranno, quali novità. Invece niente, sceneggiatura ricopiata dal passato come scolaretti giapponesi. Stesso palco, stesse divise, stesse luci e colori. Ma senza quel battito.
C'erano un bel po' di amici, atleti, tecnici, genitori, consiglieri, presidenti di circolo e di zona, giornalisti, e quindi il bilancio resta positivo, ho fatto bene a restare, la Vela azzurra al salone almeno ha detto la sua, ma ora che sto guidando verso casa mi resta la sensazione di un'occasione sprecata. Luca ha detto "Questa è la vela più bella, aiutateci a farla uscire fuori". Siamo daccordo, ma di questo passo torniamo indietro anzichè andare avanti. Fuori significa fuori: tra la gente, il pubblico, gli ignari, i neofiti. Non tra noi stessi. Il pubblico va coinvolto e gli atleti devono diventare personaggi simbolo, testimonial viventi. Paolo ha detto bene sui Sibello: "Sono un modello di riferimento". E un modello del genere, strepitoso e pronto a mordere sui media, lo lasciamo accomodato in prima fila? I Brothers, insieme a G&G, dovevano essere gli eroi della giornata, le superstar, dovevamo rivivere con le immagini i loro due TITOLI EUROPEI, come li hanno vinti, come si fa e cosa significa, dovevano rispondere alle domande del pubblico, tanto più perchè composto in gran parte da giovanissimi velisti. Emozionarci un po', no? Ci riusciremo qualche volta, nei prossimi tre anni?
domenica 4 ottobre 2009
Al Salone si parla di Volvo ma rispunta Azzurra
Al culmine di un incontro dedicato alla Volvo Ocean Race, organizzato da Fede Gardella e dal mensile Yacht Capital, con il CEO della regata intorno al mondo Knut Frostad impegnato a raccontare budget per un consorzio al giro (minimo 10, massimo 25-30 milioni di euro) e a nascondere le novità dell'edizione 2011-2012, ecco l'annuncio del commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda, Riccardo Bonadeo. Dalla tappa di Nizza a novembre, torna in regata il brand Azzurra, grazie a un accordo-lampo tra il club e Giovanni Maspero, patron di Joe Fly. Maspero fornirà l'equipaggio (timoniere Francesco Bruni, tattico Tommaso Chieffi, coach Gabrio Zandonà) e il guidone di Porto Cervo tornerà nel "giro" della Coppa America. Se son rose fioriranno. Spiegata anche da questo annuncio la mancata alleanza in chiave-Louis Vuitton Series tra Vincenzo Onorato (che l'aveva fortemente sollecitata) e lo stesso Maspero. Ora Mascalzone Latino (che al salone presidia uno stand ufficiale del circuito LVWS) dovrà fare tutto da solo.
Ma l'incontro era sulla Volvo Ocean Race (e chissà Knut Frostad come avrà digerito la digressione su un evento che in fondo è concorrente, visto che VOR e LVWS si contendono pur sempre un mercato simile) e soprattutto è stata la festa di Torben Grael e Richard Brisius, timoniere di Ericsson 4 e team manager di entrambe le barche, trionfatori della regata più dura e affascinante. Poi ecco Gabriele Olivo che presenta il suo libro sulla VOR per Nutrimenti, e Carlo Croce, presidente di FIV e YCI, che conferma sia l'idea del centro federale per oceanici a La Spezia, sia la partenza di Giovanni Soldini da Stoccolma con Ericsson 3 di Magnus Olsson, ora ferma a Kiel con 60 nodi di vento, attesa in Liguria a fine mese e presto rivestita con i colori di ITALIA70.
