lunedì 17 maggio 2010

La Maddalena, lasciamo parlare solo il vento


(Due ACC5 - BMW Oracle e Mascalzone Latino - in allenamento nelle acque de La Maddalena)

E’ la settimana del Louis Vuitton Trophy La Maddalena (unica tappa europea del circuito nel 2010), il sito www.louisvuittontrophy.com è già al centro dell’attenzione e lo sarà ancora di più quando trasmetterà le dirette dei match. L’appuntamento è da definire per quello che è: un evento straordinario per la vela e non solo, una incredibile raccolta di nomi, campioni, personaggi e persino simboli della grande vela, tutti riuniti in un mezzo paradiso al centro del Tirreno.

C’è un po’ di (comprensibile) timidezza, persino dallo stesso mondo della vela, nel valutare e dare il giusto peso, anzi nome e cognome, a questo evento. La Maddalena negli ultimi tempi è stata al centro delle cronache non proprio per il suo mare e il suo vento. L’Italia è percorsa da cento fibrillazioni, da ribollimenti politici, giudiziari, economici. La gente, più in generale, non è certo nella disposizione d’animo leggera e aperta che aveva nel 2000 quando in tanti raggiunsero Luna Rossa fin nella remota Nuova Zelanda, o almeno che aveva nel 2007 quando a migliaia i nostri connazionali si riversarono su Valencia, ombelico della vela, a fare il tifo al tris: Luna Rossa, Mascalzone Latino, +39, e magari anche Alinghi.

Oggi l’Italia è oggettivamente distratta. E francamente è difficile provare, per quanto sommessamente, a farla girare da questa parte. Ma bisogna pur cominciare a farlo. Amanti della vela: tutti alla Maddalena! Ma quando vi ricapita di avere a disposizione le 10 squadre più forti al mondo nella vela, e la seguente lista di nomi che hanno vinto l’invincibile tra Olimpiadi, America’s Cup, Volvo Ocean Race: Ben Ainslie, Ed Baird, Dean Barker, Gavin Brady, Francesco Bruni, Paul Cayard, Tommaso Chieffi, Russell Coutts, Grant Dalton, Flavio Favini, Torben Grael, Karol Jablonsky, Betrand Pacé, Iain Percy, James Spithill, Jochen Schumann...

Anche volendo (e non vogliamo) tralasciare i paesaggi, il mare, le rocce, gli scenari della natura e le condizioni meteomarine ideali per la vela in Costa Smeralda e a La Maddalena, non esiste attualmente al mondo un altro evento di vela che preveda la partecipazione di un simile concentrato di talenti.

Perciò, su La Maddalena, calma Italia. G8 e dintorni, ora che iniziano le regate, lasciate la parola al vento. Magari mette tutti d’accordo.

domenica 16 maggio 2010

E adesso occhio a Ivan Kljakovic

EUROPEO FINN, IL BIS DI GASPIC

Il croato Ivan Kljakovic Gaspic, 25 anni per 1 metro e 90 e 94 chili, ha vinto per il secondo anno consecutivo il titolo europeo del singolo olimpico Finn. Gaspic stavolta ha vinto in casa nella sua Spalato, pochi giorni prima del suo compleanno (è del 24 maggio). E adesso occhio a Ivan Kljakovic Gaspic, forza sfacciata che viene dalla gioventù, ma esperienza preziosa già in carniere, come le Olimpiadi di Pechino (Qingdao) dove chiuse con un significativo 8° posto. Non è una novità questo Gaspic nelle alte sfere del Finn, ma un bis continentale fa scalpore: battuti lo spagnolo Rafael Trujillo, il britannico Ed Wright, lo svedese Daniel Birgmark, e – attenti a questo particolare – altri due connazionali non proprio teneri come Martin Misura e Mate Arapov finiti rispettivamente 5° e 6° nella classifica finale.

I primi 10 dopo la Medal Race e punteggio
(piazzamento della Medal Race tra parentesi)

1 CRO 524 Ivan Kljakovic Gaspic 35 (2)
2 GBR 11 Edward Wright 35 (3)
3 SWE 11 Daniel Birgmark 41 (5)
4 ESP 100 Rafael Trujillo 41 (7)
5 CRO 25 Marin Misura 49 (4)
6 CRO 2 Mate Arapov 52 (1)
7 GBR 41 Giles Scott 54 (6)
8 FRA 112 Jonathan Lobert 54 (RTD)
9 NOR 1 Peer Moberg 57 (8)
10 FRA 115 Thomas Le Breton, 59 (DNC)

E gli italiani? Insomma. Il primo è Giorgio Poggi, 18° (inizialmente dato più indietro, me ne scuso, ieri è stata presa la classifica della prima prova), quindi c'è Riccardo Cordovani 32° e Filippo Baldassari 36°. Giorgio Poggi è reduce da un inverno di preparazione per tornare ai suoi livelli dopo le sfortune post-olimpiche: qui ha finito in crescendo e questo fa ben sperare per l'aspetto fisico. Ancora 42° Marco Kolic, 68° Federico Laici, 85° Federico Gattuso. Quasi 100 finnisti, un bel campionato a dispetto da condizioni infelici che hanno colpito tutta Europa. Un campionato che suona come un mezzo campanello d’allarme per la situazione del singolo olimpico in chiave azzurra, a metà quadriennio il tempo comincia a stringere.

Classifica completa qui.

Garda/fine: 4 equipaggi azzurri sul podio

Conclusa Olympic Garda, l’Eurolymp italiana. Il bottino azzurro matura in tre classi, l’acrobatico 49er e i due 470 maschile e femminile: un primo posto (Pietro e Gianfranco Sibello nel 49er), un secondo posto (i cugini Luca e Roberto Dubbini nel 470M), due terzi posti (Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti nel 470M, Giulia Conti e Giovanna Micol nel 470F). Dalla altre classi nessun podio ma qualche buon piazzamento nei quartieri alti.

Nelle Medal Race, oltre ai Sibello che hanno confermato anche nella finale di essere su un altro pianeta rispetto alla flotta gardesana, vanno segnalati anche il 2° posto dei Dubbini (nella foto a fianco), che consente ai giovani gardesani il sorpasso sui titolati Z&Z (Zandonà-Zucchetti, Marina-Finanza), solo settimi nella finale. Nel 470 femminile Giula Tobia e Giulia Moretto sono terze nella Medal precedendo le G&G titolari (Conti-Micol). Una iniezione di fiducia per i giovani rincalzi delle squadre olimpiche azzurre. Tutt’altro che da disprezzare anche il 5° posto di Fabio Zeni e Nicola Pitanti nel 470M, il 7° posto di Ruggiero Tita e Matteo Gritti, ancora nel 49er. Ancora: 9° posto per Francesca Komatar e Sveva Carraro nella Medal del 470F. Stesso piazzamento (9°) nella medal del 470M per Giulio Desiderato e Edoardo Bianchi, che scivolano nella finale dal 6° al 9°. A proposito del giovane genovese, la scelta dell’ex prodiere del Tornado olimpico in coppia con Francesco Marcolini, è dettata dalla rinuncia forzata di Enrico Fonda. Infine nel Laser Radial Emma Giuliari non va oltre il 10°, posizione che occupa anche nella classifica generale.

Tutte le classifiche complete cliccando qui.

L’Olympic Garda va in archivio, con il gran lavoro degli organizzatori a terra e in acqua e degli ufficiali di regata che hanno spremuto il massimo da condizioni meteo imprevedibili. La riflessione è che località, circolo, qualità e ospitalità, meritino una regata con più peso nel calendario internazionale. Per iniziare almeno a bussare alla porta del circuito di Coppa del Mondo.

sabato 15 maggio 2010

Garda/4: ecco la griglia delle Medal Race


(Rocce, acqua, vento, vele: la formula perfetta del Lago di Garda)

Star (35 equipaggi)
Diego Negri e Enrico Voltolini non agganciano la Medal. Work in progress per il cambio di prodiere, ma più che altro questione di assetti della nuovissima Lillia appena scartata.

1 CRO 8339 LOVROVIC MARIN, MIKULICIC SINISA 22,0 (23) 1 5 3 3 9 1
2 USA 8273 SZABO GEORGE, STRUBE MARK 27,0 6 3 6 8 2 2 (19)
3 GER 8378 BABENDERERDE JOHANNES, JACOBS TIMO 33,0 (19) 7 1 1 4 16 4
4 GER 8299 MILLER MATTHIAS, WENK BENEDIKT 38,0 (26) 4 2 6 17 4 5
5 FRA 8237 XAVIER ROHART, PIERRE ALEXIS PONSOT 43,0 5 (ocs) 13 9 5 5 6
6 USA 8423 CAMPBELL ANDREW, BRAD NICHOL 44,0 11 (15) 10 5 8 7 3
7 SWE 8351 LOFSTEDT TOM, MORLAND PEDERSEN PETTER 57,0 10 6 11 (ocs) 10 8 12
8 GER 8140 SCHLONSKI ALEXANDER, KLEEN FRITHJOF 63,0 31 (ocs) 14 7 1 1 9
9 GRE 8138 PAPATHANASIOU EMILIOS, DRAGOUTSIS = ALEXANDROS 63,0 3 (ocs) 9 27 11 3 10
10 GBR 8333 GIMSON JOHN, GREIG ED 64,0 8 11 12 4 (19) 12 17

(12 ITA 8266 NEGRI DIEGO, VOLTOLINI ENRICO 68,0 17 10 3 (23) 12 11 15)

49er (21)
Il parterre è quello che è, ma Pietro e Gianfranco tengono alta la concentrazione, e si segnalano i due baby (Togni-Fasoli e Tita-Gritti) che fiutano l'occasione e si prendono una Medal prestigiosa per loro.

