Il Presidente Onorario della FIV, Carlo Rolandi, ci invia questo bel ricordo di Salvatore Chiaiese, personaggio storico della vela scomparso oggi a Napoli. (Cliccare sul testo per ingrandire)
mercoledì 30 settembre 2009
martedì 29 settembre 2009
ISAF, nominations per i Velisti dell'anno Rolex 2009
ECCO I FINALISTI DEL PREMIO ISAF ROLEX WORLD SAILOR OF THE YEAR 2009
E’ già passato un anno dal trionfo di Madrid, quando Alessandra Sensini – dopo una rincorsa di oltre dieci anni – meritatamente vinse il trofeo per la Velista Mondiale dell’anno Rolex-ISAF. Ora tutto è pronto per le prossime incoronazioni, che avverranno nel corso dell’Annual Conference della federvela mondiale, a Busan in Corea, il prossimo 10 novembre, nella serata di gala presso il Busan Yacht Club. L’ISAF ha reso noti intanto i nomi dei personaggi che hanno ricevuto le Nominations nelle due sezioni maschile (5 nominati) e femminile (solo 4 nominate), riferite al periodo di qualifica tra il 1 settembre 2008 e il 31 agosto 2009. Dopo l’abbuffata del 2008 (oltre al successo di Alessandra va ricordata la nomination per Vincenzo Onorato in campo maschile, con la vittoria assegnata a Ben Ainslie), questa volta non ci sono italiani in finale. Perfettamente in linea con l’assenza di segnale da parte della Nuova FIV in campo internazionale. L'off-line come attitudine.
Ecco i nomi sulla griglia, che passano ora al vaglio dei voti singoli da parte delle autorità nazionali aderenti all’ISAF.
Nominations femminili
Sam Davies (GBR)
Dopo 95 giorni, 4 ore, 39 minuti e 1 secondo, è stata la terza in classifica della Vendeé Globe (su 30 partecipanti), il giro del mondo a vela in solitario senza scalo né assistenza, lungo 27.420 miglia. A soli 34 anni la bionda inglese ha perso il podio della gara perché (giustamente) superata dal francese Marc Guillemot grazie al compenso previsto per il suo salvataggio di un concorrente ferito. Scanzonata e terribilmente competente, è l’astro nascente della vela oceanica in rosa, una sorta di anti-Ellen MacArthur.
Hilary Lister (GBR)
Una velista disabile per la prima volta alle nomination del Rolex ISAF WSY Award. Malata dall’età di 11 anni, costretta su una sedia a rotelle a 15, oggi quadriplegica e in grado di muovere soltanto la testa, la bocca e gli occhi, Hilary ha scoperto la vela nel 2003 e la sua passione non si è più fermata. Nel 2005 ha attraversato in solitario la Manica, poi altre imprese fino al 2009, anno nel quale (il 31 agosto) è divenuta la prima velista inglese a circumnavigare la Gran Bretagna in solitario. Controlla incredibilmente il suo Artemis 20 con il respiro: grazie a un sistema di tubi per regolare timone e vele, su un modulo che mantiene il suo corpo in posizione stabile.
Blanca Manchón (ESP)
Le spagnole vanno forte in windsurf (anche se sbagliano alle Olimpiadi, e ne sappiamo qualcosa), e Blanca secondo l’ISAF ha mostrato stile conquistando il podio in tutti gli eventi ai quali ha partecipato quest’anno. Grazie a questo, è prima alla prima edizione dell’ISAF Sailing World Cup.
Anna Tunnicliffe (USA)
Grande atleta e ambasciatrice dello sport velico, Tunnicliffe ha mostrato il suo talento vincendo in molte diverse discipline della vela, confermandosi anche dopo la medaglia d’oro nel Laser Radial a Pechino 2008, in particolare nel match racing. Da un successo all’altro, è tornata anche al Radial e ora è comprensibilmente indecisa sul suo futuro olimpico.
Nominations maschili
Pascal Bidégorry (FRA)
Alla testa del suo equipaggio di Banque Populaire V ha stabilito un record storico nella traversata atlantica: 3 giorni, 15 ore, 25 minuti 48 secondi, alla media di 32.94 nodi, per 2.880 miglia, abbassando il precedente (Franck Cammas su Groupama 3, nel 2007) di oltre 12 ore.
Michel Desjoyeaux (FRA)
Vincere la Vendeé Globe, il giro in solitario senza scalo né assistenza considerato l’Everest della vela, è un risultato straordinario. Farlo due volte ha dell’incredibile. Il “professore”, però, l’ha fatto
Paul Goodison (GBR)
Oro nel Laser a Pechino 2008, si è preso una sosta di riposo ed è tornato ricominciando dove aveva lasciato: vincendo ancora il titolo mondiale e l’Europeo, oltre a Hyeres, Medemblik, Kiel. Insomma, chi è il più forte?
Torben Grael (BRA)
Partito a ottobre 2008 per la sua seconda Volvo Ocean Race su Ericsson 4, il fuoriclasse brasiliano record del mondo assoluto di medaglie olimpiche veliche (5), ha conquistato anche il giro del mondo dopo 9 mesi intensi e durissimi. Una specie di mito vivente, un imbattibile campione della vela a ogni livello. Per di più in un involucro di simpatia e carica umana con pochi confronti.
Nathan Outteridge (AUS)
Un talento naturale, un velista di classe sopraffina sin dall’età giovanile (tre medaglie d’oro agli ISAF Youth Worlds), quindi la discesa nell’agone olimpico con l’acrobatico 49er, col quale ha vinto gli ultimi due campionati del mondo, l’ultimo dei quali sul Garda. Qui si è superato anche in passione velica: sceso dal 49er è salito sul 29er come prodiere, finendo sul podio del mondiale, battendo di poco sua sorella Hayley che aveva a prua il prodiere abituale del fratellino, Jensen. Per farlo smettere bisognerebbe abbatterlo... Oppure dovranno pensarci Pietro & Gianfranco.
Link: www.sailing.org/worldsailor
(Nell'immagine: i nominati dell'edizione 2008, con Alessandra Sensini (poi vincitrice) e Vincenzo Onorato, a Madrid)
--> PS-Con un tempismo che ha dell'inverosimile, sul sito FIV tornato oggi a veder la luce, è stata pubblicata in data odierna una "news" dal titolo: "DELEGATI ITALIANI ISAF E ORC", e contenente questo testo: "Pubblichiamo l'elenco dei delegati italiani in seno all'International Sailing Federation e all'Offshore Racing Council per il quadriennio 2009 - 2012."
La velocità è tale da stimolare una anomala lacrimazione oculare: pensate che questo elenco reso noto dalla comunicazione FIV il 29 settembre 2009, risale nientemeno che alla conferenza ISAF di Madrid (novembre 2008): la bellezza di 11 (u-n-d-i-c-i) mesi fa. Sorge spontanea una domanda: se non è importato comunicarli finora, perchè proprio adesso? Cercheremo insieme le risposte. (Elenco dei delegati qui: http://www.federvela.it/node/5208)
Grazie Joyce, e ciao
LA SCOMPARSA DI JOCELYNE COURBOT MASSEROTTI: LA VELA PERDE UN’AMICA INDIMENTICABILE
E’ mancata questa mattina a Roma, nella sua bella casa, Jocelyne Courbot, per tutti sempre solo Joyce, la moglie di Sergio Masserotti. Una figura nota e assai presente nel mondo della vela, spesso al fianco di Sergio, prima regatante poi segretario di classe, quindi dirigente di lungo corso della Federazione Italiana Vela fino a diventare responsabile della vela d’altura azzurra. Una vita avventurosa e di slanci, dalla nascita in Francia, a Lione, da una mamma giapponese, alla famiglia, al mondo dello yachting, nella quale è passata lasciando il segno indelebile di una eleganza naturale, di una semplicità raffinata, di una innata generosità d’animo.
Da alcuni anni aveva intensificato i suoi viaggi velici al seguito di Sergio, alle prese con un cuore capriccioso. Una presenza sempre discreta e vigile, di amicizie e gioie che sapeva coltivare, arricchire e condividere. Una presenza che non è venuta meno neanche quando lei stessa ha saputo di dover fronteggiare il male. Nella battaglia ha messo tutta se stessa: la forza, la dolcezza e l’amore. Armi che non ha smesso di usare anche dopo la scomparsa di Sergio, un anno fa, e che ha trasmesso fino all’ultimo ai figli Eric e Yann e a chiunque le fosse vicino. Grazie Joyce, e ciao.
I funerali di Jocelyne Courbot Masserotti si terranno domani, mercoledi 30 settembre, nella chiesa Regina Pacis in Piazza Rosolino Pilo a Monteverde, in Roma, alle ore 11,30.
lunedì 28 settembre 2009
E' tornata la luce
Possiamo spegnere le candele, è tornata la luce, la corrente, si è riacceso il sito FIV. L'avevo detto che ero ottimista. Il lieto evento si è verificato nel tardo pomeriggio di lunedi 28. Il black-out è durato un centinaio di ore, minuto più minuto meno. Niente di trascendentale, oltretutto capita alle migliori famiglie. Le quali, magari, spiegano con un po' di trasparenza cosa avviene e perchè. Ma questa è un'altra storia. Bentornata online federvela.it.
E poichè le buone notizie non vengono mai sole, al ritorno online della FIV gli appassionati del genere possono trovare una nuova deliziosa e curatissima co-produzione video, intitolato proprio così (anche con le maiuscole): "Il saluto ai "MINISTI" italiani di Carlo Croce e Giovanni Soldini". Un cammeo di una cinquantina di secondi da non perdere, per la calorosa partecipazione dei due pezzi da novanta della nostra vela, i quali, avendo appena presentato alla stampa il progetto per un team dello YCI al giro del mondo con barca acquistata dall'amico John Elkann (2,5 milioni di euro) e un budget previsto di altri 15 milioni di euro, hanno voluto dichiarare (con gli occhi lucidi) il loro amore e il loro tifo per gli italiani impegnati nella Transat 650 (budget 100-300 mila euro). I quali ne saranno strafelici. Va da sè che il meglio sta in fondo (in tutti i sensi) al video: eccovi l'immancabile fotogramma-firma con i piedi. Per dovere di cronaca: a sinistra il presidente, a destra lo skipper. E pensare che il cammeo è un gentile omaggio, giacchè - come è noto - l'accordo di co-produzione riguarda "la copertura in streaming dei principali eventi 2009 riservati alle classi olimpiche".
"Streaming"..., si si.
Le ultime news ve le diamo noi
Per un giorno le News, con la N maiuscola, cercatele (e trovatele) qui, su questo minuscolo e gioioso blog. Inevitabile: siamo intitolati "lamiafedervela" e guarda caso la federvela non riesce a uscire da un black-out del sito web, off-line da giovedi scorso. A pensarci bene è una situazione simbolica: con le attività di "comunicazione FIV" ridotte ai minimi storici, anche il principale strumento si è spento... Buona lettura delle News, e sappiate che restiamo comunque ottimisti: presto federvela.it tornerà ad accendersi.
CICO 2010, FORMIA 23-26 SETTEMBRE 2010
E' la principale regata "federale", ma la comunicazione ufficiale delle date dell'edizione 2010 è stata fatta solo al ristretto ambito interno (Zone e Classi). Provvediamo noi: il CICO di Formia 2010 si svolgerà dal 23 al 26 settembre, per l'organizzazione di un consorzio del quale fanno parte: Base Nautica Flavio Gioia, Club Nautico Gaeta, Circolo Nautico Caposele, Circolo Nautico Vela Viva, Sezione Vela Fiamme Gialle, Centro Velico Vindicio, Comitato Vele nel Golfo, Comitato Velico Formia. Il golfo di Gaeta è noto per le sue condizioni meteo eccellenti per la vela, con venti costanti e sostenuti. Negli anni molti gli eventi importanti ospitati tra Gaeta e Formia (attenzione a come si usano le due città: come sempre tra i vicini e i cugini c'è una vigorosa rivalità): Mondiali Star 2004, Europei Star 2002, Campionati italiani (catamarani F18 e Hobie Cat 16 e 18, Fireball, Star, Snipe, Optimist, 420, Contender) e moltissime regate Nazionali soprattutto di Star, 470 e Laser. Importante nella vela d'altura il Trofeo Punta Stendardo, valido quale selezione per il Campionato Italiano assolto, giunto alla XII edizione.
Nella prima riunione del comitato organizzatore, come emerge dai siti Internet dei club, ci si è preoccupati per gli spazi che saranno a disposizione per il posizionamento dei campi di regata. Cinque sono quelli richiesti dalla FIV per far gareggiare le dieci classi Olimpiche, e gli organizzatori stano valutando quale Amministrazioni coinvolgere nella manifestazione: Formia e Gaeta, o Scauri e Mondragone in considerazione della continua occupazione di uno dei migliori campi di regata del mondo (fu scelto anche da Azzurra nel 1981-82) con allevamenti di mitili, pesci e corridoi ed ancoraggi per navi mercantili. Sul posto, ci si augura di poter utilizzare questo stadio naturale per accogliere i circa 600 velisti attesi nel Golfo, senza doverli costringere a trasferimenti di molte miglia non propriamente adatti a imbarcazioni olimpiche, che prediligono campi di regata posizionati vicini alle basi logistiche a terra. I 600 partecipanti sono una previsione ottimistica, forse ne basteranno la metà. Ma per inseguire l'ambito record di presenze, il consorzio sta lavorando all'ipotesi di una o più manifestazioni internazionali da organizzare subito prima ce subito dopo il CICO, in modo da assicurarsi anche la presenza di campioni stranieri che potranno partecipare al CICO (che è open). Come in tutte le imprese che si rispettino, anche intorno al CICO di Formia 2010 non mancano le polemiche e le opinioni discordanti, per ora dietro le quinte. Noi comunque vi terremo informati. Link: www.cico2010.com.
