mercoledì 30 giugno 2010
Domande e Risposte
Consiglio Federale della FIV l’8 luglio a Trieste. A una settimana dalla riunione, i consiglieri non hanno ancora ricevuto l’Ordine del Giorno (che dovrebbe essere online negli spazi riservati ai dirigenti, come noto tutti dotati di notebook), mentre è più noto il programma “sociale” di contorno.
(La sede della LNI a Trieste)
Mercoledi 7 luglio infatti il presidente Carlo Croce e i consiglieri FIV saranno ospiti a cena della Lega Navale Italiana di Trieste. La riunione del Consiglio, invece, si terrà negli eleganti saloni dello Yacht Club Adriaco.
La cosa più importante a Trieste – a latere del Consiglio, al quale per inciso saranno assenti in tanti, impegnati nelle regate di questo periodo come tecnici o ufficiali – sarà però la seconda riunione ufficiale della Commissione per la Riforma dello Statuto federale. Dopo la riunione solo “costitutiva” di Genova, stavolta il gruppo presieduto da Carlo Rolandi e coordinato da Giancarlo Sabbadini, non può perdere tempo e deve passare alle vie di fatto. In sostanza deve dare corpo, parole, articoli e dottrina al nuovo Statuto. Inseguendo gli obiettivi indicati dai vertici della Nuova FIV. Che (ovviamente) nessuno ricorda più.
(La sede dello Yacht Club Adriaco - est 1903 - lungo le rive a Trieste)
E che invece noi ri-sottolineiamo, anche perché non sono cosette da poco.
- Snellire l'organizzazione federale e rendere più funzionali le strutture FIV
- Profonda riforma del sistema elettorale; una proposta che consenta di evitare i voti di scambio; la base deve percepire che arrivare al Consiglio è possibile
- Riduzione del numero dei consiglieri federali e del numero dei consiglieri di presidenza
- I consiglieri devono avere un ruolo politico, mentre gli interessi di Zona devono essere affidati ai presidenti di Zona
- Forse 5-6 consiglieri frutto di Macro-Zone
- Durata massima 2 mandati (8 anni)
Fin qui le linee generali. Ma come tradurle in norme statutarie di una Federazione Sportiva aderente al Comitato Olimpico Nazionale? Ne abbiamo parlato diffusamente a maggio in questo lungo articolo, ma a quanto risulta i problemi (e gli interrogativi) restano gli stessi:
- E’ possibile diminuire tout-court il numero delle Zone (da 15 a 10, o 7 o 5...), senza violare le leggi istitutive del CONI sull’organizzazione periferica?
- E se le Zone restassero 15, come diminuire il numero di consiglieri al di sotto di tale soglia, senza violare pesantemente la rappresentatività di ogni area geografica?
- E anche: quest’ansia di riformare lo Statuto da chi nasce? Dalla base o dal vertice?
- In un processo di cambiamento potenzialmente così profondo e dalle conseguenze imprevedibili, come verrà attuata la trasparenza cara al nostro presidente?
Prima, durante e dopo la due-giorni triestina, nel cuore della cultura velica ultracentenaria di una delle città simbolo del nostro sport, noi saremo alla ricerca di tutte queste risposte.
America's Cup, un tuffo nel passato
La Coppa America torna in America e cerca di rendere l'America meno distratta. Per farlo va in pellegrinaggio sui luoghi del suo passato più glorioso, gli anni dei Vanderbilt, dei Lipton, dei Turner, e per quanto ci riguarda (sia pure in extremis) anche dei Cino Ricci e dei Mauro Pelaschier di Azzurra memoria: insomma Newport, Rhode Island.
Giovedi 1 luglio l'America's Cup, contesa, strapazzata (ricordate le martellate del Maori a Auckland?), passata vorticosamente di mano in mano, di continente in continente, di personalità in personalità (e che caratterini...), torna a Newport, dove sarà esposta al pubblico a Fort Adams e qui ndi nel centro della città costiera. Nelle sale storiche di Fort Adams sarà anche organizzato un pranzo con lo scopo di raccogliere fondi per Sail Newport, il centro velico pubblico non-profit, con una presentazione a giovanissimi studenti.
Tra gli ospiti Tom Ehman, il gran capo delle relazioni esterne (veliche) di Larry Ellison, ed ex residente a Newport (esattamente come oggi molti velisti di grido vivono a Valencia). Tom è da vent'anni uno dei cervelli più influenti della supervela mondiale e della coppamerica, ed è forse l'uomo più felice per la vittoria di marzo ("Sono orgoglioso di essere nel primo team USA a vincere la Coppa dal 1992"). "L'America's Cup è un trofeo che trascende lo sport, con Larry Ellison stiamo lavorando per rilanciare il trofeo più antico della storia sportiva, avvicinarlo a una audience più vasta e portarlo in tutte le televisioni", dicono all'unisono Tom e Russell Coutts.
Servirà un radioso pomeriggio tra i prati del Rhode Island, a ridare slancio a stelle e strisce all'Audl Mug?
Giovedi 1 luglio l'America's Cup, contesa, strapazzata (ricordate le martellate del Maori a Auckland?), passata vorticosamente di mano in mano, di continente in continente, di personalità in personalità (e che caratterini...), torna a Newport, dove sarà esposta al pubblico a Fort Adams e qui ndi nel centro della città costiera. Nelle sale storiche di Fort Adams sarà anche organizzato un pranzo con lo scopo di raccogliere fondi per Sail Newport, il centro velico pubblico non-profit, con una presentazione a giovanissimi studenti.
Tra gli ospiti Tom Ehman, il gran capo delle relazioni esterne (veliche) di Larry Ellison, ed ex residente a Newport (esattamente come oggi molti velisti di grido vivono a Valencia). Tom è da vent'anni uno dei cervelli più influenti della supervela mondiale e della coppamerica, ed è forse l'uomo più felice per la vittoria di marzo ("Sono orgoglioso di essere nel primo team USA a vincere la Coppa dal 1992"). "L'America's Cup è un trofeo che trascende lo sport, con Larry Ellison stiamo lavorando per rilanciare il trofeo più antico della storia sportiva, avvicinarlo a una audience più vasta e portarlo in tutte le televisioni", dicono all'unisono Tom e Russell Coutts.
Servirà un radioso pomeriggio tra i prati del Rhode Island, a ridare slancio a stelle e strisce all'Audl Mug?
giovedì 24 giugno 2010
In 1754 intorno alle origini dello Yachting
La mitica (e italianissima) Barcolana è stata avvicinata, ma non superata, dalla JP Morgan Roud The Island Race, il giro dell'Isola di Wight nel canale del Solent, in Grand Bretagna. Ben 1754 scafi e quasi 16.000 velisti hanno risposto al richiamo degli organizzatori per la tradizionale regata di 50 miglia intorno all'isola, nei luoghi che sono considerati come la culla dello yachting da diporto moderno (nonchè dell'America's Cup).
Indimenticabile lo scenario: la partenza all'alba dal Royal Yacht Squadron davanti a Cowes, per anni cuore anche dell'Admiral's Cup, il passaggio dei Needles alla fine del Solent, la virata a sud per girare l'isola che ospita i vasti terreni e i palazzi della vacanze della famiglia reale britannica, il ritorno nuovamente a Cowes alle foci del Medina River. La prima edizione del giro dell'isola risale al 1931, e negli anni successivi l'evento è cresciuto con lo sviluppo e la popolarità della vela e dei suoi protagonisti, fino a coinvolgere i grandi personaggi e le migliori barche di diverse epoche storiche.
Impressionante la flotta, dai Laser SB3, i J24 e gli extrene 40, ai J-Class e ai grandi classici, dagli IRC e dai piccoli Cornish Crabbers a decine di monotipi fino ai grandi Maxi e ai multiscafi oceanici. Insomma un enorme e festoso spaccato storico della vela, intorno alle sue stesse origini. Niente male.
Sul sito ufficiale tante foto, video, classifiche e curiosità. E anche le date, già fissate in anticipo, delle prossime edizioni. 25 giugno 2011, 30 giugno 2012 (l'anno delle Olimpiadi a Weymouth, non tanto lontano da qui), 1 giugno 2013. Perchè non farci già un pensierino?
mercoledì 23 giugno 2010
Kiel
E’ terminata oggi una Kieler Woche ammosciata dal vento, chiusa con poche regate, ricca solo della solita traboccante folla (contata in oltre 3 milioni sulle rive del Baltico), e assai povera d’azzurro, ma stavolta per scelta tecnica-economica e logistica. Devo dire: quasi quasi condivisibile.