(Da sinistra: Knut Frostad, CEO Volvo Ocean Race, Grant Dalton (ETNZ), Torben Grael, Matteo Zaccagnino, Richard Brisius, Carlo Croce, Riccardo Bonadeo, Gabriele Olivo)
Sul palco però il vero show è del commodoro Bonadeo, che prima glissa sul progetto VOR del suo club (ma parla fitto con il suo skipper designato Grant Dalton, seduto al suo fianco), poi conferma che la partecipazione al giro del mondo è la priorità della prossima stagione, quindi stuzzica pesantemente Carlo Croce: "Ammiro il suo coraggio di volere un equipaggio tutto italiano, ma non vorrei che si trovassero ad aspettare l'arrivo della barca a ogni tappa, come capitò a noi con il team tutto femminile..." Croce risponde dando piena fiducia alla coppia Soldini-D'Alì ("lui è il Torben Grael italiano"). Intanto Bonadeo "sfila" a Croce anche la vice-presidente federale Alessandra Sensini: sarà team manager di Azzurra alle Louis Vuitton World Series di Nizza...
Ma l'incontro era sulla Volvo Ocean Race (e chissà Knut Frostad come avrà digerito la digressione su un evento che in fondo è concorrente, visto che VOR e LVWS si contendono pur sempre un mercato simile) e soprattutto è stata la festa di Torben Grael e Richard Brisius, timoniere di Ericsson 4 e team manager di entrambe le barche, trionfatori della regata più dura e affascinante. Poi ecco Gabriele Olivo che presenta il suo libro sulla VOR per Nutrimenti, e Carlo Croce, presidente di FIV e YCI, che conferma sia l'idea del centro federale per oceanici a La Spezia, sia la partenza di Giovanni Soldini da Stoccolma con Ericsson 3 di Magnus Olsson, ora ferma a Kiel con 60 nodi di vento, attesa in Liguria a fine mese e presto rivestita con i colori di ITALIA70.
(Da sinistra: Knut Frostad, CEO Volvo Ocean Race, Grant Dalton (ETNZ), Torben Grael, Matteo Zaccagnino, Richard Brisius, Carlo Croce, Riccardo Bonadeo, Gabriele Olivo)
Sul palco però il vero show è del commodoro Bonadeo, che prima glissa sul progetto VOR del suo club (ma parla fitto con il suo skipper designato Grant Dalton, seduto al suo fianco), poi conferma che la partecipazione al giro del mondo è la priorità della prossima stagione, quindi stuzzica pesantemente Carlo Croce: "Ammiro il suo coraggio di volere un equipaggio tutto italiano, ma non vorrei che si trovassero ad aspettare l'arrivo della barca a ogni tappa, come capitò a noi con il team tutto femminile..." Croce risponde dando piena fiducia alla coppia Soldini-D'Alì ("lui è il Torben Grael italiano"). Intanto Bonadeo "sfila" a Croce anche la vice-presidente federale Alessandra Sensini: sarà team manager di Azzurra alle Louis Vuitton World Series di Nizza...
sabato 3 ottobre 2009
Lo stand FIV-Allianz al salone di Genova
Le prime immagini del padiglione Mondoinvela, dove è allestito lo stand FIV-Allianz, proprio davanti al Teatro del Mare. Uno stand bello e luminoso, pulito e razionale, ordinato. Per le emozioni e il cuore, si sta lavorando. La FIV, anche quella Nuova, è viva ed è casa nostra. Andate al salone e passate allo stand: non sarà Piazza Vela, ma dobbiamo esserci tutti. La FIV (e la Vela) siete voi.
GUIDA COMPLETA AL SALONE
Elenco Espositori (con indirizzi e link)/1
Elenco Espositori 2
Elenco Imbarcazioni/1
Elenco Imbarcazioni/2
venerdì 2 ottobre 2009
Rio 2016. E' un giorno storico: primi Giochi nel Sud America
HA VINTO ANCHE TORBEN!
(Torben Grael, mito olimpico della vela, festeggia la vittoria di Rio con il presidente Lula e Pelè)
(ANSA) COPENAGHEN - Con l'assegnazione dei Giochi olimpici 2016 a Rio de Janeiro il Brasile e il Sud America ospita per la prima volta nella sua storia le Olimpiadi. In finale Rio ha battuto Madrid. In precedenza erano state eliminate prima Chicago, poi Tokyo.
Lanciata per il 2020 la candidatura di Venezia e Roma. "Sono maturi i tempi per una candidatura olimpica italiana per i Giochi del 2020 - ha detto il presidente del Coni Petrucci - la vittoria di Rio de Janeiro dà sicuramente all'Italia la possibilità di valutare con attenzione di presentare una città per l'edizione estiva successiva al 2016".