CHILDRENWINDCUP SUL GARDA: MEZZA REGATA A INES E Q8
E' mancato solo il vento nella 3a Childreiwndcup, promossA dall'Abe (Associazione Bambino Emopatico) e dai reparti di Onco Ematologia dell'Ospedale dei bambini di Brescia, che ha animato per due giornate la piazzetta di Bogliaco, lungo la riva lombarda del Garda. Le classifiche, alla fine, sono state stilate, simbolicamente, con il passaggio della prima boa, primo lo scafo "Ines-Biesse" dello skipper Oscar Tonoli e tattico il Campione del mondo Tornado del 1991 il sebino Angelo Glisoni, poi nei Dolphin il "Q8" che rappresentava gli InterClub della Lombardia, negli Asso il glorioso "Assterisco" con la bandiera del Brescia Calcio appaiato ad "Idefix" la barca della famiglia milanese Cavallini, di fatto i protagonisti degli ultimi campionati tricolori di questa bellissima carena, poi sempre tra i cabinati un po' in ritardo è parso il "Cyrano" che aveva al timone il presidente dell'Isz, l'Istituto Zoo Profilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna, Franco Tirelli con ospiti, a bordo, il presidente della Provincia di Brescia Daniele Molgora e il responsabile del progetto di vela terapia Hyak Onlus Gianluigi Nobili. Alla fine comunque premi per tutti anche per le altre flotte, gli O'Pen Bic, i Rs Tera, gli Optimist di Gargnano, dell'Ans di Sulzano, della Fraglia di Desenzano, per i trimarani del progetto "Eos-Michele Dusi" di Verona che hanno varato lo scafo donato dai Vigili di Bardolino, rappresentati dal comandante Pezzo, acquistato con le multe raccolte tra i trasgressori che parcheggiavano negli spazi dei disabili. Lunghissimo è l'elenco dei testimonial che si sono presentati nella piazzetta, dalle Istituzioni locali a quelle regionali, dalle forze dell'Ordine a quelle della Protezione Civile con in testa i Vigili del Fuoco e una dimostrazione di cani da salvataggio. Per due giorni si è fatto festa con musica, cultura, fiabe. L'unico rammarico l'assenza del vento, o meglio quel poco vento che ha permesso di disputare solo una "mezza" regata, che non è stata però una mezza "Childrenwindcup", anzi, è stato un grandissimo evento, l'ultimo di questa estate del Garda 2009, il primo dei 60 anni del Circolo Vela Gargnano e della sua sfida velica più prestigiosa, la Centomiglia.
FIRST STEP TO A MEDAL: A SCUOLA DA DIEGO ROMERO
La medaglia di bronzo di Pechino (Qingdao) 2008 Diego Romero, fuori rosa dalla squadra azzurra in preparazione per Londra 2012, si è messo a disposizione per una cosa che gli riesce particolarmente bene: il coaching. Una sua caratteristica che la stessa federazione farebbe bene a non ignorare... Questi alcuni dati del Laser Clinics di Ottobre 2009 a cura di Diego, in collaborazione con Negri nautica e Circolo Vela Torbole (sede degli stages) nei quali si parlerà dei seguenti argomenti tecnici: Velocità in ogni condizione di vento, Allenamento in acqua, Allenamento fisico, Pianificazione annuale, Teoria in Aula: 1) per le classi Laser 4.7 maschile e femminile - 2, 3 e 4 di ottobre; 2) Laser Radial maschile e femminile - 16, 17 e 18 di ottobre. Il costo per 3 giorni è di € 450,00 per un massimo 10 iscritti. Per info: www.diegoromero.com.ar. Per scrivere a Diego: diegoromerosailing@gmail.com
HAROLD BENNET (NZL) PRINCIPAL RACE OFFICER DELLA XXXIII AMERICA’S CUP
Il Giudice Internazionale Harold Bennet, di Auckland (Nuova Zelanda) sarà il P.R.O. (Principal Race Officer) della 33ma Coppa America che si svolgerà (?) al largo dell’Emirato arabo di Ras Al Khaimah dall’8 febbraio del 2010, tra il defender Alinghi (Societé Nautique de Geneve) e lo sfidante USA BMW Oracle (Golden Gate Yacht Club). L’incarico a Bennett è contenuto nel famoso “accordo segreto” tra SNG e ISAF, ormai reso pubblico sull’onda delle richieste da tutto il mondo, e tuttora al centro di residue contestazioni e chiarimenti tra defender e challenger. Il Giudice kiwi ha una vasta esperienza di regate e di match race, ma è soprattutto un esperto di barche e di organizzazione. E’ stato project management di numerosi team e cantieri, ha lavorato con Greg Elliott allo sviluppo dell’attuale monotipo olimpico del match race femminile (Elliot 6), è stato allenatore dell’Yngling neozelandese alle Olimpiadi di Atene 2004 ed è un Umpire sempre molto richiesto. Se tutto andrà liscio (come si può sapere, tra Larry&Ernesto?), Harold Bennet prenderà il posto di Peter Reggio, statunitense di Long Island e quindi non convocabile questa volta, P.R.O. Di tutte le più recenti edizioni della Coppa America.
A BLIKSEM (USA) IL TITOLO MONDIALE MELGES 32 A PORTO CERVO
Italiani battuti in casa: va agli americani di Bliksem il titolo di campioni del mondo all’Audi Melges 32 World Championship 2009, la prima edizione del mondiale per la classe organizzata dallo Yacht Club Costa Smeralda. L’equipaggio dell’armatore Pieter Taselaar, tattico Jeremy Wilmot, ha avuto la certezza matematica della vittoria già nella tarda serata di eri, quando la giuria internazionale ha accolto la protesta avanzata nei confronti di Team 93 di Claudio Recchi, con Jonathan McKee alla tattica, che si è visto così soffiare quel titolo mondiale che sembrava quasi scontato dopo la supremazia delle prime tre giornate di regate. Secondi nella classifica overall gli italiani di Joe Fly, con Giovanni Maspero al timone e Francesco Bruni alla tattica, uno tra i team più in evidenza del campionato. Chiude il podio del mondiale Uka Uka Racing di Lorenzo Santini e Alessio Marinelli, con Armando Giulietti al timone e Lorenzo Bressani alla tattica, con un solo punto di distacco da Team 93, che chiude il mondiale in quarta posizione. Il team di Bliksem è stato premiato nel primo pomeriggio in Piazza Azzurra. La cerimonia conclusiva dell’Audi Melges 32 World Championship è stata inoltre l’occasione per premiare Calvi Network di Carlo Alberini, con Gabriele Benussi alla tattica, vincitore dell’Audi Melges 32 Sailing Series, la seconda edizione del circuito riservato alla classe che si è chiuso a fine luglio a Cagliari. Con questo evento lo Yacht Club Costa Smeralda saluta la stagione sportiva 2009 e da appuntamento al prossimo anno. Link: www.melges32worldchampionship.com
CLASSIFICA FINALE
1. BLIKSEM Pieter Taselaar Pieter Taselaar, USA,6,2,1,1,14,8,4,5,2,30(DNC), 43.00
2. JOE FLY Giovanni Maspero Giovanni Maspero, ITA,3,12,20,5,2,9,14,7,1,1, 54.00
3. UKA UKA RACING Armando Giulietti L. Santini & A. Marinelli, ITA,4,11,19,6,9,3,2,2,10,7, 54.00
4. TEAM 93 Claudio Recchi Claudio Recchi, ITA,2,1,2,3,1,11,17,9,30(DSQ),9, 55.00
5. ARGO Jason Carroll Jason Carroll, USA,10,10,6,17,6,15,3,19,3,5, 75.00
6. MASCALZONE LATINO Vincenzo Onorato Vincenzo Onorato, ITA,12,3,5,14,7,5,12,13,9,15, 80.00
7. PILOT ITALIA Francesco Martino Francesco Martino, ITA,8,8,4,2,24,12,7,6,25,10, 81.00
8. BAGUA Andrea Cecchetti Andrea Cecchetti, ITA,5,7,18,10,3,10,1,16,13,26, 83.00
9. RED Joe Woods Joe Woods, GBR,1,6,11,11,4,20,19,1,19,12, 84.00
10. BRONTOLO Filippo Pacinotti Filippo Pacinotti, ITA,14,15,30(DNF),13,11,2,8,3,6,13, 85.00
FITZCARRALDO CUP LONG DISTANCE DERIVE
64 equipaggi per la VI edizione della Fitzcarraldo cup, ultima tappa del Circuito Long Distance 2009, organizzata dalla Compagnia delle Derive Fitzcarraldo in collaborazione con il Vela Club Campione e lo Yacht Club Acquafresca. Purtroppo un debolissimo vento da sud ha costretto la metà dei partecipanti al ritiro, il percorso è stato ridotto e l’arrivo è stato anticipato all’altezza dell’isola dell’ulivo a Malcesine. Per il secondo anno consecutivo i vincitori del Circuito Long Distance sono Monciardini Paolo e Cucccato Debora su un Buzz. Il vincitore assoluto della Fitzcarraldo Cup 2009 è l’equipaggio formato da Tita Ruggero e Pilati Matteo su un 49er, che per la prima volta risulta essere anche il primo ad avere tagliato la linea d’arrivo nella classifica in tempi compensati, secondo classificato Monciardini Paolo e Cuccato Debora, terzo classificato Modena Loris e Vassallo Giovanni su un Renjolle.
CICO 2010, FORMIA 23-26 SETTEMBRE 2010
E' la principale regata "federale", ma la comunicazione ufficiale delle date dell'edizione 2010 è stata fatta solo al ristretto ambito interno (Zone e Classi). Provvediamo noi: il CICO di Formia 2010 si svolgerà dal 23 al 26 settembre, per l'organizzazione di un consorzio del quale fanno parte: Base Nautica Flavio Gioia, Club Nautico Gaeta, Circolo Nautico Caposele, Circolo Nautico Vela Viva, Sezione Vela Fiamme Gialle, Centro Velico Vindicio, Comitato Vele nel Golfo, Comitato Velico Formia. Il golfo di Gaeta è noto per le sue condizioni meteo eccellenti per la vela, con venti costanti e sostenuti. Negli anni molti gli eventi importanti ospitati tra Gaeta e Formia (attenzione a come si usano le due città: come sempre tra i vicini e i cugini c'è una vigorosa rivalità): Mondiali Star 2004, Europei Star 2002, Campionati italiani (catamarani F18 e Hobie Cat 16 e 18, Fireball, Star, Snipe, Optimist, 420, Contender) e moltissime regate Nazionali soprattutto di Star, 470 e Laser. Importante nella vela d'altura il Trofeo Punta Stendardo, valido quale selezione per il Campionato Italiano assolto, giunto alla XII edizione.
Nella prima riunione del comitato organizzatore, come emerge dai siti Internet dei club, ci si è preoccupati per gli spazi che saranno a disposizione per il posizionamento dei campi di regata. Cinque sono quelli richiesti dalla FIV per far gareggiare le dieci classi Olimpiche, e gli organizzatori stano valutando quale Amministrazioni coinvolgere nella manifestazione: Formia e Gaeta, o Scauri e Mondragone in considerazione della continua occupazione di uno dei migliori campi di regata del mondo (fu scelto anche da Azzurra nel 1981-82) con allevamenti di mitili, pesci e corridoi ed ancoraggi per navi mercantili. Sul posto, ci si augura di poter utilizzare questo stadio naturale per accogliere i circa 600 velisti attesi nel Golfo, senza doverli costringere a trasferimenti di molte miglia non propriamente adatti a imbarcazioni olimpiche, che prediligono campi di regata posizionati vicini alle basi logistiche a terra. I 600 partecipanti sono una previsione ottimistica, forse ne basteranno la metà. Ma per inseguire l'ambito record di presenze, il consorzio sta lavorando all'ipotesi di una o più manifestazioni internazionali da organizzare subito prima ce subito dopo il CICO, in modo da assicurarsi anche la presenza di campioni stranieri che potranno partecipare al CICO (che è open). Come in tutte le imprese che si rispettino, anche intorno al CICO di Formia 2010 non mancano le polemiche e le opinioni discordanti, per ora dietro le quinte. Noi comunque vi terremo informati. Link: www.cico2010.com.
CHILDRENWINDCUP SUL GARDA: MEZZA REGATA A INES E Q8
E' mancato solo il vento nella 3a Childreiwndcup, promossA dall'Abe (Associazione Bambino Emopatico) e dai reparti di Onco Ematologia dell'Ospedale dei bambini di Brescia, che ha animato per due giornate la piazzetta di Bogliaco, lungo la riva lombarda del Garda. Le classifiche, alla fine, sono state stilate, simbolicamente, con il passaggio della prima boa, primo lo scafo "Ines-Biesse" dello skipper Oscar Tonoli e tattico il Campione del mondo Tornado del 1991 il sebino Angelo Glisoni, poi nei Dolphin il "Q8" che rappresentava gli InterClub della Lombardia, negli Asso il glorioso "Assterisco" con la bandiera del Brescia Calcio appaiato ad "Idefix" la barca della famiglia milanese Cavallini, di fatto i protagonisti degli ultimi campionati tricolori di questa bellissima carena, poi sempre tra i cabinati un po' in ritardo è parso il "Cyrano" che aveva al timone il presidente dell'Isz, l'Istituto Zoo Profilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna, Franco Tirelli con ospiti, a bordo, il presidente della Provincia di Brescia Daniele Molgora e il responsabile del progetto di vela terapia Hyak Onlus Gianluigi Nobili. Alla fine comunque premi per tutti anche per le altre flotte, gli O'Pen Bic, i Rs Tera, gli Optimist di Gargnano, dell'Ans di Sulzano, della Fraglia di Desenzano, per i trimarani del progetto "Eos-Michele Dusi" di Verona che hanno varato lo scafo donato dai Vigili di Bardolino, rappresentati dal comandante Pezzo, acquistato con le multe raccolte tra i trasgressori che parcheggiavano negli spazi dei disabili. Lunghissimo è l'elenco dei testimonial che si sono presentati nella piazzetta, dalle Istituzioni locali a quelle regionali, dalle forze dell'Ordine a quelle della Protezione Civile con in testa i Vigili del Fuoco e una dimostrazione di cani da salvataggio. Per due giorni si è fatto festa con musica, cultura, fiabe. L'unico rammarico l'assenza del vento, o meglio quel poco vento che ha permesso di disputare solo una "mezza" regata, che non è stata però una mezza "Childrenwindcup", anzi, è stato un grandissimo evento, l'ultimo di questa estate del Garda 2009, il primo dei 60 anni del Circolo Vela Gargnano e della sua sfida velica più prestigiosa, la Centomiglia.