1 ITA 3 SIBELLO PIETRO, SIBELLO GIANFRANCO 14,0 1 2 1 1 (5) 2 1 2 1 1 (3) 2
2 POR 1072 FREITAS BERNARDO, ANDRADE FRANCISCO 18,0 2 1 (ocs) 2 (9) 1 2 1 4 2 2 1
3 JPN 18 MAKINO YUKIO, TAKAHASHI KENJI 35,0 (6) 3 2 4 4 (8) 3 4 3 3 4 5
4 POR 1149 LIMA JORGE, COSTA JOSÉ LUIS 42,0 3 (10) 5 3 1 3 7 3 2 7 (dnf) 8
5 POL 42 PRZYBYTEK LUKASZ, ZWOLAK KAMIL 63,0 7 6 8 5 3 4 5 8 (10) 8 (10) 9
6 ITA 1166 TOGNI GIANMARCO, FASOLI NICOLÒ 64,0 (10) 4 9 6 6 6 6 (dnc) 6 6 8 7
7 ITA 69 TITA RUGGERO, GRITTI MATTEO 67,0 4 7 6 7 7 (10) (14) 7 7 9 7 6

8 POR 77 ANDRADE PEDRO, ALEIXO DAVID 72,0 5 (dnf) (dnc) dnc 2 11 8 5 9 5 1 4
9 GRE 1 PANAGIOTIDIS GEORGE, KOKKALIARIS ANTONY 80,0 9 12 3 8 8 7 4 6 8 15 (dnf) (dnf)
10 POL 52 JANUSZEWSKI TOMASZ, KRZYSZTOF MONGIRD 90,0 8 5 10 9 (12) 9 9 9 (14) 11 9 11

470 M (23)
Duello italo-argentino tra Luca Calabrese e Gabrio Zandonà, deciderà la Medal ma gli argentini l'affrontano con 11 punti di vantaggio. Terzo, quarto e sesto altri giovani azzurri della classe, brillano i cugini Dubbini e si rivede Desiderato, stavolta col nuovo prodiere Edoardo Bianchi (l'ex prodiere del Tornado olimpico di Francesco Marcolini).

1 ARG 7 CALABRESE LUCA, DE LA FUENTE JUAN 25,0 3 1 5 2 4 1 2 2 5 (ocs)
2 ITA 2 ZANDONÀ GABRIO, ZUCCHETTI PIETRO 36,0 6 2 2 6 3 6 1 (7) 6 4
3 ITA 4 DUBBINI LUCA, DUBBINI ROBERTO 44,0 7 6 9 10 (12) 2 4 1 2 3
4 ITA 11 ZENI FABIO, PITANTI NICOLA 58,0 2 8 6 (11) 6 8 6 6 7 9

5 SLO 21 MIKULIN MITJA, PRINCIC SEBASTIAN 64,0 10 7 7 12 1 (17) 7 3 15 2
6 ITA 5 DESIDERATO GIULIO, BIANCHI EDOARDO 67,0 9 11 13 7 10 5 10 (16) 1 1
7 JPN 4318 NAOKI ICHINO, RYOUHEY YOSIMI 68,0 5 13 (ocs) 3 5 19 3 4 9 7
8 GER 4988 GERZ FERDINAND, BOLDAN TOBIAS 69,0 11 3 1 1 14 14 12 5 8 (ocs)
9 GER 77 BOGACKI MORTEN, STEINBORN JENS 72,0 4 9 4 13 9 12 5 8 (16) 8
10 JPN 4396 HARADA RYUNOSUKE, YOSHIDA YUGO 86,0 1 4 8 8 2 7 8 (dns) dnf dnf

470 F (12)
G&G rimontano e sono seconde, a -10 dalla vetta per tentare una Medal d'assalto. Ottavo e nono posto per le altre G&G (Tobia e Moretto) e per Francesca Komatar e Sveva Carraro.

1 JPN 4151 KONDO AI, TABATA WAKAKO 16,0 3 1 (4) 2 1 3 1 2 1 2
2 ITA 23 CONTI GIULIA, MICOL GIOVANNA 26,0 (8) 3 2 1 6 1 4 5 3 1
3 JPN 4321 YOSHISAKO YUKA, OKUMA NORIKO 30,0 2 2 1 3 5 (9) 2 4 5 6
4 RUS 700 ILIENKO VLADA, KHRUKINA ELENA 44,0 5 8 6 4 9 4 5 1 2 (10)
5 SLO 64 MRAK TINA, CERNE TEJA 48,0 1 10 3 7 3 2 7 9 6 (11)
6 POL 55 SKRZYPULEC AGNIESZKA, OGAR JOLANTA 57,0 6 6 8 (ocs) 4 7 11 7 4 4
7 SUI 12 BEZEL ALEXA, THILO ANNE-SOPHIE 64,0 4 5 10 (ocs) 12 6 3 3 9 12
8 ITA 4403 TOBIA GIULIA, MORETTO GIULIA 65,0 11 7 7 5 7 5 10 10 (ocs) 3
9 ITA 4452 KOMATAR FRANCESCA, CARRARO SVEVA 67,0 7 9 9 6 2 (10) 9 6 10 9

10 SUI 14 HASLER STÉPHANIE, HASLER ROMY 71,0 (12) 4 5 10 8 8 12 11 8 5

Laser (77)
Alla fine nessun azzurro nei top-10 della Medal, ed è una vera jella, perchè, sentite qua: 11° Michele Regolo, 12° Uberto Crivelli Visconti, 13° Carlo De Paoli, 17° Marco Gallo, 18° Giacomo Bottoli, tutti con alti e bassi (ma i più bassi, compresa una bandiera nera, li ha collezionati Giacomo che era quello messo meglio fino a ieri).

1 ESP 188623 HERNANDEZ JAVIER 29,0 (12) 4 2 2 3 1 3 11 3
2 GRE 150374 BOUGIOURIS ADONIS 44,0 (24) 1 11 1 5 4 6 8 8
3 ARG 196628 ALSOGARAY JULIO 69,0 7 6 15 (25) 2 16 12 1 10
4 CRO 181944 TARITAS IVAN 81,0 23 9 21 14 8 (dnc) 2 2 2
5 POL 193510 POROZYNSKI KAROL 83,0 4 3 3 9 (28) 11 21 7 25
6 AUT 191383 GERITZER ANDREAS 84,0 8 8 1 13 15 2 4 33 (bfd)
7 AUS 193403 BURTON TOM 86,0 13 2 (32) 8 1 8 13 18 23
8 FIN 195533 COLLURA PIERRE ANGELO 88,0 (36) 14 10 18 7 10 1 27 1
9 HUN 194798 BERECZ ZSOMBOR 101,0 17 17 4 11 6 (38) 9 25 12
10 KOR 195536 HA JEEMIN 107,0 11 5 13 17 27 7 14 (29) 13

Laser Radial (26)
Con la bionda aeronautica Clapcich mezza kappaò dalla febbre, almeno ci consola la brava Emma Giuliari che conquista la Medal Race con l'8° posto.

1 MEX 183137 ELIAS CALLES TANIA 18,0 3 3 1 3 3 2 1 2 (6)
2 SUI 192812 BRUGGER NATHALIE 26,0 5 5 2 (ocs) 1 4 2 4 3
3 LTU 189538 SCHEIDT GINTARE 32,0 6 1 9 1 (11) 5 7 1 2
4 ESP 192689 REYES FATIMA 33,0 (8) 8 3 4 4 1 3 3 7
5 ESP 181402 ROMERO SUSANA 34,0 1 2 6 7 (8) 6 6 5 1
6 ESP 192692 REYES LUCIA 42,0 2 6 5 (ocs) 2 7 4 11 5
7 POL 192682 SZYMCZYK NATALIA 46,0 4 7 7 2 7 3 8 8 (9)
8 ITA 191864 GIULIARI EMMA 84,0 10 10 10 5 14 13 11 (15) 11
9 LTU 189535 MILEVICIUTE AUSRA 89,0 13 14 15 9 (18) 9 9 10 10
10 ESP 182149 CEBRIAN MARTÍNEZ ALICIA 95,0 7 4 4 14 (dnc) dnc 5 7 dnf

RSX (11 M+F)
Poco da dire e da commentare, 5° Andrea Ferin e settima (prima tra le tre ragazze) Alessandra Sensini. Un buon (freddo) allenamento per tutti.

SUI 31 STAUFFACHER RICHARD, Maschio, 28-Ago-1982, = SEGEL=20 SURFING CLUB LIECHTENSTE 8,0 (2) 1 1 1 1 1 1 2
2 JPN 11 TOMIZAWA MAKOTO, Maschio, 19-Lug-1984,=20 KANTO-AAUTO-WORKS 14,0 1 2 (3) 3 2 2 3 1
3 KOR 37 HYUNGKWON KIM, Maschio, 28-Lug-1981, = KYUNGNAM 19,0 3 3 2 (8) 3 3 2 3
4 SVK 1 POLLAK PATRIK, Maschio, 06-Set-1972, ATU = KOSICE 28,0 5 4 4 2 (6) 4 5 4
5 ITA 1111 FERIN ANDREA, Maschio, 15-Gen-1986, = 378-13-ASS=20 VELICA DIL WIND MAR 32,0 4 5 5 4 4 6 4 (7)
6 KOR 135 SUNGTAEK LIM, Maschio, 12-Dic-1990, = KYUNGBUK 41,0 7 6 6 5 5 (8) 6 6
7 ITA 25 SENSINI ALESSANDRA, Femmina, 26-Gen-1970, = CIRCOLO=20 CANOTTIERI ANIENE ASS. 47,0 6 (8) 7 6 7 5 8 8
8 SLO 30 MASLO ALJAZ, Maschio, 07-Giu-1979, JK = PIRAT 51,0 8 7 8 (9) 9 7 7 5
9 JPN 470 SUNAGA YUKI, Femmina, 28-Dic-1980, MIKIHOUSE = /=20 TEARS 61,0 (10) 9 9 7 8 9 10 9
10 NED 12 MEESTER PAUL, Maschio, 22-Mag-1962, = WSCA 68,0 9 (10) 10 10 10 10 9 10

venerdì 14 maggio 2010

Standing Ovation

Barbara Kendall annuncia il ritiro dalle competizioni. Una grande, una grandissima atleta, della vela e del windsurf, di una grandezza che in Italia possiamo comprendere a fondo, per il filo strettissimo che lega la storia di Barbara a quella di Alessandra Sensini. Non a caso grandi amiche. Barbara Kendall, 42 anni, è la più vittoriosa atleta della storia olimpica neozelandese, e chiude una carriera lunga 24 anni, che ha regalato – a lei e a tutti gli appassionati – straordinari momenti di gloria.