Diego Negri e Enrico Voltolini chiudono al 5° posto la settimana di Kiel nelle Star. Non era a Kiel che si doveva scoprire la bravura di Diego, ma vista la storia della regata è lecito avere rammarico: i primi quattro piazzamenti di giornata (4-5-4-2) da primato o almeno da podio, purtroppo sono stati vanificati da un 15 nell’ultima regata e soprattutto da una Medal Race sfortunata: da secondi alla prima boa a penultimi sull’arrivo.
La Medal delle Star è visibile qui in tracking dal sito della Kiel Week.
Nella classe Match Race femminile, seconda uscita ufficiale di un equipaggio di veliste italiane convocate dalla Federazione. Stavolta c’erano Lorenza Mariani, Chiara Forcignano e Marcella Trioschi, che hanno chiuso al 20° posto su 24 concorrenti.
Tra i non convocati, discorso simile alla Star ma bilancio comunque positivo, per Giorgio Poggi nella classe Finn. Il 9° posto finale, sul quale pesa l’ultimo nella Medal Race, è frutto di un grande avvio (4-6-5-12), appena annacquato dal finale (24 e la Medal), ma è sempre un piazzamento di rilievo visto che nella flotta c’era il grosso dei migliori di stagione. Restando nel Finn è ottimo pure il 13° di Michele Paoletti. Un po’ meno brillante il 24° di Filippo Baldassari.
Nel 470M Giulio Desiderato e Edoardo Bianchi portano a casa un 36° posto, Davide Vignone e Matteo Ramian 43°, Emanuele e Enzo Savoini 60°. Nei Laser Standard, dove pare tornato a regnare l’australiano Tom Slingsby, 25° Uberto Crivelli Visconti, 76° Marco Baruzzi.
Diego Negri e Enrico Voltolini chiudono al 5° posto la settimana di Kiel nelle Star. Non era a Kiel che si doveva scoprire la bravura di Diego, ma vista la storia della regata è lecito avere rammarico: i primi quattro piazzamenti di giornata (4-5-4-2) da primato o almeno da podio, purtroppo sono stati vanificati da un 15 nell’ultima regata e soprattutto da una Medal Race sfortunata: da secondi alla prima boa a penultimi sull’arrivo.
La Medal delle Star è visibile qui in tracking dal sito della Kiel Week.
Nella classe Match Race femminile, seconda uscita ufficiale di un equipaggio di veliste italiane convocate dalla Federazione. Stavolta c’erano Lorenza Mariani, Chiara Forcignano e Marcella Trioschi, che hanno chiuso al 20° posto su 24 concorrenti.
Tra i non convocati, discorso simile alla Star ma bilancio comunque positivo, per Giorgio Poggi nella classe Finn. Il 9° posto finale, sul quale pesa l’ultimo nella Medal Race, è frutto di un grande avvio (4-6-5-12), appena annacquato dal finale (24 e la Medal), ma è sempre un piazzamento di rilievo visto che nella flotta c’era il grosso dei migliori di stagione. Restando nel Finn è ottimo pure il 13° di Michele Paoletti. Un po’ meno brillante il 24° di Filippo Baldassari.
Nel 470M Giulio Desiderato e Edoardo Bianchi portano a casa un 36° posto, Davide Vignone e Matteo Ramian 43°, Emanuele e Enzo Savoini 60°. Nei Laser Standard, dove pare tornato a regnare l’australiano Tom Slingsby, 25° Uberto Crivelli Visconti, 76° Marco Baruzzi.
domenica 20 giugno 2010
Giorgio Ballerini Giacometti, un grande
Vela italiana in lutto: è morto ieri a Bellaria Giorgio Ballerini Giacometti, 87 anni, componente del Comitato d’Onore della Federazione Italiana Vela. Come velista, ma soprattutto stazzatore, Giudice di Regata Internazionale e membro della Giuria d’Appello, Ballerini è diventato progressivamente un punto di riferimento per questo sport, soprattutto per le doti umane e per i rapporti personali che sapeva instaurare con grande facilità.
Giorgio era riconoscibilissimo e ben noto a una moltitudine di regatanti, per il suo tipico copricapo, un basco blu con il pon-pon rosso indossato in qualunque stagione, e per il suo incedere chino: quest’ultima caratteristica frutto di una incredibile avventura, uno sfortunato lancio con il paracadute inceppato, e conseguente violenta caduta nelle acque del golfo di Napoli, alla quale Giorgio sopravvisse dopo 30 giorni di coma.
La sua vita avventurosa ha avuto un’infanzia legata al mondo militare. Giovanissimi visse a Parigi dove il papà era addetto militare, in seguito frequentò l’Accademia Militare di Modena e diventò guastatore artificiere. Durante la Seconda Guerra Mondiale partecipò alla Campagna d’Italia a Cassino, quindi fu attendente di Casa Savoia (favorito dal suo perfetto francese), e nel dopoguerra svolse a lungo la pericolosissima attività di sminatore (impiegò un anno intero per ripulire il bosco di Manziana, nei pressi del Lago di Bracciano, dalle bombe tedesche). Gli amici ricordano anche la sua passione per la musica e i lunghi anni passati a fare il pianista Jazz.
Chiuso il periodo militare, Giorgio Ballerini conseguì due Lauree (in Economia e Legge), e diventò direttore della filiale Fiat in Danimarca. Qui la sua passione per lo sport della vela ebbe un’accelerazione e Giorgio si trovò a regatare anche con il grande Paul Elvstrom. La classe delle sue regate fu il Flying Dutchman, mentre per l’attività di Stazzatore e Giudice svariò tra molte classi, sempre con uno spirito di grande pacatezza e disponibilità, una particolare abilità nel bilanciare la dottrina delle regole con interpretazioni sempre sul filo del buon senso.
Da stazzatore fu l’inventore di un singolare rimedio per le rande dei Laser, classe con la quale esercitò grandissima parte della sua attività negli anni ottanta e novanta: faceva tenere per una intera notte le vele nel freezer, in modo da assorbire eventuali piccole discordanze con le misure massime di stazza. Il segretario dell’Assolaser Macrino Macrì, in questi giorni a Kiel, ha voluto sottolineare in particolare il grande rispetto di Ballerini nei confronti degli atleti: con le tasse di stazza raccolte durante un campionato, Giorgio era solito invitare a cena tutti i concorrenti. Una stima del resto molto ricambiata da parte di tutti.
Con la moglie Rosanna, e da felice bisnonno, era tornato da pochi anni nella sua Bellaria, dove tra l’altro era stato tra i fondatori del Centro Velico Bellaria nel 1972. Il suo ultimo club da tesserato FIV era a Bracciano: gli Amici Velici Vigna di Valle. Un grande saggio della nostra vela, un amante dello sport e del mare, dei giovani, un personaggio di grande capacità e conoscenza eppure sempre schivo e modesto, sereno, pacato, gentile nei modi e nella personalità. Il miglior ricordo è sperare che Giorgio possa essere un esempio per molti giovani.
I funerali di Giorgio Ballerini Giacometti si svolgeranno lunedi 21 giugno a Bellaria alle ore 15,30 nella chiesa del Sacro Cuore.
Ciao Fabio,
mi è dispiaciuto molto della scomparsa di Giorgio. Ho letto il tuo ricordo e se non hai nulla in contrario ti mando una foto recente di colui che lascia un vuoto che difficilmente potrà essere riempito.
Un abbraccio Vincenzo
Giorgio era riconoscibilissimo e ben noto a una moltitudine di regatanti, per il suo tipico copricapo, un basco blu con il pon-pon rosso indossato in qualunque stagione, e per il suo incedere chino: quest’ultima caratteristica frutto di una incredibile avventura, uno sfortunato lancio con il paracadute inceppato, e conseguente violenta caduta nelle acque del golfo di Napoli, alla quale Giorgio sopravvisse dopo 30 giorni di coma.
La sua vita avventurosa ha avuto un’infanzia legata al mondo militare. Giovanissimi visse a Parigi dove il papà era addetto militare, in seguito frequentò l’Accademia Militare di Modena e diventò guastatore artificiere. Durante la Seconda Guerra Mondiale partecipò alla Campagna d’Italia a Cassino, quindi fu attendente di Casa Savoia (favorito dal suo perfetto francese), e nel dopoguerra svolse a lungo la pericolosissima attività di sminatore (impiegò un anno intero per ripulire il bosco di Manziana, nei pressi del Lago di Bracciano, dalle bombe tedesche). Gli amici ricordano anche la sua passione per la musica e i lunghi anni passati a fare il pianista Jazz.