FIRST STEP TO A MEDAL: A SCUOLA DA DIEGO ROMERO
La medaglia di bronzo di Pechino (Qingdao) 2008 Diego Romero, fuori rosa dalla squadra azzurra in preparazione per Londra 2012, si è messo a disposizione per una cosa che gli riesce particolarmente bene: il coaching. Una sua caratteristica che la stessa federazione farebbe bene a non ignorare... Questi alcuni dati del Laser Clinics di Ottobre 2009 a cura di Diego, in collaborazione con Negri nautica e Circolo Vela Torbole (sede degli stages) nei quali si parlerà dei seguenti argomenti tecnici: Velocità in ogni condizione di vento, Allenamento in acqua, Allenamento fisico, Pianificazione annuale, Teoria in Aula: 1) per le classi Laser 4.7 maschile e femminile - 2, 3 e 4 di ottobre; 2) Laser Radial maschile e femminile - 16, 17 e 18 di ottobre. Il costo per 3 giorni è di € 450,00 per un massimo 10 iscritti. Per info: www.diegoromero.com.ar. Per scrivere a Diego: diegoromerosailing@gmail.com
HAROLD BENNET (NZL) PRINCIPAL RACE OFFICER DELLA XXXIII AMERICA’S CUP
Il Giudice Internazionale Harold Bennet, di Auckland (Nuova Zelanda) sarà il P.R.O. (Principal Race Officer) della 33ma Coppa America che si svolgerà (?) al largo dell’Emirato arabo di Ras Al Khaimah dall’8 febbraio del 2010, tra il defender Alinghi (Societé Nautique de Geneve) e lo sfidante USA BMW Oracle (Golden Gate Yacht Club). L’incarico a Bennett è contenuto nel famoso “accordo segreto” tra SNG e ISAF, ormai reso pubblico sull’onda delle richieste da tutto il mondo, e tuttora al centro di residue contestazioni e chiarimenti tra defender e challenger. Il Giudice kiwi ha una vasta esperienza di regate e di match race, ma è soprattutto un esperto di barche e di organizzazione. E’ stato project management di numerosi team e cantieri, ha lavorato con Greg Elliott allo sviluppo dell’attuale monotipo olimpico del match race femminile (Elliot 6), è stato allenatore dell’Yngling neozelandese alle Olimpiadi di Atene 2004 ed è un Umpire sempre molto richiesto. Se tutto andrà liscio (come si può sapere, tra Larry&Ernesto?), Harold Bennet prenderà il posto di Peter Reggio, statunitense di Long Island e quindi non convocabile questa volta, P.R.O. Di tutte le più recenti edizioni della Coppa America.
A BLIKSEM (USA) IL TITOLO MONDIALE MELGES 32 A PORTO CERVO
Italiani battuti in casa: va agli americani di Bliksem il titolo di campioni del mondo all’Audi Melges 32 World Championship 2009, la prima edizione del mondiale per la classe organizzata dallo Yacht Club Costa Smeralda. L’equipaggio dell’armatore Pieter Taselaar, tattico Jeremy Wilmot, ha avuto la certezza matematica della vittoria già nella tarda serata di eri, quando la giuria internazionale ha accolto la protesta avanzata nei confronti di Team 93 di Claudio Recchi, con Jonathan McKee alla tattica, che si è visto così soffiare quel titolo mondiale che sembrava quasi scontato dopo la supremazia delle prime tre giornate di regate. Secondi nella classifica overall gli italiani di Joe Fly, con Giovanni Maspero al timone e Francesco Bruni alla tattica, uno tra i team più in evidenza del campionato. Chiude il podio del mondiale Uka Uka Racing di Lorenzo Santini e Alessio Marinelli, con Armando Giulietti al timone e Lorenzo Bressani alla tattica, con un solo punto di distacco da Team 93, che chiude il mondiale in quarta posizione. Il team di Bliksem è stato premiato nel primo pomeriggio in Piazza Azzurra. La cerimonia conclusiva dell’Audi Melges 32 World Championship è stata inoltre l’occasione per premiare Calvi Network di Carlo Alberini, con Gabriele Benussi alla tattica, vincitore dell’Audi Melges 32 Sailing Series, la seconda edizione del circuito riservato alla classe che si è chiuso a fine luglio a Cagliari. Con questo evento lo Yacht Club Costa Smeralda saluta la stagione sportiva 2009 e da appuntamento al prossimo anno. Link: www.melges32worldchampionship.com
CLASSIFICA FINALE
1. BLIKSEM Pieter Taselaar Pieter Taselaar, USA,6,2,1,1,14,8,4,5,2,30(DNC), 43.00
2. JOE FLY Giovanni Maspero Giovanni Maspero, ITA,3,12,20,5,2,9,14,7,1,1, 54.00
3. UKA UKA RACING Armando Giulietti L. Santini & A. Marinelli, ITA,4,11,19,6,9,3,2,2,10,7, 54.00
4. TEAM 93 Claudio Recchi Claudio Recchi, ITA,2,1,2,3,1,11,17,9,30(DSQ),9, 55.00
5. ARGO Jason Carroll Jason Carroll, USA,10,10,6,17,6,15,3,19,3,5, 75.00
6. MASCALZONE LATINO Vincenzo Onorato Vincenzo Onorato, ITA,12,3,5,14,7,5,12,13,9,15, 80.00
7. PILOT ITALIA Francesco Martino Francesco Martino, ITA,8,8,4,2,24,12,7,6,25,10, 81.00
8. BAGUA Andrea Cecchetti Andrea Cecchetti, ITA,5,7,18,10,3,10,1,16,13,26, 83.00
9. RED Joe Woods Joe Woods, GBR,1,6,11,11,4,20,19,1,19,12, 84.00
10. BRONTOLO Filippo Pacinotti Filippo Pacinotti, ITA,14,15,30(DNF),13,11,2,8,3,6,13, 85.00
FITZCARRALDO CUP LONG DISTANCE DERIVE
64 equipaggi per la VI edizione della Fitzcarraldo cup, ultima tappa del Circuito Long Distance 2009, organizzata dalla Compagnia delle Derive Fitzcarraldo in collaborazione con il Vela Club Campione e lo Yacht Club Acquafresca. Purtroppo un debolissimo vento da sud ha costretto la metà dei partecipanti al ritiro, il percorso è stato ridotto e l’arrivo è stato anticipato all’altezza dell’isola dell’ulivo a Malcesine. Per il secondo anno consecutivo i vincitori del Circuito Long Distance sono Monciardini Paolo e Cucccato Debora su un Buzz. Il vincitore assoluto della Fitzcarraldo Cup 2009 è l’equipaggio formato da Tita Ruggero e Pilati Matteo su un 49er, che per la prima volta risulta essere anche il primo ad avere tagliato la linea d’arrivo nella classifica in tempi compensati, secondo classificato Monciardini Paolo e Cuccato Debora, terzo classificato Modena Loris e Vassallo Giovanni su un Renjolle.
venerdì 25 settembre 2009
Comunicazione-Austerity
Cosa fa la FIV al salone nautico di Genova 2009? C’è un programma provvisorio. Niente sabato 3, niente domenica 4, il week-end di apertura del salone, tradizionale bagno di folla e (soprattutto) di giornalisti. Appuntamento quindi per martedi 6 ottobre, alle 12:30 è in programma una “festa” della squadra olimpica. Nella stessa giornata, alle 14:00, UCINA ha in calendario un convegno su Velascuola, al quale verosimilmente parteciperanno dirigenti federali informati per fornire il punto sull’iniziativa. Basta per ora, a parte presentazioni “minori” di regate zonali, e la tradizionale premiazione dell’Armatore dell’anno UVAI del sabato finale della fiera (quando tutti sono a Trieste per la Barcolana). C’è in ballo qualcosa sulla Primavela, ma difficilmente si chiuderà. L’impegno, del resto, è quello che è. Ne sappiamo ben qualcosa noi, no? C’è una filiera di lavoretti da fare, tra luglio e settembre, per arrivare in forma all’appuntamento genovese: 1) Studiare di concerto con il Consiglio Federale un calendario di eventi e “temi” FIV al salone, e le relative azioni, promozioni, realizzazioni grafiche; 2) Riunioni con UCINA per ottimizzare gli eventi FIV in funzione del palinsesto del salone; 3) Definizione delle date e degli orari in funzione delle disponibilità degli invitati da verificare (specialmente atleti e tecnici); 4) Contatti con la stampa (che ha sempre tante cose da fare al salone) per fare a tutti un “save the date” degli eventi FIV; 5) Contatti con l’ufficio stampa della Fiera per coordinare le presenze di atleti alle varie interviste tv dei network presenti al salone; 6) Preparazione di filmati, sia per lo stand che per gli eventi a tema; 7) Scalette dei vari eventi e talk show... Tutto questo, e un altro po’, prima del salone. E poi ci sono i giorni del salone da far riuscire bene, come una torta infornata dalla mamma.
Era troppo prima o è troppo poco adesso? Di sicuro a questo programma anoressico della FIV per il salone 2009 manca qualcosa.
A) Che vuol dire festa della squadra olimpica? Si può fare un salone senza mettere in scaletta, con nomi e cognomi, due equipaggi campioni d’europa di classi olimpiche, portarli in giro per la fiera e farli osannare? Speriamo, siamo ancora in tempo;
B) Velascuola e mondo giovanile: perché ridurli solo a un convegno UCINA, quando ci sono 300mila visitatori e tutti i media concentrati in pochi giorni? Quando si avrà un’altra occasione del genere?
C) Il grande progetto Under 16, le nuove visioni della FIV moderna e rivolta al futuro, le iniziative del suo presidente-comunicatore, il programma dei Centri Federali, compreso quello sulla vela oceanica, lo sportello d’ascolto (che al salone dovrebbe trasformarsi in sportello vero, a disposizione dei tesserati e affiliati presso lo stand nell’orario d’apertura), le regate-evento della federazione (CICO, Primavela e magari anche i nuovi campionati nazionali delle classi giovanili, quelli che ho riunito per sintesi nel nome Secondavela), le tanto sbandierate campagne sulla vela-sport-della-salute e contro il doping... insomma: i temi e i valori della Nuova FIV dovrebbero trovare spazio e visibilità al salone, invece niente;
D) Persino la Volvo Ocean Race, dove la FIV è entrata (da ieri) da patrocinatrice di un team (guarda caso quello dello YCI) poteva essere un’occasione, visto il fitto programma di eventi sul giro del mondo nella prima domenica di salone.
E) C’è un nuovo Coordinatore Federale, una figura eminente di dirigente sportivo con esperienze eccellenti nei migliori sport a livello internazionale e olimpico: come non sfruttare il suo esordio al salone per un incontro con gli affiliati e per una sua presentazione nella sala stampa della Fiera? E potrei continuare...
Ma è evidente che la Nuova FIV non crede nel salone nautico come cassa di risonanza, appuntamento da non mancare per dare eco a 360 gradi all’ente di riferimento della vela nel nostro paese. La comunicazione della Nuova FIV, che ha il nome (anzi due) e il cognome di un responsabile politico, non pare proprio vogliosa di comunicare, gli operativi dell’ufficio stampa si adeguano e si limitano a sparuti press-release, con la giustificazione di non intasare le caselle mail dei media (!), e quindi si va verso un salone da austerity-FIV. Forse rientra nella filosofia del decentramento: si vuole lasciare alle Zone il compito di comunicare? Se così fosse la I Zona del buon Tonino Viretti, sono sicuro, saprebbe organizzare un’ottimo programma di eventi e presenza FIV al salone di Genova. Ma non è così, evidentemente.
Mi chiedo quanto questa linea sia condivisa dal Consiglio Federale. Quanto, quando e come il Consiglio ha discusso e approvato le linee della comunicazione FIV? E’ vero che ogni consigliere ha i propri incarichi, ma lo è altrettanto che ci sono temi trasversali, che interessano tutti e meritano una attenzione profonda e soprattutto frequenti aggiornamenti.
Il presidente in prima persona, del resto, dimostra di credere nella comunicazione: la sua visibilità è alta e qualificata, soprattutto quando cena allo YCI con Bertarelli e Alinghi, o quando presenta il giro del mondo allo YCI con Elkann e Soldini. Caro presidente, questo straordinario credito d’immagine può essere di grande utilità per la Federazione Italiana Vela. Pensi quanto può spendersi – e raccogliere - per gli atleti e i tecnici della Vela Olimpica (lacrime e sangue verso Londra 2012), per le scuole di vela e il progetto Velascuola, per la promozione territoriale della vela e il miglioramento delle strutture dei nostri circoli. Cosa sarebbe il vertice, senza la base?
Speriamo che il salone non sia un’occasione persa. E non dimentichiamo che – negli stessi giorni – c’è la kermesse della Barcolana e Trieste si veste di Vela. E a Trieste cosa farà la FIV? Rispondetevi da soli.
(Folla all'evento FIV per rivivere le medaglie di Qingdao al Salone Nautico del 2008. In quella occasione, come fatto in precedenza, gli eventi FIV hanno voluto coinvolgere - insieme - i campioni della vela olimpica (qui Sensini e Romero), con le giovani speranze della vela azzurra, qui Matteo Bernard, campione europeo Optimist)
Era troppo prima o è troppo poco adesso? Di sicuro a questo programma anoressico della FIV per il salone 2009 manca qualcosa.
A) Che vuol dire festa della squadra olimpica? Si può fare un salone senza mettere in scaletta, con nomi e cognomi, due equipaggi campioni d’europa di classi olimpiche, portarli in giro per la fiera e farli osannare? Speriamo, siamo ancora in tempo;
B) Velascuola e mondo giovanile: perché ridurli solo a un convegno UCINA, quando ci sono 300mila visitatori e tutti i media concentrati in pochi giorni? Quando si avrà un’altra occasione del genere?
C) Il grande progetto Under 16, le nuove visioni della FIV moderna e rivolta al futuro, le iniziative del suo presidente-comunicatore, il programma dei Centri Federali, compreso quello sulla vela oceanica, lo sportello d’ascolto (che al salone dovrebbe trasformarsi in sportello vero, a disposizione dei tesserati e affiliati presso lo stand nell’orario d’apertura), le regate-evento della federazione (CICO, Primavela e magari anche i nuovi campionati nazionali delle classi giovanili, quelli che ho riunito per sintesi nel nome Secondavela), le tanto sbandierate campagne sulla vela-sport-della-salute e contro il doping... insomma: i temi e i valori della Nuova FIV dovrebbero trovare spazio e visibilità al salone, invece niente;
D) Persino la Volvo Ocean Race, dove la FIV è entrata (da ieri) da patrocinatrice di un team (guarda caso quello dello YCI) poteva essere un’occasione, visto il fitto programma di eventi sul giro del mondo nella prima domenica di salone.