Tre medaglie olimpiche: un oro (Barcellona 1992), un argento (Atlanta-Savannah 1996) e un bronzo (Sydney 2000), presente anche ad Atene 2004 e a Pechino-Qingdao 2008. Anche suo fratello Bruce vinse un oro olimpico nel windsurf. Due volte sul podio blonde-to-blonde con Alessandra (Savannah e Sydney, cui si riferisce la foto con Ale e la tedesca Amelie Lux), oltre al Mondiale nel 1998, 1999 e 2002, più quattro secondi posti iridati tra il 2003 e il 2008. E’ stata 4 volte la sportiva neozelandese dell’anno. Come Sensini, Kendall ha attraversato la storia della tavola a vela, passando tra varie classi, diverse avversarie via via sempre più giovani, modificati approcci tecnici al windsurf. Barbara è membro dell’Athlete Commission del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, organismo per il quale è presente anche nella Women and Sport Commission. E’ inoltre un alto dirigente dell’Oceania Olympic Committee (il CONI australiano-neozelandese) come componente del Direttivo e presidente della Commissione Atleti. Ed è mamma delle splendide Samantha e Aimee.

Barbara Kendall: “Dopo ventiquattro anni, ho perso la passione, la voglia di regatare. Sono stata sempre bruciata dalla passione per le regate in windsurf, e quando sono tornata in acqua l’ultima volta aspettavo che quel feeling tornasse dentro di me. Ma semplicemente, non è successo. Mi sono sentita stanca, e senza voglia. Vincere la medaglia d’oro è stato strepitoso, pensavo fosse il massimo, ma l’ho superato quando ho vinto un Mondiale pochi mesi dopo aver avuto una figlia! Mi mancherà quello stile di vita, ma nella vita viene il momento in cui devi chiudere una porta anche senza sapere cosa ci sarà dietro alla successiva.”

Thanks Barbara!

Audi Medcup 2010, a Cascais prove generali di ...La Maddalena



TeamOrigin, il supersindacato inglese "multilaterale" (presente in Coppa America, Louis Vuitton, TP52 e altro...) con il plurimedagliato olimpico Ben Ainslie, è in testa dopo due giornate di regate a Cascais sulla costa atlantica portoghese. In regata anche Emirates Team New Zealand con Dean Barker, vincitore della scorsa edizione, Luna Rossa TP52 con la coppia carioca Torben Grael e Robert Scheidt, Artemis, gli svedesi di Paul Cayard. Regate abbastanza tirate (ma anche differenze notevoli di prestazioni tra le barche), oggi anche vento e mare formato, bei giri di boa, e soprattutto una diretta video sul web, con tanto di Virtual Eye, da non perdere. Aspettando il big-event de La Maddalena...

Surf Cartoons



Mi permetto una segnalazione di questa mostra di vela & cartoons. C'è da divertirsi. Che poi, trattandosi di vela, resta di gran lunga l'aspetto più importante, no? Ci vediamo lì.

mercoledì 12 maggio 2010

La coppia scoppia



E’ (o era?) uno degli equipaggi di punta della squadra della vela olimpica azzurra. Diego Negri e Ferdinando Colaninno (Nando per gli amici, noto anche come “qualificator” per l’attitudine alle selezioni olimpiche), entrambi Fiamme Gialle, esperti e tecnici, dopo un travagliato inseguirsi sembravano essersi trovati e in poche settimane di allenamento avevano subito conquistato un 6° posto al Mondiale Star di Rio 2010.

Ecco però che arriva il colpo di scena che non t’aspetti, nel pieno di una stagione – a metà quadriennio - che tra l’altro si prepara a vivere il campionato Europeo Star in Italia, a Viareggio (un Mondiale vero e proprio vista la lista dei partecipanti), e dopo che i due hanno varato una nuova barca. Una lettera della Federazione comunica al prodiere che non è convocato per l’Eurolymp di Riva del Garda (in questi giorni). Al bravo Diego Negri è stato trovato un nuovo prodiere, il giovane ed emergente finnista Enrico Voltolini (nell'inserto tondo della foto sotto al titolo), spezzino tesserato per il Circolo Nautico Livorno. Esemplare come sempre la comunicazione federale low-profile: Diego è una delle “punte” della squadra, cambia prodiere, figurarsi se c’è materia per un comunicato stampa...

Motivazioni, equivoci e caratteri in gioco nella vicenda – che per di più chiamano in causa tutti miei amici – sono troppo intrecciati per trovarne il bandolo, e troppo recenti per riferirne compiutamente. Ci torneremo. Qui mi preme solo manifestare la mia sofferenza per la separazione: la squadra olimpica azzurra non ne esce certo rafforzata, pur con tutti gli auguri del caso al giovane Voltolini. Il gigante Colaninno c’è rimasto male. Diego – al sesto prodiere in 20 mesi – cerca equilibrio e concentrazione, e si concentra sul bicchiere mezzo pieno, riparte da un giovane. Forse questa convivenza era nata male e davvero non poteva continuare, anche se i risultati dicevano proprio il contrario: del resto lo sport ad alti livelli si fa per il risultato, no? Saper stringere i denti e tenere insieme una squadra, anche con qualche compromesso, è una delle doti richieste ad atleti e tecnici, e dovrebbe essere una norma di equilibrio seguita anche dai dirigenti. Invece qui, a quanto pare, proprio i dirigenti hanno staccato la spina. Non staremo diventando troppo anglosassoni?

lunedì 10 maggio 2010

I 120 giorni dello Statuto FIV




Con la nomina da parte del Consiglio Federale di una “Commissione per la riforma dello Statuto federale”, entra nel vivo uno dei principali “desideri” nel programma del nuovo presidente Carlo Croce: lo snellimento burocratico, la diminuzione dei componenti del Consiglio, nuove procedure elettorali. Si tratta di obiettivi che Croce aveva posto sul tappeto anche nelle interviste “elettorali”, e puntualmente confermati nei primi interventi da presidente.

Queste dichiarazioni, riprese dall’intervento del presidente alla prima riunione del nuovo Consiglio, l’8 gennaio 2009, sono l’unica traccia per capire la direzione intrapresa:

Una profonda riforma del sistema elettorale, l’attuale prevede giornate francamente ripugnanti come quella surreale del 13 dicembre (si riferisce all’assemblea allo Sheraton di Genova, nella quale è stato eletto presidente, NdB). Non intendo accettare che si ripeta dunque provvederemo a presentare entro un anno una proposta che consenta di evitare i voti di scambio. La base deve percepire che arrivare al consiglio è possibile.”

“Una riduzione del numero dei consiglieri federali: il consigliere vorrei avesse un ruolo politico generale oltre al suo settore dato che gli interessi di zona devono essere portati dai presidenti di zona. Sembra evidente ma non è così. Un consiglio più piccolo, un consiglio di presidenza più piccolo, ridurremo i costi, saremo meno criticati dalla base, sarà più agile il dibattito, le persone saranno più coinvolte. Quindi forse 5-6 consiglieri, frutto di macro-aree... E durata massima 2 mandati come per il presidente.”

“Affiderò questo programma alla regia di Briante, chi avrà idee si faccia avanti, questo è da me molto auspicato. Spero che Briante porti queste proposte all’approvazione eventuale del consiglio entro un anno, naturalmente nel limite delle norme CONI.”


E’ passato un anno e mezzo, ma adesso ci siamo. La “regia di Briante” non c’è stata, le “proposte entro un anno” neppure. E allora si passa, più opportunamente, a una bella Commissione. Presieduta dal Presidente Onorario Carlo Rolandi e composta da Giorgio Brezich, Glauco Briante, Pier Luigi Ciammaichella, Fabrizio Gagliardi, Guido Martinelli, Raffaele Ricci, Giancarlo Sabbadini e con il Coordinatore Federale Gianni Storti che avrà funzioni di segretario. E’ una Commissione importante: nove persone, il presidente onorario (a sua volta ex presidente federale, oltre che 9 volte olimpico), il vicepresidente vicario, tre presidenti di zona tra cui il presidente dell’attuale Consulta, un ex vicepresidente federale, un consigliere di presidenza...

Quale mandato ha ricevuto dal Consiglio questo gruppo importante? Quali sono, nel dettaglio, le modifiche previste allo Statuto? Nessuno lo dice, unica traccia, fin troppo generica, è in una news dal sito FIV: “Snellire l'organizzazione federale e rendere più funzionali le strutture FIV”. E come non essere d’accordo?

(Nella foto Giancarlo Sabbadini)

Nei fatti la Commissione vive una contraddizione evidente tra la genericità del mandato e la fretta richiesta al suo lavoro. Basta guardare il calendario: per portare all’Assemblea biennale (tra febbraio e marzo 2011) una proposta articolata e completa di modifiche allo Statuto, la stessa dovrà prima passare al vaglio delle Zone e soprattutto del CONI. Il che porta a ritenere che la Commissione debba consegnare al Consiglio una prima stesura entro settembre-ottobre. Significa che i magnifici nove hanno a disposizione poco più di sessanta giorni, più eventuali straordinari estivi. Non a caso si prevedono tappe forzate: prima riunione a Genova tra pochi giorni, quindi una seconda in concomitanza con il prossimo Consiglio Federale (in programma l’8 luglio a Trieste). Previsti anche incontri al CONI. Obiettivo: visionare Statuti di altre Federazioni, che si avvicinino agli obiettivi previsti dall’input di Croce.