Chiuso il periodo militare, Giorgio Ballerini conseguì due Lauree (in Economia e Legge), e diventò direttore della filiale Fiat in Danimarca. Qui la sua passione per lo sport della vela ebbe un’accelerazione e Giorgio si trovò a regatare anche con il grande Paul Elvstrom. La classe delle sue regate fu il Flying Dutchman, mentre per l’attività di Stazzatore e Giudice svariò tra molte classi, sempre con uno spirito di grande pacatezza e disponibilità, una particolare abilità nel bilanciare la dottrina delle regole con interpretazioni sempre sul filo del buon senso.
Da stazzatore fu l’inventore di un singolare rimedio per le rande dei Laser, classe con la quale esercitò grandissima parte della sua attività negli anni ottanta e novanta: faceva tenere per una intera notte le vele nel freezer, in modo da assorbire eventuali piccole discordanze con le misure massime di stazza. Il segretario dell’Assolaser Macrino Macrì, in questi giorni a Kiel, ha voluto sottolineare in particolare il grande rispetto di Ballerini nei confronti degli atleti: con le tasse di stazza raccolte durante un campionato, Giorgio era solito invitare a cena tutti i concorrenti. Una stima del resto molto ricambiata da parte di tutti.
Con la moglie Rosanna, e da felice bisnonno, era tornato da pochi anni nella sua Bellaria, dove tra l’altro era stato tra i fondatori del Centro Velico Bellaria nel 1972. Il suo ultimo club da tesserato FIV era a Bracciano: gli Amici Velici Vigna di Valle. Un grande saggio della nostra vela, un amante dello sport e del mare, dei giovani, un personaggio di grande capacità e conoscenza eppure sempre schivo e modesto, sereno, pacato, gentile nei modi e nella personalità. Il miglior ricordo è sperare che Giorgio possa essere un esempio per molti giovani.
I funerali di Giorgio Ballerini Giacometti si svolgeranno lunedi 21 giugno a Bellaria alle ore 15,30 nella chiesa del Sacro Cuore.
Ciao Fabio,
mi è dispiaciuto molto della scomparsa di Giorgio. Ho letto il tuo ricordo e se non hai nulla in contrario ti mando una foto recente di colui che lascia un vuoto che difficilmente potrà essere riempito.
Un abbraccio Vincenzo
venerdì 18 giugno 2010
Homerus Formula Garda
Un altro "copia e incolla" (il secondo in 377 post, ci potete stare...), questa volta è un omaggio dovuto al maestro Sandro Pellegrini, The Voice della vela sul lago di Garda (ricordate le "Cronache dal Grande Lago", nei primi anni di Fare Vela?), e perchè in questo testo c'è tutto: gemme di storia della vela gardesana e non solo (vedrete), gli entusiasmi organizzativi e le capacità di questo pezzo del lago, la straordinarietà dell'evento (il Mondiale non-vedenti), e le prove che i media, se ben stimolati e sollecitati, stanno al gioco della bella vela. Chapeau, buona lettura e andatevi a godere queste regate se vi capita.
GARGNANO (lago di Garda-Brescia) – Sarà Villa Bettoni (foto sopra) a salutare i velisti non vedenti, gli accompagnatori, le autorità, gli invitati del Campionato del Mondo di Vela formula Homerus, evento che sta per iniziare sul lago di Garda. Villa Bettoni è da sempre legata al mondo della vela, scenografia della partenza della Centomiglia, dimora dei conti Bettoni, tra loro Vittorio Bettoni Cazzago per anni presidente del Circolo Vela Gargnano e consigliere nazionale della Federazione Italiana della Vela, organizzatore, ovviamente della Centomiglia, e delle Olimpiadi veliche del 1960, quelle ospitate sul mare di Napoli. Il Trofeo assoluto della Centomiglia è poi legato al colonnello Alessandro Bettoni Cazzago, glorioso comandante del Savoia Cavalleria. Villa Bettoni ospiterà lunedi’ sera la cerimonia di presentazione delle nazioni ed un concerto di musica internazione con i “Beatops”, i grandi fans dei Beatles, in versione acustica. Questa dimora della riviera lombarda del lago è stata set di pellicole famose come “Allosanfan dei registi Paolo e Vittorio Taviani con Marcello Mastroiani e Lea Massari, fino ad una seguitissima puntata di “Linea Verde” di Raiuno.
Domenica sarà la “Regata per tutti” (nel pomeriggio di al largo di Bogliaco di Gargnano) con molti velisti ed progetti di vela terapia, della disabilità e del sociale a dare il via alle sfide, mentre gli atleti non vedenti di Australia, Finlandia, Gran Bretagna, Malta, San Marino, Stati Uniti e Spagna inizieranno a provare le 4 imbarcazioni che saranno utilizzate per le gare a Match-race che assegneranno il primo titolo di Campione del Mondo con la formula di vela non assistita del progetto Homerus. Lunedì 21 giugno alle 20 la piazzetta di Bogliaco ospiterà – come detto - la presentazione delle nazioni partecipanti al Mondiale Homerus e Villa Bettoni la serata d’apertura. Martedì 22 inizieranno le prime regate del Mondiale non vedenti che andranno avanti fino al 26 giugno. Mercoledì 23 sarà la volta del pianista internazionale Gerardo Chimini (ingresso ad invito alla Chiesa di San Pietro D’Agrino alle ore 21), venerdì 25 al Cibeforum del Film Festival del Garda in piazzetta a Bogliaco. Giovedì e sabato sono previsti due talk show televisivi con i protagonisti dell’appassionante avventura dei velisti iechi di Homerus. Sabato dalle 14 ci sarà, quasi certamente, la diretta Tv delle gare della finalissima sul canale Sky 830.
I partners istituzionali che hanno aderito sono la Ifds, Federazione mondiale velica dei disabili, la Federazione Italiana Vela, il Consiglio Regionale della Lombardia, la presidenza della Provincia di Brescia. Tra i supporter ci sono A2A, On-it, Hyak Onlus, Suncarrier , Marina Yachting, Systema Ambiente, Il Sole Mio Energy; tra i media Partners: Italo-Tv (diffusa in Usa e Canada), Italiavela (Web magazine), Viva L'Italia Channel- Sky 830 (diffusa in Europa e sui canali di Intelsat ed Eurosat), Teletutto e Brescia Telenord (con il programma Skipper-Il Mondo a vela).
giovedì 17 giugno 2010
Giraglia, se il fragore delle vele in festa vince la monotonia delle Vuvuzela
Il maxi Esimit Europa 2 (ex Alfa Romeo II) di Igor Simcic ha conquistato la Line Honour di Sanremo vincendo in reale la regata d’altura della Giraglia Rolex Cup, in 23 ore e 9 secondi, arrivando poco dopo le 11 di giovedi 17 mattina. Esimit Europa 2, che aveva anche doppiato in testa lo scoglio della Giraglia alle 22 e 25 di ieri sera, si aggiudica il Trofeo Rolex e il Trofeo Réné Levainville riservati al primo yacht classificato in tempo reale e il Trofeo Beppe Croce riservato al primo yacht ad aver raggiunto lo scoglio della Giraglia. L’ex Alfa Romeo) è lunga 30,5 metri e corre con bandiera Europea sotto il patrocinio della Comunità Europea e del Presidente Barroso. Flavio Favini è lo skipper, Alberto Bolzan primo timoniere e Tiziano Nava tattico. In arrivo anche Shockwave, il nuovo Mini Maxi di Neville Crichton (l’ex armatore di Alfa Romeo II, battuto dalla sua “vecchia” barca) e in terza posizione Container, il Judel Vrolijk 66 di Udo Schuetz.