E) C’è un nuovo Coordinatore Federale, una figura eminente di dirigente sportivo con esperienze eccellenti nei migliori sport a livello internazionale e olimpico: come non sfruttare il suo esordio al salone per un incontro con gli affiliati e per una sua presentazione nella sala stampa della Fiera? E potrei continuare...
Ma è evidente che la Nuova FIV non crede nel salone nautico come cassa di risonanza, appuntamento da non mancare per dare eco a 360 gradi all’ente di riferimento della vela nel nostro paese. La comunicazione della Nuova FIV, che ha il nome (anzi due) e il cognome di un responsabile politico, non pare proprio vogliosa di comunicare, gli operativi dell’ufficio stampa si adeguano e si limitano a sparuti press-release, con la giustificazione di non intasare le caselle mail dei media (!), e quindi si va verso un salone da austerity-FIV. Forse rientra nella filosofia del decentramento: si vuole lasciare alle Zone il compito di comunicare? Se così fosse la I Zona del buon Tonino Viretti, sono sicuro, saprebbe organizzare un’ottimo programma di eventi e presenza FIV al salone di Genova. Ma non è così, evidentemente.
Mi chiedo quanto questa linea sia condivisa dal Consiglio Federale. Quanto, quando e come il Consiglio ha discusso e approvato le linee della comunicazione FIV? E’ vero che ogni consigliere ha i propri incarichi, ma lo è altrettanto che ci sono temi trasversali, che interessano tutti e meritano una attenzione profonda e soprattutto frequenti aggiornamenti.
Il presidente in prima persona, del resto, dimostra di credere nella comunicazione: la sua visibilità è alta e qualificata, soprattutto quando cena allo YCI con Bertarelli e Alinghi, o quando presenta il giro del mondo allo YCI con Elkann e Soldini. Caro presidente, questo straordinario credito d’immagine può essere di grande utilità per la Federazione Italiana Vela. Pensi quanto può spendersi – e raccogliere - per gli atleti e i tecnici della Vela Olimpica (lacrime e sangue verso Londra 2012), per le scuole di vela e il progetto Velascuola, per la promozione territoriale della vela e il miglioramento delle strutture dei nostri circoli. Cosa sarebbe il vertice, senza la base?
Speriamo che il salone non sia un’occasione persa. E non dimentichiamo che – negli stessi giorni – c’è la kermesse della Barcolana e Trieste si veste di Vela. E a Trieste cosa farà la FIV? Rispondetevi da soli.
(Folla all'evento FIV per rivivere le medaglie di Qingdao al Salone Nautico del 2008. In quella occasione, come fatto in precedenza, gli eventi FIV hanno voluto coinvolgere - insieme - i campioni della vela olimpica (qui Sensini e Romero), con le giovani speranze della vela azzurra, qui Matteo Bernard, campione europeo Optimist)
Sito FIV off-line
L'"Ufficio Comunicazione" FIV ieri sera ha diffuso il seguente comunicato:
A causa di un inconveniente, il sito web della Federazione Italiana Vela non è al momento consultabile.
Stiamo cercando di risolvere il problema e ci scusiamo con tutti gli utenti.
Il sito www.federvela.it è off-line da due giorni, per un problema legato alla fornitura del server. Come già scritto, non ci sono colpe o responsabilità di qualcuno. Sono cose che capitano.
TESSERAMENTO NO-PANIC
Abbiamo anche scritto che il tesseramento, spesso un'urgenza per i circoli, può essere fatto accedendo direttamente al sito che lo gestisce: www.nplab.it/fiv, e procedere col solito sistema.
Buon week-end a tutti.
A causa di un inconveniente, il sito web della Federazione Italiana Vela non è al momento consultabile.
Stiamo cercando di risolvere il problema e ci scusiamo con tutti gli utenti.
Il sito www.federvela.it è off-line da due giorni, per un problema legato alla fornitura del server. Come già scritto, non ci sono colpe o responsabilità di qualcuno. Sono cose che capitano.
TESSERAMENTO NO-PANIC
Abbiamo anche scritto che il tesseramento, spesso un'urgenza per i circoli, può essere fatto accedendo direttamente al sito che lo gestisce: www.nplab.it/fiv, e procedere col solito sistema.
Buon week-end a tutti.
giovedì 24 settembre 2009
Ecco ITALIA70, la sfida di Giovanni, John e Carlo
PRESENTATI ALLO YACHT CLUB ITALIANO IL PROGETTO, IL BRAND E LE IDEE CHE RIPORTANO L'ITALIA AL GIRO DEL MONDO IN EQUIPAGGIO, LA VOLVO OCEAN RACE
Giovanni (Soldini) ne ha parlato a John (Elkann) in una notte atlantica di stelle e delfini. Insieme poi ne hanno parlato a Carlo (Croce) e alla fine sono partiti. Ecco ITALIA70, barca-nome-brand che identifica da oggi il progetto triennale che porterà un team italiano al via dell'undicesima Volvo Ocean Race 2011-2012, a bordo dello scafo usato acquistato ("a titolo personale", dice lui. Costo 2,5 milioni di euro) da John Elkann: Ericsson 3, la seconda barca del team svedese vincitore dell'ultima edizione della regata. Ma che non vuole fermarsi, e guarda anche a una seconda edizione del giro, quella 2014-2015, questa volta da correre in configurazione "full-attack" (sono parole di Croce).
L'unveiling sul progetto, ormai troppo chiacchierato per non meritare un po' di precisazioni (non confermata la partecipazione di FIAT), è stata fatta oggi allo yacht Club Italiano in una conferenza stampa per molti versi singolare: alle 15 di pomeriggio, poche ore prima di Genoa-Juventus, e soprattutto a una settimana dal salone nautico di Genova, nel quale si parlerà molto della Volvo Ocean Race (gli organizzatori della regata hanno persino un grande stand) e anche dell'altra sfida italiana in preparazione, quella dello Yacht Club Costa Smeralda, guidata da Grant Dalton. Un contropiede, insomma.
"Passione, esperienza, capacità organizzative, amore per l'avventura, spirito di squadra": inizia così il comunicato che racconta la nascita del sindacato "tricolore" alla Volvo Ocean Race. Il logo ITALIA70 è opera di Independent Ideas, la holding di Lapo Elkann e presentato da Alberto Fusignani: "Una sfida nella sfida, per un logo giovane, moderno tecnologico e che guarda al futuro, con le due A del nome girate a imitare il simbolo 'forward', o come la direzione del vento, o come due vele..."
Carlo Croce apre la conferenza stampa, su un tavolo blu con al centro un grande guidone dello Yacht Club Italiano. "E' una sfida del cuore, siamo tre persone entusiaste di una ennesima avventura in mare. Giovanni è un pazzo scatenato, chiunque ci parli vuole subito andare in barca; John ha un entusiasmo e un cuore enormi, pure se paludati nel self-control e nell'aplomb. Mi trovo benissimo con loro". Ha introdotto la filosofia della sfida ("Prima edizione con barca usata e seconda full-attack"; "Budget stimato intorno ai 15 milioni di euro"; "Barca e spirito italiano, nel segno del made in Italy, avremo al seguito un villaggio Italia con i sostenitori per promuovere l'Italia buona"), ha dato la parola a Elkann e poi a Soldini.
Il nipote di Gianni Agnelli è attratto dalla vela e in vena poetica: "Senso di libertà, il rapporto con gli elementi della natura, il mare agitato o calmo, il vento che c'è e non c'è, esperienze come l'aurora o una notte piena di stelle, incontri amichevoli come i delfini, o meno come le orche... Mio figlio si chiama Oceano, come potevo dire di no? Ho preso Ericsson 3 e ora mi dedicherò all'Associazione Amici di ITALIA70".
Giovanni Soldini ("Il giro del mondo è l'Everest della vela, lo sognavo da quando avevo 17 anni") spiega la scelta della barca usata: "Ci abbiamo pensato a lungo, la barca nuova avrebbe comportato troppo tempo per la costruzione e la messa a punto, invece con un ottimo usato possiamo concentrarci sulle risorse umane. Nei prossimi due anni navigheremo tantissimo, e vorrei provare almeno 50 velisti per scegliere l'equipaggio. Ci saranno i supertecnici che vengono dalla coppa America, i ministi, gente con esperienze e provenienze varie (E i velisti olimpici?, gli chiediamo. "Anche loro, certo. Da lì vengono molti che poi si rivelano campioni in tanti campi della vela"). La cosa più importante è stare bene insieme, il legame del team. E poi serviranno le riserve. Vorrei dare la possibilità a chiunque ne ha voglia di provare." Pietro D'Alì? "Certamente sarà un punto di riferimento".
Domanda sugli sponsor: risponde Carlo Croce ("Tante idee e contatti, qualche certezza che preferiamo non anticipare (ma si parla di Telecom Italia, ndr), comunque solo marchi italiani"). Domanda su una possibile tappa italiana: risponde Carlo Croce ("Gli organizzatori ci hanno mostrato gli standard per uno stop-over, non ci rientriamo. Niente da fare per Genova, e sfumata anche l'ipotesi di un prologo tra Alicante e la Sardegna"). Domanda sulla barca: risponde Carlo Croce ("Giovanni andrà a prenderla tra dieci giorni, poi si fermerà per prendere i nuovi colori..."). Domanda sulle regole: risponde Carlo Croce. Insomma Croce è al momento il general manager dell'avventura, eccitato come un ragazzino al primo giorno di scuola, dispensa battute esilaranti, e sottolinea i temi che gli stanno a cuore ("Faremo solidarietà, conto che ITALIA70 aiuti anche la Fondazione Nave Italia - hanno anche lo stesso nome - che aiuta tanti bambini sfortunati"). Soldini deve persino frenarlo un po' quando, a proposito di solidarietà, il presidente cita a esempio il suo salvataggio di Isabelle Autissier. A un certo punto Croce dice anche: "Io sono qui in qualità di presidente della federazione, con Giovanni già pensavamo da tempo a un Centro sulla vela oceanica. Ora grazie alla Marina Militare e alla città di La Spezia facciamo il primo passo, quella che sarà la base di ITALIA70 diventerà anche un tetto per i Mini650, i Figaro, gli Open 40..." E' l'unico accenno alla FIV, oltre al logo presente in basso sul retro della cartella stampa, sotto alla scritta: "Con il patrocinio della".
I programmi tecnici di ITALIA70? Ancora niente di definito, ma Soldini sta reclutando l'equipaggio che porterà Ericsson 3 da Stoccolma a La Spezia (richiesti due mesi di disponibilità), con partenza fra un paio di settimane.
Così, mentre davanti alla sede YCI è ormeggiato proprio lo Stealth (a bordo del quale nacque l'idea), mentre giornalisti di calcio intervistano Elkann sulla partita di stasera, mentre vari vicerè svolazzano nel salone delle feste, affollato dal gotha dei giornalisti velici come non si vedeva dai tempi di Luna Rossa (la crisi non ha proprio scalfito la fame di vela, anzi), mentre tante altre cose accadono o si lasciano accadere, ITALIA70 inizia la sua storia. Il progetto è ufficiale. Buon lavoro, buon vento, buona fortuna.
L'ALTRO TEAM ITALIANO: TORBEN GRAEL PRONTO A SALIRE CON GRANT DALTON SULLA BARCA VOR DELLO YACHT CLUB COSTA SMERALDA
Se Atene ride, Sparta non è da meno. Pur se bruciati dalla presentazione di Genova, allo YCCS si preparano a varare il loro progetto Volvo nei prossimi giorni e al salone di Genova. Riccardo Bonadeo e Grant Dalton saranno domenica 4 al teatro del mare, ma il giorno prima, sabato 3, è in programma un summit riservato al quale parteciperà anche Torben Grael. Il fuoriclasse brasiliano vincitore dell'ultimo giro del mondo insegue il sogno di una sfida brasiliana, ma fatica a chiudere, ed è pronto ad accettare l'offerta della "seconda" sfida italiana.
Tre milioni e mezzo di spettatori alle sedi di tappa e altrettanti utenti unici sul sito della regata. La VOR è una splendida realtà, costruita con abilità enfatizzando i valori-clou della vela. Ecco dove va l'interesse della vela spettacolo e dei suoi protagonisti, mentre Ernesto & Larry si strattonano per quella vecchia brocca chiamata America's Cup...
mercoledì 23 settembre 2009
Alinghi e BMW Oracle si contendono anche le decisioni del Giudice di New York
Lenta, lentissima la marcia della XXXIII America's Cup verso l'8 febbraio 2010, data della prima regata tra detentore e sfidante unico, presumibilmente nel Golfo Persico, al caldo e con le ariette dell'emirato di Ras Al Khaimah. Dopo aver litigato su tutto il litigabile, ormai arrivati a 120 giorni dalle regate-verità, svizzeri e californiani si ritrovano a confrontarsi persino sull'interpretazione delle decisioni del Giudice Shirley Kornreich della Corte Suprema di New York. L'ultima è del 18 settembre, riguardo l'istanza di Societé Nautique de Geneve che accusava il Golden Gate Yacht Club di antisportività per il ritardo nel fornire il certificato con le misure della barca USA. Cosa ha deciso Shirley? E in favore di chi?
La Giudice ha stigmatizzato come poco sportivo l'atteggiamento di BMW Oracle, ma allo stesso tempo non ha trovato alcuna violazione di legge, e ha dunque rigettato l'istanza svizzera. La barca americana - il trimarano BOR90, varato prima del catamarano Alinghi 5 - è attualmente in cantiere dopo alcune settimane di allenamento, sottoposta a ulteriori intense modifiche. "Questa situazione - scrive il portavoce di BMW Oracle Tom Ehman in una nota - ha portato il Giudice a ritenere che lo scafo non sia completo e quindi sia impossibile per GGYC fornire il Custom House Registry." Kornreich ha detto anche: "Lo scafo di uno sfidante all'America's Cup è per sua natura uno yacht sottoposto a un intenso processo di sviluppo tecnologico".