VENEZIA SOGNA - L'idea di una candidatura di Venezia e dell'area metropolitana del Nordest ad ospitare le Olimpiadi del 2020 è stata annunciata con una dichiarazione all'ANSA dal sindaco Massimo Cacciari, dal governatore del Veneto Giancarlo Galan, dal vicepresidente e assessore al Turismo regionale Franco Manzato e dal presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat. "Venezia è una città-icona unica nel mondo e gode di una riconoscibilità universale. Le Olimpiadi sono il più grande evento internazionale e promuovere ed organizzare i Giochi nel 2020 permetterebbe alla città e all'intera area metropolitana oggi rappresentata dal triangolo Venezia, Padova e Treviso di accelerare i numerosi progetti di riqualificazione e rilancio, che da anni riempiono l'agenda delle Istituzioni di questo territorio", ha dichiarato Cacciari, appena appreso della vittoria di Rio de Janeiro alla riunione del Cio a Copenaghen. La sconfitta in finale di Madrid, unica candidata europea per il 2016, sancisce così la possibilità concreta del ritorno dei Giochi estivi in Europa.
ROMA SI CANDIDA - "La scelta di Rio de Janeiro come sede delle Olimpiadi del 2016 apre una grande possibilità per l'Italia e per Roma, per la successiva edizione del 2020. Credo che il presidente Petrucci abbia fatto bene a manifestare un interesse per l'Italia e credo che Roma debba avanzare la propria candidatura per i Giochi del 2020". Lo afferma Gianni Alemanno, sindaco di Roma. "Dopo più di mezzo secolo dalle fantastica edizione del 1960 possiamo sognare di portare gli anelli olimpici nella capitale d'Italia".
PELE' IN LACRIME - Pelé in lacrime, piange a dirotto: le telecamere hanno inquadrato 'O Rei' subito dopo l'annuncio dell'assegnazione a Rio de Janeiro delle Olimpiadi del 2016. L'ex fenomeno del calcio, testimonial eccellente della candidatura carioca, è andato ad abbracciare tutte le persone che in questi mesi hanno lavorato con lui nel comitato promotore. Quello di oggi è 'l'ultimo gol' di Pelé, che esattamente 35 anni fa, il 2 ottobre 1974, giocò la sua ultima partita nel Santos, vincendo 2-0 contro il Ponte Preta.
MICHAEL.JORDAN, CHIGAGO FUORI? NON POSSO CREDERCI - "Non posso crederci, onestamente. Sapevamo che ce la giocavamo con altre ottime candidature ma non posso crederci che siamo usciti al primo voto". Michael Jordan, stella dei Bulls di Chicago, due volte olimpionico, e grande testimonial della candidatura americana, commenta così a caldo la bocciatura del Cio. Raggiunto telefonicamente dalla Cnn, Jordan che alla fine ha rinunciato alla trasferta danese, ha ringraziato la coppia presidenziale per il loro impegno: "Hanno fatto tutto il possibile ma non ce l'abbiamo fatta. E' un peccato, Chicago è un posto stupendo dove fare sport, c'era tutto, dalla strutture al grande clima sportivo della gente. Mi dispiace - ha concluso - per tutte quelle persone che speravano nelle Olimpiadi per poter tornare al lavoro".
CASA BIANCA, DELUSI MA NON E'RIPUDIO DI OBAMA - WASHINGTON - La Casa Bianca ha definito oggi una "delusione" la mancata Scelta di Chicago come città ospitante delle Olimpiadi del 2016. Ma l'eliminazione della candidata americana non deve essere vista come un "ripudio" del presidente Obama e di Michelle da parte del Comitato Olimpico Internazionale.
"Il presidente Barack Obama e la first lady Michelle hanno fatto un vigoroso tentativo a favore di Chicago, non abbiamo rimpianti - ha detto David Axelrod, consigliere di Obama - Valeva la pena di fare questo tentativo anche se il risultato finale e stato deludente". Axelrod ha detto che"Chicago era un forte candidato. Ma la scelta è stata ovviamente influenzata da una abbondanza di manovre politiche tra i votanti".
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