--> Ben più di duecento barche al via, molti bellissimi maxi moderni, da regata e da crociera, Swan, Wally, one design, Open 40, una marea di yacht da crociera-regata o solo crociera (un po' meno solo regata), di tutti i cantieri e tutte le dimensioni. Una folla di vele, un frastuono di dacron, kevlar, mylar riuniti in un indistinto e fortissimo fragore, quel frastuono gracchioso che fanno le rande e i fiocchi che schioccano in virata o quando la prua è al vento (e che vento, alla Giraglia quest'anno). E' il rumore della vela che fa annichilire le monotone e stressanti "vuvuzela" del Mondiale di Calcio in Sudafrica. La festa è qui, e basta. La Giragliona (prologo, settimana tra le boe, le nuit de St Tropez, la lunga sul percorso di sempre, e il ritorno dell'arrivo a Sanremo, il regno sempre più dorato del bravissimo presidente dello YCS Beppe Zaoli, lo scoglio in Corsica, i cetacei, i record: insomma tutto insieme) è un grande patrimonio di spettacolo e anche cultura non solo sportiva della vela moderna, con tutto il suo carico storico, anzi proprio per la capacità - ormai acclarata - di andare ben oltre le aspettative dei suoi fondatori. Duecentotrenta barche fanno circa duemila velisti. In tempi - ahimè - di vela sempre più "autoreferenziale", rinchiusa in acquari come abbiamo sperimentato per la sontuosa ma isolata, quasi insonorizzata, Louis Vuitton a La Maddalena, questo esercito appassionato, colorato, competente, in grado di riempire il mare di chiglie, spinnaker, schizzi ed emozioni, è la più bella assicurazione sul futuro della nostra vela. Well done.
Mi rimetto in discussione
(Glenn Ashby, al timone, e James Spithill, in...azione a prua, alla practice race della Round Texel)
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da un amico catamaranista
A Texel stanno facendo delle regate in preparazione della Round Texel (NdB: la mitica regata intorno all'isola olandese, 450 catamarani partecipanti, ci torneremo di sicuro, e alla grande), e c'è vento forte ma soprattutto ondone... sembrano quasi tutti in difficoltà, a parte quelli veramente forti.
La novità della stagione è l'equipaggio Glen Asbhy-James Spithill (entrambi dal Team BMW Oracle, Glenn (NdB: ex campione del Tornado olimpico) è stato allenatore del team di coppa America per il trimarano), i quali tra l'altro regateranno in classe A al mondiale a Cesenatico a fine giugno e insieme al mondiale F18 a inizio luglio!
Ma a Texel anche super-multiscafisti come Ashby e Spithill sono spesso in crisi: questa una loro foto, con Jimmy... appeso come un salame!
(--> Pensate a Giacomino Spithill, il più giovane timoniere esordiente in Coppa America con Young Australia nel 2000, e dieci anni dopo il più giovane timoniere a trionfare, vincere, conquistare il trofeo sportivo più antico della storia, nell'edizione trascendentale tra BMW Oracle e Alinghi, trimarano Vs. catamarano. Un big, un grande, un immenso personaggio della vela. Eppure, tra una coppa e l'altra, tra una Louis Vuitton e l'altra, tra un RC44 e l'altra... eccolo appeso al trapezio di un piccolo cat in balia delle onde del Mare del Nord. Vela nel sangue)
domenica 13 giugno 2010
Un popolo di santi, di poeti, di laseristi
IL FILMATO DELL'ULTIMA GIORNATA DELL’EUROPEO LASER
E IL FILMATO DELLA PRIMA GIORNATA DEL CAMPIONATO
Abbiamo la medaglia di bronzo in carica (ricordate l’impresa dell’oriundo Diego Romero Paschetta a Qingdao 2008?). Perché allora, esattamente a metà quadriennio, al centro del guado verso Londra 2012, la classe Laser in Italia – a dispetto di una diffusione, di una attività, di una struttura tecnica e di una serie di professionalità indubbie – non riesce a esprimere talenti di livello mondiale?
L’Europeo Laser che si è svolto in questi giorni a Tallin, in Estonia (località che festeggia i 30 anni dalle Olimpiadi della Vela nel 1980) fotografa impietosamente una situazione grave, e fa emergere la frustrazione per i tentativi puntualmente andati a vuoto. La vela italiana non sfonda nella popolarissima classe Laser, il singolo per eccellenza, barca diffusa tra spiagge, villaggi e scuole vela, barca dura e tatticissima ormai olimpica da 14 anni (esordio a Savannah 1996), declinata (tecnicamente e commercialmente) in tre piani velici: Standard olimpico maschile, Radial olimpico femminile (ma anche per maschietti più leggeri e di ogni età), 4.7 giovanile e di formazione.
(Michele Regolo)
I risultati di Tallinn sono crudi: due vittorie Croate, un bis notevole per la piccola nazione affacciata sull’Adriatico, e due secondi posti inglesi, rinforzati da molti piazzamenti di vari atleti GBR. In entrambe le classifiche cresce il peso degli equipaggi dei paesi dell’est. In campo maschile vince Tonci Stipanovic davanti all’oro olimpico 2008 Paul Goodison. Terzo overall e fuori classifica per l’Europeo si è rivisto l’asso australiano Tom Slingsby. Vediamo l’azzurro: Michele Regolo, il più esperto e navigato dei nostri, l’ultimo a mollare, chiude al 20° posto con qualche buon piazzamento di manche in batteria ma finali in salita, 47° Giacomo Bottoli, 49° Carlo De Paoli, 79° Marco Gallo, 85° Federico Bressan, 95° Tommaso Pelosini, 97° Uberto Crivelli Visconti, 103° Marco Baruzzi, 108° Pietro Cerni.
Classifica finale Standard
(i croati neo campioni europei Laser)
In campo femminile titolo alla croata Tina Mihelic, che precede la britannica Charlotte Dobson e la lituana Gintare Scheidt (che prende il cognome dal marito, il fuoriclasse brasiliano plurimedagliato che oggi corre in Star, meglio così visto che da ragazza fa Volungevinciute) 31° Francesca Clapcich, che pure aveva iniziato col botto (prima nella prima prova), 55° Laura Marimon Giovannetti (29° under 21), 67° Laura Cosentino che però ha lasciato a metà campionato.
Classifica finale Radial
BREVE STORIA DEI SUCCESSI ITALIANI SUL LASER
Storicamente nel Laser (che esiste dal 1971), le vittorie italiane si ricordano al volo: l’Europeo di Gianfranco Oradini nel 1975, un 5° sempre all’Europeo di un giovanissimo Dodo Gorla nel 1976, un 7° al mondiale giovanile IYRU di un certo Paolo Semeraro, i vari podi europei di Vittoria Masotto e Francesca Pavesi nella prima metà degli anni ottanta, culminati col titolo europeo della stessa Pavesi nel 1985 (nello stesso anno la mantovana fu anche terza al mondiale), il 2° posto di Gianluca Grisoli al mondiale giovanile IYRU del 1984. Più recenti, la striscia di Larissa Nevierov (oggi tecnico federale Radial, dopo tre partecipazioni alle Olimpiadi) con la perla del mondiale femminile 1998. Poi il mondiale giovanile IYRU di Francesco Bruni nel 1994, e il 4° al Mondiale 2002 di Diego Negri. Naturalmente la medaglia di bronzo alle Olimpiadi 2008 venuta da un personaggio come Diego Romero.
Abbiamo una associazione di classe potente, organizzata, molto presente e anche creativa nel gestire e rinnovare certi formati dell’attività, ma soprattutto grande numericamente, con una base forte e con trend inarrestabile di crescita. Basta vedere il sito web ufficiale (www.assolaser.org) per rendersene conto, lo sviluppo delle categorie giovanili Under 21, Under 19, Under 18 e Under 15, gli standard organizzativi, l’attenzione alla comunicazione. Allora perché dal popolo di laseristi italici emergono raramente talenti in grado di dettare legge a livello internazionale? Un rebus che i tecnici FIV studiano da tempo. Proviamo a suscitare una discussione con questo post: cosa fare per invertire il trend?
E IL FILMATO DELLA PRIMA GIORNATA DEL CAMPIONATO
Abbiamo la medaglia di bronzo in carica (ricordate l’impresa dell’oriundo Diego Romero Paschetta a Qingdao 2008?). Perché allora, esattamente a metà quadriennio, al centro del guado verso Londra 2012, la classe Laser in Italia – a dispetto di una diffusione, di una attività, di una struttura tecnica e di una serie di professionalità indubbie – non riesce a esprimere talenti di livello mondiale?