Puntuale comunicato stampa di Alinghi che sottolinea la storica definizone di "antisportivo" nella decisione del Giudice, e allo stesso tempo deve mandare giù l'ulteriore allungamento dei tempi in favore degli americani. Ogni modifica del trimarano di San Francisco tiene in apprensione il team di Bertarelli, ormai pronto all'esordio nelle acque dell'emirato. E senza una versione "definitiva" del trimarano (ma siamo proprio così sicuri?), nessun osservatore se la sente di azzardare previsioni sulla sfida.
ELLISON: "POTREMMO TORNARE ALLA CORTE ANCHE DOPO LE REGATE"
Intanto, mentre la scelta della località sembra non rientrare tra le cause di controversia legale, è ancora in piedi la contestazione di San Francisco sulla possibilità di Alinghi di scegliere Giuria e Arbitri, nonchè la questione dell'accordo segreto tra ISAF e SNG sulle regole di regata. In una intervista a Sailing World, Larry Ellison ha detto tra l'altro: "Quel ragazzo (riferito a Ernesto Bertarelli, ndr) è incredibile. Noi non rifiuteremo di correre le regate, ma se Alinghi controllerà Giuria e Umpires potremmo vincere in acqua e poi ritrovarci squalificati a terra. Non è una situazione che possiamo consentire, e credo rischiamo di tornare in Corte anche dopo la regata".
lunedì 21 settembre 2009
Buon Vento Sergio e Giorgio
Poco più di un anno fa, l’8 settembre 2008, il mondo della vela e della FIV piangeva la scomparsa di un dirigente particolarmente amico di tutti: Sergio Masserotti, 71 anni. Era stato regatante, segretario di classe, consigliere nazionale e recentemente responsabile del settore Altomare che aveva contribuito a rafforzare. Ed esattamente due anni fa, il 22 settembre del 2007, moriva Giorgio Tusacciu, 67 anni Vicepresidente FIV, poche ore prima aveva partecipato alla riunione del Consiglio di Presidenza FIV sul lago di Como. Un dirigente sportivo tra i più esperti, appassionati e competenti. Grande lavoratore e organizzatore, carattere sempre aperto e disponibile. Negli ultimi anni da presidente del settore aveva coordinato l’Amministrazione, l’attività periferica e il tesseramento federale.
Il ricordo di Sergio e Giorgio è ancora molto forte in tanti protagonisti della vita velica e federale. Ci fermiamo un po’ a pensare, ci uniamo a quanti ricordano con affetto, proviamo a mettere insieme parole e storie. E’ un omaggio, i ricordi sono il tessuto della vita.
Il collega vicepresidente FIV Gianfranco Busatti ha voluto ricordare Tusacciu con una breve lettera.
“Ricordo di Giorgio
Due anni orsono, il 22 di Settembre del 2007, appena rientrato a casa da una riunione del Consiglio di Presidenza sul Lago di Como, ci lasciava improvvisamente, increduli e nel dolore, Giorgio Tusacciu, Vice Presidente della Federazione Italiana Vela ed amico carissimo.
Al di là delle cariche e degli incarichi, Giorgio rappresentava, per il nostro piccolo mondo, un punto di riferimento affidabile e prezioso. Egli portava avanti il suo impegno con passione e modestia, con silenziosa concretezza.
La Sua signorilità ed il Suo senso dell’amicizia gli avevano consentito, nei lunghi anni di lavoro al servizio dello Sport, di raccogliere tante attestazioni di stima e di affetto. Molti di noi hanno perduto, quel giorno, un Amico fraterno e leale.
Vorrei raggiungere, con questo ricordo, tutti coloro che hanno condiviso con Lui, con sincerità e convinzione, quei valori a cui aveva ispirato la Sua vita di uomo e di sportivo.
Al ricordo si aggiunge un abbraccio affettuoso alla Sua amatissima Famiglia: a Miriam, Andrea ed Antonio.
Gianfranco Busatti”
In molti hanno voluto partecipare al ricordo di Giorgio Tusacciu e ringraziare Busatti per l’iniziativa della lettera. Tra essi Sergio Gaibisso, ex presidente federale, che ha parlato di Giorgio “personaggio straordinario, insostituibile amico, con il quale era possibile comunicare ed operare al di fuori degli schemi e delle consuetudini, compreso, per me, a mezzo di un “dialetto” incomprensibile a quasi tutti gli altri, ma che mi faceva sentire ancora più strettamente e personalmente legato a lui. Mi manca tanto”. Il presidente onorario FIV Carlo Rolandi: “Ero legato a Giorgio da diversi decenni, e l’averlo avuto al mio fianco durante gli anni che mi era stata affidata la presidenza della nostra Federazione è stato per me un punto essenziale di appoggio per la tranquillità che mi dava sulle responsabilità federali. Ci ha lasciati troppo presto e noi, increduli, ancora lo rimpiangiamo con grande affetto. Gianni Paulucci, che ereditò da Tusacciu l’incarico della vicepresidenza federale, ha motivato la stima e l’affetto nei suoi confronti: “Un Collega dal quale ho avuto, costantemente, consigli ed aiuto di rara intensità professionale ed amichevole. Giorgio se ne è andato proprio nel momento in cui avremmo avuto più bisogno delle Sue indispensabili indicazioni. Sono orgoglioso di aver avuto l'opportunità di lavorare al Suo fianco.”
Angelo Insabato, consigliere di presidenza con Tusacciu e anche attualmente: “Se n'è andato un "pezzo" della storia che ha fatto la FIV... e quanti ricordi mi risveglia, quando entrando nella stanza Presidenziale mi ritrovo, alla destra, la Sua foto con l'immancabile sigaretta. Ciao Giorgio.” Un altro ex consigliere di presidenza, Domenico Guidotti, ha scritto: “Quando ci viene a mancare una persona amica è il momento in cui cogliamo più vivamente quegli aspetti della sua personalità per cui l’abbiamo amata e stimata. Per me è stato un punto di riferimento nella mia attività federale e ora nella mia vita”.
Sono intervenuti anche due ex segretari generali della Federazione: Mauro Tirinnanzi: “Per me e per tutti i dipendenti FIV è stato un grande privilegio collaborare con Lui. Un costante punto di riferimento, che aveva, tra le altre, la rara capacità di non far pesare le sue indubbie conoscenze professionali e sportive ed il Suo ruolo Istituzionale.” Antonio Micillo: “Grazie Vice Presidente per averci ricordato Giorgio. Per me è un pezzo della storia della Vela e della Federazione avendo avuto il privilegio di conoscerlo quando ero molto giovane. Alla tristezza del Suo ricordo aggiungo quella per un mondo di una Vela Signorile e sussurata e che oggi non c'è più”.
Sandro Ricetto: “Credo che Giorgio, ancora una volta, da la sù, abbia dato modo di raggiungere e riaffermare con il suo ricordo il senso di amicizia di stima e di affetto che ci aveva unito per tanti anni”. Gianni Pellizza: “Fu un pezzo di Federazione che se ne andò via e, forse, fu l’inizio di uno sfaldamento”. Mario De Grenet: “Un grande personaggio della nostra Federazione, che in tante occasioni ha dimostrato la sua personalità, competenza e signorilità. Quasi automaticamente mi è venuto dal cuore un altro ricordo: non posso che rimpiangere un'altra grave perdita della nostra Federazione, che ha lasciato un grande vuoto in me e certamente anche per tanti di voi: il caro amico Sergio Masserotti che, con il suo buonumore, la sua competenza e signorilità”. Marcello Turchi: “Ricordo un amico e tanti momenti di impegno sportivo passati insieme”. Ignazio Florio Pipitone: “Non ci sono parole per ricordare la modestia, la signorilità, la disponibilità e tante altre qualità di un Uomo che ha dato tanto al mondo sportivo come anche Sergio Masserotti. Sono persone delle quali ancora oggi mi capita di ricordare e di parlare con amici, non fosse altro che per la loro semplicità e operosità”.
Tra gli altri messaggi anche quello della signora Rita Zappalà, funzionario federale di lungo corso: “Per me Giorgio Tusacciu, oltre che il valido Dirigente federale che tutti ricordano era anche una persona amica che ricorderò sempre e alla quale va spesso la mia preghiera unita a quella per gli altri Dirigenti che nel corso di tanti anni ci hanno lasciato”.
Il 9 settembre scorso i funerali di Sergio Masserotti
Una chiesa enorme eppure gremita. Una tristezza seria, composta, quasi gentile, come sarebbe piaciuta a lui. Una partecipazione vera, una unione di pensieri e riflessioni. L’ultimo saluto a Sergio Masserotti, la cerimonia funebre del gigante buono della vela, è stata una bella sintesi della sua vita, tra l’amore della famiglia, l’affetto sincero degli amici di sempre, la commozione dei massimi dirigenti della Federazione Italiana Vela, le carezze dei ricordi di tanti e tanti amici ai quali lascia un vuoto pieno di dolcezza. Intorno alla moglie Joyce e ai due figli Eric e Yann, si è riunita la comunità di una vita spesa bene. Erano veramente moltissimi a salutare Sergio, a partire dal “suo” Circolo Velico Tiberino con Sergio Ghira e il figlio Claudio, Marco d'Andrea, Giorgio Pizzarello, Giulio Alati, Riccardo Grande, Giorgio Sanzini. Non è possibile citare tutti, ma - tra gli altri - c’erano: il presidente onorario della FIV Carlo Rolandi giunto da Napoli, il presidente federale Sergio Gaibisso giunto da Cervia con il vice presidente Gianfranco Busatti, il consigliere di presidenza Francesco Ettorre, il segretario generale Antonio Micillo, Alessandra Sensini, il presidente del Comitato IV Zona Fabrizio Gagliardi, dal veneto il presidente della XII Zona Enrico Zaffalon ed Emilia Barbieri, Giancarlo Sabbadini, Paolo Romano Barbera; il presidente dell’UVAI Guido Leone con il segretario Riccardo Provini e gli insostituibili Charlie e Maria Pia, con Gianna dell’UVAI; tanti protagonisti e amici della storia della vela sul lago di Bracciano, da Camillo Martucci a Luciano Gesuelli a Rizieri Ianni, Enzo Martella, Osvaldo Pierucci, Lucio D’Ilario, Luigi, Angelo e Francesco Cuccotti, Steno Niccolini, Gianni Buhne, Ignazio Barone; molti ex finnisti o staristi o dinghisti o lightninghisti anche venuti da fuori Roma tra cui Franco De Regis, i fratelli Marco, Enrico e Roberto Passoni, Emanuele Vaccari, Marco De Vito, Angelo Fusari, Martino Rossi Doria, Carlo Cameli, il segretario Finn Marco Buglielli; molti giornalisti da Giulio Guazzini a Fabio Colivicchi con Alessandra Rodi, Angela Rodi e Bianca Gropallo dell’ufficio stampa FIV, Alessandro Cece, Emanuel Richelmy, grande amico, Roberto Neglia, Enzo Cappucci, Massimo Procopio, Pussi Di Mundo; moltissimi regatanti, dirigenti, giudici, amici incontrati sui campi di regata in quella che era la sua seconda casa, la vela, Nicola Sironi, Ranieri Ricci, Ugo Grande, Edoardo Barni, Paolo Morville, Beppe Barone, Gianfilippo Lo Masto, Fabrizio Antolini, Marco Minghetti, Carlo Massone, Vittorio Mattea, Giorgio e Francesca Rossi, Riccardo Maurizi, Francesco Sette, Cristiana Monina, Alessandro Guardigli, Patrizia De Rose, Aurelio Magnini, Piero Mortari, Ferdinando Dandini con Stefania, Pino Stillitano, Giuseppe Tesorone, Roberto Mannucci, Umberto Caroppo, Sergio Papagni, Mauro Ugazio, Egidio e Fabio Nocera, Riccardo Leoni, Giampiero Poggi, Giovanni Stilo; il presidente del CV Roma Giuseppe Lombardo; da Riva di Traiano Massimo De Notti e Alessandra Bonfigli, Marzio Bonomo, Gianni e Marco Marenco; dallo Yacht Club Favignana Chiara Zarlocco, Vito Catania. Presenti anche autorità militari, della Marina (Francesco Lo Sardo), dell’Aeronautica e della Guardia di Finanza. Molti e molti altri erano presenti, non possiamo citarli tutti ma ci perdoneranno perché accomunati comunque nel ricordo di Sergio.
Grande commozione ha espresso il presidente federale Sergio Gaibisso: “Sergio Masserotti (una coincidenza avere lo stesso nome, ma anche una premessa per guardare la Vela dalla stessa angolatura) e' stato prima di tutto un amico con le stesse passioni veliche per Il singolo, coinvolti poi entrambi nelle attivita' dirigenziali, Lui come Segretario della classe Finn, io come responsabile della Commissione Sportiva FIV, coinvolgimento che si e', poi, riproposto Lui come Responsabile delle Attivita' Altomare ed io come Presidente FIV. Un rapporto fatto di collaborazione di impegno e talvolta di accese discussioni ma reso produttivo dalla profonda reciproca amicizia”.
Buon vento Sergio e Giorgio.
domenica 20 settembre 2009
Transat 650, prima tappa: chi ha vinto a Funchal (Madeira)
ITALIANI COSI'-COSI': OTTIMI RICCARDO APOLLONI E GIANCARLO PEDOTE, 4° E 5° NEGLI SCAFI DI SERIE. ANDREA CARACCI ATTARDATO DA AVARIE SOLO 21° NEI PROTOTIPI
In due video le immagini dell'arrivo del primo classificato alla prima tappa della Transat 650 La Charente Maritime (La Rochelle)-Funchal (Madeira, Portogallo), Bertrand Delesna (Entreprendre Durablement), e del primo arrivato su scafi di serie, Francisco Labato (Roff Tmn).
IL VINCITORE ASSOLUTO
IL TRIONFATORE TRA SCAFI DI SERIE COL SUO POGO
Arrivati a Funchal 12 prototipi e 7 scafi di serie. Tra i primi, ancora in mare Andrea Caracci (Speedy Maltese), che è stato attardato da problemi e avarie e naviga in ventunesima posizione. Gaetano Mura (GRF 91) lo segue a poca distanza al 27° posto. Nei "serie", ottimi piazzamenti per Riccardo Apolloni (MaVie pour Mapei) 4° e Giancarlo Pedote (Prysmian) 5°, entrambi già in porto davanti a molti prototipi. Gli altri navigatori italiani: 18° Luca Del Zozzo, 21° Daniela Klein, 24° Luca Tosi, 32° lo svizzero Andrea Rosi, 45° Simone Gesi. Gli arrivi a Funchal proseguono nelle prossime ore. La partenza della seconda tappa Funchal-Salvador de Bahia è in programma sabato 3 ottobre.