NE VOGLIAMO PARLARE, SOLO DUE MINUTI?
Come abbiamo già scritto, una modifica allo Statuto – tanto più se riguarda sistema elettivo, composizione e rappresentatività degli organi centrali – sta a una federazione sportiva come una modifica della Costituzione a uno Stato sovrano. Ne consegue che l’approfondimento è d’obbligo, la massima partecipazione è necessaria, la trasparenza è un diritto. La Commissione al posto della “regia” di uno solo, va incontro a questi bisogni, quindi ci da fiducia. Come la presenza di uomini che hanno fatto la storia della FIV quali Rolandi e Sabbadini. In attesa di aggiornamenti dalla Commissione, vediamo i possibili scenari.

Riduzione del numero dei Consiglieri – E’ un concetto di buon senso (si vuole ridurre anche i parlamentari), ma come realizzarlo? Oggi il sistema FIV si basa sulle Zone (15, rappresentano grosso modo le Regioni, come prescritto dal CONI), ciascuna delle quali esprime un consigliere. Il numero aumenta perché ci sono poi i rappresentanti di Atleti e Tecnici (altra regola dettata dall’ultima riforma imposta al CONI), e con i rappresentanti degli Enti aggregati, della Consulta, i Revisori e qualche invitato, ecco che ogni riunione del CF arriva a sfiorare le 40 persone. Effettivamente troppe.
Se si arrivasse a un CF di pochissime persone (tra cinque e otto, un po’ come l’attuale Consiglio di Presidenza), diminuirebbero percentualmente anche i rappresentanti di Atleti e Tecnici. Ma questo è realizzabile solo in due modi: 1) diminuendo anche il numero delle Zone; 2) by-passando il criterio della rappresentatività in CF di ciascuna Zona.

Riduzione del numero delle Zone - La prima strada passa attraverso un enorme compromesso con il CONI (la cui legge istitutiva parla di organizzazione periferica per le Federazioni Sportive nazionali basata sulle Regioni geopolitiche), per non parlare della sua gestione sul territorio. Pensate al Lazio unito a Toscana e Sardegna (II, III e IV Zona che formano una macro-Zona), o alla Campania-Calabria e Sicilia (V, VI e VII Zona), e così via. Nell’accorpamento, Zone grandi fagocitano le Zone piccole, come i Club grandi fanno con i club piccoli, in tutti gli sport. Non è facile e non è breve. L’Assemblea di febbraio 2011 capirebbe e accetterebbe una rivoluzione del genere? Comunque tranquillizza sapere che nella Commissione c’è il presidente della Consulta (Raffaele Ricci, presidente VIII Zona, la Puglia) e altri due presidenti di Zona (Pier Luigi Ciammaichella, IX Zona, l’Abruzzo) e Giorgio Brezich (XIII Zona, il Friuli Venezia Giulia).

(Nella foto: Carlo Rolandi riceve un premio dal presidente FIV Beppe Croce)

Modifica del criterio di rappresentatività
– Se le Zone restano 15 e i Consiglieri diventano 5 (per fare un esempio), vuol dire che 10 Zone restano senza un proprio rappresentante in CF. Lo snellimento si realizza, ma a quale prezzo? Togliendo rappresentatività certa a ciascuna Zona, si voterebbe da un listone unico di candidati e i più votati entrano in CF, indipendentemente dalle Zone, quindi teoricamente anche più consiglleri di una stessa Zona? Trentacinque anni fa ci vollero un paio di Assemblee federali per quello che fu il vero atto di crescita della Federvela, il passaggio da una dimensione ristretta (e molto “ligure”) a una vera organizzazione nazionale su base periferica, con un principio di rappresentatività di tutta la periferia negli organi federali. Oggi ogni Zona conta, e quindi ogni Club conta. Tra le inevitabili storture e incongruenze, tipiche delle organizzazioni umane, questo è il processo che ha portato la “piccola” FIV nell’era moderna, con una struttura in grado di reggere l’urto della straordinaria crescita dei tesserati, delle barche, del mercato, delle regate, in successive ondate legate allo sviluppo economico e di costume del Paese. E su quel processo si è arrivati alla FIV di oggi, che ha 83 anni e gestisce uno dei movimenti velici più in salute del mondo. E che un anno e mezzo fa, grazie alle regole del suo Statuto, alla democrazia interna, ai criteri di rappresentatività e al sistema elettorale, è stata in grado di scegliere un grande cambiamento come quello che ha portato Carlo Croce alla presidenza e tre quarti del CF a rinnovarsi.
Ora, per snellire la FIV dobbiamo proprio riportarla indietro di 35 anni?

Il sistema elettorale – Sarà una conseguenza diretta della composizione degli organi centrali. A un primo pensiero, l’idea di un processo elettivo più rapido e moderno è sacrosanta. Ma anche in questo caso, a rimetterci non deve essere la possibilità di tutti, fino al più piccolo dei Club, di partecipare al processo. La tecnologia offre soluzioni e sistemi di grande immediatezza e modernità: non sono i numeri che devono preoccupare, ma l’effettiva produttività del sistema. Questo riguarda a ben vedere anche la discussione sul “peso” elettorale di ciascuna società affiliata: c’è chi insiste nel dare più voti ai Club che hanno più tesserati. Ma questo è un altro falso mito, così facendo si costruirebbe una federazione sempre più astratta, e fatta a somiglianza, uso e consumo dei grandi Club, con i piccoli che prima o poi scomparirebbero o passerebbero ad altre associazioni o enti di promozione sportiva o "leghe"... E a lungo andare, il risultato finale sarebbe una FIV di pochi dedicata solo alla vela agonistica e olimpica, con il resto della vela (inestimabile patrimonio) sminuzzato in tanti rivoli. Nel disegnare una riforma dello Statuto – e i membri autorevoli della Commissione hanno tutte le capacità e lo spessore per farlo – si dovranno considerare anche le conseguenze che ogni cambiamento introdotto oggi produrrà negli anni a venire.

A pensarci bene poi, perché tanta fretta? Oggi, da tesserato e da vicepresidente di un affiliato, mi sento rappresentato dalla FIV. Vorrei conservare questa sensazione. E soprattutto, vorrei partecipare a un approfondita discussione. Prima sulla reale necessità e opportunità di porre mano a una riforma profonda: è davvero una priorità sentita dalla base? O è un desiderio di pochi, che rientra in una “visione” generale e un po’ distaccata della FIV, della sua storia, del suo ruolo? Qualche piccola modifica e modernizzazione si può introdurre ma senza sconvolgere i capisaldi costituzionali dell’Ente. E poi, comunque, vorrei partecipare a una analisi approfondita, attenta, studiata, delle varie proposte (varie ripeto, non una soltanto), che coinvolgesse realmente l’intera base e tutta la periferia. Nelle idee elettorali di Croce, prima della riforma dello Statuto c’era la trasparenza, questo è il momento di vederla.

ATTUALE STATUTO FIV (clicca qui)

domenica 9 maggio 2010

Paul scommette sulla Nuova Coppa America


La “nouvelle vague” di Coppa America incassa i primi commenti positivi. Paul Cayard, sei volte protagonista in Coppa da defender e da challenger, skipper del team svedese Artemis e presidente della World Sailing Teams Association, ha commentato positivamente gli sviluppi presentati a Roma da Russell Coutts e Vincenzo Onorato: “Ritengo che quanto BMW ORACLE Racing sta offrendo alla comunità della Coppa America sia esattamente quello di cui si sente bisogno da lungo tempo. Fortunatamente per tutti, sono disposti a conferire la loro grande autorità per creare un evento sportivo più professionale e credibile. Non vediamo l’ora di collaborare con loro per produrre un evento velico veramente spettacolare”.

Mentre Paul è a Portofino per la Nespresso Cup con i Wally, la WSTA è impegnata in Sardegna nei preparativi del Louis Vuitton Trophy La Maddalena, in programma tra due settimane (22 maggio-6 giugno) con 10 team, inclusi il defender BMW ORACLE Racing e il challenger of record Mascalzone Latino Audi Team.

Cos’è la World Sailing Teams Association (WSTA)
La World Sailing Teams Association (WSTA) è stata fondata nel 2009 da un gruppo di team velici professionisti per sviluppare regolari regate a match race di alto livello su grandi barche da competizione. La WSTA è in comproprietà da parte di nove azionisti (i team) e rappresenta gli interessi di queste squadre nella ricerca di competizioni leali e altamente competitive. WSTA, insieme al title partner Louis Vuitton, co-organizza il Louis Vuitton Trophy.

Nessuno ferma i Melges 24


A due settimane dal big-event de La Maddalena per il Louis Vuitton Trophy, l'estremo occidentale della Sardegna vive il consueto clima di agonismo, tecnica e bella vela del Campionato Nazionale Melges 24. Vento prevalentemente leggero e colpi di scena, come da copione. Alla vigilia del penultimo giorno (oggi), la classifica - aggiornata anche dalla Giuria - è questa: 1 Uka Uka Racing (Lorenzo Bressani); 2 Saetta (Niccolò Bianchi); 3 Blu Moon (Flavio Favini); 4 Hurricane-Murphy&Nye (Alberto Bolzan); 5 Altea (Andrea Racchelli); 6 Nava (Francesco Barbi - 1° corinthian); 7 Poizon Rouge (Jean-Marc Monnard); 8 Gullisara (Carlo Fracassoli); 9 Three Bond (Tetsuya Matsunaga); 10 Vis Lampogas (Antonello Ciabatti).

venerdì 7 maggio 2010

E’ già Mid Year Meeting per l’ISAF (si, la federvela internazionale, ma non lo dite a nessuno)

Puntuale duplice appuntamento: con il Mid Year Meeting dell’ISAF (la riunione ufficiale del Council e di alcuni comitati di consulenza della Federazione internazionale della vela) e con gli assordanti silenzi della frenetica “comunicazione FIV”. In fondo che sarà mai: una delle due riunioni annuali del massimo organismo mondiale che presiede allo sport velico? E invece è un peccato, perché questo Mid Year 2010 offre vari spunti di un certo interesse, almeno per chi la Vela la vive per davvero. Niente paura, quando si tratta di comunicare c’è come al solito questo minuscolo blog, recentemente anche riconosciuto sul campo come “ufficio stampa gratuito” FIV.