L’Europeo Laser che si è svolto in questi giorni a Tallin, in Estonia (località che festeggia i 30 anni dalle Olimpiadi della Vela nel 1980) fotografa impietosamente una situazione grave, e fa emergere la frustrazione per i tentativi puntualmente andati a vuoto. La vela italiana non sfonda nella popolarissima classe Laser, il singolo per eccellenza, barca diffusa tra spiagge, villaggi e scuole vela, barca dura e tatticissima ormai olimpica da 14 anni (esordio a Savannah 1996), declinata (tecnicamente e commercialmente) in tre piani velici: Standard olimpico maschile, Radial olimpico femminile (ma anche per maschietti più leggeri e di ogni età), 4.7 giovanile e di formazione.
(Michele Regolo)
I risultati di Tallinn sono crudi: due vittorie Croate, un bis notevole per la piccola nazione affacciata sull’Adriatico, e due secondi posti inglesi, rinforzati da molti piazzamenti di vari atleti GBR. In entrambe le classifiche cresce il peso degli equipaggi dei paesi dell’est. In campo maschile vince Tonci Stipanovic davanti all’oro olimpico 2008 Paul Goodison. Terzo overall e fuori classifica per l’Europeo si è rivisto l’asso australiano Tom Slingsby. Vediamo l’azzurro: Michele Regolo, il più esperto e navigato dei nostri, l’ultimo a mollare, chiude al 20° posto con qualche buon piazzamento di manche in batteria ma finali in salita, 47° Giacomo Bottoli, 49° Carlo De Paoli, 79° Marco Gallo, 85° Federico Bressan, 95° Tommaso Pelosini, 97° Uberto Crivelli Visconti, 103° Marco Baruzzi, 108° Pietro Cerni.
Classifica finale Standard
(i croati neo campioni europei Laser)
In campo femminile titolo alla croata Tina Mihelic, che precede la britannica Charlotte Dobson e la lituana Gintare Scheidt (che prende il cognome dal marito, il fuoriclasse brasiliano plurimedagliato che oggi corre in Star, meglio così visto che da ragazza fa Volungevinciute) 31° Francesca Clapcich, che pure aveva iniziato col botto (prima nella prima prova), 55° Laura Marimon Giovannetti (29° under 21), 67° Laura Cosentino che però ha lasciato a metà campionato.
Classifica finale Radial
BREVE STORIA DEI SUCCESSI ITALIANI SUL LASER
Storicamente nel Laser (che esiste dal 1971), le vittorie italiane si ricordano al volo: l’Europeo di Gianfranco Oradini nel 1975, un 5° sempre all’Europeo di un giovanissimo Dodo Gorla nel 1976, un 7° al mondiale giovanile IYRU di un certo Paolo Semeraro, i vari podi europei di Vittoria Masotto e Francesca Pavesi nella prima metà degli anni ottanta, culminati col titolo europeo della stessa Pavesi nel 1985 (nello stesso anno la mantovana fu anche terza al mondiale), il 2° posto di Gianluca Grisoli al mondiale giovanile IYRU del 1984. Più recenti, la striscia di Larissa Nevierov (oggi tecnico federale Radial, dopo tre partecipazioni alle Olimpiadi) con la perla del mondiale femminile 1998. Poi il mondiale giovanile IYRU di Francesco Bruni nel 1994, e il 4° al Mondiale 2002 di Diego Negri. Naturalmente la medaglia di bronzo alle Olimpiadi 2008 venuta da un personaggio come Diego Romero.
Abbiamo una associazione di classe potente, organizzata, molto presente e anche creativa nel gestire e rinnovare certi formati dell’attività, ma soprattutto grande numericamente, con una base forte e con trend inarrestabile di crescita. Basta vedere il sito web ufficiale (www.assolaser.org) per rendersene conto, lo sviluppo delle categorie giovanili Under 21, Under 19, Under 18 e Under 15, gli standard organizzativi, l’attenzione alla comunicazione. Allora perché dal popolo di laseristi italici emergono raramente talenti in grado di dettare legge a livello internazionale? Un rebus che i tecnici FIV studiano da tempo. Proviamo a suscitare una discussione con questo post: cosa fare per invertire il trend?
sabato 12 giugno 2010
Diego, Stella Euromundial (7° assoluto, 5° Mondiale, 3° europeo)
Concluso il campionato europeo della classe olimpica Star a Viareggio, una delle regate più importanti organizzate in Italia in questo 2010 di metà quadriennio olimpico. Il titolo continentale è andato ai tedeschi Johannes Polgar e Markus Roy, Polgar è un ex tornadista, alle prime armi in Star. Tre americani nei primi 5. Ottimo 7° finale per gli azzurri Diego Negri e Enrico Voltolini (5° per nazione e 3° europeo), appena dietro all’oro olimpico polacco Mateusz Kusnierevicz (6°) e davanti al recordman di medaglie olimpiche veliche Torben Grael (8°), all’altro plurimedagliato brasiliano Robert Scheidt (9°), alle medaglie sparse del francese Rohart (12°) e dello svedese Loof (14°), al vice-campione del mondo lo svizzero Marazzi (11°), all’altro carioca Lars Grael che a Rio aveva sfiorato il podio (13°), e così via.
L’Euromundial viareggino conferma Diego tra i migliori staristi del momento, il migliore considerando la combinata Mondiale-Europeo (nessuno come lui: 6° e 7°), per di più con la storia del prodiere nuovo di zecca, il giovane ex finnista spezzino Enrico Voltolini, che cancella per ora tutti i dubbi sull’addio all’esperto Nando Colaninno. Il tutto al netto dell’assenza – pesante – degli iridati in carica, gli inglesi Iain Percy e Andy Simpson.
CHI E’ IL TEDESCO CHE VIENE DAL TORNADO, NEO-EUROMUNDIAL DELLA STAR
E’ il tedesco Johannes Polgar (col prodiere Markus Loy) di Amburgo, classe 1977 (33 anni), studi in legge, primi bordi a 12 anni su un Optimist, ed ex Tornadista, il nuovo campione europeo della classe olimpica Star. Polgar (col prodiere Florian Spalteholz) è stato olimpico del Tornado a Pechino (Qingdao) 2008, dove concluse con un ottimo 8° posto (all’attivo anche un 1° di giornata, a pari punti con gli azzurri Francesco Marcolini e Edoardo Bianchi che li precedettero al 7° posto in classifica.
Polgar fu 17° al Mondiale Star 2010 di Rio de Janeiro, quello vinto dagli inglesi Iain Percy e Andrew Simpson (i soli grandi assenti a Viareggio).
GLI ITALIANI
Dopo Diego&Enrico svetta al 17° posto Enrico Chieffi, due volte campione del mondo di classi olimpiche (470 nel 1985, Star 1996) col prodiere Manlio Corsi. Il manager della Nautor di Ferragamo ha classe nelle vene e lo dimostra anche senza allenamento, un suo ritorno in scena è sempre possibile (un back-to-basic alla Paul Cayard 2004). Terzi italiani i braccianesi Piero Poggi e Giancarlo Dal Col (un bel 6° nella prova finale), quindi 40° Nicola Celon e Edoardo Natucci, 41° Albino e Fabio Fravezzi, 44° Andrea Racchelli e Tiziano Auguadro, 46° Giulio Gatti e Ermes Costa, 49° Francesco Marcolini e Leone Rocca, 52° Massimo Canali e Francesco Lattuada, 53° Marco Augelli e Jacopo Kuhar, 54° Michele Benamati, 15enne figlio d’arte dell’ex stella d’oro Roberto, col papà a prua, 55° Silvio Santoni e Fabio Toccoli, 59° Luca Simeone e Manuele La Porta, 61° Lucio Boggi e Sergio Lambertenghi, 62° Andrea Fornaro e Emiliano Bianchi, 63° Vincenzo Locatelli e Giuseppe Oggioni, 64° Valerio Chinca e Massimo Ciano, 67° Guglielmo Danelon e Mattia Gazzetta, più tanti altri che trovate nella classifica finale al link sotto. Un bel campionato, l’entusiasmo di Viareggio e un bel range di condizioni meteo, un livello notevole, un’ottima organizzazione, un risultato eccezionale per la vela olimpica azzurra, col podio continentale dell’ex vice campione del mondo Diego Negri.
QUI LA CLASSIFICA FINALE DELL’EUROPEO DI VIAREGGIO
venerdì 11 giugno 2010
"La FIV è retta da norme statutarie e regolamentari basate sul principio di democrazia interna e sul principio di libera partecipazione (...)"