In due video le immagini dell'arrivo del primo classificato alla prima tappa della Transat 650 La Charente Maritime (La Rochelle)-Funchal (Madeira, Portogallo), Bertrand Delesna (Entreprendre Durablement), e del primo arrivato su scafi di serie, Francisco Labato (Roff Tmn).
IL VINCITORE ASSOLUTO
IL TRIONFATORE TRA SCAFI DI SERIE COL SUO POGO
Arrivati a Funchal 12 prototipi e 7 scafi di serie. Tra i primi, ancora in mare Andrea Caracci (Speedy Maltese), che è stato attardato da problemi e avarie e naviga in ventunesima posizione. Gaetano Mura (GRF 91) lo segue a poca distanza al 27° posto. Nei "serie", ottimi piazzamenti per Riccardo Apolloni (MaVie pour Mapei) 4° e Giancarlo Pedote (Prysmian) 5°, entrambi già in porto davanti a molti prototipi. Gli altri navigatori italiani: 18° Luca Del Zozzo, 21° Daniela Klein, 24° Luca Tosi, 32° lo svizzero Andrea Rosi, 45° Simone Gesi. Gli arrivi a Funchal proseguono nelle prossime ore. La partenza della seconda tappa Funchal-Salvador de Bahia è in programma sabato 3 ottobre.
Ultime dal Laboratorio FIV (Vela Giovanile 2010)
Il Consiglio della Nuova FIV è come un laboratorio, ribollente di idee e ansioso di esperimenti e cambiamenti. Spesso sulla nostra pelle. L’ultimo esperimento in rampa di lancio, come già anticipato dopo la Primavela, riguarda il Campionato unificato di classi giovanili, che comprenderebbe: l’Optimist, il catamarano Tyka, la tavola Techno 293, il Laser 4.7, l'Equipe Evolution e (forse, perché appartiene al “vecchio”) il 555FIV.
Per chi come noi apprezza i CICO e la Primavela, ovvero i Grandi Eventi FIV, anche questa potrebbe essere un'esperienza utile per i ragazzi. Ma è tutto ancora in embrione.
E la Coppa Primavela? L’idea è che la super-kermesse giovanile di settembre resti solo per Optimist (timonieri di 9 anni) e Techno293 (9-10 anni), affiancata dalla Coppa del Presidente per gli Optimist (10-11 anni), Techno293 (11 anni) e L'equipe U12 (10-11 anni), nonchè dalla Coppa Cadetti (10-11 anni) per Optimist. Con porta aperta all’eventuale aggiunta di una nuova barca in doppio... In questo modo la Coppa Primavela respirerebbe un po’ dal punto di vista dei numeri (con 1100 bambini rischiava di scoppiare) e in più si creerebbe un secondo appuntamento-raduno di rilievo per il movimento velico giovanile.
Insomma è l’ennesimo esperimento (intanto sono fermi al palo i programmi 2010 per l’attività regate, le scuole vela e altri settori chiave), ma ha contenuti interessanti. Come vedete, se ne può parlare. Appunto. Proprio quello che non fa la Nuova FIV: comunicare...
...Neanche al proprio interno: in due interviste co-prodotte a Giulianova, il presidente Croce e il consigliere di presidenza Pino Barbieri hanno fornito due località diverse quale sede della prossima edizione della Primavela: Venezia e Marsala. E' chiaro che si tratta di un errorino, perdonabilissimo, anzi solo formale e non sostanziale, di una piccola dimenticanza davanti alla telecamera. Ma sono belle distanti.
venerdì 18 settembre 2009
Weymouth 2009-Londra 2012: un bel video per entrare nel clima
Immagini del sito olimpico, del suo vento e delle sue onde. Immagini di tutte le classi, e qualche intervista (mainly british). Cinque minuti nel freddo della Manica.
E già che ci siamo: nel video c'è una copertina che ricorda le tappe dell'ISAF World Cup: Melbourne (AUS), Miami (USA), Palma di Maiorca (ESP), Hyeres (FRA), Medemblik (NED), Kiel (GER) e Weymouth (GBR). Alla nascita della coppa del mondo si parlò della necessità di promuovere una tappa italiana. A che punto è questo (doveroso) proposito? C'è qualcuno incaricato di occuparsene in seno all'ISAF? I nostri delegati sanno qualcosa? Il vicepresidente italiano dell'ISAF Alberto Predieri è sul tema? Quali sono le prospettive, e quali eventualmente le azioni da fare o da promuovere. Insomma lo stato dell'arte (se esiste) del "progetto" tappa italiana dell'ISAF World Cup (Garda, Genova?). Siamo qui in attesa di risposte. Non doveva crescere il ruolo dell'Italia nella vela internazionale?
(Per inciso: circa tremila visitatori unici nelle prime due settimane di settembre per questo minuscolo blog, documentati. Incredibile e bellissimo. Ergo siamo in tremila ad aspettare le risposte di cui sopra)
E già che ci siamo: nel video c'è una copertina che ricorda le tappe dell'ISAF World Cup: Melbourne (AUS), Miami (USA), Palma di Maiorca (ESP), Hyeres (FRA), Medemblik (NED), Kiel (GER) e Weymouth (GBR). Alla nascita della coppa del mondo si parlò della necessità di promuovere una tappa italiana. A che punto è questo (doveroso) proposito? C'è qualcuno incaricato di occuparsene in seno all'ISAF? I nostri delegati sanno qualcosa? Il vicepresidente italiano dell'ISAF Alberto Predieri è sul tema? Quali sono le prospettive, e quali eventualmente le azioni da fare o da promuovere. Insomma lo stato dell'arte (se esiste) del "progetto" tappa italiana dell'ISAF World Cup (Garda, Genova?). Siamo qui in attesa di risposte. Non doveva crescere il ruolo dell'Italia nella vela internazionale?
(Per inciso: circa tremila visitatori unici nelle prime due settimane di settembre per questo minuscolo blog, documentati. Incredibile e bellissimo. Ergo siamo in tremila ad aspettare le risposte di cui sopra)
giovedì 17 settembre 2009
Chicago, Madrid, Rio de Janeiro, Tokio: chi realizza il sogno olimpico 2016?
VIDEO EMOZIONI OLIMPICHE 2016 A 15 GIORNI DALLA DECISIONE: SCEGLI LA TUA CITTA’ PREFERITA’
CHICAGO 2016
MADRID 2016
RIO DE JANEIRO 2016
TOKIO 2016
Mancano 15 giorni alla decisione. Il prossimo 2 ottobre sarà il giorno della scelta da parte del CIO, si conoscerà la città designata a ospitare i XXXII Giochi Olimpici del 2016. Quattro le città finaliste, per un testa a testa che sta appassionando e che rende impossibile ogni pronostico: Chicago (USA), Madrid (ESP), Rio de Janeiro (BRA) e Tokio (JPN). I membri del CIO chiamati a esprimersi sono 106, e ben 5 sono italiani (Franco Carraro, Ottavio Cinquanta, Manuela Di Centa, Mario Pescante e Francesco Ricci Bitti).
Il congresso olimpico si svolgerà a Copenaghen, e servirà anche per rieleggere Jacques Rogge alla guida del CIO per altri quattro anni, e per decidere anche dell’eventuale entrata alle Olimpiadi del 2016 del Golf e del Rugby (versione con squadre a sette). Al primo turno però non voteranno i membri dei paesi candidati, e quindi saranno 99 i voti a disposizione. Si procede di turno in turno finchè una città non ottiene il 50% più uno dei voti. A ogni turno l’ultima città classificata viene eliminata. Delicatissimo sarà secondo gli osservatori il primo turno di voto, nel quale proprio Chicago e Rio potrebbero ostacolarsi a vicenda pescando voti nello stesso bacino americano e rischiando una clamorosa eliminazione.
E’ un sistema complesso che si presta a giochi politici, alle pressioni delle lobby finanziarie. Chicago è la città di Obama che non fa mancare il suo pesante appoggio (ma il suo staff ha recentemente smentito una sua presenza personale a Copenaghen, dove andrà però la moglie Michelle), la coloratissima Rio è spinta dall’energico presidente Lula (che a Copenaghen ci sarà) e porterebbe per la prima volta le Olimpiadi nel sudamerica da Messico 1968 (ma in Brasile si svolgeranno già i Mondiali di Calcio del 2014), Madrid (anche Juan Carlos sarà al congresso) è una outsider che può ancora contare sulla potenza di Juan Antonio Samaranch, infine Tokio ha il progetto finanziario più solido anche se le recenti elezioni hanno cambiato lo scenario politico e il ricordo di Pechino è ancora fresco, in compenso tutta la famiglia imperiale giapponese si recherà in Danimarca.
Una bella ed esauriente pagina di Wikipedia sulle selezioni, le città, la storia, i motivi. Per approfondire cliccate qui.
CHICAGO 2016
MADRID 2016
RIO DE JANEIRO 2016
TOKIO 2016
Mancano 15 giorni alla decisione. Il prossimo 2 ottobre sarà il giorno della scelta da parte del CIO, si conoscerà la città designata a ospitare i XXXII Giochi Olimpici del 2016. Quattro le città finaliste, per un testa a testa che sta appassionando e che rende impossibile ogni pronostico: Chicago (USA), Madrid (ESP), Rio de Janeiro (BRA) e Tokio (JPN). I membri del CIO chiamati a esprimersi sono 106, e ben 5 sono italiani (Franco Carraro, Ottavio Cinquanta, Manuela Di Centa, Mario Pescante e Francesco Ricci Bitti).
Il congresso olimpico si svolgerà a Copenaghen, e servirà anche per rieleggere Jacques Rogge alla guida del CIO per altri quattro anni, e per decidere anche dell’eventuale entrata alle Olimpiadi del 2016 del Golf e del Rugby (versione con squadre a sette). Al primo turno però non voteranno i membri dei paesi candidati, e quindi saranno 99 i voti a disposizione. Si procede di turno in turno finchè una città non ottiene il 50% più uno dei voti. A ogni turno l’ultima città classificata viene eliminata. Delicatissimo sarà secondo gli osservatori il primo turno di voto, nel quale proprio Chicago e Rio potrebbero ostacolarsi a vicenda pescando voti nello stesso bacino americano e rischiando una clamorosa eliminazione.
E’ un sistema complesso che si presta a giochi politici, alle pressioni delle lobby finanziarie. Chicago è la città di Obama che non fa mancare il suo pesante appoggio (ma il suo staff ha recentemente smentito una sua presenza personale a Copenaghen, dove andrà però la moglie Michelle), la coloratissima Rio è spinta dall’energico presidente Lula (che a Copenaghen ci sarà) e porterebbe per la prima volta le Olimpiadi nel sudamerica da Messico 1968 (ma in Brasile si svolgeranno già i Mondiali di Calcio del 2014), Madrid (anche Juan Carlos sarà al congresso) è una outsider che può ancora contare sulla potenza di Juan Antonio Samaranch, infine Tokio ha il progetto finanziario più solido anche se le recenti elezioni hanno cambiato lo scenario politico e il ricordo di Pechino è ancora fresco, in compenso tutta la famiglia imperiale giapponese si recherà in Danimarca.
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mercoledì 16 settembre 2009
Cercasi Progetto Under 16 disperatamente
INTERVISTA A MARCELLO TURCHI, DA VENT'ANNI GURU DELLA VELA GIOVANILE AZZURRA
(Il testo che segue è tratto da una risposta a un commento al post sulla Primavela: mi sembra difficile dire meglio quello che intendevo a corredo della gentile chiacchierata con il grande Marcello a Giulianova. Lui crede nel progetto e lo spiega. Noi vogliamo anche seguirlo, siamo ottimisti nati, e ben disposti. Resta il fatto che continuiamo - un po' tutti - a parlare di aria fritta. Perchè questo benedetto progetto (o più pomposamente la "Riforma Bacchiega", come ho sentito chiamarla da qualcuno negli uffici federali) l'hanno visto veramente in pochi...
Del famoso progetto Under 16 a Giulianova non si è parlato ufficialmente e diffusamente, e questo per me è un clamoroso errore. La FIV ha un progetto (importante, evolutivo, potenzialmente interessante) che riguarda proprio il vastissimo universo della vela giovanile, proprio quello che è presente alla Primavela con circoli, istruttori, maestri, allenatori, famiglie, scuole, zone. Quale migliore occasione per parlarne, diffondere la proposta (continuano a definirla così) e avere un feedback diretto dai suoi destinatari principali? Occasione persa. Pare invece che ne abbiano parlato - chiusi chiusi - nella stanza del consiglio di presidenza, che avrebbe visionato una nuova versione del progetto, aggiornato con le osservazioni ricevute dalle zone.
Francamente non riesco a comprendere questo modo di comportarsi, e non credo che un progetto così profondo possa essere preso senza una reale condivisione e un confronto vasto e prolungato con gli attori ai quali è destinato. Spero che nelle prossime settimane si cambi registro e ci sia una la possibilità per tutti di conoscere per valutare e contribuire a decidere. Altrimenti che democrazia è? Che palazzo di vetro è?
Quanto al campionato unificato, è l'ultima voce che gira. Anzichè vari nazionali Optimist, L'Equipe, magari Open BIC e Laser Bug, si mettono insieme le classi giovanili. A differenza della Primavela, al campionato partecipano gli atleti già più esperti, ed eventualmente selezionati. Insomma una Coppa Secondavela... Alle classi già non piace. E a voi?
(Il testo che segue è tratto da una risposta a un commento al post sulla Primavela: mi sembra difficile dire meglio quello che intendevo a corredo della gentile chiacchierata con il grande Marcello a Giulianova. Lui crede nel progetto e lo spiega. Noi vogliamo anche seguirlo, siamo ottimisti nati, e ben disposti. Resta il fatto che continuiamo - un po' tutti - a parlare di aria fritta. Perchè questo benedetto progetto (o più pomposamente la "Riforma Bacchiega", come ho sentito chiamarla da qualcuno negli uffici federali) l'hanno visto veramente in pochi...