(Nella foto: Bruno Finzi al centro in una riunione ORC) La riunione di primavera si tiene quest’anno al Ramada Hotel affacciato sul lago Balaton, in Ungheria, dal 6 al 9 maggio, e coinvolge principalmente Council ed Executive, oltre ad Audit Committee (i revisori) ed Events Committee. Per rinfrescare la memoria, il Council è il “governo” della federvela mondiale, composto dal presidente (lo svedese Goran Petersson), dai due presidenti onorari (due sovrani: Re Harald di Norvegia e Re Costantino di Grecia), dagli otto vice presidenti (tra i quali l’italiano Alberto Predieri) - questi undici danno vita anche all’Executive - e trentuno membri in rappresentanza dei vari gruppi geografici nelle quali sono suddivise le 128 autorità nazionali che compongono l’ISAF. Nel Council l’Italia è rappresentata dall’ex presidente FIV Sergio Gaibisso, che si è avvalso della facoltà di nominare un “alternate”, un membro supplente, stavolta individuato in Bruno Finzi (chairman italiano dell’ORC e membro dell’Oceanic & Offshore Committee). L’Events è considerata la commissione consultiva per eccellenza del Council, fatta di esperti e professionisti. E’ presieduta dall’inglese Chris Atkins (membro del Council) e composta da 28 membri tra i quali gli italiani Gianfranco Busatti (ex vice presidente FIV) e Alfredo Ricci (giudice, umpire e chairman del Team Racing Sub-Committee, giovane bravo e ben introdotto). A latere del Mid Year 2010, l’Equipment Committee (importante perché parte da lui il processo decisionale sulla scelta delle classi olimpiche) è stato invece anticipato lo scorso 23 aprile a Hyeres.

(Nella foto: Gianfranco Busatti) Il Mid Year è di solito uno snodo per riprendere i discorsi rimasti fuori dall’Annual Conference (il congresso dell’ISAF che si tiene a novembre di ogni anno), o più spesso per anticipare e mettere in ordine gli argomenti della successiva Annual (ad Atene dal 4 al 15 novembre prossimi). Insomma a maggio si decide poco, ma ci si muove parecchio. L’Italia è rappresentata da quattro delegati: Bruno Finzi che nel Council è alternate di Gaibisso, Gianfranco Busatti e Alfredo Ricci nell’Events, e naturalmente il vice presidente Alberto Predieri, che nell’agenda del Council è titolare del punto 16 all’odg, un report sull’ISAF World Cup, ultimo residuo (e simbolico) obbligo verso l’Italia che la Coppa del Mondo la propose e la progettò, per poi vedersi estromessa dalla sua gestione. Sono certo che Alberto, che è un dirigente internazionale appassionato oltre che molto presente, farà anche un resoconto del Mid Year a beneficio dei tesserati FIV, magari sul sito. Tuttavia, modestamente ritengo che visto il ruolo importante che ricopre, possa agire con maggiore stimolo e coordinare l’intera pattuglia di delegati italiani, fino a creare una vera e propria linea politica internazionale, di concerto con gli organi federali nazionali. Insomma, rivendicare e assumere un ruolo vero dell’Italia nell’ISAF. Come dite? Non sento...

IL FUTURO DELLA VELA? IL TRACKING
Come sempre ogni meeting ha i suoi “titoli”. Quali sono quelli di Balaton 2010? Uno su tutti: irrompe sulla scena una delle rivoluzioni della vela futura, il Tracking. La tecnologia fa passi da gigante ed è pronta per la vela anche olimpica. L’uso del GPS offre applicazioni ormai affidabili per la vela ad alto livello, il Virtual ce l’ha insegnato. Il gruppo di lavoro tecnico ha presentato la sua relazione e i risultati di un sondaggio: molti vogliono una accelerazione sul Tracking. L’Events ha ricevuto richieste di alcune nazioni per adottare il sistema già dai Giochi di Londra 2012. Ma a cosa può servire questa tecnologia? Rilevazione ufficiale degli OCS, presenza sul campo di regata, posizione, passaggi di boa, senza dimenticare le ricadute sulla sicurezza. E in un futuro ormai arrivato, l’interattività darà ulteriori applicazioni: il CDR potrà trasmettere segnali ai concorrenti, come lo stesso OCS, e i concorrenti potranno segnalare eventuali proteste o richieste di assistenza. La vela olimpica tecnologica sarà anche meglio visibile e comprensibile in tv e sul web. Resta il problema di come trasmettere i dati: attualmente si può fare con il cellulare (ma solo per regate costiere), con VHF-UHF (ma con molti limiti e problemi legali), con il satellitare (ma a costi elevati, accettabili solo per regate offshore). Altro problema che si sta affrontando riguarda l’appalto a ditte private, e c’è chi propone all’ISAF di crearsi da solo il sistema. Tra chi frena e chi accelera, il futuro appare comunque segnato: se non a Londra 2012, da Rio 2016 la vela olimpica sarà “cablata”... Vi racconteremo.

Altro “titolo” caldo la proposta di limitare le iscrizioni in alcune classi al test-event 2011 di Weymouth (49er, RSX e Match Race), per consentire agli organizzatori di fare una prova generale della regata olimpica, spettatori compresi. Qualcuno non è d’accordo: per esempio i paesi che sono indietro nella preparazione in queste classi, rischierebbero di vedersi preclusa una possibilità di allenamento (potrebbe essere il caso della stessa Italia nel Match Race femminile).

Una notizia positiva e una negativa per l’ISAF dal Mondiale Youth: quest’anno a Istanbul sarà battuto ogni record di partecipazione (notizia positiva), ma sarà l’ultima edizione della Volvo, la casa automobilistica passata in mani cinesi cessa la sua sponsorizzazione. E questo è un bel macigno per il futuro dei mondiali giovanili.

Possiamo appena sorvolare su altri temi “minori”, dal pantagruelico Strategic Plan dell’ISAF (da molti bollato come un libro dei sogni), alle varie classi che si propongono per le Olimpiadi del 2016: torna alla carica il Tornado, si affacciano il Dart e il Formula 18, sperando in un rientro del multiscafo, si riparla di deriva acrobatica femminile (29er?). Fino alla decisione, saggia, di porre un freno al dilagare delle “Submission”, spesso ridicole o improponibili, creando un working party che farà un pre-esame e le selezionerà prima che arrivino a intasare i lavori di meeting e conference.

Le prossime Annual Conference si terranno nel 2011 a Porto Rico dal 3 al 13 novembre, e nel 2012 a Dan Loghaire in Irlanda dall’1 all’11 novembre, nella nazione già capitale velica con l’arrivo della Volvo Ocean Race a Galway. Che invidia. Chissà quando un meeting ISAF in Italia?

giovedì 6 maggio 2010

Romolo & Remo (Russell e Vincenzo)


Russell e Vincenzo come Romolo & Remo: i fondatori della nuova Coppa America come i fondatori di Roma?

La 34ma Coppa America è iniziata a Roma, nelle vetrate della grande sala Esedra dei Musei Capitolini, in Campidoglio, che ospita l'originale della statua di bronzo del Marco Aurelio a cavallo, la Lupa che allatta Romolo e Remo, e molti altri pezzi di storia. Tanto che al Commodoro del Golde Gate Yacht Club Roy Thomas è scappata la battuta: "L'America's Cup è giovanissima al cospetto con le vestigia di questo museo". Talmente giovane da sentire il bisogno del suo primo, sostanzioso e concreto, "restauro" come evento più antico della storia sportiva.

E' questo il senso della conferenza stampa di oggi a Roma, con Russell Coutts il defender, Vincenzo Onorato il Challenger of Record, i presidenti del GGYC e del Club Nautico di Roma (Claudio Gorelli), il sindaco di Roma Alemanno, e presentata da un monumento della storia velica chiamato Cam Lewis (Finn Gold Cup, The Race, Coppa America, ecc...), davanti a molti giornalisti venuti da mezzo mondo a cominciare dal decano di tutti, Bob Fisher, nonostante lo streaming web Live. Come cambierà la Coppa? Ecco gli highlights di Roma, 6 maggio 2010, la data d'inizio della prossima edizione.

BARCHE
Nascerà una nuova America's Cup Class, dice Sir Russell, con questi criteri-guida: "hi-speed sailing", saranno barche veloci, spettacolari, appassionanti. "Physically demanding", scafi fisicamente e atleticamente impegnativi, dove non si potrà stare a bordo senza fare nulla, una vela d'azione, eccitante, per attrarre le giovani generazioni. "Media oriented", barche pensate da prua a poppa per la tv, con telecamere e microfoni ovunque, per far vivere la regata da bordo. "All round", pronte a regatare con tutte le condizioni di vento (da 5 a 35 nodi) e di mare, e negli orari prestabiliti (anche per la tv) onde evitare di perdere match per ragioni meteo. "Mutual consent", introduce sin dalle barche il concetto-chiave della nuova Coppa targata San Francisco, ogni cosa sarà condivisa con tutti i team partecipanti. Le barche saranno discusse con tutti i possibili partecipanti, e due designer neutrali (Bruce Nelson e Peter Melvin) sono al lavoro per creare un primo draft delle caratteristiche in due direzioni: monoscafo e multiscafo (quindi una decisione finale in tal senso non è stata presa, anche se Russell ha fatto capire di preferire un monoscafo).