Venerdi scorso 4 giugno, a Genova, c'è stata la prima riunione della Commissione per la riforma dello Statuto FIV. Una commissione importante, un compito importantissimo, poco tempo a disposizione, una riforma che interessa tutte le società affiliate, e quindi tutti noi tesserati.
Una Commissione importante - La presiede il Presidente Onorario Carlo Rolandi e la compongono il presidente XII Zona Giorgio Brezich, il VPV Glauco Briante, il presidente della IX Zona Pier Luigi Ciammaichella, il consigliere di presidenza Fabrizio Gagliardi, il consulente federale Avv. Guido Martinelli, il presidente della VIII Zona (e della Consulta dei presidenti di Zona) Raffaele Ricci, il presidente della Commissione Carte Federali Avv. Giancarlo Sabbadini e il Coordinatore Federale Gianni Storti.
Un compito importantissimo - Cambiare volto allo Statuto FIV secondo una serie di idee di fondo del presidente federale Carlo Croce volte a snellire l'organizzazione, i costi e la burocrazia dell'Ente, e che parte dall'ipotesi di tagliare il numero dei consiglieri e forse delle Zone. Per un rapido riepilogo leggere QUI il nostro post precedente sullo Statuto.
Poco tempo a disposizione - L'assemblea FIV del biennio è in programma a febbraio 2011, e toccherà ad essa esaminare ed eventualmente approvare le modifiche statutarie proposte. All'assemblea partecipano i presidenti delle società affiliate: è dunque a loro che devono essere illustrate, spiegate e dettagliate le proposte di modifica, con le relative conseguenze. Senza questo percorso, sarà impossibile per la base prendere una decisione veramente ponderata.
E' per questo che - giustamente - la Commissione si è data tappe forzate di lavoro. La riunione di venerdi scorso è servita a costituire la Commissione, far incontrare i suoi componenti (che comunque si conoscevano già bene), stabilire un calendario. Questo: seconda riunione il 7 luglio (l'8 è in programma il prossimo Consiglio Federale, a Trieste); terza riunione il 22 luglio; quindi sosta estiva e gran finale al Consiglio Federale di ottobre. In quest'ultima sede il progetto della riforma dovrà essere approvato e quindi passare alla "road map" di presentazione alle 15 Zone.
Mai come in questo caso - una riforma radicale che ci riguarda tutti da vicino - è essenziale una comunicazione serena, continuativa, trasparente. Direi anglosassone (così forse ci capiamo meglio). Vogliamo essere ottimisti per il futuro: lo dichiariamo a scanso di equivoci. Non siamo interessati a criticare per partito preso, non è questo il nostro dna. E' casa nostra e vogliamo sapere e partecipare a questo iter. Quindi buon lavoro. Insieme.
LO STATUTO FIV: LEGGILO QUI
E IN OMAGGIO ALLA CARTA FEDERALE PER ECCELLENZA, ECCOVI UN ESTRATTO DEI PRIMI ARTICOLI...
Art. 1 - Costituzione
1 - La Federazione Italiana Vela, di seguito FIV, fondata a Genova in data 13 aprile 1927 con la denominazione di Reale Federazione Italiana Vela, è costituita dalle Società e Associazioni Sportive dilettantistiche, dagli altri enti e organismi sportivi, ivi compresi i Gruppi Sportivi rappresentati nel Comitato Sportivo Militare e firmatari di apposite convenzioni con il CONI, tutti di seguito denominati Affiliati, che senza fini di lucro svolgono e praticano in Italia l’attività velica e in particolare lo Sport della Vela e che abbiano ottenuto l'affiliazione ad essa, impegnandosi ad osservare lo Statuto e i Regolamenti emanati o adottati dalla Federazione.
2 - La FIV è retta da norme statutarie e regolamentari basate sul principio di democrazia interna e sul principio di libera partecipazione all’attività velica e sportiva da parte di chiunque in condizioni di parità e in armonia con l’ordinamento sportivo nazionale e internazionale.
3 - La FIV, riconosciuta ai fini sportivi dal CONI, è dotata di autonomia tecnica, organizzativa e di gestione sotto la vigilanza del CONI, è associazione a carattere nazionale con personalità giuridica di diritto privato ai sensi dell’art. 18 del D. Lgs. 23 luglio 1999 n. 242 e successive modificazioni, ed è l’unica ad essere riconosciuta per disciplinare l’attività della vela in Italia.
4 - La FIV è apartitica, apolitica e aconfessionale.
Art. 2 -Scopi ed attività
1 - La FIV ha lo scopo di promuovere, propagandare, organizzare e disciplinare l’attività velica e in particolare lo Sport della Vela in tutte le sue forme. Le discipline velico-sportive praticate sono quelle dello Sport della Vela, definite ufficialmente e riconosciute dalla International Sailing Federation -ISAF.
2 - Non persegue fini di lucro ed è disciplinata dal D. Lgs. 23 luglio 1999 n. 242 e successive modificazioni, dal Codice Civile e dalle disposizioni di attuazione del medesimo nonché dai principi fondamentali contenuti nello Statuto del CONI.
3 - Essa è l'Autorità nazionale per lo Sport della Vela; è affiliata all’ISAF - International Sailing Federation - della quale riconosce, accetta e applica lo Statuto e i regolamenti in quanto in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi del CIO e del CONI; ne è ufficialmente riconosciuta quale unica rappresentante per l’Italia in campo nazionale e internazionale per lo svolgimento dell’attività velica. E’altresì affiliata all’EUROSAF -European Sailing Federation- quale unica ufficiale rappresentante per l’Italia. E’, altresì, riconosciuta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti come Ente di riferimento per lo sviluppo della cultura nautica (art. 52 D. Lgs. n. 171/2005).
4 - La FIV recepisce le direttive dell’Unione Europea in materia di sport e attua, se di reciproco interesse, progetti di attività in compartecipazione.
5 - Sono di esclusiva competenza della FIV l'attività velica dilettantistica e quella professionistica, nonché la formazione e l'abilitazione dei Tecnici, degli Stazzatori, degli Ufficiali di Regata e degli Organizzatori delle manifestazioni veliche. L'attività dilettantistica è disciplinata dalla FIV seguendo i principi della Carta Olimpica; l'attività professionistica, nel rispetto dei principi posti dalla Legge 23 marzo 1981 n. 91 e successive modificazioni, sarà introdotta, previa autorizzazione del Consiglio Nazionale del CONI, in presenza di una notevole rilevanza economica, ove tale attività venga ammessa e disciplinata da apposita regolamentazione dell’ISAF, adottata dalla FIV ed approvata dal CONI.
6 - La FIV svolge l’attività sportiva in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi del CIO, dell’ISAF e del CONI, anche in considerazione della valenza pubblicistica di specifiche tipologie di attività individuate nello Statuto del CONI.
7 - La FIV svolge la sua attività sportiva nel rispetto e applicando incondizionatamente le Norme Sportive Antidoping del CONI.
8 - La FIV, nell'ambito dei propri fini istituzionali, svolge altresì le seguenti attività:
-gestione e promozione di corsi di istruzione tecnico-professionale, qualificazione e perfezionamento nell'attività velica, nel diporto nautico e nelle attività professionali connesse;
-orientamento, formazione, qualificazione e aggiornamento nelle attività veliche dei docenti di ogni ordine e grado e dei formatori, anche in collaborazione con organismi pubblici e privati nazionali e internazionali;
-promozione, gestione e costruzione d'impianti e attrezzature velico-sportive;
-informazione ed editoria in tutte le forme tecniche con esclusione della stampa di quotidiani.
(...)
Una Commissione importante - La presiede il Presidente Onorario Carlo Rolandi e la compongono il presidente XII Zona Giorgio Brezich, il VPV Glauco Briante, il presidente della IX Zona Pier Luigi Ciammaichella, il consigliere di presidenza Fabrizio Gagliardi, il consulente federale Avv. Guido Martinelli, il presidente della VIII Zona (e della Consulta dei presidenti di Zona) Raffaele Ricci, il presidente della Commissione Carte Federali Avv. Giancarlo Sabbadini e il Coordinatore Federale Gianni Storti.
Un compito importantissimo - Cambiare volto allo Statuto FIV secondo una serie di idee di fondo del presidente federale Carlo Croce volte a snellire l'organizzazione, i costi e la burocrazia dell'Ente, e che parte dall'ipotesi di tagliare il numero dei consiglieri e forse delle Zone. Per un rapido riepilogo leggere QUI il nostro post precedente sullo Statuto.