Del famoso progetto Under 16 a Giulianova non si è parlato ufficialmente e diffusamente, e questo per me è un clamoroso errore. La FIV ha un progetto (importante, evolutivo, potenzialmente interessante) che riguarda proprio il vastissimo universo della vela giovanile, proprio quello che è presente alla Primavela con circoli, istruttori, maestri, allenatori, famiglie, scuole, zone. Quale migliore occasione per parlarne, diffondere la proposta (continuano a definirla così) e avere un feedback diretto dai suoi destinatari principali? Occasione persa. Pare invece che ne abbiano parlato - chiusi chiusi - nella stanza del consiglio di presidenza, che avrebbe visionato una nuova versione del progetto, aggiornato con le osservazioni ricevute dalle zone.
Francamente non riesco a comprendere questo modo di comportarsi, e non credo che un progetto così profondo possa essere preso senza una reale condivisione e un confronto vasto e prolungato con gli attori ai quali è destinato. Spero che nelle prossime settimane si cambi registro e ci sia una la possibilità per tutti di conoscere per valutare e contribuire a decidere. Altrimenti che democrazia è? Che palazzo di vetro è?
Quanto al campionato unificato, è l'ultima voce che gira. Anzichè vari nazionali Optimist, L'Equipe, magari Open BIC e Laser Bug, si mettono insieme le classi giovanili. A differenza della Primavela, al campionato partecipano gli atleti già più esperti, ed eventualmente selezionati. Insomma una Coppa Secondavela... Alle classi già non piace. E a voi?
Yacht Club Costa Smeralda e Yacht Club Italiano: un week-end fuori porta
I DUE CIRCOLI ITALIANI ALLA NEW YORK YACHT CLUB INVITATIONAL CUP
Weekend di fine estate a Newport per Yacht Club Costa Smeralda e Yacht Club Italiano, la nobiltà dello yachting del belpaese, due dei circoli più blasonati, ricchi e ben frequentati della nostra vela. I due club sono infatti tra i convitati della New York Yacht Club Invitational Cup, che si svolge tra il 15 e il 19 settembre nel luogo-culto della vela USA a bordo di imbarcazioni della classe Swan 42 Club, fornite dall’organizzazione.
“Il New York Yacht Club Invitational è una splendida opportunità per lo Yacht Club Costa Smeralda, siamo felici di partecipare a un evento di questo livello – ha detto il Commodoro Riccardo Bonadeo – Questo è una sorta di campionato del mondo fra yacht club”. Lo skipper della squadra del team sarà Vittorio Codecasa, con lui ci saranno Stratis Andreadis, Alberto Signorini, l’esperto locale Dyer Jones, Filippo Faruffini l’armatore del GP42 Roma, Furio Monaco, Filippo Molinari, Stefano Liguori e Maria Rinaldi.
Lo Yacht Club Costa Smeralda è stato fondato nel 1967 dall’Aga Khan, con Andrè Ardoin, Giuseppe Kerry Mentasti e Luigi Vietti, e dal 1977 ha sede nella splendida cornice della Marina di Porto Cervo.
Equipaggio di prim’ordine anche per lo YCI di Genova, che avrà come skipper Carlo Puri Negri, vice presidente di Pirelli Group e armatore del Mini Maxi Atalanta II, che avrà ad assisterlo parte del suo equipaggio oltre a Pierangela Casarico e Elio Petracchi (che era tra i vincitori della storica Admiral’s Cup del 1995 con BravaQ8 di Pasquale Landolfi insieme a Paul Cayard, Rod Davis e Torben Grael. Il tattico durante la NYYC Invitational sarà Nico Reggio, ex di Azzurra 83-87. Navigatore sarà Giuseppe Montella e randista Paolo Pastorino. Il tocco femminile a bordo sarà assicurato dalla presenza di Myriam Cutolo, la prodiera di Elisabetta Saccheggiani alle Olimpiadi di Atene 2004.
Lo Yacht Club Italiano fu fondato nel 1879 da un gruppo di appassionati della vela che comprendeva il Re Umberto I e Vittorio Augusto Vecchi. Solo un anno dopo, organizzò una regata inaugurale alla quale parteciparono 177 barche. Oggi lo YCI ha 1200 soci.
Le regate della New York Yacht Club Invitational Cup – sponsor Rolex, Sperry Top-Side e Nautor; partner tecnico Henry Lloyd - si svolgeranno tra Narragansett Bay e Rhode Island Sound, le stesse acque sulle quali il New York Yacht Club ha svolto l’America’s Cup tra il 1930 (la data della sua difesa numero 14 del trofeo) e il 1983 (data della prima sconfitta USA per mano di Australia II. Prima del 1930 le regate della coppa si svolgevano nella baia di New York. Tra i grandi nomi della storia velica presenti a Newport, Gary Jobson e Bruno Troublè (che sarà lo skipper del team dello Yacht Club de France).
I 19 circoli partecipanti all’Invitational di New York (e tutti i rispettivi siti web):
Japan Sailing Federation <http://www.jsaf.or.jp/> (Tokyo, Japan)
New York Yacht Club <http://www.nyyc.org> (New York, N.Y., USA)
Norddeutscher Regatta Verein <http://www.nrv.de> (Hamburg, Germany)
Nyländska Jaktklubben <http://www.njk.fi> (Helsinki, Finland)
Real Club Nautico Barcelona <http://www.rcnb.com> (Barcelona, Spain)
Royal Bermuda <http://www.rbyc.bm> Yacht Club (Hamilton, Bermuda)
Royal Canadian Yacht Club <http://www.rcyc.ca> (Toronto, Ontario, Canada)
Royal Cork <http://www.royalcork.com> Yacht Club (County Cork, Ireland)
Royal Danish <http://www.kdy.dk> Yacht Club (Hellerup, Denmark)
Royal Hong Kong <http://www.rhkyc.org.hk> Yacht Club (Hong Kong, China)
Royal New Zealand Yacht Squadron <http://www.rnzys.org.nz> (Auckland, New Zealand)
Royal Ocean Racing Club <http://www.rorc.org> (London, England)
Royal St. George <http://www.rsgyc.ie> Yacht Club (County Dublin, Ireland)
Royal Thames Yacht Club <http://www.royalthames.com> (London, England)
Royal Yacht Squadron <http://www.rys.org.uk> (London, England)
St. Francis Yacht Club <http://www.stfyc.com> (San Francisco, Calif., USA)
Yacht Club Costa Smeralda <http://www.yccs.it> (Porto Cervo, Sardinia, Italy)
Yacht Club de France <http://www.ycf-club.fr> (Paris, France)
Yacht Club Italiano <http://www.yachtclubitaliano.it/> (Genoa, Italy)
Sailing World è il media ufficiale dell’evento. Link con le dirette web delle regate (che saranno anche seguite dalla ESPN2 con uno speciale di 30 minuti): http://www.nyyc.org/eventnews
martedì 15 settembre 2009
Giro a Due
LA FIV SALE A BORDO DEL GIRO D'ITALIA DI CINO RICCI: ISTRUZIONI PER L'USO
Cino Ricci e Carlo Croce, il Giro d'Italia a vela e la FIV. Vicini, vicinissimi, praticamente insieme. E' questo lo scenario che emerge da un incontro svolto a Giulianova durante l'ultima Primavela. Il porto abruzzese è da sempre una tappa fissa del giro, molto amata (ricambiata) dal patron Cino, e tre ore d'auto da Ravenna valgono bene l'incontro. Scopo: studiare una collaborazione della FIV al Girovela, evento storico nel nostro panorama ma recentemente apparso un po' appesantito dagli anni. Il possibile coinvolgimento della FIV e quello personale del nuovo presidente Carlo Croce, potrebbe aiutare l'evento a rivitalizzarsi. E il clima di festa giovane vissuto proprio a Giulianova, cornice dell'incontro, di certo ha aiutato i due a vedere nel futuro. Perchè, con chi (e come) può essere interessante l'ipotesi di un nuovo Giro d'Italia a vela targato Cino Ricci (Velaitalia)-Carlo Croce (FIV)? Ecco un primo ventaglio di considerazioni.
1. La linea del presidente Croce si va delineando (anche in direzione opposta rispetto ad alcuni segnali iniziali): portare la FIV al centro della vela italiana. A fianco del "core-business" (parole sue) della vela olimpica, sono sorti la riforma della vela giovanile, lo studio che riporta in primo piano l'obiettivo dei Centri Federali, l'idea di un Centro Federale dedicato alla vela oceanica e alla formazione e supporto di giovani navigatori, la discesa in campo per un consorzio italiano alla Volvo Ocean Race (con Giovanni Soldini). E altro. E' vero che c'è stato l'incidente di percorso del protocollo con Assonautica e LNI che assegnava a quest'ultima il ruolo principale per la "promozione della vela", relegando la FIV al solo ambito "sportivo". Ma tale intesa sembra rimasta per il momento - fortunatamente - lettera morta. Ed è altrettanto vero che è tutta da dimostrare la volontà di collaborare strettamente con UCINA e altri organizzatori di eventi e saloni per una presenza FIV costante e centrale, anche attraverso eventi concreti di promozione. Ma a parte questo, la linea crociana di mettere la FIV al centro, mi trova concorde. E' anzi una linea sulla quale negli anni precedenti abbiamo più volte spinto la navicella federale.
2. Il Giro d'Italia di Cino Ricci è una mezza istituzione come il suo patron. E' passato indenne attraverso diverse stagioni della vela italiana, ha saputo rinnovarsi e ha trovato nelle istituzioni locali sul territorio (Regioni, Province, Città e grandi Enti) un supporto vitale negli ultimi anni. E' stato quindi anche un veicolo di promozione della vela lungo le coste della penisola.
3. Il Giro d'Italia è anche un format che riesce a unire due aspetti spesso antitetici della vela: l'agonismo delle regate tra le boe, e la navigazione d'altomare per lunghe distanze.
4. Ora che, rispetto ai primi anni, i grandi nomi della vela tendono a disertare il Giro, preferendogli altri circuiti più remunerativi o tecnicamente interessanti, l'eventuale ingresso della FIV di Croce nel Girovela può portare a un ringiovanimento dell'evento e alla sua riaffermazione.
5. La FIV può beneficiare dalle potenzialità di promozione capillare sul territorio, nei porti, nel coinvolgimento dei cittadini e nella buona copertura mediatica locale del Giro: potrebbe contribuire a ripristinare il villaggio della vela itinerante al seguito del giro, inserendo i messaggi promozionali sulla FIV, il tesseramento, le scuole vela, che in questo momento le interessano ma stentano a trovare canali che non siano quelli già battuti.
6. La FIV, e per essa la Zone coinvolte, potrebbe trarre giovamento dagli ottimi e storici rapporti che Cino Ricci ha instaurato con molti enti e istituzioni locali, e coinvolgerle in progetti che riguardino lo sviluppo della vela in molte aree, il miglioramento degli impianti sportivi di molti circoli, il supporto a eventi nazionali o regionali, la valorizzazione degli aspetti turistici del territorio attraverso la vela.
7. Il Girovela e Cino, finalmente, supererebbero alcune storiche incomprensioni (reciproche) con il mondo federale, tornerebbero a guardare alla FIV come un partner, e insieme organizzare anche una proposta interessante per convogliare sul Giro sponsor e risorse, finalizzate in definitiva alla maggiore visibilità della vela.
8. La FIV potrebbe portare "in dote" al matrimonio anche molte capacità e professionalità dei suoi dirigenti locali, o promuovere il coinvolgimento tecnico nella regata di alcuni equipaggi delle squadre azzurre, sia giovanili che olimpiche, nonchè navigatori e skipper oceanici, in un circuito virtuoso che amplifichi l'immagine di nuovi personaggi (che è uno degli scopi dichiarati ma lontani dall'essere perseguiti dell'attuale Comunicazione FIV).
9. La copertura tv del Girovela è stata in passato ottima, con dirette e ampie sintesi sulla RAI e su grandi network. Di recente l'appannamento dell'evento si è manifestato anche su un ridotto seguito televisivo. La collaborazione FIV-Girovela dovrebbe servire anche a riproporre alla RAI o ad altri primari operatori televisivi un evento di grandi valori e contenuti, che suggerisca formati finalmente attuali e interessanti sulla vela, come si addice a una grande regata-avventura che compie l'intero giro della penisola.
10. Non è da escludere anche un comitato tecnico misto Girovela-FIV che ponga mano a un rinnovamento che riguardi anche le barche e, perchè no, valuti nuovi formati da affiancare all'evento principale, compresi il giro in solitario alla Figaro, o in doppio, o la collaborazione con alcuni paesi vicini per tappe estere affascinanti...
Insomma, Cino&Carlo, si può fare. Noi vi guardiamo.
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lunedì 14 settembre 2009
L'oceano è anche azzurro
LE PRIME 24 ORE DELLA TRANSAT 650
E' partita la grande avventura della Transat 650. Ottantaquattro velisti marinai navigano da La Rochelle a Funchal (Madeira), per la prima tappa, e ripartiranno quindi il 3 ottobre con rotta per Salvador de Bahia. Buon avvio degli italiani, che sono in ottima posizione nelle due classifiche, prototipi e barche di serie.
Andrea Caracci 7° tra i prototipi, Riccardo Apolloni e Luca Del Zozzo rispettivamente 3° e 4° tra le barche di serie. Bene anche Giancarlo Pedote, 16° sempre nei Serie. Flotta ancora molto compatta dopo le prime 24 ore di navigazione: nei proto Gaetano Mura è 32°. Tra i Serie Daniela Klein 30°, Luca Tosi 32°, lo svizzero-italiano Andrea Rossi 44°, Simone Gesi 47°. Bella la prima notte di regata, tra le stelle e sotto spinnaker. Previsioni meteo ancora “morbide” per i prossimi giorni, con il passaggio al largo di Capo Finisterre.
Noi siamo con loro, e voi?
E' partita la grande avventura della Transat 650. Ottantaquattro velisti marinai navigano da La Rochelle a Funchal (Madeira), per la prima tappa, e ripartiranno quindi il 3 ottobre con rotta per Salvador de Bahia. Buon avvio degli italiani, che sono in ottima posizione nelle due classifiche, prototipi e barche di serie.