REGOLE
L'intera Coppa sarà gestita da un'autorità indipendente e neutrale, fatta di professionisti, per garantire la totale equità fra i team: ogni squadra dovrà avere le stesse possibilità di vincere la Coppa America. Il Protocollo sarà deciso sempre con il sistema della consultazione tra possibili team sfidanti, e la base di partenza - come espressamente detto da Russell - è il Protocollo dell'AC32, quello che ha regolato (egregiamente) la Coppa a Valencia nel 2007. Lo scopo - come ha voluto sottolineare Vincenzo Onorato - è di minimizzare il rischio di liti tra i consorzi partecipanti, per vivere solo un evento sportivo.

FORMATO
Per dare maggiore visibilità ai team partecipanti, il circo dell'America's Cup darà vita a un vero e proprio Circuito Annuale, con tappe in diverse località nel mondo. Il sistema sarà studiato insieme alla World Sailing Team Association, la WSTA presieduta da Paul Cayard attuale partner nel circuito Louis Vuitton (a Roma c'era anche un raggiante Bruno Troublè), ma l'idea è che l 'Annual Series si trasformi fino a diventare Challenger Series, la finale tra gli sfidanti che deciderà chi andrà a contendere la Coppa al defender. Due novità (o ritorni al passato) importanti: 1) saranno possibili più Defender, e quindi le relative regate di selezione, e 2) il Defender non parteciperà alle regate finali degli sfidanti (uno dei punti-chiave e più controversi del progetto Alinghi che finì in tribunale su iniziativa di Larry Ellison).

MARKETING
Un management indipendente, barche in grado di regatare sempre e molto televisivamente, regole condivise e sportive, oltre al formato descritto, dovranno offrire agli sponsor un prodotto commerciale valido e appetibile.

LOCALITA' E DATA
San Francisco resta la favorita ed è lì che oggi è custodita la Coppa. Ma Russell ha detto chiaramente che verranno considerate altre città, sia negli Stati Uniti che in Europa. Quanto alla data, due possibilità: 2013 (30%) oppure 2014 (70%).

Coutts ha anche sottolineato la collaborazione senza precedenti tra il Challenger of Record e il Defender: “Il compito di dare un nuovo volto alla Coppa sarebbe stato impossibile senza la stretta collaborazione di Vincenzo Onorato." E Vincenzo a sua volta ha avuto l'onore di rendere pubbliche le date previste per l'assunzione delle decisioni cruciali per conto di tutta la comunità della Coppa America.

XXXIV COPPA AMERICA, ECCO LE DATE DA RICORDARE

- entro il 31 agosto 2010: emanazione del Protocollo per la 34esima America's Cup
- entro il 30 settembre 2010: presentazione della nuova regola di stazza e della America's Cup Class
- entro il 31 dicembre 2010: Pubblicazione del Bando di Regata e delle regole
- entro il 31 dicembre 2010: Conferma della località ospitante
- dal 1 ottobre 2010 al 31 gennaio 2011: quattro mesi di tempo per presentare una Sfida

--> Insomma, c'è una gran voglia di far ripartire la giostra. A spingerla ci sono tutti: ci sono Paul Cayard e Russell Coutts, gli stessi che nel 2007 provarono a lanciare la World Sailing League in chiave Anti-Alinghi e che oggi invece sono a capo del "Sistema-Vela": uno è defender e l'altro presidente dell'associazione dei team velici. C'è Vincenzo Onorato che ha azzeccato l'onda giusta su cui poggiare ed è partito nella planatona che l'ha portato dritto dritto sulla "cupola" velica. C'è La Louis Vuitton con il suo guru Bruno Troublè, che si prepara a raccogliere i frutti degli investimenti di questi anni (in idee, eventi, concept), e che non ha esitato - oggi - ha buttare sul tappeto una prima richiesta (sapendo che il marchio del lusso avrà un notevole potere contrattuale nella partita dei prossimi mesi): "State pensando al ritorno della regola di team nazionali?". Russell & C ci faranno un pensierino. C'è, dietro a tutti, la potenza di Larry Ellison, i suoi soldi (che già stanno pagando i vari professionisti che studiano ACC, Protocolli, formati televisivi, marketing eccetera) e la sua visione moderna di sport e Coppa America. Ci sono i grandi team dietro l'angolo: da Team New Zealand a TeamOrigin (GBR) ai francesi, ai tedeschi, ai cinesi, agli arabi e ai tanti (troppi?) italiani, pronti addirittura con 4 squadre (oltre a Mascalzone Latino ci sono Luna Rossa, Azzurra e GreenComm del Garda). E a La Maddalena, dove ci saranno 10 team tra i quali il Defender e il Challenger of Record, sono già previste molte riunioni (ufficiali e non) sul tema. Davanti a tanto spiegamento di forze, sarà difficile che qualcuno faccia spallucce e si tiri indietro. Il pensiero, inevitabilmente, va a Ernesto Bertarelli e Alinghi: se volessero partecipare alla costruzione di questa coppa tutta nuova? "Sarebbe il benvenuto - ha risposto Russell - sono anni che gli offriamo questa possibilità e finalmente potremmo realizzarla senza litigare". Chissà che non sia davvero l'inizio di una nuova primavera, romana.

ED ECCOVI IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA DI NASCITA DELLA XXXIV AMERICA'S CUP

mercoledì 5 maggio 2010

Vela Olimpica: quanto si può fare per andare oltre la "calma piatta"


Proseguo quanto avviato nel post sull'esigenza di dare alla nostra Vela Olimpica un efficace progetto di comunicazione e di marketing, per non abbandonare a se stessi atleti e tecnici contro team con molte più risorse.

Il presidente Croce in una recente intervista ha detto: “(...) E' palese che la vela olimpica non è percepita da nessuna parte del mondo come settore su cui investire. Anche in Inghilterra (...) Skandia ci mette praticamente solo il nome.”

--> Solo il nome?! Skandia ha sponsorizzato la Cowes Week del Royal Yacht Squadron (forse la più celebre regata di club del mondo, di certo quella nel posto dove lo yachting è nato), ininterrottamente dal 1995 al 2008, ed è al fianco della squadra olimpica britannica da 8 anni, oltre a dare supporto specifico ad alcuni equipaggi top come gli staristi Iain Percy e Andrea Simpson. Sponsorizzazione recentemente rinnovata alla squadra olimpica, mentre è stata tolta alla Cowes Week: sembra un marchio che fa le cose superficialmente, o si accontenta di “mettere il nome”?

Ancora un brano dell'intervista del presidente federale: "Nel 2011, forse, grazie alla collaborazione con Microsoft, avremo una platea di potenziali sponsor molto maggiore a cui attingere. Speriamo: ma per adesso, calma piatta."

--> Vorrei provare a risollevare il punto di vista e l'ottimismo del nostro presidente. Oltre ad essere uno degli sport olimpici più nobili e antichi (sulla bellezza, sarete daccordo che è inutile insistere: chi può rivaleggiare?) la Vela è anche una disciplina con potenzialità di visibilità, fascino e attenzione da parte del pubblico, molto elevate anche grazie ai valori particolarissimi che la contraddistinguono. A fronte della "calma piatta" che viviamo in Italia (nonostante due medaglie vinte a Pechino 2008 e due campioni europei in carica), grazie al cielo il mondo è pieno di esempi virtuosi. Suggerisco ai nostri dirigenti di partire da qui per "vedere" e "fare" il cambio di velocità anche alla nostra Vela Olimpica.

USSAILING
Il team olimpico USA ha un logo, un sito web dedicato, quindi una produzione specifica di immagini e comunicazione, un direttore commerciale (Dan Cooney), dei programmi marketing per coinvolgere altri partner. Ad oggi sono "a bordo" della squadra: Alpha Graphics, Rolex, New England Ropes.

GBR
Gli inglesi si sa sono i primi della classe. Da tempo hanno una organizzazione specifica per il team olimpico della vela, a partire dal nome del team “Skandia Team GBR”, e dal sito web dedicato, che ha persino una sezione specifica dedicata esclusivamente ai giornalisti (!)
Oltre al title sponsor Skandia (gold sponsor), sono già a bordo: Accenture (silver sponsor), GAS (silver), Musto, Peters&May, Volvo. Andateveli a vedere tutti assieme in questa pagina.

AUS
Dalla lontana Australia hanno il loro bravo sito del team il quale è venuto a pescare sponsor anche in... Italia (SLAM), e ha inoltre AUDI, Hamilton Island, un supporto del Governo e vari partner tecnici che non sto a dirvi perché sono molti.

Altri veloci esempi di sponsor presenti nelle squadre olimpiche della vela di vari paesi: POR-Buondi Caffè, FRA-Banque Populaire, DEN-Torm (una partnership long term che parte da youth sailing con la classe RS Feva), NED-Delta Lloyd (di grande visibilità e con tante iniziative di comunicazione a supporto), SUI-AFG, Allianz Suisse, ESP-Movistar, e così via... Poi ci sono le classi (famoso l'esempio della partnership 49er-Seiko), e naturalmente le tappe di Coppa del Mondo, l’ISAF World Cup, a loro volta ricche di sponsor e partner, la maggior parte dei quali di lunga durata, ergo legano con soddisfazione i propri marchi allo yachting olimpico.

Una ricerchetta di qualche minuto ha dato questo esito. Figurarsi cosa può estrarre il lavoro di qualche professionista del marketing sportivo. A suo tempo (ricordate?) avevamo cominciato in FIV un lavoro di ricerca con una Università che era volto a determinare un vero e proprio Piano Marketing. La Nuova FIV non ha ritenuto di continuare quella strada. Va bene. Ma qualche altra strada va comunque intrapresa, perchè - come gli esempi dimostrano - il mercato c'è. A monte di tutto deve esserci un chiaro e forte progetto di comunicazione e la sua concreta attuazione. Quanto dovremo attendere ancora?

lunedì 3 maggio 2010

sabato 1 maggio 2010

Hyeres/6: l'Italia salvata da Gabrio


Si è conclusa come è iniziata e come è proseguita: senza vento. Hyeres 2010, quarta tappa della Coppa del Mondo ISAF della vela olimpica, tra sfortuna e condizioni meteo eccezionali, nel mese (bruttissimo) della nuvola del vulcano islandese, e della chiazza nera del petrolio della BP nel Golfo del Messico. C'è poco da stare allegri: anche a guardare i risultati dei velisti azzurri.