Poco tempo a disposizione - L'assemblea FIV del biennio è in programma a febbraio 2011, e toccherà ad essa esaminare ed eventualmente approvare le modifiche statutarie proposte. All'assemblea partecipano i presidenti delle società affiliate: è dunque a loro che devono essere illustrate, spiegate e dettagliate le proposte di modifica, con le relative conseguenze. Senza questo percorso, sarà impossibile per la base prendere una decisione veramente ponderata.
E' per questo che - giustamente - la Commissione si è data tappe forzate di lavoro. La riunione di venerdi scorso è servita a costituire la Commissione, far incontrare i suoi componenti (che comunque si conoscevano già bene), stabilire un calendario. Questo: seconda riunione il 7 luglio (l'8 è in programma il prossimo Consiglio Federale, a Trieste); terza riunione il 22 luglio; quindi sosta estiva e gran finale al Consiglio Federale di ottobre. In quest'ultima sede il progetto della riforma dovrà essere approvato e quindi passare alla "road map" di presentazione alle 15 Zone.
Mai come in questo caso - una riforma radicale che ci riguarda tutti da vicino - è essenziale una comunicazione serena, continuativa, trasparente. Direi anglosassone (così forse ci capiamo meglio). Vogliamo essere ottimisti per il futuro: lo dichiariamo a scanso di equivoci. Non siamo interessati a criticare per partito preso, non è questo il nostro dna. E' casa nostra e vogliamo sapere e partecipare a questo iter. Quindi buon lavoro. Insieme.
LO STATUTO FIV: LEGGILO QUI
E IN OMAGGIO ALLA CARTA FEDERALE PER ECCELLENZA, ECCOVI UN ESTRATTO DEI PRIMI ARTICOLI...
Art. 1 - Costituzione
1 - La Federazione Italiana Vela, di seguito FIV, fondata a Genova in data 13 aprile 1927 con la denominazione di Reale Federazione Italiana Vela, è costituita dalle Società e Associazioni Sportive dilettantistiche, dagli altri enti e organismi sportivi, ivi compresi i Gruppi Sportivi rappresentati nel Comitato Sportivo Militare e firmatari di apposite convenzioni con il CONI, tutti di seguito denominati Affiliati, che senza fini di lucro svolgono e praticano in Italia l’attività velica e in particolare lo Sport della Vela e che abbiano ottenuto l'affiliazione ad essa, impegnandosi ad osservare lo Statuto e i Regolamenti emanati o adottati dalla Federazione.
2 - La FIV è retta da norme statutarie e regolamentari basate sul principio di democrazia interna e sul principio di libera partecipazione all’attività velica e sportiva da parte di chiunque in condizioni di parità e in armonia con l’ordinamento sportivo nazionale e internazionale.
3 - La FIV, riconosciuta ai fini sportivi dal CONI, è dotata di autonomia tecnica, organizzativa e di gestione sotto la vigilanza del CONI, è associazione a carattere nazionale con personalità giuridica di diritto privato ai sensi dell’art. 18 del D. Lgs. 23 luglio 1999 n. 242 e successive modificazioni, ed è l’unica ad essere riconosciuta per disciplinare l’attività della vela in Italia.
4 - La FIV è apartitica, apolitica e aconfessionale.
Art. 2 -Scopi ed attività
1 - La FIV ha lo scopo di promuovere, propagandare, organizzare e disciplinare l’attività velica e in particolare lo Sport della Vela in tutte le sue forme. Le discipline velico-sportive praticate sono quelle dello Sport della Vela, definite ufficialmente e riconosciute dalla International Sailing Federation -ISAF.
2 - Non persegue fini di lucro ed è disciplinata dal D. Lgs. 23 luglio 1999 n. 242 e successive modificazioni, dal Codice Civile e dalle disposizioni di attuazione del medesimo nonché dai principi fondamentali contenuti nello Statuto del CONI.
3 - Essa è l'Autorità nazionale per lo Sport della Vela; è affiliata all’ISAF - International Sailing Federation - della quale riconosce, accetta e applica lo Statuto e i regolamenti in quanto in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi del CIO e del CONI; ne è ufficialmente riconosciuta quale unica rappresentante per l’Italia in campo nazionale e internazionale per lo svolgimento dell’attività velica. E’altresì affiliata all’EUROSAF -European Sailing Federation- quale unica ufficiale rappresentante per l’Italia. E’, altresì, riconosciuta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti come Ente di riferimento per lo sviluppo della cultura nautica (art. 52 D. Lgs. n. 171/2005).
4 - La FIV recepisce le direttive dell’Unione Europea in materia di sport e attua, se di reciproco interesse, progetti di attività in compartecipazione.
5 - Sono di esclusiva competenza della FIV l'attività velica dilettantistica e quella professionistica, nonché la formazione e l'abilitazione dei Tecnici, degli Stazzatori, degli Ufficiali di Regata e degli Organizzatori delle manifestazioni veliche. L'attività dilettantistica è disciplinata dalla FIV seguendo i principi della Carta Olimpica; l'attività professionistica, nel rispetto dei principi posti dalla Legge 23 marzo 1981 n. 91 e successive modificazioni, sarà introdotta, previa autorizzazione del Consiglio Nazionale del CONI, in presenza di una notevole rilevanza economica, ove tale attività venga ammessa e disciplinata da apposita regolamentazione dell’ISAF, adottata dalla FIV ed approvata dal CONI.
6 - La FIV svolge l’attività sportiva in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi del CIO, dell’ISAF e del CONI, anche in considerazione della valenza pubblicistica di specifiche tipologie di attività individuate nello Statuto del CONI.
7 - La FIV svolge la sua attività sportiva nel rispetto e applicando incondizionatamente le Norme Sportive Antidoping del CONI.
8 - La FIV, nell'ambito dei propri fini istituzionali, svolge altresì le seguenti attività:
-gestione e promozione di corsi di istruzione tecnico-professionale, qualificazione e perfezionamento nell'attività velica, nel diporto nautico e nelle attività professionali connesse;
-orientamento, formazione, qualificazione e aggiornamento nelle attività veliche dei docenti di ogni ordine e grado e dei formatori, anche in collaborazione con organismi pubblici e privati nazionali e internazionali;
-promozione, gestione e costruzione d'impianti e attrezzature velico-sportive;
-informazione ed editoria in tutte le forme tecniche con esclusione della stampa di quotidiani.
(...)
giovedì 10 giugno 2010
Diego&Enrico zampata sull'Euromundial Star
Con un prepotente terzo posto di giornata nella quarta prova, Diego Negri e Enrico Voltolini balzano al 4° posto assoluto nella classifica generale del Campionato Europeo Star a Viareggio, quello con 137 barche e tutti i più forti, ma proprio tutti i più forti equipaggi del mondo sulla Stella olimpica.
Una bella giornata da tenersi stretta (pensare che Torben Grael si è sparato un 36°, Rohart un 38°, con una flotta così è un attimo...). Per trovare un altro equipaggio italiano si arriva al 27° con Piero Poggi e Giancarlo Dal Col (AV Bracciano). L'Euromundial prosegue, sabato è prevista l'ultima regata.
Cliccando qui il link alla classifica aggiornata dopo 4 prove.
La splendida giornata è completata dall'arrivo delle co-produzioni FIV: prime-time con intervista a un (giustamente) raggiante Diego Negri. E finale coi piedi.
Una bella giornata da tenersi stretta (pensare che Torben Grael si è sparato un 36°, Rohart un 38°, con una flotta così è un attimo...). Per trovare un altro equipaggio italiano si arriva al 27° con Piero Poggi e Giancarlo Dal Col (AV Bracciano). L'Euromundial prosegue, sabato è prevista l'ultima regata.
Cliccando qui il link alla classifica aggiornata dopo 4 prove.
La splendida giornata è completata dall'arrivo delle co-produzioni FIV: prime-time con intervista a un (giustamente) raggiante Diego Negri. E finale coi piedi.
mercoledì 9 giugno 2010
E in Versilia impazza il Mundial "europeo" della Star
(Centotrenta Star su una linea di partenza, sempre uno spettacolo da non perdere)
E’ già a metà strada l’Europeo della regina della vela olimpica, la classe Star, a Viareggio, cuore del turismo (e dell’industria nautica) in Versilia, e culla storica di una nutrita flotta di Star. Il Campionato Europeo a Viareggio è anche tappa chiave in preparazione e selezione per i prossimi Giochi Olimpici. Un bellissimo campionato, a due anni dalle Olimpiadi si sono ritrovati in un posto evidentemente gradito ben 130 equipaggi, moltissimi (nonché tra i più forti) vengono da fuori Europa, insomma quello di Viareggio è un vero e proprio Mundial delle Stelle, non c’è da stupirsi se qualcuno tra coloro che incrociano nelle acque viareggine indosserà una medaglia alle Olimpiadi di Londra (Weymouth) 2012.