Andrea Caracci 7° tra i prototipi, Riccardo Apolloni e Luca Del Zozzo rispettivamente 3° e 4° tra le barche di serie. Bene anche Giancarlo Pedote, 16° sempre nei Serie. Flotta ancora molto compatta dopo le prime 24 ore di navigazione: nei proto Gaetano Mura è 32°. Tra i Serie Daniela Klein 30°, Luca Tosi 32°, lo svizzero-italiano Andrea Rossi 44°, Simone Gesi 47°. Bella la prima notte di regata, tra le stelle e sotto spinnaker. Previsioni meteo ancora “morbide” per i prossimi giorni, con il passaggio al largo di Capo Finisterre.
Noi siamo con loro, e voi?
domenica 13 settembre 2009
Primavela Soul
UN VIDEO DAI MIEI OCCHI: 7 MINUTI DI IMMERSIONE PROFONDA NELLO SPIRITO DELLA PRIMAVELA (Guardare, respirare, sentire, capire, il vivaio della vela)
La Primavela è bella e basta. E' bella con le sue esagerazioni, e - anche se il gigantismo andrà combattuto (come si fa del resto anche con le Olimpiadi) per garantire sicurezza e livelli organizzativi adeguati - resta il fatto che lo spirito, l'anima, la logica promozionale, le possibilità di comunicazione e gli ulteriori margini di crescita nella sua gestibilità da parte della FIV, fanno dell'evento-Primavela uno dei grandi successi della vela italiana, e non solo in casa.
Ora la Nuova FIV si accinge a mettere mano all'ennesimo cambiamento, e si parla con insistenza di una "Nuova Primavela". Dopo aver visto crescere l'evento che il mondo ci invidia, dopo aver conosciuto gli sviluppi che ha dato alla vela giovanile nel suo complesso ma anche a singoli circoli, alle capacità e alla cultura organizzativa di club, consorzi e Zone, dobbiamo sperare, pretendere, che i cambiamenti non siano radicali e - soprattutto - non intacchino lo spirito della Primavela.
Se mille bambini sono troppi, riduciamoli pure. Ma non troppo. Lasciamoli divertire e vedere più classi insieme. Lasciamo che le Zone si propongano per organizzare l'evento, che stimolino consorzi di circoli, che l'organizzazione offra opportunità per adeguamenti e miglioramenti anche strutturali degli impianti sportivi, occasioni per collaborare con le istituzioni locali. La Primavela è sempre stata una "regata FIV", è l'unica del genere insieme al CICO. Se la FIV vuole ha tutte le titolarità e le possibilità per intervenire nella sua organizzazione e nella sua gestione, sia dal punto di vista tecnico che logistico e - quello che più le competerebbe - dal punto di vista dell'immagine, della comunicazione, del marketing sportivo, delle sponsorizzazioni. Ma i comitati organizzatori locali devono restare ai circoli.
Sicuramente, viste le potenzialità dell'evento dal punto di vista della comunicazione, alcuni standard organizzativi minimi devono essere garantiti. Qui può intervenire la FIV, fissando obiettivi e punti di riferimento, e creando una task-force organizzativa (fatta di esperti, dirigenti che già hanno maturato significative esperienze nella gestione di questo evento, classi e tecnici) che funga da interfaccia con il comitato organizzatore locale dei circoli.
Speriamo che l'emozione palpabile del presidente Croce serva a dare la corretta misura di quale può essere l'intervento "positivo" della FIV sull'ossatura di una manifestazione che ha enormi potenzialità. Si può parlare all'infinito della vela giovanile, delle classi, della multilateralità, delle scuole vela, dell'agonismo e dei suoi tempi, della formazione dei referenti tecnici, delle strutture dei club: ma poi la verità, la vita vera della nostra vela (per fortuna) è lo spettacolo della Primavela. Quei mille baby-skipper che cambiano ogni anno e con loro le loro città, regioni, famiglie, circoli, ma che arrivano alla Primavela di settembre con l'identico spirito di 24 anni fa: la gioia negli occhi e il vento nel cuore.
La Primavela è bella e basta. E' bella con le sue esagerazioni, e - anche se il gigantismo andrà combattuto (come si fa del resto anche con le Olimpiadi) per garantire sicurezza e livelli organizzativi adeguati - resta il fatto che lo spirito, l'anima, la logica promozionale, le possibilità di comunicazione e gli ulteriori margini di crescita nella sua gestibilità da parte della FIV, fanno dell'evento-Primavela uno dei grandi successi della vela italiana, e non solo in casa.
Ora la Nuova FIV si accinge a mettere mano all'ennesimo cambiamento, e si parla con insistenza di una "Nuova Primavela". Dopo aver visto crescere l'evento che il mondo ci invidia, dopo aver conosciuto gli sviluppi che ha dato alla vela giovanile nel suo complesso ma anche a singoli circoli, alle capacità e alla cultura organizzativa di club, consorzi e Zone, dobbiamo sperare, pretendere, che i cambiamenti non siano radicali e - soprattutto - non intacchino lo spirito della Primavela.
Se mille bambini sono troppi, riduciamoli pure. Ma non troppo. Lasciamoli divertire e vedere più classi insieme. Lasciamo che le Zone si propongano per organizzare l'evento, che stimolino consorzi di circoli, che l'organizzazione offra opportunità per adeguamenti e miglioramenti anche strutturali degli impianti sportivi, occasioni per collaborare con le istituzioni locali. La Primavela è sempre stata una "regata FIV", è l'unica del genere insieme al CICO. Se la FIV vuole ha tutte le titolarità e le possibilità per intervenire nella sua organizzazione e nella sua gestione, sia dal punto di vista tecnico che logistico e - quello che più le competerebbe - dal punto di vista dell'immagine, della comunicazione, del marketing sportivo, delle sponsorizzazioni. Ma i comitati organizzatori locali devono restare ai circoli.
Sicuramente, viste le potenzialità dell'evento dal punto di vista della comunicazione, alcuni standard organizzativi minimi devono essere garantiti. Qui può intervenire la FIV, fissando obiettivi e punti di riferimento, e creando una task-force organizzativa (fatta di esperti, dirigenti che già hanno maturato significative esperienze nella gestione di questo evento, classi e tecnici) che funga da interfaccia con il comitato organizzatore locale dei circoli.
Speriamo che l'emozione palpabile del presidente Croce serva a dare la corretta misura di quale può essere l'intervento "positivo" della FIV sull'ossatura di una manifestazione che ha enormi potenzialità. Si può parlare all'infinito della vela giovanile, delle classi, della multilateralità, delle scuole vela, dell'agonismo e dei suoi tempi, della formazione dei referenti tecnici, delle strutture dei club: ma poi la verità, la vita vera della nostra vela (per fortuna) è lo spettacolo della Primavela. Quei mille baby-skipper che cambiano ogni anno e con loro le loro città, regioni, famiglie, circoli, ma che arrivano alla Primavela di settembre con l'identico spirito di 24 anni fa: la gioia negli occhi e il vento nel cuore.
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Primavela 2009 Giulianova
giovedì 10 settembre 2009
Transat 650, magnifica ossessione
PARTE DOMENICA LA REGATA ATLANTICA CON I MINI. CI SONO ANCHE 8 ITALIANI AL VIA. ECCO CHI SONO
Arrivano i giorni della grande impresa dei piccoli velieri. Transat 650 2009 al via: diciassettesima edizione in ben 32 anni, una superclassica oceanica passata indenne attraverso tragedie e rivoluzioni tecnologiche, una regata che ha formato molti nomi dell’aristocrazia dello yachting oceanico, e che da sempre affascina per la sfida minimale dell’uomo marinaio all’Atlantico con barchini di soli 6 metri e mezzo, economici, possibili. Il sogno di una vita alla portata di molti. La Transat 650 è un evento-record, per partecipazione (c’è il numero chiuso da molte edizioni e già partecipare, tra selezioni e prove severe di sicurezza e capacità, è un risultato importante), per intensità, per seguito. Tanto da aver cambiato la cadenza da biennale ad annuale. Domenica 13 da La Rochelle parte l’edizione 2009, con 85 skipper al via, ben 8 dei quali sono italiani (anche questo un record). Due tappe: La Charente Maritime (La Rochelle)-Funchal (a Madeira, isola portoghese in pieno oceano)), di 1100 miglia con il passaggio delicato del Golfo di Gascogna e la punta Finisterre, il Capo Horn del nord Atlantico, la porta simbolo delle traversate dalla Bretagna al Nuovo Mondo. Poi ripartenza il 3 ottobre (il sabato di apertura del salone nautico di Genova) da Funchal, rotta verso il paradiso e traguardo (intorno al 20 ottobre) a Salvador de Bahia in Brasile, dopo 3100 miglia di alisei (speriamo), calme equatoriali (il Pot Au Noir) e colpi di vento. Da soli sui gusci di 6,5 metri, per 7800 chilometri.
OTTO DI NOI
Otto italiani ci sono: il più giovane ha 23 anni (ed è record assoluto sull’intera flotta), il più vecchio 47. Una ragazza. Sei corrono nella categoria scafi di serie e due con prototipi. Uno parte anche per provare a vincere. Skipper, impiegati, ingegneri, istruttori di vela. Ecco chi sono, come fare il tifo per loro e come seguirli (oltre che su questo blog). Cominciamo dai due “prototipi”.
ANDREA CARACCI (42 anni, Ingegnere), www.andreacaracci.it – Non c’è due senza tre. Andrea è tenace e preparatissimo, era tra i più veloci anche nelle due edizioni precedenti e nell’ultima era tra il gruppo di testa quando ha disalberato. Barca nuova autocostruita nei minimi dettagli, si dedica anima e corpo a preparare la traversata. Ex 470ista, bravo velista, navigatore. Il nostro capitano.
GAETANO MURA (41 anni, skipper), www.gaetanomura.com – Il piccolo sardo (è nato a Cala Gonone, il mare nel destino) ha esperienza e la vuole vendere alla Transat 650. Ha fatto il marinaio sui pescherecci, è diplomato al Nautico ed è comandante di yacht d’epoca. A dieci anni chiedeva ai suoi di poter dormire sulla barca di famiglia e di notte mollava gli ormeggi per girare nel porto...
E ora quelli delle barche di serie.
RICCARDO APOLLONI (43 anni, skipper), www.iomibarcameno.it – Napoletano, ingegnere navale, dopo dieci anni ha mollato la professione per dedicarsi alla navigazione. Et-voilà, è al via della Transat 650 alla quale ha lavorato instancabilmente negli ultimi 5 anni. Il suo sponsor, Mapei, sa di ciclismo. E lui vuole essere un passista. Dopo la Mini è già pronto il passo successivo, il Class 40 già in costruzione dal suo amico Bert Mauri (BM40).
LUCA DEL ZOZZO (47 anni, Ingegnere), www.lucadelzozzo.it – E’ il più maturo (di età) del gruppo, e guarda caso sceglie di aprire il suo sito con una poesia di Simone Bianchetti, suo conterraneo al quale chiaramente si ispira: “A noi piacciono quei luoghi dove il vento è grigio e il cielo soffia forte, nella moltitudine della solitudine, varchiamo le soglie dell’infinito”. Si può dire meglio? Grazie Simone (e Luca).
GIANCARLO PEDOTE (34 anni, navigatore), www.giancarlopedote.it – Istruttore di windsurf a Follonica, amante delle “strambate power”, l’atletico Giancarlo è folgorato da un giorno di Flying Junior a 20 nodi. E cambia la sua vita fino a diventare navigatore solitario. “Navigare mi piace, mi permette di vivere una dimensione adatta alla mia personalità. Lo spirito del surfista selvaggio lascia spazio ad uno spirito meditativo e introspettivo”. Due sponsor come Prismian e Mursia aiutano la sua voglia.
DANIELA KLEIN (41 anni, impiegata), www.danielaklein.it – E’ la prima donna nella storia della vela italiana alla Transat 650. Ha fatto base allo YCI di Genova prima di trasferirsi in Bretagna in un centro di preparazione alla navigazione oceanica. Sportiva “dentro”, dal volo libero alla vela estrema, approccio tra il filosofico e lo scientifico, la piemontese è sponsorizzata da Tacchificio Monti.
SIMONE GESI (40 anni, istruttore di vela), www.simonegesi.it – Il babbo Armando l’ha messo in barca, e lui non è più sceso. Regatante su barche di ogni taglia agli ordini dei Vasco Vascotto, Enrico Chieffi, Stefano Rizzi, Lorenzo Bressani, mondiale Quarter Ton, Simone è uno dei “maestri di vela” della Maremma, e Follonica il suo regno. Lo sostiene in mille modi un instancabile Comitato 4236 miglia, fatto di amici e istituzioni maremmane.
LUCA TOSI (23 anni, skipper), www.lucatosi.it – Il più giovane di tutti è un veneziano biondissimo che a 23 anni, diploma Nautico in tasca e perito per impianti e trasporti marittimi, comanda una motonave passeggeri nella laguna di Venezia! E’ anche un velista doc (grazie anche a papà) con esperienza in monotipi come Ufo, J24, X35, regate su prototipi IMS, persino match race, socio del Diporto Velico Veneziano. Quando non naviga è su Facebook. E’ un pupillo di Alberto Sonino e del suo Vento di Venezia, e nel suo staff vanta Matteo Vianello e Francesco Ricci.
Il sito ufficiale della regata: http://www.transat650.org/fr/ (E sbrigatevi, ci si può iscrivere alla Transat virtuale!)
I migliori video dei Mini 650 in oceano: http://transat650.mativi.fr/
UN PATRIMONIO DI TUTTI
I navigatori italiani al via sono un patrimonio di tutta la nostra vela. Un patrimonio che va difeso e accresciuto. Otto italiani alla Transat 650, altri già in preparazione per la prossima (su tutti Andrea Pendibene), buone barche, ottima preparazione, tanta passione, shore team di amici e volontari, siti internet, voglia di vela nel grande largo. Dunque la “vela oceanica” mette qualche radice verde anche da noi. Il paese che ha aspettato la FIAT per tornare al giro del mondo in equipaggio Volvo Ocean Race. Insomma c’è (ampia) materia su cui lavorare, per crescere. Noi vogliamo farlo, anche a partire da questo spazio. Apriamo una finestra sul grande mare: “Oceano, Italia”. Seguiteci, scriveteci.
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