Due ottimi piazzamenti finali: il 2° posto di Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti nel 470 maschile, nobilitato da un secondo posto anche nella Medal Race, e il 3° posto finale della farfalla Laura Linares nella tavola RSX, che per mancanza di vento non ha disputato la Medal Race confermando la classifica precedente.

Il resto dell'azzurro a Hyeres, è buio pesto. Tra pause di riflessione, delusioni epocali, black-out inspiegabili, crolli prevedibili. Il vento (se così vogliamo chiamarlo) certo è stato complicato: ma allora perchè al comando delle classifiche ci sono i migliori di sempre? Non è stata una "lotteria". Quella meteorologica è una "scusa" che non andrebbe neanche tirata in ballo. Dopo la tappa francese dell'ISAF World Cup, a due anni a due mesi dalle Olimpiadi di Londra 2012, l'Italia della vela olimpica si scopre un po' più fragile e impalpabile.

A salvare l'Italvela a Hyeres ci ha pensato un senatore come Gabrio Zandonà, uno della vecchissima guardia, che ha imparato sull'Optimist ed è cresciuto con un caratterino niente male. Un campione del mondo (2003), due volte olimpico (con rimpianti), uno dei migliori velisti italiani, corteggiato (e ingaggiato) dai monotipi d'altomare e dai team di Coppa America (è il coach di Azzurra). Uno che ha cambiato tanti prodieri, e soprattutto continua a seguire programmi di preparazione personalizzati, piuttosto fuori dagli schemi federali. Insomma, Gabrio. Prendere o lasciare. Per quello che si è visto a Hyeres, il campione di Ostia (che veniva da due settimane di allenamento con il suo tecnico della Marina Militare ad Anzio) resta un patrimonio insostituibile della nostra squadra della vela olimpica. Quindi sarà meglio prendere, senza andare tanto per il sottile.

Laura Linares è la più giovane ma anche la più tenacemente agonistica delle windsurfiste in circolazione. Se si fosse corsa la Medal, avrebbe corso per vincere. C'è e ci sarà, fino alla fine delle selezioni per i Giochi. E soprattutto, vista l'età, anche dopo.

Nel parapiglia di risultati azzurri nelle altre classi spicca il podio sfiorato da G&G. Conti e Micol sbagliano la Medal Race con un finale sfortunato, e scivolano dal 2° al 4° posto. La finalissima a doppio punteggio resta statisticamente un loro punto debole, sul quale lavorare. Il 10° posto di Francesca Clapcich nel laser Radial è buona cosa, anche se nella Medal ha chiuso penultima. Nella delicata costruzione dell'atleta, questa è una iniezione di fiducia.

Non vale troppo la pena stare a sottilizzare sugli altri risultati della squadra italiana. Il 28° dei Sibello può far paura o rientrare in un fisiologico rimbalzo agonistico dei brothers, sempre ai vertici da 6 anni e partiti in tromba anche nell'anno post-olimpico smaltendo con incredibile maturità la profonda delusione di Qingdao. Propendiamo per la seconda ipotesi. Fabian Heidegger (18) non sembra riuscire a tornare quello di fine quadriennio scorso, e anzi resta un incompiuto: urge lavorare in profondità perchè il tempo non è tanto. Meglio di lui è andato Federico Esposito (16).

Finn (Giorgio Poggi 18°) e Laser (un positivo Enrico Strazzera 33°, gli altri compreso Diego Romero, molto attardati) per il momento fanno sudare freddo.

Tutte le classifiche finali e i piazzamenti di giornata sul sito ufficiale: http://sof.ffvoile.net/.

(Venerdi ero in autostrada da Milano verso Genova, e ho incrociato nella corsia opposta tantissimi furgoni, o auto con rimorchi pieni di 470, Laser sui tetti, gommoni. ma tanti davvero. Il popolo dei mille supervelisti olimpici, finita Hyeres, torna a casa. Verso la Croazia, la Slovenia, la Germania, l'Austria, la stessa Italia. Sono tanti, sono bravi, sono globetrotters di una stagione dura. Per una parte di loro frequentare le settimane preolimpiche è anche un divertimento, un modo diverso di prendersi delle vacanze. Ma per la maggioranza, il circuito di Coppa del Mondo è la spina dorsale di una dura marcia verso il sogno olimpico. Sono atleti, tecnici, collaboratori. Portano le divise delle rispettive nazionali. Sono il meglio del meglio che i movimenti velici di ciascun paese sa rappresentare. E sono anche belli da vedere. Meritano innanzitutto rispetto e attenzione, vanno seguiti e imposti all'attenzione del pubblico. Con un impegno adeguato a quello che mettono loro. Davvero non si meritano un comunicato stampa come quello emesso ieri dalla Nuova FIV. Illegibile, zeppo di errori, sembra una traduzione maccheronica dall'inglese. Una vergogna. E stavolta c’è poco da ridere).

venerdì 30 aprile 2010

Un bel Consiglio

Hyeres/5: E oggi le Medal Race con 4 equipaggi azzurri



L'edizione meno ventosa della Settimana preolimpica di Hyeres da molti anni vive oggi il gran finale con le Medal Race. In un bel sussulto finale 4 equipaggi azzurri hanno conquistato l'accesso alla finalissima e si contendono il podio e le migliori posizioni.

Laura Linares è terza nel windsurf femminile. La "piccola" farfalla siciliana, orfana in questa tappa di Coppa del Mondo di Alessandra Sensini e Flavia Tartaglini, ha tenuto alto alla grande il blasone della tavola azzurra.

Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti (esordio ufficiale della nuova coppia in World Cup) sono autorevoli terzi nel 470 maschile, e le solite Giulia Conti e Giovanna Micol ancor più sontuose al secondo posto nel 470 femminile.

Brava anche Francesca Clapcich, che agguanta la Medal partendo dal 9° posto.

Per tutti gli altri piazzamenti (compreso il 28° posto finale dei fratelloni Pietro e Gianfranco Sibello nel 49er - una pausa di riflessione più che accettabile) ecco i link alle classifiche complete.

Star

49er

470 Maschile

470 Femminile

Finn

Laser

Laser Radial

RSX Maschile

RSX Femminile

Match Race Femminile

2.4

Sonar

giovedì 29 aprile 2010

Il Consiglio Federale si riunisce a Genova: riflettori su Bilancio e Statuto


Torna a riunirsi il governo FIV, e l’occasione è un passaggio importante: l’approvazione nei termini del Bilancio Consuntivo 2009. Il Consiglio Federale numero 419 si riunisce a Genova in FIV giovedi 29 aprile, con inizio alle 10,15. La riunione si esaurirà nell’arco della giornata. Buon lavoro a tutti, ed ecco i principali punti all’ordine del giorno.

Si parte dai passaggi tecnici, l’approvazione del verbale della riunione del precedente Consiglio (quello di Palermo dello scorso 26 febbraio, ricordate la Sala Rossa?), e la ratifica delle delibere d'urgenza del Presidente e del Coordinatore Federale. Quindi parola al Presidente Carlo Croce per le sue “comunicazioni”, cui seguiranno quelle di Gianni Storti il Segretario Generale/Coordinatore Federale. Fin qui la parte rituale e introduttiva. Si parte poi con le proposte e le eventuali delibere divise tra i vari Settori, partendo dalla voce “Istituto-Funzionamento-Attività Generali”, che propone il punto fondamentale del Consiglio: l’approvazione del bilancio consuntivo dell’esercizio 2009.

(Qui si impone una breve riflessione, con una richiesta. Gran parte delle attenzioni e dell’impegno della Nuova FIV, in questo primo anno e mezzo di gestione, sono state assorbite dai problemi amministrativo-finanziari. Come è noto, il neo-presidente Croce ha più volte ribadito di aver trovato “un buco” nel bilancio FIV, imprevisto e di entità ragguardevole. Pur restandone ignote le origini e l’entità, tale ammanco è stato il grande protagonista dei primi 8-10 mesi della Nuova FIV, ha causato una dura politica di austerity che ha coinvolto (quasi) tutti i settori, per un impegno dichiarato di ripianare i conti e ripristinare le riserve, intaccate per fronteggiare l’emergenza. Insomma, pur restando la vicenda avvolta in un alone di mistero, da quanto abbiamo visto qua fuori si potrebbe dire che la FIV ha fatto esattamente ciò che tutti (aziende, governi, istituzioni) hanno fatto, nell’anno della più grave crisi economica mondiale degli ultimi 80 (ottanta) anni. Ora che l’operazione è finita con successo, ben coordinata dall’uomo che ha rappresentato la continuità nella politica dell’amministrazione federale, il consigliere Francesco Ettorre, ci sono due piccole cose che – una volta tanto – la Federazione dovrebbe garantire. 1) Una autentica trasparenza nella pubblicazione e diffusione del bilancio consuntivo 2009 che sarà approvato dal Consiglio di venerdi; 2) Una (almeno tendenziale) indicazione sul cambiamento di strategia, ora che le casse con le riserve sono piene, per ridare ossigeno almeno ai settori più importanti dell’attività. A cominciare dalla preparazione olimpica.)

Chiusa parentesi e proseguiamo con l’ordine del giorno del CF numero 419.

Come anticipato a Palermo, questo Consiglio dovrà varare il Gruppo di Lavoro (yeah: si torna a parlare di GdL, sono contento), per un tema basilare, quello della “stesura del nuovo Statuto FIV”.