Ci sono 264 velisti, 27 nazionalità. Il più giovane ha 16 anni (Michele Benamati, figlio d’arte di papà Roberto, stella d’oro nel 1992), il più anziano 75 (Dierk Thomsen, tedesco classe 1935). Tra gli equipaggi anche qualche donna. Un grande Campionato che secondo gli organizzatori ha anche prodotto un giro di affari di circa 500.000 euro, portando un giro turistico assai gradito in questo inizio di stagione e promuovendo Viareggio come “Capitale della Vela” nel mondo.
Sponsor dell’Europeo-Mundial Star di Viareggio sono due aziende toscane - Acta Energy e Callegari - che hanno scelto Viareggio, e la Vela, come vetrina ideale per presentare al pubblico HIDRO, il primo tender ad idrogeno. Come dire che anche la Vela Olimpica, nel suo piccolo, può trovare sponsor, partner, spinte, aiuti. Non solo la Giraglia o i Figaro, per intenderci. L’evento vanta altri partner tra i quali Land Rover proposta da Suncar, B2K Balena 2000, Sagra, Viareggio Versilia Congressi, Mo.Ver, veleria BE1, NYL. Ogni giorno viene aperto il “Villaggio Vela Star” davanti al Club Nautico Versilia nella Darsena di Viareggio, in cui il pubblico può intrattenersi tra stand ed aree espositive, informative e culturali. Il programma prevede lo start delle regate alle ore 13.00 tutti i giorni fino a domenica 13. Bravi.
Il Campionato Europeo è organizzato da un pool di società sportive affiliate FIV di solidissime tradizioni: Società Velica Viareggina, il più antico sodalizio nella promozione dello sport velico della città; Club Nautico Versilia, il più importante circolo nautico creato per la vela e la motonautica nel porto di Viareggio; Lega Navale Italiana, attiva nella promozione del diporto e delle attività. Supporto è arrivato dal Comune di Viareggio, e partecipazione attiva in mare e in terra dalla Viareggio Porto Spa e dalla Capitaneria di Porto–Guardia Costiera Viareggio ed in collaborazione con il Comitato Circoli Velici Versiliesi e Panathlon International Versilia.
Dopo tre regate, la situazione è fluida... Un tedesco al comando, con Torben Grael (che prima del campionato ha varato la sua nuova Star) già vicinissimo, molti dei big nei quartieri alti, e i migliori azzurri a fare i migliori azzurri. Diego Negri (6° al Mondiale pochi mesi fa a Rio de Janeiro) qui all’esordio europeo con il nuovissimo e giovanissimo prodiere Enrico Voltolini. 21-4-20, sono buoni ottavi, davanti a gente come Rohart, Loof, Marazzi. Molto più staccati, al 29° i secondi azzurri, con l’ex olimpico di Tornado Francesco Marcolini (a prua Leone Rocca). Su questo campionato torneremo approfonditamente, intanto la classifica completa con tutti i dettagli la trovate cliccando qui.
domenica 6 giugno 2010
Centro Tecnico Federale a La Maddalena: pronto nel 2012
(Il Centro Tecnico FIV a La Maddalena, anticipato su questo blog e poi confermato in Consiglio Federale a febbraio da Aldo Tomasina, sarà pronto nel 2012)
In questi giorni, durante le regate del Louis Vuitton Trophy La Maddalena, svolte nell'area destinata a diventare un porto turistico, dove prima sorgeva l'Arsenale, e comprendente anche un grosso albergo e un futuro residence con molti appartamenti, a fare gli "onori di casa" è stato un personaggio d'eccezione, del mondo dello sport e della nostra vela: l'Ingegner Luigi Carpaneda. Due medaglie olimpiche (nella Scherma), due titoli mondiali (nella vela), cinque volte capitano della squadra italiana all'Admiral's Cup, vive sull'isola ed è uno dei suoi più grandi ambasciatori all'esterno.
L'idea del Centro Tecnico Federale a La Maddalena è nata proprio da Luigi Carpaneda, che ne ha parlato per primo al presidente CONI Gianni Petrucci e quindi al presidente FIV Carlo Croce. L'area destinata ad accogliere il CTF, con 40 posti letto, è a ridosso del nuovo porto turistico. Per realizzarla i lavori inizieranno nei prossimi mesi e proseguiranno insieme alla realizzazione finale del marina. E' prevista anche la realizzazione di una ulteriore darsena, praticamente dedicata al solo CTF.
E' in via di definizione un accordo con il Gruppo Marcegaglia, che gestisce le aree (porto, hotel, residence e strutture), al quale la FIV (con l'aiuto promesso dal CONI) pagherà un canone di affitto.
Carpaneda parla con entusiasmo delle potenzialità del CTF e delle ricadute positive che esso avrà sull'isola. Di sicuro avere una struttura federale nel cuore dell'arcipelago e di uno dei mari più belli e ventosi del mondo, costituirà un'occasione per tutta la vela italiana, e nella mente del suo ideatore c'è anche la partecipazione di atleti stranieri. Quando si dice avere visioni, e carattere. Carpaneda, che oggi è un arzillissimo ottantaseienne che veleggia molto insieme alla moglie Marina ed è Commodoro dello Yacht Club Porto Rotondo, ha perseguito per anni l'idea di un Centro federale in queste acque, e adesso - complici indiretti i lavori per il G8 - può dire di aver realizzato il suo sogno.
Nei giorni del Louis Vuitton Trophy a La Maddalena, questa sarebbe stata una bella storia, edificante, di quelle da raccontare. Ma pare che dalle parti della Federvela nessuno abbia più voglia di raccontare.
giovedì 3 giugno 2010
"Con tre barche italiane a La Maddalena, di Federazione non c'è traccia"
(Nella nostra foto, tratta da un fotogramma delle riprese video in diretta, il logo dell'ISAF, la federvela mondiale, apposto sulla colonnina di un coffee, particolarmente in vista nelle riprese con la camera on-board)
DALL'INTERVISTA DI CARLO CROCE AL SECOLO XIX NEL DICEMBRE 2008
(...) “(...) Dico una banalità: quanta gente si è avvicinata alla vela grazie alla Coppa America? Solo che l’anno scorso (l’intervista è di fine 2008, NdB), con tre barche italiane a Valencia, di Federazione non c’era traccia. (...)”
Non perdeva occasione (ne ha perse pochissime), il neo-presidente Croce, per bacchettare la Vecchia FIV: qui lo ha fatto in una intervista rilasciata poche ore dopo la sua elezione. Tra le tante, ha detto proprio così: che a Valencia c'erano tre barche italiane eppure "di Federazione non c'era traccia"... Questo a Valencia 2007.
E a La Maddalena 2010, presidente? Quanta Federazione c'è a La Maddalena, in questi giorni, con i migliori team e i migliori velisti, le dirette web (e da oggi anche televisive su RaiSport2), in quella stessa Maddalena che la Nuova FIV ha scelto quale sede del suo primo Centro Tecnico Federale?
L'ISAF, la federvela internazionale, è presente a La Maddalena, al G10 della grande vela. Per via istituzionale, visto che i Giudici e gli Umpires sono tutti nominati a Southampton, così come da anni collabora strettamente con gli stessi organizzatori dell'America's Cup. E in più, come si vede dalla nostra foto, l'ISAF è presente con il suo logo sui coffee-grinder delle barche in gara, in una delle posizioni più in vista nelle riprese tv. Insomma l'ISAF almeno un "post-it" a La Maddalena l'ha messo. La Nuova FIV, invece, padrona di casa (siamo in Italia), mamma di tre dei team partecipanti, non s'è vista.
Complimenti per l'ennesimo esempio di stretta corrispondenza tra parole e fatti. E pensare che a La Maddalena, per il G8 (quello vero, con i potenti del mondo) il presidente Croce aveva fatto tanto per esserci: con la sua Nave Italia, per il G8 Young. Dirottata altrove quando il vertice fu spostato a L'Aquila.
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