(Anche qui brevissima nota. L’OdG dice proprio “stesura nuovo Statuto FIV”, non “riforma” o ancora meglio “proposta di riforma”, ma proprio “stesura”. Attenzione: è come se il Governo volesse cambiare la Costituzione della Repubblica. Sarà il caso di chiedersi, e di chiedere alla base, se effettivamente un intervento è necessario, e magari spiegare nel dettaglio quali sono i cambiamenti che si vogliono introdurre. Non siamo conservatori: saper cambiare e modernizzarsi è giusto. Ma vista l’importanza esistenziale di questi interventi per la FIV del futuro, si impone un processo di informazione, conoscenza, democrazia, senza precedenti. L’assemblea del 2011 (a primavera) dovrà votare – pro o contro – le modifiche statutarie sulla base di una perfetta conoscenza. Buon lavoro anticipato al GdL, e comunque: riflettori accesi. Anzi, cellule fotoelettriche notturne...)

Chiusa altra parentesi, avanti con la riunione (ma ce la faranno in una sola giornata, appena 6 ore e poi tutti via con aerei, treni e auto?).

Sotto la stessa voce si parlerà dell’implementazione del sito Federale, delle modifiche agli statuti di alcuni affiliati (Unione Sportiva Quarto, Yacht Club Bracciano Est, Yacht Club Lignano, Circolo Amici Velici Vigna di Valle, Circolo della Vela Muggia), del nuovo Statuto di classe Dinghy 12, del nuovo Regolamento di Stazza della Classe H22, dell’aggiornamento del plafond per le carte di credito federali, e della sostituzione per maternità della dipendente dell’amministrazione Sandra Bolens (auguri!).

Breve report e modulistica dalla Commissione Affiliazione e Tesseramento (anche sulle approvazioni di Scuole Vela) e quindi si passa al delicato Settore Promozione Immagine e Comunicazione. Uno immagina – anche dopo Palermo – chissà quanta carne al fuoco, quante proposte, idee, voglia di fare e far fare. Invece all’OdG sul Settore c’è solo: approvazione della pubblicazione sul sito dell’iniziativa PAN PAN-Medico a bordo.

Si tratta di un interessantissimo “Prontuario per le emergenze mediche in mare e la teleassistenza; ideato per fornire una rapida e accessibile guida durante le emergenze mediche a bordo di una unità da diporto o da pesca, anche attraverso il contatto con il servizio medico di terra”. E’ una collana edita dalla società Pan Pan a cura dell’amico Umberto Verna, skipper ligure tra i più esperti al mondo nel campo e titolare della Safety World che offre prodotti, servizi e consulenze e che ha visto recentemente riconosciuto il proprio corso di sopravvivenza secondo le regulations ISAF per le regate d’altomare. Insomma, una bella cosa.

(Ma nient’altro dal Settore: dov’è la Promozione, dov’è l’Immagine, dov’è la Comunicazione?)

Tocca poi al Settore Attività Agonistica e Squadre Federali: assegnazione dei contributi agli Atleti del Club olimpico 2010; cambio del tecnico federale Techno 293 da Filippo Maretti a Adriano Stella; designazione della squadra italiana alle Olimpiadi Giovanili di Singapore 2010, e altre minori.

Altro Settore: Programmazione Attività Sportiva Nazionale: si parlerà di CICO (campionati italiani classi olimpiche) e di Primavela, soprattutto perché gli organizzatori chiedono l’anticipo del contributo FIV; c’è poi da valutare il rischio di sovrapposizione nel 2011 tra CICO e Eurolymp del Garda.

Ed eccoci (se ce la fanno con i tempi) al Settore Formazione Quadri Tecnici: verrà autorizzata l’organizzazione del II corso Allievo Istruttori in IV zona (che nel frattempo è già stato convocato), ratificati gli esiti dei corsi di I livello e della nomina di nuovi Esperti Velisti. Si va veloci.

Finale in volata tra: Settore Attività Veliche Speciali (ci sarebbe Match Race, magari il giro del mondo, la vela oceanica. Ma il tempo è tiranno), e solo al punto numero 7: Relazioni dei Consiglieri. Praticamente iniziano a parlare in Zona Cesarini. Poco prima della concessione di 5 patrocinii e delle varie ed eventuali.

Buon lavoro, e occhi aperti.

Hyeres/4: Una lunghissima giornata in acqua (ok Linares)

Sempre ventarelli, Hyeres resta irriconoscibile e sembra il peggior Tigullio. Ma la pantagruelica organizzazione e i mille supervelisti olimpici hanno vissuto una lunga giornata in acqua e fatto altri (lenti) progressi nelle classifiche. Qualcuno ha completato le qualifiche e passa alle finali Gold, altri vanno avanti, ma per tutti venerdi si chiude e vedremo con quante prove.

Segnali (timidi) di risveglio dai velisti azzurri, presi in contropiede dal venticello. Svetta Laura Linares, imperiosamente terza nella classifica delle tavole. Torna a respisare la sua aria la coppia G&G Conti e Micol, quinte nel 470, ed è buon 8° nel 470 maschile Gabrio Zandonà con Pietro Zucchetti.

Gli altri migliori azzurri in ogni classe: Heidegger 16 (RSX), Clapcich 17 (Radial) Poggi 17 (Finn), Sibello 28 (49er, ma con un ocs), Strazzera 33 (Laser).

Tutte le classifiche complete sugli stessi link del post precedente. Soffiate su Hyeres! E forza azzurri!

martedì 27 aprile 2010

Hyeres/3: Sognando mistralate leggendarie


(Una notevole immagine della surfista inglese Bryony Shaw, bronzo olimpico 2008 e in testa nella classifica a Hyeres. L'immagine fa parte di un servizio sugli atleti olimpici britannici. Altro esempiuccio di "comunicazione Integrata" che si può dedicare agli atleti e alle atlete della vela olimpica...)

Prima la nube del vulcano islandese (che ha creato parecchi problemi ai team che arrivavano da molto lontano), poi un cuneo tra alte e basse pressioni che sta rilasciando solo pochi e irrequieti refoli di vento: sembra una edizione un po’ stregata questa Hyeres 2010, quarta tappa di World Cup ISAF. I mille supervelisti olimpici cercano di farsene una ragione, sognando mistralate leggendarie o almeno uno straccio di termica. Le classifiche sono veramente ridotte al minimo, disputate metà delle prove previste.

Peggio di tutti, però, sembrano averla presa gli azzurri. Il miglior piazzamento italiano al terzo giorno della SOF di Hyeres è il sesto posto del terzetto Zorzi-Dighe-Agosti nella classe Sonar paralimpica. Molto defilati gli altri, a partire dai capitani-campioni: 11° Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti (470M), come 11ma è Laura Linares (RSXF), 12° Giorgio Poggi (Finn), 15° G&G (470F), 17° i Sibello (49er), 17° Esposito e 19° Heidegger (RSXM), 21ma Laura Cosentino e 26ma Francesca Clapcich (Laser Radial), e nel Laser il primo azzurro si trova al 46° posto ed è Enrico Strazzera.

A questo punto non resta che sperare in un finale più “ossigenato” (di vento), le previsioni per domani parlano di 7-10 nodi di vento (ma era l’identica aspettativa di ieri per oggi...). Il programma, seriamente a repentaglio, prevede regate di selezione fino a giovedi (o venerdi mattina) e quindi le Medal Race tra i primi 10 di ogni classe nella giornata di venerdi.

Ai link seguenti le classifiche complete (tra parentesi le prove disputate).

Star (3)

49er (2)

470 Maschile (3)

470 Femminile (2)

Finn (2)

Laser (3)

Laser Radial (3)

RSX Maschile (4)

RSX Femminile (3)

Match Race Femminile (RR1)

2.4 (3)

Sonar (3)

ISAF, come cambia (e come cambierà) la Medal Race. Sull'altare della TV

La Medal Race fu introdotta dall’ISAF per i Giochi Olimpici di Pechino 2008, in risposta alle lamentele di media e tv, che ad Atene 2004 avevano visto le finali di alcune regate senza i vincitori già matematici delle medaglie. Il sistema (i primi 10 della classifica della serie, con una regata secca non scartabile, arbitrata in mare e a punteggio doppio) ha funzionato così così a Qingdao. Alcune medaglie sono state in bilico fino all’ultimo, ma altre erano già aritmeticamente assicurate anche prima della Medal Race. E così il sistema è tornato sul tavolo dell’ISAF, che di recente ha introdotto una modifica sostanziale all’Addendum Q del Regolamento di Regata 2009-2012 sulla Medal Race. Commenta il Giudice Internazionale Jos Spijkerman: “Il cambiamento più rilevante riguarda l’impossibilità di presentare qualsiasi tipo di protesta sulla Medal Race”. Tradotto in pratica: se un concorrente, in violazione di una regola fondamentale della Parte 2 del RR, danneggia la mia barca o la rallenta moltissimo o persino mi costringe al ritiro dalla Medal Race, ebbene io non avrò possibilità di protesta!

“E’ l’ennesimo sacrificio all’altare della TV”, commenta lo stesso Spijkerman, che aggiunge: “Ciò a cui si vorrebbe tendere è vedere una finale nella quale le prime tre barche che tagliano l’arrivo vincono le tre medaglie olimpiche. La Medal Race che fa ripartire i top-10 a pari punti, annullando tutto quanto successo nelle 8, 10 o più prove precedenti. Chiunque può vincere l’oro. Dramma, tensione, ottimo menu per la tv. L’ISAF forse non è ancora pronta a questo passo ulteriore. Ma guardando al trend degli ultimi dieci anni, credo che ci arriverà presto”.

Qui il link alle modifiche all'Addendum Q.

(La Vela Olimpica (il core-business) è sempre col silenziatore: ne saprete poco o nulla dai macchinisti federali. Anche quando, come i questo caso, sono nell'aria cambiamenti che possono rivoluzionarne certi aspetti agonistici. Comunicazioni e commenti wanted.)

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